Osvaldo Napoli, capogruppo di Forza Italia al Comune di Torino, interviene sul tema scuole:
“Se è vero che fra il 2014 e il 2016 il numero dei bambini fra i 3 e i 5 anni è diminuito del 6%, ancora più drammaticamente vero è che il numero delle iscrizioni alle scuole dell’infanzia è diminuito del 20%. Una sproporzione evidente che basta da sola a ridicolizzare la decisione presa dalla giunta grillina di tagliare il numero delle sezioni delle scuole comunali, asili nido e scuole per l’infanzia.
Appare più verosimile che il problema sia legato agli alti costi, alla instabilità permanente del personale, costantemente ridotto in questi ultimi anni, per tacere dell’alto costo dei pasti e all’incertezza continua in cui sono state lasciate le scuole, quelle paritarie più di altre. Il calo demografico è un dato di fatto, ma spiegare con esso i tagli delle sezioni diventa un alibi se non si considera l’approssimazione con cui è stato gestito si può il sistema scuola di Torino a partire dei nidi sino ad arrivare alle scuole dell’infanzia: sistema, va osservato, che è sempre stato una eccellenza.
Per queste ragioni trovo preoccupanti le dichiarazioni dell’assessore e del sindaco sulla revisione del personale, perché la riduzione di personale avrà un sicuro impatto sulla qualità del sistema scolastico e questo aspetto non può essere accettato dalla politica né tollerato dalle famiglie torinesi.
L’idea di mettere a rischio il livello e la qualità del sistema scolastico al solo scopo di ricavare qualche euro da destinare al malmesso bilancio comunale è da respingere in toto. La giunta grillina sta raschiando il fondo del barile a conferma della povertà di idee e di strategia per affrontare i problemi alla radice”.
Capodanno in piazza
FERRENTINO (PD): “NUOVO TESTO UNICO SUI RIFIUTI, REVISIONE INTEGRALE SULLA MATERIA”
“La nuova legge – spiega il Consigliere regionale Pd Antonio Ferrentino, relatore del provvedimento – opera un’integrale revisione della legislazione di settore, comprendendo in un unico testo normativo la disciplina di alcune materie previste da più leggi”.
“Il provvedimento – prosegue Ferrentino – è frutto di un lungo lavoro che ha coinvolto numerosi soggetti al fine di renderlo il più condiviso possibile ed è importante sottolineare come la governance sia stata modificata, trasferendone la competenza dalla Provincia alla Regione e affidando ai Comuni, singolarmente o in forma associata, le funzioni di organizzazione e controllo diretto del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani”.“Il Piemonte si pone obiettivi ambiziosi, distinguendosi come una delle regioni più virtuose – sostiene il Consigliere Ferrentino – e prevede che, entro il 2018, la produzione di rifiuti urbani indifferenziati non superi i 190 chilogrammi per abitante, scendendo a 159 nel 2020”.
“Si inserisce in questo quadro – conclude Antonio Ferrentino – l’ordine del giorno, del quale sono il primo firmatario, che, preso atto della modifica, introdotta con il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno 2018, che prevede che una parte dell’ecotassa venga destinata ai Comuni dove sono ubicate discariche, con conseguente riduzione del fondo che la Regione destinava a premiare i Comuni virtuosi, impegna la Giunta regionale a verificare la possibilità di destinare, nel Bilancio di previsione finanziario 2018-2020, risorse aggiuntive a favore delle politiche virtuose di gestione dei rifiuti realizzate dai Comuni piemontesi”.
