Si è tenuto sabato 18 maggio, all’Antony Palace Hotel di Marcon, comune
della Città Metropolitana di Venezia, il convegno ‘Le identità regionali
protagoniste dell’autonomia solidale’
Ad organizzarlo erano il Patto per
l’autonomia del Veneto e il Patto per l’autonomia friulano. All’iniziativa
hanno preso parte esponenti di partiti e movimenti autonomisti di Veneto,
Alto Adige, Lombardia, Toscana (in teleconferenza) e Piemonte. E il
segretario/tesoriere del Comitato Autonomia Piemont, Emiliano Racca
cuneese (che è componente del coordinamento di presidenza con Carlo
Comoli, torinese e Massimo Iaretti, monferrino) ha preso parte alla tavola
rotonda, moderata da Luigi Bacialli, direttore di rete Veneto ed Antenna 3:
‘Quali strategie per l’autonomia dei popoli ? Progetti e soluzioni per
riformare l’Europa’, insieme a Roberto Agirmo, presidente del Patto per
l’autonomia Veneto ed Herbert Dorfmann, europarlamentare della
Sudtiroler Volskpartei. Racca ha spiegato l’esperienza piemontese del
Comitato, nato verso la fine del 2018 dall’incontro di alcuni movimenti
politici e culturali del mondo dell’autonomia (che mantengono comunque
la loro identità) avvenuto in occasione della comune presa di posizione
contraria al passaggio alla Lombardia della Provincia del VCO, sottoposta
alla consultazione referendaria. Racca ha evidenziato che il Comitato
Autonomia Piemont intende superare i pregiudizi e le contrapposizioni
esistenti nel mondo autonomista che in passato hanno spesso fatto da freno
all’idea autonomista, guardando invece avanti verso una Europa rinnovata,
dei popoli e delle regioni. E in questo senso intende promuovere la
costituzione di una Consulta dei popoli del Piemonte che riconosca al suo
interno le varie culture, piemontese, occitana, franco-provenzale, walser,
esistenti nel territorio subalpino, peraltro già prevista dallo statuto del
Movimento Progetto Piemonte. Il Comitato Autonomia Piemont, inoltre,
sta attivamente collaborando con alcuni Comitati contro le fusioni di
Comuni in Piemonte e ha organizzato sul tema un convegno a Quagliuzzo
nel torinese. E intende chiedere al nuovo presidente della Regione
Piemonte ed al nuovo Consiglio Regionale, non appena sarà insediato, una
modifica della legge regionale sulle fusioni in senso più rispettoso della
volontà dei cittadini.