POLITICA- Pagina 501

“Coloriamo di verde Torino”

Maggiori fondi ai MEZZI PUBBLICI, per la MANUTENZIONE DELLE SCUOLE e del VERDE CITTADINO, ri-conversione e creazione di NUOVI POSTI DI LAVORO GREEN che garantiscano PARITÀ DI GENERE, una migliore GESTIONE DEI RIFIUTI

Sono questi i 6 punti che noi Verdi – Europa Verde Piemonte siamo andati a proporre per le strade del centro di Torino con l’iniziativa chiamata ” Green Thursday”. 6 PUNTI CONCRETI e REALIZZABILI dai quali partire per una conversione della città in una città sempre più a misura d’uomo.

In questi giorni l’EMERGENZA SMOG ha puntato i riflettori su un problema la cui soluzione si  sposta sempre “alla prossima volta”, ma che ora è diventata necessaria e urgente.

Noi crediamo che il BLOCCO DEL TRAFFICO sia una misura esclusivamente di facciata che ricade sulle spalle dei lavoratori e dei cittadini, a cui non vengono offerte ALTERNATIVE concrete di mobilità, e che non garantisce risultati né immediati, né duraturi.

Per questo siamo andati per strada a parlare con le persone, per sentire le loro necessità e per raccontare le nostre ricette per la città.

  FINITA L’EMERGENZA NOI CONTINUEREMO AD ESSERCI !! Perché l’ ambiente deve essere al primo posto dell’agenda politica per le Comunali di Torino 2021.

C’è bisogno di agire e c’è bisogno di farlo adesso, PER UNA TORINO SEMPRE PIÙ VERDE.

Così in una nota dichiarano la Co-Portavoce Regionale dei Verdi-Europa Verde Piemonte Tiziana  Mossa e il Referente di Europa Verde Torino Antonio Fiore.

Ravetti (Pd): “Nella fusione FCA ha garantito occupazione”

“Nell’incontro a Palazzo Lascaris a nome del Gruppo del Partito Democratico, ho chiesto chiarezza ai vertici di Fiat Chrysler su alcuni temi che ritengo fondamentali.

Il 2020 sarà l’anno della fusione fra FCA e PSA con la formazione di un’unica società che darà vita al quarto gruppo mondiale nel settore dell’auto. Si tratta di un progetto ambizioso che, necessariamente, porta con sé anche interrogativi e preoccupazioni” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Ravetti.

‘Ho chiesto a FCA se Torino sarà una base strategica della governance e della produzione, quante risorse saranno investite su ricerca e innovazione in particolare per ibrido elettrico. E ancora: Polo del lusso e elettrico quale quadro occupazionale saranno in grado di garantire? Domande che avevano lo scopo di chiarire quali saranno le scelte di FCA” spiega Ravetti.

“Ho apprezzato la chiarezza e la trasparenza dell’esposizione dei vertici di FCA – conclude Ravetti –  dalla quale sono emerse informazioni importanti: Torino resterà strategica, anche dopo la fusione, è stata garantita piena occupazione a partire dal 2022, 2 dei 5 miliardi di investimento saranno destinati a Torino e Torino potrà costruire il suo profilo futuro come città del sapere e della conoscenza perché  gli investimenti riguarderanno, in particolare l’innovazione e la formazione. Sono risposte importanti e positive per il Piemonte e per l’Italia. Adesso bisogna costruire il campo delle certezze per tutte le aziende e i 40mila dipendenti dell’indotto”.

FdI propone le zone franche di montagna

“Vogliamo promuovere quel modello di federalismo per le federazioni di comuni che permetta loro di associarsi e mantenersi vicendevolmente, ” dichiara il deputato di Fratelli d’Italia, l’onorevole Monica Ciaburro

“Chiediamo che venga ripresa la proposta di legge di Fratelli d’Italia per istituire le zone franche di montagna che non sono un sussidio, ma diritto dei cittadini a vivere quei territori.

