POLITICA- Pagina 568

Il Pd da partito a ologramma

Via Baltea 3, prima uscita pubblica di Maurizio Martina da segretario del Pd. Segretario ufficiale.Non più solo reggente. Nell’ aria ancora gli echi dell’assemblea romana dove il discolo fiorentino Matteo Renzi gliel’ha  fatta spurgare. Occasione è stata la presentazione del libro di Gianni Cuperlo, un buon successo. Il caldo asfissiante la fa da padrone rendendo stoica la partecipazione. I presenti sono alla ricerca di novità in questo Pd che non si arrende continuando ad essere in difficoltà.  Giorni fa incontro casualmente l’onorevole Andrea Giorgis e Carlo Bongiovanni.  Il primo tra i parlamentari del Piemonte sopravvissuti alle elezioni.  Il secondo da anni non iscritto al Pd e “scudiero” di Sergio Chiamparino.  Che succede? Si sta organizzano un incontro a Torino tra Martina e Cuperlo, la loro prosaica risposta.  Qualche battuta e finisce lì.Sicuramente Chiampa parteciperà al convegno   
Mi sembra di capire lunedì. E così è stato.  Sala piena. La Ganga salutandomi mi fa la battuta: prima fila d’ eccezione . Subito noto Enrico Salza. Capisco.Tutti lo conoscono, sanno che cosa a fatto e sopratutto non ha fatto per la nostra Città.  Da Castellani in poi tutti i sindaci hanno avuto la sua benedizione. Tutti tranne ( forse) l’Appendino.  Ma le sorprese non finiscono. Mi siedo vicino ad un vecchio amico . Enrico Cavallito il piu giovane consigliere comunale, nel ’75, del Pci.Che ne pensi?
Vedremo: sono leggermente pessimista. Ci sara Piero Fassino? Si, c’ è. Voltandoci lo vediamo.
Nel salutalo una mia battuta: ecco la vera notizia del convegno. Sorridendo: sei sempre il solito.
Oggi è di buzzo buono. Non c è dubbio. La sua presenza é politicamente rilevante (cosi si diceva una volta. Apre Giorgis che si è anche fatto carico delle spese. “Non mi arrendo a questa destra straripante ed invasiva”. Poi Martina  e Cuperlo : dobbiamo rifondare il Pd andando oltre l’esperienza della sinistra. Belle parole, ma già sentite in altre occasioni. Con l’antico vizio della sinistra di metterci un po’ di tempo nel capire il perché della sconfitta. Non viene mai nominato la lo ” spirito ” Di Matteo Renzi che aleggia nella sala. Completa il tutto l’arrivo di Anna Rossomando, vicepresidente del senato. Qualcosa di più di una sopravvissuta della considerevole e ormai passata truppa di deputati piemontesi. Caparbia partendo dal consiglio comunale di Torino è arrivata ai vertici delle istituzioni italiane. Gira tutte le sezioni del pd tentando una riorganizzazione di questo agonizzante partito. Indubbiamente encomiabile . Finisce con il suo addetto stampa discrivere e chiosare un comunicato sull’ iniziativa. Altri politici? Davide Gariglio gira come un ” falchetto”  tra una telefonata e l’altra e tende l’ orecchio per capire cosa dicono. C’è la Bragantini per solo 250 voti di scarto non riconfermata deputato.  Sorridente come sempre dice: io non mollo. E il Pd di via Masserano? Tutto tace con qualche complicanza economica. Diminuiti drasticamente gli eletti sono diminuiti pure i contributi economici. Con i 9 milioni di euro di debito maturati da Renzi nella campagna referendaria. Ma si va avanti con altri metodi. Tutto in mano  agli eletti che in questo modo possono disporre dei soldi per finanziare ciò che politicamente reputano opportuno. Forse anche per questo Matteo Renzi si sente ancora forte controllando il 90 % degli eletti romani che debbono a lui candidatura e l’ elezione.  Vien proprio voglia di dire: ma esiste ancora il Pd come partito? O è solo un ologramma? È solo un ologramma. Ed è difficile se non impossibile rifondare o riformare qualcosa che non esiste. Magari con uno sforzo di creatività? Io continuo nel vederla dura.  Ho massimo rispetto ed un certa ammirazione per il popolo che ha affollato lunedì la sala in via Baltea. Sento e leggo che il Pd vuole andare e deve andare oltre e mi chiedo: ma dove ? Importante è avere le idee guida, i valori presupposti del proprio agire politico. Indispensabili ma non sufficienti. Poi le idee hanno bisogno di persone che le portino avanti. Viceversa  le idee da sole sono suggestioni o peggio ancora astrazioni. Formidabili per professori universitari ma non sufficienti per chi ha l’ambizione di governare.Via Baltea si riempie di persone con gli inevitabili capannelli di commenti. Sergio Chiamparino e Carlo Bongiovanni si infilano il casco e spariscono in moto.Niente macchina di servizio. Cosi, naturalmente. Giorgis e Cuperlo raccolgono il plauso per una iniziativa ben riuscita. Ma il caso Matteo Renzi che ha portato ad una sconfitta epocale la sinistra (che vorrebbe andare oltre) non è stato neppure sfiorato. Altro che risolto. Andando avanti cosi non andranno da nessuna parte.
Patrizio Tosetto

