AMBIENTE- Pagina 118

L’auto crolla ma il Governo punta sulle due ruote a Torino

FRECCIATE   In arrivo quasi 10 milioni di euro dal governo destinati a piste  ciclabili e  interventi per la mobilità sostenibile a Torino e nel  territorio della città metropolitana. 

La sindaca Chiara Appendino punta ad ottenere  il 15 per cento degli spostamenti totali nel capoluogo compiuti  in bicicletta. Il ministero delle Infrastrutture  ha già approvato il trasferimento di 4,9 milioni al Comune per la realizzazione delle ciclovie urbane e la sicurezza dei ciclisti.

Tutto quel che arriva, in tempi di magra, è grasso che cola.

Una considerazione, però. Tutti siamo d’accordo sulla necessità di “ripulire” l’aria inquinata, anche a costo di vedere attempati monopattinisti sfrecciare sulle piste e sotto i portici. Il paradosso è che l’emergenza Covid ha affossato il settore dell’auto (un crollo anche del 90 per cento nelle vendite). Non sarebbe forse meglio se il governo, anziché puntare su monopattini e due ruote, varasse provvedimenti intelligenti sull’auto, anche in ottica di rispetto ambientale e di mobilità sostenibile, incentivando al rinnovo del parco auto circolante? Più auto ma più “pulite”.

L’arciere

Qualità dell’aria, le Regioni del Nord si incontreranno entro l’estate

Le Regioni lavoreranno  in vista di un incontro con i Presidenti 

 

«Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto proseguono il lavoro comune per la qualità dell’aria del Bacino padano». Lo hanno dichiarato gli assessori all’Ambiente durante i lavori del tavolo del Bacino padano, che si sono svolti venerdì in videoconferenza. Erano presenti gli assessori Raffaele Cattaneo (Lombardia), Irene Priolo (Emilia-Romagna), Matteo Marnati (Piemonte) e Gianpaolo Bottacin (Veneto).

«Il lockdown ha dimostrato che il traffico non è l’unica causa di inquinamento – hanno osservato gli assessori – A fronte di una riduzione del traffico pari a circa il 70%, si è vista una riduzione delle emissioni degli inquinanti dal 14% (Pm10) al 40% (Nox). Le politiche che metteremo in campo dovranno quindi agire, oltre che sulla mobilità, su molteplici leve relative ai fattori che sono causa maggiore delle emissioni inquinanti: dal riscaldamento a biomasse, alle emissioni provenienti da concimi o fertilizzanti utilizzati in agricoltura. A fronte di queste rilevazioni riteniamo che anche a livello europeo andranno fatte presenti con forza le specificità dei territori delle nostre Regioni, che sono, per le note ragioni orografiche e meteo-climatiche in condizioni strutturali di maggiore difficoltà nella lotta all’inquinamento atmosferico».

«Le valutazioni sull’inquinamento atmosferico non riguardano solo gli assessorati all’Ambiente – proseguono gli assessori – per questo motivo riteniamo necessaria una riflessione più ampia in grado di coinvolgere l’agricoltura, i trasporti, le attività produttive. Per questo le Regioni lavoreranno insieme in vista di un incontro che coinvolga anche i Presidenti di Regione, da farsi prima dell’avvio della stagione autunnale».

«Siamo in attesa da tempo di poter disporre delle risorse statali destinate alle regioni del bacino padano per la qualità dell’aria che ammontano a 16 milioni di euro per il 2020, a 41 milioni dal 2021 e a 82 dal 2023 – ricordano gli assessori – Abbiamo quindi condiviso di chiedere con forza al Governo di poter disporre tempestivamente di queste risorse, almeno per la quota del 2020, già stanziate ma non ancora trasferite, per potenziare al più presto gli interventi per la qualità dell’aria, in particolare per la sostituzione del parco veicolare più inquinante».

