CRONACA- Pagina 21

Pioggia, poi una breve pausa ma torna il maltempo

Le belle giornate di sole della scorsa settimana ci hanno illuso che l’estate fosse iniziata: ma non è proprio così. Dopo il weekend all’insegna del bel tempo tornano le piogge in Piemonte.

Il bollettino dell’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale), già da lunedì pomeriggio aveva giustamente previsto un peggioramento delle condizioni meteo a causa dell’arrivo di una depressione atlantica. Il cambiamento sarà particolarmente evidente nella giornata di oggi, martedì, quando il maltempo entrerà nella sua fase più intensa.

La prima ondata di temporali è avvenuta  nella notte tra lunedì e martedì e sarà seguita da piogge diffuse su gran parte del territorio piemontese, con possibilità di nubifragi localizzati.

Un miglioramento temporaneo è previsto nella mattinata di mercoledì, quando la perturbazione si allontanerà verso est. Tuttavia, si tratterà solo di una breve tregua: una nuova saccatura atlantica è infatti in discesa verso l’area alpina occidentale, pronta a riportare l’instabilità sul Piemonte.

Il Consiglio comunale chiede interventi per i pronto soccorso

Il Consiglio comunale ha approvato con 26 voti un ordine del giorno relativo alle strutture di Pronto Soccorso presenti in città. Il documento, a prima firma di Pietro Tuttolomondo, ha fatto seguito a un tour conoscitivo della IV commissione (presieduta da Vincenzo Camarda) che, a partire dal febbraio dell’anno scorso, aveva toccato il Pronto Soccorso dell’ospedale Molinette e quelli dei nosocomi Mauriziano, Maria Vittoria, Martini, S. Giovanni Bosco e Infantile Regina Margherita.

Il documento approvato in aula impegna l’Amministrazione comunale a interagire con l’assessorato della Sanità della Regione Piemonte, al fine di elaborare – nel contesto generale del nuovo Piano socio-sanitario regionale – un piano programmatico che preveda nuove articolazioni organizzative rispondenti alle criticità emerse durante i vari sopralluoghi effettuati.

Al di là delle specificità delle singole strutture ospedaliere di Pronto Soccorso in gradi diversi queste ultime sono caratterizzate da problemi come sovraffollamento, scarsità di personale medico e infermieristico (con relativi casi di burnout), inadeguatezza degli spazi disponibili, sicurezza del personale e gestione dei ricoveri. Questo nonostante il costante impegno di donne e uomini che quotidianamente vi lavorano con dedizione.

Il testo votato in Consiglio evidenzia inoltre come la rivisitazione del sistema sanitario territoriale, con l’adeguata quantificazione e distribuzione del numero dei posti letto ospedalieri, sia indispensabile per un efficace intervento volto alla riduzione dei trattamenti inappropriati che, si segnala, sono dovuti anche al costante sovraffollamento, il quale si acutizza durante l’epidemia influenzale stagionale.

Infine, il documento segnala la necessità di politiche volte a trattenere il personale sanitario nelle strutture ospedaliere, sottolineando anche l’opportunità di intervenenti preventivi in materia di stress e relativo burnout, così come sul problema delle aggressioni che spesso il personale subisce: fenomeni accentuati dalla carenza di personale e dalle strutture che sono spesso obsolete e con spazi inadeguati.

(C.R. – Ufficio stampa del Consiglio comunale)

Via Francigena candidata nella Lista del Patrimonio UNESCO

Nel pomeriggio di lunedì 19 maggio, nell’ambito della quarta edizione del Festival “L’Italia delle Regioni” in corso a Venezia, è stato firmato un importante protocollo d’intesa per sostenere la candidatura della Via Francigena nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO.

La cerimonia si è svolta nell’area conferenze del Villaggio delle Regioni in Campo San Polo, a Venezia, e ha visto la partecipazione di Marina Chiarelli, Assessore al Turismo e alla Cultura della Regione Piemonte, Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana e capofila del progetto, Giancarlo Righini, Assessore della Regione Lazio, Roberta Frisoni, Assessore della Regione Emilia-Romagna, Francesca Caruso, Assessore della Regione Lombardia, Marco Bucci, Presidente della Regione Liguria, l’Assessore Simona Ferro), Renzo Testolin, Presidente della Regione Valle d’Aosta. A chiudere l’incontro, le conclusioni del Ministro della Cultura Alessandro Giuli.

