CRONACA- Pagina 1382

Uno striscione per la liberazione degli orsi

Gli animalisti colpiscono ancora: “Orsi liberi! 2 maggio corteo al Casteller di Trento!” è quanto recita il messaggio riportato sugli striscioni affissi  in diverse città italiane: Milano, Roma, Torino, Lodi, Pavia, Bergamo, Cormano, Tortona, Rimini, Padova, Saronno, Vicenza, Belluno, Verona, Venezia, Asiago, Foligno, Parma, Perugia, Alessandria.

Attivisti di tutto lo stivale sostengono la dura protesta contro la detenzione dei tre orsi M49, M57 e DJ3 presso il centro di recupero faunistico Casteller di Trento, struttura già da mesi al centro di un aspro dibattito circa le condizioni critiche in cui versano i plantigradi ivi rinchiusi.

La manifestazione nazionale programmata per il 2 maggio, nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia di contenimento dell’emergenza epidemiologica, promossa dal Coordinamento Animalista, in collaborazione con Animalisti Italiani, Task Force Animalista, Origine Animae, AVI, META, Animal liberaction, No Mattatoio Milano, Oipa Trento, Radio Veg.it, Comitato Tutela Diritti Animali, BolognAnimale, Parma Etica, Animalisti Genovesi ed Attivismo Antispecista,chiama alla mobilitazione generale le principali sigle del panorama animalista italiano, per esprimere un deciso dissenso verso le decisioni della giunta leghista Fugatti in tema di gestione e conservazione della fauna selvatica. Anche l’associazione Anonymous for the Voiceless, realtà ormai radicata nelle piazze di tutto il mondo, ha previsto per la mattinata del 2 maggio, un’edizione straordinaria del consueto “cubo” a sostegno degli orsi.

La battaglia per gli orsi è una battaglia di civiltà, una contestazione dovuta, affinché le istituzioni e gli organi preposti alla salvaguardia del benessere animale, intervengano il prima possibile per restituire la libertà ai tre plantigradi chiudendo il centro Casteller in via definitiva, ed attuino politiche di convivenza tra l’essere umano e la fauna selvatica più etiche. Formare la popolazione al rispetto della montagna e dei suoi abitanti, significa creare un clima di reciproca fiducia, che garantisce maggiore sicurezza ad entrambe le parti e determina un passo fondamentale nel riconoscere il valore aggiunto della ricchezza naturalistica del Trentino.

A Chieri una due giorni per il 76° anniversario della Liberazione

“R-ESISTIAMO. La Resistenza partigiana nel Chierese”

Sabato 24 aprile, ore 20: video-spettacolo in “streaming”
Domenica 25 aprile, ore 15: cerimonia in piazza Duomo

