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Posti a rischio, maestre in piazza. Disagi nelle scuole torinesi e corteo in centro città

Alcune scuole materne e primarie torinesi sono rimaste chiuse, oggi, dopo le vacanze di Natale,  per lo sciopero delle maestre proclamato dall’Anief, associazione nazionale insegnanti e formatori. La manifestazione si oppone alla sentenza del Consiglio di Stato che in città e nel Torinese  metterebbe a rischio il posto di circa 1.400 insegnanti assunti con il diploma magistrale. Le maestre dalle hanno protestato dalle 9 con un sit-in davanti all’ufficio scolastico regionale in corso Vittorio Emanuele II e si è tenuto anche un corteo per le vie del centro (foto). Oltre alle scuole chiuse, diversi dirigenti scolastici hanno ridotto gli orari in alcune classi e sospeso le lezioni in altre creando disagi alle famiglie. Gli insegnanti, infatti, non sono tenuti a comunicare in anticipo alle segreterie le proprie intenzioni. Anche il personale Ata, bidelli e segretari, hanno aderito allo sciopero  lamentandosi dell’aumento di stipendio troppo modesto che avranno nel 2018.

 

(foto: il Torinese)

Pmi, come sarà il 2018? Ripresa degli investimenti e mercato del lavoro stabile

Le piccole e medie imprese torinesi hanno chiuso bene il 2017 e per il 2018 le previsioni sono all’insegna dell’ottimismo. Riprendono gli investimenti e il mercato del lavoro è stabile, mentre il ricorso agli ammortizzatori sociali è inferiore al 10% dei casi. E’ quanto emerge dalla indagine congiunturale sullo stato di salute delle pmi di Torino curata dall’Ufficio Studi di Api. L’indagine ha preso in considerazione il secondo semestre 2017 e le previsioni per i primi sei mesi del 2018.  “I numeri ci restituiscono una fotografia positiva del nostro settore”, afferma  il presidente di Api, Corrado Alberto, “ma è evidente che non bisogna abbassare la guardia.” Da sottolineare che il 54% delle assunzioni previste dalle piccole e medie imprese avverrà con contratto a tempo indeterminato, il 42%  a tempo determinato, il 29% con contratto di apprendistato e  infine il 15% in somministrazione. Inoltre il 16,3% degli imprenditori dichiara una crescita del personale nei prossimi mesi, con un saldo previsionale positivo, +5,4%. Le previsioni confermano una maggiore stabilità sul mercato del lavoro locale, che ha chiuso il 2017 con un saldo del 20%

Piemontesi e valdostani indisciplinati alla guida: in un anno ritirate 4 mila patenti

6463 persone sono state trovate senza cinture di sicurezza, e 4476 guidavano parlando al cellulare

Il bilancio 2017 della Polizia stradale in Piemonte e Valle d’Aosta registra il ritiro di 4 mila patenti. Sono inoltre state rilevate 128.600 infrazioni, comprese quelle che hanno portato al ritiro della patente. 6463 persone sono state trovate senza cinture di sicurezza, e 4476 guidavano parlando al cellulare. Numerose anche le sanzioni per eccesso di velocità, 18414, delle quali più di 3mila per velocità pericolosa. Su un totale di 113mila controlli, 1900 conducenti sono stati trovati positivi all’alcol test e 117 in stato di alterazione per uso di sostante stupefacenti. Lo scorso anno durante i weekend si sono verificati 61 incidenti, di cui tre mortali, e 44 persone sono rimaste ferite. Calano del 6.5% rispetto al 2016 i sinistri in autostrada: 878 gli incidenti con lesioni e 29 quelli mortali.

Immigrati, l’Epifania di Nosiglia: “No a chi vuole innalzare muri. Non facciamo come Erode”

L’arcivescovo di Torino invita ad “opporsi rispetto a chi vuole alzare muri e impegnarsi  con passi concreti nei confronti degli immigrati”. Monsignor Cesare Nosiglia lo ha detto in cattedrale in occasione della festa dell’Epifania. Ha osservato inoltre:  ” molte persone di altre nazioni e religioni  interrogano le nostre istituzioni, la Chiesa, la nostra società. Ma se la nostra risposta resta estranea ai loro bisogni esistenziali, spirituali e umani, ci comportiamo  come Erode, i sacerdoti e gli scribi. Nei confronti degli immigrati servono passi concreti: l’accoglienza e la protezione la promozione culturale e della formazione al lavoro, l’integrazione nella società. E per far questo è necessario  un impegno corale delle istituzioni, del mondo civile ed ecclesiale. Si preferisce erigere muri che dividono, invece dei ponti che uniscono, in un incontro reciproco e nella collaborazione. A tali  atteggiamenti e e scelte di vita ci dobbiamo opporre”.

