Il commento del presidente Sergio Chiamparino sull’approvazione del bilancio regionale 2015
“Desidero prima di tutto ringraziare l’intero Consiglio Regionale perché ancora una volta ha fatto prevalere le ragioni dell’incontro e dell’interesse dell’istituzione che rappresenta sulle legittime istanze che ogni forza politica esprime. Desidero anche ringraziare il vicepresidente Reschigna per il suo prezioso lavoro quotidiano. Vorrei sottolineare due cose: il bilancio che approviamo oggi dimostra come la Regione sia riuscita a rimettersi sulla giusta rotta, perché noi un anno fa abbiamo preso in mano una nave che era letteralmente in balia delle onde. Lo dimostra molto chiaramente quello che abbiamo fatto con la Sanità: in pochi mesi siamo riusciti a uscire da una situazione di precommissariamento, abbiamo riaperto le assunzioni e, con la nomina dei nuovi direttori delle ASL, abbiamo anche dimostrato che se si vuole si può fare a meno della lottizzazione. E’ vero, per rimettere in sesto i conti abbiamo dovuto aumentare le tasse e contenere il più possibile la spesa. Ma, e voglio dirlo chiaramente, non è certo per colpa dei tagli del governo Renzi che abbiamo dovuto farlo, ma perchè abbiamo dovuto tamponare la disastrosa situazione dei conti che ci siamo trovati davanti. Sia sulla Sanità sia sul Bilancio abbiamo dunque lavorato per far recuperare credibilità al nostro Ente, e le positive relazioni con il Ministero dell’Economia e delle Finanze dimostrano che ci siamo riusciti. A chi ci rimprovera la mancanza di una visione per il futuro della nostra Regione io rispondo che abbiamo scelto di costruire la nostra azione di governo misurandoci con i problemi che quotidianamente ci troviamo davanti, affrontandoli con concretezza, come abbiamo fatto ad esempio per la riapertura della Cartiera di Roccavione. Senza questa concretezza si rischia di confondere la visione con l’ideologia, e di ideologia la nostra Regione non ne ha proprio bisogno.”

Tra le realtà territoriali, Cuneo è la provincia che manifesta nei primi tre mesi dell’anno la dinamica migliore, mentre Asti consegue il risultato meno incoraggiante
Per la prima volta la UE ha introdotto tra i fattori di crescita e di sviluppo, all’interno della propria strategia di Europa 2020, l’innovazione in campo culturale e sociale. Obiettivo è quello di sostenere la nascita di filiere trasversali tra i diversi settori culturali così da consentire ai singoli operatori di fuoriuscire dall’autoreferenzialità che in questi anni ha caratterizzato la cultura e acquisire un approccio innovativo. Se ne parlerà lunedì 11 maggio dalle ore 9 alle 13, presso la Sala Viglione di Palazzo Lascaris, in via Alfieri 15 a Torino in un convegno – organizzato dal Gruppo Socialisti e Democratici al Parlamento europeo – dal titolo “L’Europa e il Piemonte per la cultura. L’innovazione come motore di sviluppo”. Apriranno i lavori Mercedes Bresso, parlamentare europeo e Davide Gariglio, Presidente Gruppo PD Consiglio Regionale del Piemonte. Porteranno il loro contributo Giuseppina De Santis, Assessore Innovazione Regione Piemonte, Antonella Parigi, Assessore Cultura Regione Piemonte, Silvia Costa, Presidente Commissione Cultura al Parlamento europeo, Erminia Sciacchitano, Policy Officer in Commissione Europea nella DG Educazione e cultura, Luca Mattiotti del Segretariato Commissione Sviluppo regionale del Paramento europeo, Fabio Donato, Rappresentante nazionale in Horizon 2020, Cristina Loglio Presidente del Tavolo Mibact Europa Creativa. Sono previsti gli interventi di Fiorenzo Alfieri, Alessandro Allemandi, Sergio Ariotti, Patrizia Asproni, Alberto Barbera, Irene Calderoni, Evelina Christillin, Sarah Cosulich, Massimo Lapucci, Beppe Navello, germano Paini, Raffaella Rocchetta, Giorgia Turchetto, Mario Turetta, Daniele Valle, Walter Vergnano, Paola Zini. Il dibattito sarà moderato da Michele Ruggiero ed è previsto un dibattito con gli operatori culturali presenti in sala che potranno intervenire per portare il loro contributo al dibattito.
“Un anno fa è stato emanato un provvedimento legislativo che prevedeva l’istituzione di appositi uffici negli enti locali, per la trasparenza e la lotta alla corruzione. Istituito prontamente anche nel comune di Torino. Attualmente costituito da tre persone. Un alto funzionario e due impiegati. Un po’ pochini. ma ora viene il “bello”: quest’ufficio non si può muovere autonomamente”



A Torino nella prima repubblica gli iscritti al Pci erano sui 48000 e al Psi 15000. Sicuramente i tempi cambiano. E’ notorio che le primarie per la scelta dei candidati sono aperte a tutti i cittadini. L’attuale segretario provinciale è stato scelto da persone che si sono iscritte al momento del voto. Partito che vai regole che trovi
Riceviamo e pubblichiamo 
NEPAL; PIEMONTE; SOLIDARIETA’ REGIONE, TUTTI GRUPPI CHIEDONO STANZAMENTO RISORSE