POLITICA- Pagina 508

Mpp: proseguono gli incontri sulle fusioni dei Comuni

                                 E’ LA VOLTA DI GATTICO VERUNO

                     Verso una lettera alla Regione per cambiare la legge

 

Proseguono gli incontri sulle problematiche sorte dalle fusioni di Comuni in Piemonte.

Massimo Iaretti, presidente di MPP-Movimento Progetto Piemonte e portavoce del Comitato Autonomia Piemont è stato giovedì 12 luglio a Gattico Veruno, comune della Provincia di Novara, nato dalla fusione, avvenuta attraverso l’apposita legge regionale, delle municipalità di Gattico e di Veruno.

Nella casa comunale di Gattico, sede del nuovo Comune,  Iaretti ha avuto un ampio scambio di idee con il sindaco Federico Casaccio ed il vice sindaco Giuseppe Crevacore. Entrambi si erano opposti alla fusione (ma non era stato costituito alcun comitato come nei casi di Cuccaro e di Gavazzana) poi hanno deciso di ‘correre’ alle elezioni comunali del 26 maggio scorso, conquistando l’amministrazione.

“E’ stato uno scambio di idee proficuo – dice Massimo Iaretti – premesso che ogni fusione ha una sua storia e le sue peculiarità. Personalmente ho evidenziato di non essere a priori contro le fusioni ma contrario al procedimento attuale previsto dalla legge regionale del Piemonte che è profondamente anti-democratico”.

Il caso di Gattico e Veruno, infatti, è emblematico perché nonostante il voto contrario delle due popolazioni in occasione della proposta referendaria, il Consiglio Regionale ha proseguito lo stesso l’iter tracciato dalle delibere dei due consigli comunali.

“Ferma restando quella che è la situazione attuale – dice ancora Iaretti – quella che va cambiata è la legge regionale quando parla della consultazione referendaria, e su questo anche sindaco e vice sindaco di Gattico Veruno sono stati concordi. Per questo è prossima, da parte di MPP. Comitato Autonomia Piemont e di tutti quei soggetti, comitati e cittadini che volessero sottoscriverla, la richiesta al Presidente della Regione Piemonte, all’Assessore agli enti locali, al Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte ed ai capigruppo consiliari di Palazzo Lascaris, di una modifica sul punto alla legge regionale che preveda lo stop alle procedure di fusione in seguito ad una pronuncia referendaria negativa”.

Torino, 12 luglio 2019

Grimaldi (LUV): “Cirio è “il buco con la Lega intorno”

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“Prima seduta del Consiglio Regionale, la maggioranza non accoglie l’iscrizione all’ordine del giorno di un testo sull’ermergenza climatica. La nostra stagione di opposizione sarà calda, altro che cambiamenti climatici”

Si è svolta oggi la prima seduta, dopo l’insediamento di lunedì 2 luglio, del nuovo Consiglio Regionale piemontese.

All’apertura della seduta, il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi Marco Grimaldi ha chiesto (come previsto dal regolamento) l’inserimento all’ordine del giorno di un testo sulla dichiarazione dello stato di emergenza climatica e ambientale. Il primo voto del nuovo Consiglio Comunale è stato contrario, la maggioranza guidata da Alberto Cirio ha rifiutato di aprire la discussione a questi temi.

“Non sorprende che la destra continui anche in Piemonte sulla linea ‘negazionista’ nei confronti dell’emergenza climatica”– dichiara Grimaldi. – “Credo che presto i ragazzi e le ragazze di Fridays For Future verranno a bussare alla nostra porta, anzi lo spero proprio”.

Nel proprio intervento in aula, Grimaldi non ha fatto sconti alla maggioranza e alle esternazioni “sensazionalistiche e sbruffoncelle” di alcuni esponenti, pur riconoscendo la dura sconfitta del centrosinistra, che “non si può archiviare solo con il trend di crescita al cubo della ‘Lega Italia’ firmata Salvini”.

