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Covid, il bollettino di lunedì 13 settembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato87nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 14 dopo test antigenico), pari all’ 0,6% di 15.508tamponi eseguiti, di cui 12.591antigenici. Degli 87 nuovi casi, gli asintomatici sono 47 (54,0%).

I casi sono così ripartiti: 24 screening, 52 contatti di caso, 11 con indagine in corso, 2 importati dall’estero.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 379.434,così suddivisi su base provinciale: 31.020 Alessandria, 17.977 Asti, 11.960 Biella, 54.770 Cuneo, 29.549 Novara, 202.180 Torino, 14.181 Vercelli, 13.557 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.557 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.683 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 24 ( – 1 rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 195 (+5rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.537.

I tamponi diagnostici finora processati sono 6.709.545(+ 15.508rispetto a ieri), di cui 2.090.477risultati negativi.

I DECESSI RIMANGONO 11.733

Nessun decesso di persone positive al test del Covid-19 comunicato oggi dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale rimane quindi di 11.733deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.571 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.457 Cuneo, 946 Novara, 5.609 Torino, 529 Vercelli, 375 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

363.945 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 363.945(+194rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 29.086 Alessandria, 17.065 Asti, 11.411 Biella, 52.666 Cuneo, 28.400 Novara, 194.766 Torino, 13.503 Vercelli, 13.087 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.470 extraregione e 2.491 in fase di definizione.

Terapie intensive, prevista la creazione di cento nuovi posti letto negli ospedali piemontesi

“Sono 651 i posti letto di terapia intensiva al momento presenti in Piemonte e oltre un centinaio verrà attivato al più tardi entro un anno”. Lo ha dichiarato il coordinatore dell’Area sanitaria dell’Unità di crisi Emilpaolo Manno nel corso della seduta della Commissione Sanità dedicata a un approfondimento sull’argomento.

“Alle 327 terapie intensive ‘storiche’ – ha spiegato Manno – si sono in questi mesi aggiunti 164 posti letto quiescenti che non derivano da riconversioni ma dalla quota letti prevista nel Piano Arcuri (che ne prevede complessivamente 299) e da letti allestiti e non occupati nei vari ospedali, nonché da 160 posti letto funzionali predisposti e finanziati con fondi regionali. Un numero che dovrebbe permettere di affrontare con relativa tranquillità la quarta ondata di pandemia, dal momento che al 31 marzo 2020 (prima ondata) i posti erano 459, al 22 novembre 2020 (seconda ondata) 414 e al 22 marzo 2021 (terza ondata) 364”.

“Dei pazienti Covid attualmente ricoverati in degenza ordinaria – ha aggiunto – il 67% non è vaccinato o ha ricevuto una sola dose, mentre il 33% ha ricevuto la vaccinazione completa; di quelli in terapia intensiva, invece, il 70% non è vaccinato o ha una sola dose e il 30% lo è, ma si tratta di pazienti con patologie pregresse”.

Ai componenti del gruppo Pd Manno ha risposto che “si auspica, con la quarta ondata, di non creare nuovi Covid Hospital ma s’intende tutelare le attività ad alta specializzazione di ogni Azienda per non bloccare ulteriormente le liste d’attesa”.

Al capogruppo di Luv ha espresso la necessità di “prestare attenzione alle fasce più giovani della popolazione per cercare di evitare il più possibile che vengano ricoverati in ospedale”.

Al presidente della Commissione (Lega) e al M5s ha spiegato che “la disponibilità di terapie intensive consentirà, anche dopo la pandemia, di fare un’analisi dei bisogni regionali e potrà consentire, sugli esempi israeliano e svedese, di mantenere posti perfettamente funzionali da attivare celermente in caso di bisogno”.

La Commissione ha poi iniziato l’esame delle Proposte di legge su prevenzione, diagnosi e cura dei disturbi del comportamento alimentare, presentate rispettivamente dai gruppi Pd e Moderati.

Su proposta dei primi firmatari si è stabilito di procedere alla costituzione di un gruppo di lavoro – presieduto dal presidente della Commissione e a cui prenderà parte anche l’Assessorato alla Sanità – per affrontare i nodi critici rilevati da associazioni ed enti interessati nel corso delle consultazioni on line che consenta di arrivare a un testo condiviso da tutte le forze politiche.

