TRIBUNA- Pagina 38

In maglietta rossa (anche) contro l’atomica

Questa mattina, sabato 7 luglio in Piazza Carlo Felice si è svolta  una manifestazione/conferenza stampa del Comitato unitario contro l’atomica, tutte le guerre e i terrorismi


L’iniziativa, coordinata da Paolo Candelari e Giampiero Leo ha inteso rilanciare con forza l’appello affinché il nuovo Parlamento ratifichi il trattato dell’O.N.U. sul bando alle armi nucleari. Inoltre il Movimento ha voluto aderire ufficialmente all’iniziativa delle “magliette rosse”lanciataper la giornata di oggi dal Gruppo Abele, Libera e altre associazioni.

 

Il “Comitato di cittadine/i, associazioni ed Enti locali, contro l’atomica, tutte le guerre e i terrorismi

Uomini che maltrattano le donne, in Piemonte nasce la prima task force per recuperarli

Si è riunito giovedì  per la prima volta, il “Tavolo regionale sugli uomini maltrattanti”, che raduna gli operatori che lavorano a stretto contatto con chi ha manifestato comportamenti aggressivi contro le donne. La costituzione di questa ‘task force’, che faccia il punto sul percorso di rieducazione di queste persone (oggi in tutto il territorio piemontese oltre un centinaio), è prevista nel Piano triennale di attuazione della legge 4/2016 della Regione Piemonte.  L’obiettivo è creare una sorta  di rete territoriale proprio come avviene con i centri antiviolenza che assistono le donne vittime di maltrattamenti. L’ idea è che lavorando anche al recupero di queste persone (alcune con condanne al carcere, altre a piede libero), si può essere più efficaci nel contrasto al fenomeno.

“Quest’anno – afferma l’assessora regionale ai Diritti, Monica Cerutti, – sono in corso progetti sperimentali che coprono le province di Torino, Biella, Alessandria, Cuneo, Verbano Cusio Ossola e Novara. Tutti prevedono un centro di ascolto e percorsi di riabilitazione. La maggior parte degli uomini viene inviata dai servizi sociali, una piccola percentuale vi arriva spontaneamente”. In modo particolare in provincia di Biella, si sta lavorando anche con una cinquantina di carcerati, quelli rinchiusi nella sezione dei Sex Offender, dedicata a chi deve scontare condanne per violenza sessuale. 

In particolare, nel Verbano Cusio Ossola, si sta sperimentando una nuova strada: quella dell’allontanamento da casa dell’uomo violento anziché della moglie o della compagna. A questo viene assegnato un posto letto in una struttura di accoglienza e deve seguire un percorso di riabilitazione. Purtroppo ancora oggi, nella maggior parte dei casi, il paradosso è che chi viene allontanata dal suo ambiente è la parte offesa e  non il suo carnefice. ”Se questa sperimentazione andrà a buon fine, – conclude l’assessora – lavoreremo per farla diventare strutturale”. 

Contro l’atomica

Il 7 luglio 2017 è stato approvato all’ONU uno storico Trattato che proibisce le armi nucleari. Esso è stato votato da 122 Stati, ma non da quelli detentori di armi nucleari né dai loro alleati,  tra cui l’Italia. In occasione del primo anniversario dell’approvazione di tale storico trattato si conclude la campagna nazionale “Italia ripensaci 2.0” con la consegna di migliaia di cartoline al Presidente del consiglio in cui si chiede la firma da parte dell’Italia. Il Coordinamento di cittadine/i, associazioni, enti e istituzioni locali contro l’atomica, tutte le guerre e i terrorismi formato dalle associazioni segnate in calce, e forte anche delle mozioni di sostegno di diversi Enti Locali, invita i Parlamentari eletti in Piemonte, che in occasione delle scorse elezioni del 4 marzo si sono impegnati a sostenere la firma del Trattato da parte dell’Italia alla

conferenza stampa all’aperto che si terrà

sabato 7 luglio alle ore 11,00 in Piazza Carlo Felice

di fronte alla stazione Porta Nuova lato giardini,

in cui saranno presentati i risultati della campagna di raccolta delle cartoline, le iniziative future e la richiesta di impegno ai Parlamentari.