Gli assessori hanno condiviso l’idea di rilanciare le attività legate all’accordo di Bacino Padano, ma in relazione agli impegni con decorrenza al 1 ottobre hanno dichiarato: «Mantenendo l’obiettivo di rientro al di sotto dei limiti europei entro il 2025, intendiamo sviluppare gli interventi necessari su più linee di azione, rafforzando quelle relative agli impianti di riscaldamento e al contrasto alla formazione secondaria di inquinanti, non concentrandoci solo sulla mobilità. Non possiamo infatti non considerare le difficoltà contingenti legate all’emergenza Covid».

«Infine, salutiamo con favore le conseguenze positive sulla riduzione delle emissioni derivanti dell’introduzione dello smartworking, che potrebbe diventare all’interno dell’Accordo di bacino padano, una misura aggiuntiva di contrasto alla lotta alle emissioni».

(foto Paolo Liguori)

“L’uomo e i coltivi” di Campiglia Soana riapre al pubblico

In attesa delle riaperture degli altri centri visitatori attivo un servizio di informazioni con operatori dislocati in punti strategici all’aperto

Sabato 20 giugno riapre al pubblico “L’uomo e i coltivi”, Centro Visitatori del Parco Nazionale Gran Paradiso di Campiglia Soana (TO).

Il Centro si basa su un percorso di visita che ripercorre la storia dell’agricoltura e mette in rilievo il ruolo dell’uomo nel suo rapporto con l’ambiente naturale in continua modificazione. Aspetti che l’emergenza sanitaria ha portato ancor di più alla luce, mostrando le conseguenze dei cambiamenti climatici causati dall’uomo e la necessità di un cambiamento verso forme sostenibili di turismo ed economia, oltre che di consapevolezza e cura dell’ambiente in un rapporto armonioso tra l’uomo e la natura.
Il Centro, costruito con materiali a impatto ambientale ridotto e che utilizza fonti energetiche rinnovabili per il suo funzionamento, mira a far conoscere la storia dell’agricoltura e l’azione svolta dall’uomo, valorizzando la cultura locale, le produzioni agricole tradizionali e le tecniche antiche.
Il percorso di visita inizia all’interno del Centro con una serie di pannelli illustrativi e giochi didattici per bambini, accompagnando i visitatori all’esterno, in un’ampia area di circa 2.500 mq in cui gli agronomi del Parco hanno impiantato le coltivazioni che erano tipiche della valle, come le patate, la canapa, i cereali, le erbe aromatiche, rendendo così possibile l’approfondimento di molti aspetti legati all’agricoltura di montagna del Parco.
In occasione dell’anno internazionale delle piante, nel corso dell’estate sono previste attività con ricercatori del Parco, operatori a Marchio di Qualità, il cui programma sarà disponibile nelle prossime settimane sul sito del Parco www.pngp.it
Il Centro sarà aperto nei fine settimana del 20-21 e 27-28 giugno con orario 10-12.30 e 14-17.30, a luglio dal mercoledì alla domenica con orario 10-12.30 e 15-18.30, ad agosto tutti i giorni (ad eccezione dei lunedì 24 e 31) con orario 10-12.30 e 15-18.30 e a settembre i fine settimana fino a domenica 20 con orario 10,00-12,30/14-17,30. In conseguenza delle prescrizioni legate all’emergenza sanitaria Covid-19 il Centro sarà fruibile con le modalità previste dalla normativa vigente, in particolare l’accesso sarà contingentato e dovrà essere indossata la mascherina.
Inoltre, in attesa delle riaperture dei centri visitatori di Ceresole Reale, Noasca, Locana e Ronco Canavese, previste per luglio, nei fine settimana di giugno saranno presenti in questi Comuni alcuni operatori dislocati in punti strategici all’aperto, a disposizione dei turisti per fornire le informazioni e distribuire materiale del Parco. Gli operatori saranno disponibili nelle fasce orarie 10-12.30 e 15 -18.30.

Maggiori informazioni su: www.pngp.it

Mirafiori Motor Village: due Jeep Renegade 4xe alla Ricerca sul Sistema Energetico

Al Mirafiori Motor Village di Torino, e-Mobility by FCA ha consegnato due Jeep Renegade 4xe alla RSE (Ricerca sul Sistema Energetico): grazie all’accordo tra i due partner, le vetture ibride plug-in saranno guidate per un periodo di sei mesi in modo da poter elaborare report dettagliati sulle loro funzionalità nell’ottica di anticipare nel tempo il normale utilizzo da parte dei clienti delle flotte.