I saldi partono bene, sconti fino al 70%. Folla in centro città, negli outlet e anche in periferia

I portici di via Roma intasati dalle persone, complice la pioggia, accorse per il primo giorno di saldi della stagione invernale. Per la prima volta da qualche anno pare che le vendite funzionino anche nelle periferie, e i commercianti esprimono un “cauto ottimismo”, grazie anche al fatto che gli sconti vanno  dal 50% con punte del 70% e gli acquirenti sono più invogliati a comprare. Una vera e propria  marea di gente nei grandi centri commerciali  e negli outlet  e – scrive l’Ansa –  code di auto fino a 5 chilometri  a Serravalle Scrivia. Affollati i negozi dei celebri brand dell’abbigliamento nelle vie centrali di Torino. La presidente dell’Ascom di Torino, Maria Luisa Coppa commenta ” sono  premiati i prodotti di qualità e la professionalità dei negozi, con risultati positivi per chi ha fatto innovazione e mandato messaggi ai clienti. Siamo ottimisti per migliorare i risultati dello scorso anno”.

Sulle montagne del Piemonte forte rischio valanghe per il vento e il rialzo termico

Fino a sabato sarà di livello “forte”, il quarto della scala che arriva fino a 5, il rischio di valanghe su metà del territorio piemontese, dalla valle di Susa alle Alpi Lepontine. Lo stabilisce il bollettino dell’ Arpa – Agenzia regionale per la protezione ambientale. E’ infatti elevata la possibilità di distacco spontaneo di valanghe di grandi dimensioni: basta anche un solo sciatore fuoripista a provocare il distacco di  masse nevose. Il pericolo di valanghe aumenta per  la combinazione tra le abbondanti nevicate dei giorni scorsi, il forte vento e il relativo rialzo termico. Il rischio è basso solo sulle Alpi Liguri.

Influenza, il picco è arrivato. 200 mila piemontesi colpiti, disagi al pronto soccorso

I più colpiti in assoluto sono i bambini  (34 su 1000) che riscontrano i classici  sintomi influenzali, febbre alta, tosse e fastidioso  raffreddore

 

Mentre impazza la polemica politica in Regione per le code ai pronto soccorso piemontesi (particolarmente critiche con la Giunta Chiamparino la vicepresidente del Consiglio regionale, Daniela Ruffino di FI e l’ex pentastellata Stefania Batzella) si stima siano  70 mila i piemontesi influenzati negli ultimi giorni  e oltre  200 mila da quando  l’epidemia stagionale di influenza si è sviluppata. I più colpiti in assoluto sono i bambini  (34 su 1000) che riscontrano i classici  sintomi influenzali, febbre alta, tosse e fastidioso  raffreddore. I contagiati adulti sono  invece 15 su mille: la media nazionale è di 11 casi ogni 1000. A proposito delle code nei pronto soccorso piemontesi la consigliera Batzella osserva. “La carenza di personale sta mettendo in ginocchio la sanità, come dimostrato dalla prevedibile emergenza legata al picco influenzale di questo periodo, che vede i pronto soccorso sovraffollati. Ma l’unico a non accorgersene è l’assessore, che pare avere un’idea della realtà ospedaliera che non corrisponde al vero. All’Asl To4 (Ciriè, Chivasso, Cuorgné, Ivrea) la situazione è addirittura esplosiva”. Rincara la dose Ruffino: “La sanità piemontese è malata a causa dei tagli e della carenza di personale, e i cittadini sono sfiniti da code e liste d’attesa. Il Piano sanitario  non regge. L’avvio delle case della salute pare fermo al palo. Sono state fatte tante promesse di assunzioni ma i medici continuano a protestare per la mancanza di personale. Gli operatori sono logorati dalla profusione di parole e vivono nella tensione”.

Saldi al via da venerdì 5, il commercio spera nella (difficile) ripresa

Per i saldi ogni famiglia torinese spenderà  200-250 euro, secondo  Ascom-Confcommercio e Fismo-Confesercenti, l’associazione dei commercianti di abbigliamento. Venerdì 5 gennaio inizia la stagione invernale che andrà avanti  per 8 settimane. I commercianti prevedono affari in lieve miglioramento rispetto allo scorso anno e  le calzature  saranno al primo posto delle preferenze, al  28 nell’abbigliamento. Il 90% dei quasi 2000 negozi di abbigliamento torinesi aderirà ai saldi e il 50% dei consumatori acquisterà qualcosa, mentre il  40% valuterà le occasioni di risparmio prima di scegliere. I negozianti prevedono un aumento dal 2% al 5% dei volumi di vendita nel centro e nelle zone a vocazione turistica. E le periferie? Chissà.