Per il Coordinamento di cittadine/i, associazioni, enti e istituzioni locali

contro l’atomica, tutte le guerre e i terrorismi

 

Paolo Candelari

PARLAMENTO, ON. BRAMBILLA ELETTA PRESIDENTE DELL’INTERGRUPPO PER I DIRITTI DEGLI ANIMALI

Gli animali hanno la loro lobby, la prima che nasce e si organizza formalmente in questa legislatura: oggi, in Senato, riunione inaugurale dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, che ha eletto, per acclamazione, presidente l’on. Michela Vittoria Brambilla, Fi, presidente del Movimento animalista e promotrice dell’iniziativa, vicepresidenti le senatrici Loredana De Petris (Leu) e Loredana Russo (M5s), segretarie l’on. Paola Frassinetti (FdI), l’on. Patrizia Prestipino (Pd) e la sen. Rosellina Sbrana (Lega).

All’Intergruppo, che ha lo scopo di promuovere la tutela degli animali e dei loro diritti attraverso l’attività legislativa, di indirizzo politico e di sindacato ispettivo, hanno aderito numerosi parlamentari di tutti i gruppi politici, determinati a dare risposte alle istanze di milioni di italiani che amano gli animali e vogliono vederli rispettati. Il primo passo, deciso oggi, consiste nel sollecitare l’assegnazione e la calendarizzazione, nelle commissioni competenti, delle proposte di legge già presentate sui temi definiti “prioritari” durante la discussione: inasprimento delle sanzioni penali per maltrattamento e uccisione di animali, riconoscimento degli animali come “esseri senzienti” e conseguente adeguamento anche del codice civile, riduzione dell’Iva sugli alimenti per animali e sulle cure veterinarie, prezzo dei farmaci destinati agli animali, norme sull’accesso degli animali d’affezione nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. L’intergruppo coinvolgerà anche associazioni e cittadini organizzando audizioni su argomenti specifici e raccogliendo segnalazioni di interesse generale.

Hanno già dato la loro adesione all’iniziativa dell’on. Brambilla i deputati Francesca La Marca, Patrizia Prestipino (Pd), Fucsia Nissoli, Matilde Siracusano, Graziano Musella (Fi). Elisa Siragusa, Francesca Flati (M5s), Alessandro Colucci (Noi con l’Italia), Filippo Maturi (Lega), Maria Teresa Bellucci, Paola Frassinetti (FdI) e i senatori Monica Cirinnà (Pd), Adolfo Urso, Giovanbattista Fazzolari (Fdi), Gabriella Giammanco, Maria Alessandra Gallone, Maria Rizzotti, Barbara Masini, Laura Stabile (Fi), Loredana De Petris (Leu), Rosellina Sbrana, Stefania Pucciarelli, Raffaella Marin (Lega), Loredana Russo (M5s), Julia Unterberger (Svp). Le iscrizioni restano aperte.

 

Nella foto l’on. Michela Vittoria Brambilla eletta presidente dell’intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, con le vice presidenti sen. Loredana Russo (5stelle) e Loredana de Petris (Sel) e alcuni membri del neo costituito organismo

Big Jump, domenica il tuffo per i fiumi piemontesi

Legambiente: “Ridurre prelievi e scarichi inquinanti”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Anche quest’anno torna il Big Jump, la campagna europea di European Rivers Network (ERN) nata per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla qualità delle acque, per il recupero della balneabilità nei grandi corsi d’acqua e per tutelare la salubrità dei fiumi. Domenica 8 luglio alle ore 15:00, in contemporanea con analoghe iniziative nel resto d’Europa, Legambiente organizza in Piemonte una serie di tuffi simbolici nel Po a Torino presso il circolo Esperia, nel torrente Chiusella a Gauna (TO), nel Sangone a Beinasco (TO), a Villar Pellice (TO) sul Pellice e ad Abbiategrasso (MI) sul Ticino.

