TRIBUNA- Pagina 27

Tav, Ucid a favore

UCID Torino ha inviato ai presidenti delle associazioni produttive torinesi la propria adesione alle iniziative a favore della TAV, come da Consiglio Direttivo svoltosi martedì 30 ottobre 

Cari Presidenti, come credo sappiate l’UCID è l’Associazione che da settanta anni in Italia riunisce imprenditori e dirigenti di ispirazione cattolica. Il nostro impegno quotidiano è volto ad assicurare la centralità della persona, un comportamento etico e di utilità sociale delle nostre imprese secondo i dettami della Dottrina Sociale della Chiesa. Solitamente non entriamo in questioni politiche avendole delegate alle Vostre Associazioni, alle quali le nostre imprese sono iscritte, ciascuna per la propria competenza. Riteniamo però che in questo momento sia necessario far sentire la voce di tutti coloro che non condividono l’attuale gestione della città che, dopo aver buttato alle ortiche una opportunità forse unica come la ripetizione del sogno olimpico, adesso sembra schierarsi contro la linea ad alta capacità ferroviaria. Siamo convinti che queste non siano le posizioni della stragrande maggioranza dei nostri concittadini, i quali guardano come noi ad un futuro migliore per i propri figli, ad una riqualificazione industriale e turistica del Piemonte, al mantenimento e alla crescita delle tante eccellenze che ci distinguono e su cui i nostri padri hanno avuto la capacità di credere e di investire per svilupparle.Anche il Vangelo di Matteo nella famosa Parabola punisce chi, avendo ricevuto dei Talenti da custodire, anziché tentare di svilupparli li ha sotterrati, sperando che rimanessero inalterati. Per questo motivo giunga a tutti voi l’adesione dell’ UCID Torino alla protesta che avete rappresentato nei giorni scorsi e alle modalità che deciderete di attuare per portarla avanti in futuro.

Alberto Carpinetti Presidente UCID – Torino e Consiglio Direttivo all’unanimità

Logistica, “Piemonte penalizzato”

Decreto Genova: gli interporti di Torino-Orbassano e Novara sono fuori dalla Zona Logistica Semplificata (ZLS). A confermarlo l’assessore regionale ai Trasporti Francesco Balocco, nella sua risposta  all’interrogazione del consigliere del partito democratico, Gabriele Molinari che ha chiesto conto alla Giunta dei motivi che hanno portato all’esclusione di una parte strategica del Piemonte. “Si tratta dell’ennesima penalizzazione messa in atto da questo governo nei confronti del sistema delle infrastrutture della nostra regione – ha dichiarato l’assessore in aula – In sede di cabina di regia della logistica del Nord-Ovest ho concordato  con i due assessori di Liguria e Lombardia una posizione unitaria per chiedere il superamento dell’attuale ZLS e di quella straordinaria prevista dal decreto Genova, prevedendo l’inclusione di Novara, Orbassano e Mondovì. L’auspicio – ha concluso Balocco – è che nei prossimi sviluppi parlamentari questa esclusione possa essere corretta o che il ministero possa procedere rapidamente a tale integrazione per scongiurare un ulteriore danno alla logistica piemontese”. L’articolo 7 del decreto prevede di comprendere nella zona logistica semplificata, immaginata per rilanciare il porto ligure dopo la tragedia di ferragosto, i retroporti di Rivalta Scrivia, Arquata Scrivia, Novi San Bovo, Alessandria, Castellazzo Bormida e Ovada Belforte (tutti in provincia di Alessandria), nonché i retroporti di Dinazzo e Vado ligure. Dall’elenco risultano esclusi sia l’interporto di Torino- Orbassano, sia quello di Novara, quest’ultimo collocato proprio sulla direttrice Genova-Milano. È, invece, presente Milano. L’essere inclusi nella Zona logistica semplificata consente alle imprese del settore operanti su quei siti di godere di procedure semplificate  e dunque di avere minori costi, nonché di contributi pubblici. Sono contento che l’assessore condivida le mie preoccupazioni – ha ribadito il consigliere Molinari – cosi com’è, quel provvedimento costituisce un danno enorme per i nostri territori, a cui va senz’altro posto rimedio. L’assessore sta facendo la sua parte perché si arrivi a una correzione, ma è evidente che si tratta di un tema sul quale dobbiamo  farci sentire”. Durante la sessione del question time è stata data risposta anche alle interrogazioni di  Maria Carla Chiapello(Moderati) sulla durata delle impegnative mediche per esami e visite; di Gianluca Vignale (Movimento nazionale per la sovranità) sulla certezza disponibilità finanziaria agli enti locali; di Andrea Appiano (partito democratico) sulla riorganizzazione della rete di laboratori analisi dell’area Omogeneo Nord Ovest; di Nadia Conticelli (Partito democratico) sul completamento delle infrastrutture piazza Baldissera a Torino; di Benito Sinatora (Lega Nord) sulla carenza di carrozzine presso pronto soccorso dell’ospedale Molinette; di Marco Grimaldi (Liberi e uguali) sulla situazione delle comunità terapeutiche di Torino Nord; di Stefania Batzella (Movimento libero e indipendente) sulla rete oculistica  e ambulatori ad accesso diretto; di Roberto Ravello (Fratelli d’Italia) sui tempi di apertura del nuovo ospedale di Verduno; di Giuseppe Antonio Policaro (Fratelli d’Italia) sulla Corte dei Conti sull’Asl di Vercelli; di Luca Angelo Bona (Forza Italia) sulle postazioni radio per le emergenze di Lusentino; di Andrea Fluttero (Forza Italia) sul depotenziamenti del laboratorio analisi di Rivoli; di Paolo Domenico Mighetti (Movimento 5 Stelle) sulla chiusura circonvallazione di Tortona; di Gianpaolo Andrissi (Movimento 5 Stelle) sulla grave situazione patrimoniale della società biellese Seab S.p.a.; di Mauro Campo (Movimento 5 Stelle) sull’individuazione di sedi appropriate  e sicure per gli istituti scolastici di Mondovì. 

