POLITICA- Pagina 463

I banchetti delle idee. FI Giovani raccoglie le proposte dei cittadini

I giovani di Forza Italia lanciano a Torino “I banchetti delle idee”. È partita questa mattina l’iniziativa del movimento giovanile di Forza Italia che vedrà, nei prossimi mesi, i giovani raccogliere in ogni circoscrizione idee e segnalazioni dei cittadini.

“Per ogni Circoscrizione il movimento giovanile ha individuato un referente, che insieme ai nostri consiglieri di circoscrizione, raccoglierà idee e proposte dei cittadini. Dopo anni di amministrazioni di sinistra e il disastro di quest’ultima Giunta Appendino la nostra Torino ha un grande bisogno di idee e persone che si impegnino quotidianamente per il suo rilancio. Una settimana fa eravamo, con un presidio, sotto la Prefettura di Torino per chiedere al Sindaco di escludere gli abusivi e i centri sociali dal futuro della Cavallerizza. Oggi siamo in piazza per ascoltare i cittadini. La prossima settimana saremo al Parco del Valentino per denunciare il degrado e l’abbandono di questa amministrazione. Torino merita molto di piú e noi siamo in campo per questo” così commenta, a margine dell’iniziativa, il Coordinatore dei giovani di FI Tommaso Varaldo.

Aggiunge, a supporto dell’iniziativa, il Coordinatore Regionale On. Paolo Zangrillo “La vera essenza dell’impegno politico sta nella volontà di dare un contributo alla comunità.Sapere che il nostro movimento giovanile impegna il weekend nell’ascolto dei cittadini, è segno di grande maturità e di buon auspicio per orientare in maniera consapevole le battaglie del nostro partito”

Conclude Emanuele Cicconi, vice coordinatore dei giovani di FI a Torino “Lavorare tra la gente, per la gente: partiamo da questo per costruire una realtà solida e radicata sul territorio. I nostri coordinatori: Gregorio Torchia (1), Federico Chiassa (4),Edoardo Faro (8),Giulia Zaccaro (7),Francesco Caria(7), Stefano Sicari(3)”

Liliana Segre, a Chieri cittadinanza onoraria

Riceviamo e pubblichiamo

I Consiglieri Comunali Tommaso Varaldo e Rachele Sacco: “Grazie al Sindaco per aver accolto la nostra proposta: Chieri conferirà la cittadinanza onoraria alla Senatrice a vita Liliana Segre, instancabile e preziosa testimone di una delle barbarie più tragiche della storia”

“Abbiamo presentato una mozione che impegna il Sindaco di Chieri sia a conferire alla Senatrice a vita Liliana Segre la cittadinanza onoraria del Comune di Chieri sia a organizzare un momento di incontro con la Senatrice e i giovani, per ascoltare la Sua preziosa testimonianza oltre che per condurla a visitare ciò che rimane dell’antico ghetto ebraico della Città. Apprendiamo con gioia la dichiarazione del Sindaco di Chieri, Alessandro Sicchiero, che accoglie con favore la nostra iniziativa attivandosi da subito con la procedura per il conferimento. Il nostro invito al Sindaco, attraverso una mozione, è quello di compiere un gesto di grande valore simbolico che non deve in alcun modo subire strumentalizzazione politica. Per le Istituzioni, ad ogni livello, è doveroso porre in essere ogni azione volta alla sensibilizzazione della memoria dell’Olocausto, in particolare tra i più giovani. La Senatrice a vita Liliana Segre rappresenta per tutta Italia un’instancabile e preziosa testimonianza di una delle barbarie più tragiche della storia: l’Olocausto. Instancabile per il Suo alto impegno civile di testimonianza e di difesa di valori di Libertà e Democrazia. Preziosa perché è una delle più autorevoli voci della Memoria italiana. Siamo certi che la Città di Chieri accoglierà con gioia e onore la Senatrice Liliana Segre come cittadina onoraria”

Lo dichiarano in una nota stampa congiunta i Consiglieri Comunali di Chieri Tommaso Varaldo e Rachele Saccco