 

“Come testimoniano i dati dell’Arpa Piemonte e della Regione è ancora lontano il raggiungimento dell’obiettivo di buono stato ecologico nella totalità delle acque dei corsi d’acqua del Piemonte -dichiara Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. Per fare in modo che i nostri fiumi raggiungano questo obiettivo si devono adottare piani per ridurre i prelievi e i carichi inquinanti, rispettando il deflusso minimo vitale delle acque e ricorrendo anche a misure come la riqualificazione e la rinaturalizzazione delle sponde, la fitodepurazione e la ricerca di soluzioni al problema dell’artificializzazione e dell’impermeabilizzazione dei suoli. Con i Big Jump di questa domenica in diversi fiumi piemontesi speriamo di contribuire ad accendere i riflettori sull’urgenza, a tutti i livelli istituzionali, di politiche concrete per la tutela e valorizzazione di fiumi e laghi”.

 

I dati emersi dalla recente Relazione sullo stato dell’Ambiente in Piemonte evidenziano per il triennio 2014-2016 come il 61% delle acque superficiali non ricada ancora nelle classi “Buono” e “Elevato” per lo stato ecologico e il 9% non raggiunga questi obiettivi per lo stato chimico. Il Piemonte, dunque, ha mancato gli obiettivi previsti dalla direttiva europea Water Framework per il 2015 in ragione di una qualità ecologica delle acque che continua ad essere penalizzata dagli eccessivi prelievi da parte dell’agricoltura e dell’idroelettrico. Purtroppo questo obiettivo non è stato raggiunto da oltre la metà dei corpi idrici europei (Italia compresa, con solamente il 20% dei laghi e il 43% dei fiumi in regola).

 

Quest’anno il Big Jump in Piemonte rientra in VisPO – Volunteer Initiative for a Sustainable Po, il progetto che per 3 anni coinvolgerà 230 volontari tra i 18 e i 30 anni in azioni di pulizia e valorizzazione delle sponde del Po e dei suoi affluenti in territorio piemontese. Un’esperienza di volontariato e apprendimento per giovani under 30 promossa da Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, in partnership con Arpa Piemonte e European Research Institute. Il progetto è finanziato nell’ambito del “LIFE Preparatory Project in Support of European Solidarity Corps” che promuove azioni a priorità ambientale a supporto del Corpo di Solidarietà Europeo (ESC) e vede lo scambio di esperienze con attività analoghe svolte da 20 volontari sul Danubio in Ungheria. Oltre alle iniziative di pulizia del Po e dei suoi affluenti, che si svolgeranno principalmente nei siti Natura 2000, VisPO prevede attività di monitoraggio, sensibilizzazione, promozione, formazione ed educazione ambientale e sportiva. E’ possibile candidarsi per diventare volontari europei VisPO sul sito www.bevispo.eu

Ragazzo picchiato a Mirafiori nord, Cerutti: “Voglio incontrarlo”

“Sono davvero rammaricata per quanto avvenuto venerdì sera a Mirafiori Nord. L’aggressione di Ahmed, un giovane profugo fuggito dalla guerra del Sud Darfur mi riempie di rabbia e di tristezza. Per questo proverò a incontrarlo, non appena si sarà rimesso, per portare la solidarietà della Regione Piemonte e la mia personale”. Così l’assessora all’Immigrazione e Politiche giovanili, Monica Cerutti, commenta il gravissimo episodio di razzismo e bullismo consumatosi in zona Mirafiori Sud, a Torino. “Questi episodi non sono semplicemente il gesto isolato di un bullo, sono frutto di un clima di odio alimentato dalla cattiva politica. – afferma l’assessora regionale – Si raccontano mezze verità sul fenomeno delle migrazioni, si alimenta la paura verso chi arriva dall’Africa come nel caso del sindaco di Domodossola che chiedeva stanze separate per neri e bianchi negli ambulatori per evitare, a suo dire, il rischio di trasmissione di chissà quali pericolose malattie. Cittadini non caschiamo nella trappola. I problemi dell’Italia non sono i migranti, sono le disuguaglianze, il fatto che una piccolissima percentuale di persone detiene la metà della ricchezza mondiale. Dal fatto che c’è chi sfrutta sia gli africani che gli italiani,  e chi viene sfruttato”. 

