CRONACHE DAL PIEMONTE

Ladro di rame arrestato dai carabinieri

I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Asti, hanno arrestato in flagranza di reato un uomo che, all’interno dell’area dell’ex WAY ASSAUTO in via Antica Cittadella di Asti, stava asportando dei cavi in rame.

L’uomo, un cittadino romeno di 26 anni, in Italia senza fissa dimora e già pregiudicato per reati contro il patrimonio, si era introdotto all’interno dello stabilimento scavalcando la recinzione di protezione e, utilizzando una tronchesa e vari arnesi atti allo scasso, aveva riempito una robusta borsa di cuoio con circa 20 kilogrammi di cavi di rame. I militari, avvisati da alcuni passanti, sorprendevano l’uomo nell’atto di sistemare la refurtiva e l’attrezzatura utilizzata per il furto riuscendo a bloccarlo prima che lo stesso potesse darsi alla fuga.

accompagnato in caserma, il giovane rumeno è stato arrestato per il reato di tentato furto aggravato ed associato presso la Casa di Reclusione di Asti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa della convalida dell’arresto fissata per il prossimo lunedì.

M.Iar.

La polizia salva uomo in cima al tetto

La sera del 17 giugno alle ore 20:30 circa gli equipaggi della Polizia di Stato di Novara sono intervenuti a Lumellogno dove era stata segnalata la presenza di un uomo seduto sul tetto, sulla grondaia del palazzo ad un’altezza di circa 15 metri

 

Giunti sul balcone, con la massima attenzione, gli agenti si arrampicavano lungo i pilastri portanti dell’abitazione giungendo a fatica sul tetto che, essendo spiovente, risultava molto difficile da gestire. Ciononostante gli operatori riuscivano a raggiungere l’estremità dello stesso e a prendere contatto visivo con l’uomo che nel frattempo aveva cambiato posizione, mettendosi in piedi sulla grondaia con le braccia aperte come per darsi una spinta. Si rendeva quindi necessaria un’azione fulminea posto che sembrava ormai inevitabile che l’uomo tentasse di saltare verso il vuoto.

Con grande lucidità e fermezza gli agenti decidevano di avvicinarsi al soggetto, e una volta giunti ad una distanza ravvicinata cingevano prontamente le braccia intorno al torace dell’uomo assicurando quindi una salda presa in modo da impedirgli il compimento   dell’insano gesto.

Riportata la situazione alla calma e tranquillizzati familiari in evidente stato di agitazione gli veniva riferito che l’uomo è una persona con seri problemi psichici che già da tempo ha intrapreso un percorso di cura psichiatrico e che più volte, in passato, ha tentato di farla finita.

Denunciato 53enne per procurato allarme

Un utente della strada di 53 anni richiedeva l’intervento dei Carabinieri al numero di emergenza 112 riferendo di essere rimasto coinvolto poco prima in un sinistro stradale con un animale selvatico, riportando gravi conseguenze alla propria autovettura

Sul luogo dell’incidente, accaduto in zona Castelnuovo Don Bosco, interveniva una pattuglia della Stazione di Montechiaro d’asti che effettuava i primi rilievi e raccoglieva la testimonianza dell’interessato.

In relazione al fatto che l’animale coinvolto non veniva reperito nei pressi dell’incidente e che raramente questi sinistri avvengono in ore diurne, venivano effettuati ulteriori accertamenti che permettevano di appurare che i fatti si erano verificati alcuni giorni addietro, motivo per cui l’aver distolto dall’attività preventiva la pattuglia dei Carabinieri per un fatto non urgente ma con il solo scopo di ottenere l’indennizzo assicurativo, comportava al conducente del veicolo una denuncia in stato di libertà per procurato allarme.

 

Evade dai domiciliari: arrestato

I Carabinieri della provincia di Asti operano quotidianamente sul controllo di 281 soggetti sottoposti a misure cautelari, misure di prevenzione, misure alternative di espiazione della pena e misure di sicurezza, segnatamente, si tratta di persone che stanno scontando un regime dentetivo di arresti domiciliari, piuttosto che particolari prescrizioni imposte da sorveglianza speciale e libertà vigilata. In questo contesto il Comando Provinciale Carabinieri di Asti, attraverso l’operato delle Compagnie di Asti, Villanova d’Asti e Canelli, svolge controlli con cadenza giornaliera, suddivisi per fascia oraria e ambito territoriale, con una media espressa in termini numerici di ben 74 persone controllate al giorno. Il numero è certamente suscettibile di variazioni derivanti da situazioni di contingenza. Ogni mese sono oltre 2200 le persone sottoposte a controllo.

L’assiduità dei controlli è volta alla scrupolosa verifica del rispetto delle prescrizioni cui i soggetti sono sottoposti, intervenendo in caso di violazione.

