Il bollettino Covid di martedì 21 settembre
COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16,30
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 225 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 90 dopo test antigenico), pari all’ 1,0% di 22.240 tamponi eseguiti, di cui16.798 antigenici. Dei 225 nuovi casi, gli asintomatici sono 121(53,8%).
I casi sono così ripartiti: 98 screening, 111 contatti di caso, 16 con indagine in corso, 4 importati (3 dall’estero).
Il totale dei casi positivi diventa quindi 381.253, così suddivisi su base provinciale: 31.223 Alessandria, 18.111 Asti, 12.018 Biella, 54.987 Cuneo, 29.673 Novara, 203.119 Torino, 14.245 Vercelli, 13.595 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.575 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.707 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 21 (- 3 rispetto a ieri).
I ricoverati non in terapia intensiva sono 199 (– 6 rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 3.536.
I tamponi diagnostici finora processati sono 6.895.221 (+ 22.240rispetto a ieri), di cui 2.131.745 risultati negativi.
I DECESSI DIVENTANO 11.749
Un decesso (nessuno nella giornata di oggi) di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.
Il totale diventa di 11.749 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.572 Alessandria, 717 Asti, 434 Biella, 1.458 Cuneo, 947 Novara, 5.614 Torino, 532 Vercelli, 375Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.
365.748 GUARITI
I pazienti guariti diventano complessivamente 365.748 (+289rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 29.266Alessandria, 17.171 Asti, 11.485 Biella, 52.975 Cuneo, 28.558Novara, 195.588 Torino, 13.571 Vercelli, 13.144 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.486 extraregione e 2.504 in fase di definizione.
Più giochi all’aperto, meno videogames
A seguito dell’iniziativa dell’assessore al Welfare, con delega ai Bambini, Chiara Caucino, i ragazzi potranno, grazie a un’importante azione di incentivo sostenuta con uno stanziamento di 250mila euro, «riconquistare» giardini, piazze e cortili delle proprie città e dei propri paesi. Anche per vedersi restituita la socialità interrotta dalle chiusure causate dal Covid.
«Giochiamo all’aperto». La giunta regionale, su iniziativa dell’assessore regionale al Welfare, con delega ai Bambini, ha approvato una delibera per favorire il ritorno ai vecchi, cari, giochi tradizionali all’aperto: quelli che, da che mondo è mondo, si praticano nelle piazze, nei giardini, nei cortili. Una risposta concreta, dopo tanti mesi in cui, in particolare i più piccoli, sono stati costretti a restare chiusi in casa a causa dell’emergenza Covid.
Ma anche un’iniziativa tesa a valorizzare il gioco «fisico», «in presenza» – mutuando un’espressione usata in campo lavorativo – offrendo un’alternativa antica, ma oggi più che mai moderna, ai videogiochi, che negli ultimi tempi – proprio per la necessità di non muoversi di casa – hanno monopolizzato l’attività ludica di grandi e piccini. Con i loro pro, certamente, ma anche con i limiti e – in taluni casi – con gli abusi, di cui spesso si legge sui media.
E così il Piemonte ha scelto di reagire a questa situazione, «restituendo» il territorio ai più piccoli, affinché – proprio come «una volta» – si possa tornare a giocare insieme, ovviamente nella massima sicurezza. Da qui l’idea – che ieri è diventata realtà – di promuovere la realizzazione di progetti, da parte dei Comuni, singoli e associati, capofila di reti locali formate da scuole, associazioni giovanili, centri di aggregazione, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, associazioni sportive, che abbiano la finalità di realizzare occasioni di svago, crescita e rafforzamento, sviluppando conoscenze, competenze e autostima, ritrovando energie e fiducia; promuovere l’utilizzo dei parchi e dei luoghi pubblici dedicati nel rispetto delle misure di prevenzione previste dalle autorità (cortili, piazze, strade aperte al solo transito pedonale) e creare reti locali formate da enti locali, scuole, con il coinvolgimento di associazioni giovanili, centri di aggregazione, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, associazioni sportive, anche attraverso lo strumento della co-progettazione degli interventi, attraverso la realizzazione di specifiche azioni volte a favorire proprio il gioco e l’attività motoria per i minori, anche attraverso installazioni, integrabili con il contesto, con la pavimentazione stradale e gli edifici esistenti, nel rigoroso rispetto delle misure anti Covid e dell’assetto urbanistico e di viabilità dei centri interessati. Ecco così che i soggetti coinvolti potranno realizzare parchi gioco diffusi nelle vie e viali, nelle piazze, nei giardini pubblici e nei cortili (purché aperti alla cittadinanza) delle città e dei comuni, nei quali svolgere attività ludiche e motorie all’aperto.