“Ripartenza sicura”, 2566 tamponi gratuiti in una settimana

Nella settimana dal 6 al 12 settembre, sono 2.566 i tamponi eseguiti nell’ambito del progetto “Ripartenza sicura”, che fino al 19 settembre offre la possibilità per gli studenti dai 6 ai 19 anni, il personale scolastico e della formazione professionale (docente e non docente), gli autisti e i controllori del trasporto scolastico locale di sottoporsi gratuitamente ad un tampone antigenico rapido in uno degli hot spot indicati nell’elenco disponibile sul sito regionale (https://www.regione.piemonte.it/web/sites/default/files/media/documenti/2021-09/hotspot_tamponi_ripartenza_sicura_0909.pdf).

Di questi 2.566, 507 sono stati effettuati nella città di Torino, 698 in provincia di Torino, 154 nell’Alessandrino, 97 nell’Astigiano, 277 nel Biellese, 273 nel Cuneese, 407 nel Novarese, 29 nel Verbano-Cusio-Ossola e 124 nel Vercellese.

5 milioni e 860 mila dosi di vaccino somministrate finora in Piemonte

Sono 18.466 le persone che hanno ricevuto il vaccino contro il Covid comunicate sabato  all’Unità di Crisi della Regione Piemonte (dato delle ore 18). A 11.626 è stata somministrata la seconda dose.

Tra i vaccinati di ieri , in particolare, sono 3.833 i 12-15enni, 5.391 i 16-29enni, 2.70i trentenni, 2.472 i quarantenni, 1.801 i cinquantenni, 730 i sessantenni, 316 i settantenni, 168 gli estremamente vulnerabili e 136 gli over80.

Sono state 538 le persone vaccinate ieri nel corso dell’Open day del Valentino a Torino: un centinaio hanno utilizzato l’accesso diretto, le altre si erano prenotate nei giorni scorsi su www.ilPiemontetivaccina.it

Dall’inizio della campagna si è proceduto all’inoculazione di 5.680.545 dosi, di cui 2.588.507 come seconde, corrispondenti all’87,5% di 6.492.310 finora disponibili per il Piemonte.

Terapie precoci contro il Covid: a Roma il primo convegno mondiale

A cura di www.lineaitaliapiemonte.it

Dal 12 al 14 settembre medici da tutto il mondo che hanno curato i malati a casa e in ospedale porteranno le proprie esperienze

“Il mondo intero potrà ascoltare i resoconti dei loro sforzi e delle loro ricerche. È ora che gli esperti uniscano le forze e si lascino alle spalle questa pandemia”. Organizzato su iniziativa della senatrice Roberta Ferrero il convegno di lunedì 14 si inserisce nell’ambito dell’International Covid Summit che avrà luogo a Roma dal 12 al 14 settembre e vedrà la partecipazione, in presenza, di medici e scienziati di fama internazionale per portare le esperienze di cura praticate nei vari Paesi del Mondo.

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https://www.lineaitaliapiemonte.it/2021/09/11/leggi-notizia/argomenti/lineaitaliapiemonteit/articolo/terapie-precoci-contro-il-covid-a-roma-il-primo-convegno-mondiale-dal-12-al-14-settembre-medici-d.html

Covid, venerdì 10 settembre: la situazione in Piemonte

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 238nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 23 dopo test antigenico), pari all’1,0% di 24.024tamponi eseguiti, di cui 19.412antigenici. Dei 238 nuovi casi, gli asintomatici sono 87 (36,6%).

I casi sono così ripartiti: 27 screening, 163 contatti di caso, 48 con indagine in corso; 8 quelli importati, tutti dall’estero.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 378.887,così suddivisi su base provinciale: 30.958 Alessandria, 17.924 Asti, 11.938 Biella, 54.700 Cuneo, 29.519 Novara, 201.916 Torino, 14.162 Vercelli, 13.541 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.557 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.672 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 23 (+2rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 189 (+8rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.575.

I tamponi diagnostici finora processati sono 6.642.300(+ 24.024rispetto a ieri), di cui 2.074.765risultati negativi.

I DECESSI SALGONO A 11.731

Un decesso di persona positiva al test del Covid-19 comunicato oggi dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, nessuno di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 11.731deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.571 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.457 Cuneo, 946 Novara, 5.607 Torino, 529 Vercelli, 375 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

363.369 GUARITI

I pazienti guariti rimangono complessivamente 363.369(211 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 29.039 Alessandria, 17.037 Asti, 11.396 Biella, 52.545 Cuneo, 28.368 Novara, 194.502 Torino, 13.473 Vercelli, 13.062 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.468 extraregione e 2.479 in fase di definizione.

