Coronavirus- Pagina 122

Infermieri in isolamento, l’allarme del sindacato

“Si moltiplicano i casi di pazienti risultati positivi e di conseguenza quelli di colleghi posti in isolamento domiciliare per essere venuti a contatto con loro”

 

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del sindacato Nursind / “NON AVER PREVISTO UN’ IMMISSIONE MASSICCIA DI NUOVI INFERMIERI COMPORTERA’ GRAVI CONSEGUENZE. GLI INFERMIERI IN PRIMA LINEA QUELLI PIU ESPOSTIDEGLI APPLAUSI E DEGLI ELOGI NON SAPPIAMO PIU CHE FARCENE”

Grande preoccupazione per i colleghi impegnati in prima linea nei pronto soccorso ma non solo.

Si moltiplicano i casi di pazienti risultati positivi e di conseguenza quelli di colleghi posti in isolamento domiciliare per essere venuti a contatto con loro.

Situazione che ha visto coinvolti già diversi ospedali. Molinette, dove tutti i colleghi del turno pomeridiano di martedì sono stati posti in isolamento ad esempio o i colleghi del san Luigi anch’essi posti in isolamento domiciliare sempre nella giornata di martedì.

Ci chiediamo chi coprirà i turni considerato anche che i carichi di lavoro continueranno ad aumentare e probabilmente anche gli infermieri che saranno posti in isolamento visto il rischio.

Prenderemo infermieri dalle sale operatorie facendo saltare gli interventi? Prenderemo infermieri dai reparti senza poter poi assistere i degenti ? Qual è la strategia dell’unità di crisi?

Colleghi che non sono neanche potuti tornare a casa vivendo insieme ad altre persone e poste in isolamento in altri luoghi. Colleghi che hanno a casa persone con malattie croniche che rischiano di più.

A fronte di una situazione che peggiorerà seppur con tutte gli interventi posti in atto, non aver previsto un immissione massiccia e straordinaria di infermieri tempestiva e preventiva che noi rivendichiamo dall’inizio è un atto irresponsabile poiché situazione ampiamente prevedibile e di cui ci si  assumerà le responsabilità se non si corre presto ai ripari.

Colleghi che non percepiscono neppure l’indennità di malattie infettive nonostante abbiano un rischio elevato. A fronte di una nostra richiesta, avanzata da tempo, arrivano solo elogi ed applausi di cui non sappiamo più che farcene. La celebre frase armiamoci e partite sembra calzare bene in questo caso.

Sono stati annunciati letti di terapia intensiva e ospedali dedicati, ci chiediamo con quale personale.

NOI NON CI STIAMO. E’ IL MOMENTO DI INVESTIRE SULLA PIU’ GRANDE RISORSA UMANA E PROFESSIONALE CHE STA GESTENDO QUESTA EMERGENZA.

Se non ci saranno provvedimenti urgenti, pur comprendendo il momento, non esiteremo ad avviare, responsabilmente, azioni di protesta.

Francesco Coppolella

Segreteria Regionale

NURSIND PIEMONTE

Covid-19: a Tortona la prima vittima, aveva 79 anni

Comunicato stampa della Regione Piemonte, mercoledì 4 marzo ore 19

CORONAVIRUS PIEMONTE:  84 I CASI PROBABILI POSITIVI

Sono 84 i casi risultati positivi al coronavirus “COVID-19” in Piemonte: 41 in provincia di Asti, 17 nell’Alessandrino, 11 in provincia di Torino, 5 nel Verbano Cusio Ossola, 3 in provincia di Novara e 4 nel Vercellese, più 3 casi extraregione.

Quaranta persone sono tuttora ricoverate in ospedale. Di questi, 21 sono ospitati in reparti di malattie infettive: 8 ad Asti, 4 a Novara, 5 all’Amedeo di Savoia di Torino, 2 ad Alessandria, 2 a Vercelli. Altri 14 pazienti sono ricoverati in terapia intensiva, 5 sono in altri reparti. Le persone in isolamento fiduciario domiciliare sono 43.

SITUAZIONE PRONTO SOCCORSO

Risultano al momento precauzionalmente chiusi gli ospedali di Novi Ligure e Tortona, dopo il rilevamento di casi di positività che hanno richiesto la sanificazione dei locali e la messa in osservazione dei sanitari coinvolti nelle azioni di assistenza specifica.

