Coronavirus- Pagina 49

Distanziamento su treni e bus? Con la mascherina forse no

Si lavora per lo stop al distanziamento sui bus e treni, se i passeggeri indossano la mascherina. È questa la richiesta che il Piemonte intende fare al Governo, ribadita  dall’assessore regionale Marco Gabusi rispondendo all’interrogazione di Domenico Rossi (Pd) sulla gestione del trasporto pubblico locale in Piemonte in vista del ritorno alla normalità post Coronavirus a partire dal ritorno delle ferie estive.

“Il tavolo predisposto è al lavoro per cercare di capire che cosa potrà accadere a settembre e in autunno. La speranza è che si decida di togliere l’obbligo di distanziamento anche sui bus e treni, così come fatto con i ristoranti dove sono stati ridotti i metri di distanza per i clienti. Naturalmente tutto dipenderà dall’andamento dei contagi. Rispetto allo scorso 4 maggio, siamo in una fase diversa: la metropolitana di Torino è al 45% di passeggeri, la ferrovia al 35-40%. Abbiamo già chiesto al Governo di eliminare il distanziamento a bordo perché pensiamo bastino le mascherine” ha detto Gabusi.

Per elaborare il piano di ritorno alla normalità di settembre, legato alle ripartenze del mondo scolastico e industriale, la Regione e l’Agenzia della mobilità piemontese hanno inviato in questi giorni una prima tranche di questionari ad aziende, associazioni di categorie e istituti scolastici.

L’obiettivo, come ha concluso l’esponente della Giunta, è elaborare un sistema di trasporto che risponda  alle esigenze degli enti ed utenti. A tal scopo sono anche stati aperti tavoli interdisciplinari.

Nel corso delle interrogazioni e interpellanze è stata fornita risposta anche agli atti ispettivi dei consiglieri Sean Sacco (M5s) sui servizi di Amag Mobilità nell’Alessandrino; e Alberto Avetta (Pd) sui disagi sulla linea ferroviaria Torino-Ivrea-Aosta, sulla crisi occupazionale alla LivaNova di Saluggia (Vc), sulla riattivazione dei tirocini e sul Piano Bul per ottenere la massima copertura della banda ultralarga.

Coronavirus, superati i 24 mila pazienti guariti. Altre 7 vittime e 22 contagi

24.021 PAZIENTI GUARITI E 1.459 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 24.021 (+141 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2855 (+39) Alessandria, 1401 (+9) Asti, 809 (+0) Biella, 2266 (+21) Cuneo, 2136 (+2) Novara, 12.462 (+65) Torino, 1013 (+4) Vercelli, 927 (+2) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 152 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 1.459 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 4066

Sono 7 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è di 4066 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 671 Alessandria, 252 Asti, 208 Biella, 393 Cuneo, 359 Novara, 1.795 Torino, 218 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 38 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31.276 (+22 rispetto a ieri, di cui 19 asintomatiche; delle 22: 4 contatti di caso, 9 Rsa, 8 screening e 1 con inchiesta in corso) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisesu base provinciale: 4061 Alessandria, 1874 Asti, 1044 Biella, 2850 Cuneo, 2780 Novara, 15.865 Torino, 1320 Vercelli, 1126 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 261 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 95 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 18 (+0 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 334 (+4 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 1378.

I tamponi diagnostici finora processati sono 398.623, di cui 218.528 risultati negativi.

Coronavirus, quattro vittime e sei contagi nell’ultimo bollettino

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

23.880 PAZIENTI GUARITI E 1.445 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 23.880 (+104 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2816 (+34) Alessandria, 1392 (+0) Asti, 809 (+0) Biella, 2245 (+1) Cuneo, 2134 (+4) Novara, 12.397 (+62) Torino, 1010 (+2) Vercelli, 925 (+0) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 152 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 1.445 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 4059

Sono 4 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è di 4059 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 671 Alessandria, 252 Asti, 208 Biella, 393 Cuneo, 357 Novara, 1.792 Torino, 218 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 36 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31.254 (+6 rispetto a ieri, di cui 4 asintomatiche; delle 6, 4 sono screening e 2 con inchiesta in corso) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 4058 Alessandria, 1872 Asti, 1042 Biella, 2849 Cuneo, 2777 Novara, 15.858 Torino, 1319 Vercelli, 1125 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 261 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 93 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 18 (1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 330 (16 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 1522.

