DALL'UFFICIO STAMPA DI PALAZZO CIVICO- Pagina 4

Belle arti oltre le barriere

‘Oltre le Barriere’ – progetto realizzato grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo partner di ‘Tutta mia la città’ di cui fa parte l’iniziativa – è stato elaborato da un gruppo di studenti dell’Accademia Albertina di Belle Arti per ridurre l’impatto dei jersey dislocati lo scorso anno nelle piazze e nelle strade del centro città a protezione dei pedoni, in seguito all’escalation terroristica


La proposta di abbellire le barriere è nata alcuni mesi fa, nel dicembre scorso, da un’idea condivisa tra l’assessorato comunale alla Cultura, la Fondazione Contrada Torino,l’Accademia Albertina di Belle Arti e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana. Le idee originali per ribaltare l’invasività degli ostacoli in cemento armato attraverso il segno distintivo dell’arte messe a punto da Donato MARIANO, Barbara MITTINO, Sara MOLINARI e Negar SHARIATY sono state presentate questa mattina a Palazzo Chiablese da Sergio BREVIARIO, Monica SACCOMANDI e Cristina TREPPO, docenti della Scuola di Decorazione dell’Accademia Albertina.La soluzione elaborata eviterà l’intervento cromatico diretto sulla superficie di cemento che sarà prodotto attraverso una copertura applicabile rimovibile in Pvc che aderisce perfettamente alla forma delle barriere.Il percorso che ha generato le idee creative di Oltre le Barriere è stato caratterizzato da diverse tappe: selezione degli studenti interessati e creazione  del gruppo di lavoro; sopralluoghi per capire il contesto dove sono collocati i jersey anche in relazione al flusso di persone nelle diverse ore della giornata; elaborazione delle singole idee attraverso un confronto continuo con i docenti.

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Le quattro proposte presentate sono sintetizzate nel logo ‘RGPS’ in cui, ogni consonante, indica l’azione specifica di ciascun progetto.

R come RESPIRA si riferisce ad ‘Alberi Attraverso le Barriere’ ideato da Negar Shariaty che ha interpretato le barriere come finestre aperte che rimandano a una percezione di aria pura da inspirare per una liberazione interiore.

‘Alberi’, è la prima opera concretamente realizzata, che potrà essere ammirata in piazza Castello. 

Torino è una città ricca di alberi. Si possono trovare nei giardini, nei parchi, nei viali e lungo i fiumi. Ed è per questo che le immagini scelte, sono quattro sequenze di gruppi di alberi presenti nei quartieri cittadini che si ripetono e che appaiono in movimento illuminati dalla luce del giorno in contrapposizione all’oscurantismo sociale del terrorismo e a qualunque tipo di repressione.

 

come GUARDA identifica il progetto ‘Dettagli Parlanti’ di Sara Molinari e si ispira a ciò che vediamo quotidianamente, ma che spesso ci sfugge.

Il progetto racconta Torino attraverso gli elementi architettonici dei suoi edifici tra passato, presente e futuro. I ventitré quartieri della città, corrispondenti allo stesso numero delle barriere anti terrorismo, sono definiti nella loro individualità con il disegno di una composizione che racchiude elementi architettonici, sagome e scorci di palazzi caratteristici.

 

P come PENSA corrisponde a ‘Hybrid Connection’ di Donato Mariano che, con la sua realizzazione, invita a riflettere sulle immagini che si accumulano fuori e dentro di noi.

Una sequenza di figure digitali che nascono da un errore del computer, generate da un ipotetico sovraccarico di informazioni impresse sul laterizio. Non un’altra immagine da consumare, ma una riflessione che conduce a interagire con le barriere anti terrorismo trasformate in frammenti colorati della memoria.

 

S sta per SOGNA perché in ‘Spazio Torino’ di Barbara Mittino il sogno non ha età e le sequenze di illustrazioni fantastiche di giovani di diverse origini etniche rimandano alla creatività, alla natura, allo spazio e al gioco in un continuo cambio di scala tra mondo reale e immaginario.