Un altro caso di contagio, nel pomeriggio, ha reso necessario chiudere precauzionalmente anche il Pronto soccorso, la Rianimazione e la Medicina di urgenza dell’ospedale di Biella.

Nel caso di Tortona, si stanno gradualmente trasferendo i pazienti in altre strutture in modo da riservare l’ospedale alle funzioni di “Covid Hospital”, come previsto dal nuovo piano di emergenza della rete ospedaliera.

A Novi Ligure e Biella, invece, l’attività tornerà alla normalità non appena saranno completate le operazioni di sanificazione delle strutture.

 

MODELLI PREVISIONALI SUL CONTAGIO IN PIEMONTE

Chiusura delle scuole ed isolamento sanitario sono le misure di mitigazione più efficaci per ridurre il tasso di attacco dell’epidemia.

Lo ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte nella conferenza stampa di poco fa all’Unità di crisi del Piemonte, illustrando i risultati dei modelli epidemiologici redatti su base scientifica e raccolti dallo stesso Assessorato.

Dai grafici presentati dall’assessore, emerge chiaramente che, quanto più tardi si attua l’intervento di contenimento sociale, tanto più questo perde di efficacia.

L’applicazione immediata di tutte le misure di contenimento (sospensione del lavoro in sede, chiusura delle scuole e isolamento di almeno il 90% dei contagiati) entro le prime due settimane dalla scoperta dell’epidemia, riesce sostanzialmente a contenerla quasi del tutto, ma, più realisticamente, quando questo non è possibile, esistono alcune misure più efficaci di altre, quali, appunto, la chiusura delle scuole e l’isolamento dei contagiati.

Le stesse misure, se applicate dopo tre settimane dall’inizio dell’epidemia, risultano decisamente meno efficaci, per diventare sostanzialmente inutili se applicate dopo la quinta settimana.

L’assessore ha pertanto esortato la popolazione a collaborare con il Sistema sanitario nazionale, attraverso il rigoroso rispetto delle norme igieniche, la limitazione il più possibile delle interazioni sociali non strettamente necessarie e l’uso consapevole e appropriato degli accessi ospedalieri.

A Tortona si registra la prima morte connessa al virus Covid-19 nella nostra regione. Si tratta di un 79enne che era già colpito da diverse altre patologie, era ricoverato nell’ospedale cittadino. Si stanno effettuando le verifiche per capire se la causa del decesso sia il coronavirus o complicazioni legate alle altre malattie.

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Comunicato stampa della Regione Piemonte, mercoledì 4 marzo ore 11,30

Sono 81 i casi risultati positivi al coronavirus “COVID-19” in Piemonte: 41 in provincia di Asti, 15 nell’Alessandrino, 11 in provincia di Torino, 5 nel Verbano Cusio Ossola, 3 in provincia di Novara e 3 nel Vercellese. Nella somma degli 81 positivi rientrano anche 3 casi di pazienti provenienti da altre regioni, trattati in Piemonte.

Venticinque persone sono tuttora ricoverate in ospedale. Di questi, 19 sono ospitati in reparti di malattie infettive: 6 ad Asti, 4 a Novara, 5 all’Amedeo di Savoia di Torino, 2 ad Alessandria, 2 a Vercelli. Altri 13 pazienti sono ricoverati in terapia intensiva.

Finora sono 514 i tamponi eseguiti in Piemonte, 407 dei quali risultati negativi.

Dall’Istituto Superiore di Sanità è stato al momento confermato un solo caso, sugli 81 complessivi. Per gli altri si attende ancora il responso dello stesso Istituto.

È stato riaperto in mattinata, dopo essere stato opportunamente sanificato nelle zone a rischio, il Pronto soccorso dell’ospedale San Luigi di Orbassano, a causa del passaggio di un paziente individuato come “caso sospetto” e risultato poi positivo al test sul COVID-19.

Non ha interrotto l’attività, invece, il Pronto soccorso delle Molinette di Torino, dove è stato gestito secondo i protocolli un caso sospetto, risultato poi positivo al test. In via precauzionale, alcuni operatori sanitari stati messi in isolamento fiduciario domiciliare.

