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Torino-Milan, i precedenti

L’incontro di domenica sera (ore 20:30) sarà il settantatreesimo confronto nella Serie A a girone unico, in terra piemontese, tra Torino e Milan. Le precedenti 72 gare vedono il Toro in vantaggio, con 20 vittorie contro le 17 dei milanesi (35, invece, i pareggi), ma con i meneghini avanti nel computo delle reti realizzate: 95-90. L’ultimo successo lombardo è un 4-2 risalente all’annata 2012-’13 (sedicesima giornata, 9 dicembre 2012), mentre l’ultima affermazione granata è datata 4 novembre 2001 (decima giornata della stagione 2001-2002): 1-0 firmato da Cristiano Lucarelli al 26′. Recentissimo, infine, l’ultimo pareggio: l’1-1 dalla scorsa annata (trentatreesima giornata, 18 aprile 2018), con i lombardi passati a condurre al 9′ (rete di Giacomo Bonaventura, dopo che il Toro aveva fallito un calcio di rigore con Andrea Belotti al 3′), ma raggiunti nella ripresa, grazie a una splendida incornata di Lorenzo De Silvestri (70′). Il più largo successo milanese è il 6-0 della stagione 1951-’52 (settima giornata, 21 ottobre 1951), mentre la più pingue vittoria torinista è il 6-2 col quale il Grande Torino fa suo l’incontro della trentasettesima giornata del campionato 1946-’47 (29 giugno 1947). Oltre al girone unico, le due compagini si sono, altresì, incontrate nei campionati strutturati su più gironi (quindi prima della stagione 1929-’30), nonché nella Serie A 1945-’46 (l’ultima, per forza di cose, non disputata in un unico girone): il conto “pre 1929” vede 11 confronti, con 5 vittorie del Torino, 5 pareggi e un solo successo milanista, con il Toro avanti per 29-18 nel computo delle reti. L’incontro della seconda giornata del girone finale del campionato 1907 consiste nel primo “incrocio” ufficiale in assoluto fra i due sodalizi: un 1-1 datato 10 marzo 1907. Per quanto riguarda, invece, l’annata 1945-’46, si contano due successi granata: 4-0 alla settima giornata del girone eliminatorio dell’Alta Italia e 3-0 alla seconda del girone finale.
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Ed eccoci alla Coppa Italia, nella quale in quel di Torino si computano 11 confronti, con 7 vittorie granata, un solo successo milanista e 3 pareggi, con il Toro avanti per 17-7 nel conto delle reti. I primi tre confronti vedono altrettanti successi piemontesi: 3-2 (dopo i tempi supplementari) nella ripetizione della gara di semifinale del 1937-’38, 5-0 nei quarti di finale del 1942-’43 (edizione poi vinta dal Toro, nella finale col Venezia) e 2-1 negli ottavi di finale del 1960-’61. Il Milan strappa un pareggio nell’edizione 1967-’68, con uno 0-0 alla prima giornata del girone finale (a quei tempi il trofeo non veniva assegnato mediante eliminazione diretta) che vede la successiva l’affermazione del Toro, quindi altre due vittorie granata: 1-0 nell’andata dei quarti di finale del 1968-’69 (successo poi “replicato” nella gara di ritorno in Lombardia) e stesso risultato alla prima giornata del girone finale del 1970-’71, edizione vinta dal Torino nel successivo spareggio con lo stesso Milan. Il “Diavolo” torna da Torino con un risultato positivo la stagione seguente, con uno 0-0 alla prima giornata del girone di semifinale (5 giugno 1972), quindi il successivo confronto va in scena sedici anni più tardi, nel 1988, alla terza giornata del girone valido quale seconda fase dell’edizione 1988-’89, con un già eliminato Toro che batte i rosso-neri per 1-0 (rete di Giorgio Bresciani, su rigore, al 29′), estromettendoli dalla competizione. I due confronti degli Anni Novanta vedono il Milan uscire indenne nel 1991-’92 (1-1 nel ritorno dei quarti di finale) ma sconfitto nel 1998-’99 (2-0 nell’andata del secondo turno): nel primo caso i milanesi avanzano grazie al 2-0 dell’andata, mentre nel secondo ribaltando la situazione nel match di ritorno (vinto con un secco 3-0). L’ultimo confronto, in quel di Torino, nella “competizione della coccarda tricolore” risale all’annata 2000-2001, con il Milan che passa per 3-1 su un Toro destinato a tornare in Serie A. Non va, infine, dimenticato il confronto internazionale datato 1961-’62 (10 giugno 1962), nella semifinale d’andata della Coppa dell’Amicizia italo-franco-svizzera, conclusosi col successo granata per 2-1. In totale, tra i vari campionati e le varie coppe ufficiali, il Torino ha ospitato il Milan 97 volte, vincendo in 35 occasioni e perdendo in 19 (43, invece, i pareggi). Il computo delle reti vede, infine, in vantaggio i granata, per 145-121.