Le barriere non devono essere viste come un oggetto limitante e legato a un senso di paura sociale, ma come pannelli di supporto a un’opera che le trasforma invitando alla gioia attraverso la scoperta di un sogno sia individuale, sia collettivo. Rappresentazioni immaginarie come il gatto che salta sulla luna, i pianeti che sono bolle di sapone o cuscini, astronauti che fanno i funamboli e cactus grandi come palazzi cambiano il senso di un oggetto che ha solo una funzione di protezione e lo trasformano dando vita a qualcosa di dinamico e interattivo. Alberi stilizzati che rimandando al patrimonio ambientale torinese; dettagli dell’architettura cittadina; una sequenza di immagini digitali che nascono da un errore del computer; illustrazioni fantastiche di giovani di diverse etnie sui pannelli.  Sono queste, in sintesi, le suggestioni nate nelle aule dell’Accademia Albertina che, oltre a consegnare un risultato efficace scaturito da un’entusiasmante occasione formativa, hanno generato progetti diversi che, grazie alla facile installazione e rimozione della copertura, hanno la peculiarità di essere alternati nel tempo.

“La Totalità” trasloca al grattacielo Intesa-Sanpaolo

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“La Totalità”, la scultura dell’artista greco Costas Varotsos, sarà ricollocata accanto al grattacielo Intesa-Sanpaolo. La notizia è stata confermata  dal vice sindaco Andrea Montanari, dall’assessora alla Cultura Francesca Leon, nel corso della riunione congiunta delle commissioni Cultura e Urbanistica, presieduta da Daniela Albano, presente lo stesso artista.L’opera, costituita da “vassoi” di vetro sovrapposti per un peso di 25 mila kg, per un’altezza di poco più di 9 metri, fu collocata nel 1999 in piazza Benefica. A seguito delle condizioni di degrado, e grazie ad un protocollo di intesa tra Città di Torino, Intesa-SanPaolo e Centro di restauro della Venaria, dopo analisi sulle strutture metalliche, nel 2017 è stata rimossa per essere riprogettata, alla luce delle innovazioni tecnologiche, e restaurata. La nuova collocazione, in un’area di circa 20 metri quadri, è prevista accanto al grattacielo Intesa-SanPaolo, all’interno del giardino Nicola Grosa. Costo complessivo dell’operazione 209 mila euro, 170 mila dei quali, finalizzati al restauro, finanziati dallo stesso gruppo bancario. A carico della Città le spese legate alla rimozione dell’opera da piazza Benefica e quelle necessarie per la costruzione del basamento, nella nuova sede, per circa 59 mila. A favore della scelta della nuova collocazione, che ha visto il gradimento di Renzo Piano, autore del progetto del grattacielo, anche l’assenza, nel sottosuolo, di sottoservizi quali reti idriche, gas, fibre ottiche.

(FOTO: IL TORINESE)

Transito persone con disabilità in ZTL

La Città di Torino al lavoro con l’Anci per unificare le liste di accesso

 E’ stata verificata oggi in Sala Rossa una mozione sul “Transito delle persone con disabilità con contrassegno europeo in ZTL”, approvata dal Consiglio il 10 aprile 2017 (firmatari: Lavolta, Carretta, Lubatti, Fassino, Tisi, Foglietta, Lo Russo). In aula è intervenuta l’assessora ai Trasporti, Maria Lapietra, che ha spiegato che è stata velocizzata la procedura per l’accesso alla ZTL: fatto apprezzato dalle associazioni che tutelano le persone con disabilità. Per quanto riguarda la Città Metropolitana, l’assessora ha chiarito che i Comuni hanno modalità differenti tra di loro per il rilascio dei contrassegni riservati alle persone con disabilità. “Stiamo lavorando al Tavolo Parcheggi istituito presso l’Anci – ha concluso Lapietra – per cercare di arrivare ad avere un unico database a livello nazionale. Inoltre, il CSI sta elaborando un nuovo portale per l’accesso alla ZTL e ai parcheggi, semplificando le procedure, anche per quanto riguarda le persone con disabilità”. Ha quindi preso la parola il consigliere Enzo Lavolta (PD): Oggi finalmente è più facile accedere alla ZTL, ma bisogna togliere tutte le barriere alla circolazione delle persone con disabilità, anche quelle della Città Metropolitana! Sarebbe utile una white list metropolitana che includa tutte le persone con disabilità in possesso di contrassegno per la circolazione: finora non è stata fatta, ma mi auguro che ci sia il massimo impegno per crearla, insieme all’Anci. Discutiamone quanto prima in Commissione.