Occorrono risposte rispettose dei cittadini e dei territori, basate su fatti concreti prevedendo la possibilità dei Comuni di federarsi. Unire ed accentrare, invece, vorrebbe dire trasformare pezzi di storia in frazioni e cartelli stradali utili solo a segnalare delle future città fantasma. Un Governo serio invece di dare il reddito di cittadinanza per lasciare a casa persone per non lavorare, dovrebbe aiutare le attività economiche di queste aree che, pur in disparità di condizioni, svolgono spesso un servizio sociale e di tutela del territorio invece continuano ad essere vessati con provvedimenti come lo scontrino telematico. Queste aree con i loro paesaggi, le biodiversità i prodotti naturali, la cultura e le tradizioni millenarie, rappresentano una risorsa e non un problema e soprattutto non sono “amazonizzabili”.

Fratelli d’Italia non abbandonerà mai i nostri centri rurali che rappresentano la culla delle mille tradizioni e specificità che ci hanno reso la nazione più bella del mondo. Da troppo tempo questi territori sono stati abbandonati dallo Stato per quello che riguarda i servizi primari e   si ricorda di loro solo per chiedere tributi, appesantirli di burocrazia e vincoli”, chiosa il deputato nonché sindaco del Comune di Argentera (Cn).

Fi sulla Cavallerizza: “Appendino si appelli alle opposizioni”

“Forza Italia non può accettare di vedere Torino morire insieme ai Cinquestelle”

Il loro gruppo al Comune è vittima di un impazzimento generale se è vero che sono pronti a rifiutare l’offerta della Compagnia di San Paolo, sotto la regia di UniTo, per valorizzare la Cavallerizza recuperando alla fruizione pubblica uno spazio storico riconosciuto come bene dall’Unesco.

Il sindaco Appendino non ha molte strade davanti a se, non ci sono compromessi possibili per salvaguardare la Cavallerizza e proiettare nel futuro uno spazio caro ai torinesi: può dimettersi contro il suo partito oppure viene in Consiglio comunale e chiede il voto delle opposizioni.

Non esistono altre soluzioni. Forza Italia è pronta a sostenere Appendino se troverà la forza di liberarsi e liberare Torino dalla zavorra dei Cinquestelle. Diversamente, si aspetti da noi un’opposizione dura e senza sconti perché Torino non merita cinismo e indifferenza da parte del sindaco, ma neppure merita di morire incatenata alle follie del M5s.

 

 Osvaldo Napoli, capogruppo di Forza Italia al Comune

Cavallerizza Reale, Pd: “La Regione salga a bordo”

“L’Università è disponibile a fare la sua parte nel progetto di riqualificazione della Cavallerizza Reale e vuole essere coinvolta: una bella notizia!” dichiara il vicepresidente della Commissione Cultura del Consiglio regionale Daniele Valle (Pd)

“In molte occasioni ho ribadito l’importanza di recuperare e valorizzare la Cavallerizza, un bene Unesco di valore inestimabile che è stato interessato da episodi brutti, come l’incendio di qualche mese fa. Le istituzioni devono dare il proprio contributo per restaurare un edificio che è patrimonio di tutti i cittadini e auspico che, se vi sarà la necessità, la Regione intervenga e collabori concretamente al progetto” prosegue Valle

“Nei prossimi giorni verrà calendarizzata la convocazione di una seduta congiunta delle Commissioni Cultura del Consiglio regionale e del Comune di Torino, come richiesto dalle opposizioni, e questa sarà l’occasione per affrontare finalmente con serietà, il tema del futuro della Cavallerizza Reale” conclude Valle.