Ha promesso un’opposizione “di sana e robusta Costituzione” e “calda” contro una maggioranza in cui il Presidente Cirio, “mite democristiano di Publitalia”, si accorgerà di essere “il buco con la Lega intorno”. L’obiettivo? Non far arretrare il territorio dai diritti e dalle opportunità conquistate: il 100% delle borse di studio universitarie, il fondo “salva sfratti” e il fondo “salva mutui”, il contrasto al gioco d’azzardo patologico, il divieto del cottimo per i lavoratori delle piattaforme digitali, la giusta retribuzione negli appalti, la difesa della legge 194, dei consultori, della libertà riproduttiva delle donne.

“Se è vero che continueremo le battaglie per migliorare la qualità dell’aria e per fermare i cambiamenti climatici, la ‘questione locale’ non si può slegare da una critica profonda a un sistema ultraconsumista che sacrifica la qualità della vita delle persone, la giustizia e il futuro del pianeta per il profitto di pochissimi” – ha concluso il Capogruppo di LUV – “Difenderemo quindi innanzitutto un punto di vista sul mondo e, nel concreto, le conquiste degli ultimi cinque anni, che vanno nella direzione di un Piemonte più giusto, aperto e solidale. Loro dicono ‘viva la Lega’, noi rispondiamo: ‘viva la Costituzione e viva la Repubblica’”.

Energia e sviluppo sostenibile, Costanzo (M5S): “Stanziati 500 milioni”

Riceviamo e pubblichiamo

“NORMA SODDISFACENTE, LA RINASCITA DEL PAESE PARTE DAI COMUNI”

Il Ministero dello Sviluppo economico ha firmato ieri il decreto che rende operativa la norma contenuta nel Decreto Crescita in favore dei Comuni, per la realizzazione di progetti di efficientamento energetico e di sviluppo territoriale sostenibile. Si tratta della cosiddetta “norma Fraccaro”, che assegnerà ai Comuni 500 milioni di euro in funzione del numero dei residenti per interventi di illuminazione pubblica, di risparmio energetico degli edifici pubblici, di installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, per la mobilità sostenibile, l’adeguamento e la messa in sicurezza di scuole ed edifici pubblici, e l’abbattimento delle barriere architettoniche.

“Siamo molto soddisfatti dell’approvazione di questa norma – afferma la deputata torinese Jessica Costanzo (M5S) – il piano di rinascita del Paese non può che partire dai Comuni, che costituiscono l’ossatura del nostro tessuto sociale”.  “Il Governo – sottolinea la deputata –  ha riconosciuto nei fatti con questo intervento l’importanza strategica dei Comuni e la grande attenzione alle realtà comunali. La norma fa seguito alla bella notizia di ieri, quando è stato reso noto che in meno di cinque mesi il 95% dei 400 milioni stanziati dall’ultima legge di bilancio per finanziare lavori pubblici nei comuni è già stato appaltato.”