Chieri (Torino)-“RESISTERE è la parola d’ordine. Non voltarsi di fronte alle ingiustizie. Garantire sempre la libertà, per tutti, e garantirla a chi verrà dopo di noi. Questa è l’eredità che ci ha lasciato la guerra partigiana. Uomini e donne che hanno dato la vita per noi. Uomini e donne coraggiosi. Come Tarzan, nome di battaglia di Giuseppe Gastaldi”: tra passato e presente, sono gli attori Vincenzo Valenti e Davide Motto – voce narrante Vanessa Lonardelli e la partecipazione di Barbara Duvia e Paolo Casu- a ricordare il coraggio del Comandante Tarzan (il chierese Giuseppe Gastaldi, scomparso nel 2014) e dei suoi partigiani, per ribadire l’attualità dei valori e degli ideali della lotta di Liberazione. Su questo filo narrante si incentra il video-spettacolo, produzione della Compagnia ART.O’, “R-ESISTIAMO. La Resistenza Partigiana nel Chierese”, cui partecipano anche le ragazze e i ragazzi delle locali scuole medie (il montaggio e le riprese sono di “NSNC Productions”), con cui il Comune di Chieri festeggia il 76° anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Il video verrà proposto gratuitamente, il prossimo sabato 24 aprile, alle ore 20, in “streaming” sul sito istituzionale (www.comune.chieri.to.it) e sui profili Facebook istituzionali @comunechieri, @bibliotecaArchivioChieri e @ChieriOn. Il giorno seguente, domenica 25 aprile, alle ore 15, in Piazza Duomo, si terrà invece la cerimonia istituzionale con l’ omaggio ai caduti, alla presenza delle Autorità civili e militari, dell’ANPI, delle associazioni d’arma e della “Filarmonica Chierese” (la cerimonia si svolgerà in forma statica e senza pubblico nel rispetto delle normative vigenti anti-Covid19).
“ Il 25 aprile – dichiara il sindaco Alessandro Sicchiero – è la Festa di tutti gli italiani. La Resistenza fu morte, dolore, sofferenza, sacrificio. Ma fu anche gioia, la gioia di aver sconfitto il nazifascismo, la gioia di aver restituito agli italiani la libertà, la gioia per essere stati dalla parte giusta della Storia”. E prosegue: “Anche quest’anno l’emergenza sanitaria ci costringe a celebrare e festeggiare il 25 aprile in modo virtuale e distanziato, non possiamo abbracciarci, non possiamo ritrovarci in piazza, eppure proprio questi tempi dolorosi e complessi che stiamo attraversando fanno sì che questa data fondamentale per la storia del nostro Paese venga ad assumere un significato ancora più profondo. Sono certo che il prossimo anno torneremo a festeggiare insieme, con la nostra presenza fisica, i valori della Resistenza, di cui è intrisa la nostra Costituzione. Affrontiamo le settimane e i mesi che ci attendono con coraggio e con speranza. Resistiamo, perché la libertà ci attende”.
“Siamo certi che il video-spettacolo dedicato al nostro Comandante Tarzan – aggiunge l’assessore alla Cultura Antonella Giordano – contribuirà a far comprendere alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi che, se oggi sono liberi, è proprio grazie a giovani come loro che il 19 aprile 1945 liberarono Chieri, poi Torino e l’Italia tutta, restituendo al nostro Paese la dignità perduta a causa degli orrori del nazifascismo”. E conclude Elda Gastaldi, presidente dell’ANPI chierese: “Ricorderemo uniti le donne e gli uomini che ci hanno consegnato il patrimonio politico e morale della Resistenza, perché è dovere di tutti gli Italiani custodirlo e non permettere che vada perso o rinnegato. Il 25 aprile è il giorno della festa della libertà e della democrazia e quelle donne e quegli uomini ci ricordano che la loro conquista non è per sempre ma va continuamente rinnovata”.

g. m.

Nelle foto
– Il comandante Tarzan – Giuseppe Gastaldi
– Davide Motto e Vincenzo Valenti
– Un momento del video-spettacolo

Esce dal carcere il fratello di Totò Riina

Fuori dal carcere Gaetano Riina, il fratello del boss Totò Riina.

Cosi ha deciso il tribunale di sorveglianza di Torino, che sancisce gli arresti domiciliari  su richiesta  dei suoi legali.

Gaetano Riina ha 88 anni e ha  gravi problemi di salute. Verrà trasferito in una località della Sicilia.

StopGlobalWarming.eu, la Mole si tinge di verde

Con una maxi proiezione speciale sulla Mole, il Comune di Torino annuncia la propria adesione formale a StopGlobalWarming.eu, l’Iniziativa Europea dei Cittadini che ha l’obiettivo, al raggiungimento di 1 milione di firme entro il 22 luglio 2021, di obbligare l’UE ad esprimersi sulla proposta di far pagare le emissioni di CO2, spostando le tasse dalle risorse umane alle risorse naturali.

 

Una delegazione del Comune, che ha già approvato all’unanimità in consiglio comunale il sostegno all’iniziativa, insieme ai promotori della stessa coordinata da Lorenzo Mineo, ha schiacciato ieri sera il pulsante per dare il via alla proiezione del logo StopGlobalWarming.eu sulla facciata della Mole. La città di Torino si unisce così, a Roma, Milano, Firenze, Napoli, Palermo, Bari, Dublino, Francoforte e ad oltre 100 comuni italiani ed europei a sostegno della campagna, lanciando un messaggio forte per fermare il cambiamento climatico, invitando i cittadini a firmare una proposta concreta per il futuro del pianeta.