L’associazione Aglietta alla Trans Freedom March

Riceviamo e pubblichiamo
Trans Freedom March/Torino/Manzi e Camoletto (Radicali Italiani):
saremo come sempre al fianco della comunità LGBT. Italia detiene
maglia nera nel’Unione Europea per numero di omicidi dettati da
transfobia.
Riteniamo sbagliata proibizione bandiere che non siano della comunità
trans, non-binary e intersex.
Domenica 17 novembre, alle ore 16:00, partirà da Piazza Vittorio
Veneto (per concludersi in Piazza Castello), la Trans Freedom March
2019, per commemorare le vittime di transfobia del 2019 e per
celebrare le identità trans nelle loro più variegate sfaccettature.
In occasione del cinquantesimo anniversario dei moti di Stonewall (28
giugno 1969, simbolicamente il momento di nascita del movimento di
liberazione LGBT moderno in tutto il mondo), la Marcia di domenica
sarà dedicata alla memoria delle attiviste Marsha P. Johnson e Sylvia
Rivera.
Alla Trans Freedom March saranno presenti anche Virginia Camoletto
(Giunta Associazione radicale Adelaide Aglietta) e Silvja Manzi
(Direzione Radicali Italiani), che hanno dichiarato:
L’impegno radicale è sempre stato quello di combattere per i diritti
civili. Radicali Italiani e Associazione radicale Adelaide Aglietta
ribadiscono il loro sostegno e la loro partecipazione alla Trans
Freedom March, rinnovando la tradizione di lotte insieme alla comunità
LGBT. A maggior ragione in un anno (ottobre 2018<settembre 2019) in
cui sono state uccise 330 persone (ma il dato è sicuramente
sottostimato) in tutto il mondo, vittime di transfobia. L’Italia è il
Paese dell’Unione Europea con il più alto numero di omicidi
transfobici (39 dal 2008 ad oggi).
Proprio in nome della sincerità che deve esserci sempre fra compagni e
compagne di lotta, riteniamo che la richiesta degli organizzatori
della Marcia di non portare bandiere se non quelle delle comunità
trans, non-binary e intersex, anche se motivata dal fine di evitare la
strumentalizzazione della causa, non sia utile alla comunità LGBT. Le
persone hanno diritto di capire chi marcia al loro fianco e chi lotta
con loro, anche semplicemente per non sentirsi sol*.

Bongioanni presenta proposta di legge sul divieto degli abbruciamenti

Da Palazzo Lascaris

Il consigliere regionale Paolo Bongioanni, Presidente della Commissione Cultura, Istruzione e Sport ha presentato una nuova proposta di legge che modifica la legge regionale numero 15 del 2018.

L’intervento trasla dal 1 novembre al 16 dicembre l’inizio del divieto per gli abbruciamenti di materiale vegetale nei terreni boscati.

“La richiesta dei sindaci, un’interlocuzione con la Federazione regionale Coltivatori Diretti e con l’Unione dei comuni Montani (UNCEM) – dice Bongioanni – ha consolidato un pensiero che avevo sviluppato parlando con tanti agricoltori e coltivatori delle nostre zone montane. Il sottobosco di castagno da frutto deve essere pulito e i residui vegetali eliminati; in una montagna che si spopola e viene considerata area svantaggiata è un paradosso considerarla alla stregua delle grandi città mettendo in continuazione balzelli e vincoli legislativi che non possono far altro che aumentare lo spopolamento. Laddove, fra l’altro la castanicoltura costituisce una fonte di reddito per molte persone, la montagna non può pagare un prezzo così alto. Poter pulire i boschi e bruciare le foglie prima delle nevicate significa avere in primavera il sottobosco sfalciabile e pascolabile, aumentare la sicurezza per quanto riguarda il problema idrogeologico permettendo all’acqua piovana di percolare nel terreno alimentare la falda superficiale e non di diventare piogge efficace che viene poi veicolata nel reticolo idrografico di montagna, e non ultimo permette altresì una miglior raccolta del frutto stesso. Quando si guarda la montagna bisogna avere la lucidità di mettere l’uomo al centro e lavorare affinché questa non si spopoli anzi bisogna dire grazie a chi ha il coraggio di viverci e lavorare.”

La proposta di legge affronterà il normale iter legislativo e quindi verrà discussa prima in terza commissione e quindi in consiglio regionale. “Spero – conclude Bongioanni – in una piena condivisione di tutti i 51 colleghi di consiglio e giunta nell’interesse nostro, delle nostre valli e dei nostri grandi produttori di montagna”.

Veltroni in caserma e Renzi a teatro

Due appuntamenti separati, tra oggi e domani, a Torino e Rivoli, per due illustri ex  segretari dello stesso partito.

