INTESA TRA POLITECNICO E SCUOLA DI APPLICAZIONE

L’intesa prevede che  gli Ufficiali potranno  conseguire il titolo di Laurea Magistrale del Politecnico di Torino

_DSC6593Prosegue la collaborazione tra il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito con il Politecnico di Torino grazie alla firma della convenzione stipulata martedì 14 luglio 2015, presso il Palazzo dell’Arsenale, tra il Comandante del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, Generale di Divisione Claudio Berto e il Magnifico Rettore del Politecnico di Torino, Prof. Marco Gilli.

La convenzione è finalizzata alla frequenza dei corsi di laurea magistrale da parte degli Ufficiali Frequentatori del Corpo degli Ingegneri dell’Esercito Italiano presso l’Ateneo torinese.

L’accordo oltre a consolidare i rapporti storici in atto, evidenzia ancora una volta la sinergia esistente tra Esercito e Politecnico di Torino, con l’obiettivo comune di favorire la formazione militare e professionale. Gli Ufficiali potranno quindi conseguire il titolo di Laurea Magistrale del Politecnico di Torino in Ingegneria Civile, Elettronica, delle Telecomunicazioni, Meccatronica, Meccanica e Informatica, al fine di acquisire le competenze tecniche che consentiranno loro di ben operare nei settori della tecnologia avanzata e nei rapporti tra Difesa e Industria.

La convenzione stipulata tra il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito e il Politecnico vede tra i firmatari anche l’Accademia militare di Modena e l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, dove gli Ufficiali Ingegneri conseguono la laurea triennale durante il periodo formativo modenese.

Cena in bianco per 15 mila nella Reggia

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UNA MAREA DI FAZZOLETTI BIANCHI AL CIELO FANNO RIVIVERE LA MAGIA DELLA REGGIA

 

Neppure il caldo torrido di questi giorni è riuscito a fermare quello che da quattro anni a questa parte sta diventando uno degli eventi più attesi per la città di Torino. Si è tenuta domenica sera, all’interno della suggestiva Reggia di Venaria, la quarta edizione della Unconventional Dinner, più comenunemente conosciuta come la << Cena in Bianco>>. L’evento, ideato e come sempre organizzato dalla spumeggiante Antonella Bentivoglio d’Afflitto (recentemente eletta assessore alla cultura di Venaria), ha visto la partecipazione di oltre 15 mila persone che dalle ore 17 di ieri pomeriggio, hanno cominciato a prendere posto nel Gran Parterre dei giardini della Reggia, preparando ed allestendo “come neve al sole” le proprie tavole.

 

Intorno alle ore 21.00, le migliaia di persone rigorosamente vestite di bianco, hanno preso posto nei loro candidi tavoli imbanditi a festa e dopo l’ormai consueto rito del fazzoletto alzato verso il cielo, hanno dato il via alla cena tra risate e allegria. Uno scenario unico e suggestivo reso ancora più magico dal fatto che per oltre mezz’ora tutti i commensali hanno mangiato illuminati solo dalla luce di centinaia di candele senza che vi fosse alcuna illuminazione pubblica.Non è mancato nulla a questo straordinario ed incantevole pic-nic sotto le stelle che con l’eleganza, l’ilarità ed il rispetto che da sempre distingue questo evento, ha fatto rivivere la bellezza e la magnificenza della Reggia di Venaria.

 

Simona Pili Stella

Il Paesaggio di Mario Mazza

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MAZZA4MAZZA2Un suo dipinto “Il vento tra gli ulivi” si trova in permanenza nel museo di Crotone

 

Calabrese di nascita, trapiantato in Piemonte poco più che ventenne, pur memore della propria terra d’origine di cui dipinge spesso visioni nostalgiche del mitico mare, della selvaggia vegetazione, degli ulivi contorti e antropomorfi, Mario Mazza è altrettanto affascinato dal paesaggio in cui vive. Fedele al figurativo, genere a lui congeniale, l’artista. che si può considerare uno dei più attivi e costanti nel tema paesaggistico, non si è lasciato distrarre da facili soluzioni ripetitive di avanguardie tenendo sempre presente che c’è arte qualora ci sia sincerità d’animo che porta a stile personale. Per Mazza stile è unione di ispirazione e capacità tecnica che ha raggiunto dapprima seguendo le lezioni di due dei più importanti artisti casalesi del secondo novecento, Alberto Bertazzi e Giuseppe Campese per poi proseguire in solitaria con lo studio appassionato dei grandi paesaggisti del passato.

