CRONACA- Pagina 21

Subaffittava appartamento dell’Atc, denunciato per truffa

Non pagava l’affitto ad Atc, ma subaffittava la casa popolare a tre persone, ignare di tutto.

L’hanno scoperto gli agenti del Reparto Polizia Abitativa della Polizia Locale di Torino, durante una attività di sopralluogo in un appartamento il cui regolare assegnatario risultava moroso.

E’ successo nel complesso ex Moi di via Pio VII. Gli agenti hanno bussato alla porta e, anziché il regolare assegnatario dell’appartamento, ad aprire sono stati i tre occupanti, due cittadini stranieri con regolare permesso di soggiorno provenienti dal Gambia e una donna in stato di gravidanza. La situazione igienico sanitaria all’interno non era ottimale: i due vani principali dell’appartamento erano stati dati in subaffitto separatamente, eliminando la cucina e mantenendo il bagno in comune.

Dopo alcune domande da parte degli agenti, è emerso che gli occupanti non erano a conoscenza del subaffitto illegale ed erano in possesso delle chiavi dell’appartamento messe a disposizione dall’uomo a fronte della riscossione senza alcuna ricevuta.
Gli agenti hanno quindi proceduto nei confronti dell’assegnatario che è stato denunciato per truffa accogliendo le querele degli occupanti. Le persone occupanti impropriamente l’alloggio sono state prese in carico dai servizi sociali della Città che hanno individuato per loro una sistemazione abitativa alternativa mentre le chiavi dell’appartamento sono state riconsegnate all’Atc.

Il procedimento penale oggetto del presente comunicato si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari, pertanto vige la presunzione di non colpevolezza dell’indagato, sino alla sentenza definitiva.

Nursing Up Piemonte: un’indennità di confine per fermare la fuga degli infermieri

Riceviamo e pubblichiamo –  Gli infermieri piemontesi continuano a lasciare il territorio, attratti da stipendi più alti e condizioni migliori oltre confine. Ora la Lombardia, con la proposta di Guido Bertolaso, assessore regionale al Welfare, corre ai ripari con un’indennità di confine per trattenere il personale sanitario nelle aree più esposte alla fuga verso la Svizzera.

Questa misura riporta al centro un problema che tocca da vicino anche il Piemonte. Nursing Up Piemonte chiede alla Regione di intervenire con misure analoghe per evitare un ulteriore impoverimento del personale sanitario.

«Oggi, con la Lombardia che adotta misure concrete per arginare la fuga degli infermieri, il Piemonte rischia di subire un doppio contraccolpo: non solo la concorrenza della Svizzera, ma anche quella della regione confinante, che potrebbe drenare ulteriore personale dal nostro territorio. Province come il VCO e l’area di Novara sono già in difficoltà e senza un intervento urgente della Regione la situazione diventerà insostenibile», afferma Claudio Delli Carri, segretario regionale Nursing Up Piemonte.

Già lo scorso settembre, l’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi, aveva annunciato la volontà di valutare un aumento degli stipendi per gli infermieri, seguendo l’esempio di altre regioni italiane. In quell’occasione, Nursing Up Piemonte aveva sottolineato l’insufficienza delle risorse stanziate per fermare la fuga, sollecitando, al contempo, l’introduzione di 500 euro al mese per gli infermieri piemontesi.

«La Valle d’Aosta e ora la Lombardia hanno capito l’urgenza di questa misura. Il Piemonte non può restare indietro. Ignorare il problema sarebbe un errore gravissimo: servono soluzioni concrete per trattenere gli infermieri e garantire la tenuta del nostro sistema sanitario», conclude Delli Carri.