“Italia Viva cresce. Ci diamo appuntamento per venerdì 15 Novembre a Torino” annuncia Matteo Renzi su Facebook . L’ex premier ed ex Pd lancerà infatti con i suoi sodali subalpini l’organizzazione  di quella che definisce “la nostra nuova Casa”. E lo farà presso la Casa Teatro Ragazzi.

Insolita location – una caserma – per l’ex segretario dem Walter Veltroni che questa sera, in veste di regista presenterà il suo film “I bambini sanno”. La proiezione è organizzata dal Lions Club Rivoli Castello, in collaborazione con la Taurinense, presso la caserma degli alpini “Ceccaroni” in corso Susa. La politica, tra teatro e film, è sempre più spettacolo.

+Europa Torino: “NO a una giustizia ingiusta”

Riceviamo e pubblichiamo

Domani raccolta firme contro l’abolizione della prescrizione dopo la condanna in primo grado

La proposta del ministro Bonafede di abolire la prescrizione dopo la condanna in primo grado è quanto di peggio una certa classe politica manettara possa avanzare. Noi di +Europa Torino, invece, ci poniamo come strenui difensori dello Stato di Diritto e dei diritti costituzionali dei cittadini. Come ricorda l’articolo 111 della Costituzione, infatti, “ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti a giudice terzo e imparziale. La legge ne assicura la ragionevole durata”.

Ed è proprio sulla “ragionevole durata” che interviene l’istituto della prescrizione, che noi vogliamo assolutamente difendere. La prescrizione, infatti, è a garanzia del cittadino e non il contrario. Per questo motivo domani, venerdì 15 novembre, saremo davanti al Tribunale di Torino insieme a Siamo Europei e all’Associazione Radicale Adelaide Aglietta per raccogliere le firme contro il progetto di legge del ministro Bonafede. L’orario della raccolta va dalle 10.30 alle 12.30. In caso di pioggia persistente l’appuntamento sarà rinviato.

Ravetti (Pd): “Un Consiglio regionale aperto per l’Ilva”

Novi Ligure, la priorità è il futuro dei lavoratori

“Nella riunione dei capigruppo di giovedì chiederò di convocare con urgenza un Consiglio regionale aperto a Novi Ligure per discutere del futuro dell’Ilva. Voglio ribadire, ancora una volta, il mio sostegno ai lavoratori e alle loro famiglie che, in queste settimane, stanno vivendo momenti molto difficili” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Ravetti.

“La decisione di ArcelorMittal di rescindere l’accordo per l’affitto con acquisizione delle attività di Ilva Spa riguarda il futuro di molti lavoratori nelle sedi di Taranto, Genova, Novi Ligure, Racconigi. Quello di Novi Ligure è uno degli stabilimenti più importanti dell’ex Ilva e dà lavoro a 1200 -1300 persone, compreso l’indotto” ha proseguito Ravetti.

“E’ fondamentale – ha concluso Domenico Ravetti – che venga trovata al più presto una soluzione che garantisca il futuro dei lavoratori e che preveda il rilancio di un’industria molto importante per il nostro Paese”.

I 200 milioni di Finpiemonte investiti su tre anni

Da Palazzo Lascaris

I 200 milioni frutto del rientro di una quota del capitale sociale di Finpiemonte verranno investiti in tre anni, fino al 2021. Lo prevede il maxiemendamento della giunta sull’assestamento di bilancio illustrato ieri dall’assessore al bilancio Andrea Tronzano in prima commissione, presidente Carlo Riva Vercellotti.

Nel bilancio pluriennale 83,6 milioni saranno impegnati entro l’anno corrente, 60,2 entro il 2020, 56,2 entro il 2021. “I 90 milioni di investimenti concertati con le parti sociali sono mantenuti così come erano stati definiti nel confronto”, ha precisato l’assessore.

L’assestamento prevede inoltre di trasferire a Finpiemonte 150 milioni originariamente previsti per l’estinzione di uno dei derivati accesi dalla Regione: “Per farlo in coerenza con la richiesta di economicità prevista dalla legge, occorre procrastinare l’intervento, dato che il mercato dei derivati è in crescita rispetto a un anno fa. Per poterlo fare bisogna utilizzare l’elasticità concessa a FinPiemonte, che ha tempo fino al 2022 per cogliere il momento più vantaggioso per l’operazione finanziaria”, ha spiegato Tronzano.

