Storia dell’arte, gli studenti scrivono alla sindaca
“Evviva, lo zoo nel parco Michelotti di Torino non si fa più. Ma attenzione: non si fa solo perché la società Zoom, “spaventata” dalla resistenza degli animalisti, ha deciso in autonomia di non insistere. Fosse stato per la giunta dei 5s, animalisti di facciata, saremmo ancora qui a parlarne”. Così l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista, commenta la notizia, riportata dalla “Stampa” di oggi, della retromarcia di Zoom. “Hanno avuto un forte peso – sottolinea Ivan Radice, coordinatore del Movimento animalista Piemonte – la mobilitazione delle associazioni animaliste e quella del Movimento, che ha dato vita a numerose manifestazioni contro lo zoo anche di portata nazionale, la raccolta di firme organizzata tra i cittadini e in generale la vera e propria “rivolta” del territorio contro un progetto che avrebbe stravolto il tessuto urbano e, ancora una volta, trasformato gli animali in attrazioni da sfruttare. Gli animalisti ringrazino se stessi, la giunta 5s ringrazi Zoom che la leva d’impaccio”.
La maratona di disegno
Sabato 16 dicembre Zandegù, casa editrice digitale di Torino, organizza Wonder Wall, una maratona di disegno a favore di Fondazione Paideia. Dalle ore 12 in via Exilles 18 bis a Torino cinque illustratori si alterneranno in una maratona di disegno sui muri della Zandecasa, che per l’occasione saranno ricoperti di fogli di carta Favini, e saranno liberi di scatenare la loro fantasia, improvvisando e realizzando opere originali, senza vincoli né limiti tematici. Alle ore 18:30 i fogli di carta verranno tolti dalle pareti e tagliati e si potranno acquistare i disegni devolvendo l’offerta a sostegno di Fondazione Paideia Onlus. I fondi raccolti saranno infatti utilizzati per la realizzazione del Centro Paideia, polo di eccellenza nella riabilitazione infantile e spazio di socializzazione e inclusione per le famiglie che aprirà il prossimo anno a Torino.
La giornata, aperta al pubblico, vede il coinvolgimento, tra gli altri, di Ilaria Urbinati (illustratrice per ragazzi per i maggiori editori italiani, le sue illustrazioni sono ogni domenica su La Stampa, tra i suoi clienti ci sono anche Walt Disney e McDonald’s), Davide Bonazzi (illustratore con clienti di tutto con il mondo, come UNESCO, Variety e The Wall Street Journal), Morena Forza (illustratrice per l’infanzia con pubblicazioni internazionali), Alessandro Pelissetti (illustratore, ha curato, tra gli altri, la progettazione grafica del Consorzio Librerie Torinesi Indipendenti al Salone del Libro 2017, per il Word-Press WordCamp Torino 2016 e di numerosi eventi Zandegù) e Roberto Hikimi Blefari (tra i suoi ultimi lavori, le collaborazioni con Flow Magazine, Yoox, Slowfood e World Health Organization).
L’associazione Angeli di Ninfa che segue ragazzi disabili ed in particolare autistici ha realizzato un nuovo progetto: Pizza Sorriso
Il progetto prevede per il 25 gennaio 2018 alle 20 presso il centro d’incontro Bruno Longo di Carmagnola in via Torino, l’inaugurazione delle serate a tema che si terranno ogni ultimo giovedì del mese. Verranno servite delle pizze ai presenti, ma con una caratteristica speciale: le pizze verranno servite dai ragazzi autistici del centro Villa Ottavia di Piobesi d’Alba (Cn). La cena avverrà previa prenotazione al 331 3887285 o direttamente presso il centro Bruno Longo. L’iniziativa è anche patrocinata dal Comune di Carmagnola.
Italia-Laos, un aiuto a chi ha bisogno
Oggi anche l’ Oriente più bisognoso è ora più vicino all’Italia grazie all’associazione no profit
L’Italia oggi è piu sempre vicina all’Oriente, anche a quello più bisognosi, e ancor più grazie all’iniziativa di preziose associazioni come quella “Italia-Laos”, una no profit che si propone di realizzare interventi umanitari e scambi turistici tra questi due Paesi. L’associazione, mediante l’adozione di villaggi estremamente poveri nel Laos, si propone di combattere la malnutrizione infantile, migliorare la scolarizzazione e le condizioni sanitarie, soprattutto nelle zone rurali. Il programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (United Nations Development Programme) sta aiutando Il governo locale a trasformare il Laos in un Paese a reddito medio entro il 2020. Inoltre sta assistendo il Ministero della Pianificazione e degli Investimenti per creare un percorso consapevole di decisioni politiche, per rendere obbligatoria l’istruzione primaria, promuovere la parità dei sessi e l’autonomia delle donne, ridurre la mortalità infantile, migliorare la salute materna e combattere malaria, HIV e altre malattie, oltre a sviluppare la sostenibilità ambientale e la pianificazione a favore dei poveri nel processo di sviluppo nazionale. Presidente dell’associazione Italia- Laos è Roberta Siciliano (nella foto) che, insieme ad alcuni rappresentanti del governo locale, di recente in Laos ha promosso la distribuzione di materiale scolastico, t-shirt e fondi raccolti a sostegno delle scuole del territorio.