“Liberare Pancalieri dal traffico pesante”

 

Allontanare dai centri storici dei paesi il traffico pesante che insiste sulle strade provinciali è da molti anni una priorità per le amministrazioni comunali e per quella della Città metropolitana di Torino. Spesso non basta realizzare nuovi assi viari: occorre curare e rendere più sicuro possibile il raccordo tra le nuove arterie – che vengono prese in carico dalla Città metropolitana – e la viabilità “storica” che attraversa i centri abitati. È il caso di Pancalieri, dove, su richiesta dell’amministrazione comunale, negli anni scorsi l’Ufficio pianificazione e realizzazione opere pubbliche della Direzione Azioni integrate con gli Enti locali della Città metropolitana aveva redatto il progetto di fattibilità tecnica ed economica della trasformazione dell’incrocio a raso tra la Provinciale 141 e la via Circonvallazione. L’intervento rientra in un progetto più ampio per alleggerire il concentrico di Pancalieri dal traffico pesante che insiste sulla Provinciale 129. L’idea è di deviare i mezzi pesanti su via Circonvallazione e sulla Provinciale 141, sino al congiungimento con la Strada Provinciale 30 in Provincia di Cuneo. Dell’aggiornamento di quel progetto e dell’adeguamento del quadro economico redatto nel dicembre 2021 hanno discusso con il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo il Sindaco di PancalieriPiero Giovanni Paletto, e il Vicesindaco Massimiliano Varetto, nell’ambito dell’iniziativa “Comuni in linea”. Nell’incontro che si è tenuto lunedì 31 marzo il Vicesindaco metropolitano ha avanzato la proposta di elaborare e siglare un accordo di programma, che preveda le modifiche alla viabilità richieste dal Comune, ma anche una nuova pavimentazione di un tratto di circa 500 metri della Strada Provinciale 141, che la Città metropolitana potrebbe successivamente cedere all’amministrazione comunale.

Il quadro economico della rotatoria progettata all’incrocio tra la SP 141 e via Circonvallazione nel 2021 dai tecnici della Direzione Azioni integrate con gli Enti locali della Città metropolitana prevedeva una spesa totale di 490.000 euro. L’importo stimato teneva conto della necessità di realizzare un nuovo scatolare in corrispondenza del canale del Molino di Osasio, che attraversa la Provinciale in prossimità dell’incrocio. Per il nuovo attraversamento era stata prevista una sezione rettangolare con un’altezza netta di 1,55 metri e una larghezza netta di 5 metri.

L’ipotesi progettuale proposta dal Comune è quella di incanalare il traffico proveniente da Casalgrasso sulla SP 30 della Provincia di Cuneo nella Provinciale 141 della Città metropolitana di Torino. I mezzi destinati a Pinerolo potrebbero reimmettersi sulla Provinciale 129 utilizzando la via Circonvallazione, che collega le due strade provinciali.

Per realizzare questo obiettivo sarebbe necessario adeguare le intersezioni a raso, costruendo due rotatorie e verificare eventuali opere necessarie su via Circonvallazione (ad esempio, un adeguamento dell’accesso al cimitero), anche se la sezione stradale risulterebbe già idonea.

E’ urgente una navetta per Stupinigi

“È urgente migliorare l’accessibilità alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, lo straordinario sito Unesco alle porte di Torino posto nel Comune di Nichelino, prevedendo un collegamento navetta con il capoluogo”. Perciò è stato deciso, nella seduta congiunta delle Commissioni seconda e sesta, di predisporre un ordine del giorno da portare nella seduta plenaria del Consiglio regionale.

Questo è stato l’esito del dibattito, presieduto da Mauro Fava, che si è tenuto a seguito del sopralluogo che le due Commissioni congiuntamente avevano svolto mercoledì 26 marzo a Stupinigi.

Valentina Cera (Avs), in particolare ha proposto “in via sperimentale e da analizzare con l’Agenzia della mobilità, una navetta per coprire la distanza di 4 chilometri tra il capolinea della linea tranviaria 4 e la Palazzina di Caccia”.

D’accordo Alberto Unia (M5s) che ha sottolineato l’importanza non solo di coinvolgere i sei comuni che insistono nell’area del bene Unesco ma anche i comitati di cittadini con un approfondimento.

“La navetta sperimentale sarebbe una risposta immediata all’attuale mancanza di collegamento – ha detto Fava – sulla quale coinvolgere tutti i comuni della zona e anche le scuole”.