PICHETTO E PORCHIETTO (FI): UN TESTO NON CONDIVISO CON IL TERRITORIO, TRANNE CHE CON QUALCHE COMUNE AFFINE POLITICAMENTE
“Abbiamo convintamente votato no contro il Piano Rifiuti regionale appena approvato in Consiglio regionale perché si tratta di un testo di legge non concordato con il territorio, se non con qualche Comune affine politicamente, di fatto esautorando tutte le restanti amministrazioni dai processi decisori così come avvenuto proprio la scorsa settimana nello sconcerto di una novantina di sindaci durante l’audizione avvenuta a palazzo Lascaris. Si tratta di una cattiva legge, redatta ideologicamente con metodi politicamente errati”. A sostenerlo il capogruppo di Forza Italia Gilberto Pichetto e il consigliere regionale Claudia Porchietto.
Concludono Pichetto e Porchietto: “Questa legge si tradurrà in maggiori costi nei prossimi anni e in misure penalizzanti per i piccoli e medi Comuni. Il Partito Democratico e il centrosinistra dovrà risponderne nel 2018 e nel 2019 quando vi saranno le elezioni e i cittadini e i sindaci potranno valutarli avendone subiti gli effetti. La nostra opposizione è stata sempre nel merito, in Commissione come in Aula, avevamo fatto proposte di buon senso che non sono state prese in considerazioni con un atteggiamento totale di chiusura dimostrato anche dalla proposta di legge sull’argomento redatta da un certo numero di sindaci piemontesi e che giace non discussa in qualche cassetto del Consiglio regionale. Questa è una legge che non tiene conto di 2/3 del territorio regionale, spiace che si sia persa nuovamente una occasione per fare buona politica”.
Dal Consiglio regionale
“VIGILARE SUI COMUNI PER LA CORRETTA APPLICAZIONE DELLA LEGGE”
In Aula ho espresso parere favorevole al “Piano Integrato delle attività di contrasto, prevenzione, diagnosi, cura del Gioco d’Azzardo Patologico”, anche se è arrivato in ritardo rispetto alle previsioni indicate nella legge stessa.
E’ una legge importante, frutto del lavoro condiviso di tutte le forze politiche, che ritengo possa davvero dare una risposta concreta per la prevenzione e il contrasto di una grave piaga sociale e sanitaria che coinvolge tante persone. Persone che si illudono di poter guadagnare denaro con il gioco, e invece si ritrovano a perdere tutto, peggiorando situazioni economiche già gravemente compromesse.
Ora, però, la Regione non deve abbassare la guardia e tenere alta l’attenzione sull’applicazione della legge nella sua interezza. Tanti Comuni, infatti, non si sono ancora adeguati alla nuova normativa per quanto riguarda le ordinanze indicanti le limitazioni degli orari di slot-machine e videolottery, la cui apertura è ora ridotta a otto ore nell’arco della giornata.
Inoltre è necessario che la Regione provveda in tempi rapidi all’avvio della campagna di informazione necessaria per comunicare alla popolazione come funziona il servizio offerto dai Dipartimenti “Patologie delle Dipendenze” delle Asl per chi è affetto da questa patologia.
L’Asl To3, per esempio, assiste un’alta percentuale di questi malati, dispone di un’équipe che lavora con grande professionalità, l’accesso al servizio è diretto e i tempi sono limitati a qualche giorno d’attesa. Inoltre non si paga il ticket ed è previsto il rimborso del biglietto dei mezzi pubblici per i meno abbienti che si rivolgono al servizio.
Purtroppo i giocatori non sono a conoscenza di tutte queste informazioni, e spesso non sono neppure consapevoli di essere affetti da questa patologia. E’ su questo che adesso la Regione deve intervenire: un’informazione a tappeto per prevenire, contrastare e curare il “gioco d’azzardo patologico”. Oltre a vigilare sulla corretta applicazione della legge da parte dei Comuni.