Per contenere la diffusione del virus, l’assessore regionale alla Sanità e il coordinatore dell’Unità di crisi chiedono la collaborazione di tutti i cittadini piemontesi, invitandoli a rispettare le norme di prevenzione e a limitare al minimo indispensabile le uscite in luoghi di assembramento.

Comportamenti responsabili da parte della popolazione aiutano a mitigare l’impatto dell’onda lunga dei contagi sulle preziose (e non infinite) risorse del Servizio sanitario nazionale. Minore sarà il numero dei casi affrontati dagli operatori degli ospedali e meglio questi potranno essere fronteggiati e curati.

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martedì 3 marzo, ore 19 / Sono 63 i casi risultati positivi al coronavirus “COVID-19” in Piemonte: 40 in provincia di Asti, 6 in provincia di Torino, 4 nel Verbano Cusio Ossola, 3 in provincia di Novara, 2 nel Vercellese e 6 nell’Alessandrino. Sono inoltre ricoverati in strutture del territorio un paziente proveniente dalla provincia di Cremona e uno dalla provincia di Piacenza, mentre sono attesi sei pazienti da Finale Ligure.

Sedici persone sono tuttora ricoverate in ospedale: 6 ad Asti, 4 a Novara e 3 all’Amedeo di Savoia di Torino, 2 ad Alessandria, 1 a Vercelli. Altri 5 pazienti sono ricoverati in terapia intensiva.

Sono 42 le persone in isolamento fiduciario domiciliare, la maggior parte componenti della comitiva reduce dal soggiorno di Alassio.

Finora sono 479 i tamponi eseguiti in Piemonte, 391 dei quali risultati negativi.

Dall’Istituto Superiore di Sanità è stato al momento confermato un solo caso, sui 63 complessivi. Per gli altri si attende ancora il responso dello stesso Istituto.

Ore 11,30 /Sono 56 i casi risultati positivi al coronavirus “COVID-19” in Piemonte: 40 in provincia di Asti, 7 in provincia di Torino, 4 nel Verbano Cusio Ossola, 3 in provincia di Novara, 1 nel Vercellese e 1 nell’Alessandrino

Tredici persone sono tuttora ricoverate in ospedale: 7 ad Asti, 3 a Novara e 3 all’ospedale Amedeo di Savoia di Torino. Altri 3 pazienti sono ricoverati in terapia intensiva.

Sono sempre 40 le persone in isolamento fiduciario domiciliare, la maggior parte componenti della comitiva reduce dal soggiorno di Alassio.
Finora sono 477 i tamponi eseguiti in Piemonte, 387 dei quali risultati negativi.

Dall’Istituto Superiore di Sanità è stato al momento confermato un solo caso, sui 56 complessivi. Per gli altri si attende ancora il responso dello stesso Istituto.

Prima dell’estate si correrà Just the woman I am

Si terrà prima dell’estate la corsa non competitiva Just the woman I am, organizzata ogni anno dal Cus, che si sarebbe dovuta tenere l’8 marzo

 

Come è noto la manifestazione, che vede sempre la presenza di migliaia di partecipanti, è stata rinviata a causa dell’emergenza sanitaria.

 

La corsa podistica non competitiva, promossa a favore della ricerca universitaria contro il cancro si svolgerà tra maggio e giugno.

Paziente positivo alle Molinette, 12 infermieri in isolamento

Due persone si sono recate ieri al Pronto soccorso delle Molinette. Sono risultate positive al Coronavirus

Una, in condizioni abbastanza gravi, è stata ricoverata nel reparto di rianimazione per insufficienza respiratoria, ha 70 anni, e presenta diverse  patologie.

L’altro contagiato è un cinquantenne che è stato invece ricoverato  all’Amedeo di Savoia. La presenza del contagio ha fatto sì che 12 infermieri delle Molinette venissero messi in isolamento: uno di loro è  alla caserma Riberi  dove rimarrà per la quarantena, mentre gli altri sono nelle proprie abitazioni  in isolamento fiduciario: anche altri  medici e infermieri potrebbero essere stati esposti al virus. All’ospedale San Luigi di Orbassano è stato chiuso il pronto soccorso in via precauzionale dopo  un caso sospetto. Intanto al Politecnico, a causa di tre casi positivi individuati, ora in isolamento, le lezioni si svolgono online.