RSE è una società che sviluppa attività di ricerca nel settore elettrico, con particolare riferimento ai progetti strategici nazionali e internazionali, implementando attività congiunte con il sistema della pubblica amministrazione centrale e locale, a favore del sistema produttivo nella sua più ampia articolazione, con le associazioni e i raggruppamenti delle piccole e medie imprese e le associazioni dei consumatori. Con 350 dipendenti e oltre 250 ricercatori, RSE svolge attività di ricerca e sviluppo per l´intera filiera elettro-energetica, in un’ottica essenzialmente applicativa e sperimentale, assicurando la prosecuzione coerente delle attività di ricerca in corso e lo sviluppo di nuove frontiere a beneficio dell’intero sistema Paese.

Le Jeep Renegade 4xe saranno gestite da RSE come veicoli aziendali in pool e in uso promiscuo e questa prova permetterà anche di valutare i vantaggi in termini di consumi e costi di queste nuove vetture che sostituiranno gli attuali modelli della flotta RSE.

Infatti, l’obiettivo a medio termine di RSE è elettrificare il proprio parco veicoli per utilizzarlo come caso-studio sperimentale e d’altro canto FCA è interessata a consentire ai potenziali clienti di provare le auto in contesti reali; l’accordo rappresenta quindi un’importante opportunità di collaborazione.

Durante la prova, saranno tenuti sotto controllo numerosi parametri per valutare le caratteristiche tecniche e le prestazioni delle due auto, analizzando i consumi in diverse modalità su percorsi ripetibili sia “medio-lunghi” (partenze con vari livelli di carica delle batterie, uso in modalità ibrida o esclusivamente termica…) sia “brevi”, con valutazione di fattori come l’autonomia in elettrico, la sua variazione secondo i differenti percorsi, le condizioni climatiche e il carico del veicolo, oltre alla possibilità di utilizzo con il serbatoio del carburante vuoto.

Un altro aspetto analizzato a fondo sarà la modalità di utilizzo da parte dei clienti del sistema di ricarica.

L’imponente mole di dati raccolti nel periodo del test sarà molto importante per i tecnici di FCA, che potranno avere in un breve periodo di tempo una quantità di informazioni per le quali sarebbe stato necessario un uso da parte della clientela molto più lungo. Ciò permetterà a FCA di conoscere in tempi brevi eventuali criticità che dovessero manifestarsi e risolverle prima che la vettura le manifesti in seguito al normale uso dei clienti.

Le Jeep Renegade 4xe consegnate alla RSE sono facilmente riconoscibili grazie alla personalizzazione grafica delle fiancate – che riportano il claim “RSE running with FCA e-Mobility” – e all’allestimento Limited da 190 cv particolarmente ricco, che comprende cerchi da 17”, navigatore integrato, luci LED, i pack Dusk&Rain, Parking e Function, privacy glass e l’Adaptive Cruise Control.

A consegnare le due Jeep Renegade 4xe per il test di lunga durata è stato Roberto Di Stefano. “Questa sperimentazione – ha spiegato il responsabile di e-Mobility region EMEA di FCA – ci permetterà, grazie alle informazioni che ci fornirà un partner qualificato ed esperto nel settore come RSE, di elaborare dati e informazioni in tempi rapidi e conoscere ancora più a fondo l’uso che faranno i normali utilizzatori delle nostre vetture”.

È stato l’amministratore delegato di RSE, Maurizio Delfanti, a ritirare ufficialmente le due vetture: “Siamo convinti che la ricerca di sistema energetico debba essere fatta utilizzando anche le risorse operative del nostro autoparco, per trarre dall’esperienza pratica informazioni preziose di gestione ottimale per l’energia elettrica. Collaborare con FCA su questi aspetti e avere a disposizione tra i primi in Italia le nuove Jeep plug-in hybrid ci fa onore e ci permetterà di ottenere nei prossimi mesi importanti risultati sia per l’utilizzo delle auto sia per la loro interazione con la rete elettrica”.