Con l’obiettivo dichiarato di favorire il riappropriarsi degli spazi pubblici del proprio contesto di vita attraverso il gioco e le attività all’aperto, favorendo, al contempo, la cura dei «beni comuni» e la salvaguardia e la crescita culturale della propria comunità.
L’iniziativa è anche suggerita dai risultati di importanti studi di respiro internazionale che dimostrano quanto i bambini abbiano, oggi più che mai, bisogno di un «ritorno al passato». Come la ricerca Unicef, dell’aprile 2020, la quale evidenzia la necessità che i governi e le istituzioni locali mettano in atto interventi in termini di protezione, sostegno e coinvolgimento in grado di garantire la sicurezza e il benessere dell’infanzia. O l’indagine, tutta italiana, dell’Ospedale Pediatrico Gaslini di Genova sugli effetti del lock down sui più piccoli, che evidenzia che nel 65% dei bambini di età minore di 6 anni e nel 71% di quelli di età maggiore di 6 anni sono insorte problematiche comportamentali e sintomi di regressione. O quanto fatto rilevare da «Save The Children» che ha evidenziato proprio il rischio elevato che subentri la paura di affacciarsi a un mondo dove il virus non è scomparso.
L’assessore ha specificato che, da parte sua, non vi è però alcuna «crociata», contro i videogames, ma, allo stesso tempo, in questa delicatissima fase, è importante – se non fondamentale – incentivare il ritorno ai giochi tradizionali, sociali, fisici e manuali, che contribuiscono ad una crescita corretta dei nostri ragazzi, restituendo loro almeno parte di quanto tolto dalle chiusure forzate.
Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, possono presentare istanza di contributo ai sensi del presente atto, i Comuni, singoli o associati nelle forme previste dalla legge.
La valutazione dei progetti sarà effettuata da un Nucleo di valutazione, formato dai dirigenti o funzionari della Direzione Regionale competente.
La Regione, sulla base delle richieste pervenute, provvederà all’individuazione delle istanze ammissibili ed alla stesura di apposita graduatoria, sulla base dei seguenti cinque criteri:
1) qualità e coerenza della proposta progettuale e coerenza con gli obiettivi dell’iniziativa regionale;
2) coinvolgimento dei bambini e dei ragazzi nella progettazione delle attività;
3) dimensione della rete progettuale;
4) sostenibilità e replicabilità del progetto.
Al fine di favorire la tendenziale copertura di tutto il territorio regionale, si provvederà a finanziare almeno due progetti per ciascuna provincia, purché ammissibili e con punteggio minimo previsto dal bando regionale attuativo.
Esclusivamente per i Comuni dell’ambito territoriale afferente alla Città Metropolitana di Torino, in considerazione della popolazione minorile presente sul territorio, si finanzieranno almeno 6 progetti, purché ammissibili e con punteggio minimo previsto dal bando regionale attuativo del presente provvedimento.
Qualora da una provincia pervengano più istanze da Comuni, singoli o associati, si procederà al finanziamento sulla base del punteggio attribuito secondo i criteri di cui sopra; in caso di parità di punteggio, si darà la priorità ai Comuni, singoli o associati, con la popolazione minorile più elevata.
Nel caso da un ambito provinciale non pervengano almeno due progetti finanziabili, si procederà al finanziamento di ulteriori progetti afferenti agli altri ambiti provinciali, sulla base del punteggio ottenuto.
Il Piemonte ha ormai completato i richiami del 90% dei cittadini che hanno aderito, oltre 3,3 milioni di persone che rappresentano il 72,7% della popolazione over 12 degli aventi diritto. Mancano infatti all’appello circa 720 mila persone che non hanno ancora manifestato la volontà di essere vaccinati. Per provare a convincerli la Regione Piemonte sta mettendo in campo numerose iniziative che facilitino la vaccinazione, come ad esempio l’unità mobile per i grandi eventi inaugurata in occasione di Cheese (con oltre 250 persone “recuperate” e vaccinate nei tre giorni di manifestazione che si chiude oggi).
Il Presidente della Regione spiega che continuiamo sempre con la filosofia che ha contraddistinto con successo la campagna vaccinale piemontese e cioè di di portare il vaccino alle persone e non le persone al vaccino.