Mara Martellotta
Domenica 10 dicembre si svolgerà a Oslo la cerimonia di consegna del premio Nobel per la pace 2017 all’ICAN (International Campaign to Abolish Nuclear Weapons), la rete composta da più di 400 associazioni di tutto il mondo , che da anni si batte per il disarmo nucleare totale e che è stata tra i protagonisti del movimento che ha portato l’ONU ad adottare il trattato per il bando delle armi nucleari il 7 luglio scorso.
L’Ican è stata premiata per «il suo ruolo nel fare luce sulle catastrofiche conseguenze di un qualunque utilizzo di armi nucleari e per i suoi sforzi innovativi per arrivare a un trattato di proibizioni di queste armi»; un premio ed un sostegno alla campagna che tante associazioni, singole persone, istituzioni governative e locali stanno facendo a sostegno del Trattato.
Il nostro coordinamento (di cui fanno parte più di 70 associazioni), nato proprio con l’obiettivo di sostenere il bando totale delle armi nucleari, sente questo premio Nobel come uno stimolo a perseverare nella strada del disarmo nucleare totale, unica via per dare maggiore sicurezza a tutti i popoli.
Ci auguriamo che i mezzi di informazione, sia nazionali che locali, diano il giusto risalto a questo avvenimento, dando un’informazione completa e chiara delle motivazioni del premio all’Ican e dell’impegno di tante associazioni, tra cui le nostre, per arrivare all’abolizione di tali ordigni orribili, così come è stato fatto per le armi chimiche e biologiche, le mine anti-uomo, le bombe a grappolo.
Siamo a disposizione per interviste e approfondimenti
Continueremo nella campagna “Italia ripensaci” che coinvolge numerose realtà pacifiste italiane, per convincere il governo e il parlamento italiano a firmare il trattato del 7 luglio.
(Foto. il Torinese – archivio)
Giornata internazionale contro la corruzione
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani intende ricordare la Giornata internazionale contro la corruzione (9 dicembre), istituita nel 2003 dalle Nazioni Unite, quando è stata adottata la Convenzione ONU contro tale fenomeno. Essa costituisce un’importante occasione di riflessione sulla necessità di inquadrare la corruzione come un reato grave, che impoverisce il sistema Paese e favorisce le mafie. Tale necessità è resa ancora più urgente, in quanto la consapevolezza che la corruzione rappresenta una perdurante questione problematica, stenta ad affiorare alla coscienza collettiva degli italiani. Nonostante diverse convenzioni internazionali ne evidenziano la pericolosità sociale, nel nostro Paese rimane un crimine sostanzialmente impunito.
L’Italia insieme alla Grecia, è una delle democrazie occidentali con il più elevato livello di corruzione interna (Trasparency International). Risulta interessante confrontare l’indice di percezione della corruzione rilevato per l’Italia da parte degli investitori stranieri, con la percezione che ne hanno gli stessi cittadini italiani. Gli italiani risultano essere più preoccupati dai reati connessi alla sicurezza e all’immigrazione che piuttosto quelli legati al malaffare costruito sulle “tangenti”. Lo “scollamento”, tra le percezione dei paesi esteri e la sostanziale indifferenza nazionale al fenomeno della corruzione, deve far riflettere sull’importanza di informare e rendere i cittadini consapevoli dei guasti che essa produce, e che è un vero e proprio “costo” per la democrazia.
Ogni comunità educativa può apportare il proprio contributo attraverso l’educazione alla legalità e l’approfondimento delle discipline giuridiche ed economico/aziendali.
Stando alla più recente letteratura economica, la corruzione determinerebbe anzitutto una cattiva allocazione delle risorse: in sistemi altamente corrotti si privilegia la costruzione di opere inutili “cattedrali nel deserto”, invece di migliorare le infrastrutture esistenti, dato che quest’ultima attività veicola un minore volume di tangenti. Diffuse pratiche corruttive , specie nel settore degli appalti pubblici, tendono a premiare le imprese che sono competitive non in ragione dei principi di efficienza, bensì perché più disponibile alle dazioni illecite oppure perché criminali in quanto abbassano i costi utilizzando lavoro nero o materie prime scadenti. La corruzione altera le regole della concorrenza, incoraggia la crescita di fondi neri, sottraendo risorse all’economia pulita. I costi sociali della corruzione gravano di più sulle fasce deboli in quanto sono esse che si avvalgono dei servizi pubblici. Le discipline giuridiche ed economiche devono promuovere le competenze di cittadinanza attiva all’interno dei moduli di riferimento, attivando l’interesse degli allievi e rendendoli più consapevoli del fenomeno corruttivo. Allo stesso modo le discipline economico-aziendali devono approfondire l’argomento all’interno di diversi moduli del programma: (imprese, contabilità, bilancio d’esercizio e bilancio sociale), infatti, a monte di una corruzione, si colloca frequentemente- quando il privato corruttore è una impresa- il reato di falso in scritture contabili e, a valle, il delitto di riciclaggio. C’è tanto bisogno di un richiamo autentico all’etica che passi attraverso una serie di misure atte a restituire trasparenza, a partire proprio dai bilanci d’impresa. Quanto tempo occorre perché nei programmi di economia aziendale, occupi un posto centrale la redazione del bilancio sociale, per il riconoscimento dell’importante ruolo di responsabilità sociale dell’impresa moderna?