 

Hobbema, Poussin, Lorrain, Fontanesi, i Barbizonniers e gli Impressionisti lo hanno virtualmente accompagnato, di tutti ha fatto tesoro, cercando di coglierne i segreti senza mai imitarli conscio che l’arte passata deve essere conservata come base e stimolo per nuove soluzioni. L’affinità con l’Impressionismo si rivela nell’attenzione del plein air, delle ombre colorate, del palpitare dei riverberi in controluce così come un’attenta rifinitura in studio lo accosta ai dettami del Divisionismo inteso come neo-impressionismo scientifico.

 

Ne scaturisce quindi una visione del paesaggio non effimera e fuggitiva, al contrario gli fa assumere un valore non transitorio: i campi di grano e papaveri, le pinete, le colline con i vigneti non sono rappresentazioni di momenti particolari bensì l’idea, l’universalizzazione di quei temi e soggetti che appartengono ad archetipi. Molte le mostre prestigiose a Milano, Genova, Roma, Casale Monferrato (in particolare nel 2013 nel Castello, antico forte Paleologo e Gonzaghesco). Tanti i riconoscimenti basti pensare al premio “Campidoglio d’oro Internazionale Burkhardl 1996” a Roma. Un suo dipinto “Il vento tra gli ulivi” si trova in permanenza nel museo di Crotone.

 

Giuliana Romano Bussola

 

Troppe tasse, il "budello dei libri" rischia

STORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto

Libri, fumetti accatastati, e in questo continuo cercare, ogni tanto emerge qualcosa che da tanti anni cercavi. Basta aver pazienza

 

libro san carloBancarelle dei libri usati. Dopo dopo piazza Arbarello, inizio di corso Siccardi. Durante una chiacchierata con il gestore ho scoperto che l’attività è stata aperta nel 1962. Non sapevo. Da quando ho ragione d’essere mi ricordo d’aver visto lì ciò che era ed è. Pochi torinesi non sono passati per quel budello di libri. Freddo penetrante o calura. Avventori e librai sempre lì. Bello perdersi. Dove è talmente “prendente” che non senti il traffico. Polvere, tanta polvere. Ma non potrebbe essere altrimenti. Libri, fumetti accatastati, e in questo continuo cercare, ogni tanto emerge qualcosa che da tanti anni cercavi. Basta aver pazienza. Amo gli anni 60. Nato un po’ prima. Soprattutto le riviste di allora. La crisi ha fatto si che molti, vendendole, si sbarazzassero di raccolte complete. Ammetto, viceversa, uno dei miei vanti: non aver mai venduto alcun libro letto o stazionato nella mia, ne vado fierissimo, ampia biblioteca divisa tra la casa di Torino e quella di campagna. Sono bulimico, forse, un po’ anche collezionista. Dunque, almeno una volta alla settimana sono lì, come in un irrefrenabile bisogno quasi fisico. Ho trovato la collezione di una rivista datata, dal 1963 al 1982. Ogni singolo volume un prezzo. E ho trattato, anzi ho cercato di trattare sul prezzo. Non l’avessi mai fatto. Ho particolarmente indispettito il libraio. “Accidenti, ma non capisce che i costi sono elevatissimi?”. Mi sono schermito. E che sarà mai. La calma è subito tornata. reciproche  battute, con qualche risate. …poi…. scusi?  che spese avete?  “Vuol scherzare? 24.000 euro all’anno di suolo pubblico, più tutte le utenze. Una volta, sì una volta si stava bene ma ora le spese ci ammazzano e ogni giorno che apriamo dobbiamo incassare almeno 150 euro. Abbiamo rincorso il Sindaco per un appuntamento. Abbiamo saputo dall’assessore competente che c’erano tariffe da rispettare. Avuti gli incontri, le promesse che sarebbero cambiate in positivo le condizioni”. Ma non avete dei contratti? “No ogni anno le condizioni cambiano automaticamente in modo esponenziale”. La prima cosa che penso e dico è: ma il Comune non ha più soldi. Mi ricredo capendo che il risanamento non può passare attraverso queste norme. “Ci hanno promesso che cambieranno le aliquote”. Se non le cambiano?  “Chiuderemo!” Ogni promessa è debito signor Sindaco. Sono certo che questo pezzo di Torino del 1962 non chiuderà.

