POLITICA- Pagina 533

REFERENDUM TAV, MARRONE- MONTARULI (FDI): "UFFICIALIZZATO NO DEI GRILLINI"

“ORMAI SONO ARROCCATI NEL PALAZZO, TERRORIZZATI DALL’OPINIONE DI TORINESI”
La Commissione referendaria del Comune di Torino guidata dal Presidente del Consiglio Comunale (M5S) ha respinto l’ammissibilità del quesito referendario presentato dal comitato promotore “Si TAV #NONPERDEREILTRENO”, presieduto dal dirigente nazionale di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone, che insieme al parlamentare torinese FDI Augusta Montaruli, commenta “Una bocciatura che, in spregio delle norme che vorrebbero il giudizio di ammissibilità solo tecnico-giuridico, diventa clamorosamente politica, quando si afferma che il referendum non ‘porterebbe non porterebbe alcun valore aggiunto’ e diventa addirittura grottesca dove definisce il tema TAV “immateriale”, nonostante le ricadute miliardarie sullo sviluppo della Città di Torino e per tutta l’Italia di questa grande opera infrastrutturale. La verità è che i grillini sono terrorizzati dall’idea che la cittadinanza sia chiamata direttamente ad esprimersi sull’Alta Velocità, sapendo che certamente l’esito sconfesserebbe le loro posizioni ideologicamente contrarie all’opera. Per un movimento nato dalla promessa di democrazia diretta e partecipazione popolare è davvero una fine amara asserragliarsi nel Palazzo con il terrore di confrontarsi con la cittadinanza, calpestando l’istanza di quelle migliaia di torinesi che avevano firmato in piazza Castello. Peraltro si saranno accorti che con questo pronunciamento hanno espressamente ammesso l’incompetenza del Consiglio Comunale ad esprimersi sulla TAV? Un boomerang spassoso: questa per noi è già la vittoria più importante

Grimaldi e Accossato (LeU): “Per la riorganizzazione dei laboratori in zona ovest confronto e tutela dei servizi”


Nel question time in Consiglio regionale siamo intervenuti per chiedere all’Assessore Saitta per quali provvedimenti siano stati presi dall’assessorato sulle tensioni in essere all’interno dell’azienda Asl To 3 e sulle promesse modifiche alla DGR 50.

In data 21 gennaio le OO.SS Rsu dell’Asl TO3 hanno dichiarato lo stato di agitazione dei lavoratori e venerdì 25 gennaio i lavoratori hanno svolto un presidio davanti all’Assessorato alla Sanità. I sindacati chiedono la modifica della DGR 50, dove l’attuale riorganizzazione della rete dei laboratori nella zona ovest di Torino rischia seriamente di penalizzare un patrimonio di strutture e professionalità. La scelta di rendere il Mauriziano hub della rete della zona ovest di Torino andrebbe quindi rivista: con ASL città di Torino cambiano i confini e quindi la programmazione sanitaria, così come serve verificare la capacità di trasporto delle analisi in un territorio che va dalla città capoluogo a comuni di alta montagna. I sindacati denunciano inoltre un grave clima di intimidazione in seguito alla dichiarazione dello stato d’agitazione dei lavoratori e raccontano di pressioni ai lavoratori al fine di tacere i problemi della struttura. “La riorganizzazione della rete dei laboratori in zona ovest va ripensata dando certezze ai lavoratori e garanzia di uguali o migliori servizi ai cittadini” – dichiarano il Capogruppo di LeU Marco Grimaldi e la consigliera di Leu Silvana Accossato. – “Pensiamo che un intervento dell’assessorato in tale direzione, già richiesto dal consiglio regionale, oltre a rivedere alcune scelte sarà utile anche a rasserenare il clima oggi teso all’interno dell’azienda”.

Grimaldi e Accossato (LeU): "Per la riorganizzazione dei laboratori in zona ovest confronto e tutela dei servizi"


Nel question time in Consiglio regionale siamo intervenuti per chiedere all’Assessore Saitta per quali provvedimenti siano stati presi dall’assessorato sulle tensioni in essere all’interno dell’azienda Asl To 3 e sulle promesse modifiche alla DGR 50.