Donate sangue quest’estate!

“Donate sangue quest’estate! Luglio e agosto sono i mesi in cui c’è una maggiore richiesta di sangue e plasma (a causa dell’aumentare degli spostamenti per le ferie e, di conseguenza, degli incidenti stradali), ma è anche il periodo in cui molti donatori sono in vacanza!”. L’appello è stato lanciato nella riunione delle Commissioni Diritti e pari opportunità e Sanità del Consiglio comunale di Torino , presieduta da Viviana Ferrero, da Giovanni Borsetti, presidente Fidas Adsp, ente nato a Torino nel 1957 per iniziativa dei professori Achille Mario Dogliotti e Cesare Rotta, che poi si è sviluppato a livello nazionale dal 1959. Onorato per l’invito in Commissione, il presidente – in carica da due anni – ha auspicato che la donazione di sangue possa diventare un argomento di discussione quotidiano e una pratica più diffusa. Ora – ha spiegato – si dona per passaparola, per tradizione familiare o problemi avuti in famiglia, ma è ancora un’attività marginale! Invece, dovrebbe occupare un ruolo primario, come la donazione di organi o di midollo, e diventare una pratica ordinaria, magari anche grazie al coinvolgimento dei medici di famiglia. Sarebbe bello – ha concluso Borsetti – vedere code per donare sangue non solo quando c’è un avvenimento tragico, come un terremoto, ma tutti i giorni.

Fedex-Tnt, ordine del giorno per tutelare i lavoratori

Un ordine del giorno presentato dalla Consigliera Chiara Foglietta, sottoscritto anche da consiglieri del Movimento 5 stelle, dei Moderati, di Lista civica per Torino e di Torino in Comune, relativo alla tutela dei lavoratori Federal Express e Tnt, è stato approvato dal Consiglio comunale con 29 voti favorevoli.
Il colosso americano ha acquistato quasi due anni fa Tnt per fondere forze e capacità, ma nonostante utili e ricavi molto importanti, ha detto Foglietta, è stato varato un piano di ridimensionamento aziendale e di appalti esterni delle attività che prevedrebbe sul territorio nazionale ma anche metropolitano e cittadino, il licenziamento di 315 lavoratori di FedEx e 46 di Tnt, oltre a 23 trasferimenti in FedEx e 92 in Tnt. La Consigliera aveva chiesto e ottenuto il 21 giugno scorso a tale proposito l’audizione in Commissione lavoro (presidente Andrea Russi) di maestranze e sindacati delle aziende. L’atto impegna la Sindaca e la Giunta “a farsi parte attiva per scongiurare i licenziamenti e i trasferimenti con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Luigi Di Maio,” e a convocare i vertici aziendali “per ottenere maggiori tutele e garanzie per i lavoratori”. Il provvedimento ha accolto e integrato un emendamento di Francesco Tresso (Lista Civica per Torino), che impegna l’Amministrazione a presentare ai tavoli con i vertici aziendali proposte incentivanti mirate a creare opportunità di insediamento.Va in questa direzione l’intervento del Consigliere Andrea Russi che ha ricordato la possibilità di ottenere il riconoscimento di zone franche in grado di incentivare gli insediamenti, come pure l’intervento di Damiano Carretto, centrato sulla valorizzazione delle numerose aree industriali dismesse nella Città.

Fedex-Tnt e Artoni trasporti: l’allarme dei lavoratori

La Commissione Lavoro, presieduta da Andrea Russi, assieme all’assessore Alberto Sacco, ha ricevuto in mattinata, una folta delegazione di lavoratori e di rappresentanti di Filt Cgil, Cisl Reti, Uiltrasporti e Trasportounito. Al centro dell’incontro le aziende di trasporto e logistica con la vertenza Fedex/Tnt e la grave crisi aziendale di Artoni Trasporti i cui 110 lavoratori in cassa integrazione non hanno, al momento, alcun chiaro orizzonte occupazionale.