Giuseppe Livraghi

Marchisio operato al menisco all'ospedale Koelliker

Ieri, 24 aprile, presso l’Ospedale Koelliker  di Torino, il calciatore Claudio Marchisio è stato sottoposto a intervento chirurgico di riparazione artroscopica del menisco laterale del ginocchio destro, dal Dottor Saccia, coadiuvato dai dottori Comba e Cenna. I tempi di ripresa dell’attività agonistica, dopo l’operazione perfettamente riuscita, saranno non inferiori ai 4 mesi.

Torino-Milan, i precedenti tra i due tecnici

Il Torino-Milan di domenica sera (ore 20:30) sarà il terzo confronto tra Walter Mazzarri e Rino Gattuso

I due precedenti, risalenti alla trentatreesima giornata (18 aprile 2018) della scorsa stagione e alla gara d’andata della corrente (quindicesima, 9 dicembre 2018), sono entrambi terminati in parità, rispettivamente 1-1 al “Grande Torino” (col Milan in vantaggio grazie ad una rete di Giacomo Bonaventura al 9′, ma raggiunto da una perentoria incornata di Lorenzo De Silvestri al 70′) e 0-0 a San Siro.
 

Giuseppe Livraghi

 

Rampignado, arriva la decana delle Granfondo

Quella che si svolgerà a Bernezzo (CN) il prossimo 2 giugno non è una Granfondo come tutte le altre. Con le sue 25 edizioni all’attivo, la Rampignado è la decana delle manifestazioni italiane, la classica per eccellenza, nessuna ha una storia ininterrotta più lunga

Eppure sembra ieri quando un pugno di appassionati cuneesi lanciò l’idea di una gara per mountain bike, mezzo al tempo ancora relativamente nuovo e sconosciuto ai più. Da allora tanto tempo è passato, ma la Rampignado ha saputo sempre rinnovarsi, scegliendo la via più difficile ma al contempo più intrigante: proporre ogni anno un percorso nuovo. Questo significa lavorare duro per mesi, per studiare sentieri, ripulirli, disegnare nuovi tracciati magari poi utilizzati per escursioni e gite di gruppo. In questi anni sono stati visionati centinaia di km, ma il premio è stato creare ogni anno una Granfondo più bella della precedente. Due sono i tracciati previsti quest’anno per la gara inserita nel calendario del circuito Nord Ovest Mtb. Il lungo misura 48 km per 1.600 metri di dislivello ed è considerato mediamente impegnativo; l’asfalto è posizionato per un totale di 7 km, la maggior parte dei quali alla partenza, in modo da sfoltire e allungare il gruppo dei biker sulla prima salita evitando ingorghi sui sentieri. Il medio è di 25 km per un dislivello di 600 metri, ideale per chi è ancora alle prime armi. Lungo il percorso sono previsti 4 rifornimenti e all’arrivo non ci sarà un semplice pasta party, ma un pranzo completo ad attendere tutti i partecipanti e gli accompagnatori. La partenza verrà data alle ore 10:00 da Piazza Martiri della Libertà a Bernezzo dove saranno posti anche i tavoli della segreteria per il ritiro dei numeri di gara. Il costo delle iscrizioni è di 25 euro fino al 25 maggio, nell’ultima settimana sono previsti aumenti. Sul sito della manifestazione sono indicate anche alcune strutture logistiche a costi convenzionati per chi viene da lontano e vuole unire la partecipazione alla Granfondo a un weekend di puro turismo. D’altronde gli spunti non mancano, dal Museo del Setificio Piemontese a Caraglio al Museo del Castelmagno a Monterosso Grana per fare due esempi, luoghi che meritano una visita al di fuori dell’agone sportivo.
www.rampignado.com