In data 21 gennaio le OO.SS Rsu dell’Asl TO3 hanno dichiarato lo stato di agitazione dei lavoratori e venerdì 25 gennaio i lavoratori hanno svolto un presidio davanti all’Assessorato alla Sanità. I sindacati chiedono la modifica della DGR 50, dove l’attuale riorganizzazione della rete dei laboratori nella zona ovest di Torino rischia seriamente di penalizzare un patrimonio di strutture e professionalità. La scelta di rendere il Mauriziano hub della rete della zona ovest di Torino andrebbe quindi rivista: con ASL città di Torino cambiano i confini e quindi la programmazione sanitaria, così come serve verificare la capacità di trasporto delle analisi in un territorio che va dalla città capoluogo a comuni di alta montagna. I sindacati denunciano inoltre un grave clima di intimidazione in seguito alla dichiarazione dello stato d’agitazione dei lavoratori e raccontano di pressioni ai lavoratori al fine di tacere i problemi della struttura. “La riorganizzazione della rete dei laboratori in zona ovest va ripensata dando certezze ai lavoratori e garanzia di uguali o migliori servizi ai cittadini” – dichiarano il Capogruppo di LeU Marco Grimaldi e la consigliera di Leu Silvana Accossato. – “Pensiamo che un intervento dell’assessorato in tale direzione, già richiesto dal consiglio regionale, oltre a rivedere alcune scelte sarà utile anche a rasserenare il clima oggi teso all’interno dell’azienda”.

Comune di Torino, nuovo Regolamento per l’emergenza abitativa

Su proposta dell’assessora al Welfare Sonia Schellino, che ha illustrato in aula il provvedimento, è stata approvato  dal Consiglio Comunale di Torino il nuovo Regolamento per l’assegnazione degli alloggi di edilizia sociale in emergenza abitativa (n°. 352), già discusso nella Quarta Commissione consiliare, presieduta da Antonino Iaria, e presso le Circoscrizioni. Il testo – che sostituisce integralmente il precedente Regolamento – recepisce le novità introdotte dal Decreto del presidente della Giunta regionale 19 gennaio 2018 n°. 1/R e tiene conto dei nuovi bisogni emergenti rilevati dalla Commissione Emergenza Abitativa (Cea), in particolare per quanto riguarda le domande di alloggi motivate da decreto di trasferimento. Viene inoltre semplificata la disciplina dei casi di emergenza abitativa determinata da procedura esecutiva di sfratto, limitando agli ultimi cinque anni le verifiche di regolarità fiscale e previdenziale e affermando il principio che il conduttore deve fare valere in sede giurisdizionale le proprie ragioni con la diligenza del buon padre di famiglia.

***

Si afferma altresì il principio per cui, per valutare l’“incolpevolezza” della morosità del richiedente la casa popolare, si deve tener conto, al di là del reddito annuale del nucleo familiare, anche delle disponibilità economiche su cui il nucleo stesso ha potuto negli anni fare affidamento derivanti dall’alienazione di beni immobili, dalla liquidazione di risarcimenti e dal trattamento di fine rapporto lavorativo o da altre fonti di reddito soggette a tassazione separata. Cambia anche la disciplina della fattispecie di emergenza abitativa di chi ha la condizione di profugo o rifugiato, che potrà accedere alla casa popolare, al pari dei cittadini comunitari ed extracomunitari, soltanto ove si trovi in una delle situazioni di emergenza abitativa di cui al nuovo Regolamento. Sono infine specificate e dettagliate le competenze della Commissione Emergenza Abitativa (Cea). “Con il nuovo Regolamento – ha dichiarato il presidente Iaria – aumenteranno gli esiti positivi in risposta alle domande di emergenza abitativa, venendo maggiormente incontro alle esigenze dei numerosi cittadini e cittadine che si trovano realmente in difficoltà” Nel dibattito in aula per le dichiarazioni di voto è intervenuta la consigliera Eleonora Artesio (Torino in Comune) che, nell’annunciare la sua non partecipazione al voto, ha dichiarato che avrebbe voluto approfondire meglio le modalità di coinvolgimento della Quarta Commissione e l’impatto del Reddito di cittadinanza.

“COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE CONTRO I RESPONSABILI DEI FATTI DI PIAZZA SAN CARLO”

Luca Cassiani (Pd): “La Regione Piemonte tuteli i cittadini piemontesi che hanno subito danni morali, di immagine e reputazione”

“Ho presentato un’interrogazione a risposta immediata, che verrà discussa nella seduta del Consiglio regionale di domani, con la quale, a distanza di alcuni mesi e alla luce di nuovi fatti, chiedo al Presidente della Giunta regionale se non abbia valutato di costituirsi parte civile nel processo contro i presunti responsabili dei fatti avvenuti in piazza San Carlo, a Torino, la sera del 3 giugno 2017, in occasione della proiezione della finale di Champions League” ha spiegato il Consigliere regionale del Partito Democratico Luca Cassiani.

“Il drammatico “bollettino sanitario” che registrò la morte di una donna di soli 38 anni, dopo 12 giorni di agonia, e il ferimento di 1500 persone  – ha proseguito Cassiani – si è aggravato, recentemente, a causa di un secondo decesso, quello di un’altra donna che, rimasta tetraplegica a seguito dei quei terribili eventi, dopo un calvario durato molto tempo, si è spenta a causa di un’infezione”.

“Il giudice dell’udienza preliminare – ha affermato il Consigliere Cassiani  – accogliendo le richieste avanzate dai legali di parte civile, ha stabilito che il Comune di Torino e il Ministero dell’Interno, insieme a Turismo Torino, saranno citati come responsabili civili per quanto accaduto la sera del 3 giugno e, alla luce di questa disposizione, si deve sottolineare che l’unica Istituzione che potrebbe difendere il grave danno di immagine arrecato al Piemonte e a Torino, non possa essere altri se non la Regione Piemonte”.

“Ritengo importantissimo  – ha concluso Luca Cassiani – che, anche valutando questi ultimi sviluppi, il Presidente della Giunta risponda affermativamente alla mia richiesta e non indugi, decidendo che la Regione Piemonte si costituisca parte civile e tutelando, in questo modo, tutti i cittadini piemontesi e l’istituzione che rappresentiamo per i danni morali, di immagine e reputazione subiti a causa dei tragici eventi del 3 giugno 2017”.

(foto: il Torinese)

"COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE CONTRO I RESPONSABILI DEI FATTI DI PIAZZA SAN CARLO"

Luca Cassiani (Pd): “La Regione Piemonte tuteli i cittadini piemontesi che hanno subito danni morali, di immagine e reputazione”

“Ho presentato un’interrogazione a risposta immediata, che verrà discussa nella seduta del Consiglio regionale di domani, con la quale, a distanza di alcuni mesi e alla luce di nuovi fatti, chiedo al Presidente della Giunta regionale se non abbia valutato di costituirsi parte civile nel processo contro i presunti responsabili dei fatti avvenuti in piazza San Carlo, a Torino, la sera del 3 giugno 2017, in occasione della proiezione della finale di Champions League” ha spiegato il Consigliere regionale del Partito Democratico Luca Cassiani.

“Il drammatico “bollettino sanitario” che registrò la morte di una donna di soli 38 anni, dopo 12 giorni di agonia, e il ferimento di 1500 persone  – ha proseguito Cassiani – si è aggravato, recentemente, a causa di un secondo decesso, quello di un’altra donna che, rimasta tetraplegica a seguito dei quei terribili eventi, dopo un calvario durato molto tempo, si è spenta a causa di un’infezione”.

“Il giudice dell’udienza preliminare – ha affermato il Consigliere Cassiani  – accogliendo le richieste avanzate dai legali di parte civile, ha stabilito che il Comune di Torino e il Ministero dell’Interno, insieme a Turismo Torino, saranno citati come responsabili civili per quanto accaduto la sera del 3 giugno e, alla luce di questa disposizione, si deve sottolineare che l’unica Istituzione che potrebbe difendere il grave danno di immagine arrecato al Piemonte e a Torino, non possa essere altri se non la Regione Piemonte”.

“Ritengo importantissimo  – ha concluso Luca Cassiani – che, anche valutando questi ultimi sviluppi, il Presidente della Giunta risponda affermativamente alla mia richiesta e non indugi, decidendo che la Regione Piemonte si costituisca parte civile e tutelando, in questo modo, tutti i cittadini piemontesi e l’istituzione che rappresentiamo per i danni morali, di immagine e reputazione subiti a causa dei tragici eventi del 3 giugno 2017”.