 

La proiezione durerà ancora per tutta la giornata del 22 Aprile, Giornata Mondiale della Terra.

“Non farti usare…per la scuola”, webinar su sovraindebitamento e gioco d’azzardo patologico

La Biblioteca universitaria Mario Viglietti dell’Istituto Universitario Salesiano Torino Rebaudengo organizza il webinar gratuito di formazione per insegnanti dal titolo “Non farti usare…PER LA SCUOLA”, che si svolgerà il giorno 28 aprile dalle 16.30 alle 19.

 

L’iniziativa si propone di presentare, a un pubblico di docenti e presidi, i temi del sovraindebitamento e del gioco d’azzardo patologico. Avvocati, commercialisti e psicologi presenteranno strumenti e procedure per comprendere e affrontare queste problematiche. Durante l’incontro i relatori si concentreranno, inoltre, sul ruolo educativo della scuola come luogo di apprendimento per un uso consapevole del denaro.

L’evento di formazione si inserisce nell’ambito del progetto “Non farti usare. In biblioteca per un uso responsabile del denaro”. L’iniziativa rientra nell’Avviso pubblico “Piano Cultura Futuro Urbano – Biblioteca casa di quartiere”, pubblicato dal Ministero della Cultura e coordinato dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea, e ha ricevuto il patrocinio della Circoscrizione 6 del Comune di Torino.

Il sovraindebitamento è un fenomeno in crescita. Può essere legato al gioco d’azzardo ma può dipendere anche da altri fattori come: la perdita improvvisa del reddito da lavoro, le difficoltà nell’attività economica autonoma, il divorzio, l’esigenza di curare un familiare. Il sovraindebitamento rappresenta un pericolo sociale per il rischio di ricorso agli usurai. Negli ultimi 30 anni abbiamo assistito a cambiamenti sociali, economici e tecnologici sostanziali che hanno avuto una risonanza significativa sul nostro modo di guardare al denaro e di farne uso. Tra il 2007 e il 2017 il numero delle famiglie in sovraindebitamento irreversibile in Italia è aumentato del 53,5%, interessando circa 1,96 milioni di famiglie. Di queste si stima che tra le 50 e le 110mila vivano in Piemonte.

Dalla prevenzione alle risposte concrete: grazie a questo approccio IUSTO rappresenta un punto di riferimento sui temi del sovraindebitamento e del gioco d’azzardo patologico con l’avvio dal 2015 di uno Sportello per il supporto a persone con problemi di dipendenza da gioco d’azzardo. Successivamente sono stati realizzati laboratori artistici multimediali rivolti ai ragazzi delle scuole superiori e agli studenti universitari e incontri di formazione e informazione rivolti a professionisti: psicologi, commercialisti e avvocati. Grazie al progetto è stato istituito anche un centro di documentazione impegnato nella raccolta e diffusione di informazioni sul tema.

«L’obiettivo del progetto – spiega Elena Buffa, responsabile di “Non farti usare” – è costruire una rete di prevenzione e di risposta ai problemi legati al sovraindebitamento e al gioco d’azzardo patologico, mettendo insieme le risorse del territorio: dell’Istituto Universitario Salesiano Torino e di professionisti provenienti da diverse discipline, che lavorano su queste tematiche».

L’Istituto Universitario Salesiano Torino Rebaudengo (IUSTO) è un ente formativo aggregato alla Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Pontificia Salesiana di Roma. Si occupa di didattica accademica e ricerca nei settori disciplinari delle scienze umane, in particolare psicologia e educazione. IUSTO è anche iscritto all’Anagrafe Nazionale delle Ricerche del MIUR: dal 2017 è riconosciuto come Soggetto qualificato per l’erogazione di corsi di formazione per insegnanti, ai sensi della Direttiva Ministeriale 170/2016 (art. 1) ed è abilitato per l’utilizzo della Carta del Docente.

