POLITICA- Pagina 501

Rifondazione al Torino Pride

“Over the Borders” “ è lo slogan del Pride di quest’anno; abbattere i confini del pregiudizio, avere uno sguardo globale , buttare giù i muri che vengono alzati contro chi viene considerato “ non omologato”

La tutela dei diritti del lavoro, dei diritti sociali e dei diritti civili va garantita attraverso una grande rivendicazione comune.  Uscire quindi dalla precarietà, dall’impoverimento sociale, dalla riduzione sempre più marcata di spazi di agibilità democratica, passa anche attraverso una nuova stagione dei diritti della persona. Diritti all’autodeterminazione, alla salute, alla genitorialità alla libertà di orientamento sessuale e di genere. Viviamo in una società segnata da  molteplici manifestazioni di odio e di discriminazione dove si tende alla ricerca costante di un colpevole sociale. Omofobia, razzismo, transfobia, sessismo sono purtroppo forme di discriminazione quotidiane. Abbattiamo i muri che vengono alzati contro chi intende liberamente esprimere il proprio orientamento sessuale, contro i migranti che scappano dalla guerra e dalla fame, rivendichiamo la necessità del diritto per tutt* di disporre del proprio corpo e di realizzare la propria sessualità nel modo preferito. Noi ci saremo, e diamo appuntamento sabato 15 giugno alle ore 16,30 in Corso Eugenio

 Segreteria Partito della Rifondazione Comunista Torino

Ruffino (FI): “Ztl, la sindaca ha il dovere di ascoltare soluzioni alternative”

“Se i commercianti propongono una soluzione alternativa alla Ztl, l’amministrazione comunale ha il dovere di valutare e studiare la proposta – afferma l’onorevole Daniela Ruffino di Forza Italia -. La Ztl, così come è stata pensata fino a oggi dalla giunta Appendino, rischia di essere una iniziativa pericolosa per i commercianti e per il centro. Una mossa che non farà altro che tenere lontani dai negozi i cittadini e renderà difficile percorrere le vie del commercio. Adesso le associazioni dei commercianti fanno una loro proposta e la sindaca deve tenerne conto. Se non dovesse farlo dimostrerebbe che tutte le volte in cui ha parlato di ‘dialogo’ stava mentendo”.

La condizione dell’homeless

Tra servizi sociali e politiche per l’housing: una riflessione sul fenomeno delle persone senza fissa dimora

Secondo gli ultimi dati, Torino vede attualmente la presenza di 2.200 persone senza fissa dimora. L’incontro ha l’obiettivo di favorire una riflessione sul fenomeno dei senza fissa dimora, sulle attuali politiche e sulle azioni che potrebbero essere realisticamente attuate per contrastarlo efficacemente a livello di città metropolitana.

Intervengono:

– Silvia Stefani (Università di Torino),

– Cesare Bianciardi (MSSc, Università di Torino),

– Stefano Turi (fio.PSD – Consigliere Direttivo Nazionale)

– Elena Virano (Coordinatrice Avvocati di Strada Onlus),

– Massimo D’Albertis (Servizio Adulti in Difficoltà del Comune di Torino)

– Cecilia Blengino (Università di Torino, Clinica legale Carcere e Diritti)

 

Lista Civica La Piazza

I consiglieri Pd ringraziano Chiamparino

“I Consiglieri regionali del Gruppo del Partito Democratico desiderano ringraziare Sergio Chiamparino per avere dato la disponibilità a restare in Consiglio regionale aderendo al Gruppo del Pd per una fase di accompagnamento della quale verrà definita, in seguito, la durata e contribuendo con la sua grande esperienza all’opposizione che sarà costruttiva, ma ferma”.

