In questa fase di perdurante emergenza occorre puntare forte sul Covid-Hospital di Torino Esposizioni (attualmente ci risultano tassi di occupazione bassissimi) per alleggerire gli Ospedali del territorio e riprendere tutte le attività ambulatoriali, come da me più volte richiesto in Consiglio Regionale con i miei atti. Anche patologie diverse dal COVID-19 rischiano di avere conseguenze immediate e drammatiche. Condivisibile la richiesta da parte del collega Tresso di istituire un monitoraggio periodico dei dati relativi all’assistenza specialistica di comunità erogata dai Poliambulatori territoriali pubblici.
“Damilano porta aria nuova in politica”
La candidatura civica di Paolo Damilano è un atout importante per portare aria nuova nella politica torinese.
La sua candidatura è da salutare come l’occasione a lungo attesa per metterci alle spalle schemi vecchi e polverosi, liturgie di partito che trasmettono agli elettori l’immagine di un centrodestra ossificato. Comprendiamo le ragioni che hanno spinto Damilano a compiere questo passo, sono le stesse che hanno mosso altri imprenditori a fare un passo avanti e impegnarsi in politica in prima persona.
Damilano conosce Torino come imprenditore, la vive come ogni cittadino, la ama come ogni torinese. Il valore della sua candidatura è una risorsa preziosa per tutto il mondo liberale, moderato e riformista: è soprattutto un dono che si fa a una città operosa e desiderosa di mettersi alle spalle i cinque anni terribili della giunta grillina.
Daniela Ruffino, Andrea Tragaioli, Osvaldo Napoli e Alessandro Iocola, esponenti di Forza Italia
(nella foto piccola Daniela Ruffino, in alto Paolo Damilano)
“Siamo estremamente soddisfatti per l’impegno assunto dalla Giunta regionale e dal presidente Alberto Cirio di presentare attraverso la Conferenza Stato-Regioni un emendamento alla prossima legge di bilancio che recepisca l’ordine del giorno che avevamo presentato come Forza Italia, e visto approvare dal Consiglio regionale, per venire incontro ai danni subiti dai piemontesi nei giorni del 2/3 ottobre, quando una violenta ondata di maltempo si abbatté sulla nostra regione. L’emendamento raccoglie la nostra richiesta al Governo di allargare l’ecobonus anche ai danneggiati di questa ondata di maltempo vista la straordinarietà dell’evento, il quale ha determinato una grave situazione di pericolo per l’incolumità delle persone, causando l’isolamento di diverse località, l’evacuazione di famiglie dalle loro abitazioni. L’alluvione ha poi provocato movimenti franosi, allagamenti, danneggiamenti alle infrastrutture viarie, alla rete irrigua a servizio dell’agricoltura e ad beni pubblici e privati. E’ chiaro che ora la palla passerà al Governo per l’inserimento definitivo in legge. Lanciamo però un appello affinché tutte le forze politiche lavorino in questa direzione, anche perché è evidente che se già normalmente è difficile riprendersi da eventi di questa natura, è altrettanto chiaro che con la pandemia che è arrivata solo poche settimane dopo l’alluvione, la situazione per i danneggiati è diventata ancora più grave”. Ad affermarlo in una nota il vicepresidente del Consiglio Regionale Franco Graglia, il presidente della Commissione Bilancio Carlo Riva Vercellotti, primi firmatari dell’ordine del giorno che è stato recepito dall’emendamento presentato dalla Giunta Regionale alla nuova legge di bilancio su cui sta lavorando il Governo, e il capogruppo di Forza Italia Paolo Ruzzola, e con il suo vice Alessandra Biletta.
Partiti allo sbando in vista delle Comunali
Ammetto che ultimamente il Berlusca mi è simpatico. Vuole aiutare il governo a “sfangarla” e vede bene la Porchietto candidata a Sindaco per Torino.
Quali criteri possono giustificare la scelta di mantenere chiuse le classi di seconda e terza media in Regione Piemonte, nonostante il passaggio in zona arancione?
Gli studenti delle medie sono gli unici che in grande maggioranza possono andare alla loro scuola di zona senza bisogno di essere accompagnati né di prendere un mezzo pubblico.
Sembrerebbe però che gli epidemiologi del presidente Cirio applichino teorie diverse da quelle del presidente Conte.
O più probabilmente non c’entrano gli epidemiologi: le scuole non generano PIL e quindi possono aspettare.
Lista civica “la Piazza”
L’appello del presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Stefano Allasia
“Chiedo che venga sospesa la pena capitale del ricercatore irano-svedese in Medicina dei disastri Ahmadreza Djalali – afferma Allasia – e che si disponga il suo rilascio. Nessuna ragione di Stato giustifica l’uccisione di un uomo. Sono rimaste solo poche ore per bloccare l’esecuzione di Djalali, non possiamo permettere che un uomo venga giustiziato senza la possibilità di un giusto processo. Mi appello al governo iraniano affinché fermi la condanna a morte e chiedo agli Stati della comunità internazionale di intervenire attraverso le loro ambasciate a Teheran”.