Il Presidente sottolinea anche l’importanza che le persone che non hanno ancora aderito lo facciano, perché avere paura verso un virus e un farmaco che sono entrambi nuovi è comprensibile, ma bisogna avere fiducia nella scienza e se le 700 mila persone che mancano all’appello aderissero, il Piemonte con la sua capacità vaccinale sarebbe in grado di immunizzare rapidamente il 100% degli over 12 mettendo in totale sicurezza il territorio e i suoi cittadini.
Fanno fede i dati delle terapie intensive dove giornalmente la percentuale di ricoveri riguarda per il 70/80% pazienti non vaccinati, ha spiegato ancora il Presidente che oggi ha dato il via simbolicamente all’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino alle somministrazioni della terza dose.
Il Piemonte è stata una delle prime regioni a partire, cominciando dai pazienti immunodepressi individuati dalla circolare ministeriale, circa 53 mila sul territorio regionale.
Il Presidente ha spiegato che stiamo convocando tutti i soggetti fragili che rientrano nell’elenco del Ministero e li vaccineremo rapidamente, con l’obiettivo di completare nell’arco di 20 giorni la somministrazione della terza dose alle persone che per gravi patologie hanno necessità di essere protette prima degli altri, compatibilmente naturalmente con le condizioni sanitarie dei singoli pazienti.
SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA E INCIDENZA PER FASCE D’ETÀ
Nel corso della riunione settimanale dell’Unità di Crisi si è analizzato, come di consueto, l’andamento dell’epidemia, con un focus particolare sulla suddivisione per classi di età. L’indagine degli epidemiologi ha evidenziato come al momento in Piemonte l’incidenza media continui ad essere stabile sui 35 casi ogni 100 mila abitanti, un valore rimasto costante e contenuto da agosto, grazie agli effetti positivi della vaccinazione. Il valore più basso con 21.5 casi ogni 100 mila si riscontra nei 60-79 enni. Ampiamente sotto la media generale piemontese anche l’incidenza negli over80, a quota 23.9, mentre leggermente superiore appare nei 30-59 enni dove è del 38.8. Si tratta delle classi di età con maggiore numero di vaccinati, a riprova dell’importanza dell’immunizzazione.
I DATI NEI GIOVANI
Una più manifesta circolazione del virus, seppur in forma non grave, è presente invece tra i giovani, per i quali la campagna vaccinale è ancora in pieno svolgimento, essendo partita da Piano nazionale dopo quella delle categorie più esposte: tra 0-11 anni l’incidenza è 51.7, tra i 12-15 anni è 46.6, tra i 16-19 anni è 41.3, tra i 20-29 anni è 44.7, in ogni caso sempre al di sotto della soglia di allerta di 50 casi ogni 100 mila abitanti.
Rispetto alle coperture vaccinali, quasi l’80% dei ragazzi tra 16 e 19 anni in Piemonte ha aderito alla campagna e di questi i 2/3 hanno già ricevuto due dosi. Nella fascia 12-15, per la quale le vaccinazioni sono iniziate dopo, ha già aderito il 55% e di questi più della metà ha completato il ciclo vaccinale
DAL PIEMONTE/ E’ morto in ospedale ad Alessandria il cacciatore 74enne ligure aggredito domenica da un cinghiale durante una battuta di caccia nell’Ovadese.
Il decesso è avvenuto per l’emorragia causata dalla recisione dell’arteria femorale, provocata dalle zanne dell’animale che, ferito dall’anziano, lo ha caricato. L’uomo è stato soccorso dai compagni di battuta e dal 118, e trasportato in elicottero ad Alessandro.
Muore soffocato da una fetta di pizza
DAL PIEMONTE/ A 85 anni è morto soffocato in piazza Gramsci, a Novara, mentre stava camminando e mangiando un trancio di pizza comprata in panetteria. L’uomo è stato portato in un bar per fargli bere un bicchier d’acqua, giunti anche i soccorsi del 118 non è però stato possibile salvarlo.
COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 135 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 47 dopo test antigenico), pari allo 0,8% di 16.160 tamponi eseguiti, di cui 12.990 antigenici. Dei 135 nuovi casi, gli asintomatici sono 78 (57,8%).
I casi sono così ripartiti: 55 screening, 73 contatti di caso, 7 con indagine in corso, 3 importati dall’estero.
