CRONACA- Pagina 22

Mini – test elettorale nei 9 piccoli comuni piemontesi al voto

Sono 11.552 i piemontesi chiamati alle urne domenica 25 e lunedì 26 maggio in nove piccoli comuni della regione, per eleggere sindaci e consigli comunali. In alcuni paesi i candidati alla carica di primo cittadino sono sei o persino  nove, in altri l’unico nome è quello del sindaco uscente, o un candidato solo senza competitor.

Il caso più curioso è quello di Malvicino, in provincia di Alessandria:  un’ottantina di elettori, pochini, ma con ben sei candidati a sindaco. Cinque di loro arrivano da fuori regione – Genova, Napoli, L’Aquila, Caserta e Brindisi –  per sfidare il  primo cittadino scomparso lo scorso dicembre. Una situazione davvero particolare per la presenza di candidati “stranieri” che suscita dubbi e riflessioni.

Comuni al voto in Piemonte
Provincia di Alessandria
1 comune: Malvicino (79 ab.)
Provincia di Cuneo
3 comuni: Morozzo (2.000 ab.) – Saliceto (1.184 ab.) – Sanfront (2.289 ab.)
Provincia di Novara
1 comune: Orta San Giulio (1.131 ab.)
Città Metropolitana di Torino
3 comuni: Cafasse (3.310 ab.) – Cascinette d’Ivrea (1.524 ab.) – Ozegna (1.176 ab.)
Provincia di Vercelli
1 comune: San Giacomo Vercellese (277 ab.)

False polizze auto, più di 300 truffati

Alcuni se ne sono accorti dopo essere stati coinvolti in un incidente compilando  il modulo Cid. Ad oggi oltre trecento automobilisti sarebbero coinvolti nello schema fraudolento orchestrato da due broker attivi a Novara. La loro società aveva sede in un ufficio in via Cernaia.  Secondo le prime informazioni emerse, i due emettevano polizze assicurative false utilizzando il nome di due compagnie assicurative, che erano però  completamente all’oscuro dell’attività illecita.

Mandarano è il nuovo presidente Arci Torino

Daniele Mandarano, 37 anni, è il nuovo presidente del Comitato Arci Torino. È stato eletto nel corso dell’ottavo congresso Arci, andato in scena  alle Fonderie Limone di Moncalieri. Vi hanno preso parte 163 delegati in rappresentanza dei 184 circoli che aderiscono al Comitato torinese.

Per la prima volta, ci saranno due vicepresidenti, Luca Bosonetto e Anna Maria Bava. Il nuovo direttivo è a maggioranza femminile. È composto da Andrea Polacchi, il presidente uscente, Laura Aricò, Vito Buda, Rachele Bugatti, Roberta Calia, Vittorio Campanella, Eleonora Cappelluti, Francesco Carbonara, Marcella Cernicchiaro, Lucia Chessa, Luigi Cosi, Sofia Darino, Valentina Gallo, Valentina Garbolino, Tatjana Giorcelli, Giulia Gozzelino, Alice Eugenia Graziano, Antonia Fortunato, Maria Labate, Rudy Lazzarini, Alessandro Maioglio, Odilia Negro, Davide Tomatis, Lia Tomatis, Francesco Tordolo, Davide Toso, Valentina Sacchetto, Francesco Salinas, Alina Seiceanu, Pier Paolo Saroglia.

Mandarano, una laurea in Storia e Filosofia, ex libraio, succede ad Andrea Polacchi, che ha guidato l’Arci dal 2016, dopo un lungo commissariamento, ed è stato riconfermato nel 2021: durante i due precedenti mandati, ha ricoperto l’incarico di vicepresidente.

La sua esperienza in Arci è iniziata in provincia. Nel 2010 è stato infatti tra i fondatori del Circolo Margot di Carmagnola, paese di cui è originario: è stato presidente del Margot tra il 2010 e il 2014. Negli ultimi anni, invece, si è occupato della tutela associativa e del coordinamento del Centro Servizi di via Verdi per Arci Torino.

«Raccolgo con entusiasmo e senso di responsabilità il testimone di un Comitato che, grazie all’impegno di Andrea Polacchi e di tutta la dirigenza, ha saputo crescere, innovare e costruire legami forti sul territorio. Porteremo avanti questo percorso, sostenendo i circoli e valorizzando la loro autonomia e capacità di iniziativa – dichiara – In un tempo segnato da complessità e cambiamenti, Arci Torino continuerà a essere uno spazio aperto, libero e accogliente: un luogo dove la partecipazione, la cultura, il mutualismo e i diritti non sono parole astratte, ma pratiche quotidiane. Al centro ci sono sempre le persone, i percorsi collettivi, le storie che danno vita ai circoli Arci, vere e proprie comunità in movimento».