I tamponi diagnostici finora processati sono 394.940, di cui 216.165 risultati negativi.

Al Campo Marte di Altec i test sierologici di Anpas

Anche i volontari e dipendenti delle Pubbliche Assistenze Anpas del Piemonte si stanno sottoponendo, su base volontaria, ai test sierologici e virologici programmati dalla Regione Piemonte e Agenzia Spaziale Europea, grazie all’attivazione di un laboratorio mobile ospitato nell’hangar Campo Marte di Altec, in corso Marche a Torino.

Il laboratorio è collegato al sistema sanitario nazionale e alla piattaforma Covid-19 della Regione Piemonte. Gli esami sierologici, condotti da medici e biologi molecolari arrivati dal Belgio, daranno esiti in tempo reale e permetteranno al personale Anpas di proseguire in sicurezza tutte le attività connesse all’emergenza Covid-19 e continuare a garantire tutti i consueti servizi sanitari e di soccorso in emergenza sul territorio.

«Ritengo importante la possibilità che è stata data alle Associazioni Anpas dalla Regione Piemonte – commenta il presidente di Anpas Piemonte, Andrea Bonizzoli – Lo screening sierologico sui nostri operatori è un altro rilevante tassello nella lotta che ci vede impegnati a contrastare la pandemia provocata dal Covid-19. Ringraziamo la Regione Piemonte per l’opportunità data e soprattutto grazie ai nostri volontari e dipendenti che tanto si sono spesi in questo difficile periodo».

Il laboratorio mobile denominato B-Life (Biological Light Fieldable Laboratory for Emergencies, laboratorio biologico leggero portatile per emergenze) è stato allestito a Torino grazie a una missione dell’Agenzia Spaziale Europea, dell’Università Cattolica di Louvain e con il supporto del Governo lussemburghese e del Rotary internazionale per eseguire gli esami su personale di organizzazioni di volontariato e dipendenti di aziende che in questi mesi hanno svolto servizi pubblici essenziali.

L’Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) Comitato Regionale Piemonte rappresenta oggi 82 associazioni di volontariato con 9 sezioni distaccate, 10mila volontari (di cui 3.829 donne), 5.904 soci, 492 dipendenti, di cui 62 amministrativi che, con 430 autoambulanze, 211 automezzi per il trasporto disabili, 237 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile e 5 imbarcazioni, svolgono annualmente 520.967 servizi con una percorrenza complessiva di oltre 17 milioni di chilometri.

Coronavirus, quattro nuove vittime e sette contagi

Torino, 22 giugno CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

23.776 PAZIENTI GUARITI E 1.447 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 23.776 (+65 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2782 (+17) Alessandria, 1392 (+2) Asti, 809 (+1) Biella, 2243 (+0) Cuneo, 2.130 (+0) Novara, 12.335 (+43) Torino, 1008 (+2) Vercelli, 925 (+0) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 152 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 1.447 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 4055

Sono 4 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è di 4055 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 669 Alessandria, 251 Asti, 208 Biella, 393 Cuneo, 355 Novara, 1.791 Torino, 218 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 38 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31.248 (+ 7 rispetto a ieri, di cui 5 asintomatiche; delle 7: 5 screening e 2 con inchiesta in corso) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 4058 Alessandria, 1872 Asti, 1042 Biella, 2849 Cuneo, 2773 Novara, 15.855 Torino, 1319 Vercelli, 1125 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 261 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 94 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 19 (+0 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 346  (-10 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 1605.

I tamponi diagnostici finora processati sono 391.668, di cui 215.139 risultati negativi.