Cosa imparare dai ballottaggi

Il vento del Nord leghista soffia un po’ di meno al Nord. Probabile prezzo che si paga all’ essersi allargati in tutta Italia.  Persino la venetissima Rovigo ha in sindaco del centrosinistra. Con qualche terremoto come a Ferrara e Forlì.  Ritorna in smagliante forma il PD in Toscana, ma dobbiamo arrivare fino a Campobasso per trovare prove di accordo tra pentastellati e Pd. Operazione politica aborrita da Matteo Renzi che continua nel dirsi  il più figo del Mondo. Talmente bravo ed in palla che redarguisce l’ Europa che vorrebbe Gianni Letta tra i suoi vertici. Per una volta i due Mattei e Giggino sono d’ accordo in qualcosa. Ignorano sapendo di ignorare, a tal punto che i due Vice presidenti vogliono andare a trattare.  Stavolta Conte e Tria si chiedono se i due hanno voglia di scherzare. Con Salvini che ha paura di finire disoccupato, non avendo più comizi da fare.  Gli toccherà di fare il Ministro degli Interni, ruolo che , in verità, gli sta un po’ stretto. Il rapporto con il suo popolo gli dà adrenalina e soddisfazioni. Come a Biella, dove il suo candidato Corradino ha vinto.  Di poco ma ha vinto . In democrazia vale anche un voto in più. E qui devo fare pubblica ammenda.  Avevo previsto la vittoria di Gentile.  Sia ben chiaro: Corradino degnissima persona.  Ha fatto bene il suo lavoro a Cossato   A tal punto che per la terza volta in quella città il centrosinistra sta a guardare. Simpatico ed empatico.  Ma aveva contro i cosiddetti notabili locali. Il resto l’ ha fatto il Pd locale devastato e devastante.
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Le soddisfazioni per Matteo Rambo non finiscono qui. Anche Vercelli passa la mano. Qui il vincente è Corsaro, liste civiche in odore di eresia, da sempre di Forza Italia. Non sottilizziamo.  Il massimo è stato raggiunto a Novi Ligure.  Rocchino Muliere deve lasciare il passo al leghista sodale di Molinari, capogruppo della Lega. Esaltato per il risultato della Lega in Piemonte. Tolto Rivoli le soddisfazioni sono finite. Il Pd di Verbania si misura la febbre: 38. Si può andare avanti. Vince la Sindachessa uscente. Vittoria, perché no, simbolica. Almeno un capoluogo di Provincia in Piemonte. Dove fa cappotto il PD è in provincia di Torino. Da Chieri fino a Giaveno, Settimo con Collegno e Grugliasco già a posto.
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 Intanto Giggino sdogana l’ Appendino per un secondo mandato in Comune. Ma è più probabile una candidatura per Roma.  E la corsa di Laus è in salita.  I supporter della Famiglia Gallo lo aspettano al varco e il suo vate nazionale Lotti è per l’ ennesima volta in difficoltà per le indagini della magistratura sulla magistratura. Cose che succedono nel nostro Paese.  Stupirsi un delitto, indignarsi dovuto. Stupisce positivamente l’ abbraccio tra Cirio e Chiampa.  Non tanto per loro che si sono sempre dimostrati persone civili e composte. Stupisce perché sono delle mosche bianche in questa politica sempre fatta di soli insulti.  E Cirio comincia bene dicendo di mettere il lavoro come punto centrale. Speriamo che non siano solo parole mentre  la produzione complessiva piemontese cala. Lunedì conosceremo la nuova giunta.  Oltre alle idee ci vogliono individui che portano avanti le idee, che viceversa rimarrebbero delle speranze. Se rimangono tali diventano una delusione. Se non si  mantengono le promesse non si può e non si deve incolpare gli altri. Questo è un giochino fin troppo in voga in questi anni. Chi ha vinto? Direi tutti, visto che tutti hanno da portare esempi sul territorio che confermano la loro vittoria.  A Ferrara la Lega passa dal 3 al 40 per cento. Ma si blocca a Livorno accusando i pentastellati di averli traditi nel ballottaggio: sono così, in fondo sono ragazzi simpatici.  Ed il PD sornione ricorda che Rovigo da che mondo è mondo è sempre stato prima democristiano e poi leghista e che a Cremona non è servito a niente percuotete quel giovane contestatore definito da Rambo Salvini comunista,  in realtà un giovane che frequentava la parrocchia.  Anche io nel mio piccolo mi sono beccato del comunista incallito. Colpevole di criticare il Capitano. Come i pochi comunisti rimasti che mi accusavano di essere anticomunista.
Patrizio Tosetto