(foto: il Torinese)

La sindaca: “Vado avanti, sono serena”

/

Il giorno più lungo di Chiara Appendino. In sala Rossa la sindaca ha risposto alla  richiesta di comunicazioni dei capigruppo di minoranza, del Partito Democratico, Stefano Lo Russo, di Forza Italia, Osvaldo Napoli e della Lista civica Morano, Alberto Morano, sulla presunta estorsione nei confronti della prima cittadina da parte del suo ex portavoce Luca Pasquaretta.

“Comprendo le richieste di comunicazioni – ha detto la sindaca – ma spero si possa anche comprendere che i tempi della politica non sempre coincidono con i tempi della giustizia. Questa mattina mi sono recata in Procura e ho risposto a tutte le domande. C’è stata la richiesta dell’autorità giudiziaria di secretare il mio interrogatorio e quindi non posso riferire, oggi, nel merito. Esprimo la mia volontà a farlo non appena gli atti non saranno più segreti. Ho massima fiducia nella magistratura, sono serena e proseguo con il mio mandato”.

Per Stefano Lo Russo (PD): “La richiesta di comunicazioni nasce dalla preoccupazione per le notizie apprese a mezzo stampa riguardanti l’inchiesta e il conseguente avviso di garanzia ricevuto dal suo ex portavoce per un presunto reato di estorsione. Accuse che se confermate sono di gravità inaudita perché tratteggiano un profilo di gestione discutibile delle informazioni in possesso di Pasquaretta e che tali informazioni abbiano potenzialità tali da mettere in discussione la sua permanenza alla guida della Città. Scontata la fiducia nella Magistratura auspichiamo, allora, sia fatta presto chiarezza. Per il bene della Città è importante sapere che il sindaco è nel pieno possesso delle sue funzioni operative e che nessuno possa tenerla sotto scacco. Per questo la invitiamo a fornire rassicurazioni nel merito, pur nell’esigenza del riserbo dovuto all’autorità giudiziaria”. Alberto Morano (Lista civica Morano): “prendiamo atto del riserbo dovuto e sappiamo che i tempi della giustizia sono diversi da quelli della politica. Proprio per questo, oggi lei dovrebbe dire che la sua attività è sempre stata improntata all’indipendenza che da nulla può essere incrinata”. Inoltre, su richiesta del capogruppo PD Stefano Lo Russo, è intervenuto  in Consiglio Comunale il vicesindaco Guido Montanari per fornire comunicazioni in merito alle notizie apparse sugli organi di stampa riguardanti   Pasquaretta, che avrebbe chiesto somme di denaro a un imprenditore per fargli avere appuntamenti con gli assessori Sacco, Montanari e Leon in merito al progetto di riqualificazione dell’ex Mazda Palace. Montanari ha dichiarato di essere “estremamente sorpreso” che qualcuno abbia potuto fare tali dichiarazioni: “Gli assessori sono a disposizione di tutte e tutti, senza alcuna mediazione”. Ha quindi invitato chiunque avesse notizie di procedure differenti ad avvisare gli inquirenti. Parole confermate poi dalla sindaca Chiara Appendino: “Il dialogo con la città c’è da sempre con cittadine e cittadini e certamente non passa da consulenze e impegni finanziari. Abbiamo sempre ricevuto tutti e continueremo a farlo: la Città è aperta e continuerà ad esserlo”.

 

(foto: il Torinese)

 

La sindaca: "Vado avanti, sono serena"

/

Il giorno più lungo di Chiara Appendino. In sala Rossa la sindaca ha risposto alla  richiesta di comunicazioni dei capigruppo di minoranza, del Partito Democratico, Stefano Lo Russo, di Forza Italia, Osvaldo Napoli e della Lista civica Morano, Alberto Morano, sulla presunta estorsione nei confronti della prima cittadina da parte del suo ex portavoce Luca Pasquaretta.

“Comprendo le richieste di comunicazioni – ha detto la sindaca – ma spero si possa anche comprendere che i tempi della politica non sempre coincidono con i tempi della giustizia. Questa mattina mi sono recata in Procura e ho risposto a tutte le domande. C’è stata la richiesta dell’autorità giudiziaria di secretare il mio interrogatorio e quindi non posso riferire, oggi, nel merito. Esprimo la mia volontà a farlo non appena gli atti non saranno più segreti. Ho massima fiducia nella magistratura, sono serena e proseguo con il mio mandato”.