Il pentimento degli industriali che scelsero Chiara

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STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto
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Luigi Di Maio ha paura che i pentastellati implodano.Chiara Appendino è avanti su tutto: lei è già esplosa. Prima su molte cose, ma tutte negative. Ha tentato di imporre il suo volere sul gruppo pentastellato con un totale flop.  Non le é rimasta che la fuga, ottenendo il top del consenso negativo.  I no Tav arrabbiati per la sua assenza. Tutte le forze sindacali favorevoli alla Tav. Veramente sta venendo fuori che tutta la città e per la Tav. Del resto il ragionamento è semplicissimo. Per produrre ed esportare bisogna utilizzare ed avere efficienti infrastrutture, e un tunnel realizzato a metà dell’Ottocento non è proprio il massimo.  E perché i pentastellati hanno orgogliosamente votato all’unanimità l’ordine del giorno anti Tav? Innanzitutto molto ferrato sulla materia non sono, non è una novità che sono un po’ naif.  Soprattutto questa mozione non ha effetti pratici sull’opera. Tranne una credibilità della classe politica locale che ora è sottozero.
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E i leghisti Hanno votato contro e hanno ragione.  Peccato che la nostra città stia sempre più sprofondando nell’oblio del generale disinteresse per la totale non credibilità. Mi rimane una sola ultima domanda : ma gli industriali o operai che hanno votato gli epigoni di Beppe Grillo che dicono? Sostenendo che Piero Fassino era oramai inadeguato hanno puntato sulla giovane Sindachessa, laurea alla Bocconi, e ora si pentono? Sì, proprio così, si pentono amaramente. Ma oramai la frittata è fatta.E il treno della credibilità è partito per altri lidi. In soccorso dei pentastellati arriva la sinistra sbrindellata. Fratoianni parlamentare torinese di Sel insiste: siamo sempre stati contrari alla Torino-Lione. Oramai liberi ed uguali non c’è più. Bersani e company rimangono con il cerino in mano.
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La notizia del giorno è la Cgil: 163 favorevoli, 44 contrari e 22 astenuti. A larghissima maggioranza i figli di Giuseppe Di Vittorio, Luciano lama e Bruno Trentin sono contro la Tav. Come mai? Non sono più i figli di questi grandi sindacalisti.  Ora camminano da soli. Si perdono posti di lavoro? I ” rivoluzionari” non si preoccupano.Tanto la Cgil ha più del 60 % degli iscritti pensionati. Lo stipendio a fine mese è assicurato. Non è del resto una novità: alcuni sindacalisti hanno sempre avuto un debole per i centri sociali.Ed ora sono diventati maggioranza.Quasi sicuramente la Tav si completerà. Impossibile dire ai francesi che le opere che hanno realizzato sul loro territorio non servono a nulla.Dire all’Europa che abbiamo scherzato.Perché questo è il punto.  Per l’Europa, per i francesi, i pentastellati non sono solo gli epigoni del comico Beppe Grillo. Chi nasce comico muore comico e ricerca l’applauso del pubblico pagante. Per gli altri Paesi europei sono i governanti Italiani. Essendo tali rappresentano un problema dell’ Italia e degli Italiani. Difficilmente si voterà a Torino per il Comune. I pentastellati, come gli altri, sono troppo affezionati al loro indennità amministrativa. Anche loro tengono famiglia. Ma tra un po’ si voterà per Regione ed Europa. Vedremo cosa capiterà.