Proclamati tutti i consiglieri regionali

DALL’UFFICIO STAMPA DI PALAZZO LASCARIS

Oggi la Corte d’Appello e i Tribunali hanno completato la proclamazione dei 51 nuovi eletti al Consiglio regionale del Piemonte, compreso il presidente già proclamato la scorsa settimana. Questo significa che l’insediamento della nuova Assemblea per l’undicesima legislatura, si terrà lunedì primo luglio. Per il momento è arrivato l’estratto dei verbali, ma devono ancora essere trasmessi al Consiglio regionale i verbali completi, con le preferenze esatte dei diversi candidati.

Anche i conteggi definitivi delle proclamazioni, confermano la ripartizione dei seggi che avevamo anticipato con le elaborazioni del Csi Piemonte.

A Palazzo Lascaris siederanno 33 consiglieri di centrodestra, compreso il presidente, 13 di centrosinistra e 5 del Movimento 5 stelle.

Per la maggioranza i leghisti saranno 17 (2 da Alessandria, 1 da Asti, 1 da Biella, 2 da Cuneo, 2 da Novara, 7 da Torino, 1 dal Vco, 1 da Vercelli); Forza Italia avrà 3 consiglieri (1 da Cuneo, 2 da Torino), 2 Fratelli d’Italia (1 da Cuneo, 1 da Torino). A questi 22 vanno aggiunti i 10 del listino e il Presidente.

Per il centrosinistra, al Partito democratico vanno 9 seggi (1 Alessandria, 1 Cuneo, 1 Novara, 6 Torino); tutti eletti a Torino gli altri consiglieri, 1 Chiamparino per il Piemonte, 1 Leu, 1 Moderati). E’ eletto anche il candidato presidente Sergio Chiamparino, che prende il seggio che andrebbe a Più Europa. Se Chiamparino si dimettesse, quindi, subentrerebbe questo partito.

I rappresentanti dei M5s, invece, arriveranno 1 da Alessandria, 1 da Cuneo e 3 da Torino.

Cirio da oggi nuovo presidente del Piemonte

Alberto Cirio, dopo la proclamazione dei giorni scorsi, con l’assegnazione di 1.091.081 voti, ufficializzati dalla presidente dell’Ufficio Centrale Regionale della Corte d’Appello di Torino, Clotilde Fierro, si insedia oggi, lunedì 10 giugno alle ore 10 nel palazzo della Regione, in piazza castello 165. Ad accoglierlo il presidente uscente Sergio Chiamparino, che ha deciso di dimettersi da consigliere regionale.