Stefania Batzella
Il commento di Osvaldo Napoli, capogruppo di Forza Italia a Palazzo Civico
“La decisione di sospendere la moratoria sullo stop del traffico e di bloccare, a partire dal 27 dicembre, anche le auto Euro 5 è un provvedimento privo di ogni buon senso. Per due ragioni molto semplici: la prima è che questo blocco riguarda la sola città di Torino, e quindi è destinato a creare caos per chi deve entrare o uscire dalla città. Un minimo di accortezza avrebbe dovuto indurre a un coordinamento con i Comuni dell’Area metropolitana per evitare disagi ed equivoci. La seconda ragione, ancora più semplice della prima, riguarda la natura in sé del provvedimento. Bloccare anche le auto Euro 5, che sono il contingente più numeroso e lasciare libertà di circolazione a poche migliaia di auto Euro 6, appare, ed è, discriminatorio. Tanto vale fissare il blocco completo della circolazione, magari in una fascia oraria più ristretta. A meno che il provvedimento del Comune, ma non osiamo neppure pensarlo, non sia un invito ai torinesi a cambiare la loro auto per comprarne una Euro 6”.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
“Mattarella non sciolga le Camere per dare tempo al Senato di discutere”
Igor Boni, che è in sciopero della fame, vista l’assenza del numero legale al Senato mentre si votava finalmente sulla legge relativa allo Ius Soli e vista la convocazione della prossima seduta al 9 gennaio ha commentato: “Sospendo la mia azione nonviolenta, condotta a fianco di Luigi Manconi e molti altri dirigenti e militanti radicali. Abbiamo costretto il Senato alla discussione ma il combinato disposto di diversi opportunismi e bassezze hanno per ora impedito di giungere al voto. Il gruppo dei 5 stelle è il principale responsabile del mancato numero legale data l’assenza di tutti i suoi Senatori, un atteggiamento inqualificabile giocato sulla pelle di 800 mila minori pronti ad acquisire diritti e doveri di ogni altro cittadino italiano. Poi certo anche da parte di settori della maggioranza si è dato un contributo decisivo di inerzia per fermare il processo che eravamo riusciti a riattivare, così come da parte dell’opposizione di Centrodestra dove spicca Calderoli per la sua volgarità, che non sorprende e non è nuova. Incomprensibile anche la convocazione del Senato da parte del Presidente Grasso per il 9 gennaio (fra 17 giorni!) che pare voler mettere una pietra tombale su una legge ragionevole e urgente. A questo punto la richiesta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è di non sciogliere le Camere per consentire alla ripresa dei lavori di procedere nella discussione”.
L’odissea dei torinesi
La sezione del Lavoro del Tribunale di Torino ha rigettato il ricorso contro la legge n. 21 del 2014 sulla riduzione dell’assegno vitalizio, condannando anche gli ex consiglieri ricorrenti, sono 39, al rimborso delle spese processuali. La legge in questione, nell’ottica della riduzione dei costi della politica, ha stabilito la riduzione dell’assegno vitalizio per i consiglieri della IX e delle precedenti legislature a partire dal primo gennaio 2015.La norma stabilisce che i trattamenti mensili lordi siano ridotti secondo percentuali progressive: del 6 per cento fino a 1.500 euro; del 9 per cento per i vitalizi oltre 1.500 e fino a 3.500 euro; del 12 per cento per importi superiori a 3.500 e fino a 6.000 euro lordi mensili; e del 15 per cento oltre i 6.000 euro. Un’ulteriore decurtazione del 40 per cento riguarda infine i titolari di un altro assegno vitalizio riconosciuto dal Parlamento.
La Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera all’accordo di programma per la realizzazione del “Parco della salute e della ricerca e dell’innovazione di Torino” e del “Parco della Salute e della scienza di Novara”.
“Esprimo il mio apprezzamento per questo importante traguardo che consentirà alla nostra Regione di avere due poli sanitari importanti per ricerca universitaria, didattica, sperimentazione medica e concentrazione di eccellenze“ ha commentato il Presidente del Gruppo PD in Consiglio regionale Davide Gariglio. “Dopo 20 anni di discussioni” ha proseguito il Presidente Gariglio “finalmente si parte! In questa legislatura siamo riusciti a raggiungere un obiettivo veramente importante per i cittadini”.