Campionato Regionale 3D, la festa del 25 aprile a Villarfocchiardo

Quasi 150 arcieri di 18 società provenienti da tutto il Piemonte festeggeranno il 25 aprile a Villarfocchiardo (Torino), sede del Campionato Regionale 3D organizzato dalla Iuvenilia in collaborazione con il Comitato Regionale FITARCO Piemonte

 La gara scatterà alle 9.30, aperta alle divisioni arco istintivo, compound, arco nudo e longbow e alle due categorie Senior e Junior (rispettivamente over 20 e under 20). Assegnerà naturalmente i titoli regionali – individuali e a squadre – e sarà un banco di prova importante in vista dei Campionati Italiani 3D, in programma a Finale Ligure il 22 e 23 giugno. Da ricordare che il 2019 del tiro 3D culminerà dal 2 al 6 settembre, quando a Lac La Biche (Canada) si svolgeranno i Mondiali di questa particolare specialità arcieristica, nella quale i bersagli sono sagome tridimensionali di animali, in materiale plastico e posizionate in piano o in pendenza, lungo percorsi disegnati tra boschi e prati. Domani a Villarfocchiardo sono attesi 143 arcieri divisi in 25 archi istintivi, 28 compound, 52 archi nudi e 38 longbow. 18 le società piemontesi rappresentate: Arcieri Alpignano, Arcieri del Gufo, Arcieri delle Alpi, Arclub I Falchi Bra, Arcieri Astarco, Vercelli Archery Team, Arcieri Varian, Arcieri dell’Elice, Compagnia Arcieri della Mole, Arcieri Clarascum, Iuvenilia, Arcieri del Sesia, Arcieri Cameri, Ar.Co. Arcieri Collegno, Arcieri di Volpiano, Arcieri I Gatti, Arcieri Compagnia degli Orsi, Arcieri Langhe e Roero. Tra gli arcieri Senior in gara tireranno Marina Tesio (Arcieri delle Alpi), campionessa italiana in carica a squadre e azzurra ai Mondiali 3D del 2017, e il compagno di squadra Danilo Fornasier, anch’egli tricolore a squadre l’estate scorsa; entrambi saranno impegnati nel longbow. Nel compound ci sarà Giuseppe Marco Abagnale (VAT – Vercelli Archery Team), campione italiano nel 2017, mente nell’istintivo è iscritto Alessandro Di Nardo (Arcieri delle Alpi), bronzo l’anno scorso ai Tricolori disputati al Lago Laceno (Avellino). Tra gli Junior invece, sempre tra i medagliati degli ultimi Campionati Italiani – tutti sul secondo gradino del podio – troveremo Giada Baron (Arcieri delle Alpi), Gianlorenzo Soldi (Arcieri Varian) e Marta Vacchetti (Arcieri Langhe e Roero), impegnati risepttivamente nel compound, nell’arco nudo e nel longbow. In campo anche l’azzurro di arco olimpico Marco Morello, portacolori di Aeronautica Militare e Iuvenilia e domani in gara nel compound.
 