Il vento di Venaria, la tav e gli intrecci politico-economici

Torino aspetta nuove elezioni amministrative.  Per il resto rimane la supponenza del Vice Sindaco Montanari e del suo inutile dire
 Dopo la sua partecipazione alle iniziative locali ed internazionali contro la Tav rimane una sola certezza: la Tav va avanti.  Persino il gruppo pentastellato si deve arrendere all’ evidenza dei fatti.  Un po’ patetici ed un po stralunati hanno ammesso che tra commissioni e scimmiottamenti con i centri sociali  l’alta velocità non è  un problema solo italiano. Non credendoci manco più loro tirano a campare. Nonostante il caldo torrido tira il vento di Venaria e non soffia per le vele pentastellate. Ma anche le navicelle del PD non hanno il vento in poppa.  Anzi. È la prima volta (credo) che il PD o in generale la sinistra in Piemonte sia fuori da tutto. Resiste Verbania, lontana da Torino, occasione storica per la destra di eleggere un Sindaco.  Prima volta nella storia della città in democrazia. Liquefacendosi Forza Italia sembra più  un centrodestra a trazione Leghista. Dati incontrovertibili, con la sommatoria dell’8 per cento della Meloni  più Salvini superare il 50 % è dietro l’ angolo. E intanto Cirio  tenta di governare. Nuova Ztl a Torino sbagliata.  Positiva la candidatura del 2025 per le Universiadi. Sul Mercatone qualcosa bisogna fare. Un po’ defilato con Toti e messo sotto pressione dai leghisti. Non si può avere tutto dalla vita.
Da qui a poco il nodo di FinPiemonte.  Già pronto un cavallo di razza : Michele  Vietti, avvocato competente niente popò di meno che Vice Presidente del consiglio Superiore della Magistratura.  E ho detto tutto.  Dovrà sbrogliare la matassa della gestione di Fabrizio Gatti. 12 milioni spariti dalle casse societarie in Svizzera e magicamente ricomparsi su altri  conti correnti  in Svizzera. Non è detto che siano gli stessi soldi. Con la certezza che, nel caso,  non abbia potuto far da solo. Occasione politicamente d’oro per il centro destra piemontese: Fabrizio Gatti è PD doc . Il Chiampa su questa vicenda ci è rimasto proprio male. Non finisce qui. La liquidazione di EuroFidi va avanti con il liquidatore Ambrosini che continua a scavare e diligentemente ogni 3 mesi fa la sua relazione al tribunale fallimentare.  Per ora penalmente parlando ne sono usciti gli amministratori.
Hanno pagato, diciamo così, una multa relativamente bassa per le colpe di omessa vigilanza. Chi ne rimane dentro fino al collo e Ciotti vero deux ex machina delle società.  Direttore e amministratore delegato . Quando passava lui non cresceva più l’ erba ed il silenzio imperversava negli uffici con la sua presenza. Per molti è difficile sostenere che non c’entrava niente. Qui si parla dell’intreccio tra FinPiemonte EuroFidi e le banche ed il sistema bancario italiano nel dare o ottenere garanzie per le piccole medie imprese in Italia.  Con una querelle che va dritto dritto a Medio Credito Centrale.  Non voglio  fare nessun minestrone ma sicuramente le correlazioni e rapporti ci sono. Ma noi piemontesi non ci facciamo mancare nulla. E la magistratura milanese indaga sul rapporto tra ‘ndrangheta politica e mondo dell’imprenditoria. Novara: chi non si ricorda di Gattuso coinvolto suo malgrado  in un giro di riciclaggio di denaro sporco, mentre la magistratura Torinese sta imbastendo un Minotauro due. Vespasiano ammoniva il figlio che pecunia non olet. Dove c’ è crisi c’ è bisogno di soldi ed è più arrembante la criminalità organizzata. Oramai tutto é capovolto.  Matteo Salvini che dava ai meridionali dei tarruncelli scansafatiche ora rischia di essere più popolare a a Napoli che a Milano.  Al tempo stesso i mafiosi si sono messi il vestito buono e la cravatta ed hanno colonizzato il Nord. Hanno fatto di più formando i propri figli nelle università migliori d’ Italia e del mondo.
Dalla globalizzazione dell’ economia alla globalizzazione del crimini. I politici piemontesi si confronteranno anche su questo.
Patrizio Tosetto

Fuan: “No alla mozione pro Sea Watch”

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“VERGOGNA! IL MINISTERO E LA REGIONE INTERVENGANO”

Nell’ultima seduta del Senato Accademico, docenti, rappresentanti studenteschi di sinistra e di centro, hanno approvato una mozione di “solidarietà” alla Sea Watch.   La mozione-vergogna è piena di falsità riguardo la vicenda in corso: si legge infatti che la Tunisia non sia un porto sicuro, ma allora perché le crociere attraccano nei porti tunisini? E perché Lampedusa è considerato primo porto sicuro, quando Malta è più vicina? Inoltre nella mozione non si fa alcun cenno al fatto che, nell’attraccare nel porto di Lampedusa, la Sea Watch abbia speronato una nave della Guardia di Finanza mettendo a rischio la vita dei finanzieri.

