POLITICA- Pagina 434

La nuova Commissione al via. Cinque anni decisivi

Con il voto di approvazione da parte del Parlamento europeo – e la successiva nomina da parte del Consiglio europeo – la Commissione presieduta da Ursula von der Leyen è finalmente pronta per entrata in carica, dal 1° dicembre. Un mese di ritardo sulla tabella di marcia prevista, con qualche turbolenza, che però ci ha fornito utili indicazioni politiche e istituzionali. Ma soprattutto un quinquennio davanti che sarà decisivo per il progetto d’integrazione europea e per il ruolo dell’Europa nel mondo.
Il fatto che la nuova Commissione abbia ricevuto 461 voti a favore (157 contrari, 89 astensioni) è un segnale molto positivo, se comparato alla risicata maggioranza con cui la candidata Presidente von der Leyen era stata eletta il 16 luglio scorso: 383 deputati a favore, nove in più della soglia minima di 374 (con 327 contrari e 22 astenuti). Doveroso anche ricordare che la Commissione Juncker, nel 2014, era stata approvata dal Parlamento con 423 voti favorevoli (209 contrari, 67 astensioni).
Al di là delle cifre, se è vero che il metodo degli Spitzenkandidaten ha registrato una battuta d’arresto, è oggi ancor più evidente che, in futuro, alla nomina della Commissione si dovrà arrivare con un dialogo strutturato fra Parlamento e Consiglio, fra i rappresentanti dei cittadini e quelli degli Stati europei. Purtroppo qualche leader europeo ancora fatica a comprendere e rispettare il ruolo e il peso di un Parlamento forte e autonomo. Le audizioni pubbliche cui sono sottoposti i Commissari designati costituiscono un importante esercizio di democrazia, senza paragoni negli Stati membri.
D’altro canto, il Parlamento dovrà impiegare questi cinque anni anche per costruire una vera coalizione europeista, basata su poche priorità fondamentali. Non è pensabile che l’intera legislatura possa vivere solo su precarie maggioranze a geometria variabile. Nel 2024 saranno sperabilmente delle coalizioni a presentarsi alle elezioni europee, con i rispettivi candidati (di coalizione) alla Presidenza della Commissione. La “Conferenza sul futuro dell’Europa” (oggetto di uno stimolante non-paper franco-tedesco), che dovrebbe essere varata a inizio 2020, potrà definire proposte lungimiranti per favorire quel processo.
Nel discorso tenuto ieri a Strasburgo la Presidente von der Leyen ha mostrato di aver tenuto conto dei rilevi critici del Parlamento in sede di audizioni e ha ribadito gli assi fondamentali dell’azione della sua Commissione. Nel contempo, è sembrata voler parlare direttamente ai cittadini europei, voler mostrare loro che cosa l’Europa può e vuole fare per migliorare le loro vite. A partire da un solenne impegno per la parità di genere a tutti i livelli – da parte della prima Presidente donna, della Commissione “meno sbilanciata” della storia (11 donne e 15 uomini) –, che riguarderà anzitutto l’organizzazione e le politiche della Commissione stessa.
La volontà di von der Leyen di avere una Commissione “geopolitica” indica con chiarezza che sono in gioco il ruolo internazionale dell’Unione, la sua capacità di essere co-protagonista nella costruzione di un nuovo ordine globale. Un’Europa “campione del multilateralismo”, nelle parole della Presidente, che promuova un sistema basato su regole condivise e sia all’avanguardia nell’affrontare le due “transizioni gemelle” e interdipendenti: quella per la lotta al cambiamento climatico (vera e propria “questione esistenziale”) e quella sul digitale.
La Presidente von der Leyen ha ribadito che lo European Green Deal (EGD) sarà al cuore della “nuova strategia di crescita” per l’economia europea, un vettore di investimenti in ricerca e innovazione, con l’obiettivo di una “carbon neutrality” entro il 2050. Una transizione che potrà contare sulla BEI quale “banca Ue del clima” e che dovrà essere “giusta e inclusiva”. Il Commissario Timmermans presenterà nelle prossime settimane un pacchetto complessivo di proposte sull’EGD, che metteranno la strategia europea al centro della scena internazionale.
L’altra transizione che l’Unione dovrà compiere è quella sul fronte della “digitalizzazione”, che apre orizzonti e rischi impensabili fino a pochi anni fa. L’impegno della Commissione è quello di definire una robusta strategia europea, in un campo oggi dominato da soggetti non europei. Questo richiederà capacità di controllare le tecnologie chiave in Europa, di valorizzare le competenze di cui disponiamo e di sostenere l’innovazione, di dotarsi di infrastrutture adeguate, di valorizzare la disponibilità di dati (non personali) e nel contempo di continuare a proteggere la “identità digitale” delle persone, anche grazie a una strategica unitaria per lacybersecurity.
Altro elemento chiave nel mandato della nuova Commissione sarà il rafforzamento dell’Unione economica e monetaria, per il quale un ruolo importante sarà svolto dal Commissario Gentiloni. In parallelo all’EGD quale motore di occupazione e sviluppo, si dovrà procedere verso il completamento dell’Unione bancaria e dell’Unione dei mercato dei capitali e dotare l’Ue di un bilancio pluriennale all’altezza delle sue ambizioni – con anche una autonoma capacità fiscale, che possa contare su risorse proprie. Altrettanto decisivo sarà un impegno europeo lungimirante per lo sviluppo dell’Africa: una strategia già avviata dalla Commissione Juncker, che la nuova Commissione dovrà proseguire e rafforzare.
Nel suo discorso von der Leyen (già ministro della difesa in Germania) non ha toccato i temi della sicurezza militare. Ma per una Commissione “geopolitica” questo sarà di necessità un capitolo centrale, in un quadro internazionale in forte e incerto cambiamento. È almeno dal 2016 – anno del voto sulla Brexit e dell’elezione di Trump – che l’Europa ha iniziato a compiere passi avanti significativi sulla difesa, grazie anche alla “Strategia Globale” presentata dall’Alto Rappresentante Federica Mogherini. Un impegno che il suo successore, Josep Borrell, saprà sviluppare, per un’Europa in grado di svolgere un ruolo più inciso e coeso all’interno della Nato e, in prospettiva, di costruire una capacità di difesa autonoma.
Da ultimo, ma non meno importante, colpisce, come detto, l’attenzione della Presidente von der Leyen nel promuovere un’Europa che “deve occuparsi di ciò che sta a cuore ai cittadini”. Dall’impegno a voler dare all’Ue un ruolo guida nella lotta contro il cancro (con anche un toccante e tragico ricordo di vita personale della Presidente), al rafforzamento del pilastro europeo dei diritti sociali, con l’introduzione in tutti i Paesi di un salario minimo adeguato, all’attenzione per la sicurezza alimentare, all’impegno (invero ancora generico) ad arrivare a risposte “umane ed efficaci” di fronte alle migrazioni. Tutti tasselli di una “Europa che protegge”, a partire – indispensabile ribadirlo – dalla difesa dai cambiamenti climatici.