Alle Fonderie sono intervenuti il presidente dell’Arci Nazionale, Walter Massa, il sindaco della Città di Torino Stefano Lo Russo, il Sindaco di Moncalieri, Paolo Montagna, e i rappresentanti di Uisp Torino, Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, CGIL Torino, ANPI Torino, ACLI Torino, LegaCoop, il Forum del Terzo Settore.

Mandarano è pronto a guidare una realtà in crescita su Torino. Oggi, Arci Torino vanta 81380 tesserati (erano 60383 nel 2016, con una crescita costante degli aderenti: si attesta al 33,4 per cento) e 184 circoli affiliati (erano 107 nel 2016: si è registrato pertanto un incremento del +71,9%), con una presenza sempre più radicata in quartieri e comuni della Città Metropolitana. È motore di più di 4mila iniziative culturali l’anno sul territorio: quasi il 40 per cento della musica dal vivo in città viene proposta in un circolo. Fanno parte di Arci Torino realtà attivissime, dal Magazzino sul Po al Circolo Sud, dal Bunker a Indiependence, da Casa Fools a La Cricca, da Seeyousound al Cap10100, dallo Ziggy Club al Cafè Neruda, dall’Associazione Babelica a Deina, da Xplosiva a Balon Mundial, dal Circolo Risorgimento al Da Giau. Parallelamente, insieme ai circoli sono nate iniziative di punta come Jazz Is Dead!.  Ma Arci in questi anni ha lavorato molto anche sul Centro Servizi di via Verdi, un punto di riferimento per i Circoli: proprio via Verdi ha subito un grande cambiamento. Se gli occupati, nel 2016, erano 5, ora vi lavorano 17 persone.

Protocollo d’intesa per i cittadini stranieri 

È stato firmato il 20 maggio 2025 a Torino, nella sede della Prefettura, un nuovo Protocollo d’intesa per il coordinamento delle attività informative e di orientamento rivolte ai cittadini stranieri presenti sul territorio della Città Metropolitana. Un documento operativo che nasce dalla volontà condivisa di Prefettura e Questura di Torino, Regione Piemonte, Amministrazioni locali, enti pubblici, associazioni del terzo settore e sindacati di dare una risposta strutturata e coerente alle esigenze di migliaia di persone che quotidianamente si interfacciano con il sistema dell’immigrazione. L’obiettivo è garantire un’informazione preventiva, trasparente e uniforme.

Al centro dell’accordo c’è l’impegno a supportare chi deve presentare domanda di rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno, attraverso il sistema del kit postale, la piattaforma Prenotafacile o, in via residuale, con la presentazione diretta presso l’Ufficio Immigrazione.

Per monitorare l’andamento delle attività e garantire un coordinamento stabile, è stato istituito un tavolo tecnico che si riunirà con cadenza trimestrale, sotto il coordinamento della Prefettura. Un ruolo di primo piano è affidato alla Regione Piemonte, che in collaborazione con soggetti pubblici e privati, avrà il compito di promuovere la diffusione di un’informazione corretta, rivolta in particolare ai cittadini stranieri che intendano avviare la procedura di rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno. L’impegno della Regione si concretizza anche nella collaborazione per attività formative condivise, attraverso l’utilizzo degli strumenti previsti dal piano regionale di capacity building “Sofia 2”, finanziato dal Ministero dell’Interno – Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione.

“Vogliamo promuovere un’informazione istituzionale chiara, accessibile e vicina alle persone – ha dichiarato l’assessore alla Sicurezza e all’Immigrazione della Regione Piemonte Enrico Bussalino – Questo Protocollo vuole essere uno strumento operativo per evitare disorientamento e garantire legalità. Lo facciamo con spirito di collaborazione e responsabilità, in piena sinergia con la Prefettura, la Questura e tutte le realtà del territorio”.

