TRIBUNA- Pagina 100

Nuove realtà Lauriano e Piazzo: "Tira una brutta Tari"

Lauriano

Gruppo e lista contestano che,  invece, si stia assistendo ad un lievitare delle spese del Comune di Lauriano per i contenziosi legali

 

Tornano a fare sentire la loro voce il gruppo consiliare e la lista “Nuove realtà Lauriano e Piazzo” . E ancora una volta, in un volantino, destinataria delle critiche è l’amministrazione comunale di Matilde Casa per l’aumento della Tari, avvenuto “nonostante –si legge – abbia promesso che la Tari non sarebbe stata aumentata a fronte dei notevoli tagli ai passaggi della racconta indifferenziata”. Gruppo e lista contestano che,  invece, si stia assistendo ad un lievitare delle spese del Comune di Lauriano per i contenziosi legali ed evidenzia  che “per il funzionamento degli organi istituzionali,nel 2015 sono stati messi a bilancio oltre 32mila euro”, compreso lo “stipendio” del sindaco. Il documento sottolinea, poi, la necessità di una pratica dell’amministrazione pubblica, allargata e partecipata, criticando il mancato coinvolgimento di popolazione e consiglieri di minoranza in decisioni importanti dell’amministrazione.

Massimo Iaretti

Da Palazzo Civico le mozioni per la donazione organi

Formare il personale delle anagrafi cittadine, previo adeguamento del software informatico, affinché i torinesi che lo vorranno possano dichiarare la loro volontà di donare gli organi

 

PAL CIVICOIl consiglio comunale ha approvato due mozioni, presentate,  rispettivamente, dai consiglieri Chiara Appendino e Laura Onofri  per promuovere la donazione degli organi. I documenti sono passati all’unanimità e chiedono di formare il personale delle anagrafi cittadine, previo adeguamento del software informatico, affinché i torinesi che lo vorranno possano dichiarare la loro volontà di donare gli organi al momento del rilascio o del rinnovo della carta d’identità. Tra gli intervenuti anche il sindaco Piero Fassino che ha dichiarato che è già stato siglato in questo senso un protocollo tra Anci e ministero della Salute.

 

(Foto: il Torinese)

Massimo Iaretti

“Scusi dov'è il bagno? Sostieni una storia torinese”

Gara di solidarietà tra i torinesi per conoscere e riappropriarsi un patrimonio storico (15 Bagni) che rischia di essere dimenticato

 

 

BAGNI PUBBLICINasce a Torino “Scusi dov’è il bagno? I bagni pubblici della città raccontati ai torinesi” un progetto e una campagna di crowdfunding per la conoscenza e valorizzazione della storia dei Bagni e Lavatoi pubblici di Torino basato sulla mobilitazione dei cittadini, perché ogni torinese sia protagonista di questa grande storia. 

 

Il progetto è promosso dall’Associazione culturale ARTENNE con il sostegno dei Bagni Pubblici di San Salvario (Casa del Quartiere), San Donato (PiùSpazio4), Nizza (Barrito) e Bagni Pubblici di via Agliè e molti altri Soggetti che hanno già donato benefit (Teatro della Caduta, Associazione Museo Nazionale del Cinema, Ass. TeSSo, Ass. Fuori di Palazzo.  Dal 1 Luglio prende avvio la campagna di crowdfunding, una raccolta fondi e una gara di solidarietà a cui partecipano tutti i torinesi che vogliono riappropriarsi di un patrimonio cittadino di rilevante valore storico-architettonico che rischia di essere dimenticato, che può ancora svolgere un’attività a servizio alla città e del quartiere che accoglie.

 

“Scusi dov’è il bagno” è un progetto indipendente e partecipato, portato avanti da giovani architetti, storici dell’arte, appassionati di storie e semplici cittadini, non riceve il contributo di pubbliche amministrazioni ed è l’occasione per valorizzare un patrimonio comune, poco conosciuto alla cittadinanza.  Si tratta di 15 edifici costruiti tra il 1900 e il 1960 adibiti a bagni e lavatoi pubblici, nati per offrire un servizio alla città, quando non tutti i torinesi avevano i servizi igienici e la doccia in casa. Alcuni di essi continuano a svolgere un ruolo di prim’ordine nei quartieri, sono Bagni Pubblici o sono diventate Casa del Quartiere continuando ad accogliere i torinesi di tutte le classi sociali per offrire un servizio, altri bagni, infine, sono abbandonati. Tutti i bagni chiedono oggi ai torinesi di restituire il favore, di prendersi cura di loro, un piccolo aiuto per poter raccontare la loro storia centenaria fatta di mattoni e di persone.