A fronte del rischio di trasferimento della sede Tnt a Milano e di licenziamenti (361 di cui 81 in Piemonte) e trasferimenti (115 di cui 28 in Piemonte) annunciati ad aprile, rappresentanti dei lavoratori di questa azienda hanno incontrato a maggio funzionari del Ministero dello sviluppo economico (Mise), autorità della Regione Piemonte e la sindaca, Chiara Appendino. L’assessore Sacco, che si è detto informato sulle vicende e in contatto con l’assessora regionale al lavoro, Gianna Pentenero, oltre che con Il Mise, ha annunciato che convocherà i vertici aziendali assieme alla sindaca e al presidente, Sergio Chiamparino. Andrea Russi garantendo il massimo impegno della Commissione lavoro ha detto che occorre lavorare sulla possibilità di ottenere il riconoscimento di zone franche urbane per aumentare l’attrattività del nostro territorio, e che per fronteggiare le delocalizzazioni e i trasferimenti di questo tipo occorre cominciare a cercare alleanze non solo interistituzionali ma anche tra territori: “Io non faciliterei – ha detto – un’azienda che viene a Torino e lascia a casa 200 lavoratori a Milano”. Un ordine del giorno sulla questione, presentato dalla Consigliera Chiara Foglietta, che si era fatta carico di chiedere l’audizione, sarà discusso e mandato al più presto al voto del Consiglio comunale. Inoltre i vertici delle aziende saranno convocati presso la Commissione lavoro.

Piazza vittime dello stadio Heysel

La piazzetta compresa tra lungo Dora Agrigento e strada del Fortino, nei pressi della biblioteca civica “Italo Calvino” (Circoscrizione 7), da questa mattina è intitolata alle Vittime dello stadio Heysel. Durante la cerimonia, nella quale sono intervenuti il presidente del Consiglio Comunale, Fabio Versaci, il presidente della Circoscrizione, Luca Deri, il dirigente della Juventus, Gianluca Pessotto, il presidente dell’Associazione dei famigliari vittime dell’Heysel, Andrea Lorentini e la presidente del Comitato di Reggio Emilia “Per non dimenticare Heysel”, è stata ricordata la tragedia avvenuta 33 anni fa, durante la quale morirono 39 persone, prima della finale di Coppa dei Campioni, Juventus Liverpool. Versaci ha sottolineato l’importanza del ricordo e delle immagini di quella sera come testimonianza “della partita della morte”, di “una partita di calcio che diventa teatro di morte”. Sono il ricordo, ha evidenziato, che viene troppo spesso infangato da cori e striscioni negli stadi. Pessotto ha rimarcato come ci sia ancora poco rispetto per questa tragedia “che non appartiene a nessuna tifoseria, una tragedia italiana ed europea, troppo spesso messa da parte e dimenticata”. Dopo lo scoprimento della targa, alla quale ha preso parte anche la sindaca Chiara Appendino, è stata inaugurata la mostra “Per non dimenticare Heysel”, di Massimo Tadolini che sarà visitabile nei seguenti giorni e orari: lunedì 15.00/19.45 – martedì e mercoledì h. 14.00/19,45 – da giovedì a sabato dalle 8.15/14.00

SALA ROSSA: “SI RIVEDA IL COMPENSO DEL SEGRETARIO DELLA FONDAZIONE TORINO MUSEI”