Per Stefano Lo Russo (PD): “La richiesta di comunicazioni nasce dalla preoccupazione per le notizie apprese a mezzo stampa riguardanti l’inchiesta e il conseguente avviso di garanzia ricevuto dal suo ex portavoce per un presunto reato di estorsione. Accuse che se confermate sono di gravità inaudita perché tratteggiano un profilo di gestione discutibile delle informazioni in possesso di Pasquaretta e che tali informazioni abbiano potenzialità tali da mettere in discussione la sua permanenza alla guida della Città. Scontata la fiducia nella Magistratura auspichiamo, allora, sia fatta presto chiarezza. Per il bene della Città è importante sapere che il sindaco è nel pieno possesso delle sue funzioni operative e che nessuno possa tenerla sotto scacco. Per questo la invitiamo a fornire rassicurazioni nel merito, pur nell’esigenza del riserbo dovuto all’autorità giudiziaria”. Alberto Morano (Lista civica Morano): “prendiamo atto del riserbo dovuto e sappiamo che i tempi della giustizia sono diversi da quelli della politica. Proprio per questo, oggi lei dovrebbe dire che la sua attività è sempre stata improntata all’indipendenza che da nulla può essere incrinata”. Inoltre, su richiesta del capogruppo PD Stefano Lo Russo, è intervenuto  in Consiglio Comunale il vicesindaco Guido Montanari per fornire comunicazioni in merito alle notizie apparse sugli organi di stampa riguardanti   Pasquaretta, che avrebbe chiesto somme di denaro a un imprenditore per fargli avere appuntamenti con gli assessori Sacco, Montanari e Leon in merito al progetto di riqualificazione dell’ex Mazda Palace. Montanari ha dichiarato di essere “estremamente sorpreso” che qualcuno abbia potuto fare tali dichiarazioni: “Gli assessori sono a disposizione di tutte e tutti, senza alcuna mediazione”. Ha quindi invitato chiunque avesse notizie di procedure differenti ad avvisare gli inquirenti. Parole confermate poi dalla sindaca Chiara Appendino: “Il dialogo con la città c’è da sempre con cittadine e cittadini e certamente non passa da consulenze e impegni finanziari. Abbiamo sempre ricevuto tutti e continueremo a farlo: la Città è aperta e continuerà ad esserlo”.

 
(foto: il Torinese)
 

Il rischio di Matteo Salvini

Laura Castelli in un’ intervista al Corriere della Sera sostiene: l’opposizione venga a riferire in Parlamento. Delirio totale con vaneggiamenti. Oramai lei è la vera ed unica leader grillina.Non Giggino o il Dibba di ritorno dal centro America, che si sente il nuovo Peron.Tanto meno Toninelli che ha fondato una corrente all’ interno dei grillini. Gaffe continua e  ignoranza al potere. No, vi assicuro è proprio lei, la Castelli, la leader incontrastata. Infatti stanno filtrando notizie su presunte sue trattative segrete con i leghisti su come sbrogliare la matassa.  Visto che la Tav si deve realizzare, il contentino sarebbe non fare la stazione di Susa per risparmiare. Direi proprio geniale, no? Con alcune precisazioni. Nel progetto originale non era prevista la stazione. Sono state accolte le richieste dei locali valsusini e modificando le cose si è voluta dare un’ occasione alla Valle. Ma le vie di Laura Castelli sono infinite. Con lei tutto e possibile. Così si prende come addetto stampa quel certo Pasquaretta allontanato dall’Appendino visti i suoi guai con la giustizia. E il triumvirato è fatto: Chiara Appendino, Laura Castelli e Luca Pasquaretta. Il trio Lescano della politica torinese pentastellata, tutti e tre accomunati dai guai giudiziari. Primato di cui noi torinesi non  siamo orgogliosi. E nelle nostre orecchie abbiamo ancora gli slogan dei grillini : onestà, onestà. Cambiano i ruoli ed anche i grillini cambiano. Un annetto fa un pentastellato mi diceva : fidati, fidati di noi. Ero dubbioso ma (penso) non prevenuto. Ed ho fatto bene a non fidarmi. Sulla Tav i grillini non sono credibili non solo perché sono no Tav, non sono credibili e basta. Non lo sono  per il loro quotidiano comportamento. Non è credibile il trio Lescano torinese per l’ assordante silenzio sulle proprie vicende giudiziarie, non lo è  Chiara Appendino che sta facendo fumo sulla situazione dei conti del Comune. Non è credibile Giggino che sostiene che l’attuale recessione è colpa dei governi precedenti.  Ma qui chi sta rischiando è anche Matteo Salvini con i suoi sodali. O si smarca velocemente o rischia di essere coinvolto in un vortice di cialtroneria. Ed ha buon gioco il Chiampa che sottolinea: Matteo Salvini dice che la Tav si farà. Lui è al governo. Riprenda i lavori. Il Piemonte ha bisogno di fatti, non di comizi elettorali.
Patrizio Tosetto