La firma del protocollo segna un importante passo avanti nella costruzione di un’alleanza istituzionale a sostegno della valorizzazione di uno dei cammini storici più rilevanti d’Europa, la Via Francigena, che attraversa l’Italia da nord a sud connettendo territori, comunità e patrimoni. Un itinerario che unisce storia, spiritualità, cultura e paesaggio, attraversando città, borghi, abbazie e castelli, promuovendo un modello di turismo lento e sostenibile.

La Regione Piemonte, da sempre impegnata nella valorizzazione dei cammini storici e del turismo lento, ha preso parte attiva al protocollo, confermando il proprio sostegno alla candidatura e ribadendo il valore della Via Francigena come volano per lo sviluppo sostenibile, la coesione territoriale e la promozione di un’identità culturale condivisa.

«Firmare questo protocollo oggi, in un contesto come il Festival delle Regioni, ha un significato profondo – ha dichiarato Marina Chiarelli, Assessore al Turismo e alla Cultura della Regione Piemonte –. Significa credere nel valore della cooperazione tra istituzioni e territori, e lavorare insieme per valorizzare percorsi che raccontano la nostra storia, la nostra cultura e il nostro paesaggio. Il Piemonte ha investito molto nella promozione della Via Francigena e nella rete dei cammini devozionali. La candidatura UNESCO è un’occasione per rafforzare questo impegno, favorire la conoscenza del nostro patrimonio e attrarre nuove forme di turismo rispettoso e consapevole».

Il tratto piemontese della Via Francigena attraversa alcune delle zone più suggestive e storicamente rilevanti della regione, connettendo i valichi alpini alla pianura, passando per borghi, pievi, abbazie, castelli e paesaggi naturalistici di grande fascino. Un cammino che rappresenta non solo un itinerario di fede, ma anche una rete di esperienze culturali, ambientali ed enogastronomiche capaci di generare valore per le comunità locali.

Il riconoscimento UNESCO darebbe ulteriore impulso a progetti di tutela, fruizione e promozione, consolidando la Via Francigena come patrimonio europeo vivo e inclusivo, punto di incontro tra pellegrini, camminatori e residenti.

Questa iniziativa si inserisce perfettamente nello spirito del Festival delle Regioni, che pone al centro il dialogo tra territori, istituzioni e cittadini, e valorizza le eccellenze regionali italiane come leva per la crescita, la sostenibilità e l’attrattività del Paese. Con la firma del protocollo, la Regione Piemonte conferma il proprio ruolo attivo nella costruzione di reti interregionali, nella valorizzazione dei beni culturali e dei percorsi storici, e nella promozione di politiche di sviluppo sostenibile capaci di coniugare identità e futuro.

Il linguaggio fotografico di Paolo Siccardi

 