L’attività congiunta terminerà a fine anno quando le Jeep Renegade 4xe del test rientreranno in FCA dove saranno ulteriormente analizzate dai tecnici per valutare le loro condizioni.

“No alla liberalizzazione della caccia in Piemonte”

“Le Associazioni aderenti al Tavolo Animali e Ambiente chiedono ai Consiglieri Regionali di non autorizzare il massacro della fauna selvatica della nostra Regione”

Il Tavolo Animali e Ambiente, cui aderiscono le Associazioni ENPA, LAC, LAV, Legambiente L’Aquilone, LIDA, OIPA, Pro Natura e SOS Gaia, ha inviato ai Consiglieri della Regione Piemonte una lettera contenente l’invito a votare contro le modificazioni sulla legge venatoria che verranno portate in settimana all’approvazione del parlamento subalpino.

In particolare, le Associazioni chiedono che si ascolti il parere del mondo scientifico (possibilmente prima che i danni siano ormai irreversibili, come la recente pandemia di Coronavirus ci insegna), unanimemente schierato contro le modifiche. In particolare, per quanto riguarda l’estensione della possibilità di caccia a ben 15 specie attualmente protette, quasi tutte di uccelli. Tutte specie in evidente sofferenza numerica e presenti nel nostro territorio spesso con numeri molto limitati. Emblematico il caso dell’allodola, piccolo uccello insettivoro che pesa meno della cartuccia con cui verrebbe disintegrato, la cui popolazione in Piemonte negli ultimi 20 anni si è dimezzata. Lo stesso vale per pernice bianca, moriglione e pavoncella. Di lepri variabili nessuno sa con esattezza quante siano, anche se il numero è certamente esiguo: in queste condizioni un banale ed ovvio principio di precauzione suggerirebbe il blocco immediato di ogni prelievo venatorio. Nessuna di queste 15 specie è responsabile di danni all’agricoltura o ad altre attività antropiche degni di rilievo: il loro prelievo venatorio, quindi, assume unicamente finalità di tipo ludico e nessuna giustificazione di riequilibrio ambientale o faunistico può essere addotta in suo appoggio.

Il Tavolo Animali e Ambiente, nel caso in cui i consiglieri decidessero comunque di appoggiare le modifiche, ha posto una semplice domanda: “perché consentire ai cacciatori di sterminare piccoli uccelli come merli ed allodole e specie a rischio di estinzione?”.

Il Tavolo Animali & Ambiente ha inoltre promosso la petizione online “FERMIAMO LA STRAGE DI UCCELLI IN PIEMONTE”.
E’ possibile firmare qui:
https://www.change.org/p/fermiamo-la-strage-di-uccelli-in-piemonte

Per il Tavolo Animali & Ambiente
Piero Belletti
PRO NATURA Piemonte

Foreste: nuove risorse per prevenire le calamità naturali

La ripresa economica del Piemonte passa anche per la cura del patrimonio forestale, dando lavoro alle imprese del settore per svolgere gli interventi di prevenzione e di ripristino dei danni ai boschi regionali.

Così la Giunta regionale, su proposta del vicepresidente e assessore alle Foreste, Fabio Carosso, ha deciso uno spostamento di fondi nell’ambito del Psr (Piano di sviluppo rurale) 2014-2020, che dedicava un’apposita misura agli “investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste”. Al suo interno erano previste tre operazioni: sostegno e prevenzione dei danni causati da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici (op. 8.3); ripristino dei danni a foreste da incendi, calamità e altri eventi catastrofici (op. 8.4); investimenti per accrescere la resilienza e il pregio ambientale degli ecosistemi forestali (op. 8.5).