 

Corso Belgio: “Due aceri sono stati salvati”

“Abbattimenti, stavolta siamo riusciti a limitare i danni: Un albero con nido è stato comunque abbattuto: qualcuno è rimasto senza casa. La normativa che vieta gli abbattimenti in questo periodo”

Caro direttore,
in corso Belgio, il programma dei tecnici comunali era di abbattere 7 alberi “e se c’è qualche nido – hanno risposto – lo spostiamo“. E’ scientificamente risaputo, infatti, che gli uccelli che covano amano i traslochi con sottofondo di motoseghe, no? Al di là della cova, c’è ovviamente il fatto che un uccello (giovane o adulto) che ha perso il suo nido (ammesso anche che venga visto, tra le fronde, riconosciuto dagli addetti e spostato), non conosce il nuovo “indirizzo”… ma se anche fosse, aveva costruito il suo nido in un “posto” che aveva giudicato sicuro: cosa che certamente gli addetti al taglio non sono in grado di valutare. Inoltre se vengono spostati – ma anche solo toccati da mano umana – spesso i nidi vengono abbandonati dai genitori.
La mattinata di monitoraggio, difesa, tutela e documentazione del lavoro fatto dal personale sugli aceri (il giorno prima, appena avuto notizia dell’intervento, abbiamo chiesto esami e valutazioni che giustifichino gli abbattimenti ma non ci è ancora stata fornita, il Comune ha tempo 30 giorni per rispondere…) ha consentito al Comitato Salviamo gli alberi di corso Belgio un piccolo risultato: siamo riusciti a salvare dall’abbattimento 2 delle 7 piante.
Una di questi due, il n. 145, però ha subito – invece di una potatura corretta – uno scempio vergognoso, con un taglio a raso (in una parte senza rami che andassero verso l’area di passaggio del tram; vedi il video sotto questo post): questa ferita affaticherà molto l’albero, e può portarlo alla morte e una lenta agonia.
Il secondo, identificato dal n. 273, su cui si è visto e sentito chiaramente un uccellino pigolante (quindi non in grado di spostarsi) è stato comunque potato e sono stati tolti anche rami vivi e vegeti (abbiamo documentazione fotografica) le cui foglie facevano ovviamente anche da protezione a pioggia e sole; speriamo che il piccolo sopravviva.
Per certo invece (e nonostante i tecnici fossero stati avvisati)è stato abbattuto uno degli alberi su cui avevamo visto e documentato la presenza di un altro nido: e sabato sera un colombaccio (vedi foto allegata al post), rimasto senza casa, volava disperato sugli alberi vicini al suo acero, il n. 444, che ora non c’è più.
Siamo in periodo di nidificazione e anche per questo ci siamo opposti agli interventi di abbattimento e potatura di ieri (inoltre rimane sempre aperta la questione che non ci è stato concesso di fare valutazioni congiunte sullo stato dell’alberata nonostante la nostra richiesta al Sindaco e agli assessori; e ci domandiamo: perchè? se l’interesse è per il bene dei cittadini e delle piante, del verde urbano, quale ostacolo c’è ad una valutazione congiunta – anche se la decisione finale, per responsabilità amministrative e non solo, la deve prendere l’Assessorato – tanto più se l’esperto è pagato dal Comitato?).
Cogliamo l’occasione per ricordare le norme che tutti (e in primis gli Enti pubblici) dovrebbero rispettare, tra cui il Regolamento del Verde Pubblico e Privato della Città di Torino. Pensiamo sia utile che tutti le conoscano e le usino a difesa della Natura.
Nel riportarle, sottolineiamo che siamo perfettamente consapevoli della scala gerarchica delle responsabilità per quanto concerne i misfatti ai danni dei nostri alberi e parchi e della fauna selvatica. Rileviamo però che non noi, ma le norme, non fanno distinzioni e prevedono sanzioni per “chiunque”.
DM 10 MARZO 2020 DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE
“Criteri Ambientali Minimi per il servizio di gestione del verde pubblico e la fornitura di prodotti per la cura del verde”,
Allegato 1 lettera E.c.11:
Gli interventi di potatura devono essere svolti unicamente da personale competente, in periodi che non arrecano danni alla pianta e non creano disturbo all’avifauna nidificante ed effettuati solo nei casi strettamente necessari. […]
Allegato 1 lettera E.c.9:
Le attività di manutenzione, soprattutto dei parchi suburbani e di aree a forte valenza ambientale, devono essere eseguite creando il minore disturbo e danno alla fauna presente nell’area.
REGOLAMENTO N. 320 PER LA TUTELA E IL BENESSERE DEGLI ANIMALI IN CITTÀ” DEL COMUNE DI TORINO
Art. 38 comma 8. L’opera di potatura ed abbattimento degli alberi nonché le opere di ristrutturazione degli edifici o qualsiasi altro tipo di intervento, qualora effettuate nel periodo riproduttivo degli uccelli, devono prevedere l’adozione di misure idonee ad evitare la morte di nidiacei e/o la distruzione dei nidi.
Art. 9 comma 13. È vietato catturare, uccidere, disturbare ed allontanare forzatamente le specie aviarie ivi compreso distruggere i siti di nidificazione durante il periodo della riproduzione e del successivo svezzamento, ovvero porre in atto qualsiasi forma di maltrattamento.
LEGGE 157/1992 ART. 31 LETTERA O (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per prelievo venatorio)
È vietato a chiunque […] o) […] distruggere o danneggiare deliberatamente nidi e uova.”
ARTT. 544 BIS E 544 TER CODICE PENALE (UCCISIONE DI ANIMALI /MALTRATTAMENTO DI ANIMALI)
Chiunque, per crudeltà o senza necessità: (544 bis) cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni; (544 ter) cagiona una lesione ad un animale […] è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro (pena aumentata del 50% se ne consegue la morte dell’animale).
Comitato Salviamo gli alberi di corso Belgio