L’ Unione Culturale Franco Antonicelli di Torino, ha recentemente ospitato un interessante incontro con il fotoreporter Paolo Siccardi. L’evento, promosso dalla sezione ANPI Eusebio Giambone, ha spaziato sull’ormai quarantennale esperienza del reporter torinese che va dalle lotte sociali all’occupazione sovietica dell’ Afghanistan nel 1986 ai conflitti locali nel continente centroamericano, alla prima guerra del Golfo e alla disgregazione della Jugoslavia, fino alle realtà dell’Africa, del medio Oriente e dell’Ucraina. Lungo un percorso professionale che si snoda ininterrottamente per decenni Paolo Siccardi ha costruito il suo linguaggio fotografico con cui leggere e interpretare la realtà. Un linguaggio diventato racconto di una lunga esperienza di fotografo dai teatri di guerra alle rotte dei migranti. Il suo è un percorso umano e professionale che viaggia tra memoria, immagini e le storie raccolte nelle zone di guerra più calde del mondo, e che si riconosce da un obiettivo sempre al servizio di quell’umanità fatta di singole persone sovente dimenticate dalla cronaca e cancellate dalla storia. Fedele ai principi resi noti da due grandi fotografi come Henry Cartier-Bresson ( “Quello che un buon fotografo deve cercare di  è mettere sulla stessa linea di mira il cuore, la mente e l’occhio”) e Robert Capa (“Se le tue foto non sono abbastanza buone è perché non sei abbastanza vicino”) ha sempre operato affinché i suoi scatti riuscissero a fissare l’eternità in un attimo, conservando immagini ed emozioni prima che scompaiano. La sua storia, raccontata in modo coinvolgente, parte dall’esperienza di fotoreporter free-lance impegnato nel sociale che fissò con i suoi scatti la cronaca degli anni Ottanta nella sua città, documentando la Torino delle lotte operaie e alla prova dei primi processi per terrorismo per poi allargarsi ai teatri internazionali. Tra i suoi lavori più significativi quello sul conflitto in Afghanistan, dall’occupazione sovietica nel 1986 fino alla missione Isaf nel 2009. Nel 1987 segue la rivoluzione Sandinista e i guerriglieri Contras alla frontiera con l’Honduras.

È in Giordania il 17 gennaio, giorno in cui scoppia la Prima Guerra del Golfo. Per dieci anni documenta i conflitti nell’ex-Jugoslavia e i cambiamenti geo-politici nell’area balcanica (realizza alcuni servizi sui ragazzi di strada in Romania e le rivolte popolari in Albania). Fotografa nelle realtà più calde del Medio Oriente, dalla Siria all’Alto Golan al confine con Israele, nei territori occupati e a Gaza. Documenta la condizione infantile in Bielorussia e gli effetti del disastro nucleare di Chernobyl. In Africa realizza alcuni servizi sui conflitti e le emergenze umanitarie in Senegal, Costa d’Avorio, Benin, Togo e Sud Sudan. Nel 2012 è in Siria durante l’assedio di Aleppo. Nel 2015 ha iniziato a documentare l’esodo delle popolazioni in fuga verso l’Europa attraverso la Western Balkan Route e dallo stesso anno segue il conflitto ucraino del Donbass. Vincitore del premio giornalistico nazionale Reportages di guerra 2002, promosso dalla Fondazione Antonio Russo e dall’Ordine dei Giornalisti dell’Abruzzo, espone nel 2017 con altri 12 reporter alla mostra Exodos alla quale viene conferita nel 2018 la medaglia d’oro del Presidente della Repubblica. Nel 2018 espone con Roberto Travan nella mostra Arma il prossimo tuo, con i testi di Domenico Quirico, al museo Nazionale del Risorgimento italiano e successivamente in diverse città italiane. Nel 2023 la mostra delle sue foto “La lunga notte di Sarajevo”, organizzata da La Porta di Vetro nel Mastio della Cittadella di Torino, raccoglie un notevole successo. Le sue pubblicazioni più note sono Una guerra alla finestra. Ex-Jugoslavia: il dramma della gente e Balcani oltre il confine oltre alle foto e alla prefazione di Requiem per la Bosnia, reportage di Barbara Castellaro.

Marco Travaglini

A Torino il racconto dei 40 anni di attività giornalistica di Emilio Buttaro

Il giornalista Emilio Buttaro racconterà i suoi quattro decenni di interviste ai giganti dello spettacolo e dello sport il prossimo 22 maggio a Torino. L’iniziativa dal titolo “Incontri speciali in 40 anni di Bel Paese” è organizzata dalla Società Dante Alighieri del capoluogo piemontese.

“Racconterò le mie interviste sempre con grande umiltà e tanto entusiasmo – ha spiegato Buttaro – così come è avvenuto di recente in alcune località italiane ma soprattutto all’estero ed in particolare in Francia, in Grecia, in Danimarca, in Svizzera, negli Stati Uniti, in Spagna, in Polonia e nelle scorse settimane in Ungheria. Sarà davvero un grande onore presentare la mia iniziativa in una città dal fascino eterno come Torino”.