Coronavirus, 138 guariti in più. Ma ancora sei vittime e nuovi contagi. Due nuovi casi in terapia intensiva

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

23.711 PAZIENTI GUARITI E 1.466 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 23.711 (+138 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2765 (+43) Alessandria, 1390 (+20) Asti, 808 (+0) Biella, 2243 (+8) Cuneo, 2.130 (+0) Novara, 12.292 (+50) Torino, 1006 (+17) Vercelli, 925 (+0) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 152 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 1.466 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 4051

Sono 6 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è di 4051 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 669 Alessandria, 251 Asti, 208 Biella, 393 Cuneo, 355 Novara, 1.788 Torino, 217 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 38 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31.241 (+ 26  rispetto a ieri, di cui 20 asintomatiche; delle 26: 12 Rsa, 6 screening, 7 contatti di caso e 1 con indagine in corso) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 4058 Alessandria, 1871 Asti, 1042 Biella, 2849 Cuneo, 2772 Novara, 15.850 Torino, 1319 Vercelli, 1125 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 261 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 94 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 19 (+2 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 356 (2 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 1638.

I tamponi diagnostici finora processati sono 390.209, di cui 214.655 risultati negativi.

Coronavirus, 226 guariti in più. Altri 6 morti e 27 contagi in Piemonte

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16:30 DI SABATO 20 GIUGNO

23.573 PAZIENTI GUARITI E 1.509 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 23.573 (+ 226 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2722 (+29) Alessandria, 1370 (+21 ) Asti, 808(+3) Biella, 2235 (+7) Cuneo, 2.130 (+34) Novara, 12.242 (+124) Torino, 989 (+6) Vercelli, 925 (+2) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 152 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 1.509 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 4.045

Sono 6 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è di 4.045 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 668 Alessandria, 251 Asti, 208 Biella, 393 Cuneo, 355 Novara, 1.783 Torino, 217 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 38 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31.215 (+ 27 rispetto a ieri, di cui 20 asintomatici. Dei 27: 14 screening, 8 contatti e 5 casi sospetti sintomatici) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisesu base provinciale: 4046 Alessandria, 1871 Asti, 1042 Biella, 2847 Cuneo, 2772 Novara, 15.840 Torino, 1.318 Vercelli, 1124 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 261 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 94 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 17 (-5 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 358 (-5 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 1713.

I tamponi diagnostici finora processati sono 387.713, di cui 213.556 risultati negativi.

Gli infermieri: “Vogliamo la verità sulle morti e sui contagi dei nostri colleghi”

Riceviamo dal sindacato Nursing Up e pubblichiamo / DE PALMA: «VOGLIAMO TUTTA LA VERITA’ SUI CONTAGI E SUI DECESSI DEGLI INFERMIERI ITALIANI DURANTE IL COVID 19. ABBIAMO DIRITTO DI CONOSCERE I NUMERI REALI DI UN DRAMMA CHE HA CAMBIATO LE NOSTRE VITE PER SEMPRE».

Nostra inchiesta promossa dal Sindacato: «Non ci resta che provare a far luce da soli»

«Il momento è arrivato, non concediamo più proroghe o appelli. Questo Governo ci deve relazionare sui numeri effettivi dei colleghi infermieri deceduti durante il Covid-19 e deve soprattutto fornirci i dati reali dei contagiati suddivisi per categorie di attività. Abbiamo diritto di sapere, esordisce Antonio De Palma, Presidente del Nursing Up: in un Paese civile, una classe dirigente che si rispetti, ha il sacrosanto compito di andare fino in fondo. E se neanche il Premier Conte e il Ministro della Salute, clamorosamente, non fossero al corrente delle cifre, promuovano subito una inchiesta interna per fare luce su quanto accaduto. Gli organismi di categoria come il nostro, che da sempre si battono per “rendere evidenti” le qualità dei nostri infermieri, professionisti forti, leali coscienziosi, carichi di umanità e doti professionali che mettono in campo a disposizione della salute pubblica, e anche la Fnopi, Federazione Nazionale Ordini Professioni Infemieristiche, vanno messe al corrente prima possibile su quanto è accaduto».
Già a marzo, come Sindacato, avevamo avuto il coraggio, e non ci risulta che lo abbiano fatto altri sindacati, di diffidare Conte, i Ministri Speranza e Dadone e tutti i governatori delle Regioni: alla diffida avevamo aggiunto una costituzione di mora indirizzata proprio al Presidente del Consiglio. Di fronte a quello che si registrava come un aumento costante e allarmante del numero di operatori sanitari contagiati, siamo subito intervenuti con una azione forte e significativa. Ad oggi, però, sbotta De Palma, nessuno si è fatto vivo con noi, nessuno ci ha guardato negli occhi per raccontarci la verità. I laconici comunicati dell’Inail o dell’IIS non ci bastano, non forniscono tutti i numeri che vogliamo conoscere, non rendono giustizia a tutto quello che gli infermieri hanno subito. Soprattutto non danno un senso ai colleghi che hanno perso la vita».