Nuovi strumenti edilizi per una Torino che cambia

Semplificazione e velocizzazione delle pratiche edilizie più ricorrenti con un processo di dematerializzazione dei procedimenti è il risultato del primo anno di attività del Tavolo tecnico sull’urbanistica promosso dal Comune di Torino e dall’Assessorato all’Urbanistica, che ha visto coinvolti ordini professionali e associazioni di categoria.

Nell’ambito dell’evento organizzato dal Collegio Edile Aniem Api Torino, “Nuovi strumenti edilizi per una Torino che cambia” è stato tracciato il bilancio del lavoro del Tavolo tecnico che ha in particolare prodotto una serie di schede tecniche operative, disponibili anche sul sito del Comune di Torino, pensate per offrire maggiore chiarezza e rapidità nell’interazione tra cittadini, professionisti e uffici comunali. Un confronto aperto tra istituzioni, imprese e professionisti sulle trasformazioni in atto nella gestione delle pratiche edilizie a Torino.

In questi anni ci siamo concentrati sul miglioramento della qualità dei processi, lo smaltimento degli arretrati e la riorganizzazione della struttura – ha sottolineato l’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni, intervenendo all’incontro –. Quello che la Città può fare per affrontare i problemi strutturali, che vanno dalla necessità delle riforme normative al disinvestimento sugli enti pubblici, oltre appunto a migliorare l’organizzazione, è dotarsi di un nuovo Piano Regolatore che risolve alla radice molte problematiche”.

La festa di via Vanchiglia

Come tutti gli anni quest’oggi domenica 25 maggio si è svolta la Festa di via Vanchiglia, organizzata dall’Associazione Commercianti, in collaborazione con Federvie e patrocinata dalla Circoscrizione 7. La via, totalmente pedonale per tutto il giorno, è stata come da tradizione animata da un ricco programma di eventi, negozi aperti, bancarelle di artigianato, vintage e prodotti tipici.

 

La più storica Associazione di via con al timone la Presidente Elisabetta Crovella ha anche per il 2025 trasformato per un’intera giornata via Vanchiglia in un percorso pedonale dedicato alla creatività, al vicinato ed al commercio.

“Sono molto soddisfatta della partecipazione – dichiara Elisabetta Crovella – non era una domenica semplice per noi, per la concomitanza con la riapertura di via Po, qui vicina… C’è stato però un piacevole e notevole interscambio di pubblico tra le due iniziative, e quindi l’appuntamento è come nostra tradizione per il prossimo anno con un’edizione ancora più ricca”.

Igino Macagno

Gli “esplode” il fegato dopo un incidente: salvato alle Molinette grazie a un trapianto