BIMBO COLPITO DA PALLINI DA CACCIA, ON. BRAMBILLA: “INTRODURRE IL REATO DI OMICIDIO VENATORIO DURANTE LA CACCIA”

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“Dato che questo governo afferma di aver a cuore la sicurezza dei cittadini, mandiamo in carcere chi uccide o ferisce una persona mentre caccia per divertimento. Ho appena depositato una proposta di legge per introdurre, sul modello dell’omicidio stradale, il reato di omicidio venatorio, con la fattispecie collegata di lesioni gravi o gravissime procurate durante l’esercizio della caccia, anche in forma non consentita”. Lo ha detto l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento Animalista e della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, commentando il caso del bambino di Osimo, colpito ieri da alcuni pallini da caccia e ricoverato nel riparto di rianimazione pediatrica dell’ospedale di Ancona. “Quando si tratta di caccia – aggiunge l’ex ministro – certe forze politiche fanno sconti, anche in tema di sicurezza. Siamo stanchi della sostanziale indifferenza, quando non si tratta di vera e propria connivenza con cui le autorità competenti, dalle Regioni ai ministeri, assistono allo stillicidio di morti e feriti, anche persone di minore età, provocate dalle doppiette dei cacciatori. E’ ora di dire basta. Allo scopo non solo propongo di prevedere, a questo punto per legge, con un progetto che ho già scritto, il silenzio venatorio il sabato e la domenica, una stretta nelle concessioni delle licenze di porto d’armi per uso “sportivo” o di caccia insieme a controlli medici annuali, ma anche i reati di omicidio venatorio, lesioni gravissime e gravi. Chi spara nelle campagne e nei boschi e colpisce una persona dev’essere punito più gravemente di chi commette un “normale” omicidio colposo, proprio perché il cacciatore tiene legittimamente in mano un’arma letale. In analogia con l’omicidio stradale, la pena base ipotizzata è fino a 7 anni di reclusione. In aggiunta, sono previste numerose circostanze aggravanti”.”Alla piccola vittima – conclude l’on. Brambilla – auguro pronta guarigione, alla famiglia esprimo la mia vicinanza, a chi deve decidere chiedo: fino a quando dovremo sopportare tutto questo? Solo perché non ci sono di mezzo gli immigrati, il divertimento di pochi vale più della sicurezza di tutti? L’abolizione della caccia è e resta il nostro unico obiettivo”.