Allievi ufficiali in visita alla Oto Melara

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Il 7° corso Allievi Ufficiali in Ferma Prefissata accompagnato dal generale Berto

 

Il 7° corso Allievi Ufficiali in Ferma Prefissata insieme al Comandante per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, Generale di Divisione Claudio Berto, hanno svolto ieri una visita didattica presso lo stabilimento della società Oto Melara di La Spezia. Gli ufficiali, accolti dall’Amministratore Delegato Ing. Roberto Cortesi, hanno partecipato alla presentazione dei principali programmi di ricerca e sviluppo in atto, dall’artiglieria ai veicoli blindati, dalle munizioni guidate ai sistemi navali ed antiaerei; successivamente hanno potuto seguire le varie fasi del processo produttivo aziendale direttamente nel sito di produzione e nei laboratori di testing, assistendo ad alcune prove che vengono effettuate per verificare la conformità dei sistemi e materiali ai requisiti tecnico-militari. La visita presso l’azienda, ha consentito di integrare la preparazione teorica degli ufficiali frequentatori del corso facendo loro acquisire un’esperienza professionale significativa, ovvero conoscere la realtà produttiva di sistemi d’arma tecnologicamente avanzati che costituisce punto di riferimento a livello internazionale. L’incontro è proseguito nella Sala Riunioni della Società, dove gli ufficiali hanno potuto dialogare con i Program Manager e i responsabili aziendali dei vari settori di produzione nel settore Difesa e si è concluso con il tradizionale scambio di crest, tra il  Generale Berto e l’Ing. Cortesi, a testimonianza della sinergia tra la formazione militare e l’azienda italiana.

Uber, il Piemonte dice no

 La nuova norma specifica: “Il servizio di trasporto di persone, che prevede la chiamata, con qualunque modalità, di un autoveicolo a esso dedicato e una corresponsione economica, può essere esercitato esclusivamente da soggetti che svolgono il servizio di cui alle lettere a) e b) del comma 3, dell’articolo 1, della presente legge”, vale a dire tassisti e noleggiatori con licenza

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La seconda Commissione del Consiglio regionale del Piemonte, riunita in seduta legislativa sotto la presidenza di Nadia Conticelli, ha approvato all’unanimità le norme che chiariscono l’impossibilità per Uber e per altri sistemi di chiamata di trasporto persone a pagamento, di operare sul territorio subalpino. Con il voto favorevole di maggioranza e opposizione, è stato infatti dato il via libera alla proposta di legge regionale n. 117 presentata da Gianluca Vignale (Fi) ed emendata unanimamente dalla Conferenza dei capigruppo su proposta della maggioranza, “Misure urgenti per il contrasto dell’abusivismo. Modifiche alla legge regionale 23 febbraio 1995, n. 24 (Legge generale sui servizi di trasporto pubblico non di linea su strada)”.

 

La nuova norma specifica: “Il servizio di trasporto di persone, che prevede la chiamata, con qualunque modalità, di un autoveicolo a esso dedicato e una corresponsione economica, può essere esercitato esclusivamente da soggetti che svolgono il servizio di cui alle lettere a) e b) del comma 3, dell’articolo 1, della presente legge”, vale a dire tassisti e noleggiatori con licenza.

 

taxiLa prima proposta Vignale prevedeva anche sanzioni fino a 1.500 euro per i “driver” e fino a 30.000 per i gestori delle “app”. Nel testo approvato, invece, si fa riferimento al codice della strada (articoli 85 e 86) per le sanzioni ai conducenti dei mezzi, mentre non è prevista alcuna pena pecuniaria per i gestori dei sistemi di chiamata.

Secondo il proponente “è un passo importante, perché chiarisce che la corresponsione economica per il transito su automezzi può essere effettuata solo a favore di tassisti e noleggiatori. Giusto fare riferimento al Codice della strada per le sanzioni, ma spiace che non si riescano a colpire i gestori”, ha detto Vignale.

 

taxi xxA parere di Giorgio Bertola (M5s) “non si tratta di una vera innovazione, perché è solo un’affermazione di legalità, che non vuole andare contro le nuove tecnologie, ma che non può nemmeno prescindere dal sistema di diritti e doveri vigente”.

 

“Sono soddisfatto per l’esito della mediazione e della votazione – ha detto Daniele Valle (Pd) – ma rammaricato per accuse di scarsa buona fede che la maggioranza ha subito nelle precedenti riunioni. Ora si dimostra che la volontà di trovare una soluzione nel rispetto della legalità non è mai mancata da parte nostra”.