 

La cifra necessaria alla realizzazione del progetto è di 7.000 € e servirà alla progettazione e realizzazione di una piattaforma on line, di sistemi QR code, alla realizzazione di materiale di comunicazione e promozione di tipo grafico e informativo da affiggere in tutte i 15 i bagni e lavatoi.  Si può partecipare al progetto collegandosi al sito http://labbreakfast.wix.com/bagnipubblici e scegliendo una o più delle 5 modalità previste: adottando un bagno pubblico, diventando sponsor, sostenendo economicamente un bagno, diventando volontario del progetto, sottoscrivendo gratuitamente il progetto. Un’incisione ricorderà la mobilitazione dei torinesi.

 

Patrocini gratuiti: Urban Center Metropolitano, Il Giornale dell’Architettura, Circoscrizione 1, Circoscrizione 7, Circoscrizione 4, Associazione Nazionale Piccoli Musei

 

Sito web: http://labbreakfast.wix.com/bagnipubblici

 

Forza Italia: "La Regione intervenga per la grandine"

forzaa italia

Richiedere lo stato di calamità e emergenza per imprese e Comuni coinvolti dall’alluvione dello scorso 15 maggio in Piemonte

 

La Regione si attivi subito per richiedere lo stato di calamità e emergenza per imprese e Comuni coinvolti dall’alluvione dello scorso 15 maggio in Piemonte” lo chiedono i consiglieri regionali di Forza Italia, Gian Luca Vignale e Claudia Porchietto, riferendosi alla forte grandinata che nei scorsi mesi si è abbattuta sulla regione, e che vede la provincia di Torino tra le zone più colpite: nel Pinerolese la quasi totalità delle colture di frutta (soprattutto mele, kiwi, albicocche, pesche) e ortaggi sono state completamente distrutti, mentre nelle Valli di Lanzo e nel Canavese sono state gravemente compromesse le colture di piccoli frutti. A causa dell’evento di maggio interi raccolti sono andati perduti e aziende e Comuni attendono soluzioni concrete ed immediate per sostenere le loro economie.  Di qui la presa di posizione dei 2 consiglieri azzurri: “Abbiamo inviato una lettera al Presidente Chiamparino, al Sindaco Metropolitano Fassino e alle rispettive  giunte per sollecitare un intervento rapido della Regione e del Consiglio dei Ministri e per sostenere attività che altrimenti rischierebbero il fallimento”.

 

Massimo Iaretti

Chiamparino non se ne va: noi lo avevamo detto

Non siamo veggenti, ma già il 30 giugno avevamo previsto come sarebbe andata a finire la vicenda delle (presunte) firme false e delle tanto sbandierate (presunte) dimissioni del presidente Chiamparino. Vi riproponiamo il nostro articolo. Leggere per credere

 

chiampa renziAUGUSTA TAURINORUM

 di Augusta Montaruli

 

Il presidente promette dimissioni perché non si troverà mai nelle condizioni di darle nonostante lo scivolone sulle firme che costò – pari pari se non peggio- la caduta della Giunta Cota

 

Confessioni pericolose e lotte intestine: il pasticcio delle presunte firme false sembra essere diventato il pretesto per un riallineamento delle correnti in seno al PD. Tra l’ammissione sulla modifica last minute del listino per le scorse regionali e il pressing a non mollare lo scranno nei confronti del Governatore a vincere ancora una volta sarà Sergio Chiamparino. Corteggiato ed osannato da suoi, ora veste i panni del’uomo senza ombra e senza peccato che rifugge ai sospetti e alle responsabilità dei burocrati di partito. In effetti dobbiamo ancora vedere  una pronuncia negativa della magistratura cadere sulle teste sinistre più ben abituate alle archiviazioni preelettorali. Tant’è, ultimamente non si sono viste giunte di centro-sinistra cadere sotto il giogo delle sentenze. La patente  della purezza è solo rossa anche quando chi la possiede combina gli stessi se non più gravi fattacci degli altri. Così avviene da sempre ed è per questo che il Governatore ostenta sicurezza. Promette dimissioni perché non si troverà mai nelle condizioni di darle nonostante lo scivolone sulle firme che costò – pari pari se non peggio- la caduta della Giunta Cota . Chiamparino di firma ferisce ma non perisce. 