Per iscriversi all’evento gratuito di formazione è necessario compilare il seguente modulo Google. Gli iscritti verranno contattati via mail prima dell’evento, per fornire i dettagli del collegamento.

Zoom Fatigue, effetti collaterali della videoconferenza

ZOOM, LA PIATTAFORMA ONLINE IN COSTANTE CRESCITA
Efficiente e sicura, nell’ultimo anno ha supportato l’attività della scuola e del lavoro da remoto

La società californiana di San Jose ha chiuso il quarto trimestre del 2020 con ricavi altissimi: 2,65 miliardi di dollari con un aumento del 369%, numeri impressionanti che sono destinati a salire almeno fino al 41% in più. Complice la pandemia? Sicuramente sì. Il lavoro da remoto, il famoso smart working, era già una tendenza in crescita, viste le sue innegabili qualità in termini di produttività e risparmio di tempo, ma certamente le chiusure e le disposizioni legate Covid hanno accelerato e poi consolidato questa modalità lavorativa.

Zoom, una delle principali applicazioni per videoconferenze, riunioni e chat online, fondata nel 2011 da Eric Yuan, un uomo d’affari cinese-americano, è una di quelle aziende che deve il suo ampio e persistente sviluppo alle sempre più numerose postazioni di lavoro da remoto, la piattaforma infatti fa incontrare persone in modalità virtuale, sia in video che esclusivamente in audio, e permette di registrare le varie sessioni per poi visualizzarle in un altro momento.
Gli strumenti che Zoom offre, alcuni con un piano gratuito altri a pagamento, sono Zoom Room una stanza virtuale che ospita riunioni sia singole che di gruppo (fino a 500 partecipanti se si acquista una applicazione per i “large meeting”), Zoom Phone che permette di effettuare semplici chiamate sfruttando il traffico dati o la rete wifi , Screen Share Zoom  per mostrare contenuti, come slide, agli altri partecipanti e infine Webinar Zoom  un pacchetto di funzioni necessarie per organizzare sessioni di diverse tipologie, anche su Facebook o Youtube, che permette, inoltre, di condividere il proprio spazio con altri 100 utenti anche con la modalità “view-only” vale a dire con la possibilità di partecipare senza intervenire direttamente, ma solo come spettatore. I punti di forza di Zoom rispetto ad altri sistemi, come Skype, per citarne uno, che può ospitare in videoconferenza solo 24 persone, consistono nel suo sistema flessibile cloud based ovvero una procedura che consente l’uso delle risorse informatiche in base alle diverse esigenze (in poche parole utilizzo e pago quello che mi serve senza gravare sugli altri utenti) e la sicurezza delle videochiamate che è garantita da un sistema di crittografia basato su un algoritmo.
Lezioni scolastiche, classi di yoga o di ginnastica, riunioni di lavoro o semplici chiacchere online, Zoom è facile da scaricare e può essere installato su qualsiasi dispositivo che sia cellulare, tablet o computer. L’accesso avviene attraverso un link con un codice numerico e come per magia ci si ritrova, nel caso delle lezioni scolastiche per esempio, già in aula con la possibilità, durante la sessione, di effettuare il raise hand, l’alzata di mano con l’icona blu, o di usare la chat per scrivere direttamente al docente.
Certamente questo sistema così efficiente, facilmente accessibile ed in continua evoluzione, per assecondare esigenze e nuovi bisogni della comunicazione, ha supportato in quest’ultimo anno la scuola e lo smart working, ha permesso di continuare il programma educativo e ha ridotto perdite economiche legate alle attività professionali. Dopo un anno e più di utilizzo continuato di questo strumento tecnologico, per certi versi forzato, sono state riscontrate però anche diverse conseguenze fisiche e cognitive. Parliamo della Zoom fatigue una serie di sintomi come difficoltà di concentrazione, mal di testa, aumento dell’impazienza, dell’irritazione e mal di schiena che, oltre a causare problemi di efficienza nel lavoro stesso, rappresentano un campanello di allarme per la salute.
Senza dubbio le riunioni in videoconferenza sono funzionali e di supporto sia in ambito educativo che professionale, ma diversi sono gli effetti collaterali da tenere sotto controllo, per esempio quelli sociali come il notevole ridimensionamento dei rapporti interpersonali in presenza o quelli legati alla comunicazione creati dall’assenza di contatto visivo diretto con i nostri interlocutori che causa problemi di comprensione reciproca. Un altro problema non di poco conto è di natura oculistica il campo visivo che abbiamo a disposizione, infatti, è molto limitato e sia persone che oggetti vengono rappresentati in maniera ridotta ed alterata; infine, non meno importante, il più delle volte vige la possibilità di potersi occupare contemporaneamente di altro, leggere email o messaggi per esempio, cedendo alla tentazione del multitasking, attività stancante e faticosa.
E’ consigliabile quindi, nonostante le necessità legate al momento particolare e alle nuove frontiere del “lavoro agile”, utilizzare queste piattaforme praticando alcuni accorgimenti per evitarne l’abuso, per esempio fare videoconferenze se veramente necessario, legate al lavoro o alla scuola, fare una pausa almeno ogni 45 minuti e per almeno 15, uscire a prendere un po’ d’aria o fare una breve passeggiata durante l’intervallo, se possibile poi utilizzare più spesso la modalità solo voce per non affaticare gli occhi.