L’elenco completo dei partecipanti e i risultati a questo link

C'è un futuro per il basket torinese?

ULTIMA ORA L’Auxilium Torino porterà a termine la stagione in corso. La Federazione Italiana Pallacanestro annuncia in una nota che la società “sembra aver reperito le risorse necessarie per portare a termine il campionato in corso”. Ed è  Dmitrij Gerasimenko l’imprenditore straniero intervenuto in soccorso. Si tratta del magnate russo di origini ucraine, ex proprietario della Pallacanestro Cantù.
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Dopo una esaltante vittoria sul campo a Pistoia che regala la matematica salvezza all’Auxilium i giocatori vengono ampiamente ripagati. Da febbraio gli stipendi non vengono pagati. Tre mesi su dieci e l’ incognita per gli altri
 Continui rinvii con richieste di proroghe. Ma questa settimana o si scuciono 450 mila euro per la Federazione Nazionale o salta tutto. Oramai l’unica cosa certa sono i debiti accumulati. Questo è il vero ed unico dilemma tra chi vuole vendere e chi vuole o vorrebbe comperare. Se abbiamo capito bene da una parte il Presidente Forni e dall’altra Feira e la cordata di azionisti.  In mezzo (appunto) i giocatori e chi ha lavorato. Visto che non sono stati stipendiati l’ allenamento è facoltativo. Surreale, veramente surreale.  Non possiamo nemmeno paragonare l’ attuale situazione a Caporetto o all’ 8 settembre,  perchè dopo queste date ci furono la vittoria e la Liberazione dai nazifascisti.  Qui c’ è solo desolazione. Non si intravede via d’uscita se non il fatto che possa saltare tutto. Sconsolante anche il silenzio di chi  ha creato le basi per questo disastro economico e sportivo. Chi avrà il compito di vedere fino in fondo i  conti della società avrà anche il compito di ricostruirne tutta la storia. Contraddizioni e limiti non sono solo dell’oggi o di un passato prossimo. Siamo solo all’inizio di una fine che attraverso la sua agonia peggiora la già grave situazione, in Italia anche qualcosa di ben più grave della singola realtà di Torino. In altre località presidenti di società arrestati o denunciati. Principalmente per reati fiscali valutari e di falso in bilancio. Aveva fatto da apripista Siena, con un coinvolgimento nello scandalo della Banca MPS. Poi ritiri dai diversi campionati per mancanza fondi ed in alcuni casi fideiussione bancaria o assicurativa farlocche. Anche cose meno  gravi come a Biella dove il comune ha dovuto revocare la convenzione con  l’ Angelico   perchè non  pagava l’ affitto del Palasport. Basket preceduto dal calcio sempre primo in tutto. Ovviamente ci sono vari gradi e varie gravità nei comportamenti.  Cambia proprio tutto. E’ cambiato lo sport ed  è cambiato il basket. Cambiato in peggio, s’ intende. Seguendo ciò che avviene nella società civile e  nella politica. Non voglio né posso fare di tutta l’ erba un fascio e magari i fenomeni di altre regioni non sono riscontrabili a Torino.  Una cosa è chiara: il clima generale ha negativamente inciso anche a casa nostra. In che modo? Illudendo se stessi ed altri che volevano credere (giusto un anno fa) che vincere aumentando la posta economica fosse l’ unica soluzione possibile. Viceversa omettendo i problemi si sono aumentate le cause dell’ attuale situazione. Ora altra sconfitta sul campo. La salvezza in serie A è, nelle attuali condizioni, sicuramente un successo sul campo di gioco. Rischia di essere o forse è già una vittoria di Pirro. C’ è chi continua ad essere possibilista.  Ottimismo di maniera giusto per non pagar dazio. Come nelle vittorie anche nelle sconfitte ci sono diversi stili. I giocatori con la vittoria a Pistoia si sono salvati la faccia. Cosa che non hanno fatto i dirigenti Auxilium.  Con l’eccezione del Presidente Forni, che ha sicuramente sbagliato ma almeno ci ha messo dei soldi, e tanti.
Patrizio Tosetto

I granata espugnano la Genova rosso-blu

GENOA-TORINO 0-1
Le grandi parate di Salvatore (di nome e di fatto) Sirigu e la prodezza di Cristian Ansaldi consentono al Toro di riprende la sua marcia europea.

