Coronavirus- Pagina 16

I nodi al pettine del vaccino

I nodi  arrivano al pettine. Il pianeta terra affronta per la prima volta nella storia con le armi della scienza una pandemia e viviamo in questi giorni l’inizio della sua fine, grazie agli innovativi vaccini ad mRNA. I nodi venuti al pettine dopo quasi un anno di pandemia sono molti

Il più grave è che i popoli preferiscono seguire leader politici paternalisti,  qualunque sia la questione.
Un qualsiasi leader negazionista è ugualmente gradito al popolo come un qualunque leader draconiano purché si rispetti il ruolo da lupo alfa. Come Bolsonaro e De Luca.
Perfino il vuoto pneumatico intorno al Pontefice è diventata arte mediatica per nascondere l’inutilità delle religioni di fronte al mistero della vita e della morte, racchiuse invece nella parola mRNA.
L’altro nodo gravissimo è che il nemico comune non ha spostato di un millimetro le barriere ideologiche o i conflitti armati. La pandemia è stata usata come un’arma ulteriore, per imporre restrizioni violente o per lasciare diffondere il mortale morbo virale. Come i diritti di donne e persone LGBTI negati in Polonia ed Ungheria ed ovviamente al contrario per le popolazioni oppresse da conflitti armati.
Un altro nodo importante è che almeno una parte del popolo preferisce ideologie irrazionali nonostante le evidenze scientifiche e i danni oggettivi. Un’altra parte invece rende irrazionale il significato delle evidenze scientifiche andando in paranoia, isolandosi socialmente o diventando irritabile e violento esattamente come i negazionisti. Questo è evidente in rete la manipolazione a fini elettorali sia del negazionismo sia della violenza verbale contro i negazionisti.
Il nodo economico non si può sciogliere. I ricchi sono più ricchi ma è il popolo a non volere che i ricchi paghino di più, garantendo tra l’altro istruzione e salute. È sempre il nodo economico che esalta messe e stadi vuoti, ma supermercati pieni, in onore di panem et circensem.
Un nodo paradossale è che l’ignoranza di un popolo impedisce le precauzioni e la ricerca sanitaria, ma proprio per questo motivo le prossime generazioni sono condannate a perdere l’uso di scuola, teatri e biblioteche ancora circa per un anno.
Un altro nodo paradossale è che ovviamente i leader politici o le video-star, fossero pure scienziati che hanno cavalcato o creato le ideologie negazioniste oggi si vaccinano, sempre davanti alle telecamere o in segreto,  perché era il consenso politico o sociale che inseguivano, e null’altro.
Come lo stesso Trump o i virologi negazionisti.
Il nodo che non si scioglie è che, nonostante il nodo paradossale e le evidenze scientifiche, essere adepti o promotori di ideologie negazioniste continua ad essere popolare ed attrarre chi ha bisogno di voti o visibilità mediatica. Come si legge ancora da commenti inopportuno di star ormai “invecchiate” come Heather Parisi o Montesano.
Un altro nodo paradossale è l’alternanza di messaggi contraddittori  dei negazionisti, i cui leader comunque si vaccinano, per cui è impossibile accontentarli…
Come fa l’estrema destra in Italia che un giorno crea panico dove non c’è pericolo e l’altro esce senza mascherina causando pericolo certo.
Un nodo da evitare è l’inutile polemica sull’obbligo di vaccinazione.  Al momento abbiamo poche dosi e le distribuiamo a rilento, perfino nei Paesi ricchi come il nostro.  Finché avremo volontari da vaccinare c’è tutto il tempo per convincere chi subisce i precedenti paradossi.
L’ultimo nodo è chiuso nelle case in quarantena dove il paternalismo diventa violenza misogina o omofobia contro donne e adolescenti LGBTI. Il comportamento dei leader in scala ridotta…
La domanda è ovviamente perché la retorica paternalista, che ha comunque ridotto i diritti civili come la libertà di movimento e di manifestazione, pure per necessità innegabile,  non può essere governata con successo da leader pacifisti, liberali  e ambientalisti.
Il sogno di chi ha una capigliatura riccia e ribelle non è quella di avere capelli lisci o di essere calvi ma di avere capelli ricci spontaneamente ordinati abbastanza da non creare nodi gordiani.
Il mio è un sogno borghese,  da boomer privilegiato e fuori moda, di chi adesso esce e va a farsi vaccinare.
Manlio Converti
Psichiatra

Covid, il bollettino di domenica 10 gennaio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 813 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 60 dopo test antigenico), pari al 10,6% dei 7678 tamponi eseguiti, di cui 2855 antigenici. Degli 813 nuovi casi gli asintomatici sono 287, pari al 35,3%.