Il Consiglio Comunale ha approvato, questo pomeriggio, una mozione presentata dal consigliere Fabrizio Ricca (Lega Nord), che impegna la Sindaca a “dare indicazioni al rappresentante della Città nel Consiglio direttivo della Fondazione Torino Musei, di porre la questione relativa alla riduzione dello stipendio del Segretario Generale della Fondazione stessa”, prima della pubblicazione del nuovo bando per la scelta del nuovo Segretario. Per Ricca, il provvedimento rappresenta un segnale alla Città che segna l’inizio del cambiamento di politica sul sistema culturale torinese.Massimo Giovara (Mov5Stelle) ha espresso un giudizio favorevole sull’atto sottolineando come in momenti di difficoltà, come quello vissuto dalla Fondazione, sia facile tagliare sul personale, meno sugli stipendi dei vertici. Quando si parla di comunità, ha evidenziato, occorre fare appello anche alla solidarietà.E leonora Artesio (Torino in Comune – La Sinistra) considera ipocrisia un tale provvedimento con una modalità di consenso non ascrivibile all’oggetto della mozione ma riferita a un nuovo clima politico che si sta creando. Un provvedimento simile, ha affermato, ha senso solo nell’ambito di un quadro generale di riduzione dei costi degli stipendi dei vertici di tutte le fondazioni culturali torinesi.La mozione ha ottenuto 23 voti a favore e 1 astenuto.

www.comune.torino.it

Leon e Appendino sulla situazione del Regio

L’assessora alla cultura Francesca Paola Leon ha risposto in Consiglio comunale alla richiesta di comunicazioni sulla situazione del Teatro Regio. Leon ha ricordato che questa importante istituzione con 300 dipendenti, 122 alzate di sipario e 13 tournées nel 2016 ha ottenuto 60 punti su 250 nella classifica ministeriale da cui dipende anche la ripartizione del Fondo unico per lo spettacolo, collocandosi a metà classifica tra le istituzioni omologhe.

Nell’autunno 2017, ha spiegato Leon, il sovraintendente Walter Vergnano ha manifestato la volontà di anticipare la chiusura del suo mandato. La scoperta di un possibile squilibrio di bilancio ha accelerato questo processo con la presentazione delle dimissioni nell’aprile 2018 e la conseguente decadenza delle altre cariche.  Il possibile squilibrio di bilancio si innesta in una sofferenza finanziaria che ha varie ragioni tra cui il trasferimento di immobili nel 2011 alcuni venduti ma altri non vendibili con conseguente incremento dei fidi bancari, degli interessi passivi e dei debiti verso fornitori. Inoltre i ricavi di biglietteria non coprono i costi delle attività artistiche e nel 2017 hanno registrato un calo sensibile. In questo quadro sono state incrementate le trasferte all’estero (sette nel 2017) che però hanno generato un aggravio dei costi a carico della Fondazione. Il 18 aprile il Consiglio di indirizzo ha dunque deciso di accettare le dimissioni del Sovraintendente. Nella seduta del 24 aprile scorso la Presidente ha proposto la nomina di William Graziosi, che fino al 2017 ha diretto la Fondazione Pegolesi Spontini, a Iesi e che risponde alle caratteristiche previste dallo Statuto. Per la sua designazione la legge Bray prevede la nomina da parte del Ministro dei beni culturali su proposta del Consiglio di indirizzo e non prevede bandi. Sul nome del candidato non vi è stata unanimità di consensi ma il presidente ha deciso di procedere alla votazione per arrivare celermente alla nomina e affrontare celermente le difficoltà di bilancio. Nella stessa seduta, alla luce delle difficoltà economiche, sono state autorizzate le sole tournées a copertura totale dei costi non autorizzando con voto unanime quella negli Usa. Ringrazio il sovraintendente Vergnano, ha concluso Leon, che lascia un teatro che si colloca ai massimi livelli del Teatro d’opera in Europa. Un teatro sorretto da lavoratori partecipi che in questa fase hanno manifestato con una lettera le loro legittime preoccupazioni. Le loro istanze sono state recepite dal Consiglio di indirizzo e dalla presidenza. L’Amministrazione, per il tramite del nuovo sovraintendente, intende proporre soluzioni atte ad espandere l’attività della nostra fondazione lirica sia a livello locale che internazionale lavorando ad un modello di teatro che sia al servizio della Città e del territorio.  La sindaca, presidente della Fondazione incontrerà il prossimo 9 maggio tutte le componenti della Fondazione, compresi i lavoratori e le loro rappresentanze sindacali per informarli e individuare un percorso condiviso tra Città e Teatro Regio con il fine comune di diffondere l’arte e la cultura musicale nella nostra città e nel mondo.