TAV, BATZELLA (MLI): “VERGOGNOSA BAGARRE IN AULA”

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO “Quanto accaduto oggi in Consiglio regionale non è degno di un’istituzione che rappresenta tutti i cittadini”. Lo afferma la consigliera regionale di Movimento Libero Indipendente, Stefania Batzella, riferendosi alla bagarre scoppiata in Aula dopo l’informativa del presidente della Regione, Sergio Chiamparino, sul Tav. “I toni usati da alcuni consiglieri, le minacce fisiche, gli insulti, le aggressioni verbali – spiega – sono stati vergognosi. Io da sempre combatto ogni forma di violenza e oggi tra i banchi dell’assemblea legislativa ne ho vista tanta. Ci è mancato poco che qualcuno alzasse le mani. Che esempio diamo ai cittadini? Il Consiglio regionale è sempre in prima linea per contrastare ogni forma di violenza e poi in Aula assistiamo a queste scene penose. Non ci sto. Mi sento in dovere di chiedere scusa ai piemontesi per quanto accaduto”. “Democrazia – aggiunge Batzella – significa libertà di pensiero e confronto costruttivo, che può anche essere acceso, ma deve sempre rispettare la persona”. “Sul Tav non ho cambiato idea – conclude la consigliera di Mli – e resto sempre contraria all’opera, ma comportamenti del genere in un’aula come questa sono del tutto inaccettabili da chi dovrebbe dare per primo il buon esempio”.

La minoranza no-tav in Comune diventa maggioranza nella società

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Torino, 29 ottobre

A scanso di equivoci la sindaca Chiara Appendino l’aveva detto, appena prima di partire per Dubai, a promuovere la Città negli Emirati: “Siamo sempre stati contrari alla Tav, la posizione è già nota da tempo. Ora la decisione spetta al governo e spero si arrivi in fretta ad una conclusione”. Oggi, in consiglio comunale (dove una folta delegazione di imprenditori e sindacati pro-Tav si è recata per manifestare il dissenso da tale posizione) e a margine del dibattito in Sala Rossa si sono scatenate le reazioni degli esponenti politici e delle associazioni di categoria a favore della Torino -Lione. Ecco alcuni commenti.

Altri servizi e aggiornamenti dedicati alla questione Tav e la posizione di M5S

 su www.iltorinese.it

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ALBERTO MORANO LISTA CIVICAE’ la prima volta in tanti anni che tutte le organizzazioni imprenditoriali e produttive della Città fanno sentire forte e chiara la loro voce. Finalmente la Città si è accorta del vuoto assoluto, della mancanza di visione e strategia di una maggioranza e di una giunta che oggi vogliono, con arroganza, sacrificare, sull’altare di una presunta ideologia, il futuro ed il destino di una Città e di una Regione. Il secondo profilo che vorrei sottolineare è l’assenza, oggi, come peraltro altre volte, del Sindaco. Assenza che risulta ancor di più di fronte alla presenza della Città e segnala plasticamente la distanza e la frattura fra la Torino che lavora e produce ed il governo 5 Stelle. Rappresentanti della maggioranza 5 Stelle hanno provato ad obiettare, da un lato che vi era la concomitanza con il Forum di Finanza Islamica (decisivo, e faccio fatica a non sorridere, per i destini di Torino) e dall’altro che la Sindaca è notoriamente No Tav. E che Torino sia affidata a persone con l’esperienza di un bambino di 5 anni, senza alcuna capacità di gestione dei problemi emerge chiaramente da quanto è stato fatto dalla Giunta in questi due anni e trova conferma nella lettura dei curricula vitae di chi ci amministra. Mi limito a due: il Sindaco e l’Assessore di punta, il presunto trait de union con il mondo imprenditoriale. L’esperienza più significativa del Sindaco nel mondo del lavoro è stata lo stage alla Juventus a cui ha unito 5 anni di Consiglio Comunale nel corso dei quali, pur rivestendo la carica di Vice Presidente della Commissione Bilancio, non si è accorta dello stato comatoso dei conti di Torino. Ancor più debole è il curriculum dell’”Avvocato Assessore al Commercio” che gli anglosassoni definirebbero benevolmente “not notable“, e che vanta forse solo qualche esperienza come organizzatore di eventi e serate in una discoteca poi fallita. Queste sono le persone che oggi rappresentano Torino al Forum di Finanza Islamica che si tiene a Dubai e che dovrebbero convincere investitori arabi ad investire su Torino, ma che certamente si dimenticheranno di dire loro che arrivare a Torino non è così facile stante la carenza di collegamenti e domani sarà anche più difficile e che, forse, dovranno dotarsi di biciclette per spostarsi da una parte all’altra di una città che i 5 Stelle sognano senza autovetture”.