I casi sono così ripartiti: 132 screening, 417 contatti di caso, 264 con indagine in corso; per ambito: 41 RSA/Strutture socio-assistenziali, 55 scolastico, 717 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 210.840, così suddivisi su base provinciale: 18.774 Alessandria, 10.880 Asti, 7325 Biella, 29.208 Cuneo, 16.518 Novara, 109.952 Torino, 8007 Vercelli, 7365 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1097 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1714 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 17(+4 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2703 (+14 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 14.105.

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.132.395 (+767rispetto a ieri), di cui 950.102 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8176

Sono 11 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8176 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1252 Alessandria, 521 Asti, 337 Biella, 941 Cuneo, 676 Novara, 3732 Torino, 383 Vercelli, 264 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 70 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

185.680 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 185.680 (+1326 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 15.998 Alessandria, 9069 Asti,6455Biella, 25.878 Cuneo, 14.356 Novara, 98.233 Torino, 6989 Vercelli, 6236 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 967 extraregione e 1499 in fase di definizione.

Più di mille insegnanti aderiscono al progetto per il ritorno a scuola in sicurezza

Sono finora più di 1100 i docenti, insieme al personale non docente, che hanno aderito a “Scuola sicura”, il progetto sperimentale messo a punto dalla Regione Piemonte per garantire il ritorno in classe in sicurezza dopo le festività natalizie.

Da quando l’iniziativa è partita, il 4 gennaio, la risposta del personale scolastico è stata immediata, pur in giorni ancora festivi, e in tanti tra docenti e personale Ata hanno accettato di effettuare volontariamente un tampone (antigenico o molecolare) ogni quindici giorni, prenotandolo tramite il proprio medico di famiglia. Degli oltre 1140 tamponi prenotati, 970 sono stati già eseguiti e l’8,6% è risultato positivo.

Dalla prossima settimana si partirà con la seconda parte del progetto: il monitoraggio, sempre su base volontaria, degli studenti delle seconde e terze medie. Lunedì 11 gennaio è in programma una riunione con l’Ufficio scolastico regionale e i dirigenti delle scuole del Piemonte per condividere alcuni aspetti legati, in particolare, alla raccolta delle adesioni e al consenso informato per le famiglie. Con il supporto del referente Covid di ogni scuola, verrà effettuato uno screening modulare che coinvolgerà una volta al mese tutti gli studenti che aderiranno: ogni settimana verrà testato un quarto di ogni classe con tamponi, rapidi o molecolari, e per sottoporsi al test i ragazzi dovranno essere accompagnati dai genitori in uno dei 70 hotspot presenti in tutto il Piemonte.

Un piano unico nel suo genere in Italia su cui la Regione Piemonte ha investito 7 milioni di euro e che, come ha sottolineato nei giorni scorsi il presidente Alberto Cirio, “ha solide basi scientifiche, perché predisposto dai nostri epidemiologi ed esperti con il via libera anche del mondo medico”.

“Siamo felici della buona risposta che il progetto sta avendo dal personale scolastico e confidiamo molto nella partecipazione anche delle famiglie – afferma l’assessore regionale all’Istruzione, Elena Chiorino -. Il Piemonte sta compiendo un grande sforzo su questa sperimentazione, ma prevenire e monitorare è fondamentale per riuscire a garantire in sicurezza la continuità didattica. Nei prossimi giorni, inoltre, cominceremo ad approfondire anche le proposte arrivate dai diversi territori per sviluppare progetti personalizzati a livello provinciale”.

“Un’iniziativa importante perché consente di monitorare una delle fasce di età più sensibili nel percorso di crescita e di averne un quadro approfondito dal punto di vista epidemiologico – dichiara Domenico Careddu, segretario della Fimp Piemonte, la Federazione italiana dei medici pediatri -. A 12-13 anni si è già in piena adolescenza, un periodo in cui aumenta la dimensione della socialità, ma allo stesso tempo anche la necessità di autonomia per i ragazzi. È pertanto fondamentale aiutarli a capire l’importanza delle misure di sicurezza, come l’uso della mascherina e il distanziamento, ma anche sensibilizzarli su progetti di prevenzione come questo. Si tratta di un piano che ci vede attivamente coinvolti, attraverso la promozione di una adeguata comunicazione alle famiglie, grazie al rapporto di fiducia che, come pediatri di libera scelta, abbiamo costruito nel tempo con i genitori ed i loro figli. Quando necessario, sapremo anche offrire un contributo concreto, che abbiamo garantito da inizio pandemia e continuiamo a garantire quotidianamente, per la gestione dei casi individuati allo screening e del supporto alle famiglie, nell’ottica di favorire il contenimento dei contagi in piena collaborazione con i Sisp ed i colleghi medici di famiglia”.