A tal proposito, nella giornata di ieri, C.R., trentenne marocchino con diversi precedenti di polizia e penali, già agli arresti domiciliari, si allontanava arbitrariamente dalla propria abitazione di Portacomaro (AT) in violazione della misura cui era sottoposto. Per queste motivazioni, il soggetto è stato tratto in arresto in flagranza di reato dai militari della  Stazione Carabinieri di Portacomaro (AT), i quali lo hanno successivamente tradotto presso le camere di sicurezza del Comando provinciale di Asti, in attesa del rito per direttissima. Dopo la convalida dell’arresto il pregiudicato è stato associato presso la casa di reclusione di Asti

Rapina anziana, arrestato

I militari della Compagnia di Alba hanno tratto in arresto un cittadino nigeriano per la rapina avvenuta il 7 maggio in via Garelli ad Alba nei confronti di una donna. In quella circostanza il cittadino del centro Africa era riuscito ad asportare con violenza e minaccia, denaro contante ed una piccola spesa che la pensionata aveva acquistato poco prima al supermercato. Nella ricostruzione fatta dalla donna l’uomo l’aveva seguita fino all’interno del cortile di casa per rapinarla, non curandosi delle urla di aiuto della vittima e delle persone che passavano in quel frangente. Questa mattina, lunedì 10 giugno i Carabinieri della Stazione di Alba l’hanno tratto in arresto, notificandogli presso il carcere di Alessandria l’ordine di custodia cautelare emesso dal Tribunale di Asti.

Colpito più volte con una catena d’acciaio: arrestato un giovane

Nella serata di venerdì 7 giugno 2019 gli equipaggi della Polizia di Stato di Novara sono intervenuti in via San Francesco d’Assisi per una lite tra due stranieri

Giunti sul posto gli agenti delle “volanti” notavano la presenza di un giovane in stato di agitazione con il cranio lesionato ed un’evidente fuoriuscita di sangue. Nell’attesa dell’arrivo dei soccorsi si riusciva ad identificare la vittima, un cittadino italo marocchino di 23 anni che forniva una dettagliata descrizione dell’aggressore che poco prima l’aveva aggredito colpendolo più volte con una catena in acciaio. Una volta acquisita la descrizione del soggetto le pattuglie, dopo una breve ricerca lo rintracciavano: alla vista degli agenti iniziava ad agitarsi ma veniva prontamente bloccato. Si recuperava anche la catena usata per colpire la vittima, che era stata occultata vicino alle rastrelliere delle biciclette. Lo straniero, un cittadino irregolare egiziano di 23 anni, pertanto, era portato in Questura mentre gli agenti continuavano l’attività d’indagine volta a capire i motivi dell’aggressione, recandosi presso il Pronto Soccorso, dove il personale medico riferiva il malcapitato aveva riportato serie conseguenze, tanto che alla fine degli accertamenti riportava 30 giorni di prognosi. Al termine degli accertamenti lo straniero, accusato di tentato omicidio, veniva arrestato e condotto presso la casa circondariale di Novara, comunicando il tutto all’Ufficio immigrazione per le pratiche relative all’espulsione dal territorio nazionale.

M.Iar.

Bimbo di due anni giunge privo di vita in ospedale

A Novara la  Questura ha aperto una indagine sulla morte di un bimbo di  due anni, giunto questa mattina in ospedale senza vita. Sarà l’autopsia ad accertare le cause della morte, al momento nessuna ipotesi è esclusa dagli inquirenti. A chiamare il 118 sarebbe  stata la famiglia del piccolo.  Purtroppo i tentativi di rianimarlo sono stati inutili è arrivato  Rianimazione già morto.

Ampia operazione antispaccio dei carabinieri: 15 arresti

I  Carabinieri della Provincia di Asti – coadiuvati da personale dell’Arma proveniente dall’intero Piemonte – sono stati impegnati nell’esecuzione di 15 provvedimenti restrittivi e altrettante perquisizioni domiciliari a carico di un gruppo di soggetti italiani, albanesi e marocchini ritenuti, a vario titolo, gravemente indiziati di gestire una rilevantissima piazza di spaccio ad Asti, dall’interno degli stabili occupati di Corso Casale e Corso Volta. Oltre 100 i militari coinvolti nell’operazione. L’articolata attività d’indagine – coordinata dal Procuratore della Repubblica di Asti Alberto Perduca e dal Sostituto Gabriele Fiz – ha permesso di documentare – dall’ottobre del 2018 al maggio 2019 – oltre 2000 cessioni di cocaina e acquisire gravi indizi di colpevolezza in particolare su 15 indagati, tutti sottoposti a misura detentiva dal G.I.P. di Asti Dott. Giorgio Morando. Le attività investigative nei confronti di uno dei soggetti destinatari di misura cautelare sono state svolte anche dalla Guardia di Finanza di Asti. All’operazione hanno preso parte anche le unità cinofile dei Carabinieri di Volpiano e della Polizia Penitenziaria di Asti. Nel corso delle investigazioni sono stati identificati 300 astigiani che si rifornivano di cocaina dagli indagati. Nei prossimi giorni verranno segnalati alla Direzione Provinciale della Motorizzazione Civile di Asti per la revisione della patente.
 