I numeri dell’Escalation di contagiati e morti ci proietta oggi, con il senno di poi, in un vero e proprio film horror. I numeri che abbiamo a nostra disposizione sono da bollettino di guerra, ma non ancora sufficienti a capire, ad avere un quadro reale.
«Non ci resta che provare a far luce da soli, e per questo abbiamo promosso una nostra inchiesta sindacale», continua De Palma:
4 aprile 2020 – 25 infermieri deceduti, oltre 5.500 contagiati
7 aprile 2020 (appena tre giorni dopo) 26 infermieri deceduti, oltre 6500 contagiati (mille in più in tre giorni).
30 aprile 2020 – 39 infermieri deceduti, 8800 contagiati.
12 maggio 2020 – 40 infermieri deceduti, oltre 12 mila contagiati.

«Ad oggi, secondo i dati Fnopi, gli infermieri iscritti all’Ordine sono circa 450mila, circa la metà del numero degli operatori sanitari complessivi. Di questi 270mila lavorano nel settore sanitario nazionale, il resto sono divisi tra case di cura private, centri per anziani, liberi professionisti ed altri.
Guardiamo solo i dati del Lazio, allarmanti a dir poco. E’ quanto emerge da una relazione della Regione di inizio maggio: su 470 casi di contagiati di operatori sanitari, oltre il 50 per cento sono infermieri. E’ ora di farla finita con le mezze parole e le mezze verità, dice il Presidente del Nursing Up. I deceduti ufficiali secondo fonti autorevoli non sarebbero nemmeno 40 bensì ad oggi 42. Tra cui non dimentichiamo i morti per suicidio, 4 e non 2, come si pensava. Ben 4 colleghi si sono tolti la vita perchè non hanno retto allo stress, alla paura, forse alla sopravvenuta malattia.
Ma caro Premier Conte, continua De Palma, non possiamo certo mettere un punto di definitività su questi numeri, di per sé già “ballerini”.
Bisogna scavare a fondo anche nel “mondo ancora sommerso” – ma ci piacerebbe tanto sbagliarci su questo – come quello degli infermieri e degli altri operatori sanitari che lavorano fuori dal contesto del sistema sanitario nazionale, ma anche quelli che sono morti durante il periodo di emergenza per cause apparentemente diverse dal Covid 19 e che potrebbero non essere stati nemmeno sottoposti al tampone. E poi ci sono gli asintomatici, che pure infettati sono, e che rappresentano un altro micromondo quasi completamente nascosto: siete sicuri di averli tutti censiti? Quanti colleghi si sono ammalati e sono pure guariti proprio nei lunghi periodi durante i quali i tamponi non venivano effettuati? Cosa vogliamo fare di queste evidenze?

ANCHE LA STAMPA INTERNAZIONALE TACCIA L’ITALIA TRA I PAESI CHE HANNO GESTITO NEL PEGGIOR MODO LA PANDEMIA, E GLI INFERMIERI HANNO PAGATO CON LA LORO VITA LE MANCANZE DEL NOSTRO PAESE…

Quanti infermieri sono morti realmente? Quanti contagiati ha avuto L’ ITALIA tra i nostri professionisti e tra gli altri operatori sanitari anche non medici? Vogliamo saperlo adesso, lo chiedono i cittadini e le famiglie di chi ha perso la vita. Lo pretendono quei colleghi che oggi portano ancora sulla pelle i segni della malattia, nonché il trauma da stress, la paura, il dolore.
Questo Governo, conclude De Palma, si metta una mano sul cuore, e racconti ai cittadini italiani i numeri reali di un conflitto contro un nemico invisibile che nessuno potrà mai dimenticare».

