POLITICA- Pagina 432

Gioco d’azzardo, record di emendamenti: oltre 800 mila

Sono stati depositati altri 813mila emendamenti al Ddl 144 sul contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico, la cui discussione è continuata ieri nell’Aula di Palazzo Lascaris.

Di questi emendamenti al testo, 412mila sono a firma Marco Grimaldi (Luv), Sean Sacco (M5s) e Mario Giaccone (Monviso). Gli altri 401mila sono a firma Grimaldi, Sacco e Silvio Magliano (Moderati).

 

 

Damilano incontra i lavoratori Embraco

Embraco è una parola che finisce troppo spesso sui giornali e nei tg. Troppo spesso perché resta un problema non risolto, non affrontato a dovere. Embraco è una parola, ma dietro quella parola ci sono le persone, i nomi, i volti. Oggi li ho incontrati in piazza Castello.

Confesso che è stato doloroso vedere persone con questa voglia di fare e di non arrendersi costrette a scendere in piazza per dare una speranza alle loro famiglie. Non deve più accadere, nessuno deve essere lasciato indietro e dimenticato.

Abbiamo vissuto due anni di emergenza sanitaria e abbiamo capito quanto sia importante la salute. Subito dopo viene il lavoro.

Quello che sarà il mio impegno, la mia più grande preoccupazione e ansia, è riuscire a portare lavoro sulla città. Dobbiamo dannarci l’anima per prossimi cinque anni per portare a Torino i progetti più virtuosi dal punto di vista industriale. La grande sfida passa da qui, ma non solo: ogni crisi industriale deve essere al centro del progetto della Torino futura. Nessuno deve essere lasciato indietro, nessuno deve essere costretto a fare quello che fanno i lavoratori Embraco. Sono al loro fianco e mi farò portavoce delle loro istanze in tutte le sedi.

Paolo Damilano

Candidato sindaco del Centrodestra

Gioco d’azzardo: 85 mila emendamenti in Regione

Sono oltre 85mila gli emendamenti sinora presentati dai gruppi di opposizione al Ddl 144 sul contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico, il cui esame è cominciato ieri pomeriggio nell’Aula di Palazzo Lascaris.

La seduta del Consiglio regionale, nella prima parte, si è svolta con le richieste di inserimento di sette nuovi punti all’ordine del giorno, respinti a maggioranza dei votanti. Poi l’opposizione, intervenuta con rappresentanti di tutti i gruppi, ha chiesto il ritorno in Commissione del Ddl 144. Si è quindi partiti con la pregiudiziale che invoca un contrasto con l’articolo 32 della Costituzione sul diritto alla salute.  Poi altre pregiudiziali, una che ritiene la norma contraria all’articolo 9 dello Statuto regionale, sempre sulla tutela della salute e in seguito perché il Ddl contrasterebbe con l’autonomia dei sindaci. Si è poi passati a una pregiudiziale per contrasto alla libera concorrenza.

Nuove povertà che fare?

L’assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino sottolinea , in particolare dallo scoppio della pandemia da Covid19, come il rischio che la nostra società sta correndo è l’aumento delle cosiddette «nuove povertà».

Persone, famiglie che se, fino a ieri, riuscivano a sopravvivere e ad arrivare alla fine del mese, oggi si ritrovano in estrema difficoltà, magari senza lavoro, con un mutuo o un affitto gravoso da pagare e i figli da mantenere, tanto da essere costretti a chiedere un pasto caldo alle tante associazioni di volontariato che si occupano degli «ultimi». Un fenomeno segnalato in forte crescita anche in Piemonte, complice, tra l’altro, la grave e preesistente crisi economica che coinvolge il settore auto e il suo indotto. In sostanza, secondo l’Istat , i morsi della povertà tornano a farsi sentire tanto che siamo tornati ai livelli del 2005. Con stime in preoccupante crescita. A confermalo sono i dati dell’Ires, presentati oggi nel Rapporto «Piemonte economico e sociale», che non lasciano spazio a troppe interpretazioni.