M5S: “Togliere i contributi a chi delocalizza”

Le imprese beneficiarie di contributi regionali avranno l’obbligo di restituirli in caso di delocalizzazione fuori dal Piemonte o di mancata applicazione delle norme sulla sicurezza sul luogo di lavoro e di legislazione ambientale

È questo l’obiettivo principale della legge anti delocalizzazione, a prima firma Francesca Frediani (M5s), illustrata oggi in Terza Commissione, presieduta da Claudio Leone.

La Pdl era stata presentata nella passata legislatura: la commissione aveva concordato sull’opportunità di non ripetere le consultazioni già effettuate.

“Si tratta di uno strumento utile per arginare, almeno in parte, casi fin troppo frequenti in Italia e nella nostra regione dove aziende in piena salute, dopo aver beneficiato di contributi pubblici, spostano la produzione in paesi in cui il costo del lavoro è più basso” ha sottolineato Frediani.

Il testo prevede anche l’istituzione dell’Osservatorio per il controllo sulle delocalizzazioni produttive con il compito di acquisire e di monitorare i dati e le informazioni relativi al fenomeno delle delocalizzazioni, nonché di avanzare proposte che neutralizzino le incidenze negative del fenomeno.

Si prevede inoltre la stipula di “Contratti di insediamento” tra le imprese e la Regione Piemonte attraverso i quali si impegnano le imprese al mantenimento dell’attività per almeno sette anni dall’erogazione del contributo regionale.

Dopo l’illustrazione, sono intervenuti per chiarimenti i consiglieri Mauro Fava e Angelo Dago (entrambi della Lega), Raffaele Gallo (Pd) e Sean Sacco (M5s).

www.cr.piemonte.it

 

La Camera si impegna sui problemi della montagna

“Che le mozioni su montagna e aree interne, presentate dai partiti di maggioranza e opposizione, illustrate e poi votate o alla Camera dei Deputati, siano state approvate all’unanimità è un segno dei tempi. Politico, sociale e culturale.

Importantissimo per il Paese. Non solo per Alpi e Appennini. Solo qualche anno fa sarebbe stato impensabile anche solo parlare di montagna dieci minuti nelle Aule parlamentari. Basti pensare quanto ci è voluto, 15 anni, per approvare la legge sui piccoli Comuni, importantissima e ancora da attuare. Le mozioni sono dense di proposte e opportunità. Sono lontane dall’assistenzialismo che qualcuno in passato ha chiesto e forse in parte ottenuto. Non è servito. Lo spopolamento e la desertificazione purtroppo proseguono. Sono lontane dall’imporre un centralismo dirigista che sceglie e fa fare ai margini quello che vuole il centro.

Con accezioni diverse, le mozioni si completano nelle necessità di dare sviluppo, servizi, diritti di cittadinanza, uguaglianza sostanziale, opportunità ai territori. Alle aree interne e montane che negli ultimi anni sono state destinatarie di provvedimenti che ora dovranno aumentare, anche nelle dotazioni economiche, e rispondere realmente alle sfide e proposte di comunità, imprese, esercizi commerciali, Amministrazioni locali, associazionismo, volontariato. Montagna, aree interne, ruralità, ma anche piccoli Comuni e impegno degli Enti locali. Si incrociano moltissimi temi nelle mozioni e nel dibattito di ieri e oggi a Montecitorio. Ora le azioni forte, attese dai territori, e anche da Uncem, sono molte.

Dovranno dare sostanza alle sfide del Green New Deal richiamato più volte in Aula, alla necessità di crescità economica e sviluppo, dovranno dare risposte alla crisi climatica che ha nei territori dei beni comuni un’espressione tipica e diversa dalle aree urbane. Mozioni e dibattito, con tutti i partiti protagonisti, riconducono al primato della Politica e anche al ruolo importante degli Enti locali, al centro delle scelte fatte e da fare. Come è stato per la Strategia aree interne, che deve ripartire con radicalità e opportunità per tutti i territori. Lavoriamo su nuova programmazione comunitaria e politiche ordinarie come ribadito oggi dagli importanti interventi dei Ministri Boccia e Provenzano. Venerdì tutti i temi delle mozioni saranno al centro degli Stati generali della Montagna, a Roma, nel quali saremo di certo impegnati con proposte, idee, pezzi di politica locale vitali e decisivi per le aree montane”.