“Sembra vicina la decisione sulla terza dose per operatori sanitari”

Sanità, Nursing Up, De Palma: «Sembra vicina la decisione sulla terza dose di vaccino per operatori sanitari, anziani e soggetti fragili, da effettuare già nei primi mesi del 2022». 

Così il Presidente del Sindacato Nazionale Infermieri: «Finalmente cominciano ad arrivare le tanto attese risposte alle nostre richieste. Quelle fatte pubblicamente dal Nursing Up negli ultimi giorni, al Ministro della Salute, per uscire dal buio tunnel delle incertezze, anche alla luce dei numerosi nuovi contagi degli infermieri già vaccinati di cui tenere conto»

 «Apprendiamo in queste ore che è in corso un serrato tavolo di confronto, tra i vertici del Ministero della Salute, per approvare il percorso relativo all’approvazione della terza dose del vaccino, a partire da gennaio 2022, riservando la priorità ad anziani e professionisti della sanità, da sempre i più esposti al rischio contagi.

Non ci possiamo che augurare, sempre che l’Aifa dia il suo consenso, che si arrivi prima possibile ad una decisione in merito. Per il bene dei malati, per il bene degli operatori sanitari, costantemente in prima linea.

La sicurezza dei nostri professionisti della sanità, sul luogo di lavoro, ovvero nelle corsie e nelle stanze degli ospedali, dovrebbe rappresentare, da sempre per i datori di lavoro, ovvero Governo e Regioni, e senza mezzi termini, uno degli obiettivi principali nell’ambito dell’indispensabile ricostruzione del nostro fragile sistema sanitario.

Nei delicati giorni della ripresa delle trattative per il rinnovo del CCNL del comparto sanità 2019-2021, la speranza concreta, di noi infermieri italiani, è quella che, le parti in causa, abbiano finalmente intrapreso “la corretta via” della meritata valorizzazione economica e contrattuale, sulla strada di quell’area delle elevate professionalità che può e deve rappresentare la svolta alla quale auspichiamo da tempo.

Ma non possiamo dimenticare, non possiamo cancellare i difficili mesi della pandemia: gli 87 decessi di infermieri, le migliaia di contagiati. Ci siamo vaccinati, lo abbiamo fatto in massa, e nessuna legge ci ha costretto a farlo. Non serviva, non l’abbiamo chiesta. Eravamo e siamo forti della coscienza di agire per la tutela del malato, del soggetto fragile, che rimane per noi il fulcro del nostro impegno quotidiano.

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up

«Noi siamo stati quelli che, alla luce dei nuovi preoccupanti contagi legati alle varianti del Covid, hanno chiesto pubblicamente al Ministro della Salute di dar conto alle migliaia di operatori sanitari già vaccinati a inizio anno, che chiedono da tempo di sapere in relazione alla terza dose ed ai tempi della sua eventuale somministrazione.

E’ palese che i vaccini rappresentano una delle poche armi nelle nostre mani. Ma non può e non deve essere l’unica.

E’ fondamentale, per tanto, che si riparta da azioni mirate, come gli screening continuativi sui luoghi di lavoro, come il controllo costante dei livelli anticorpali, e non agire con il pressappochismo di quelle aziende che aspettano, nell’inerzia, l’esplosione dei focolai, per poi creare le fila di medici e infermieri nei drive in, da sottoporre a tampone.

Esistono addirittura amministrazioni sanitarie, poche fortunatamente, che non si degnano nemmeno di rispondere alle richieste ufficiali del sindacato in merito ai dati degli operatori contagiati, liquidando in fretta e furia le emergenze che si presentano tempo per tempo come già risolte e rifiutandosi di interloquire sui reali contenuti di quanto è accaduto.

Ebbene, contro questi comportamenti, siamo determinati ad andare avanti, se necessario anche ricorrendo davanti alle competenti magistrature, convinti come siamo che la corretta informazione ai cittadini,  alla stampa ed alle organizzazioni che difendono i lavoratori, debba essere sempre corroborata e mai impedita, in quanto presupposto fondamentale di partecipazione, democrazia e trasparenza”.