APPELLO DEI SINDACI AL PRESIDENTE MATTARELLA PER LA LEGGE SUI PICCOLI COMUNI

La Festa dei piccoli Comuni, Voler bene all’Italia, celebrata il 2 Giugno in tutt’Italia, promossa da Legambiente e Uncem (con il supporto di Poste Italiane e Open Fiber), ha riportato al centro del dibattito tra gli Amministratori la legge sui piccoli Comuni, 158-2017, e l’attuazione con l’approvazione dei Decreti collegati. Centinaia di Comuni hanno già scritto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e invieranno nei prossimi giorni note ai capigruppo di Camera e Senato. La legge sui piccoli Comuni deve essere pienamente attuata. La politica deve fare la sua parte. “Chiediamo a Lei, Signor Presidente – scrivono i Sindaci a Mattarella – di sollecitare urgenti misure di sostegno per l’innovazione sociale e tecnologica, in attuazione della legge nazionale 158-2017, a partire dalla prossima programmazione europea 2021-2027 e dallo stanziamento nella prossima legge di stabilità di risorse per istituire agevolazioni fiscali all’impresa locale di prossimità, all’impresa digitale e alla residenzialità di centri di ricerca nei borghi italiani, prevedendo anche misure di incentivo per la nuova residenzialità legata alla rigenerazione del patrimonio abitativo abbandonato. Nelle aree interne e montane del Paese, in tutti i piccoli Comuni, vi è la necessità di fiscalità differenziata, unita a minor burocrazia. La riorganizzazione e il miglioramento dei servizi pubblici, formazione, trasporti, sanità, assistenza, si unisce a una necessità di sviluppo locale, intelligente e ambientalmente sostenibile”. “È decisivo che Governo, Parlamento e Regioni, ascoltando quanto Lei Presidente Mattarella più volte ha detto attorno all’’importanza dei piccoli Comuni, sostengano concretamente il percorso di innovazione sociale, di rinascita dei borghi e di tenuta territoriale – scrivono i Sindaci – di cui queste realtà hanno diffusamente bisogno”. 

Politica romana e riflessi su Torino nel dopo Chiampa

Elezioni politiche anticipate dietro l’angolo? In molti ne sono convinti. Come molti sono convinti che il Presidente Conte finalmente ha tirato fuori le palle ( mi si scusi il francesismo ). Tutta sceneggiata. Conte ha imparato bene, se voleva mettere seriamente in gioco il suo peso politico convocava il consiglio dei Ministri. La conferenza stampa è un modo irrituale, fa fine e non impegna. Non è detto che nulla cambi.  O rimpasto o addirittura un allargamento della maggioranza a Fratelli d’Italia e relativa spaccatura dei pentastellati. Per Roma e il doppio stipendio val bene tentare . Coerenza? Ma dai, non cerchiamo il pelo nell’ uovo. Ma qui a Torino già si pensa ad altro. Appendino è proprio stanca.  Ma tanto stanca, e non aspettava il carico dei problemi. Mancano i soldi.  Non riesce a vendere nulla del patrimonio del Comune.  Gli ingorghi in piazza Stampalia sono all’ ordine del giorno.  Con la chiusura totale al traffico in centro il caos è assicurato. Prima fermamente: non si costruirà nessun supermercato.  In questi tre anni sono state rilasciate più licenze che in tutti i decenni precedenti. Commercianti fuori dai fogli. Troppe tensioni per la nostra Sindachessa.  E Mauro Laus è pronto per sacrificarsi per la città diventandone sindaco. Con la leggera complicanza: metà del PD non è d accordo. PD  piemontese tramortito ma non finito, anzi con una sinistra interna sempre pimpante che addirittura candida tre dei suoi esponenti. Dopo il forfait di Chiampa è tutto da ripensare. Suoi stretti collaboratori hanno chiesto ai patronati se possono andare in pensione. Con Chiampa si chiude un epoca. Non solo perdente.  Sconfitto dal distacco di 15 punti. Non si aspettava questo scarto. Come dicevano i romani prima vivere e poi filosofeggiare. La sconfitta alle amministrative porta con sé problem di soldi.  Sicuro che lasceranno la storica sede di via Masserano.  Che poi, detto fra noi è, per le attuali esigenze persin  troppo grande. Si fa di necessità virtù. Così la vicesegretaria pd Canalis conta molto di più del suo Capo politico Furia. Cose che capiranno in questo nuovo corso. Cosa faranno i dem cattolici con Laus? Magari  regaleranno a valle il capogruppo pd in Regione.  Mi sa che Laus è messo male anche con i cosiddetti poteri forti locali. Per capirci, quelli che scaricarono Piero Fassino e votarono e fecero votare Chiara Appendino. Salvo poi manifestare contro di Lei pro Tav.  
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A proposito di Poteri Forti.  Bel colpo del Governatore Cirio.  Squinzi vice presidente Confindustria nazionale è in pregiudicato di fare il suo Vice in Piemonte. Ergo la Tav si farà senza e senza ma. Bel colpo, bel colpo, se sarà così. Matteo Salvini qualche cosa si gioca con il ballottaggio. In particolare a Biella. Il suo pupillo Corradino rischia. Matteo Rambo che con una telefonata a Giggino sblocca lo sblocca cantieri.  Consiglio dei Ministri? Retaggio del passato.  Non è retaggio del passato l’ apertura della procedura di infrazione dell’ Europa. I crocefissi qui non c’ entrano niente. I conti non tornano nel 2018 2019 e 2020. Questa è una nazione che si è indebitata senza costruire o completare nessuna infrastruttura necessaria per lo sviluppo industriale. A Novi Ligure il PD si gioca molto. Se Rocco Muliere vincerà il ballottaggio verrà posto un argine allo strapotere leghista. E’ talmente alta la posta in gioco che sì è speso addirittura Sala sindaco di  Milano.  E Zingaretti ah ribattuto palmo a palmo la provincia di Torino. Ogni centimetro conquistato è un punto sottratto all’ avversario. Chissà cosa farà Cirio con Foietta? Conferma? Sostituzione? Una scelta fatta da Sergio Chiamparino per controbilanciare la sua cacciata da commissario Tav.  Foietta attivissimo annuncia che l’Europa aumenterà  il suo contributo. E’ questo che i no Tav incalliti non hanno mai voluto accettare.  Quell’ opera non era solo dell’ Italia o peggio ancora della sola Val Susa.  Era di tutta l’ Europa, dagli Urali al Portogallo. Toninelli e Castelli non hanno ancora capito e si rifiutano di capire.  Ma è bastata una telefonata tra Giggino e Rambo e tutto si è sistemato.
Patrizio Tosetto