Questi obiettivi potevano essere raggiunti sia tramite gli operai forestali della Regione, sia attraverso enti pubblici o privati, selezionati tramite bando pubblico. I cantieri regionali sono iniziati nel 2017 e si stanno avviando alla loro conclusione, con un avanzo di bilancio. Si è quindi deciso di assegnare la quota non spesa ai tre bandi pubblici, uno per ogni operazione sopra descritta, aperti nel 2020, per i quali è ora disponibile un budget complessivo che passa dagli iniziali 8 milioni e 380 mila euro a oltre 17.178 mila euro. Questo consentirà di finanziare tutte le domande ricevute sulla prima (48) e sulla seconda operazione (18) e un terzo di quelle presentate sulla terza (61).

Con questo provvedimento – dichiara il vicepresidente Fabio Carosso – otteniamo due risultati. Da un lato, dare occupazione alle imprese del territorio, dall’altro, dare il via ad un intenso programma di cura e ripristino delle nostre foreste, che negli anni scorsi sono state colpite da numerose calamità naturali e richiedono interventi importanti”.

“Lasciamo in ordine la città e le aree verdi”

 Beppe Tesio, presidente dell’associazione Volontari di Protezione Civile della Comunità di Scientology PRO.CIVI.CO.S. lancia un appello alla cittadinanza:

“Per favore, lasciamo in ordine la città e le aree verdi. Nel periodo di quarantena ormai alle spalle abbiamo infatti potuto notare quanto l’aria e l’ambiente urbano fossero puliti. Ora che stiamo tornando alla normalità, facciamo tesoro di questo insegnamento, rispettando le regole e usando il massimo del buonsenso. Non abbandoniamo a terra guanti, mascherine e nient’altro. Usiamo i cestini. Non inquiniamo. Anche questo è d’aiuto per mantenere se stessi e gli altri in buona salute.” L’associazione PRO.CIVI.CO.S. collabora dall’inizio dell’emergenza, tutti i giorni con le istituzioni e associazioni come parte della protezione civile cittadina. In questo periodo i volontari si stanno impegnando nella consegna delle mascherine alla cittadinanza e all’assistenza e monitoraggio nelle aree giochi dove però si trovano spesso a dover raccogliere rifiuti abbandonati. “Quella del monitoraggio è una iniziativa lodevole guidata dall’amministrazione – spiega Tesio – per fare in modo che i bambini possano finalmente giocare all’aperto in sicurezza. Ma per una buona igiene, pulizia e sicurezza come sempre, serve l’impegno di tutti, proprio di tutti.”

Quanto vale la vita di un riccio?

Il caso del riccio torturato e ucciso a Ciriè (Torino) pone inquietanti  interrogativi sui valori della società

SOS Gaia si unisce all’indignazione generale per quel povero riccio che è stato torturato fino alla morte da un gruppo di ragazzini che per gioco lo hanno usato come un pallone da football e poi lo hanno abbandonato sulle rotaie della ferrovia Torino-Ceres.
Il minorenne autore del gesto, incitato dal branco, dopo aver ucciso il riccio, oltre a pubblicarne il video sui social, ha incastrato l’animale tra le traversine dei binari della ferrovia affinché venisse schiacciato da un treno.
Ci chiediamo come possa esistere un tale disprezzo per la vita, una tale indifferenza davanti alla sofferenza di un essere senziente inerme che aveva la sola colpa di essere di fattezze diverse da quelle umane.
E ci chiediamo anche che tipo di valori hanno alcuni adolescenti, che tipo di futuro costruiranno per se stessi e per la comunità.
Un crimine compiuto verso un essere vivente, anche se non è compiuto verso un essere umano, è pur sempre un crimine e andrebbe punito come tale.
Secondo l’FBI, il 90% di chi tortura animali da giovane, sarà poi violento, sadico e crudele con donne e bambini.
Un documento firmato da 750 psicologi, prima firma Annamaria Manzoni, afferma “il non rispetto per gli esseri viventi, il disconoscimento dei messaggi di sofferenza, ostacola lo sviluppo dell’empatia, fondamentale momento di formazione e di crescita”.
Giancarlo Barbadoro, ispiratore dei principi di SOS Gaia, ha scritto: “Portare aiuto alla condizione animale significa impostare i valori di una futura società più giusta e armonica dove non vi siano discriminazioni speciste e in cui tutti possano godere di valori improntati alla fratellanza, alla libertà degli individui e al godimento di una qualità di vita felice che sia in armonia con la Natura.”
Purtroppo il povero riccio non ha usufruito di questi valori illuminati, e questo deve far riflettere sul tipo di società che vogliamo costruire per noi, per i nostri figli e per tutti gli esseri viventi.