Flat Tax: Lega, pdl per tassazione agevolata al 15% per tutti fino a fatturati di 100 mila euro

“Il primo step della rivoluzione fiscale voluto dalla Lega è finalmente partito. Questa mattina è infatti stata presentata la nostra proposta di legge sulla Flat Tax che estende il regime minimo/forfettario del 15% per tutte le partite Iva fino ad un volume d’affari di 100 mila euro. Per le start-up, inoltre, l’aliquota prevista è del 5% per 3 anni estesa a 5 anni per gli under 35 e gli over 55. Il nostro obiettivo è da una parte estendere ad una platea più ampia possibile la semplificazione degli adempimenti contabili con un regime forfettario unico al 15% (o al 5%) e dall’altro sburocratizzare e facilitare la vita di imprese e professionisti. I contribuenti non dovranno adempiere ad obblighi di contabilità, studi di settore, spesometro. Unico adempimento la dichiarazione dei redditi. Il regime sara’ opzionale. Dalle parole ai fatti: la flat tax è partita e piccole e medie imprese, liberi professionisti e start-up ne beneficeranno dando, di riflesso, un input positivo all’economia e all’occupazione”. Lo dichiara Riccardo Molinari capogruppo alla Camera della Lega.

FLUTTERO E TRONZANO (FI): INTERROGAZIONE SUL FARMACO SCADUTO NEL REPARTO DI GINECOLOGIA DELL’AGNELLI DI PINEROLO

“Abbiamo presentato una interrogazione all’assessore alla Sanità per conoscere le ragioni per le quali nel reparto di Ginecologia dell’Agnelli di Pinerolo sono state inoculate a donne in gravidanza dosi scadute dell’Immuno RHO”. Ad annunciarlo Andrea Fluttero e Andrea Tronzano rispettivamente capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte e capogruppo del partito in Commissione Sanità. 

Spiegano gli azzurri: “Riteniamo che sia necessario comprendere come sia possibile che avvengano fatti del genere dopo che da anni si parla di digitalizzazione della sanità anche per la gestione dei magazzini delle nostre Aziende Ospedaliere. Il richiamo delle donne che si sono viste inoculare un farmaco scaduto, per verificare l’assenza di incompatibilità, é un atto doveroso ma tardivo. Fatti di questo tipo non debbono più avvenire”. 

Concludono Fluttero e Tronzano: “Saitta deve spiegarci quali azioni intenda mettere in campo la Giunta regionale nelle prossime settimane affinché fatti del genere non si ripetano più. Intanto monitoreremo la situazione, confidando che i controlli sulle assistite non facciano emergere complicanze”.

Il Pd o 2 Pd?