Rivarolo: In tre arrestati per droga

L’operazione è avvenuta in un appartamento

 

Venerdì pomeriggio, nel corso di un’operazione di polizia finalizzata al contrasto della vendita di stupefacenti, gli agenti del Commissariato di Ivrea e Banchette hanno arrestato tre persone.

I poliziotti sono intervenuti in un appartamento di Rivarolo, nel canavese, dove erano presenti un italiano di 68 anni, già sottoposto ai domiciliari dal novembre scorso per reati in materia di stupefacenti, una cittadina rumena di 28 anni e una quarantunenne ceca, quest’ultima giunta nell’appartamento poco prima dell’intervento degli operatori di Polizia. L’altra donna, invece, agiva da vedetta monitorando la strada e l’accesso allo stabile. Su un tavolo e sul divano dell’alloggio, i poliziotti hanno rinvenuto sostanza stupefacente in fase di confezionamento.

Nel corso della perquisizione, oltra a un bilancino di precisione, gli agenti hanno sequestrato oltre 80 grammi di cocaina e 600 euro in contanti, questi ultimi rinvenuti in un pantalone dell’uomo. Il quantitativo più grande di stupefacente, una cinquantina di grammi, è stato trovato all’interno di una tasca di un accappatoio riposto in bagno.

(foto archivio)

Torino: pusher arrestato durante il coprifuoco

Aveva con sé dell’hashish e 3500 € in contanti

 

Nella notte una pattuglia della Squadra Volante, transitando in via Ala di Stura, nota due persone camminare nei pressi della stazione ferroviaria Fossata/Rebaudengo. Si tratta di un maliano di 25 anni e di una donna di 41, italiana, che si dimostrano piuttosto nervosi ed insofferenti al controllo.

Il giovane, irregolare sul territorio nazionale, viene sottoposto a perquisizione personale e trovato in possesso di un coltellino, 2 pezzi di hashish per un peso di 27 grammi e tre pezzi solidi di cocaina per circa 1 grammo. Il venticinquenne, senza fissa dimora a Torino, aveva con sè anche 5 cellulari (uno dei quali frutto di ricettazione); nel portafogli, la somma di denaro contante di 290€, nonché 3 buste, di colore diverso, al cui interno erano conservate importanti somme di denaro: 1100, 1100 e 1000 €. Complessivamente, dunque, il venticinquenne, noto per precedenti specifici in tema di stupefacenti, aveva con sé 3490 €, pur non avendo alcuna occupazione; la somma è stata posta sotto sequestro in quanto verosimilmente provento di attività delittuosa. E’ stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e denunciato per il possesso ingiustificato del coltello.