 

E Marco Grimaldi (Sel), ha precisato che “abbiamo voluto specificare una norma già esistente, per chiarire che i furbi non devono aggirare le leggi vigenti. Però non è giusto criminalizzare la povera gente che, magari per bisogno, trasforma la propria auto in fonte di reddito, trovandosi un lavoro autonomamente”.taxi2

 

Più critico Maurizio Marrone (Fdi), comunque “favorevole a questa proposta che accogliamo all’unanimità, perché nel caos normativo sulle nuove tecnologie, si chiarisce che il trasporto pubblico ha delle regole precise. Sono invece molto rammaricato che non si possa trovare un sistema sanzionatorio per i gestori delle ‘app’, forse i maggiori responsabili di questa situazione”. Anche per questo motivo Marrone non ha ritirato la sua proposta di legge n. 109 “Disposizioni per la razionalizzazione dell’utilizzo di servizi di trasporto pubblico locale non di linea e delle nuove tecnologie al fine di agevolare l’incontro tra domanda e offerta. Modifiche alla legge regionale 23 febbraio 1995, n. 24”, che tuttavia è stata bocciata.

 

gmonaco – www.cr.piemonte.it – foto: il Torinese

Old Wild West investe su Grugliasco

40 nuovi collaboratori per la catena di ristoranti che punta sul territorio piemontese e avvia il suo locale numero otto in regione. Alla base del successo di questo marchio famoso per le sue inconfondibili ambientazioni che ricordano il far west, c’è una costante e accurata ricerca della qualità del servizio e dei prodotti

 

 

OWWOld Wild West, la più grande catena di steak house d’Italia, nota e amata in tutto il territorio nazionale per le location in perfetto stile western, punta e investe nella provincia di Torino, dove il prossimo 2 luglio avvia il suo nuovo ristorante. Si aprono così nuove e importanti opportunità di crescita per il territorio e per i suoi abitanti, infatti per l’avviamento del nuovo ristorante, sono stati accuratamente selezionati e formati 40 giovani collaboratori ai quali Cigierre – Compagnia Generale Ristorazione SpA, azienda proprietaria e creatrice del format e punto di riferimento italiano nello sviluppo di ristornati etnici in franchising, ha destinato un percorso formativo di due settimane all’interno della propria Academy. Un investimento che l’azienda friulana compie per ogni apertura, con l’obiettivo di garantire sempre gli alti standard che caratterizzano gli oltre 120 ristoranti della catena Old Wild West, nei quali un servizio impeccabile e la selezione delle materie prime sono ritenuti fondamentali per la qualità degli hamburger, dei piatti a base di carne italiana e argentina alla griglia e le specialità Tex-Mex, tutto offerto sempre a un prezzo sostenibile.

 

Situato all’interno del centro commerciale Le Gru, il nuovo ristorante, il numero otto in regione, si sviluppa su una superficie di 520 metri quadri per un totale di 230 posti a sedere, di 40 sono in un luminoso e ampio dehor. Una location curata e spaziosa, concepita per vivere un’esperienza emozionante con la propria famiglia o con gli amici. Le originali selle dei cowboy, le carovane, le botti di legno e i totem degli indiani d’America, tutto è pensato per regalare ai clienti un set cinematografico nel quale immergersi e cenare, oppure dove trascorrere la propria pausa pranzo, un break veloce e all’insegna del divertimento.

 

 

Chi è Cigierre

Nata a Udine nel 1995, Cigierre – Compagnia Generale Ristorazione Spa – è riconosciuta oggi come indiscusso punto di riferimento nel casual dining e nello sviluppo di ristoranti multietnici diretti o in franchising. L’azienda è proprietaria dei brand Old Wild West, Wiener Haus, Arabian Kebab, e Kukkuma. Fiore all’occhiello di Cigierre è Old Wild West, la steak house nota su tutto il territorio nazionale per la ricca offerta di hamburger, specialità Tex-Mex e piatti di carne argentina e irlandese alla griglia. La riconoscibilità del marchio è dovuta anche all’accurato studio e alla scelta degli arredi in perfetto stile western, capaci di trasmettere emozioni ai propri clienti. L’impegno di Cigierre è rivolto alla costante ricerca di materie prime di qualità – selezionate direttamente dall’azienda – e nell’utilizzo di attrezzature che rispondano ad alti standard di efficienza e sicurezza per la preparazione ed il servizio delle pietanze. A questo si affianca una continua attenzione alla formazione del personale, attraverso la quale il know-how acquisito in quasi vent’anni di attività viene trasferito agli operatori di sala e di cucina. Inoltre, ogni punto vendita è costantemente monitorato per verificare e garantire il mantenimento degli standard di qualità imposti da Cigierre. L’azienda è caratterizzata da una forte politica di espansione sul territorio che prevede l’apertura di circa 25 punti vendita all’anno.