Il dibattito

 

Fabrizio Ricca (Lega nord): Dai giornali emergevano ottimi rapporti tra Vergnano e la sindaca. Cosa è successo improvvisamente? Perché una persona che dichiarava di avere i conti in ordine ha deciso di andarsene? Il nuovo sovrintendente Graziosi è stato commissariato dal sindaco di Jesi. Dov’è l’esperienza internazionale richiesta? Dove sono finiti i bandi? Chi ha dato indicazioni per la scelta del sovrintendente? Come pensate di intervenire rispetto alle dimissioni di Noseda? Di tutta la questione, fino ad oggi nessuna parola da parte dell’assessora alla Cultura. Ora si parla di una decrescita del Teatro con maggiori repliche. Ma agli abbonati cosa si offre? C’è un’approssimazione che denota mancanza di competenze che rappresentano un prezzo che pagheranno il Teatro e i torinesi.

Stefano Lo Russo (Partito Democratico): Il metodo della scelta non è stato opportuno. La scelta di votare a maggioranza dimostra l’incapacità della sindaca di costruire consenso. L’attenta valutazione della sindaca”, così come l’ha definita l’assessora Leon, avrebbe dovuto essere connotata da maggiore trasparenza. Qual è stata l’attenta valutazione” nel non voler soprassedere di 24 ore sulla nomina del sovrintendente, quanto da più parti arrivava questa richiesta? E’ stata una mancanza di rispetto nei confronti di coloro che si ponevano il problema di lasciare l’Ente in mani sicure. E’ stato sbagliato il metodo, speriamo sia stato azzeccato il merito. Preoccupa l’idea di sviluppo futuro del Teatro, oggi assente, in merito a programma artistico, programmazione internazionale e sostenibilità economica.
 

Osvaldo Napoli (Forza Italia): La figuraccia l’ha fatta Noseda. Faccia il maestro al quale faccio i complimenti per questo compito, ma lasci ad altri la decisione di scegliere chi deve gestire il Teatro. Non può intervenire su scelte politiche. Si discute sulla nomina di Graziosi, persona preparata, non schierata politicamente, nomina che ha avuto il benestare del ministro Franceschini, ma non si parla del buco di bilancio di un milione 800 mila euro. Mi ha fatto piacere la disponibilità della sindaca ad incontrare le maestranze.

Francesco Tresso (Lista civica per Torino): Non entro nel merito della scelta di William Graziosi alla sovrintendenza del Regio e non mi permetto di dare dei giudizi di merito su di lui.

Ma la procedura di nomina della sua figura è stata gestita male e con una fretta inopportuna sono state prese decisioni non condivise che, di fatto, hanno decapitato il vertice dell’ente lirico torinese. Si poteva aspettare anche soltanto qualche settimana in più, se lo meritavano tutti i lavoratori del Regio che ora apprendiamo saranno coinvolti in un incontro nei prossimi giorni; un momento di confronto che si sarebbe dovuto tenere prima di formulare le scelte effettuate.

 

Massimo Giovara (M5S): Spero si collabori tutti insieme per il futuro buon andamento del teatro Regio, come nello spirito dalla mozione da me presentata qualche settimana fa. Si è parlato della fretta con la quale sono state fatte le scelte, in realtà forse noi tutti dovremo conoscere meglio il mondo della lirica italiana. E voglio rispondere al consigliere Ricca che il presunto danno economico di Graziosi al teatro Pergolesi di Jesi non è in realtà a lui attribuibile, come ha spiegato il sindaco in una lettera nella quale ha evidenziato i favorevoli risultati di bilancio dell’Ente gestito da Graziosi stesso dal 2005. Riguardo la posizione di Noseda è stato ricordato che la legge prevede che nel momento in cui decade il sovrintendente dell’Ente, decade anche il direttore. A proposito della difficile situazione economica del teatro Regio non si può non considerare la gestione uscente responsabile dell’attuale stato delle finanze dell’Ente. 