Reddito di cittadinanza e dintorni

Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani, in relazione alla proposta formulata dal Governo inerente al reddito di cittadinanza, previsto all’interno del decreto dignità, il cui fine è l’aiuto economico per i soggetti temporaneamente inoccupati o svantaggiati, nell’apprezzare l’intervento in questione, precisa quanto segue:

allo scopo di non creare disparità tra chi è disoccupato, ma godrebbe dei benefici del provvedimento, e i docenti che sono collocati, a seguito del trasferimento imposto dalla legge 107/2015, fuori sede, con costi spesso elevatissimi rispetto alla propria retribuzione, e forti ripercussioni sulle famiglie, in alcuni casi mono reddito, si chiede di voler tempestivamente operare per consentire agli insegnanti in questione il rientro definitivo presso le proprie città di residenza o ipotizzare una sorta di “indennità di trasferimento” la cui finalità sia quella di attenuare i disagi sopra citati. Inoltre, il Coordinamento intende soffermarsi sulla necessità e urgenza di inserire al più presto l’ora di educazione civica in ogni scuola di ordine e grado, attribuendone l’insegnamento ai docenti della classe di concorso A046 – discipline giuridiche ed economiche, perché se è vero che alla formazione della responsabilità civica degli studenti concorrono tutti gli insegnanti, a prescindere dalla propria materia di riferimento, in realtà soltanto chi conosce profondamente i meccanismi e la normativa del Diritto può operativamente comunicare nella maniera più efficace i valori della legalità, partendo dall’interpretazione del testo normativo (diritto pubblico ed in particolar modo diritto costituzione, diritto privato, diritto amministrativo etc.). Pertanto si chiede che il ministro, prof. Bussetti, al più presto elabori un decreto legge finalizzato all’inserimento nel monte ore scolastico della disciplina in oggetto; ancora si auspica l’istituzione di un tavolo operativo di concertazione con tutti gli attori che si stanno adoperando a favore di tale provvedimento. Infine rivolgiamo un appello a tutti i deputati e senatori, che prima e dopo la campagna elettorale si sono fatti carico di tale istanza, affinché sostengano tangibilmente il percorso proposto. “I giovani e la mafia? E’ un problema di cultura, non in senso restrittivo e puramente nozionistico ma come insieme di conoscenze che contribuiscono alla crescita delle persone. Fra queste conoscenze vi sono quei sentimenti, quelle sensazioni che la cultura crea e che ci fanno diventare cittadini, apprendendo quelle nozioni che ci aiutano a identificarci nelle istituzioni fondamentali della vita associata e a riconoscerci in essa.” (Paolo Borsellino)