Rosalba Nattero
Presidente SOS Gaia

Fridays For Future lancia le sue proposte: “per un vero Ritorno al Futuro!”

Il 24 aprile, in occasione del Global Digital Strike, abbiamo lanciato Ritorno al Futuro, la nostra campagna per chiedere che la ripartenza dopo il Coronavirus non sia un ritorno alla normalità, ma un salto verso un mondo nuovo.

Chiediamo un grande piano di investimenti pubblici in grado di salvare non solo l’economia, ma l’intera umanità dal collasso climatico e sociale; il nostro appello e i nostri 7 punti, in cui delineiamo il nostro progetto, sono stati sottoscritti da oltre 300 scienziati, da migliaia di cittadini e decine di associazioni, tra cui Greenpeace, WWF, Legambiente, Terra!, Stop TTIP, Libera, CGIL, Slow Food e molte altre.

Oggi facciamo un ulteriore passo avanti: nella giornata mondiale dell’ambiente, pubblichiamo un “allegato” alla lettera con cui abbiamo lanciato la campagna: un documento, redatto con l’aiuto degli esperti e delle associazioni che ci hanno sostenuto, contenente nel dettaglio i principi e le misure che proponiamo alle istituzioni per mettere in atto la rinascita post-coronavirus.

Fra le richieste – che si aggiungono alle rivendicazioni storiche che FFF ha portato avanti in questi mesi – la riduzione delle emissioni di almeno il 7,6% l’anno, la ripubblicizzazione dell’acqua, la chiusura degli allevamenti intensivi, il trasporto pubblico diffuso, il rifinanziamento del sistema sanitario, la moratoria su trivellazioni e accordi commerciali, la riconversione delle imprese inquinanti e un abbandono dei mercati del carbonio in favore di misure più incisive. Il tutto dovrà avvenire grazie a un rinnovato impegno dello Stato nell’economia, possibile solo superando il paradigma dell’austerità e la trappola del debito. Vogliamo una transizione ecologica e giusta, che sostenga i lavoratori durante questo passaggio con un’espansione del welfare sostenuta ad esempio dai proventi di una carbon tax.

Le nostre proposte sono parte di un piano ambizioso, forse senza precedenti nella storia dell’Italia. Ma abbiamo la certezza – confermata da illustri economisti come il premio Nobel J. Stiglitz e da istituzioni  come il Fondo monetario internazionale – che non esiste un’altra strada per risollevarci da questa crisi sanitaria senza con ciò spianare la strada ad una serie di nuove catastrofi climatiche, sanitarie, umanitarie.

Vogliamo che il governo e il parlamento utilizzino le enormi risorse che vengono mosse in questo momento, in particolare grazie al Recovery Fund europeo, vincolando gli investimenti ad un reale piano di riconversione ecologica dell’economia. Negli scorsi giorni alcuni esponenti della politica italiana ci hanno dichiarato la loro gratitudine e il loro sostegno. E’ il momento che a queste parole corrispondano i fatti.

La giornata di oggi segna anche il ritorno di FFF nelle città d’Italia. Dopo essere stati costretti in casa a causa della crisi sanitaria, oggi in oltre 30 città italiane gli attivisti e le attiviste per il clima riprenderanno a manifestare, rispettando le disposizioni di sicurezza del Ministero della Salute. Nonostante le apparenze, la crisi climatica non si è fermata in questi mesi, ma anzi ogni giorno nel mondo causa nuovi disastri, come ad esempio l’invasione di locuste che abbiamo vissuto anche in Sardegna.