Tra aneddoti e retroscena, Buttaro racconterà i suoi innumerevoli incontri che ha definito come compagni di viaggio meravigliosi. Da Mike Bongiorno a Luciano Pavarotti, da Fabrizio De André ad Adriano Celentano ed ancora da Roberto Benigni a Rita Pavone, da Raffaella Carrà a Sylvester Stallone passando per icone dello sport come Gianni Rivera, Gigi Riva, Felice Gimondi, Paolo Rossi, Gigi Buffon, Francesco Totti fino agli immortali Pelè e Maradona. A fare da sfondo c’è l’Italia che cambia nel corso degli anni, così come cambia il modo di fare giornalismo, ma soprattutto c’è il racconto personale, c’è il dietro le quinte delle interviste, le emozioni che il giornalista ha provato in occasione di tanti incontri speciali e poi l’entusiasmo rimasto sempre intatto nel tempo.

L’incontro si svolgerà presso la sede della Società Dante Alighieri in Via Cesare Battisti 17 ed inizierà alle ore 18,00.

Nel 2023 Buttaro ha ricevuto il “Premio Giornalistico AIAE New York” al Consolato Italiano di New York per il suo impegno dedicato agli italiani all’estero. Di recente è stato premiato a Madrid da “La Voce d’Italia”, autorevole testata per gli italiani nel mondo con la seguente motivazione: “In riconoscimento per il suo impegno giornalistico e la passione con cui contribuisce a rafforzare i legami tra l’Italia e le nostre comunità”

L’incontro del 22 maggio sarà moderato dal Presidente della Società Dante Alighieri – Comitato di Torino, dott. Giovanni Saccani.

“Il giornale di tutti” a Montaldo Torinese

La Democrazia regge se vi è un sistema di informazione libera, accessibile a tutti, il cui
prioritario obiettivo sia la crescita civile e sociale della società di cui tutti facciamo parte.
L’informazione è sempre stata il cuore nevralgico della società; prima attraverso il giornale
e la radio, poi il primo epocale cambiamento prodotto dalla televisione. In questi ultimi
decenni, la tecnologia ha ulteriormente modificato le condizioni di mantenere veritiera
l’informazione che viene prodotta. L’intelligenza artificiale minerà sempre più la verità
giornalistica.
Questi sono alcuni dei temi che verranno discussi sabato 24 maggio alle 10 nella Sala
Conferenze del Comune di Montaldo Torinese in Via Trinità 17. L’incontro, organizzato
dalla Biblioteca Civica G. Pavesio aderente al sistema bibliotecario SBAM, verrà
protagonista il vice direttore de La Stampa Gianni Armand-Pilon in dialogo con la
professoressa Valeria Martano, presidente dell’Associazione V.I.T.A. Vivere il Tumore
Attivamente.
In apertura dell’incontro vi sarà il saluto del Sindaco di Montaldo Torinese Sergio Gaiotti

Oltre 1200 studenti all’Arena Piemonte

Oltre 1.200 studenti, 28 eventi, 50 relatori e una presenza costante su temi cruciali per il presente e il futuro della società. Il Consiglio regionale del Piemonte ha partecipato da protagonista alla 37ª edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, portando al centro del dibattito pubblico gli scenari della trasformazione digitale e di quella ecologica, i diritti umani, la prevenzione e il contrasto di crimini e violenza di genere, l’educazione al rispetto dell’altro, anche attraverso la tecnologia, la conoscenza della Storia per costruire una cittadinanza più consapevole.

Gli incontri hanno visto la presenza delle istituzioni, delle forze armate, di università e associazioni, scrittrici e scrittori amati dal grande pubblico, giovani content creator.
L’intitolazione della Piazza dei Diritti Umani alle vittime della libertà di pensiero, di chi nel mondo subisce minacce, censure e spesso condanne perché esprime le proprie idee, è stata uno dei momenti centrali dell’Arena Piemonte. Un’iniziativa che il Consiglio porta avanti da diversi anni per celebrare e ricordare chi ha dedicato la vita alle battaglie per il riconoscimento di quei diritti.