 

L’intervento della sindaca Chiara Appendino

Voglio precisare, ha detto, che sia io che l’assessora Leon non siamo intervenute nel dibattito giornalistico di questi giorni per una scelta di rispetto nei confronti del consiglio comunale e del Consiglio di indirizzo, che tornerà a riunirsi la prossima settimana. Credo che da un lato sia un segno di attenzione al Teatro l’attuale dibattito cittadino, purtroppo quando la vicenda giornalistica avvia il dibattito sui nomi, soprattutto in campo culturale, si creano schieramenti opposti e diventa difficile valutare obbiettivamente il lavoro in atto.  Mi assumo pienamente la responsabilità sul nome che ho scelto e per avere accelerato il processo. A ottobre in modo riservato assieme al Sovraintendente uscente, che ringrazio per il suo lavoro, convenimmo che dopo 19 anni di gestione, avremmo utilizzato il prossimo anno per gestire la transizione del teatro. Poi con l’emersione del potenziale squilibrio di bilancio è diventata necessaria una nuova programmazione affidata a una nuova guida. Una guida che accolga la prima delle sfide: quella dell’equilibrio finanziario dell’ente, su cui hanno inciso i trasferimenti di immobili e nel 2015 e nel 2016 la decisione di utilizzare l’anticipazione dei fondi triennali cosicché nel 2017 si è creata una difficoltà strutturale. Voglio quindi rassicurare che ho operato solo nell’interesse del Teatro Regio, che non ha subito tagli da questa Amministrazione che anzi quest’anno metterà a disposizione anche risorse aggiuntive per intervenire sul palcoscenico che ha bisogno di interventi strutturali che non sono stati attuati in precedenza.  Una seconda sfida è quella del pubblico: la situazione della biglietteria e degli incassi negli anni non è migliorata e quindi bisogna ragionare su come ampliare il pubblico. La terza sfida è riuscire a mantenere i livelli delle competenze professionali e della programmazione artistica pur con una più oculata gestione finanziaria, per questo alcune tournées sono state autorizzate e altre no. In questo momento lo sforzo del Consiglio di indirizzo e mio è per non chiudere in disavanzo il bilancio del 2017 e del 2018 perché questo è importante per il futuro del teatro e permettergli di continuare a crescere con una programmazione all’altezza del teatro.

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(foto: il Torinese)

 

PRESIDIO PER LA LEGALITA’, LA TRASPARENZA E L’EFFICIENZA AMMINISTRATIVA

Nasce per iniziativa della Sindaca Chiara Appendino il Presidio per la legalità, la trasparenza e l’efficienza amministrativa, organo con funzioni di supporto e collaborazione della prima cittadina.

La Giunta comunale di Torino, in attuazione di linee programmatiche approvate dal Consiglio Comunale nel 2016 ha costituito, all’interno del Gabinetto della Sindaca, il “Presidio per la legalità, la trasparenza e l’efficienza amministrativa”, Organo indipendente, consultivo e di controllo dell’azione amministrativa, incaricato di approfondire e proporre azioni ed interventi sui temi della legalità, della trasparenza e dell’efficienza amministrativa (anche con dibattiti, incontri di studio, conferenze, ecc.), al fine di migliorare e rendere più efficiente l’azione amministrativa, anche attraverso l’individuazione e la proposta di linee guida, di best practices, di modelli di semplificazione. Il Presidio potrà richiedere, attraverso la Sindaca, le informazioni e i dati necessari e invierà comunicazioni alla Sindaca, al fine di informare la cittadinanza relativamente alle attività svolte e ai risultati conseguiti, tramite relazioni periodiche o con ogni altro strumento che riterrà a tal fine utile. Il presidio ha sede nel Palazzo di Città. Sarà composto da tre esperti in materie giuridiche, di notoria professionalità ed attenti alle questioni che investono la deontologia professionale, la legalità, l’efficienza e la trasparenza dell’azione amministrativa. I membri verranno nominati con decreto sindacale, resteranno in carica sino al termine del mandato sindacale, potranno essere riconfermati alla scadenza del mandato e svolgeranno il loro incarico, a titolo gratuito.

(foto: il Torinese)