 

Il Torinese, 30 giugno 2015

 

(Foto: il Torinese)

Gariglio (Pd): "Gradenigo, nuova legge tutela servizi e lavoratori"

“La Regione non era nelle condizioni di acquistare la struttura, l’unica operazione possibile per mantenere aperto l’Ospedale è quella individuata dalla Giunta, che da oggi potrà essere conclusa”

 

gariglio“Soddisfazione” è espressa dal capogruppo del Pd, Davide Gariglio, dopo l’approvazione della legge che consente all’Ospedale Gradenigo di Torino il passaggio di proprietà dalla gestione no-profit delle suore della Congregazione di San Vincenzo de Paoli a un imprenditore privato. “L’ospedale Gradenigo – continua Gariglio – da sempre è una struttura privata convenzionata, quindi non stiamo parlando di privatizzazione come alcuni sostengono, resterà nell’ambito del servizio sanitario regionale. Ci siamo trovati – prosegue – nella situazione in cui l’attuale proprietà ha manifestato serie difficoltà a proseguire e per mantenere quel presidio era necessario il passaggio a un altro soggetto; per salvaguardare i servizi offerti ai cittadini e i lavoratori, era necessaria l’approvazione di una nuova legge. Con il testo approvato oggi – precisa il capogruppo dem – non abbiamo fatto alcun regalo ai privati, abbiamo inserito puntuali controlli affinché la qualità dei servizi rimanga invariata. La Regione non era nelle condizioni di acquistare la struttura – conclude Gariglio –  l’unica operazione possibile per mantenere aperto l’Ospedale è quella individuata dalla Giunta, che da oggi potrà essere conclusa”.

 

(Foto: il Torinese)

M. V. BRAMBILLA: “PET THERAPY, UN REGALO PER I PICCOLI DEGENTI"

 

 

BRAMBILLA FATEBENEFRATELLI

Per la prima volta un’azienda ospedaliera mette a disposizione dei bambini che vogliono “giocare” con il loro cane un’area recintata e  attrezzata

 

“Una splendida idea, un vero regalo per tutti i piccoli malati del Fatebenefratelli”. Così l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, commenta l’iniziativa  “Ci vuole un amico”,  che consentirà ai pazienti ricoverati nel reparto pediatrico dell’ospedale milanese di avere uno spazio per interagire con i propri animali domestici e di usufruire (in convenzione con Frida’s Friends onlus) di un servizio di pet therapy.    Per la prima volta un’azienda ospedaliera mette a disposizione dei bambini che vogliono “giocare” con il loro cane un’area recintata e  attrezzata, di 6 metri per 2, con tappeto di erba artificiale lavabile,  mangiatoia in acciaio per cibo ed acqua, doccetta per la pulizia, paletta e contenitore per le deiezioni. Non un locale di ricovero, dunque, ma un vero e proprio “spazio per il gioco” nel giardino antistante la Casa Pediatrica, dove il piccolo paziente potrà recuperare una parte della sua “normalità” quotidiana con l’amico a quattro zampe. Il tutto nel pieno rispetto della sicurezza e delle basilari norme di igiene. 

 