Così il Presidente nazionale Uncem, Marco Bussone, a poche ore dalla conclusione del dibattito e del voto a Montecitorio sulle mozioni montagna e aree interne.

Carlevaris presidente della Commissione Diritti e Pari Opportunità

Cinzia Carlevaris (M5S) è la nuova presidente della Commissione Diritti e Pari Opportunità del Comune di Torino

È stata eletta nella seduta di oggi della Commissione, con il voto favorevole delle commissarie M5S (Azzarà, Buccolo, Carlevaris, Ferrero, Paoli, Sganga). Non hanno partecipato al voto le consigliere Foglietta e Grippo (PD) e Pollicino (Connessione Civica).

Nel programmare i prossimi lavori, la neo-presidente ha proposto – tra le altre cose – di ragionare sul tema delle migrazioni e di avviare un progetto organico sul contrasto alla violenza sulle donne, con interventi formativi anche nelle scuole, rivolti a insegnanti, studenti e studentesse e genitori. Per combattere stereotipi e discriminazioni ed eventualmente arrivare alla stesura di un protocollo sulla comunicazione rispettosa delle differenze di genere, sul modello di quello adottato da Bologna.

“Vogliamo produrre atti concreti e promuovere azioni coordinate – ha dichiarato – per fare prevenzione attraverso il cambiamento culturale e la formazione”.

Carlevaris succede a Marina Pollicino (Gruppo misto di minoranza – Connessione Civica), la cui presidenza era stata revocata lo scorso 22 gennaio.

Ancora da attribuire la carica di vicepresidente della Commissione, dopo le dimissioni dall’incarico di Eleonora Artesio (Torino in Comune) una settimana fa.

Revisionare la macchina politica dopo anni di nulla

Piero Fassino lapidario, come suo solito: l’ alleanza con i pentastellati non è all’ordine del giorno perché non contano nulla. Pragmatico. Ogni tanto ritorna nella sua città e aver perso con Chiaretta non gli è andata giù ancora

Ha ripreso le sue antiche ambizioni di politico a tutto tondo. Brillantissima la sua carriera politica. Segretario del PCI torinese quando il partito contava e contava ancora la città di Torino. Ottimi rapporti con la famiglia Agnelli e all’Avvocato dava del tu. Responsabile organizzativo quando con Occhetto fondarono il Pds.

Segretario dei Ds e ministro della giustizia e Commercio con l’estero. Tanto contento di fare il Sindaco di Torino non era,  ma ha interpretato fino in fondo il suo ruolo viaggiando in lungo e largo per il mondo. Obbiettivo, attrarre investimenti stranieri nella nostra città. A volte ci è riuscito, non sempre, comunque. E giusto per non lasciare nulla d’ intentato è stato anche Presidente Anci. Non sa stare con le mani in mano e soprattutto non sa stare fermo. Puoi non condividere il suo operato ma è sicuramente persona colta, competente e di esperienza. L’ esatto opposto di Chiaretta, tranne per la cultura, sulla quale  non abbiamo dubbi. Sulla competenza ed esperienza invece tanti. Non a caso il Lungo ( Fassino) l’ha sempre guardata dall’alto in basso. Ma oramai il dossier pentastellato è archiviato e nella logica del maggioritario se la vedranno centrodestra e centrosinistra. Vedremo i programmi, ma non basta, aggiungo io.