Il maxiemendamento prevede anche l’iscrizione tra le spese obbligatorie della copertura per le borse di studio in eccesso rispetto alle risorse stanziate.

Altri emendamenti prevedono: 100mila euro alla Città metropolitana per il recupero dell’edificio confiscato alla mafia a San Giusto Canavese; 723 mila per la realizzazione di una rotonda sulla viabilità a Sito Interporto; 1,5 milioni per l’aggiornamento dei servizi informatici della protezione civile;  480 mila euro per la copertura di debiti fuori bilancio; un milione per consulenze specialistiche per il rilancio dei settori tessile, Itc e meccanico.

Nella discussione generale Domenico Ravetti (Pd) ha sostenuto che questo assestamento “è povero di indirizzi politici, e quando tentate di esprimerli, come nel caso della riprogrammazione dei fondi Finpiemonte, offrite al sistema economico un rallentamento evidentissimo. Rinviare l’uso di una parte così importante dei fondi al 2021 è una scelta da rivedere, lo proporremo in aula. Maggiori risorse sono necessarie per gli extra Lea e per il dissesto idrogeologico, come per lo sport. Su questi e altri temi proporremo emendamenti”.

Per Alberto Preioni (Lega), “il bilancio è un lascito che ci siamo trovati, non può essere stravolto, ma nei prossimi mesi attueremo il nostro programma di governo. Ad esempio dall’anno prossimo nei nuovi bandi sullo sport si vedrà chiaramente la nostra volontà politica, come nella redistribuzione delle risorse degli  extra Lea su tutto il Piemonte, in modo da dare maggiore peso alle aree periferiche, alle zone lontane.  Siamo comunque disponibili a ragionare su eventuali modifiche dell’assestamento su proposte di buonsenso, anche aprendo un tavolo di trattativa”.

Una proposta di confronto raccolta da Silvio Magliano (Moderati) “per verificare se si vuole davvero segnare un cambiamento, visto che alcune leve si potevano azionare con più coraggio rispetto a quanto fatto in questo assestamento”. “L’assestamento pone le basi per i successivi cambiamenti”, ha risposto Tronzano.

Sean Sacco (M5s) ha definito “molto timido” il provvedimento proposto dalla giunta: “ Non ci sono stati cambi di passo, vedremo cosa emergerà dalla discussione. Spero che ci sia spazio anche per le opposizioni per fare politica, non c’è tempo per grossi ragionamenti sul 2019. Dal previsionale si capirà di più cosa intende fare la maggioranza”.

Marco Grimaldi (Lev) ha criticato le proposte della giunta: “Presenteremo un emendamento sul salva-mutui e altri emendamenti, alcuni ostruzionistici, altri di merito. Sul dissesto idrogeologico, ad esempio, anche la nostra giunta ha avuto le sue alluvioni e abbiamo dato un segnale. Voi neanche quello”.

Nel dibattito sono intervenuti anche Alessandra Biletta (Fi), Sergio Chiamparino, Monica Canalis, Alberto Avetta, Daniele Valle, Diego Sarno, Raffaele Gallo (Pd), Francesca Frediani (M5s) e Maurizio Marrone (Fdi).

Tecnici del Comune prossimi allo sciopero. Altra grana per la sindaca?

Riceviamo e pubblichiamo

Le condizioni nelle quali i lavoratori tecnici devono lavorare sono condizionate da norme complesse in continua evoluzione oltre che dai vuoti normativi e le sentenze che si susseguono talvolta contraddicendo modus operandi sino a quel momento seguiti. A tutto ciò oggi si somma l’effetto del mancato turnover imposto da ragioni di bilancio e da normative che hanno di fatto bloccato sia l’assunzione di nuove leve che la valorizzazione del personale interno il quale a fronte di una grande esperienza acquisita, spendibile nell’ ente se opportunamente posizionata nell’ambito dell’organigramma dei profili tecnici. In questi anni le Aree tecniche della Citta di Torino, composte da figure professionali tecniche (ingegneri geometri, architetti, periti, agronomi ecc.) spesso abilitate, portatrice di esperienze uniche, hanno fatto fronte al lavoro anche se prive di adeguati riconoscimenti e giusti mezzi operativi. Tutto ciò ha portato i professionisti tecnici della città di Torino a tre assemblee, partecipate come da tempo non accadeva, ed infine il vuoto e il non ascolto delle istanze rappresentate dalle organizzazioni sindacali, hanno portato allo stato di agitazione che culminerà in uno sciopero indetto da ANTEL CSA Dipartimento Tecnici il 25 novembre. Oggi, 13 novembre le suddette rappresentanze sindacali saranno ascoltate in I Commissione Personale e Bilancio che potrebbe darsi carico, sposando le motivazioni del futuro dell’ufficio tecnico offrendo le prime concrete risposte ad un lungo elenco di criticità a partire da quella più urgente, viste le scadenze di legge, che è quella relativa ai passaggi di carriera che vadano a colmare una grossa lacuna su un comparto che svolge spesso ruoli di categoria superiore. Restiamo fiduciosi anche perché le soluzioni ai problemi dell’ufficio tecnico, attraverso un turn over e successivo incremento delle figure necessarie, porterebbero ad un miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza dei servizi di cui possono beneficiare i cittadini.