Prof. Romano Pesavento

Presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani

CAMPAGNA EVANGELISTICA TORINO 2018

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Torino, è  un luogo che ormai da tantissimi anni è diventato un appuntamento fisso per la nostra missione itinerante; in questa città negli ultimi vent’anni Dio ha salvato tantissime persone, riunito insieme credenti di diverse realtà, creato amicizie forti e durature tanto importanti per noi. Vogliamo anche quest’anno essere presenti predicando il vangelo ai perduti, agli ultimi, alle persone in difficoltà, testimoniando attraverso persone la cui vita è cambiata dopo l’incontro personale con Gesù. Sono con noi anche due missionari americani che ogni sera ci accompagneranno nella lode e nell’adorazione. Ogni giorno al mattino e al pomeriggio siamo anche nei parchi e nelle principali strade del centro di Torino con mimi per bambini e attività di evangelizzazione di ogni tipo. Nonostante le prove che ci circondano ogni giorno e problemi di ogni genere vogliamo incoraggiare gli abitanti di Torino a venirci a trovare sotto la tenda dove ancora DIO sta BENEDICENDO queste serate e stiamo vedendo come opera  meravigliosamente nella  vita delle persone.
LA TENDA COME SEMPRE SI TROVA AL PARCO DELLA PELLERINA, CORSO LECCE ANGOLO VIA APPIO CLAUDIO,  OGNI SERA AVREMO LE RIUNIONI SOTTO LA  TENDA ALLE 20:30 E SAREMO QUI FINO ALL’ 8 di LUGLIO.
INGRESSO LIBERO
VIENI A TROVARCI.
C’E SPERANZA ANCHE PER TE!
DIO FARÁ COSE MERAVIGLIOSE
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Per info.
Ivan 338.28.28.612

Le criticità nelle carceri piemontesi

“Nella parte rimanente di questa decima legislatura si possono affrontare alcuni nodi salienti per le persone che vivono in condizione di privazione della libertà, sia per quanto riguarda le competenze dirette della Regione, sia per quanto concerne le relazioni interistituzionali che favoriscano un’esecuzione penale diversa o un maggior rispetto verso i diritti”


È l’auspicio del garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Bruno Mellano, che ha svolto la sua relazione annuale in Consiglio regionale. Una sintesi che ha riguardato la situazione generale di garanzie, con un punto specifico sulla tanto attesa riforma dell’Ordinamento penitenziario a livello nazionale. Il numero totale dei detenuti in Piemonte è di 4323, di cui 1920 sono stranieri extra UE (44% del totale) contro una media nazionale che è del 34%. “Abbiamo un’esecuzione della pena che deve valutare le misure alternative e per questo abbiamo diffuso uno strumento che si chiama ‘recidiva zero’ che dimostra tutti i limiti della mera esecuzione carceraria. I numeri parlano del 68% di recidiva per chi sconta la pena totalmente in carcere, tra il 10 e 20% per chi usufruisce di progetti di pena alternativa. C’è inoltre un problema di capienza e numero di posti disponibili, che per il Piemonte è di 3972. Un dato, quello della qualità delle strutture, legato anche alla presenza di personale, polizia penitenziaria, educatori, interpreti, mediatori. Senza queste figure non potremo avere un carcere che guarda al recupero e reinserimento”, ha proseguito. L’intervento di Mellano è stato anche l’occasione per tracciare un quadro sulla collaborazione ai vari livelli di intervento e nei vari settori d’azione: l’esecuzione penale, la sicurezza, il controllo delle migrazioni, l’area sanitaria. Vista la contingenza politica ed istituzionale sul tema dell’immigrazione “appare oltremodo significativo l’intervento svolto su richiesta dell’Ufficio nazionale del Garante, in accordo con la Garante di Torino, sul monitoraggio dei rimpatri forzati in partenza dal CPR di Torino. Una frontiera di impegno e di responsabilità onerosa ma qualificante, quanto mai attuale ed importante, a tutela di tutti i soggetti coinvolti: rimpatriandi, operatori, istituzioni”, ha sottolineato. Il passaggio di oggi è stato ancor più significativo perché recentemente il Collegio nazionale ha fatto la propria presentazione al Senato e lunedì 11 giugno la Garante di Torino l’ha svolta presso il carcere, di fronte alla competente commissione consiliare comunale. “Si tratta della dimostrazione palese del lavoro svolto da una rete di figure di garanzia che si è andata a definire in questi anni: Torino dal 2004, il Piemonte dal 2014, l’Italia dal 2016. Una rete a tutela dei diritti delle persone nella delicata situazione di privazione della libertà, anche a seguito delle condanne della Corte Europea dei diritti dell’uomo, sia in ambito penitenziario che in quello della gestione dei migranti”, ha concluso. Durante il dibattito sono intervenuti consiglieri di numerose forze politiche che si sono soffermati sugli aspetti più problematici sollevati dalla relazione, in particolare sulle condizioni fatiscenti delle strutture, sulle garanzie e i presidi sanitari per i detenuti e sui progetti per il reinserimento sociale e lavorativo.