Falsi avvocati truffavano gli anziani. Decine i casi scoperti

Vercelli: emerse nuove responsabilità a carico dei due truffatori seriali napoletani arrestati l’estate scorsa dai Carabinieri
I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Vercelli hanno deferito
all’Autorità Giudiziaria i due truffatori napoletani, G.M. 48enne e D.A. 20enne, già arrestati
dagli   stessi   militari   lo   scorso   luglio   perché   ritenuti   responsabili   di   associazione   per
delinquere finalizzata alla truffa, concorso in tentata truffa e sostituzione di persona.
Le indagini dei Carabinieri, condotte con determinazione e senza posa anche negli ultimi
mesi e dirette dal Dottor Davide Pretti della Procura della Repubblica di Vercelli, hanno
consentito di attribuire ulteriori episodi di truffa a carico dei due malviventi, commessi in
tutto il nord Italia con la medesima consolidata tecnica del “falso avvocato”.
Una nuova tegola per i due malfattori e di peso non indifferente, trattandosi di ulteriori
43 episodi   di   raggiro   scoperti,   eseguiti   con   un   copione   sempre   uguale   a   sé   stesso,   ma decisamente efficace. Due complici, dalla Spagna, contattavano in Italia svariate utenze
fisse, per la maggior parte in uso a persone anziane e sole, qualificandosi avvocati e
richiedendo un cospicuo contributo economico per fornire assistenza ed aiuto ad un loro
parente, responsabile di un sinistro stradale, che stava rischiando l’arresto. Non appena la
vittima cascava nel tranello, la truffa veniva portata a pieno compimento dai due trasfertisti,
che andavano a raccogliere al domicilio del malcapitato e direttamente dalle sue mani
denaro ed oggetti preziosi, illudendolo che l’esborso avrebbe aiutato il parente in grave
difficoltà che in quel momento era trattenuto in uffici giudiziari e poteva finire in carcere.
Gli investigatori hanno raccolto nuovi copiosi elementi ed hanno ricostruito i movimenti dei
due napoletani, che avevano stabilito la loro base in un hotel di Lodi e si spostavano con
grande frequenza e rapidità in tantissime località del nord del Paese con un’auto a noleggio.
Con impegno certosino sono stati elaborati dagli investigatori innumerevoli dati, che hanno
restituito un ulteriore quadro indiziario di assoluto rispetto: nei 6 mesi a cavallo tra il 2017
ed il 2018 sono emerse altre 43 truffe, tra tentativi ed episodi portati a termine (la stragrande
maggioranza), per la quasi totalità perpetrate ai danni di persone anziane, in particolare di
età compresa tra i 70 e i 90 anni, spinte ad aderire alle richieste dei truffatori in nome dei
buoni sentimenti verso i propri congiunti, una leva efficacissima che li ha portati in tanti
casi ad anteporre l’affetto per i propri cari alla difficoltà di fornire un elevato esborso
economico. Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Liguria e Piemonte sono le regioni in
cui i trasfertisti hanno colpito nel periodo oggetto delle nuove indagini, mettendo a segno i
loro   colpi   nelle   province   di   Venezia,   Padova,   Treviso,   Vicenza,   Pordenone,   Milano,
Bergamo, Brescia, Pavia, Mantova, Varese, Lodi, Genova, Imperia, Savona ed anche nelle
provincie piemontesi di Asti, Torino, Verbania e in due casi nel novarese, riuscendo ad
accumulare un bottino che, seppure per difetto, è stato quantificato in
oltre 40.000 euro in contanti ed almeno 60.000 euro in oggetti preziosi
Pertanto, i truffatori sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria vercellese per i medesimi
reati che ne avevano determinato l’arresto nel luglio scorso, ovvero per associazione per
delinquere finalizzata alla truffa, concorso in tentata truffa e sostituzione di persona.
È un ulteriore contributo dell’Arma vercellese al contrasto ed alla lotta al fenomeno delle
truffe, ancor più odioso quando colpiscono le persone anziane, vittime particolarmente
vulnerabili che subiscono da questo reato non solo un evidente danno economico ma anche
un contraccolpo psicologico vissuto come un forte senso di colpa per essersi lasciati
ingannare.

Grave bimbo di cinque anni caduto nel laghetto

Un bimbo di 5 anni è  in gravi condizioni all’ospedale di Novara dopo essere finito in un laghetto vicino a un ristorante, a Soriso. Ieri in serata, il piccolo è sfuggito ai  genitori, è uscito dal locale che si affaccia su un laghetto ed è scivolato in acqua. I soccorsi sono stati immediati e i sanitari hanno provveduto a rianimare il bambino e a portarlo all’ospedale di Borgomanero, dal quale, nel corso della notte è stato trasferito all’ospedale di Novara.