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani propone alcune attività didattiche e operative:
1) Analisi della correlazione negativa fra la corruzione e un insieme di indicatori dello sviluppo di un paese, come la libertà di stampa, la spesa pubblica per istruzione e ricerca, la spesa sanitaria, il livello di discriminazioni sociali, etnico -razziali o di genere.
2) Pene previste dal codice penale e quelle delle sanzioni inflitte in concreto.
3) La green corruption (l’ambiente a rischio corruzione)
4) Dalla terra dei fuochi, alla vicenda Mose, dalla TAV alle autostrade, dall’Expo fino alla ricostruzione dei paesi terremotati, la corruzione dilaga, apre ogni porta lubrifica gli ingranaggi, facilita il saccheggio a spese della collettività.
5) Come cambia il bilancio sociale per le aziende quotate in borsa, in base alla Direttiva europea 2014/95/UE: rendicontazione “non financial”. Lotta alla corruzione, tutela ambientale, benessere dei collaboratori, rispetto dei diritti umani, sono solo alcuni degli indicatori che affiancheranno dal 2017 i tradizionali parametri finanziari nel bilancio di esercizio.
6) Tangentopoli.
7) Film suggeriti “Il venditore di medicine” di Antonio Morabito; American Hustle di David O’Russel; “Un padre e una figlia” di Chistian Mungiu; “Le confessioni” di Roberto Andò Nell’inferno dantesco i corrotti affollano le Bolge
Leopardi (Operette morali)
A scuola, la cultura e lo studio conducono la riflessione fuori dai luoghi comuni dell’informazione frettolosa e dalla propaganda urlata: a scuola la logica di scambio e dei favori possono essere contrastati e rifiutati con successo. A noi docenti tocca il lavoro di costruire occasioni di riflessione , di partecipazione e di essere protagonisti nella costruzione di valori educativi in cui identificarsi, nella convinzione che la soluzione ai fenomeni come la corruzione non possono essere delegati solo alle forze dell’ordine e alla magistratura, ma che è necessario far crescere gli anticorpi più profondi in noi stessi e dunque nella società intera. Tante volte è avvenuto in passato che delle minoranze armate di una forte coscienza civile, hanno combattuto e denunciato certi intrecci criminali e poi in seguito hanno visto riconosciuto il loro punto di vista (ambientalisti, No-Tav, No Mose). Un dato che dovrebbe far riflettere sulla necessità del conoscere le conseguenze della corruzione nel mondo della scuola al fine di formare e sviluppare una coscienza civile.
Prof.ssa Daniela Provenzano
Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani
Rincari strisce blu: vessazione, non redistribuzione
Centinaia di firme raccolte dai residenti per dire NO ai rincari sugli abbonamenti: ma l’Amministrazione le ignora, arroccandosi ideologicamente. Gli aumenti, da sempre osteggiati dai Moderati (anche con una campagna di affissioni), colpiscono molti e non sono bilanciati da sconti per nessuno. Non chiamatela redistribuzione.
Oltre 1.500 firme (in due diverse petizioni) per mettere l’Amministrazione Civica di fronte alla realtà dei fatti: i torinesi non ci stanno, i rincari (fino a quattro volte tanto!) sulla zona blu sono percepiti per quello che sono: un abuso. I Moderati sono assolutamente d’accordo con i cittadini.
Non è d’accordo invece l’Amministrazione, che non ha alcuna intenzione di fare marcia indietro (e neanche di rinunciare all’incasso extra), e non è d’accordo la Maggioranza, che si avventura in equilibrismi retorici per trovare giustificazioni ideologiche a una scelta tutta politico e tutta finanziaria.
Le tariffe arrivano, per la fascia ISEE più alta, a 180 euro per auto: dunque, una famiglia che disponga di due veicoli arriva a pagare 360 euro l’anno per posteggiare sotto casa. Un terzo di uno stipendio mensile.
È vero, come denunciano i cittadini, che si tratta di rincari iniqui e indiscriminati. Non è vero, come ha più volte provato a sostenere la Giunta, che con i rincari la Città di Torino stia facendo politica di redistribuzione delle risorse. Aumentare le tariffe alle fasce a reddito medio-alto senza abbassarle alle fasce a reddito basso (fa fede l’Isee) non è “politica di redistribuzione”: si chiama “volontà di incassare”.
Chi si aspettava un cambio di rotta con la nuova Amministrazione in termini di attenzione alle fasce a reddito basso è, da tempo, rimasto deluso. Oggi una volta di più.
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Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.