BRACCIALARGHE SI ABBANDONA AL JAZZ DELLA LIBERAZIONE E FASSINO SI LANCIA NELLA MARINERA CON LA VICEPRESIDENTA PERUVIANA. TOCCA PERO' AL GOVERNATORE VOLTEGGIARE CON LE OPPOSIZIONI

Pd a passo di danza sotto la Mole. Ma a ballare la rumba è solo il Chiampa

chiampa renzi

ACROBAZIE REGIONEACROBAZIE REGIONE 2IL GHINOTTO DELLA DOMENICA

La musica non cambia e chiunque sieda sulla poltrona di sindaco di Torino è destinato a stracciare i record di preferenze dei cittadini. Lo ha dimostrato, ancora una volta, la recente classifica dei sindaci italiani che colloca Filura fra i prediletti dai propri concittadini nei maggiori centri italiani. Certo con concorrenti come il napoletano De Magistris o il romano Marino non era un’impresa difficile ma comunque Piero ha allungato: più 3,8 % rispetto al giorno delle elezioni

 

Ieri l’Italia ha celebrato il 70° della Liberazione e tutta (tutta?) Torino ha festeggiato a ritmo di jazz… forse perché a liberarci sono stati gli americani, ma se avessero prevalso gli auspici di una parte considerevole del partigianato “rosso” magari ora avremmo un festival cadenzato dalle balalaike. Mentre l’assessore Braccialarghe si beava delle sua musica preferita, con la soddisfazione di chi ha trasformato una passione personale in un rito pagato dall’intera cittadinanza – anche il 2 giugno la Festa della Repubblica vedrà una jam session tra swing e blues – il suo superiore, il sindaco Fassino, si lanciava nella marinera, ballo nazionale peruviano “per coppie indipendenti”. Infatti, il nostro sindaco metropolitano riceveva, proprio il giorno della Liberazione, la vicepresidenta della Repubblica del Perù Marisol Espinoza Cruz, a Torino per un concorso europeo dedicato appunto a questo ballo nato “dall’incontro tra l’eredità degli spagnoli e degli africani con la cultura dei quechua peruviani ed importante patrimonio culturale della nazione peruviana”, come informa, con la consueta accuratezza, la velina del civico ufficio stampa.

 

E la Sala dei Marmi dell’augusto Palazzo di Città si è trasformata in una balera sudamericana, con un’ardita dimostrazione, a coppie rigorosamente indipendenti, di Piero e Marisol che volteggiavano in abiti simil-caraibici… almeno questa è la scena che si è immaginato Ghinotto, purtroppo non presente all’evento epocale. Comunque sia, jazz, marinera o altro, la musica non cambia e chiunque sieda sulla poltrona di sindaco di Torino è destinato a stracciare i record di preferenze da parte dei cittadini. Lo ha dimostrato, ancora una volta, la recente classifica dei sindaci italiani che colloca Filura fra i prediletti dai propri concittadini nei maggiori centri italiani. Certo con concorrenti come il napoletano De Magistris o il romano Marino non era un’impresa difficile, ma comunque Piero ha allungato, addirittura con più 3,8 % rispetto al giorno delle elezioni, salendo così al 60,5 % di gradimento. E sì che, a girare sotto i lunghi portici e nelle splendide piazze torinesi, il sentiment verso l’amministrazione civica non pare proprio dei migliori. Cosicché, delle due l’una. O i torinesi sono di bocca buona e si fanno piacere tutti e tutto senza troppe pretese. Oppure, abituati a secoli di sudditanza sabauda, preferiscono sfogarsi con il mugugno e non mettere troppo in discussione i “padroni del vapore”, anche considerando che ormai l’egemonia post-comunista-diessina-piddina si avvia al quarto di secolo… e somiglia sempre più a una dinastia di genere monarchico.

 

A fronte del risultato più che lusinghiero, Fassino ha avuto due reazioni: la prima, ufficiale, in qualità di presidente dell’Anci, per ribadire che i sindaci restano un punto di riferimento importante per i cittadini e dunque il governo non deve pestar loro troppo i piedi, “altrimenti ci arrabbiamo”; la seconda, ufficiosa, di autentica stizza (“mai ‘na gioia”) perché il brillante gradimento dei torinesi lo inchioda sempre più a proseguire per il secondo mandato in Comune.Anche il Chiampa del resto, quando era sindaco, mieteva record di popolarità, mentre oggi è a “mangiare cicoria” in piazza Castello e la prossima settimana gli tocca pure una sfiancante maratona in Consiglio regionale per cercare di far passare il bilancio 2015 in zona Cesarini. Insomma, dovrà ballare la rumba, come gli hanno promesso le opposizioni forzaitaliche e grilline, altro che volteggiar con la marinera!

Ghinotto

(Foto: il Torinese)