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Acquisti senza brutte sorprese, i consigli di www.altroconsumo.it

 

  • Confronta il cartellino del prezzo vecchio con quello ribassato: se hai dubbi sulla percentuale di sconto o il prezzo non ti sembra corretto, chiedi chiarimenti al negoziante.
  • Controlla che i capi siano in buone condizioni. Se il difetto viene fuori dopo l’acquisto, potrai chiedere la risoluzione del contratto: il negoziante deve restituirti l’importo pagato oppure ridurre il prezzo. È importante conservare lo scontrino.
  • Prova sempre i vestiti: se ti penti in un secondo momento dell’acquisto rischi di non poterlo cambiare. Infatti il cambio è a discrezione del commerciante.Chiedi sempre se ti consentirà di effettuare un cambio e quanti giorni hai a disposizione per farlo.
  • Evita di acquistare i capi d’abbigliamento che non abbiano le due etichette (quella di composizione e quella di manutenzione), per evitare di danneggiarli nella pulitura a secco o in quella ad acqua fatta a casa.
  • Fai attenzione che la merce in saldo sia quella stagionale. La legge prevede, infatti, che i saldi non riguardino tutti i prodotti, ma solo quelli di carattere stagionale e articoli cosiddetti di “moda”, cioè quelli che hanno probabilità di deprezzarsi se non vengono venduti durante la stagione.
  • Ricorda che i prezzi esposti vincolano il venditore: se alla cassa viene praticato un prezzo o uno sconto diverso da quello indicato, fallo notare al negoziante e non esitare, in caso di problemi, a far intervenire la polizia municipale.
  • La garanzia vale per due anni dall’acquisto. Attenzione, dunque, agli scontrini di carta chimica, che sbiadiscono dopo qualche mese; fotocopiali per poterli esibire al momento opportuno. La garanzia va fatta valere entro sessanta giorni dal momento in cui si scopre il difetto.
  • Un negoziante convenzionato con una carta di credito è tenuto ad accettarla sempre, anche in periodo di saldi, e a non aumentare i prezzi per pagamenti effettuati con la carta.
  • Attenzione ai pagamenti effettuati con la carta revolving, perché i tassi applicati possono superare il 20%. Questo strumento di pagamento può essere conveniente nel solo caso di rimborso del capitale in tempi brevissimi, vale a dire pochi mesi.
  • Per evitare confusione e acquisti non desiderati, la merce venduta in saldo deve essere esposta separatamente da quella non scontata: fai una denuncia alla polizia municipale se questa regola non viene rispettata.

(foto: il Torinese)

La Fondazione dei musei civici fa flop: senza grandi eventi perde 200 mila visitatori

Torino spera nella cultura per rilanciare l’economia, ma il 2017 è stato un flop, almeno per la Fondazione Musei civici che  ha perso circa 200 mila visitatori. La  Fondazione è del Comune ed è stata al centro delle polemiche per aver  annunciato un esubero di 28 dipendenti sul quale la sindaca Appendino  è intervenuta a rassicurare. Nell’anno appena terminato le visite ai quattro musei sono state 616.960 rispetto alle 816.113 del 2016, il 25 per cento in meno. Nel dettaglio,  Palazzo Madama, passato il record di 313.028 ingressi del 2016, l’anno scorso ne ha avuti 228.404. La  Gam  145.549, ricordando che ha perso, tra altre polemiche, la mostra su Manet. L’anno prima la cifra era  248.292. Meno di 100 mila presenze al Mao, il Museo d’arte orientale: 93.400 ingressi, ventimila in meno. bene, invece, il Borgo Medievale con 149.607 visite. Si sente la mancanza dei grandi eventi che attraggono turisti.

Piano Gtt approvato. Aumenti delle tariffe in vista e acquisto di nuovi mezzi

Il cda di Gtt -Gruppo Torinese Trasporti  ha approvato il piano industriale 2018-2021. Per far fronte alle esigenze aziendali occorrono  131 milioni di euro, con un picco di 133 milioni nel 2019. Si legge nella nota di  Gtt: “non è un piano pensato per un salvataggio della società ma per un suo rilancio con la creazione di una situazione finanziaria stabile che consenta un miglioramento della gestione industriale, avendo come obbiettivo principale la crescita dei livelli di efficienza e di qualità del servizio per i cittadini”. Si punterà sulla razionalizzazione della rete e  sulla revisione della politica tariffaria: in vista aumenti del costo delle corse. L’azienda farà ricorso ad un maggiore utilizzo dei subaffidamenti a vettori esterni,  sulle linee suburbane, e cercherà di migliorare la gestione del settore manutenzione bus attraverso interventi mirati  e l’acquisto di nuovi mezzi.