“È scandaloso che un’istituzione prenda posizione contro lo stesso Stato (Ministero dell’Interno e Guardia di Finanza) e faccia il gioco degli scafisti – attacca il presidente del FUAN-AU Andrea Montalbano -. Oltre alle falsità e alle gravi omissioni nella mozione, quello che desta maggiore preoccupazione e sgomento è che nonostante gli studenti riscontrano quotidianamente problematiche all’interno dell’università di Torino, si è addirittura trovato il tempo di approvare una mozione che ben poco ha a che vedere con la vita universitaria e che anzi prende posizione in un’indagine ancora in corso. Se la signorina Rakete sarà condannata come si comporterà l’università in merito? Sosterrà la decisione del giudice oppure no? Usare l’università per fare propaganda politica è irrispettoso nei confronti di tutti gli studenti e soprattutto nei confronti degli studenti che hanno un’opinione diversa sulla vicenda.

Il FUAN – conclude Montalbano -, con i suoi rappresentanti eletti alle ultime elezioni studentesche, si appellerà al più presto alla Regione Piemonte e al Ministero dell’Istruzione in modo che tale comportamento venga censurato, con la speranza che l’università torni a fare l’università lasciando fare la politica a chi è stato eletto dal popolo italiano

Ravetti: “Chiediamo a Cirio di essere Autonomo dalla Lega e di non costruire muri”

“Il Gruppo del Pd sarà serio e responsabile”

Il Presidente del Gruppo del Partito Democratico in Consiglio regionaleDomenico Ravetti è intervenuto in aula per replicare all’illustrazione del programma di governo da parte del Presidente della Giunta regionale Alberto Cirio.

“Il centrodestra ha ottenuto, alle elezioni, un risultato che, probabilmente, è andato oltre le sue aspettative e ha il diritto e il dovere di proporre e realizzare un programma in linea con l’idea di futuro presentata agli elettori. Il Partito Democratico porterà avanti un’opposizione seria e responsabile, dedicando il giusto tempo all’analisi dei provvedimenti e a formulare proposte utili, non ricorrendo allo strumento dell’ostruzionismo fine a se stesso” ha dichiarato il Presidente Domenico Ravetti

“Entrando nel merito del programma illustrato – ha proseguito Ravetti – voglio partire dal tema dell’ambiente. Dal titolo ricco di suggestioni “Piemonte green” la Giunta Cirio sarà costretta a passare presto a compiere scelte: dovrà decidere se rispettare pedissequamente l’Accordo di programma fra le Regioni del bacino Padano e il Ministero dell’Ambiente, con tutte le limitazioni, le prescrizioni e i divieti che miglioreranno l’aria, ma non i rapporti con coloro che vorranno conservare stili di vita non adeguati ai tempi, dovrà pronunciarsi sul tema dei rifiuti, dovrà scegliere da che parte stare oppure decidere di non decidere”.

“Questa nuova Giunta – ha affermato Domenico Ravetti – si troverà di fronte ad un welfare europeo e italiano inadeguati a rispondere alle esigenze di una società che è mutata rapidamente, al problema del sottofinanziamento del Sistema Sanitario Pubblico, alla mancanza di medici, infermieri, OO.SS. Il processo di risanamento della sanità piemontese, portato avanti dal centrosinistra nei cinque anni scorsi, non è terminato e, per questo è importante che il nuovo Governo regionale apra un fronte con quello nazionale per difendere il diritto alla salute e le caratteristiche democratiche del nostro Servizio Sanitario Nazionale. La Lega è abituata a slogan ad effetto, voglio proporne due: “prima la salute” e “prima il Sistema Sanitario pubblico”. Chiedo, in particolare, a questa Giunta di non fermare il programma di edilizia sanitaria, un programma che può essere ampliato, rafforzato, ma non smontato. Ci impegneremo, inoltre, per ottenere l’elaborazione di un Piano Regionale della Ricerca Scientifica e biomedica finalizzato a programmare su tutto il territorio piemontese politiche per l’innovazione tecnologica, la formazione del personale e per la ricerca scientifica, anche attraverso gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico ”.

“Il Presidente Cirio si è candidato a garantire un sogno e vincerà o perderà questa sfida se saprà indicare un percorso per lo sviluppo economico e per il lavoro. In campagna elettorale sono state tante le proposte a favore di imprese e commercianti, proposte interessanti che dovranno, tuttavia, fare i conti con i vincoli di Bilancio e con la sostenibilità economica. Il nostro Gruppo manterrà un atteggiamento propositivo, ma chiede che questa Giunta difenda quanto di buono è stato fatto in passato, dagli interventi sui conti alla scelta compiuta per garantire il 100% della copertura delle borse di studio universitarie agli aventi diritto fino agli interventi per riportare sobrietà nell’uso dei fondi pubblici per i costi della politica” ha precisato il Presidente Ravetti.