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OSVALDO NAPOLI FORZA ITALIA “L’ordine del giorno presentato  dal M5s fa di Torino la capitale “No Tav” e riprende nella sua interezza la lettera aperta, inviata lo scorso 5 settembre, dal Movimento “No Tav” al premier Giuseppe Conte e al ministro Toninelli.  Il trionfo della cultura del “No” è ormai inesorabilmente completo. Se al caos delle Olimpiadi aggiungiamo adesso anche la vittoria della linea “No Tav” possiamo drammaticamente confermare che l’Appendino e la sua maggioranza, con la loro ottusa opposizione alle grandi opere e alle infrastrutture, si confermano, anche in Piemonte, i peggiori nemici dell’Italia e delle sue prospettive, presenti e future, di crescita. “Errare è umano perseverare è diabolico”. Se il mondo industriale, commerciale e produttivo di Torino, usano parole pesanti nei confronti della maggioranza consiliare torinese e del futuro del Piemonte, siamo arrivati alla frutta se non al digestivo anche nei rapporti istituzionali. La Tav è opera fondamentale perché, senza, il Piemonte e l’Italia rischiano di rimanere isolati e relegati ai margini di qualsiasi disegno di crescita logistica e di sviluppo. È facile intuire come un approccio così sfacciatamente ideologico ai problemi di Torino sia un forte campanello d’allarme per tutte le categorie produttive e le associazioni di impresa. Forza Italia farà un’azione sempre più capillare nella società civile e tra le forze produttive per sbarrare la via del declino imboccata con allegro disinteresse dai Cinquestelle”

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DAVIDE GARIGLIO PARTITO DEMOCRATICO “Folle autolesionismo. Solo così si può definire la scelta della maggioranza che sostiene Chiara Appendino in Consiglio comunale di pronunciarsi contro la realizzazione del collegamento ferroviario Torino-Lione. Le nostre imprese non investiranno più nella nostra Regione. C i impoveriremo e diventeremo sempre più marginali. Non é vero che il blocco della TAV porterebbe più soldi per il trasporto pendolari. Le somme da restituire all’Unione europea, i danni da pagare alla Francia e la messa in sicurezza delle opere costerebbero quanto la stessa realizzazione dell’opera. Se  vincessero i NO TAV, non avremmo l’opera e spenderemmo lo stesso il denaro: un capolavoro di autolesionismo”. “Gli unici a guadagnarci sarebbero i tedeschi perché il collegamento europeo est-ovest passerebbe a nord delle Alpi e avvantaggerebbe ulteriormente il nord Europa. Come Partito Democratico ci batteremo con forza a fianco del fronte SI TAV che oggi, per la prima volta, é sceso in piazza per opporsi a questa scelta di chi governa la nostra Città”.

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FABRIZIO RICCA LEGA NORD  “ La Lega continua a essere favorevole al Tav: il Piemonte non può essere tagliato fuori dai corridoi commerciali. Il documento presentato oggi è una fuga in avanti del Movimento 5 Stelle che non ci saremmo aspettati. Si tratta di una posizione puramente ideologica, il Governo del cambiamento andrà avanti anche senza queste sceneggiate. C’è una maggioranza di cittadini silenziosa a favore dell’opera e i voti ottenuti alle ultime elezioni comunali dal M5S non erano legati al Tav.”

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SILVIO MAGLIANO MODERATI “Sgomento e preoccupazione per la tenuta democratica e per il futuro della nostra città. Questo il mio stato d’animo a pochi minuti dall’essere stato espulso dalla Sala Rossa per la sola intenzione di esprimere il mio assoluto, motivato e documentato sostegno alla TAV. Oggi è andato in scena un gravissimo attentato alla libertà di espressione, mia e degli altri colleghi di Minoranza. È così che muore la democrazia. Queste modalità di conduzione dell’Aula ricordano in maniera inquietante fasi storiche drammatiche del passato della nostra nazione, che speravamo di esserci per sempre lasciate alle spalle e che la storia stessa ha condannato senza appello. Sul merito: ribadisco ancora una volta che la TAV è fondamentale per il futuro di Torino. Oggi questo stesso futuro è stato messo a repentaglio dalla cecità ideologica di una Maggioranza che dovrà prendersi le proprie responsabilità nei confronti di tutti. Le reti infrastrutturali che legano Kiev al Portogallo sono parte integrante e irrinunciabile del sistema di connessione dei trasporti, e non solo, dell’Europa. La domanda è chiara e la risposta è semplice: vogliamo che Torino sia inclusa in queste reti? Io rispondo sì, i Cinque Stelle no”.