La tecnologia e le sfide introdotte dall’Intelligenza artificiale e dalla transizione digitale sono state, inoltre, il filo conduttore del confronto in diversi eventi. La Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali ha affrontato il tema della cyber sicurezza e si è chiusa con l’impegno a condividere i risultati dei nuovi programmi sperimentali per incrociare i dati e mettere in comune le esperienze.

Ufficio Stampa CRP

Bus con studenti contro un albero in corso San Maurizio

Un pullman con a bordo studenti si è schiantato contro un albero in corso San Maurizio a Torino. A bordo  erano presenti ragazzi italiani e francesi con gli insegnanti. Nell’impatto sono rimasti coinvolti 7 veicoli parcheggiati. Sul posto sono intervenuti soccorritori del 118, vigili del fuoco e polizia locale. Alcuni feriti non gravi a bordo.

Accoltella compagno di scuola per un fallo alla partita di calcetto

Un fallo di gioco durante l’intervallo ha causato una lite e poi un accoltellamento. Uno studente di 16 anni della Casa di Carità Arti e Mestieri di Torino originario dell’Egitto ha avuto una  discussione con un compagno di scuola durante la partita di calcetto. Il giovane all’uscita ha accoltellato al gluteo il compagno 18enne con cui aveva litigato. Non lo ha ferito gravemente. L’aggressore è stato raggiunto in ospedale dai carabinieri dove era andato a farsi controllare la schiena dopo la colluttazione.

Detenuto si toglie la vita in carcere

“A Torino, nella Casa circondariale Lorusso Cutugno, un detenuto di nazionalità marocchina, nato nel 1983 ed arrestato tra sabato e domenica per resistenza oltraggio e lesioni si è suicidato”. A dare la notizia è Vicente Santilli, segretario per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “L’uomo era già noto alle forze dell’ordine e si sarebbe impiccato utilizzando dei lacci. Intorno alle 6,00 di mattina è stato trovato al Padiglione B dagli Agenti di servizio. Immediatamente giunto il 118 ha accertato la morte.”. “Esprimiamo innanzitutto il nostro profondo cordoglio per la perdita di una vita umana”, prosegue il sindacalista. “È sempre doloroso, per chi lavora nel mondo penitenziario, trovarsi di fronte a simili tragedie che lasciano un senso di impotenza e di profonda amarezza. Ma ancora una volta, siamo costretti a sottolineare quanto la questione del disagio psichico e del rischio suicidario all’interno degli istituti penitenziari rappresenti una vera emergenza nazionale. La Polizia Penitenziaria, pur con abnegazione e professionalità, continua a operare in condizioni di costante tensione, spesso in solitudine operativa e senza gli strumenti idonei per affrontare adeguatamente situazioni così complesse”. Santilli ricorda che il SAPPE “ha più volte richiamato l’attenzione delle istituzioni sulla necessità di potenziare i servizi di assistenza psicologica, rafforzare l’organico, migliorare la formazione specifica e garantire presìdi adeguati alla prevenzione dei gesti autolesivi.Non possiamo più limitarci alla conta delle tragedie. Occorre un cambio di passo concreto e immediato: non si può parlare di sistema penitenziario senza tutelare realmente la dignità e la sicurezza, tanto dei detenuti quanto del personale che ogni giorno vi lavora”, conclude.
Questo ulteriore suicidio avvenuto nel carcere di Torino deve far riflettere sulla condizione in cui vivono i detenuti e su quella in cui è costretto ad operare il personale di Polizia Penitenziaria“, commenta Donato Capece, segretario generale del SAPPE. “Questi drammatici eventi, oltre a costituire una sconfitta per lo Stato, segnano profondamente i nostri Agenti che devono intervenire”, prosegue. “Si tratta spesso di agenti giovani, lasciati da soli nelle sezioni detentive, per la mancanza di personale. Il suicidio rappresenta un forte agente stressogeno per il personale di polizia e per gli altri detenuti. Servirebbero anche più psicologi e psichiatri, vista l’alta presenza di malati con disagio psichiatrico. Spesso, anche i detenuti, nel corso della detenzione, ricevono notizie che riguardano situazioni personali che possono indurli a gesti estremi”.