Coronavirus, truffe online: nuove denunce della GdF

Garantivano una potenziale immunità contro il “coronavirus”

Un vero e proprio “CORONAVIRUS SHOP”, almeno questa è la denominazione riportata in uno dei tanti siti individuati dalla Guardia di Finanza di Torino che sta proseguendo le indagini dopo la maxi operazione dei giorni scorsi che ha visto migliaia di articoli, spacciati come “antidoti” contro il virus, venduti a prezzi folli. 

Ionizzatori d’ambiente, mascherine, tute, guanti protettivi, prodotti igienizzanti, occhiali, kit vari, facciali filtranti, copri-sanitari, integratori alimentari insomma di tutto un po’, il cui utilizzo da parte dei consumatori, almeno questo è quello che è stato ingannevolmente pubblicizzato dai venditori, poteva garantire l’immunità totale dal COVID-19.

Salgono così a 33 in pochi giorni i truffatori del web tutti pronti a garantire una protezione totale dal contagio dal CORONAVIRUS”, grazie all’utilizzo delle più disparate apparecchiature ovvero dispositivi di protezione individuale di facile reperibilità sul mercato.

Anche in questo caso i prezzi alla vendita per ogni singolo articolo, come già hanno raccontato le cronache nei giorni scorsi, hanno raggiunto le migliaia di Euro.

I Baschi verdi del Gruppo Pronto Impiego Torino, coordinati dai magistrati Vincenzo Pacileo e Alessandro Aghemo della Procura della Repubblica di Torino, sono riusciti a identificare ulteriori 14 imprenditori, tutti italiani, responsabili di frode in commercio.

Rischiano ora fino a 2 anni di reclusione.

Sul punto si pone in evidenza il fatto che le autorità sanitarie sono state ripetutamente chiare nel lanciare i messaggi alla collettività sulle modalità di utilizzo, sulla tipologia e sull’effettiva protezione degli articoli sanitari che in ogni caso devono esser associati ad un corretto stile di vita dal punto di vista igienico-sanitario, senza sottolinearne inesistenti effetti “miracolistici”.

La frode scoperta dalla Guardia di Finanza torinese riguarda tutto il territorio nazionale.

Ferramenta, commercianti di detersivi, autoricambi, coltivatori diretti e allevatori di bestiame, venditori porta a porta, profumerie queste le attività dei “furbetti del web”. Torino, Cosenza, Napoli, Foggia, Rimini, Salerno, Caserta, Modena, Cagliari, Campobasso, Mantova e Macerata, invece, le province coinvolte nell’operazione.

I Finanzieri, chiudendo il “cerchio” intorno a questa prima fase investigativa, hanno inoltre segnalato all’Autorità Giudiziaria le 16 società coinvolte per la responsabilità amministrativa derivante dalla commissione dei reati, violazioni queste, che prevedono sanzioni e pene severissime; si va dalle sanzioni pecuniarie, alla confisca del profitto ottenuto, alla revoca delle licenze, sino al divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione.

L’attività, che è solo agli inizi, rientra nel quadro delle attività svolte in via esclusiva dalla Guardia di Finanza quale organo di Polizia Economico Finanziaria a tutela della concorrenza e del mercato posta ad argine delle Frodi in Commercio ed in materia di Sicurezza Prodotti.

La sanità privata in campo per affrontare l’emergenza coronavirus

Le cliniche private pronte a mettere a disposizione i letti nelle rianimazioni / Vista la situazione di emergenza sanitaria generata dalla diffusione del “coronavirus” in Italia e in particolare nelle Regioni del Nord, La componente privata della sanità Piemontese è al fianco del Sistema Sanitario Nazionale e mette a disposizione del sistema sanitario la propria rete composta da 36 strutture, “pronta al pieno coinvolgimento di tutte le proprie risorse e professionalità, nel rispetto delle indicazioni ministeriali e regionali.” 