Come ottenere le identità digitali alle Poste?

718mila Identità Digitali Poste ID rilasciate. È questo il  traguardo raggiunto da Poste Italiane in provincia di Torino, dove i cittadini hanno effettuato la richiesta tramite il canale messo a disposizione dall’Azienda.

L’Identità Digitale di Poste Italiane consente di accedere in modo sicuro e veloce a tutti i servizi abilitati allo SPID, il Sistema Pubblico d’Identità Digitale che permette ai cittadini e alle imprese di utilizzare un’unica password per tutti i servizi online delle Pubbliche Amministrazioni e imprese aderenti, garantendo la spinta digitale necessaria alla ripartenza del Paese.

Poste Italiane è il più prezioso motore di innovazione e digitalizzazione del Paese, che collega fisicamente e digitalmente clienti, cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione” –  ha dichiarato l’Amministratore Delegato, Matteo Del Fante durante la recente presentazione del nuovo piano strategico “Sustain and Innovate” 2024. “Un esempio è l’identità digitale SPID distribuita per oltre l’80% da Poste che ne gestisce gli accessi. Si tratta di 15 milioni di italiani”.

Per richiedere l’Identità Digitale di Poste Italiane è sufficiente accedere a posteid.poste.it e scegliere uno dei metodi di riconoscimento disponibili.

Ottenere SPID da casa è molto semplice: i titolari di un conto Bancoposta o di una carta Postepay abilitati all’operatività online possono ottenere SPID in modalità completamente digitale dal sito posteid.poste.it.

In alternativa è possibile registrarsi tramite l’App PosteID, scaricabile gratuitamente da App Store o Google Play, e identificarsi con un documento elettronico (Passaporto o Carta d’Identità Elettronica) o tramite un bonifico di 1€ disposto da un conto a sé intestato (importo che sarà restituito in automatico, al netto delle eventuali commissioni bancarie applicate dalla banca del richiedente). Con l’App PosteID anchel’utilizzo dell’identità digitale è molto semplice: è sufficiente inquadrare il QR Code riportato sulle pagine di login e autorizzare le richieste d’accesso attraverso il riconoscimento facciale.

E’ possibile anche richiedere l’Identità Digitale registrandosi su posteid.poste.it ed effettuare il riconoscimento di persona direttamente in un Ufficio Postale. Si ricorda che nell’ottica di limitare attese e assembramenti e per agevolare l’operatività del servizio, per richiedere il rilascio dell’Identità Digitale SPID negli Uffici Postali della provincia di Torino è necessario prenotarsi tramite una delle APP di Poste Italiane (Ufficio Postale, BancoPosta o Postepay), Whatsapp al numero 371-5003715 o il sito www.poste.it.

Il bollettino Covid di mercoledì 21 aprile

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.026 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 109 dopo test antigenico), pari al 5,1% di 20.188 tamponi eseguiti, di cui 9.867 antigenici. Dei 1.026 nuovi casi, gli asintomatici sono 470 (45,8%).

I casi sono così ripartiti: 172 screening, 633 contatti di caso, 221 con indagine in corso; per ambito: 23 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 95 scolastico, 908 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 340.517 così suddivisi su base provinciale: 27.507 Alessandria, 16.485 Asti, 10.429 Biella, 48.846 Cuneo, 26.286 Novara, 182.349 Torino, 12.672 Vercelli, 12.054 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.424 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2465 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 277(-4 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.666 ( –87 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 16.885

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.188.754 (+20.188 rispetto a ieri), di cui 1.453.100 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.039

Sono 48 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 5 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 11.039 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.520 Alessandria, 681 Asti, 407 Biella, 1.347 Cuneo, 910 Novara, 5.237 Torino, 488 Vercelli, 358 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 91 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

309.650 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 309.650 (+1.914 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 24.852 Alessandria, 15.017 Asti, 9.430 Biella, 43.937 Cuneo, 24.114 Novara, 165.852 Torino, 11.573 Vercelli, 11.317 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.324 extraregione e 2.234 in fase di definizione.