di Giorgio Merlo

Tutto secondo copione. Sotto il tetto dell’attuale Partito democratico ci sono ormai due partiti con due linguaggi diversi, due prospettive politiche diverse, due approcci diversi e forse anche con due radici culturali diverse. Certo, come sempre capita in politica, le “genuflessioni” a cui eravamo abituati ormai da 4 anni verso Renzi e il Renzismo di larga parte del Pd sono ormai alle nostre spalle. Ne è un esempio emblematico, tra i tanti, l’ex sindaco di Torino Fassino, ultimo segretario della filiera Pci/Pds/ Ds, poi accanito e focoso fan di Renzi e del renzismo al punto da individuarlo come l’ultima speranza della sinistra italiana e poi, puntualmente dopo il 4 marzo, ritenuto un elemento che non può più essere riproposto alla guida di quel partito. Ma, al di là di questi atteggiamenti largamente noti e collaudati della politica italiana, resta il fatto inconfutabile che dopo il disastro elettorale del 4 marzo – l’ennesimo di una lunga serie – il Pd, di fatto, non esiste più. O meglio, e’ un luogo politico che contiene al suo interno due soggetti politici diversi. L’uno interpretato, al di là dell’atteggiamento con cui lo declina, dall’ex segretario Renzi e l’altro legato sostanzialmente alla riproposizione della vecchia “ditta”, seppur in forma aggiornata, rivista e modernizzata. Sono, appunto, due progetti politici diversi in quanto alternativi. Due soggetti diversi frutto di una semplice considerazione. Dopo 4 anni di “partito personale” il Pd scopre all’improvviso che il cosiddetto “partito plurale”, frutto della originaria intuizione dei fondatori e che coincise con la gestione di Veltroni, e’ terminato da un pezzo ed è ormai consegnato alla storia. Fuorché si pensi fanciullescamente che uno dei due contendenti abbassi la testa e alzi bandiera bianca in segno di resa ma anche di insignificanza politica e culturale. Non mi pare, però, che questo possa essere l’epilogo finale della disputa politica e di potere. E la naturale conseguenza di questo risultato non può che essere il ritorno delle tradizionali identità politico e culturali – anche riviste, corrette e modernizzate – che sono e restano disponibili per dar vita ad una coalizione o alleanza alternativa alla destra ma senza confondersi all’interno dello stesso contenitore. Non c’è da stupirsi, quindi che la recente Assemblea Nazionale del Pd abbia riproposto in tutta la sua ruvidezza la presenza di due partiti diversi che formalmente continuano a definirsi entrambi “democratici” ma che sostanzialmente sono già conflittuali e competitivi. Perché se la sinistra coltiva, legittimamente, la necessità di ricostruire dopo la debacle storica del 4 marzo un campo politico e culturale omogeneo e compatto, e’ altrettanto legittimo che chi ha di fatto “distrutto” la sinistra tradizionale, cioè Renzi, persegua un altro disegno politico e culturale. E credo che un disegno del genere aiuti addirittura il centro sinistra ad irrobustirsi e a rendersi maggiormente competitivo nei confronti della destra e del movimento antipolitico e anti sistema dei 5 stelle. Ecco perché in un quadro del genere e’ sempre più necessaria, se non indispensabile, una autentica presenza politica cattolici democratica e cattolico popolare. Ovviamente aperta a tutti in virtù della laicità che da sempre caratterizza quest’area culturale ma consapevoli che con il ritorno delle identità – a cominciare, appunto, da quella della. sinistra – il cattolicesimo politico non può più stare alla finestra a contemplare e a commentare ciò che capita nella politica italiana.

Le consigliere Pd sulla preferenza di genere

 Enrica Baricco, Valentina Caputo, Nadia Conticelli, Celestina Olivetti intervengono sulla proposta di legge che introduce la doppia preferenza di genere nella legge elettorale 

“Abbiamo sottoscritto, con convinzione la proposta di legge, presentata dalla collega Accossato, che modifica la legge elettorale, inserendo nel testo la doppia preferenza di genere, perché siamo convinte che le donne rappresentino un valore aggiunto e sia importante che questa modalità di voto, già presente in molti meccanismi elettorali, venga introdotta anche in Piemonte” hanno dichiarato le Consigliere regionali del Partito Democratico Enrica Baricco, Valentina Caputo, Nadia Conticelli e Celestina Olivetti.

“Riteniamo fondamentale recepire la normativa nazionale in materia – hanno proseguito le Consigliere regionali – e, purtroppo, dobbiamo rilevare che, oggi, il Piemonte si colloca come fanalino di coda tra le Regioni che hanno attuato questo percorso. Lo Statuto della Regione Piemonte, all’articolo 13 “assicura uguali condizioni di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive” e la stessa Consulta delle Elette è stata istituita con legge regionale proprio per garantire una corretta rappresentanza delle donne nelle istituzioni”.

“L’assemblea regionale del Partito – hanno concluso le Consigliere Pd – ha approvato all’unanimità ben due documenti che chiedono di allineare la legge elettorale del Piemonte a quella delle altre Regioni e agli altri livelli istituzionali. Non si tratta di introdurre quote rosa, ma di dare uno strumento agli elettori che potranno, se lo ritengono, attribuire due preferenze. Oltretutto, la preferenza plurima è prevista per il livello comunale e europeo, quindi il prossimo anno in Piemonte si rischia di andare a votare con sistemi elettorali disomogenei. Auspichiamo che questa proposta venga condivisa da molti Consiglieri e possa essere approvata in tempi brevi”.