Una rete di Cristian Ansaldi al 58′ consente al Toro di conquistare tre punti sul campo di un Genoa sempre più in difficoltà. Il successo in casa del “grifone” consente ai granata (salvati più volte dalle parate di Salvatore -di nome e di fatto- Sirigu) di fare un importante passo avanti in ottica europea: l’1-0 di Marassi vale, infatti, il sorpasso sulla Lazio, clamorosamente sconfitta a domicilio per 2-1 dal già retrocesso Chievo e ferma a 52 punti. Il Toro è ora settimo, a quota 53, a tre sole lunghezze dalla quarta piazza (ultima utile per l’accesso alla Champions League), attualmente appannaggio di Milan (bloccato sull’1-1 in Emilia dal Parma) e Atalanta (brava nell’espugnare per 2-1 il campo del Napoli) a quota 56, con la Roma a inseguire a 55 dopo l’1-1 di San Siro con l’Inter. Sostanzialmente, dai 56 punti della “strana coppia” Milan-Atalanta ai 52 della Lazio sono raggruppate cinque compagini per un unico posto in Champions League: due accederanno all’Europa League, mentre per il terzo “biglietto” per l’ex Coppa UEFA bisognerà attendere i verdetti della Coppa Italia. Infatti, qualora la Coppa nazionale venisse conquistata da una compagine già qualificata per le Coppe Europee, in Europa League accederebbe anche la settima piazzata in campionato. Per il Toro si aprono ora scenari mai vissuti in tempi recenti: infatti, da quando la Champions League è strutturata così com’è attualmente, i granata non solo non hanno mai conquistato il “pass” per l’ex Coppa dei Campioni, ma neppure ci sono andati neanche lontanamente vicini. Ora diventa fondamentale lo scontro diretto di domenica prossima (ore 20:30) al “Grande Torino” col Milan: in caso di successo, il Toro aggancerebbe i meneghini a quota 56 (ma superandoli per la classifica avulsa, visto lo 0-0 dell’andata in Lombardia), confidando poi in risultati favorevoli dagli altri campi, che vedranno la Roma all’opera nella “Città Eterna” col già salvo Cagliari, la Lazio impegnata a Marassi con una Sampdoria ormai scivolata a -5 dalla “zona Europa” e l’Atalanta ospitare (nel posticipo di lunedì sera) un’Udinese impelagata nella lotta per non retrocedere e quindi alla ricerca di fondamentali punti-salvezza.

Giuseppe Livraghi

 
 

Avellino Torino, un’amichevole…sconfitta

Più che una vera e propria partita è sembrato ai più che l’incontro tra le due squadre sia stato a livello di energia come quello di una partita giocata a “intensità limitata”. Torino arrivava da una settimana che potremmo definire complessa, ad essere buoni, tra situazione societaria ancora in divenire e difficoltà economiche da risolvere. I giocatori, di cui alcuni infortunati o reduci da problemi che non ha loro permesso di entrare in campo, hanno giocato in maniera sicuramente confusa sia mentale che tecnica.