“È importante riuscire a sensibilizzare il più possibile le famiglie – rileva Pietro Presti, consulente strategico per il Covid della Regione – affinché sul monitoraggio per gli studenti ci sia la stessa risposta positiva che stiamo avendo dal personale scolastico, che nella prima settimana di avvio del progetto ha già dato ottimi risultati”.

I vaccinati in Piemonte sono più di 42 mila

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte comunica che oggi (dato delle ore 17:31) le persone che hanno ricevuto la prima dose di vaccino contro il Covid sono state 5.564.

Dall’inizio della campagna si è quindi proceduto alla somministrazione di 42.090 dosi, corrispondenti al 50,8% delle 82.810 finora consegnate al Piemonte.

La Fase 1, come noto, coinvolge il personale del servizio sanitario regionale, accanto ad ospiti e operatori delle Rsa.

Coronavirus, la situazione di sabato 9 gennaio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16:30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.575 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 162 dopo test antigenico), pari all’8,4 % dei 18.677tamponi eseguiti, di cui 7.304 antigenici. Dei 1575 nuovi casi gli asintomatici sono 661, pari al 42%

I casi sono così ripartiti: 396 screening, 771 contatti di caso, 408 con indagine in corso; per ambito: 168 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 89 scolastico, 1318 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 210.027, così suddivisi su base provinciale: 18.676 Alessandria, 10.848 Asti, 7.310 Biella, 29.076 Cuneo, 16.374 Novara, 109.650 Torino, 7.962 Vercelli, 7.329 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.094 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.708 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 172 (-4 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2689 (-68 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 14.647

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.124.717 (+18.677 rispetto a ieri), di cui 947.289 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8.165

Sono 32 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8165 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1250 Alessandria, 520 Asti, 337 Biella, 938 Cuneo, 673 Novara, 3.730 Torino, 383 Vercelli, 264 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 70 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

184.354 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 184.354 (+ 3.445 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 15.883 Alessandria, 8.994 Asti,6345Biella, 25.693 Cuneo, 14.254 Novara, 97.610 Torino, 6.939 Vercelli, 6.209 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 958 extraregione e 1.469 in fase di definizione.

Piemonte confermato zona gialla da lunedì, Cirio: “Non abbassiamo l’attenzione”

Il governatore: «Fondamentale per tutti noi non abbassare il livello di attenzione»

 

«Ho appena parlato con il ministro Speranza: il Piemonte da lunedì 11 gennaio continuerà ad essere in zona gialla, almeno fino a sabato 16. Lo confermano i dati dell’ultimo Report validato nel pomeriggio dal Ministero della Salute e dall’Istituto superiore di sanità»: lo comunica il presidente della Regione Alberto Cirio.

«Pur avendo un Rt sotto l’1 che ci permette di restare in zona gialla è, però, fondamentale per tutti noi non abbassare il livello di attenzione – continua il Presidente -, perché i dati confermano una circolazione del virus alta in Italia, con valori che in tutte le regioni vanno verso l’arancione. Se oggi il Piemonte ha una situazione epidemiologica migliore di altre regioni è perché raccogliamo i frutti dei sacrifici fatti finora, che è fondamentale non vanificare».

Oltre 4700 vaccinati, il 43,5% delle dosi disponibili in Piemonte

4.765 LE PERSONE VACCINATE CONTRO IL COVID OGGI IN PIEMONTE.  IL TOTALE DIVENTA 35.999 (43,5% DELLE DOSI DISPONIBILI)

 

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte comunica che oggi (dato delle ore 17.30) le persone che hanno ricevuto la prima dose di vaccino contro il Covid sono state 4.765.

Dall’inizio della campagna si è quindi proceduto all’inoculazione di 35.999 dosi, corrispondenti al 43,5% delle 82.810 finora consegnate al Piemonte.

La Fase 1, come noto, coinvolge il personale del servizio sanitario regionale, accanto ad ospiti e operatori delle Rsa.