Buon lavoro dunque alla nuova Commissione, nell’interesse di tutti noi cittadini europei. Con l’auspicio che l’Italia sappia finalmente uscire dal circolo vizioso di dibattiti di corto respiro ed essere all’altezza della propria storia quale “motore dell’integrazione”. Serve più che mai un ruolo attivo e propositivo dell’Italia per un’Europa più forte e più unita, modello di sviluppo sostenibile e solidale, anche per contribuire a costruire un mondo più pacifico e meno inquinato.

 

Fulvio Brugnoli

Direttore del Centro Studi sul Federalismo

Blitz di Gioventù Nazionale al Campus Onu

“SIAMO GLI AMBIENTALISTI IDENTITARI, VOGLIAMO ESSERE ASCOLTATI COME GRETA”

Un gruppo di militanti di Gioventù Nazionale, il movimento giovanile di Fratelli d’Italia, si è radunato questa mattina davanti al Campus ONU di Torino indossando delle mantelline gialle, simili a quella indossata dall’attivista svedese Greta Thunberg sulla copertina del suo libro, ed ha esposto uno striscione con la scritta “SGRETOLIAMOLI – Ambientalismo Identitario”.

«Questa mattina – spiega il responsabile di Gioventù Nazionale Torino, Salvatore Ardini – siamo davanti al Campus Onu di Torino perché tra qualche ora numerosi studenti si troveranno in piazza per manifestare riuniti sotto l’egida dell’ambientalismo di Greta Thunberg. Secondo noi quello proposto da Greta è un ambientalismo di facciata, che affronta il problema del cambiamento climatico solamente attraverso slogan e tramite la colpevolizzazione del singolo individuo europeo, a cui vengono ormai contati anche i secondi durante i quali tiene il rubinetto aperto quando si lava i denti. Il problema – continua Ardini – in realtà è altrove, in particolare in paesi come Cina ed India, le cui emissioni di CO2 superano di dieci volte quelle europee, ma che non vengono toccati dalla retorica di Greta. Inoltre,  pensiamo che senza una visione identitaria dell’ambientalismo esso diventi solamente uno strumento nelle mani della sinistra mondiale, che non avendo più nulla da dire, in particolare ai giovani, ha deciso di appropriarsi di questo tema e di elevare Greta a nuova paladina mondiale. Per essere ascoltata ed osannata da tutto il mondo – conclude Ardini – a Greta è bastato mettersi una mantellina gialla e presentarsi all’Onu. Lo abbiamo fatto anche noi: vedremo se il risultato sarà lo stesso. Ambientalismo vuol dire amore per la propria terra e le proprie radici».