Il capo dipartimento Tecnici CSA

Massimo Druetto

Il centrosinistra e i 5 Stelle

Diciamoci la verità, al di là delle sofisticazioni, delle congetture e anche dei desideri. Per poter
ricostruire il centro sinistra dalle fondamenta e’ indispensabile e decisivo sciogliere il nodo dei 5
stelle. Ovvero del rapporto/confronto con il partito di Grillo e Casaleggio. Un nodo che non può
prescindere da alcune costanti che, oggettivamente, caratterizzano il mondo pentastellato.
Innanzitutto il partito dei 5 stelle non è riconducibile a nessuna categoria politica e culturale del
novecento. Non a caso rifugge dalla distinzione tra destra, sinistra e centro perché è oltre la
“cultura della coalizione”, se non per garantire seggi e posizioni di potere. Ma, ed è l’elemento che
più conta, rifuggendo da qualsiasi classificazione politica e culturale, diventa francamente difficile
coinvolgerli in una operazione di lungo termine per la ricostruzione di una coerente e credibile
alleanza di centro sinistra.
In secondo luogo una alleanza politica non può essere confusa con un banale e semplice
pallottoliere. Certo, in alcuni momenti della vita politica del nostro paese noi abbiamo conosciuto e
sperimentato alleanze politiche dettate da ragioni puramente numeriche. Cioè fatte e costruite
esclusivamente “contro” qualcuno e non “per” un progetto politico e di governo. Sotto questo
versante, la frettolosa alleanza con i 5 stelle – come l’esperienza concreta a livello regionale ha
prontamente dimostrato – rischia di riproporre una mera alleanza contro l’avversario di turno, a
prescindere da qualsiasi prospettiva di lungo temine e da una visione politica e di governo.
Infine, e da sempre, una coalizione che guarda al futuro e che non sia dettata solo da ragioni
opportunistiche o superficiali, richiede la presenza di un progetto giustificato da un pensiero e da
una cultura politica definita e percepibile.
Ecco perche’, per competere con un forte ed unito centro destra e con un progetto politico
altrettanto definito e chiaro, necessita una coalizione che non si riduca ad essere il frutto di una
alleanza dettata dalla paura, o dal terrore del nemico/avversario o da una sola ragione di potere.
Perché le coalizioni, o anche solo le alleanze politiche, sono credibili, serie e coerenti se
esprimono un disegno politico altrettanto credibile. Del resto, il centro sinistra deve essere
ricostruito quasi da zero. Dopo la “vocazione maggioritaria” del Partito Democratico, dopo
l’azzeramento del principio di coalizione e dopo il compiacimenfo per l’assenza di partiti e
movimenti in questo campo, e’ giunto il momento per ricostruire questo luogo politico che ha
accompagnato il cammino della democrazia italiana e che è stato decisivo in molte fasi storiche del
nostro paese declinando un progetto politico di governo, riformista e profondamente democratico.
E il compito dei partiti, dei movimenti e dei gruppi che si riconoscono in questo campo politico resta
quello di elaborare un progetto politico di governo alternativo alla destra e alla deriva populista da
un lato e, dall’altro, di rimettere insieme quelle forze politiche, culturali e sociali che in questi ultimi
anni sono state sacrificate sull’altare di una maldestra novità e di un molto discutibile nuovismo.
Ma per poter centrare obiettivo va sciolto definitivamente il nodo del rapporto con i 5 stelle. Un
nodo politico non più aggirabile ne’ rinviabile. E non affrontabile con i post e con i tweet.

Giorgio Merlo