I numeri, infatti, parlano chiaro: l’Ires ha calcolato il rischio povertà in Piemonte in tre distinte fattispecie: 1- prima della pandemia 2 – alla fine del 2020, con i benefici e, in ultimo, alla fine dello scorso anno, ma senza i benefici stessi.
In sostanza si segnala un aumento di circa il 2% all’anno del rischio povertà con picchi del 5% all’anno nelle famiglie con minori.
In Piemonte il rischio, considerando tutte le famiglie, era del 15,0% prima della pandemia, del 17,2% a fine del 2020, con i benefici, e del 19,0% per le famiglie senza benefici. Più drammatica la situazione delle famiglie con minori. Qui il rischio povertà è passato dal 18.3% dell’«era» pre Covid all’attuale 25,5%. Non se la passano bene nemmeno i lavoratori del settore industria (dal 14,5% al 25,5%) e i lavoratori del settore servizi scivolati dal 16,1 del 2019 al 19,6%.

«Questi dati – spiega l’assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino – confermano il rischio, anzi la triste certezza che era apparsa evidente fin da subito, tanto che mi sono immediatamente attivata per mettere in campo misure proprio a contrasto delle “nuove povertà”». «Come prima cosa – spiega Caucino – abbiamo offerto sostegno agli Ambiti territoriali per le azioni finanziate sul fondo Povertà (circa 35 milioni per 32 Ambiti Territoriali). Inoltre, sono stati stanziati oltre 10 milioni di euro in favore del Terzo Settore finalizzati proprio per le azioni di contrasto alle nuove e vecchie povertà. A questi si aggiungono altri 200mila euro stanziati per il nuovo protocollo con la Prefettura sui senza dimora».

«Non solo: – prosegue l’assessore biellese della giunta regionale – abbiamo messo mano con determinazione alla gestione del progetto europeo di sostegno ai senza dimora attivo nelle città di Asti, Alessandria, Biella, Cuneo e Novara. E istituito il coordinamento delle azioni finanziate sul Fondo estreme povertà in tutti i capoluoghi di provincia». «E per i più bisognosi – osserva ancora Caucino – abbiamo messo a disposizione 800mila euro per rinforzare la rete di distribuzione di cibo ai meno abbienti piemontesi, oltre che 450 mila euro al Banco Alimentare del Piemonte per un triennio».
Ma il lavoro non finisce qui. Anzi, il «difficile» comincia proprio ora, con l’auspicata «fine» dell’emergenza pandemica. «Lo stop, prima o poi inevitabile, del blocco dei licenziamenti, così come le conseguenze a lungo termine della pandemia in chiave occupazionale, rappresentano fattori che dovremo affrontare, mettendo in campo tutte le misure più efficaci per tutelare le famiglie e gli individui che più di altri sono stati distrutti dagli effetti nefasti del Covid e che devono essere sostenuti con ogni mezzo».

Altra azione importante, sempre per venire incontro a chi è più in difficoltà,  sta mettendo in campo grazie alla sua delega alla Casa: «Il nuovo Piano Casa – conclude Caucino – prevede investimenti per circa 10 milioni tra risorse regionali e fondi ex Gescal per ristrutturare e rendere assegnabili le migliaia di alloggi che oggi son vuoti, a fronte invece di liste d’attesa importanti. Mia intenzione è, anche in questo caso, tutelare i più fragili, coloro che hanno diritto a un aiuto, ma che, per colpe di chi in passato ha mal gestito la cosa pubblica, oggi non possono ancora usufruirne. Non a caso sto girando per tutti gli edifici di edilizia residenziale pubblica del Piemonte, collaborando in maniera davvero sinergica e concreta con i presidenti delle 3 Atc piemontesi, per far sì che quelle che un tempo erano soltanto promesse e parole diventino realtà».