“Non possiamo permetterci di sprecare questo momento. Una simile occasione per cambiare rotta non si ripresenterà per anni. E in gioco non c’è ‘l’ambiente’. Ci sono le nostre vite, la nostra salute, la nostra economia, il nostro futuro.”

Emergenza climatica: in piazza le 10 proposte di Fridays for Future

Rivolte all’amministrazione comunale di Torino e della Città metropolitana. “Non torniamo alla normalità, perché la normalità è il problema”.

Riceviamo e pubblichiamo

Chi            La Rete Ambiente e Clima Torino è composta dai Fridays for Future Torino e da Associazioni e Movimenti attivi da tempo sui temi dell’ambiente e del clima.

Cosa         Da circa un anno la Rete Ambiente e Clima Torino ha portato avanti un percorso di dialogo e confronto che è culminato con una proposta politica che si intende ora presentare all’amministrazione comunale di Torino e alla Città metropolitana (in allegato il documento completo). Le proposte saranno presentate durante una conferenza stampa che si terrà all’aperto, all’interno del flash mob dei Fridays for Future Torino “Fase 3: Ritorno al futuro”, nella Giornata Mondiale per l’Ambiente.

Invitiamo giornalist* e amministrator* ad essere presenti. Per ragioni di sicurezza sanitaria la cittadinanza non è invitata a partecipare di persona, ma si potrà seguire l’evento in streaming tramite la diretta facebook dalla pagina di Rete Clima: https://www.facebook.com/ReteClimaTorino/.

Dove         Piazza Palazzo di Città – Torino

Quando    VENERDI 5 GIUGNO – Giornata Mondiale per l’Ambiente – ORE 15.30

Perchè      La necessità di fare fronte comune è nata dall’urgenza legata alla crisi climatica e dalla grave situazione sanitaria ed ambientale in cui si trova Torino per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico. Torino è, infatti, la città italiana più inquinata dell’ultimo decennio (1086 giorni di sforamento dei limiti delle polveri sottili). Nel 2019 è stata la peggiore in Italia con gravi conseguenze per la salute della popolazione (circa 900 morti premature l’anno). A gennaio 2020, poche settimane prima che l’OMS dichiarasse la pandemia, si era già raggiunto il livello di allarme viola – dopo l’arancione e il rosso – per l’inquinamento da polveri sottili.

Ora a tutto questo si aggiunge un’altra emergenza, quella del coronavirus, fortemente connessa alle questioni ambientali e alla sostenibilità. Sino ad oggi in Italia contiamo circa 33.000 morti da coronavirus. Tuttavia ogni anno l’inquinamento atmosferico è responsabile di circa 60.000 morti premature nel nostro Paese, 8,2 milioni nel mondo. L’aria che si è respirata in questi ultimi 2 mesi a Torino ci dimostra che si può vivere anche senza smog, non perché costretti dalla quarantena, ma modificando la nostra società e le nostre abitudini. Il Comune di Torino il 1° luglio 2019 ha dichiarato l’emergenza climatica e chiediamo ora che vi dia seguito concreto e immediato per tutelare la salute di tutti e tutte.

 

I PROMOTORI (RETE AMBIENTE E CLIMA TORINO)

ACMOS

Associazione Eufemia

CIFA Onlus

Circolo per la Decrescita Felice di Torino

Comitato Provinciale Acqua Pubblica Torino

Associazione per la Decrescita

Ecopolis

Fridays For Future

greenTO

Greenpeace Gruppo Locale di Torino

ISDE – Medici per l’Ambiente

Il Tuo Parco

Legambiente Metropolitano APS

Pro Natura Torino

Rifiuti Zero Piemonte

LE ASSOCIAZIONI ADERENTI

Associazione Robe dell’Altro Mondo – Chieri

E.R.A. Ambiente – Sede Provinciale di Chieri

Centro Studi Sereno Regis di Torino

EcòPOLI

Humana medicina

IF_Iniziativa Femminista

Medicina Democratica Movimento di Lotta per la Salute, sezione Piemonte

Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Torino

ProtectourhomeTorino

Sportello Ti Ascolto