Impossibile dare un giudizio “sportivo” sui giocatori e della partita in generale. E’ stata un’assenza costante di emozioni durante tutta la durata della gara con alcuni tratti di gioco alternati a lunghe pause imbarazzanti.Purtroppo la stagione sembra volgere al termine in maniera mesta e deludente. Probabilmente, sul campo, visti i risultati delle altre squadre, la salvezza si è quasi guadagnata. Di sicuro l’esperienza di questi due anni ci segnala che uno dei problemi fondamentali delle ultime due annate risiede anche in una non buona (ad essere generosi) gestione del rapporto con i giocatori che hanno condotto ad un eloquente rapporto vittorie sconfitte di 3-12 l’altr’anno e 4-11 al momento quest’anno con la gestione del povero Galbiati, il quale probabilmente avrà ancora bisogno di tempo per imparare qualcosa, non tanto forse dal punto di vista tecnico ma di sicuro nel rapporto con i giocatori che non sempre riescono ad essere in sintonia con la gestione tecnica. E’ anche vero che è sempre subentrato in corsa, ma i risultati, tranne l’episodio storico della Coppa Italia, sono “matematici”.In ogni caso, i giocatori, l’allenatore, anzi gli allenatori, la dirigenza e tutti coloro che all’interno della società a prezzo di sacrifici a vario “titolo” vivono e hanno vissuto e forse vivranno una situazione non facile, sono pieni di “giustificazioni”, anche se ai più non sembrano mai sufficienti. Ma si sa, il pubblico è “bestia feroce” e domarlo non è possibile, semmai solo blandirlo ed esaltarlo; è anche vero però che è solo perché esiste il pubblico che lo sport-spettacolo esiste. Ci si aspetta quindi una risposta adeguata da parte dei protagonisti in maniera da esaudire la giusta voglia di vedere impegno e spettacolo da parte di chi assiste al gioco. Ai giocatori e a tutti i protagonisti attivi auguriamo solo il meglio affinché le loro prestazioni vengano adeguatamente compensate, però, anche per loro stessi, auspichiamo che giochino comunque al meglio in quanto è anche la loro vetrina…e il prodotto lo compri se appare di qualità, e se la qualità si vede e non si immagina, potrebbe anche valere di più. Sarà una settimana importante: speriamo che il mondo intorno al basket torinese sappia reagire al meglio per poter permettere a me e a tutti gli altri di “lamentarsi” del basket di serie A di Torino anche il prossimo anno… e sarà sempre meglio di dover tifare “contro” qualcuno guardando le partite degli altri in TV.

Paolo Michieletto

 

Softball A2: E’ pari e patta nella “stratorinese”

Una partita ciascuno, termina in pareggio l’incontro valido per il secondo turno del campionato nazionale serie A2 di softball, disputato sabato al Comunale “Attilio Fanton” di La Loggia

Nel primo dei due match in programma la Reale Mutua Jacks Torino, diretta dalla manager Maristella Perizzolo, ha conquistato punti in quasi tutte le riprese fino a terminare l’attacco del settimo inning sul punteggio di 1-9. Ultimo tempo dove le padroni di casa de La Loggia hanno cercato la rimonta, ma che dopo due ore e mezzo di gioco sono riuscite solo ad accorciare il distacco e si sono dovute arrendere sul 7-9 finale. La seconda gara ha avuto una storia diversa, è stata tirata e molto bella. La Loggia ha portato corridori a punto nella prima, nella terza e nella quinta ripresa, le Jacks Torino hanno risposto colpo su colpo segnando nella seconda, nella terza e nella sesta.Sesto inning dove la squadra di casa guidata da Luca Rinella è passata definitivamente in vantaggio, riuscendo così a vincere l’incontro per 4-3.

La Reale Mutua Jacks Torino, a differenza del match di esordio giocato contro la Liburnia, è scesa in campo subito determinata mantenendo un atteggiamento propositivo per tutta la durata degli incontri, se ha qualcosa da rammaricarsi è quello di aver lasciato troppi corridori nelle basi non mandandoli a punto. La gara come preannunciata dall’attesa, è stata bella e divertente, le due formazioni si sono affrontate in un clima di sano agonismo e di rispetto reciproco. Nelle granata da segnalare l’esordio in serie A2 delle rookie Elena Pinardi (’01) e Virginia Meano (’02), quest’ultima autrice anche di una valida che in un momento delicato del secondo incontro ha riempito la basi. La squadra di Torino si ritroverà martedì sera al diamante di via Passo Buole, dove inizierà a preparare la lunga trasferta in terra sarda, dove sabato 27 e domenica 28 aprile affronterà il Supramonte ed il Nuoro.