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COMMERCIALISTI E NOTAI: SENZA TAV RISCHI PER SVILUPPO DEL TERRITORIO “Gli Ordini professionali dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, degli Avvocati e dei Notai della provincia di Torino, senza alcuna velleità politica, ma con l’unico scopo di evitare un ulteriore danno al territorio, già funestato da una crisi economica senza precedenti, ritengono che ogni rivalutazione dei lavori relativi alla Nuova Linea Torino – Lione contenga in sé il rischio di relegare Torino e il Piemonte ad un isolamento con conseguenti ripercussioni sull’economia e sullo sviluppo anche culturale del territorio. Pur non avendo le competenze tecniche necessarie per le valutazioni di impatto ambientale, la positiva esperienza dell’alta velocità Torino – Milano – Roma – Napoli e gli studi posti in essere dagli organi all’uopo preposti, portano a ritenere che la mancata apertura di un moderno canale ferroviario di collegamento con l’Europa limiterebbe ulteriormente le aziende e le persone del territorio, in un mondo ed in un mercato che vedono una sempre più accentuata necessità di interazioni e scambi. Gli Ordini scriventi vorrebbero veder superate le diversità culturali e politiche affinchè le “grandi opere” vengano considerate sfide da affrontare e non ostacoli da evitare e ciò al fine di tutelare il territorio aprendolo al futuro.Gli Ordini professionali, da sempre coesi con le istituzioni, sono convinti che occorra ponderare con grande attenzione le scelte sul tema, onde evitare di farsi guidare da astratte prese di posizioni politiche distanti anni luce dalle necessità di Torino e del Piemonte tutto”.

 

“L’EUROPA CONTRO GLI AGENTI IMMOBILIARI”

Fiaip Piemonte: Normativa europea ci porta indietro di 30 anni

“Un ritorno ai sensali, un passo indietro nel processo di professionalizzazione degli agenti immobiliari, con la certificazione dell’abusivismo”. Il presidente di Fiaip Piemonte (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) Paolo Papi commenta così la nuova normativa europea “secondo cui gli iscritti a qualsiasi ordine professionale, dal 2019 potrebbero chiedere e ottenere di fare, insieme al loro mestiere, anche la nostra professione: alla faccia della specializzazione”.

A RISCHIO GARANZIE PER CONSUMATORI E MERCATO

“Permettere a geometri, avvocati, commercialisti, notai di svolgere contemporaneamente alla loro professione anche quella di agente immobiliare significa perdere l’imparzialità e l’assenza di conflitto di interessi che solo un mediatore che esercita in modo esclusivo può garantire”, aggiunge Papi, spiegando i rischi a cui ci si affaccerebbe se l’articolo 2 del Disegno di Legge Europea 2018 trovasse applicazione nel nostro Paese.

Nel 1989 con l’introduzione la legge 39, la figura dell’agente professionale assurge a un ruolo di tutela del mercato e soprattutto della clientela, ovvero i cittadini. Oggi un agente immobiliare non può essere al contempo un lavoratore dipendente a tempo pieno, pubblico o privato, né un imprenditore o un professionista che opera in altri settori. La professione di agente immobiliare deve essere svolta in modo esclusivo dopo un corso professionale e il superamento dell’esame per il rilascio della tessera di abilitazione.

I CONFLITTI DI INTERESSE DEL DISEGNO EUROPEO

“L’Unione europea invece ora vuole liberalizzare la professione di agente: così ingegneri, commercialisti, notai e architetti, figure che lavorano a stretto contatto con il campo immobiliare, potranno acquisire l’abilitazione e svolgere questa attività in contemporanea alla loro principale”, aggiunge Franco Repetto, responsabile comunicazione e rapporti istituzionali di Fiaip Alessandria, evidenziando come sia breve il passo verso un mercato senza regole in cui l’equidistanza dai soggetti coinvolti è compromessa. “E’ sufficiente pensare a un dipendente di un ufficio tecnico comunale o un dipendente di banca che con questa nuova legge avrebbe la possibilità di abbinare al suo lavoro quotidiano qualche affare come mediatore immobiliare”.