Sulla necessità del coinvolgimento delle scuole si è espressa Marina Bordese (Fdi) mentre, Daniele Sobrero (Lista Cirio) ha sottolineato l’importanza che ha per il territorio di tutto il Piemonte la valorizzazione di un bene così unico e straordinario.

La presidente della sesta, Paola Antonetto, ha quindi proposto due sopralluoghi: di nuovo a Stupinigi, per completare la visita alla Palazzina e ai suoi poderi ed un altro alla Reggia di Venaria e al suo importantissimo Centro per il restauro. In questo programma Fava ha inserito la proposta per un sopralluogo a Cuorgnè, al Museo archeologico del Canavese.

Ufficio stampa CRP

Ordine degli Ingegneri di Torino ed eVISO a sostegno della Fondazione FARO

Quando l’innovazione incontra la solidarietà, nascono iniziative in grado di generare un impatto concreto sul territorio. Lo scorso 31 marzo, presso le OGR di Torino, il seminario “Il Project Management nell’ambito dei servizi socialmente utili” ha segnato il lancio ufficiale di un progetto di charity che mette le persone al centro in tutti i sensi: la collaborazione tra l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino ed eVISO contribuirà a sostenere la Fondazione FARO ETS, realtà che da oltre 40 anni garantisce cure palliative specialistiche ai pazienti in fase avanzata di malattia e alle loro famiglie.

Grazie a questa iniziativa, verrà devoluta alla Fondazione FARO una somma a titolo di erogazione liberale di 30 euro per ogni contratto sottoscritto dagli iscritti all’Ordine nell’ambito della convenzione per l’anno 2025 con eVISO, con l’obiettivo di supportare il Progetto Protezione Famiglie Fragili, che offre assistenza psicologica e sociale ai nuclei più fragili colpiti dalla malattia. Il PPFF ha preso in carico negli anni migliaia di famiglie costruendo contesti di cura nel fine vita protettivi e supportivi, con un’attenzione particolare ai soggetti più fragili, anche attraverso l’attivazione di risposte specializzate per il sostegno ai familiari durante l’elaborazione del lutto. Nel 2024 il progetto si è preso cura di 325 nuclei familiari fragili.

“La partnership tra l’Ordine ed eVISO rappresenta un’opportunità a doppio valore: da un lato, offre un vantaggio economico nella fornitura di luce e gas per gli studi professionali e le famiglie dei nostri iscritti; dall’altro, promuove un impatto sociale positivo, grazie all’impiego di energia verde, sostenibile e consapevole, in piena coerenza con la mission green dell’Ente. In questo quadro virtuoso rientra anche l’iniziativa di charity che vede protagonista la Fondazione FARO, eccellenza del territorio nell’assistenza socio-sanitaria e nella ricerca e divulgazione medico-scientifica, dispensatrice di energia benefica”, ha dichiarato Giuseppe Andrea Ferro, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino.

eVISO, azienda tecnologica con sede a Saluzzo (Cn) specializzata nella fornitura di energia e gas, ha accolto con entusiasmo l’opportunità di contribuire a questa iniziativa, coniugando il proprio know-how con una visione solidale.

“In eVISO crediamo che la tecnologia debba sempre essere al servizio delle persone, e proprio per questo poniamo il valore umano al centro delle nostre strategie e dei nostri progetti. La partnership con l’Ordine degli Ingegneri di Torino ne è un esempio concreto: un’iniziativa nata per offrire energia efficiente e sostenibile ai professionisti del settore, che si è tradotta in un’azione di grande impatto sociale. Grazie a questa collaborazione, verrà erogato un contributo tangibile alla Fondazione FARO, sostenendo il Progetto Protezione Famiglie e offrendo un aiuto concreto a chi sta affrontando momenti difficili”, ha dichiarato Lucia Fracassi, Direttore Generale di eVISO.

La Fondazione FARO ETS opera quotidianamente per garantire la miglior qualità di vita possibile ai pazienti e ai loro familiari, offrendo cure palliative specialistiche sia a domicilio nella provincia di Torino che presso i propri hospice a Torino e Carignano. Grazie al lavoro di medici, infermieri, operatori socio-sanitari, psicologi, fisioterapisti, assistenti sociali e volontari, la FARO assicura un’assistenza gratuita, mettendo al centro la dignità e il benessere delle persone.