Droghe, Manfredi (radicali): “M5S succube della Lega anche su politiche dipendenze”

“Con delega a ministro Fontana torniamo indietro di 30 anni”

Lo scorso 27 giugno il premier Conte ha deciso di celebrare nel modo  peggiore la “giornata mondiale antidroga”, appena trascorsa, affidando la delega alle politiche sulle dipendenze al ministro della Famiglia Lorenzo Fontana. I cittadini italiani lo hanno appreso leggendo la Gazzetta Ufficiale del 5 luglio, ma lo stesso Dipartimento Antidroga deve essere ancora allo scuro, visto che sul suo sito nulla è scritto
al riguardo. Con Fontana al vertice, le politiche sulle dipendenze rischiano di fare un salto indietro di 30 anni, ai tempi della mai rimpianta Rosa Russo Iervolino, responsabile con Bettino Craxi e Giuliano Vassalli di quell’inasprimento della legge proibizionista che solo il referendum radicale del 1993 riuscì in parte a mitigare. Paghiamo e pagheremo cara l’ignavia in materia di ben quattro governi: Monti, Letta, Renzi e Gentiloni non hanno voluto affrontare seriamente il tema “droghe” per paura di perdere voti moderati, in
sette anni non è stato fatto nulla ed ora tutto è stato affidato a un ministro politicamente più a destra di Giovanardi e tecnicamente “ignorante” sull’argomento. E questo accade proprio nel momento in cui riesplode l’emergenza eroina; i dati presenti nella Relazione annuale della Direzione centrale per i servizi antidroga della Polizia sono inequivocabili: +27,95% di sequestri di eroina; + 9,7% di overdose mortali (da 10 anni a questa parte erano in diminuzione). Rilevo, infine, che la Costituzione materiale introdotta nel contratto Lega-M5S è stata ancora un volta rispettata rigorosamente: a ciascun ministro grillino (in  questo caso i ministri Grillo e Di Maio) deve essere affiancato, con funzione di controllo, un esponente leghista (e viceversa). Tutto questo a scapito della Costituzione formale, delle competenze tecnico/professionali e della consapevolezza che, in questa materia, è in ballo la vita e la qualità della vita di milioni di cittadini italiani.

Giulio Manfredi (Associazione radicale Adelaide Aglietta)

Destra e Sinistra davanti al Sovranismo

“Destra e Sinistra davanti al sovranismo” – Idee e proposte per un PD che sfidi paure, disuguaglianze e solitudini E’ questo il titolo di un importante evento organizzato dal Gruppo del Partito Democratico della Camera dei Deputati per il prossimo 13 Luglio a Baveno presso il Grand Hotel Dino. Al centro della discussione, nel cuore dell’Alto Piemonte, il futuro del Partito Democratico come alternativa politica al nuovo spettro che si aggira per l’Europa: il Sovranismo. Ricco il programma che prende il via alle 15.30 con i saluti del Segretario del PD del VCO Giuseppe Grieco. Autorevoli gli interventi previsti, che verranno moderati da Luigi Bobba (sottosegretario al Welfare nella XVII legislatura). Tra gli altri sono previsti i contributi di Antonio Noto (Fondatore di IPR Marketing), Mauro Magatti (Sociologo dell’Università del Sacro Cuore di Milano), Augusto Ferrari (Assessore all’Assistenza in Regione Piemonte), Cristina Bargero (Autrice del libro “il Piemonte oltre la crisi”), Nicoletta Favero (Senatrice della XVII legislatura) e Sergio Chiamparino (Presidente della Regione Piemonte). Dopo il dibattito, al quale sono stati invitati a partecipare i segretari democratici delle province dell’Alto Piemonte, le conclusioni previste per le ore 18.30 saranno affidate all’On. Enrico Borghi (Ufficio di presidenza del Gruppo PD alla Camera) e Graziano Delrio (Capogruppo PD alla Camera dei Deputati). I posti disponibili per l’evento sono limitati, per chi volesse partecipare è obbligatorio mandare conferma entro e non oltre Martedì 10 Luglio all’indirizzo infoenricoborghi@gmail.com

LeU: La Regione si occupi dei borsisti dell’Istituto Zooprofilattico

Chiesta a Saitta la stabilizzazione dei borsisti e di tutto il personale precario che ha raggiunto in Istituto livelli insostenibili (più del 25% del personale è precario) oltre 100 unità di personale