fmalagnino – www.cr.piemonte.it

Non c’è modo per dirlo se non questo: Amantes chiude per sempre

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Dopo ventidue anni di attività se ne va il circolo più longevo del centro di Torino, piccolo centro culturale indipendente, fucina di giovani talenti di successo e di tentativi andati male. Una decisione maturata dopo mesi di ragionamenti e ricerca di alternative. Ma la soluzione giusta per noi oggi è questa. E se non è quella giusta è la migliore. 


La conta precisa degli artisti ospitati la faremo più avanti (l’associazione non chiude, chiude la sede in via Principe Amedeo) ma così alla veloce e a memoria dei posteri, sono ventidue anni di passione per l’arte, con circa quindici mostre l’anno e infinite collettive, prima fotografia e video arte poi street art e post graffiti. Quando l’attenzione era ancora altrove qui muovevano i primi passi giovanissimi creativi, poi diventati artisti. E quegli artisti già affermati, i quali certo non avevano bisogno del supporto di un’associazione così piccola, che hanno risposto alle nostre chiamate, aggiungendo vigore ai progetti. Oltre tredici anni di incontri legati al cinema indipendente, più di centoventi serate e un numero ancor più alto di autori e registi ospitati. Proprio questi incontri ci hanno portato a diventare partner e sede dei principali festival del cinema della città. E ancora migliaia e migliaia di serate dj e centinaia tra concertini e spettacoli teatrali. Tanta roba. I nomi di artisti ed organizzatori non ci stanno, ma li ringraziamo uno ad uno con il cuore e personalmente, se ne avremo occasione. Negli ultimi anni però le abitudini sono mutate, ci siamo ritrovati con mostre e spettacoli poco frequentati, certo con delle eccezioni, ma insufficienti a garantire solidità economica alla struttura. Abbiamo continuato ad ospitare i festival torinesi con ottimi risultati di pubblico, che però non ritorna. Ripiegare sull’aumento delle serate musicali e di intrattenimento è stata la prima soluzione. Questo tipo di serate aumentano l’affluenza (che paradossalmente è quello che servirebbe a salvare la baracca) ma tante persone concentrate in poche ore rischiano di costare salato. Le cifre per il disturbo alla quiete pubblica sono grosse e si rischia il penale. E poi la gente in strada, di cui ha responsabilità unica il gestore, le limitazioni alterne tra alcool, vetro e orari che non danno la sicurezza a un circolo di agire nel giusto e senza il rischio di incorrere in sanzioni. Sono dati oggettivi, li mettiamo insieme alla certezza che il mondo cambia e ci ammutiniamo prima che la nave affondi, per riapparire un giorno con una barchetta in cerca di approdo sicuro. Di questi tempi c’è da stare tranquilli. Alle socie ed i soci che per anni hanno aderito al circolo e seguito le iniziative, agli addetti ai lavori dei festival di arte e cinema con cui abbiamo collaborato, ai tanti ideatori di progetti andati bene o anche così così, a chi si è innamorato dentro queste mura, e in fondo sì, anche a chi ci sta un po’ sul culo, ma ha appoggiato almeno una volta il gomito al nostro bancone, a tutti voi un caloroso ed emozionato grazie. Per farci i saluti dal vivo e svuotare i fusti l’appuntamento è venerdì 29 giugno dalle 19 alle 2, con un sacco di dj e bella gent