“Siamo profondamente grati ad eVISO e all’Ordine degli Ingegneri per questa iniziativa di grande generosità a sostegno delle famiglie più fragili seguite dalla FARO. Questo supporto ci consentirà di rafforzare la nostra rete di protezione che ci permette di non lasciare nessuno solo davanti alla malattia. Il futuro di enti del Terzo Settore come la Fondazione FARO è sempre più legato alla solidarietà di aziende virtuose come eVISO, senza le quali diventa oltremodo complicato portare avanti la nostra mission” ha concluso Luigi Stella, Direttore generale Fondazione FARO.

Questa iniziativa rappresenta un modello virtuoso di collaborazione tra imprese, professionisti e realtà del terzo settore, dimostrando che il progresso tecnologico e la solidarietà possono andare di pari passo, per costruire un futuro più attento ai bisogni delle persone.

Spento incendio davanti al cinema Lux

Nel pomeriggio i vigili del fuoco sono intervenuti in centro, in galleria San Federico, per un principio di incendio davanti al cinema Lux. Sono andati in fiamme cartoni e coperte usati dai senzatetto. Non ci sono feriti.

Alessi (Fdi): “Un altro morto sulle rive della Dora”

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“Inaccettabile che la Città continui a ignorare le criticità che da anni denunciamo. Pusher e persone che consumano droghe ogni giorno sulle sponde della Dora dal ponte Mosca al ponte Bologna. Negli anni passati già diverse morti di overdose, nell’indifferenza della Città.”. Così Patrizia Alessi capogruppo Fdi in Circoscrizione 7.

Tavolo tecnico sul 118 tra Città della Salute e Azienda Zero

Si è tenuto un tavolo tecnico tra Città della Salute e della Scienza di Torino e Azienda Zero in preparazione alle riunioni sindacali che si terranno il prossimo 9 aprile a proposito del trasferimento del 118 da CDSS ad Azienda Zero. Thomas Schael e Adriano Leli ed i rispettivi Direttori amministrativi hanno ipotizzato i prossimi step relativi al trasferimento dei mezzi e dei devices e successivamente del personale medico e del comparto.

Operazione dei carabinieri nella cintura torinese, 12 kg di droga sequestrati (anche nelle lattine delle bevande)

Tra i vari nascondigli, spunta il doppio fondo nelle lattine di bibite energetiche
Hanno tutti tra i 20 e i 30 anni le dieci persone arrestate e le cinque denunciate a piede libero dai militari della Compagnia dei Carabinieri di Rivoli, in poco meno di un mese, per reati inerenti alla detenzione e allo spaccio di sostanze stupefacenti. La droga maggiormente sequestrata è risultata essere la marijuana, circa 10 kili, seguita poi dall’hashish (circa 1 kilo), dal crack (circa quattordici dosi) e dalla ketamina (una dose). Il denaro sequestrato, ritenuto presunto provento dell’attività di spaccio ammonta invece a circa 3.000 euro.
Il recupero più corposo, con circa 10kg di marijuana, è avvenuto lo scorso 18 marzo a Grugliasco, dove i Carabinieri della Stazione hanno trovato a casa e nella cantina di un giovane del posto la grossa quantità di sostanza stupefacente suddivisa in numerose buste di cellophane trasparente. Per l’ingente quantità l’uomo è stato dunque arrestato e portato in carcere.
Ma l’attività dei Carabinieri è frutto non solo di servizi appositamente predisposti per il contrasto all’attività di spaccio di sostanze stupefacenti ma anche del regolare controllo alla circolazione stradale, come l’arresto avvenuto nei confronti di un ventenne, incensurato, lo scorso 16 marzo, “pizzicato” nelle strade di Alpignano alla guida della sua auto e trovato in evidente stato di alterazione psicofisica, probabilmente a causa dell’eccessivo consumo di alcol. Il rifiuto a sottoporsi agli accertamenti ha fatto scattare dei controlli più approfonditi, estesi anche al proprio domicilio a seguito del rinvenimento, sul posto, di alcune dosi di hashish. A casa il giovane deteneva, oltre a materiale per il confezionamento della sostanza stupefacente, anche un bastone telescopico di metallo di 19 centimetri, anch’esso sequestrato e per questo denunciato per “porto abusivo di armi”.
Tra i diversi arresti e denunce, risulta poi curioso il nascondiglio usato da un trentenne, fruttivendolo di professione, che nel frigo di casa, dentro doppi fondi artificiosamente ricavati da lattine di bibite gasate, ha celato oltre 200 grammi di hashish. Il giovane è stato dichiarato in stato di arresto e accompagnato alla Casa Circondariale Lorusso e Cutugno, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Perché pedonalizzare piazza Maria Ausiliatrice?