 

Il bollettino Covid di venerdì 8 gennaio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 869 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 125 dopo test antigenico), pari al 5,3% dei 16.296 tamponi eseguiti, di cui 11.329 antigenici. Degli 869 nuovi casi gli asintomatici sono 383, pari al 44.1%

I casi sono così ripartiti: 258 screening, 405 contatti di caso, 206 con indagine in corso; per ambito: 63 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 47 scolastico, 759 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 208.452, così suddivisi su base provinciale: 18.566 Alessandria, 10.669 Asti, 7260 Biella, 28.870 Cuneo, 16.279 Novara, 108.897 Torino, 7903 Vercelli, 7224 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1090 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1694 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 176 (- rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2757(– rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 16.477

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.106.040 (16.296 rispetto a ieri), di cui 943.101 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8133

Sono 27 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8.133 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1242 Alessandria, 518 Asti, 337 Biella, 935 Cuneo, 669 Novara, 3723 Torino, 382 Vercelli, 257 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 70 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

180.909 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente180.909 (+1021 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 15.666 Alessandria, 8786 Asti, 6204 Biella, 25.215 Cuneo, 14.118 Novara, 95.636 Torino, 6821 Vercelli, 6136 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 941 extraregione e 1386 in fase di definizione.

Moncalieri, terminato lo screening Covid alla scuola media Nino Costa

300 tamponi effettuati, nessun positivo.  I tamponi rapidi sono stati donati dal Centro Medico CFR di Moncalieri

Nel giorno del ritorno a scuola per gli oltre 5.000 allievi delle scuole dell’infanzia, delle primarie e delle secondarie di primo grado di Moncalieri, gli Studenti, i Docenti ed il Personale ATA della scuola secondaria di primo grado (medie) “Nino Costa” di Moncalieri hanno potuto fare il tampone gratuitamente. 

Ciò nel primo giorno di rientro a scuola dopo le vacanze natalizie (e, soprattutto, dopo circa 2 mesi in cui le classi seconde e terze non erano in aula) al fine di garantire le lezioni in presenza con la massima sicurezza possibile.

Infatti, durante i mesi scorsi, a causa del COVID, in varie scuole di Moncalieri, molti sono risultati positivi e varie classi sono state messe in quarantena.

La “Nino Costa” era stata la più colpita (con 11 classi chiuse per i contagi): la dirigente Prof.ssa Valeria Fantino l’ha scelta per un’importante iniziativa, utilissima per ripartire in sicurezza e serenità. La dirigente era stata infatti contattata dal Dott. Pierpaolo Perrone, AD del Centro Medico  CFR di Moncalieri, che ha prospettato un dono di circa 300 tamponi rapidi per  la scuola.

Il Consiglio di Istituto ha valutato l’opportunità molto utile per avere una visione generale della situazione del plesso, per proteggere la “Costa” da nuove chiusure e  come test sul territorio. Un caso esemplare di sinergia tra sanità e scuola.

La scuola ringrazia il CFR per il generoso gesto e per  l’attenzione  alla comunità.

Tutto si e’ svolto  in sicurezza, previa autorizzazione  delle famiglie, grazie all’AD del CFR Pierpaolo Perrone, a Fabio Cantini di ALEA, all’otorinolaringoiatra dottoressa Ricci, al personale infermieristico del CFR,

alla presenza della dirigente Valeria Fantino, del Sindaco Paolo Montagna, Dell’assessore alla cultura Laura Pompeo, dell’assessore all’istruzione Davide Guida.

Ciò nell’arco di due ore e mezza, risultati compresi: tutti negativi!

Esito non scontato e molto confortante, per gli studenti e per circa 300 famiglie moncalieresi.

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Covid, oltre 30.600 vaccinati

LE PERSONE VACCINATE CONTRO IL COVID IN PIEMONTE SALGONO A 30.602 (49,4% DELLE DOSI DELLA PRIMA FORNITURA E DELLA PRIMA TRANCHE DELLA SECONDA)


TL’Unità di Crisi della Regione Piemonte comunica che oggi (dato delle ore 17.30) le persone che hanno ricevuto la prima dose di vaccino contro il Covid sono state 4.640.

Dall’inizio della campagna si è quindi proceduto all’inoculazione di 30.602 dosi, corrispondenti al 49,4% di quanto ricevuto finora. La percentuale è inferiore a quella di ieri, perchè il calcolo è stato fatto tenendo conto anche delle prima tranche della seconda fornitura, che ha portato il totale di quanto ricevuto dal Piemonte a 61.360 dosi.

Nella mattinata, intanto, sono arrivate le 25.740 dosi mancanti al completamento della seconda fornitura settimanale di 40.000, che sono state distribuite alle Asl “Città di Torino” e To5 e alle aziende ospedaliere “Città della Salute” di Torino, “Maggiore della Carità” di Novara, “San Luigi” di Orbassano e “SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo” di Alessandria