Giancarlo Perla, Presidente dell’Aiop Piemonte, ha scritto all’assessore regionale alla sanità, Icardi, una lettera per chiedere “un immediato incontro tra le nostre delegazioni e il Vostro Assessorato  a livello di Unità di Crisi. Ci giungono dalle  Società Nostre Associate continue segnalazioni di episodi figli dell’attuale situazione di diffusione del COVID-19 e di conseguente allarmismo. Prosegue Perla , non può, infatti, sorprendere che per il ruolo che hanno nella Sanità Regionale e per la loro diffusione sul territorio, i Centri Privati, di qualsiasi natura, ricevano quotidianamente pazienti potenzialmente critici, spesso proprio inviati per accertamenti volti a chiarire le patologie in atto.

Non sfugge quanto il tema sia rilevante, per la salute pubblica,  per la prevenzione  primaria e secondaria, per la sicurezza sui luoghi di lavoro delle nostre realtà.E’ indispensabile individuare comportamenti univoci  e coordinati, passando da contatti singoli e contingenti ad un confronto istituzionale strutturato”, conclude la lettera. Al fine di fornire un fattivo contributo per fronteggiare l’attuale momento critico e collaborare con il centro di crisi regionale gli operatori della sanità privata si dichiarano pronti a porre in atto tutte le azioni che saranno ritenute utili ed efficaci per contrastare il propagarsi del virus e prestare le cure più efficaci ai nostri cittadini.

“Siamo consapevoli che combattere questo virus significhi un grosso impegno che coinvolge ad ogni livello tutti gli operatori della sanità. E’ per tale motivo che siamo completamente disponibili, quali aziende facenti parte del servizio sanitario nazionale – dichiara Giancarlo Perla, a mettere in rete le nostre strutture per decongestionare gli ospedali pubblici e gestire pazienti anche gravi nei nostri posti letto di rianimazione, di acuzie o anche di post acuzie in ipotesi di malati cronici”.

Coronavirus e altre emergenze

Paese strano il nostro dove ormai si parla solo di  coronavirus e poi si permettono indecorosi e pericolosi  “spettacoli” come questa discarica a cielo aperto. Il bello della vicenda, anzi il brutto della vicenda, è che siamo a Fiumicino vicino ad un rinomato e buon ristorante di pesce. Una porta  d’ingresso per chi arriva a Roma

L’ avventura ai tempi del coronavirus comincia ore prima all’aeroporto di Caselle. Ore 10 ceck-in.  Nessun controllo sanitario e passaggio al metal detector senza scarpe e cintura. Fortunatamente non mi sono caduti i pantaloni. Per la sicurezza si fa questo ed altro. 40 minuti per l’imbarco. Metà aereo vuoto e solo due persone con mascherina. Colgo battute tra due hostess. Sintesi del loro dire: il coronavirus è solo un’ influenza. Mi intrometto presentandomi.

Rincarano la dose. In Spagna non sono preoccupati come da noi. L ‘Alitalia è finita. Morta in un paese morto. Esagerano? Lunedì la notizia: un medico contagiato è guarito e sostiene anche lui che si tratti di una banale influenza. Intanto sono stati bruciati 20 miliardi. Una finanziaria. Atterrato a Roma, piccolo controllo sanitario. Tutto a posto. Girando inevitabile pensare alle polemiche di queste settimane dove la colpa è sempre degli altri. Addirittura c’ è già chi parla di complotto internazionale voluto  o da Dio o da Trump. Nessuno ammette che la casualità fa parte della vita e dunque della Storia.

Su Dio che manda  strali sulla terra per punire gli uomini dei loro peccati, a parlare  sono i soliti ciarlatani. I dietrologi negazionisti del perché avviene qualcosa di non previsto. Complottisti da strapazzo. Ora turchi, rumeni o israeliani chiudono le loro frontiere. Gli si ritorcerà contro, come gli si ritorcerà contro – sia ai turchi come ai greci – la mattanza di profughi. Altro che coronavirus. Una vera e  propria emergenza umanitaria. Ed anche qui è sconsolante l’assenza totale dell’Europa. Sia sull’emergenza coronavirus,  sia  sull’emergenza umanitaria. Tragicamente l’Europa non c’è. Oramai è chiaramente una sovrastruttura con pochi poteri e tante parole. Noi italiani incoerenti? Forse, ma ahimé non i soli. L’impotenza di fronte a questi problemi prodotti dalla globalizzazione è pressoché totale. Non si sa  se tornare indietro o andare avanti e quale direzione prendere. Non si sa per ignoranza o anche per voluta conoscenza. Non si può per possibilità. La politica non ha strumenti. Insisto, non si intravedono vie d’uscita. Altro che bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. Qui non c’ è né bicchiere né liquido da metterci dentro.