Flash mob di Rifondazione  davanti all’Unione industriali 

Mercoledì 23 giugno alle ore 10,30, in Via Fanti 17, Torino davanti alla sede dell’Unione Industriali,  nell’ambito delle iniziative nazionali contro lo sblocco dei licenziamenti si terrà un flash mob 

per protestare contro la volontà  di andare alla completa rimozione di uno dei principi cardine della nostra Costituzione, il principio che attiene alla tutela del lavoro. Lavoro sempre più  malpagato, sottoposto a forme intollerabili di sfruttamento, di precarietà e di insicurezza. Forme insostenibili che insistono sul contenimento del costo del lavoro per occultare politiche industriali volte esclusivamente a massimizzare i profitti privati. Lo sblocco dei licenziamenti non può che aggravare ulteriormente una situazione di vulnerabilità e di ricattabilità della forza lavoro, situazione tanto più grave per le sempre più frequenti forme di violenza padronale rivolte contro lavoratrici e lavoratori in lotta.

Rifondazione Comunista e Sinistra Anitcapitalista  

Salvini: “In arrivo più forze dell’ordine a Torino”

“Rinforzi in arrivo in provincia di Torino, con più di 25 donne e uomini in divisa che andranno ad arricchire l’organico delle Forze dell’Ordine da metà luglio a metà settembre.

È una risposta concreta alle necessità del territorio in vista del periodo turistico, fortemente voluta dal sottosegretario all’Interno con delega alla Pubblica Sicurezza Nicola Molteni. Con la Lega al governo, ecco rinforzi di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Rinforzi che si sommano a nuove assunzioni. Dalle parole ai fatti”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini, commentando il piano di potenziamento dei servizi di vigilanza estiva.

Santa Giulia, “malamovida” fino all’alba

Un disastro di rifiuti, bottiglie, resti maleodoranti di chi ritiene che marciapiedi e portoni si possano utilizzare come toilette a cielo aperto: questo lo scenario che, al risveglio (ma chi è davvero riuscito a dormire?), si è manifestato ai residenti di Vanchiglia domenica mattina.

Non provate neanche a convincerci che questo abbia a che fare con il diritto al divertimento: questa è invece pura inciviltà, disprezzo di ogni regola, disprezzo di chi vuole riposare. La Città? Totalmente assente. Come negli ultimi cinque anni. La ritrovata Zona Bianca ha fatto esplodere nuovamente una situazione che solo la pandemia aveva nascosto per qualche mese. Chiederemo conto in tutte le sedi, a partire dal Consiglio Comunale, di quanto successo questa notte e del disastro lasciato questa mattina sulle strade di Santa Giulia.

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Ferdinando D’Apice – Moderati, Coordinatore II Commissione, Circoscrizione 7.

Verso il voto: le grandi manovre della piccola politica

Con buona pace per Marco Travaglio,  sinistra sbrindellata ed uno spruzzo di pentastellati,  Mario Draghi è proprio bravo. Sua conferenza stampa: sotto il sole c’è confusione sui vaccini e dunque vi spiego. La calma è la virtù dei forti e lui è molto ma molto calmo.