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Un intervento ai limiti dell’impossibile ha permesso di salvare la vita a un uomo di 55 anni, residente in provincia di Cuneo, grazie a un trapianto di fegato effettuato in emergenza nazionale presso l’ospedale Molinette della Città della Salute e della Scienza di Torino (CDSS). L’uomo aveva subito un gravissimo trauma epatico in seguito a un incidente sul lavoro avvenuto due settimane prima. Durante le attività nel silos della sua azienda agricola, l’uomo è rimasto schiacciato con la parte superiore destra dell’addome contro il braccio meccanico di una pala agricola. Trasportato d’urgenza in codice rosso all’ospedale di Cuneo, è stato immediatamente sottoposto a un intervento chirurgico per bloccare una massiccia emorragia causata dalla lacerazione del fegato. In quella fase, i medici hanno “impacchettato” il fegato per contenere la perdita di sangue. Dopo essere stato stabilizzato, il paziente è tornato due volte in sala operatoria e sembrava in procinto di lasciare la terapia intensiva per un reparto ordinario. Tuttavia, undici giorni dopo il trauma iniziale, il fegato ha ripreso a sanguinare. Dopo un quarto intervento per bloccare la nuova emorragia, è emerso che gran parte dell’organo era ormai compromessa e il paziente stava entrando in una fase critica di insufficienza epatica acuta. A quel punto, i medici di Cuneo hanno contattato il Centro Trapianto di Fegato di Torino. Il paziente è stato trasferito alla Terapia Intensiva Centralizzata dell’ospedale Molinette della CDSS, diretta dal dottor Maurizio Berardino, dove è stato valutato in urgenza dal professor Renato Romagnoli, direttore del Centro Trapianti, insieme all’epatologa dottoressa Silvia Martini. In condizioni disperate, l’uomo è stato inserito in lista d’attesa in super-urgenza nazionale. Poche ore dopo, il Centro Nazionale Trapianti di Roma, diretto dal dottor Giuseppe Feltrin, ha segnalato la disponibilità di un fegato compatibile in un’altra regione, attraverso il Centro Regionale Trapianti del Piemonte, diretto dal dottor Federico Genzano. A sole 18 ore dall’iscrizione in lista, il paziente è stato portato in sala operatoria. L’équipe del professor Romagnoli ha rimosso il fegato gravemente danneggiato e, dopo circa due ore senza organo, il nuovo fegato ha iniziato a funzionare, riaccendendo la speranza. Nel periodo successivo si sono resi necessari altri tre interventi chirurgici per completare il percorso terapeutico. Dopo tre settimane dal trapianto, l’uomo è stato trasferito nell’area Semintensiva del Centro Trapianti Fegato, dove attualmente sta affrontando una fase di piena ripresa. “Una grande Azienda ospedaliero-universitaria come la nostra Città della Salute e della Scienza di Torino si è nuovamente dimostrata capace – commenta il Commissario Thomas Schael – di gestire un caso gravato da complessità clinica e tecnica estreme, grazie alla dedizione, al coraggio ed alla professionalità multidisciplinare dei nostri specialisti così altamente qualificati, così come solo nella nostra Azienda è possibile trovare. E così come dovrà essere nel futuro Parco della Salute.” “Una volta di più la Città della Salute e della Scienza di Torino, – aggiunge Federico Riboldi, Assessore alla Sanità della Regione Piemonte – in rete con le altre strutture ospedaliere della Regione Piemonte, è stata in grado di fornire una efficace e tempestiva risposta ad una situazione di così eccezionale gravità e complessità. Un doveroso ringraziamento al donatore e alla sua famiglia, che hanno reso possibile questo miracoloso trapianto.”

La processione per Maria Ausiliatrice

Ieri sera si è tenuta la suggestiva processione con la statua di Maria Ausiliatrice per le vie del quartiere Valdocco. Il corteo, accompagnato da canti, dalle preghiere e dalle meditazioni su “Le 7 parole di Maria nel Vangelo”, ha attraversato la rinnovata piazza Maria Ausiliatrice e le vie circostanti, per fare infine ritorno alla Basilica.

Al termine, la Messa conclusiva presieduta da Mons. Giacomo Martinacci, Rettore del Santuario della Madonna della Consolata, simbolo mariano di Torino.

FOTO IGINO MACAGNO

Alcoltest per i giovani con la campagna di Specchio dei Tempi e Carabinieri

Un soffio ti può salvare la vita: è la campagna di sensibilizzazione della Fondazione Specchio dei Tempi, realizzata in collaborazione con il comando Provinciale dei carabinieri di Torino. L’altra sera in piazza Santa Giulia una delle tappe del progetto rivolto ai giovani, per contrastare l’abuso di alcol e prevenire la guida in stato di ebbrezza. Sono stati distribuiti gratuitamente circa 1000 alcol test monouso, grazie alla collaborazione con Federfarma, e 300 ragazzi si sono sottoposti volontariamente alla prova con l’etilometro. Il progetto prosegue a giugno con due nuove tappe: il 7 in piazza Vittorio Veneto e il 21 in via Reggio 3.