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IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
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Non ho nulla in linea di principio contro le pedonalizzazioni così come non ho nulla, sempre in linea di principio, contro l’uso dell’auto.
Il lavoro fatto in piazza Maria Ausiliatrice liberata dall’asfalto e arricchita dal porfido (tipico dei cortili salesiani) è una pregevole riqualificazione urbana  di una zona di Torino quasi morta per ragioni che sarebbe  troppo lungo spiegare.
Il centro di tutto resta però la basilica di Maria Ausiliatrice e ciò che resta di quella che fu la casa madre dei Salesiani, trasferita a Roma da molti decenni. Oggi lo stesso Ordine salesiano si è da tempo internazionalizzato nelle figure dei successori di Don Bosco.  I tempi di don Rua, don Rinaldi, don Ziggiotti sono preistoria. Ci sono istituti salesiani  storici come quello di Alassio in cui non ci sono più salesiani e le scuole sono gestite da laici. Anche i Salesiani hanno subito la crisi delle vocazioni e ciò porta a un baricentro dell’Ordine sempre più extra europeo, anzi  terzomondista.
Mi sono soffermato su queste osservazioni per domandarmi il senso di un’area pedonale in zona periferica della città non abitata perché tutti gli edifici della piazza sono o sono stati  dei Salesiani e, da quanto mi risulta, non utilizzati come abitazioni. Persino le edizioni salesiane della Sei non ci sono più. Non ci sono più neppure i negozi di oggettistica religiosa e di libri del passato. La piazza è quasi un deserto. Chi andrà a sedersi sulle nuove panchine? Chi utilizzerà la piazza per il passeggio? Chi transiterà per quella piazza diretto alla Basilica si troverà oggi impedito di andarci in auto che non saprà dove parcheggiare. C’è anche sulla destra della piazza una chiesa minore dove si svolgono i funerali ( “Maria Ausilistrice” è anche parrocchia). Con la zona pedonale ai funerali in chiesa  bisognerà accedere a piedi, anche gli anziani dovranno soggiacere alle nuove regole.
Ma soprattutto un’isola pedonale ha un senso se ci sono elementi attrattivi che portino a viverla. Li’ faccio difficoltà a vederli. L’isola non favorirà l’accesso alla basilica voluta da don Bosco e non farà rivivere di nuova vita Valdocco. C’è da sperare che a nessuno venga in mente di aprire nella piazza dei locali che magari possano favorire la movida.  Sarebbe davvero il massimo vedere snaturato un angolo di Torino decaduto perché la religiosità si è con il tempo smarrita. Mi piacerebbe sapere il pensiero del Sindaco di Torino che è un ex allievo salesiano credo abbastanza legato a quel mondo dì don Bosco che non fu solo un santo “sociale” , come oggi si vorrebbe far intendere.
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P. S. Riqualificare piazza Maria Ausiliatrice può  anche avere un senso di per sé  che a me sfugge, ma se  guardiamo le buche in tutte le vie e i  marciapiedi della città, forse c’è da domandarsi se la vera priorità non sia quella di rattoppare le vie e i corsi di Torino per tutelare la sicurezza dei cittadini.

Foto Mihai Bursuc