Dote naturale,  inoltre letteralmente osannato in Europa, ed incontra Biden Presidente  degli States come suo pari. Ad occhio e croce è  la prima volta nella storia della nostra repubblica. Così giusto per dire. Matteo Salvini la prende leggermente più bassa. Il suo sforzo è limitare Giorgia Meloni.  Quarta o quinta nella classifica dei libri più venduti in Italia. Anche Lei avanti coi carri.  Alcuni sostengono che Barriera di Milano voterà almeno dal 30 % in su per Fratelli d’ Italia. Complimenti a quelli del PD. Sono riusciti nel distruggere 70 anni di egemonia politica della sinistra. Gli ex comunisti ne escono massacrati da questo Partito Democratico,  culturalmente parlando, s’ intende. Avanti con Lo Russo margheritino doc.  Lo Russo sfida in campo aperto Damilano,  ma lui risponde: al massimo ci si vede a settembre.  Ora è troppo presto. Dopo essere un buon imprenditore  sta diventando un buon politico. Per ora buoni slogan e sta alla larga dai partiti. E adesso chi glielo dice ai leghisti che uno studio della regione auspica l’arrivo di extracomunitari per la nostra regione?  Come mai ? Semplice,  certi lavori i nostri figli,  piaccia o non piaccia,  proprio non li vogliono più fare. Bisognerebbe metterci d’ accordo. Ma non è proprio nel nostro dna. E poi se chi arriva da fuori Italia diventa un amico,  con chi se la prendono.
Anche su ciò Mario Draghi alza la voce. Ovviamente nel suo stile.  All’ Europa non  conviene lasciarci soli. Ecco il termine che ha usato: conviene. Insomma Mario Draghi funziona,  ma tutto il governo funziona? Mah, francamente ho dei dubbi. E poi il parlamento funziona? Anche qui ho dei dubbi. Dubbi decennali,  direi. Si fanno poche leggi che poi vengono stravolte o non applicate. E la demagogia la fa da padrona.  Un esempio. Esecrabile l’omicidio del sindacalista. Dopo cosa accadrà? Ho paura poco o nulla.  Sicuramente il camionista verrà condannato.
Ma una legge sul minimo salariale non c’ è nel nostro paese. Cosa che ovviamente negli altri paesi capitalisti esiste . Persino negli States si  tenta  di regolare il tetto. Tanto, a noi che ci importa, abbiamo il reddito di cittadinanza. Intanto a Napoli continuano nel trovare truffatori,  non solo , la Guardia di Finanza ha scoperto per gli stessi una evasione di 50 milioni.  Non si può andare avanti così.  Per di più il 50 %dei finanziamenti europei dovrebbe andare al sud, dove risiede il 30 % della popolazione italiana ed imperversa il lavoro nero.  La vedo dura, molto dura. Qualche soddisfazione il sud l’ ha data a cinquestelle e PD.  Napoli e Calabria corrono insieme. Il sogno di tutta una vita si è realizzato. Ma mi sa poca cosa.
A Roma Gualtieri e Calenda si giocano il secondo posto per il ballottaggjo con il centrodestra.  La Raggi è fuori dai giochi. Poi le primarie romane,   truca e branca, sono state simili a quelle di Torino. Unico baluardo PD rimane la rossa Bologna. Come l’Emilia Romagna,  anche qui,  sempre meno rossa ma pur sempre brava nell’amministrare.
Altra cosa qui in Piemonte è Torino.  Per ora non c’ è capoluogo di provincia governato dalla sinistra.  Pardon, tranne Verbania. Damilano forse non ce la farà al primo turno .
Troppi candidati e dispersione dei voti. Ma al secondo turno ne vedremo delle belle, con spostamenti di qua e di là. E Conte vuole dire la sua. I soldi risparmiati con Casaleggio li ha dati al suo addetto stampa Casalino diventato addetto stampa cinquestelle a 150 mila euro l’anno.  Si trattano bene i ragazzi. Vuol dire la sua spronando  Chiaretta nel ripresentarsi.
Chiaretta tiene duro: mica vuole fare la fine della Raggi. Ergo? Nessun accordo a Torino tra PD e cinquestelle. Vedrete,  dopo il risultato delle amministrative ne vedremo delle belle.  Io se fossi uno scommettitore non darei vincente il PD e tanto meno i pentastellati targati Conte.

Patrizio Tosetto

Il Cav. telefona in via Barbaroux: “In bocca al lupo al candidato Damilano”

Silvio Berlusconi ha telefonato questa mattina in via Barbaroux, sede torinese di Forza Italia, dove si è svolta la conferenza stampa di presentazione del candidato sindaco del centrodestra Paolo Damilano,  in vista delle elezioni comunali.

“Certo non poteva mancare il mio in bocca al lupo a Paolo, di cui ho potuto apprezzare le idee per Torino e il suo amore per Torino e il Piemonte”.

Queste le parole del presidente di Forza Italia, che ha aggiunto: “Torino, dopo 28 anni di sindaci di sinistra, anche l’ultimo sindaco è una di sinistra, ha il diritto di cambiare ed essere finalmente governata da un sindaco di centrodestra”.