#W8NDERFUL JUVE !


Ieri sera allo Stadium, davanti al pubblico festante, la Juventus si è laureata Campione d’Italia per l’ottavo anno consecutivo, risultato che entra di diritto nei record calcistici più straordinari di tutti i tempi.
Ancora una volta nella storia, ancora una volta nella leggenda del calcio: chapeau, Vecchia Signora. Ed ora il popolo bianconero si goda questo tricolore, si goda le parole di Cristiano Ronaldo, che ha dichiarato nel dopo-partita che resterà alla Juve al 1000 per 100, si goda le immagini dello stesso CR7 che, saltando di gioia con il capo imbiancato dalla schiuma, ha cantato in italiano l’inno della Juve, conquistando così definitivamente – se mai ci fosse stato qualche dubbio – il cuore di tutti gli juventini. Ecco da chi devono ripartire la società e la squadra per riaprire il discorso Champions League; da questo straordinario giocatore, leader inimitabile, trascinatore come pochi, dagli occhi sempre infuocati in cerca di vittorie, di record, di portieri da battere, di mani da far spellare dopo un goal dei suoi.
Anche ieri, contro la Fiorentina, ha visto la squadra in evidenti difficoltà nel primo tempo e l’ha presa per mano, facendo ora il centravanti, ora la mezz’ala; spesso tornava per aiutare in copertura, ha fatto sponde intelligenti; dopo ogni azione sbagliata, spronava i compagni a dare di più, a far meglio. Morale: Cristiano Ronaldo è arrivato alla Juve ancora affamato di vittorie, e lo sta urlando a tutto il mondo. C’è da restare incantati.E pensare che la Fiorentina era arrivata a Torino decisa a vendere cara la pelle, pur sapendo che ai bianconeri era sufficiente un punto per chiudere il discorso scudetto: il primo tempo è stato tutto dei viola, che dopo appena 5 minuti passano in vantaggio con Milenkovic; Chiesa, poi, pare indemoniato: al 33′ il suo sinistro prende il palo pieno ed al 42′ una traversa clamorosa. Madama sembra in tranche, ancora nelle gambe e nella testa la delusione con l’Ajax; Cristiano viene spintonato un paio di volte in area, ma nulla di rilevante; al 20′ un bel contropiede di Bernardeschi dalla destra viene deviato dalla difesa viola di pochissimo a lato. Finalmente, al 37′ i bianconeri trovano il pareggio con Alex Sandro, che gira in rete un cross basso di Pjanic, e a quel punto la Juve ritrova morale ed entusiasmo.Il secondo tempo si apre con Cristiano che al 52′ st sale in cattedra e imposta una bella azione dalla destra, lascia sul posto il difensore viola e fa un assist in area verso Bernardeschi, ma la palla viene deviata in rete, autogoal avversario.La Fiorentina non molla, ma la Juve, ormai Campione d’Italia, continua a macinare azioni con CR7 e Cuadrado, poi al 67′ st il portiere viola sventa un gran tiro di Pjanic appena fuori area.Allegri nel finale sostituisce Pjanic con Bentancur, Bernardeschi con Kean e Cuadrado per De Sciglio; i viola cercano il pareggio e all’89’ st impegnano Szczesny, che però si fa trovare pronto e salva la porta. Finisce il match, inizia la festa; onore a questa Juventus, che va sotto le due curve ad abbracciare i tifosi in delirio. Otto scudetti consecutivi, il record dei record. #finoallafine
Rugiada Gambaudo