Il totale dei casi positivi diventa quindi 381.028,così suddivisi su base provinciale: 31.211 Alessandria, 18.098 Asti, 12.006 Biella, 54.952 Cuneo, 29.650 Novara, 203.009 Torino, 14.239 Vercelli, 13.589 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.575 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.699 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 24 (+1 rispetto aieri).
I ricoverati non in terapia intensiva sono 205 (+ 4 rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 3.593.
I tamponi diagnostici finora processati sono 6.872.981 (+ 16.160 rispetto a ieri), di cui 2.126.612 risultati negativi.
I DECESSI DIVENTANO 11.748
Due decessi (nessuno nella giornata di oggi) di persone positive al test del Covid-19 sono stati comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.
Il totale diventa di 11.748 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.572 Alessandria, 717 Asti, 434 Biella, 1.458 Cuneo, 947 Novara,5.614 Torino, 531 Vercelli, 375 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.
365.548 GUARITI
I pazienti guariti diventano complessivamente 365.548 (+173 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 29.252 Alessandria, 17.153 Asti, 11.471 Biella, 52.937 Cuneo, 28.511 Novara, 195.467 Torino, 13.544 Vercelli, 13.139 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.485 extraregione e 2.500 in fase di definizione.
La terza tappa del tour di #CAMBIAGESTO, la campagna per prevenire l’inquinamento da mozziconi nell’ambiente. Ieri ha fatto tappa anche a Totrino in piazza Gran Madre
⦁ La campagna aderisce al World Clean-up Day 2021, uno dei più grandi movimenti civici al mondo, che unisce 180 paesi per un pianeta più pulito;
⦁ Il tour di #CAMBIAGESTO prosegue a Roma, Milano, Torino, Firenze, Bologna e Ravenna.
In occasione del World Clean-up Day 2021, è partita la terza tappa di #CAMBIAGESTO, la campagna di sensibilizzazione per un corretto smaltimento dei mozziconi di sigaretta, coinvolgendo nuove città italiane: Roma, Milano, Torino, Firenze, Bologna e Ravenna
Entro il 2050, si prevede che il mondo genererà 3,40 miliardi di tonnellate di rifiuti all’anno, molto più degli odierni 2,01 miliardi di tonnellate. Ad affermarlo sono le stime del rapporto What a Waste 2.0: A Global Snapshot of Solid Waste Management to 2050, che raccoglie i dati sui rifiuti solidi a livello nazionale e urbano. Per questo #CAMBIAGESTO, nata proprio per sensibilizzare i cittadini sulla salvaguardia ambientale, aderisce al World Clean-up Day, la più grande iniziativa di azione civica nata con l’obiettivo di ripulire il mondo dai rifiuti.
#CAMBIAGESTO mira a stimolare una presa di coscienza collettiva sul tema dell’inquinamento da mozziconi, con l’obiettivo di proteggere l’ambiente e tutelarne la biodiversità. I numeri parlano chiaro: è di 800.000 tonnellate il peso dei mozziconi dispersi ogni anno nell’ambiente in tutto il mondo, piccoli rifiuti che, se non gestiti correttamente, possono inquinare l’ecosistema terrestre e marino.
#CAMBIAGESTO si propone di sostenere e rafforzare il senso di responsabilità individuale, incoraggiando l’adozione di comportamenti virtuosi e sostenibili per l’ambiente. Oltre alla distribuzione di materiale informativo e di oltre 270.000 portamozziconi tascabili messi a disposizione dei fumatori adulti, quest’anno la campagna ha compiuto un passo ulteriore grazie alla partnership con LifeGate, che prevede l’adesione al progetto LifeGate PlasticLess con l’attivazione di tre dispositivi “Seabin”, speciali cestini di raccolta dei rifiuti che galleggiano in acqua di superficie. Per attivare un Seabin basta condividere uno scatto o una storia su Instagram utilizzando l’hashtag #CAMBIAGESTO.
Grazie alle prime 500 condivisioni dell’hashtag #CAMBIAGESTO, è stato attivato il primo “Seabin” a Venezia, presso VdV S.r.l. – Vento di Venezia. Per l’attivazione degli altri dispositivi sarà fondamentale la partecipazione attiva delle persone, attraverso l’utilizzo dell’hashtag #CAMBIAGESTO.