Alle elezioni con il “Piemonte nel Cuore”

“Vogliamo essere vicini alla gente con una politica fatta di gesti semplici e buon senso e lontano dal clamore, dando una casa a chi ha una sensibilità civica e non si sente rappresentato dai partiti politici”

Con queste parole Giorgio Rondano, sindaco di Camino (in Provincia di Alessandria) ha presentato l’associazione ‘Piemonte nel Cuore’, di cui è il presidente, che è stata presentato sabato 2 febbraio all’hotel Golden di Torino e che darà presto vita alla omonima lista civica del Piemonte. Come ha evidenziato subito dopo il consigliere regionale e capogruppo del Movimento nazionale per la sovranità, Gian Luca Vignale, uno dei principali animatori dell’iniziativa, associazione e lista nascono con un intento ben preciso: “cercare di rappresentare, di dare voce a Piemonte dimenticato, delle periferie, dei piccolissimi, piccoli e medi comuni, della pianura, della collina, della montagna, al Piemonte dell’industria, delle professioni, dell’artigianato, dell’agricoltura, del mondo del lavoro, dando anche uno sbocco naturale alle migliaia di liste civiche”. Sono, infatti, moltissimi i comuni, dove a governare sono appunto le liste civiche che non hanno una rappresentanza naturale a Palazzo Lascaris e per le quali si dovrà lavorare con “competenza, buon senso e pragmatismo”. Accanto a Rondano e Vignale a presentare ‘Piemonte nel cuore – che, ha detto Vignale, “non è stata una scelta casuale ma il frutto di uno studio attento che vede nel simbolo al centro proprio il Piemonte – c’erano l’imprenditore agricolo Roberto Barbero, il sindaco di Settimo Rottaro e segretario del Collegio dei Geometri di Torino, Massimo Ottogalli, il sindaco di Lanzo Torinese, Ernestina Assalto, Franco Cominetto, sindaco di Burolo e referente regionale dell’Associazione nazionale dei piccoli comuni, il coordinatore reginale del Nursind, Francesco Coppolella che ha criticato duramente le scelte della giunta Chiamparino in materia di sanità. La nuova formazione vede, dunque, un appoggio di diversi sindaci ed esponenti di amministrazioni comunali: Alpette, Lozzolo, Cafasse, Pessinetto, Oglianico, Quagliuzzo soltanto per citarne alcune. La formazione ‘correrà’ alle prossime elezioni per il centro-destra ma è sua obiettivo, in particolare, arrivare ad essere punto di riferimento per le numerose liste civiche del territorio, troppo spesso dimenticate dalla politica torinese. Tra presenti c’erano anche il coordinatore regionale dell’Mns, Marco Botta e il consigliere comunale di Alessandria della Lega, Pier Paolo Guazzotti che ha portato un saluto. Il presidente del Movimento Progetto Piemonte (e consigliere comunale di Villamiroglio) Massimo Iaretti (nella foto quadrata), dal canto suo, ha ricordato l’importanza di una forza che rappresenti le istanze dell’autonomia “dal momento che altre regioni si sono ormai mosse e stanno discutendo con il governo centrale, mentre con l’attuale esecutivo il Piemonte è rimasto al palo”. Iaretti ha, poi, sottolineato la necessità che la cultura identitaria non vada perduta. L’associazione verrà adesso presentata con una serie di iniziative nelle singole province, la prima della quali è venerdì 8 febbraio, alle ore 17.30, ad Alessandria al ristorante ‘Alli buoi rossi”.

red. To