Il Consiglio, con la costituzione del Comitato diritti umani, ha voluto promuoverne la salvaguardia e operare a fianco delle associazioni che si riconoscono nei principi di solidarietà internazionale e che si occupano della salvaguardia di tali basilari diritti.
Secondo quanto riportato ad Amnesty International da Vida, il ricercatore, che ha lavorato anche all’Università del Piemonte Orientale di Novara, è stato trasferito in isolamento nella prigione di Raja’i Shahr a Karaj e sarà presto eseguita la sentenza capitale a cui è stato condannato.
Ahmadreza Djalali è stato condannato in via definitiva a morte da un tribunale iraniano con l’accusa di “spionaggio”.
“Prima viene il diritto alla salute e al reddito”
Di questo passo non occorre essere dei grandi esperti per dire del rischio altissimo di una terza ondata di contagio da coronavirus. Come se non bastasse, dopo un lockdown di facciata, tutto ordinato intorno ai comportamenti individuali e al ruolo irrinunciabile delle attività produttive, si è dato la stura ai consumi natalizio che ieri ha portato le folle nel centro di Torino. Altro che distanziamento sociale. Per molti aspetti è peggio che nel periodo estivo. Tutto deve soggiacere ai meccanismi della produzione e del consumo, indipendentemente dai rischi per la salute. Non si fermano le produzioni degli F35 a Novara, non una delle fabbriche toccate dal contagio sospende le attività, si inneggia alla ripresa dei lavori nei cantieri della Torino Lione. Come se non bastasse il presidente Cirio vorrebbe anche l’apertura delle piste da sci. In compenso le scuole per tante, troppe inadempienze in tema di trasporti, scaglionamento orari, aule, dotazione di insegnanti, coperture sanitarie rimangono chiuse. La scuola, ultima ruota del carro, una vera e propria vergogna degna di un paese incivile! Appellarsi alla mera responsabilità delle persone, nel contesto di una serie di inadempienze istituzionali, come fanno in queste ore Cirio, l’assessore regionale Icardi e altri ancora è pura ipocrisia. Così non va. Alla logica del profitto al primo posto contrapponiamo il primato del diritto alla salute, la qual cosa comporta l’interruzione di tutte le attività non essenziali e al contempo l’adozione di adeguate misure di garanzia del reddito per tutti. Nessuna disponibilità da parte nostra a subire una situazione incresciosa che sta precludendo la possibilità di uscire da una situazione di grave rischio sanitario.
Ezio Locatelli segretario provinciale Rifondazione Comunista Torino
Dimissioni anticipate
FRECCIATE Stefano Napoli, comandante ad interim dei vigili di Roma non ha retto dopo l’inchiesta di Report e il sex gate degli agenti capitolini. La situazione è diventata insostenibile e Napoli ha scelto di fare un passo indietro con una lettera di dimissioni – subito accettate – inviata alla sindaca Raggi. La missiva è stata inoltrata alla prima cittadina lunedì sera, 30 novembre. Peccato che la lettera rechi come data di protocollo il 30 settembre. Solo una svista, per carità. Ma anche simbolica metafora del caos e dell’improvvisazione che regnano nella Capitale.
L’arciere
La Fondazione Giovanni Goria e la Fondazione Carlo Donat-Cattin promuovono l’incontro: Politica, competenza e classe dirigente: il nuovo saggio di Giorgio Merlo
Mercoledì 2 dicembre 2020 alle ore 17
in diretta sulla piattaforma Fb della Fondazione Giovanni Goria
Intervengono:
David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo
Sergio Chiamparino, Consigliere Reg. Pd già sindaco di Torino e presidente della Regione Piemonte
Riccardo Molinari, Presidente del gruppo parlamentare della Lega alla Camera
Gianna Martinengo, Imprenditrice e docente – Panel Stoa Parlamento Europeo
Padre Francesco Occhetta, gesuita e politologo
Modera:
Giuseppe Novero, giornalista
Saluti:
Marco Goria, Presidente della Fondazione Giovanni Goria
Carlo Cerrato, Segretario generale della Fondazione Giovanni Goria
Gianfranco Morgando, direttore della Fondazione Carlo Donat-Cattin
La politica, la competenza e la classe dirigente. Un confronto partendo dal saggio di Giorgio Merlo edito da Marcianum che reca proprio questo titolo e che muove una severa critica alla politica del presente. Le tre parole presenti nel titolo sono strettamente intrecciate tra di loro e sono, di fatto, indissolubili. Se la politica e i politici, e quindi anche i partiti, oggi vogliono recuperare credibilità tra i cittadini e autorevolezza nella pubblica opinione, non possono non porsi il tema della qualità della classe dirigente e, nello specifico, anche della sua competenza. Una richiesta che è divampata dopo l’emergenza sanitaria che ci ha colpiti ma che richiede, al contempo, risposte chiare e non più evasive, e cioè la capacità di saper indicare una prospettiva e perseguire un progetto politico senza appaltare il tutto all’improvvisazione, alla casualità e all’inesperienza indicati come elementi di netta discontinuità e di rottura rispetto al passato.