Nursing Up

Al Mauriziano postazioni fisse per rilevare la temperatura

Grazie ad una donazione dell’azienda torinese Urmet, dal 19 giugno due “Thermal Gate” presidieranno l’ingresso principale di corso Turati e quello dei dipendenti in via Magellano

 

L’ospedale Mauriziano di Torino diventa il primo ospedale con i Thermal Gate: da venerdì 19 giugno sia l’ingresso principale di corso Turati che quello riservato ai dipendenti in via Magellano saranno presidiati da postazioni fisse automatizzate per la rilevazione della temperatura corporea ed il controllo dell’utilizzo della mascherina.

 

Prende vita insomma il primo pre-triage automatizzato.

 

Grazie ad una donazione della Urmet, azienda torinese specializzata in soluzioni per la sicurezza, la videocitofonia e l’automazione degli edifici, il Mauriziano si dota di due apparecchiature di ultima generazione a protezione della salute del personale e degli utenti, prevenendo anche l’ingresso di soggetti con temperatura anomala o sprovvisti di mascherina.

 

Il Thermal Gate, è un dispositivo per la rilevazione della temperatura corporea “all in one”, in grado di visualizzare l’immagine ripresa da una telecamera integrata e posta su uno schermo 7”, dotato di un sensore di temperatura ad alta precisione.

 

Grazie alla funzione di “mask detection” il pannello può individuare anche la presenza o l’assenza della mascherina sul volto di un soggetto, segnalando gli individui sprovvisti di dispositivo di protezione individuale.

 

Tutto questo nel pieno rispetto del GDPR per la privacy,  misurando la temperatura da una distanza minima di 50 centimetri fino ad un massimo di 1,2 metri.

 

Il monitoraggio della temperatura corporea unito all’identificazione di coloro che non indossano i Dpi rappresenta il fulcro delle strategie di prevenzione della diffusione del Covid-19 a breve e lungo termine: una fondamentale tutela della salute del personale della struttura e di tutti i cittadini che frequentano l’ospedale torinese.

 

«Ringraziamo Urmet per questa donazione, che ci permetterà di essere all’avanguardia grazie a queste nuove apparecchiature – dichiara Maria Carmen Azzolina, direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliera Mauriziano di Torino -. I Thermal Gate ci permetteranno una migliore organizzazione del lavoro, ma soprattutto un controllo più efficace degli ingressi dell’ospedale nella rilevazione della temperatura e nell’utilizzo delle indispensabili mascherine».

 

«Urmet è una azienda storica fondata nel 1937, fortemente radicata a Torino ma ormai gruppo internazionale con una presenza in più di 100 Paesi con 50 filiali – afferma Fiammetta Cometto, amministratore delegato di Urmet Group -. Abbiamo voluto mettere a disposizione dell’ospedale Mauriziano tutta la nostra esperienza ultradecennale nel campo della sicurezza, per dare il nostro contributo alla tutela della salute di medici, infermieri ed operatori sanitari che per tre mesi sono stati in prima linea nella lotta contro il coronavirus. E non solo: ne beneficeranno anche tutti i dipendenti della struttura e le migliaia di cittadini piemontesi che vi accedono quotidianamente».

 

 

 

Covid-19, ancora 7 vittime e 26 contagi. In calo le terapie intensive

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16:30

23.347 PAZIENTI GUARITI E 1624 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 23.347 (+ 245 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2693 (+40) Alessandria, 1349 (+19 ) Asti, 805 (+1) Biella, 2228 (+24) Cuneo, 2096 (+27) Novara, 12.118 (+111) Torino, 983 (+21) Vercelli, 923 (+1) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 152 (+1) provenienti da altre regioni.

Altri 1624 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 4039

Sono 7 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è di 4039 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 668 Alessandria, 251 Asti, 208 Biella, 392 Cuneo, 354 Novara, 1.779 Torino, 217 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 38 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31.188 (+ 26 rispetto a ieri, di cui 21 asintomatici. Dei 26: 16 contatti di caso; 7 screening; 2 in RSA e 1 con inchiesta in corso) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisesu base provinciale: 4041 Alessandria, 1870 Asti, 1042 Biella, 2844 Cuneo, 2765 Novara, 15.832 Torino, 1.318 Vercelli, 1122 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 261 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 93 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 22 (-3 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 363 (-34 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 1793.

I tamponi diagnostici finora processati sono 384.705, di cui 211.657 risultati negativi.