Radicali: “i Crocefissi nelle stanze dell’ospedale non devono essere affissi”

L’Associazione radicale Adelaide Aglietta di Torino apprende con preoccupazione e sconcerto la decisione dell’ASL TO4 di posizionare crocefissi all’interno delle camere di degenza dell’ospedale di Chivasso

“È inaccettabile”, hanno affermato questa mattina i coordinatori radicali Boni, De Grazia e Degiorgis, “che in uno Stato di diritto laico, come dovrebbe essere il nostro, il principale problema dell’ASL sia quello di posizionare simboli religiosi cattolici all’interno delle camere di degenza. Gli ospedali sono luoghi pubblici. Luoghi che dovrebbero rispettare in prima persona la laicità delle istituzioni, a garanzia del credo, della fede e della sensibilità di ogni singola persona. L’Italia non è un Paese cattolico, e così come all’interno delle aule di tribunale stride terribilmente il confronto tra “la legge è uguale per tutti” e il crocefisso alle spalle dei giudici, così un ospedale che accoglie pazienti cattolici, atei, musulmani, agnostici, buddisti, induisti e così via, dovrebbe accogliere al proprio interno simboli religiosi di ciascuna religione del Mondo, oppure, in modo più laico, meno discriminatorio e sicuramente più ragionevole, lasciare la religione alla sensibilità personale di ognuno, evitando di apporre simboli di questa natura alle pareti. Questo purtroppo non è il primo campanello d’allarme che ci troviamo a ricevere con molta preoccupazione, ma del resto non potremmo aspettarci altro in un momento storico durante il quale un Ministro della Repubblica Italiana partecipa ai comizi con il rosario in mano, strumentalizzando la religione per scopi elettorali e tentando di demolire una delle colonne più importanti per una democrazia: il principio sovrano della laicità delle istituzioni”