 

La storia è fatta anche dagli uomini. Su questo Torino aveva una solida e (potremmo dire) gloriosa tradizione dal Risorgimento in avanti, con delle rovinose cadute da cui ha saputo riprendersi. Da Camillo Benso Conte di Cavour a Presidenti della Repubblica come Einaudi e Saragat. Filosofi da Norberto Bobbio ad Antonio Gramsci. Culla del Liberalismo e del Partito comunista italiano con Palmiro Togliatti. Poi il miracolo della Fiat reso possibile da uomini come Vittorio Valletta. Non solo industria , ovviamente pure Don Bosco e la sua geniale “invenzione” degli oratori, fino all’ arte povera di Mario Merz ed amici.

 

Tradizione che in qualche modo si è, anche, riflessa nella politica. In particolare, per raggiungere gli scopi prefissati si determinavano scontri e contraddizioni. Tutto ciò faceva crescere e da ambo le parti si formavano nuove classi dirigenti. Anche nella seconda repubblica ci sono stati alti e bassi. Castellani un po’ deboluccio sugli aspetti amministrativi aveva Domenico Carpanini come Vice. Domenico grande conoscitore della macchina burocratica e con la visione di città. Come sull’ altro versante il governatore Ghigo, talmente convinto delle sue idee amministrative che, nonostante le critiche dei suoi, andava avanti per la strada intrapresa.

Come le politiche di sostegno al Made in Piemonte. O finanziamenti all’Università di Pollenzo o al Salone del Gusto. Si era d’accordo o si dissentiva su qualcosa fatto o non raggiunto. Giunta Appendino?  Vuoto puematico. Fatto niente, in Consiglio comunale, se non percepire lo stipendio mensile per 5 anni. I pentastellati sono  oramai fuori gioco. Il classico fuoco di paglia. L’onere a chi arriverà dopo. Con due obbiettivi. Prima riavviare e revisionare un’ auto totalmente ferma da un lustro. Ma secondo ( e forse più importante) inventarsi una nuova e qualificata classe dirigente. Chiaretta comincia nel fallire il giorno della presentazione della sua Giunta. Mediamente incompetenti, non sapevano granché e i più sono rimasti ignoranti in materia. Chiunque vinca le elezioni ha il dovere morale e politico di resettare questa ignavia ed incompetenza.

 

Patrizio Tosetto

“Gente di Volpiano” si presenta

L’appello alla società civile di Volpiano è stato lanciato: chi sente di “poter fare” per la crescita del Territorio ha ora un tavolo a cui sedersi. Dopo la Costituzione formale ,mercoledì 22 gennaio, la nuova lista civica “Gente di Volpiano”  è stata presentata dal coordinamento di Gente del Piemonte.  

La coordinatrice di Gente di Volpiano, Monica Camoletto, ha così spiegato i primi passi della lista civica  e le linee di programma, che chiama tutto il Territorio a ritrovarsi in questa proposta politica totalmente apartitica e, soprattutto, fuori dai consueti schemi e organizzazioni “tipiche delle segreterie di partito”.
Il presidente del coordinamento regionale Gente del Piemonte Davide Zanetta ha sottolineato come siano già stati costituiti i primi quattro tavoli di lavoro, “Laboratori” , che si occuperanno di Sanità Pubblica, Ambiente e Economia Circolare, Agricoltura 4.0 e Sociale. Si tratta di “tavoli aperti dove ogni cittadino di Volpiano è benvenuto e dove ognuno può portare il proprio piccolo o grande bagaglio di esperienze, conoscenze o impegno”.
A patrocinare la riunione  anche il leader del network civico “Gente di” Marco Tizzoni. All’attivo 15 liste civiche sull’asse Bergamo-Torino e la promessa di ricevere tutto il sostegno dei vari gruppi di lavoro e del tesoro di esperienze maturate in 10 anni di impegno e lotta politica in una delle aree economico-sociali più complesse del Nord Italia.
L’incontro si è concluso con la presentazione del coordinatore dei “Gruppi Giovani Gente di “, Andrea Recalcati, e di Antonio Palumbo coordinatore  del gruppo giovani di Gente del Piemonte.