Il bollettino Covid di giovedì 9 settembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.45

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 234nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 17 dopo test antigenico), pari all’1,2% di 20.336tamponi eseguiti, di cui14.966antigenici. Dei 234 nuovi casi, gli asintomatici sono 95 (40,6%).

I casi sono così ripartiti: 44 screening, 142 contatti di caso, 48 con indagine in corso; 6 quelli importati, tutti dall’estero.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 378.649,così suddivisi su base provinciale: 30.934 Alessandria, 17.908 Asti, 11.937 Biella, 54.668 Cuneo, 29.510 Novara, 201.778 Torino, 14.150 Vercelli, 13.534 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.555 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.675 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 21 (-2 rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 181 (+5 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.757.

I tamponi diagnostici finora processati sono 6.618.276 (+ 20.336 rispetto a ieri), di cui 2.069.839 risultati negativi.

I DECESSI SALGONO A 11.730

Due decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicate oggi dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, nessuno di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 11.730 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.571 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.457 Cuneo, 946 Novara, 5.606 Torino, 529 Vercelli, 375 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

363.158 GUARITI

I pazienti guariti rimangono complessivamente 363.158(+198 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 29.019 Alessandria, 17.024 Asti, 11.379 Biella, 52.508 Cuneo, 28.348 Novara, 194.410 Torino, 13.469 Vercelli, 13.053 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.467 extraregione e 2.481 in fase di definizione.

Monitoraggio gratuito per i pazienti Covid che sono stati ricoverati in ospedale

La Regione Piemonte ha stanziato oltre 4,4 milioni di euro

I pazienti Covid che hanno avuto un ricovero ospedaliero hanno diritto all’esenzione dal ticket per le visite e gli esami di follow-up e monitoraggio, fino al mese di maggio 2023.

 

Lo ricorda la Regione Piemonte che nei mesi scorsi ha approvato la delibera con la quale ha recepito le indicazioni previste dal decreto legge 73/2021 che riconosce appunto l’esenzione dal ticket per il percorso e la gestione in follow-up dopo la guarigione dei pazienti che, dopo aver contratto il Covid-19 in forma severa, sono stati ricoverati in ospedale.

 

Le risorse disponibili in Piemonte in totale ammontano a 4.447.014 euro.

 

Il Presidente della Regione e l’Assessore alla Sanità sottolineano che si tratta di un ulteriore segnale di attenzione del sistema sanitario regionale nei confronti di coloro che hanno contratto il Covid19 nelle forme più severe, tali da richiedere il ricovero in ospedale. È un modo per accompagnarli in un percorso che, anche dopo la guarigione clinica, è importante continuare a monitorare, per garantire la salute dei nostri cittadini e individuare in modo tempestivo eventuali effetti o complicanze a medio e lungo termine che possono richiedere interventi sanitari.

 

COME OTTENERE L’ESENZIONE V021

L’esenzione deve essere richiesta all’Asl di residenza, presentando una certificazione rilasciata da una struttura ospedaliera o ambulatoriale pubblica che attesti le condizioni previste dal Dl 73, ossia dimissioni in seguito ad un ricovero ospedaliero per Covid19.

Sulla base della certificazione, l’Asl rilascia un attestato di esenzione (codice di esenzione regionale V021) che riporta la definizione della malattia con il relativo codice e le prestazioni fruibili in esenzione.

 

I PRINCIPALI ESAMI E VISITE PREVISTI

·         Anamnesi e valutazioni, definite brevi (frequenza 3, 6, 12, 24 mesi)

·         Alanina Aminotransferasi (ALT)

·         Aspartato Aminotransferasi (AST)

·         Gamma Glutamil Transpeptidasi

·         Emocromo

·         Proteina C Reattiva

·        VES

·         Prelievo di sangue venoso

·         Creatinina

·         Tempo di Protrombina

·         Creatinina Clearance

·         Ferritina

·        Ferro

·         Emogasanalisi arteriosa sistemica

·         Prelievo di sangue arterioso

·         Prelievo di sangue capillare

·        Urine: esame chimico, fisico e microscopico

·         Elettrocardiogramma dinamico ( 1 volta/anno)

·         Elettrocardiogramma ( 1 volta/anno)

·         Ecocolordopplergrafia cardiaca ( 1 volta/anno)

·         Spirometria globale ( 2 volte/anno)

·         Diffusione alveolo capillare del CO ( 2 volte/anno)

·        Test del cammino (1 volta/anno)

·         Tomografia computerizzata (TC) del torace (1 volta/anno)

 

In aggiunta a questi esami, per i pazienti di età superiore ai 70 anni, è previsto un consulto complessivo e una valutazione multidimensionale geriatrica d’equipe (2 volte/anno), mentre per i pazienti sottoposti a terapia intensiva/subintensiva è previsto un colloquio psicologico clinico.