Martedì scorso è approdata in Consiglio Regionale l’annosa questione dei 83 borsisti in servizio all’Istituto zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Con un’interrogazione urgente la consigliera di Liberi e Uguali Silvana Accossato ha posto all’attenzione dell’Assessore Saitta la situazione di questi ricercatori in condizioni di precarietà e di discriminazione rispetto ai dipendenti dell’Ente a parità di mansioni e di lavoro svolto.Si tratta di persone che, pur essendo in possesso di un contratto di “assegno di ricerca” destinato a seguire progetti di studio, in virtù di un regolamento interno sono equiparati al personale dipendente nei doveri (40 ore a settimana di lavoro, timbrature, ecc…) ma non nei diritti (non hanno diritto alla mutua né a ferie retribuite).“Una vera e propria discriminazione, che pone questi ricercatori in condizioni di debolezza nei confronti dell’Ente e di grave preoccupazione per il loro futuro, visto che questa condizione di precarietà va avanti, per alcuni di loro di progetto in progetto, da molti anni” – spiega Accossato.Nella sua interrogazione la consigliera ha inoltre sottolineato come “vi sia un forte rischio di incappare in una class action tesa al riconoscimento dei diritti di questi lavoratori, vista la giurisprudenza recente in materia” – con tutto ciò che questo comporterebbe per l’Istituito e anche per la Regione Piemonte da cui dipende.Nella sua risposta l’Assessore Saitta, dopo aver precisato che la questione ha trovato soluzione nella Finanziaria 2018 e che mancherebbero solo due decreti attuativi e il recepimento nel CCNL, ha auspicato una risoluzione definitiva entro la fine dell’anno.“La Regione deve continuare a farsi carico di questa situazione visto il suo ruolo di vigilanza sullo zooprofilattico ” – ribadisce Silvana Accossato a nome dell’intero gruppo di Liberi e Uguali, non nascondendo le preoccupazioni in merito alla possibilità che i borsisti possano realmente essere ricompresi nella dicitura dei lavoratori atipici per cui la finanziaria prevede il progetto di stabilizzazione, vista la loro condizione contrattuale.

Piove governo ladro

Il famoso detto popolare , dalle origini incerte  e che affondano fino all’antico  Egitto passando per l’antica Roma , viene collocato temporalmente a metà del XIX secolo. Correva il 1861 quando , a Torino , una manifestazione  di mazziniani fu annullata a causa della pioggia. Il “Pasquino” , famoso giornale satirico  , pubblicò una vignetta di Casimiro Teja, la sua statua la potete ammirare in Piazza IV marzo a Torino, che prendeva in giro i mazziniani con la frase ” piove governo ladro”. Ebbe un tale successo che divenne il motto della rivista ed il simbolo della parodia degli italiani contro il governo ed in generale contro il potere. Con questo intento l’ho usata qualche giorno fa in risposta ad un commento su Twitter. Sembrava che il tutto si risolvesse in un simpatico scambio di commenti via Twitter ed invece  ho ricevuto alcuni messaggi  di sostegno all’attuale governo e che mi rimproverano di usare politicamente la famosa frase. Avendo avuto l’occasione di osservare altre volte lo stesso comportamento la cosa mi porta a fare qualche considerazione . Molti sostenitori  grillini , per fortuna non tutti, hanno un atteggiamento acritico quasi fideistico e non capiscono che ora al governo ed il “potere” sono loro e di conseguenza il detto popolare , che non tramonta mai, è rivolto a loro. Se poi , a parte un po’ di “sparate” e tante dichiarazioni, non hanno ancora combinato molto è responsabilità loro e gli italiani pazienti aspettano. Nel frattempo i cambiamenti climatici hanno determinato un aumento della pioggia e della grandine e di conseguenza i “piove governo ladro” fioccano ed aumentano d’ intensità . Come interpretare quanto sta accadendo ? Come una semplice questione metereologica o come un segno premonitore sull’operato di questo governo?

SANITA’, TRONZANO (FI): INTERROGAZIONE SULLE CONTESTAZIONI DEI NAS ALLA DIVISIONE OCULISTICA DI VIA CHERASCO

“Abbiamo depositato un question time per conoscere nel dettaglio le contestazioni rilevate dai Nas durante un blitz avvenuto giovedì mattina nella divisione di Oculistica delle Molinette, in via Cherasco“. Ad annunciarlo Andrea Tronzano vicecapogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte. Tronzano: “dopo aver fatto un sopralluogo due mesi fa nei locali di via Cherasco era evidente che l’ambiente non fosse adeguato al delicato settore oculistico.” Tronzano spiega: “Da quanto abbiamo appreso i carabinieri si sarebbero presentati in base a diverse segnalazioni e casi di infezioni, visionando anche le sale operatorie. E’ evidente che il caso meriti un approfondimento in Aula visto che la soluzione di spezzettare in via Cherasco l’attività di Oculistica prima ospitata solo in via Juvarra non è stata una scelta politicamente adeguata. La Giunta ora deve rispondere sulle eventuali disfunzioni”.