Il Prof. Luca Bernanrdo, direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’Ospedale Fatebenefratelli e promotore del progetto, ha sottolineato  come questa iniziativa sia “un ulteriore passo avanti, a dimostrazione che sanità significa qualità ed attenzione alla persona e alle sue esigenze. I nostri pazienti arrivano non solo da Milano o dalla Lombardia ma da tutta Italia e perfino dall’Europa. Portare i propri animali in ospedale vuol dire evitare che il legame affettivo  si interrompa con la terapia o il muro dell’ospedale. Grazie alla collaborazione con l’associazione frida’s friends metteremo in campo dei progetti di pet therapy per i pazienti che hanno problemi comportamentali e neurologici.””Non per caso – spiega L’on. Michela Vittoria Brambilla – parlo di “regalo”. E’ ormai riconosciuto che il contatto e l’interazione con gli animali domestici generano benessere e migliorano la qualità della vita delle persone, sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico. Dopo l’esperienza di Levinson negli anni Cinquanta, si è diffuso in tutto il mondo l’apprezzamento per le potenzialità terapeutiche dell’antichissima relazione uomo-cane, sia nelle forme più semplici che nella pet therapy vera e propria. Studi e conferme si sono moltiplicati soprattutto per quanto riguarda i bambini, che dall’interazione con gli animali traggono benefici di vario genere, psicologici, per il rafforzamento del sistema immunitario e in generale per una crescita armoniosa. L’empatia, infatti, stimola la fantasia e favorisce i rapporti interpersonali, migliora la capacità espressiva e aiuta a controllare e canalizzare l’aggressività”.

 

Nel nostro Paese, nonostante l’accordo Stato-Regioni recepito con decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 28 febbraio 2003 e alcune iniziative legislative regionali, non esiste una disciplina nazionale che definisca figure professionali, standard e procedure. “Di qui – sottolinea l’on. Brambilla – la mia proposta di legge che punta a superare la fase dello spontaneismo, per tutelare adeguatamente i pazienti, gli operatori e gli animali stessi. La pet therapy, infatti, non è e non può essere “sfruttamento” degli animali. Al contrario, riconosce e valorizza una loro essenziale caratteristica, cioè la  capacità di stabilire un rapporto emozionale profondo con gli esseri umani. E’ un importante strumento di co-terapia che meriterebbe più attenzione da parte delle istituzioni. Faccio appello a tutti i colleghi parlamentari perché la mia pdl possa essere presto esaminata ed approvata. Nel frattempo mi auguro che il maggior numero possibile di aziende ospedaliere segua il positivo esempio del Fatebenefratelli”.  

Il caso Grecia tra diritti del popolo e doveri del governo

“Mio padre operaio sindacalista mi spiegava, o perlomeno cercava di spiegare a me, giovane massimalista, che le lotte erano necessarie per affermare i diritti. Diritti sanciti da accordi contrattuali o aziendali. Mio padre era un uomo di buon senso”

 

grecia partenoneMolto bello l’articolo di Barbara Castellaro (Rubrica TEMPO DI CRISI  – ndr).  Letto e riletto. Perché ho imparato delle cose. Precisamente si sono rinverditi i ricordi degli studi liceali, in particolare sulla Grecia, culla della natia della democrazia e della filosofia, base per tutti i saperi. L’articolo parlava di Storia. Sicuramente di Storia con la Esse maiuscola, ma sempre di Storia. Il popolo greco ha due diritti fondamentali: vivere dignitosamente e difendere la propria sovranità nazionale. Ha un dovere:  restituire i soldi prestati. Del resto non sarebbe un popolo orgoglioso se non facesse fronte anche ai propri doveri. Sicuramente trattando i tempi di restituzione e sugli interessi, anche opponendosi ad eventuali altri sacrifici. Ma dopo le trattative si dovrà suggellare il tutto con un accordo. Ecco la parola magica e sintetica: accordo. 

 

Mio padre operaio sindacalista mi spiegava, o perlomeno cercava di spiegare a me, giovane massimalista, che le lotte erano necessarie per affermare i diritti. Diritti sanciti da accordi contrattuali o aziendali. Mio padre era un uomo di buon senso. E, a volte, mi sembra che questo buon senso manchi. Può anche darsi che, che in Europa ci sia uno scontro tra potere finanziario e diritti dei lavoratori. Analisi e categorie interpretative datate. Che non colgono la complessità della situazione. Ma, ripeto, ammettiamo, diciamo per semplificazione di ragionamento, che il conflitto sia tra questi due opposti. Dunque? Sempre l’accordo ci vuole. Sapendo ovviamente che l’accordo si fa con l’altro, che non siamo noi. Che l’accordo può essere insoddisfacente, ma migliore della rottura. Ecco la seconda parola chiave: rottura! Queste convinzioni mi hanno portato ad essere molto scettico sull’uso del referendum.