Ravetti ha concluso, affrontando il tema dell’autonomia e affermando: “Questa delega ha tinte evidentemente verdi e appare come una scatola vuota. Spero che il Presidente Cirio non si identifichi completamente con le politiche leghiste e sviluppi il tema dell’autonomia come uno strumento utile nelle dinamiche politiche piemontesi e nazionali e al Piemonte nella dimensione europea. Alla nostra Regione, al nostro Paese non occorrono altri muri”.

I cittadini e la questione campi nomadi

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Dall’ufficio stampa di Palazzo Civico

Approvata la deliberazione popolare per il superamento dei campi e la lotta a fumi tossici e immondizia

E’ stata approvata dal Consiglio Comunale di Torino (30 voti favorevoli e 2 astenuti) una deliberazione di iniziativa popolare che detta linee di indirizzo per la Giunta e l’Amministrazione comunale che promuovano il superamento dei campi nomadi nella Città di Torino e la lotta all’inquinamento da fumi tossici, nocivi alla salute dei cittadini, e da immondizia riversata lungo il fiume Stura.

La deliberazione, considerando una priorità dell’azione amministrativa la tutela della salute e della sicurezza dei cittadini, chiede di attuare il superamento dei campi nomadi abusivi, ponendo inizialmente, dove possibile, la chiusura dell’accesso a detti campi ai veicoli commerciali, e di intervenire, ove possibile, secondo il principio dell’accoglienza, con l’allontanamento di coloro che non rispettano le regole e la legalità.

Si chiede altresì di individuare i responsabili dell’illecito smaltimento dei rifiuti (includendo tutta la filiera: da chi li produce a chi li scarica e chi li brucia), ai quali chiedere gli eventuali danni (da stimare) subiti dalla Città di Torino e dai residenti, per disastro ambientale, danni alla salute e illegalità.

Il documento, emendato dalla IV Commissione consiliare, d’intesa con i proponenti, prevede anche l’avvio di un’interlocuzione per ricollocare nuclei familiari in aree della Città e nei Comuni piemontesi.

Le azioni e gli interventi realizzati saranno verificati periodicamente, anche attraverso la convocazione di sedute tematiche di Commissione consiliare, invitando i presentatori della deliberazione di iniziativa popolare e le Circoscrizioni interessate.

È inoltre prevista la partecipazione al Tavolo Rom (istituito dalla Giunta Comunale il 31 luglio 2012) di un rappresentante o di una delegazione dei cittadini promotori della proposta. Tavolo che dovrà essere convocato almeno con cadenza trimestrale e aggiornato nella composizione, così come prevede un emendamento presentato dai consiglieri Tisi, Lavolta e Tevere e approvato dalla Sala Rossa.

In aula, la consigliera Carlotta Tevere (M5S) ha ricordato che negli ultimi due anni l’Amministrazione ha rimosso 2.200 tonnellate di rifiuti dai campi e che i roghi sono diminuiti dell’80%. Inoltre – ha aggiunto – è stato approvato un Regolamento per le aree sosta rom e sinti ed è stato creato il Progetto speciale Campi nomadi. È stato anche potenziato l’Ufficio comunale Minoranze Etniche, come chiedevano i promotori della deliberazione.

La consigliera Elide Tisi (PD) ha sottolineato la necessità di integrare i piccoli nuclei familiari e di coinvolgere tutte le Istituzioni e il mondo del terzo settore per arrivare al superamento dei campi nomadi, tutelando le persone più vulnerabili e fragili.

Il consigliere Antonino Iaria (M5S) ha ringraziato il Comitato Torino Nord per il lavoro di sintesi fatto e tutti i consiglieri per la proficua collaborazione.

Anche il capogruppo Fabrizio Ricca (Lega Nord) ha ringraziato i promotori della delibera, pur non condividendo gli emendamenti “buonisti” presentati dai consiglieri, e ha sollevato dubbi sulla presunta diminuzione dei roghi e sull’efficacia del Regolamento sulle aree sosta.