“#CAMBIAGESTO è parte fondamentale della nostra strategia di sostenibilità” – parole di Michele Samoggia, Responsabile Comunicazione e Sostenibilità di Philip Morris Italia, che ha aggiunto – “L’inquinamento da mozziconi si risolve solo agendo sulla prevenzione grazie ad azioni sinergiche ed efficaci in grado di coinvolgere una pluralità di soggetti: aziende, tabaccherie, Istituzioni, Terzo settore. Per questo ci tengo a ringraziare tutti i partner che rendono possibile insieme a noi #CAMBIAGESTO”.
Il tour di #CAMBIAGESTO in Italia con azioni di sensibilizzazione svolte dalle associazioni partner Retake, movimento no-profit attivo nell’ambito della tutela dell’ambiente, e Plastic Free, che da anni si impegna per coinvolgere la cittadinanza sui temi dell’inquinamento della plastica, si concluderà tra il 20 e il 28 novembre, durante la settimana europea per la riduzione dei rifiuti, facendo tappa a Taranto, Fiumicino e Venezia.
#CAMBIAGESTO – Tappe e attività, Retake
⦁ 18 Settembre – Roma, Parco del Tevere Magliana dalle 9.30 alle 11.30
⦁ 18 Settembre – Milano, via Fumagalli in Ripa di Porta Ticinese dalle 18:00 alle 20:00
#CAMBIAGESTO – Tappe e attività, Plastic Free
⦁ 19 settembre – Torino, Piazza Gran Madre dalle 10:00 alle 12:00
⦁ 19 settembre – Firenze, Piazza Pitti dalle 10:00 alle 18:00
⦁ 19 settembre – Bologna, Piazza Santo Stefano dalle 10:00 alle 12:00
⦁ 19 settembre – Ravenna, Piazza del Popolo dalle 9.30 alle 11.30
Promossa e finanziata da Philip Morris Italia, la campagna ha ottenuto il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica ed è realizzata con il supporto di tanti volontari di Retakee Plastic Free, realtà da sempre impegnate con azioni di contrasto ai fenomeni del littering e del degrado ambientale.
#CAMBIAGESTO – Concept di campagna
La campagna invita il pubblico a uscire dall’automatismo di un gesto percepito come innocuo, ma che ha enormi conseguenze sull’ambiente. Il messaggio veicolato: “Una parte di te sa già come fare #CAMBIAGESTO” ha l’obiettivo di stimolare il cambiamento, piuttosto che biasimare l’atteggiamento sbagliato, facendo leva su una coscienza individuale che già esiste. Tutti i materiali e le installazioni della campagna sono pensati per avvicinare il pubblico a un tema spesso percepito come distante e slegato dal gesto del singolo. Crediamo che il successo di #CAMBIAGESTO si basi sulla responsabilizzazione individuale, piuttosto che sulla stigmatizzazione di un comportamento, per il risveglio di una coscienza ambientale collettiva. Per maggiori informazioni, visita cambiagesto.it o segui il canale Instagram @cambiagesto_it.
Dal 18 al 21 settembre prossimo la Mole Antonelliana, simbolo per eccellenza della Città di Torino, si tinge di verde per una nobile causa, il ventennale della Fondazione Ricerca delle Molinette.
Con il patrocinio del Comune di Torino, la Fondazione Ricerca delle Molinette celebra il significativo lavoro svolto in questi venti anni di attività, lanciando, per la prima volta, un bando per premiare l’eccellenza nella ricerca presso la Città della Salute e della Scienza.
“Fondazione Ricerca delle Molinette – spiega il professor Massimo Segre – nacque venti anni fa grazie ai suoi due soci fondatori, Università e Ospedale, e alla lungimirante ideazione dei professori Giorgio Palestro e Fabio Malavasi, con l’intenzione di favorire la ricerca transazionale, capace di portare soluzioni maggiormente innovative direttamente al letto del paziente.
All’inizio la ricerca si è strutturata e focalizzata soprattutto sul campo oncologico, tanto che il vecchio nome era quello di Fondazione Ricerca Tumori Molinette. Nel 2013 si decise di estenderla a tutte le specialità presenti nel più grande ospedale della regione. Quest’anno il bando che è stato lanciato, finanziato attraverso risorse proprie, è rivolto a individuare e sostenere economicamente i migliori progetti di ricerca clinica o di base con forti potenziali traslazionali, realizzati dai ricercatori all’interno del polo della Città della Salute e della Scienza”.