 

Se vincessero i “sì” si dimetterebbe il presidente del Consiglio e probabilmente il governo greco si scioglierebbe. Se vincessero i “no” si allontanerebbe la possibilità d’accordo. Mentre scriviamo è tornata in auge la voglia del Governo greco di trattare. Vedremo sperando. Alle possibili accuse di personale arrendevolezza verso la Bce rispondo: l’accordo serve anche a chi, come il popolo greco, ha bisogno di ulteriori prestiti, per continuare a “sbarcare il lunario”. In altre parole hanno bisogno di prestiti per continuare a vivere. Le conseguenze della rottura ricadrebbero non solo sulla comunità europea, ma inizialmente e principalmente sulla comunità greca. E ciò, sono sicuro, la brava autrice dell’articolo, Barbara Castellaro, non lo  desidera.

 

Patrizio Tosetto

"Tradita l’anima del Museo Egizio"

 

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“Morale della triste favola: sull’altare dello spettacolo ad ogni costo si sono sacrificati gli aspetti identitari, per certi versi romantici di quell’Egittologia nata a Torino e ora ridotta a mera macchina scenica”

 

Ho studiato egittologia negli anni dal 1974 al 1979 col prof. Curto e a quegli stessi anni risale la mia iscrizione all’Associazione degli Amici del Museo Egizio ora sciolta per volere della Direzione della Fondazione. Mi tocca probabilmente essere una voce fuori dal coro. La nuova sistemazione del Museo obbedisce a criteri di museografia spettacolarizzata che poco hanno a che fare con l’ambiente visitato e studiato per la prima volta da Jean François Champollion. Quale coraggio realizzare quella scala mobile, modello ipermercato, che squarcia l’impianto del palazzo guariniano e quale colpevole leggerezza cancellare le “tracce storiche” del percorso museale! Vedasi a titolo d’esempio, oltre alla discussa “rivisitazione” dell’ex Statuario condotta dall’estro luministico e ipnotico, sicuramente un po’ fuori luogo, di Dante Ferretti, l’inopinata soppressione dell’ala Schiaparelli, di cui non so quanti se ne siano accorti, vale a dire la sezione sotterranea che raccoglieva i reperti degli scavi di Assiut, Qau-el-Kebir e Gebelein e lungo la quale per tutta la sua estensione correvano i resti, ora nascosti al pubblico, della cinta muraria romana, quale affascinante dialogo tra la bimillenaria Augusta Taurinorum e l’Egitto protodinastico dell’inizio del III millennio a. C.. Morale della triste favola: sull’altare dello spettacolo ad ogni costo si sono sacrificati gli aspetti identitari, per certi versi romantici di quell’Egittologia nata a Torino e ora ridotta a mera macchina scenica.

 

 

Libero Pierpaolo Manetti

Torino

Fratelli d'Italia: "Con il Ramadan venditori abusivi ovunque"

 

ABUSIVI IMMIGRATI PORTA PALAZZOALESSIABUSIVI IMMIGRATI PORTA PALAZZO 2-MARRONE (FDI): VENDITORI ABUSIVI DI CIBO OVUNQUE A PORTA PALAZZO. ZERO SICUREZZA E IGIENE, OLTRE A CONCORRENZA SLEALE CON COMMERCIANTI

 

 Riceviamo e pubblichiamo

 

<< Con il Ramadan sono comparsi dappertutto a Porta Palazzo venditori abusivi di cibo arabo (pane, yogurt, bibite, menta, dolciumi): zero controlli da parte della Polizia Municipale su irregolarità, mancanza di licenze, sicurezza alimentare e igiene! Inaccettabile che la sinistra torinese conceda sempre tolleranza a tutti i fenomeni di illegalità quando si parla di immigrati e di Islam>> lamentano Patrizia Alessi e Maurizio Marrone, Capigruppo di Fratelli d’Italia in Circoscrizione 7 e in Comune di Torino, che annunciano <<Abbiamo presentato interrogazioni in Comune e in Circoscrizione per capire come mai l’Asl e le Forze dell’Ordine non provvedano al sequestro immediato di tali alimenti che rappresentano non solo un rischio per la salute degli acquirenti, ma anche una concorrenza sleale contro i commercianti regolari che pagano licenze, autorizzazioni, suolo pubblico e tassa rifiuti!>>.

 

Maurizio Marrone

Capogruppo FDI Comune

 

Patrizia Alessi

Capogruppo FDI Circoscrizione 7