www.oldwildwest.com

 

Corsi di cucina, l'Artusi non chiude per ferie

cuoco cucinaIl primo appuntamento è dal 29 giugno al 4 luglio con il Corso di cucina  supplementare per gli allievi delle classi prime e seconde non solo dell’Istituto Artusi, ma aperto anche ad allievi di altri istituti

 

Quest’anno l’Istituto alberghiero Artusi di Casale Monferrato  non chiude per ferie. La sua attività, infatti, proseguirà anche dopo la fine dell’anno scolastico con una serie di interessanti Master di Cucina, tenuti dai docenti dell’Istituto e da professionisti esterni del settore Enogastronomico. Il primo appuntamento è dal 29 giugno al 4 luglio con il Corso di cucina  supplementare per gli allievi delle classi prime e seconde non solo dell’Istituto Artusi, ma aperto anche ad allievi di altri istituti. Dal 20 al 25 luglio, invece, si svolgerà un Corso di cucina di perfezionamento per tutti gli allievi ed ex allievi, che intendano approfondire e accrescere la loro professionalità in cucina. Infine dal 7 all’11 settembre verrà organizzato un innovativo Training di cucina per neofiti, rivolto ai ragazzi delle scuole medie, che vuole essere un graduale inserimento nel mondo della ristorazione. Per gli iscritti ai Master c’è la possibilità di pernottamento, per tutta la durata del corso, presso la residenza alberghiera dell’Istituto Artusi.

 

 Per qualsiasi informazione  sui corsi è possibile contattare la segreteria al seguente numero 014273722 oppure tramite mail segreteria@istitutoartusi.it

 

Massimo Iaretti

Alè Francesco! Ecco il papa "calciatore"

papa esclusiva pallone

Nell’immagine si vede il santo padre che attende il pallone da un bimbo biondo facente parte della “delegazione” dei suoi numerosi parenti di origine piemontese

 

La passione per il calcio e l’uso di  metafore calcistiche di papa Francesco sono noti. Ricordiamo le parole del pontefice in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù in Brasile, nel 2013:

 

«Cari giovani, siate veri atleti di Cristo!»

«Il Campo della Fede di Dio siamo noi! Il Campo della Fede del Signore è il campo d’allenamento della nostra fede in lui!»

«Gesù ci chiede di seguirlo per tutta la vita, ci chiede di essere suoi discepoli, ci chiede di giocare nella sua squadra».

«Cosa fa un giocatore quando è convocato in una squadra? Si allena, si allena molto! E così è la nostra vita di discepoli del Signore».

 

Dunque, quale miglior momento di relax per papa Francesco, durante la sua due giorni torinese, fittissima di incontri importanti, se non quello di qualche tiro al pallone? La foto esclusiva del “Torinese”, scattata nel cortile dell’Arcivescovado, palazzo dove il pontefice ha soggiornato tra domenica e lunedì, dimostra ancora una volta la semplicità e la simpatia del santo padre. Nell’immagine si vede Francesco che attende il tiro del pallone di un bimbo biondo facente parte della “delegazione” dei suoi numerosi parenti di origine piemontese (che circondano il papa nella fotografia), invitati a pranzo per rivedere il “cugino Bergoglio”.

 

(Foto: www.iltorinese.it)

Il "Melvin Jones Fellow" alla Scuola di Applicazione

APPLICAZIONE PREMIO

Il Lions Club Torino Taurasia consegna il premio al comandante

 

Durante  la cerimonia del “Passaggio della Campana” tra i Presidenti del Lions Club Torino Taurasia, l’Immediato Past Governatore Nicola Garlone ha consegnato  il premio “Melvin Jones Fellow” alla Scuola di Applicazione dell’Esercito di Torino, rappresentata dal suo Comandante, Generale di Divisione Claudio Berto,  “per la sensibilità  dimostrata nel campo sociale nell’aiuto ai più deboli e l’impegno nel formare uomini e donne preparati  a portare la pace in zone geografiche difficili”. Durante la serata il Presidente uscente, Daniela Bernardo ha ripercorso gli eventi più significativi del suo anno sociale, ringraziando tutti per la disponibilità e la collaborazione. Il Generale Berto, nel ringraziare per l’alto riconoscimento ricevuto, ha evidenziato la capacità formativa della Scuola di Applicazione, storico Istituto militare che ha la responsabilità della formazione degli Ufficiali e Sottufficiali e dell’insegnamento linguistico di tutta la Forza Armata.