L’Asl vuole incentivare giovani e over 60 alla vaccinazione

PROGETTO SPERIMENTALE DELL’ASL CITTÀ DI TORINO 

Sabato 11 settembre 750 posti all’Open Day del Valentino

Nuovo Open Day al centro vaccinale Valentino di Torino sabato 11 settembre: 750 i posti disponibili dalle ore 8 alle ore 15 per tutto il Piemonte e per tutte le fasce d’età (dai 12 anni in su): 500 si potranno prenotare dalle ore 9 di domani su www.IlPiemontetivaccina.it e altri 250 saranno ad accesso diretto il giorno stesso senza necessità di prenotazione.

Dosi di vaccino disponibili attualmente in Piemonte

Si è fatto il punto sui quantitativi disponibili di vaccini anti-Covid nella riunione che, come di consuetudine, il presidente della Regione Piemonte e l’assessore alla Sanità tengono ogni lunedì all’Unità di crisi.

Attualmente il Piemonte ha a disposizione circa 700 mila vaccini, 500 mila dosi di Pfizer, 180 mila di Moderna e 29 mila di Johnson&Johnson. Quantitativi giudicati più che sufficienti per coprire il fabbisogno attuale della campagna vaccinale, anche alla luce degli arrivi previsti nelle prossime settimane (domani, ad esempio sono attese 119.200 dosi di Moderna).

Per quanto riguarda invece AstraZeneca il Piemonte, nelle scorse settimane, ha trattenuto le dosi necessarie al completamento dei richiami degli over60 (circa 3.200) e rimesso nelle disponibilità della struttura commissariale altre 36.500 dosi, il cui utilizzo sul territorio piemontese è stato sostituito dai vaccini Pfizer e Moderna.

Progetto sperimentale dell’asl Città di Torino per incentivare gli over60 e la fascia 12-19 anni

Altro argomento all’ordine del giorno durante la riunione all’Unità di Crisi è stato il problema delle 780 mila persone che in Piemonte non hanno ancora aderito alla vaccinazione.

In particolare, per incentivare gli over60, i maggiormente esposti ai rischi della malattia, ed accelerare sulla fascia dei 12-19enni e del personale scolastico in vista del ritorno in classe, l’Asl Città di Torino ha messo a punto un progetto sperimentale, ampliando l’attività degli hub vaccinali con dei corner dedicati alla prevenzione e specifici check-up riservati a coloro che si presenteranno per ricevere la prima dose di vaccino.

Si inizierà sabato 11 e domenica 12 settembre con un weekend dedicato al cuore, presso l’hub del Lingotto, con la collaborazione dell’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione “Lorenzo Greco” onlus e il sostegno della Fondazione La Stampa Specchio dei Tempi, che metteranno a disposizione lo Specchiobus dotato di due ambulatori mobili, dove – nell’ambito delle iniziative previste per la Giornata mondiale del cuore – sarà possibile fare un elettrocardiogramma gratuito, refertato in telemedicina dai cardiologi dell’Asl.

Da lunedì 13 settembre, poi, presso i centri vaccinali Compagnia di San Paolo, Lingotto e Nuvola-Lavazza, oltre all’elettrocardiogramma, sempre per chi di queste specifiche categorie si presenterà per ricevere la prima dose, sarà possibile un controllo approfondito dei parametri vitali, quali la frequenza cardiaca, la saturazione, la pressione arteriosa e la glicemia, i cui valori sono significativi per lo stato di salute e di benessere della persona (sarà necessario per il controllo della glicemia essere a digiuno).

Un progetto sperimentale giudicato interessante dalla Regione, che sta studiando la possibilità di estenderlo a tutto il territorio.

In Piemonte ad oggi sono circa 170 mila gli over60 che non hanno ancora aderito alla vaccinazione (su 1,4 milioni), 120 mila i giovani tra i 12 e i 19 anni (su 311 mila totali) e circa 9.700 gli operatori scolastici (su 127 mila).