Il consigliere Damiano Carretto (M5S) ha precisato che i dati sui roghi sono stati forniti dalla Polizia Municipale.

Appendino e Cirio divisi dallo smog

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L’inquinamento crea tensioni tra fra il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e la sindaca Chiara Appendino

 

I due rappresentanti delle istituzioni si sono trovati alla trasmissione Centocittà di Radio Rai Uno per parlare del progetto ‘Torino Centro Aperto’. Secondo  Cirio il provvedimento che la Città intende introdurre dal nuovo anno non è frutto  “di ragionamento scientifico ma solo di tipo ideologico”. Il governatore  cita uno studio dell’Arpa secondo cui “solo il 6% dell’inquinamento di Torino è provocato dalle macchine diesel, dal traffico, il 49% da impianti di riscaldamento dei condomini”. Ma per la prima cittadina è falso “dire che il traffico non incide pesantemente sull’inquinamento. I dati a cui fa riferimento  Cirio sono le concentrazioni, invece noi dobbiamo guardare le emissioni. Oggi chi emette a Torino sono per l’85% i trasporti e solo per il 5% il riscaldamento”.

 

(foto Mihai Bursuc)

“Da Toti impulso per rilancio di Forza Italia”

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Un partito forte e unito non può rimanere immobile perché l’immobilismo lo anchilosa, ne spegne lo spirito vitale, lo rende timoroso del futuro. È la sintesi che io ho colto nel discorso di Giovanni Toti. Nelle sue parole c’è un forte impulso all’unità del partito, ma Toti pensa all’unità come al carburante per il rilancio di Forza Italia. A tutti noi viene chiesto un gesto di generosità che coincide con la disponibilità a metterci tutti in discussione.Chi ha voluto vedere nell’azione di Toti il rischio di un appiattimento sulle posizioni della Lega deve, con grande onestà intellettuale, ricredersi. La sua preoccupazione è la preoccupazione di migliaia di amministratori locali di Forza Italia, impegnati a rendere riconoscibile e inconfondibile il nostro profilo di partito liberale, moderato e riformista. Concordo con Toti, ma credo che tutti gli amici di Forza Italia saranno d’accordo, sul punto decisivo che un centrodestra squilibrato nella sua rappresentanza, come è adesso, non è garanzia di buon governo per l’Italia. Nasce da qui la giusta ambizione di restituire a Forza Italia il ruolo e i consensi che ne hanno fatto per un quarto di secolo la spina dorsale del centrodestra. Come fare? Come portare ossigeno a un partito da troppo boccheggiante? La risposta di Toti è semplice: un grande bagno di democrazia, attraverso le primarie, che consenta la libertà di scelta a iscritti, militanti o semplici simpatizzanti. Si tratta di mettere sangue nuovo in un corpo diventato gracile nel tempo. È un grande gesto d’amore quello che può salvare il nostro partito e proiettarlo in una nuova stagione politica.

Osvaldo Napoli direttivo di Forza Italia alla Camera

Movida in Santa Giulia, l’Amministrazione sta già perdendo il controllo

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L’altra sera un furgone (abusivo?) vendeva panini in piazza. Lo spaccio resta un’emergenza. Sporcizia e schiamazzi sono gli stessi di sempre. Amministrazione? Non pervenuta. Ci aspetta una lunga estate di passione

Il furgone (autorizzato? Siamo sicuri? E da chi?) del “paninaro”è tornato. Gli spacciatori non se ne sono mai andati. Gli schiamazzi la notte e la sporcizia la mattina successiva sono gli stessi di sempre.

Di fronte a tutto questo, l’impotenza e l’incapacità della Giunta non fanno più notizia.

Come volevasi dimostrare, anche quest’anno piazza Santa Giulia è in balia di degrado, spaccio e illegalità.

La quarta estate dell’Amministrazione Appendino è partita perfettamente in linea con le tre precedenti. Ci aspetta una lunga stagione di passione.

 

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Ferdinando D’Apice – Moderati, Coordinatore della II Commissione, Circoscrizione 7 – Torino.