 

Patrizio Tosetto

La sindaca ringrazia la comunità cinese per il dono di mascherine e tute monouso

 Chiara Appendino scrive su Facebook:  “Ci tenevo a ringraziare la comunità cinese per questo gesto, che forse nei giorni scorsi ha avuto poca visibilità”

“L’associazione nuova generazione italo cinese, Angi, a nome dell’associazione Wenzhounesi Uniti nel mondo e Giovani Wenzhounesi, ha donato all’Unità di Crisi della Regione Piemonte di 6mila guanti monouso, 1900 mascherine, 660 occhiali protettivi e 30 tute monouso. Ancora una volta  la comunità cinese si dimostra parte integrante della nostra comunità, dando supporto ove possibile e dimostrando grande sensibilità e generosità, in particolare in questo momento storico. A tutti loro, a nome mio e della Città di Torino che rimane unita, un sentito ringraziamento”

Coronavirus: informarsi solo sui canali ufficiali

Pubblichiamo l’appello del presidente del Consiglio regionale  Stefano Allasia per non alimentare la disinformazione

“Dall’incontro di stamattina con il presidente della Giunta presso l’unità di crisi della Protezione civile è emersa una situazione sotto controllo, senza nessun nuovo caso positivo, oltre ai tre già segnalati nei giorni scorsi. Il monitoraggio proseguirà e continueremo a fornire aggiornamenti costanti.
Il mio appello a tutti i cittadini piemontesi è quello di acquisire notizie solo attraverso i canali istituzionali, in particolare il sito della Giunta, del Consiglio regionale e della Protezione civile, senza affidarsi a fonti non ufficiali, frequenti sui social network, che rischiano di alimentare disinformazione, preoccupazione e talvolta anche truffe”.  Così il presidente del Consiglio regionale si è rivolto ai piemontesi per aggiornarli sulla gestione dell’emergenza Coronavirus.
“Tutti coloro che hanno il dubbio di aver contratto il virus possono contattare il numero verde  800.19.20.20, per ottenere una prima assistenza telefonica che, attraverso una sorta di pre-triage, indica al paziente che cosa fare o dove recarsi per ottenere la risposta assistenziale più appropriata. Il servizio è stato organizzato per alleggerire i numeri dedicati normalmente all’emergenza dal grande flusso di chiamate che in queste ore stanno intasando i centralini del 112 e 118, con il rischio di rallentare i soccorsi. Per informazioni generiche di carattere sanitario sul coronavirus e sui comportamenti di prevenzione si può contattare il 1500, numero verde del Ministero della Salute”.
“La modalità costruttiva con cui si sta affrontando in Piemonte l’emergenza è il frutto dell’ottimo lavoro di squadra che coinvolge numerosi operatori. A loro va il mio sentito ringraziamento per lo spirito di sacrificio e la professionalità in un lavoro che li vede impegnati da sabato, senza sosta” – ha aggiunto il presidente del Consiglio regionale-. “Penso in particolare al personale sanitario, a quello della Protezione civile, ai numerosi volontari che stanno prestando assistenza così come ai funzionari dell’amministrazione che supportano a livello informativo i cittadini”

Prime lauree in collegamento web al Poli

Al via le prime lauree magistrali in collegamento web al Politecnico di Torino. Il rettore Guido Saracco ha deciso di mettere in atto questa assoluta novità  per fronteggiare l’emergenza Coronavirus e consentire agli studenti di concludere il  percorso di studi nei tempi previsti

Si è iniziato con la  discussione di una tesi in Pianificazione territoriale. In  settimana si laureeranno in videoconferenza 98 studenti di Architettura, 22 di Design e 20 di Pianificazione territoriale, mentre altri  hanno preferito rinviare la discussione. Il Politecnico ha 1.200 studenti nelle zone  rosse, Lombardia, Emilia, Veneto e provincia di Savona, e 6.000 stranieri, molti dei quali sono tornati nel loro Paese,  così come gli studenti del Sud che sono ritornati a casa.