La prima edizione del bando, aperta lo scorso 10 settembre, chiuderà il 15 novembre prossimo. Le proposte potranno essere inviate attraverso il sito https://fondazioneri-cercamolinette.it/bando/, con bando e modulistica disponibili sul sito.
Mara Martellotta
Da lunedì 20 settembre il Piemonte partirà con la somministrazione della terza dose. Lo avevano deciso il presidente della Regione Piemonte Cirio e l’assessore alla Sanità Icardi , a cui nei giorni scorsi il commissario Figliuolo aveva anticipato il via libera da questa settimana alla nuova fase della campagna vaccinale. Si comincerà con la terza dose negli immunodepressi e trapiantati che hanno già ricevuto in Piemonte due dosi di vaccino. Come avvenuto finora non sarà necessaria nessuna preadesione, perché saranno i centri specializzati ospedalieri che li hanno in cura a convocare gli immunodepressi. popolazione”. Sono 52.911 i soggetti selezionati chiamati direttamente dai centri specialistici presso cui sono in cura. Tra di loro persone in attesa di trapianto o trapiantate, in chemioterapia o radioterapia, con deficit dell’immunità cellulare o dell’immunità umorale, affetti da Hiv, con insufficienza renale, con malattie onco-ematologiche, o con immunodeficienze di varia origine.
GLI EFFETTI POSITIVI DEL VACCINO SULL’INCIDENZA IN PIEMONTE PER FASCE D’ETÀ
Nel corso della riunione del Dirmei si è analizzato l’andamento dell’epidemia, con un focus particolare sulla suddivisione per classi di età. L’indagine degli epidemiologi ha evidenziato come al momento in Piemonte l’incidenza media sia di 35 casi ogni 100 mila abitanti, un valore rimasto stabile e contenuto, da inizio agosto ad oggi, grazie agli effetti positivi della vaccinazione che ha ormai dato copertura completa al 94% di coloro che hanno aderito sopra i 50 anni. Una più manifesta circolazione del virus, seppur in forma non grave, è presente invece tra i giovani, per i quali la campagna vaccinale è ancora in pieno svolgimento, essendo partita da Piano nazionale dopo quella delle categorie più esposte.
Al momento tra coloro che hanno aderito nella fascia 12-19 anni il 94% ha già ricevuto la prima dose, mentre ha già completato il ciclo vaccinale quasi il 70% dei 16-19 enni e il 37% dei 12-15 enni.
Gli effetti positivi della vaccinazione sulla capacità del virus di propagarsi emerge in modo evidente dall’attuale incidenza nelle diverse fasce d’età.
La più bassa con 16.5 casi ogni 100 mila si riscontra nei 70 enni, dove ha il ciclo completo del vaccino il 96% degli aderenti (l’85% di tutta la popolazione piemontese con questa età). Ampiamente sotto la media generale piemontese anche l’incidenza dei 60enni a quota 18.9, degli over80 a quota 21.7 e della fascia 44-59 anni a quota 29.8
La presenza di casi aumenta invece nelle fasce più giovani: tra i 25-44 anni l’incidenza è 47.6, tra i 19-24 anni è 37.9, tra i 14-18 anni è 47.7, tra gli 11-13 anni è 62.6, da 6 a 10 anni è 59.5, da 3 a 5 anni è 65.8, mentre sotto i 2 anni l’incidenza è 42.9.
Sono dati che ancora una volta confermano quanto sia importante che ad aderire siano anche i più giovani, spiegano il presidente della Regione Piemonte e l’assessore alla Sanità. Se i ricoveri ospedalieri si mantengono bassi e continuiamo a essere in zona bianca è grazie alla campagna vaccinale, che rappresenta la più efficace misura di prevenzione contro il Covid.
Nell’ultimo Report del Ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità l’occupazione delle terapie intensive Covid in Piemonte è del 4% (su 628 posti e 99 attivabili), mentre resta del 3% quella delle terapie ordinarie Covid. La percentuale di positività dei tamponi rimane al 2% e l’Rt sotto la soglia dell’uno.
NUOVO OPEN DAY VALENTINO SABATO 18 SETTEMBRE
Nuovo Open Day al centro vaccinale Valentino di Torino sabato 18 settembre: 750 i posti disponibili dalle ore 8 alle ore 15 per tutto il Piemonte e per tutte le fasce d’età (dai 12 anni in su): 500 si potranno prenotare dalle ore 9 di domani su www.IlPiemontetivaccina.it e altri 250 saranno ad accesso diretto il giorno stesso senza necessità di prenotazione.