OBIETTIVO E’ QUALIFICARE, NON IL CONTRARIO

Da sempre Fiaip si batte per professionalizzare la propria categoria; si scontra con l’abusivismo di chi vende casa e chiede provvigioni senza averne i titoli; lotta affinché gli operatori del settore siano identificati come professionisti qualificati, responsabili e conoscitori delle norme che regolano il mercato.

“L’obiettivo è qualificare sempre più la nostra professione, tant’è che stiamo portando avanti la proposta di un corso di laurea come mediatore immobiliare al pari di quello di mediatore culturale. Fiaip oggi propone a tutti i suoi iscritti un modello applicativo professionale ‘UNA FIAIP’ per far crescere il livello qualitativo professionale dell’agente immobiliare. Ora invece ci vediamo arrivare una direttiva europea che ci porta indietro di trent’anni. Assurdo”, commenta Papi.

CHI L’HA FATTO SE N’E’ PENTITO

Del resto, chi ha applicato il disegno di legge europea se n’è già pentito, perché i risultai sono stati disastrosi. Belgio, Svezia, Francia e Germania al momento non hanno recepito la normativa: “Si guardano bene dal depotenziare la nostra professione per non finire come la Spagna (dove la deregulation è in vigore dal 2006) che si ritrova con circa 5 milioni di cause civili giacenti nei tribunali”.

PRESENTATA MODIFICA DI LEGGE

Fiaip, insieme con le altre associazioni di categoria, ha presentato al Ministero dello Sviluppo economico una proposta di modifica della legge 39/89. “Un documento che enfatizza le responsabilità professionali, etiche e formative e che apre a compatibilità con altre attività solo per fornire servizi strumentali e propedeutici alla professione di mediatore immobiliare. Le specificità del mediatore immobiliare – conclude il presidente regionale – non devono indebolirsi, devono diventare più chiare, premianti e riconosciute per proteggere gli interessi delle persone”.

PD: Forum, forse si comincia a discutere

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Al Forum del Pd Federica Mogherini, Alto Rappresentante dell’Unione per la politica estera, ha ricordato come “occorra non già distruggere il vecchio, ma costruire il nuovo”. Veltroni invece ha sottolineato come dopo la sconfitta non si sia ancora aperta alcuna discussione e ha invocato meno riunioni di correnti. Tommaso Nannicini, tra i relatori, in modo autocritico ha affermato: ” abbiamo sbagliato a fare le riforme del lavoro contro il Sindacato e non con il Sindacato “.Altri hanno polemizzato con chi ” non credeva nei corpi intermedi”. Insomma sul banco degli imputati è finalmente finito il renzismo e cioè un leader e una politica che hanno portato il Pd al 18 %.I giornali raccontano che alcuni esponenti del “giglio magico” polemicamente hanno abbandonato la kermesse prima che finissero i lavori della prima giornata, manifestando il loro disappunto. ( Renzi è in Cina, tanta è la considerazione nei confronti del Segretario attuale). E si capisce! Per la prima volta si discutono le cause dei crolli elettorali e delle sconfitte subite dal Pd e lo si fa non dando la colpa agli elettori o ad un difetto di comunicazione, ma chiamando le cose per nome e cognome. Sono le cose che in questi anni molti di noi hanno sempre detto e pensato, venendo però accusati di essere dei conservatori, contrari al nuovo e chi più ne ha più ne metta. È un altra linea, rispetto a quella proposta da Renzi pochi giorni fa alla riunione della sua corrente tenutasi alla Leopolda nel corso della quale ha presentato la contromanovra dei renziani e ha proposta la costituzione dei comitati di resistenza civica, un embrione di qualcosa di esterno e di alternativo al Pd. L’unico rammarico è che ci siano volute una lunga e inarrestabile sequenza di sconfitte prima di avviare una tale riflessione e per capire che il renzismo e le sue politiche ( dalla riforma costituzionale alla riforma della legge elettorale, dal Jobs Act alla delegittimazione della Cgil, dalla politica dei bonus alla riforma della scuola) avrebbe allontanato dal Pd milioni di elettori, mutandone l’identità originaria, quando invece tutto ciò che si stava verificando sotto i nostri occhi era chiaro, anzi chiarissimo.

Wilmer Ronzani

Appello al Presidente della Repubblica per il IV Novembre

Il 4 novembre ricorre il centenario della Vittoria nella Grande Guerra. Da più parti, tra cui il Centro Pannunzio, e’ stato rivolto con adeguato anticipo l’invito a proclamare festa nazionale la ricorrenza, almeno nell’anno centenario, come avvenne il 17 marzo 2011 per i 150 anni della proclamazione dell’Unita ‘ Nazionale. Tra il resto, essendo di domenica il 4 novembre, il riconoscimento della festività nazionale non avrebbe nessuna conseguenza sul lavoro e assumerebbe esclusivamente un valore morale. Dopo esserci rivolti al Governo inutilmente, ci siamo permessi di sottoporre al Capo dello Stato, anche nella sua veste di Capo delle Forze Armate, questa richiesta per onorare degnamente i 650 mila Caduti nella Grande Guerra , memori del fatto che la Costituzione definisce”sacro” il dovere dei cittadini di servire la Patria in armi.Disconoscere il valore del completamento dell’Unita’ nazionale raggiunta con Trento e Trieste, senza attribuire alla ricorrenza il valore di festa nazionale ,ci appare un’ingiustizia storica e un invito implicito alle giovani generazioni a sottovalutare la storia patria in una delle pagine più importanti.Lo chiediamo anche come nipoti di Caduti e Combattenti in quella guerra . Con i migliori saluti

prof . Pier Franco Quaglieni
Direttore generale del Centro Pannunzio

FINE VITA: A TORINO TAVOLO INFORMATIVO IN VIA GARIBALDI

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“Tavolo informativo #LiberiFinoAllaFine” è l’iniziativa che vedrà impegnati +Europa Torino e Associazione Radicale Adelaide Aglietta domani, domenica 28 ottobre, a Torino

L’evento segue la proposta di Associazione Luca Coscioni (di cui Marco Cappato è il tesoriere) che ha organizzato per il weekend decine di tavoli distribuiti sul territorio nazionale.

A Torino la manifestazione si terrà dalle 11 alle 13 in Via Garibaldi angolo Via San Dalmazzo. In caso di pioggia il luogo dell’iniziativa si sposterà in Piazza Castello angolo Via Roma. La data non è casuale. Infatti in settimana la Corte Costituzionale ha emesso una sentenza senza precedenti, dando 11 mesi di tempo al Parlamento per colmare i vuoti normativi sul fine vita. Proprio quel Parlamento che da ben 5 anni non discute la nostra proposta di legge di iniziativa popolare Eutanasia Legale è ora chiamato a rispondere. Ad oggi le firme raccolte superano le 120.000, ma non abbiamo intenzione di fermarci qui. L’obiettivo è essere #LiberiFinoAllaFine. Durante il tavolo si potrà venire a conoscenza delle numerose battaglie che l’Associazione Luca Coscioni sta portando avanti (dal fine vita alla libertà di ricerca scientifica e di abolizione della Legge 40), nonché reperire il modulo per compilare il proprio testamento biologico. Inoltre sarà possibile firmare per la nostra ICE “Welcomingeurope.it-Per un’Europa che accoglie”, il cui oggetto è una nuova politica migratoria europea di accoglienza. All’evento saranno presenti Igor Boni (coordinatore +Europa Torino e Associazione Radicale Adelaide Aglietta), Silvja Manzi (amministratrice di +Europa e tesoriere di Radicali Italiani), Emilio Coveri (presidente di Exit Italia) e Silvio Viale (ginecologo e membro della Direzione Nazionale Associazione Luca Coscioni). È proprio Viale a dichiarare: “Vittoria! La Consulta fa fare un passo avanti verso nuovi diritti sul fine vita. Ora il Parlamento non ha più scuse, tanto meno la litania sul contratto di governo”.