Napoli (FI): “Chi e con quali risorse può fare politica?”

La politica spende soldi per alimentare il consenso. Ad esempio, il reddito di cittadinanza come va considerato? È il più grande voto di scambio mai visto nella storia repubblicana, tutto a carico dei contribuenti, oppure è soltanto una misura di equità sociale come è stato presentato? Altro esempio: per quale ragione dei parlamentari devono versare una quota mensile della loro indennità alla Casaleggio&Associati Srl, cioè versano soldi ricevuti dallo Stato a un’impresa privata che controlla e detta la strategia politica? L’inchiesta di Firenze a carico della società Open avrà i suoi sviluppi, ma dal 1992 la politica gira a vuoto attorno allo stesso quesito rimasto senza risposta: chi e con quali risorse può fare politica in un sistema parlamentare di democrazia rappresentativa? Se la politica continua a essere raffigurata come un luogo di corruzione e di perdizione, è ovvio che i cittadini non vogliono versare il becco di un quattrino. Allora, via il finanziamento pubblico. E neppure quello privato, perché meno trasparente e più corruttivo di quello pubblico. Se Beppe Grillo si reca due volte in 24 ore all’ambasciata cinese in Italia, e il M5s vede negli affari con la Cina il futuro dell’Italia, si deve sospettare che ci sia un interesse illecito oppure è solo una scelta frutto di cecità politica? Abbiamo alle spalle un quarto di secolo di predicazione populista contro la democrazia rappresentativa e il Parlamento, oggi ne stiamo misurando i danni enormi e terribili alle istituzioni. Il PD giustizialista si è alleato con un partito che lo supera in demagogia. Non possono che venirne frutti avvelenati per la democrazia.

 Osvaldo Napoli,  direttivo di Forza Italia alla Camera

 

“La casa al centro delle politiche del Pd”

“DOPO LA PROPOSTA DI LEGGE A PRIMA FIRMA GALLO OTTENIAMO NUOVE RISORSE PER LE ATC”

Da Palazzo Lascaris

“E’ stato approvato  un emendamento importante all’Assestamento di Bilancio. Grazie al Pd 4 milioni di euro verranno destinati alle Agenzie Territoriali per la Casa per interventi di sostegno al programma casa di edilizia residenziale pubblica” dichiara il Consigliere regionale del Partito Democratico Raffaele Gallo.

“Questo risultato si inserisce all’interno di una più ampia politica del Partito Democratico a favore di un diritto primario come quello dell’abitare. Ho depositato, infatti, qualche settimana fa, una proposta di legge per sostenere, in modo più efficace, tutte quelle famiglie piemontesi in difficoltà con il pagamento delle rate dei mutui per l’acquisto della prima casa, introducendo nuovi strumenti di protezione sociale per garantire a tutti il diritto di costruirsi un futuro. Questo provvedimento ha lo scopo di tutelare persone e famiglie che si trovano in una condizione di temporaneo disagio economico, fatto non infrequente in questi anni di crisi economico-lavorativa, ampliando gli strumenti e la platea dei destinatari rispetto al quadro vigente” spiega Gallo.

“Il Fondo Immobiliare – conclude Gallo – dovrà essere dedicato all’attività di “friendly reposses”. Il friendly reposses consiste nella vendita dell’immobile da parte dei titolari dei mutui ad un apposito fondo immobiliare non oneroso con la contestuale sottoscrizione del contratto di locazione e dell’opzione di rientro in possesso dello stesso immobile. I destinatari dell’intervento sono i titolari, residenti in Piemonte, di mutui ipotecari sulla prima casa, contratti con istituti di credito operanti sul territorio regionale, che versino in condizioni di temporaneo disagio economico, Chiederemo, con forza, che la proposta di legge venga calendarizzata a gennaio perché è un dovere della politica dare risposte immediate ai cittadini in difficoltà e difendere i loro diritti”.

“Sì alla Vita, fuori il dr. Morte”

Riceviamo e pubblichiamo
STRISCIONE DI GIOVENTÙ NAZIONALE TORINO CONTRO SILVIO VIALE

“Sì alla Vita, fuori il dr. Morte”. È ciò che si legge sullo striscione esposto la scorsa notte davanti all’ospedale Sant’Anna di Torino. Autori del gesto sono i militanti di Gioventù Nazionale Torino, movimento giovanile di Fratelli d’Italia. Il riferimento è chiaramente al ginecologo ed esponente dei Radicali Silvio Viale, che negli scorsi giorni si era reso protagonista di un acceso dibattito con il Capogruppo in Regione di FdI, Maurizio Marrone. «Viale – spiega il responsabile di Gn Torino Salvatore Ardini – si era già espresso a favore della morte quando, alcune settimane fa, si era augurato che Giovannino, il neonato abbandonato dai genitori ed affetto da una grave patologia, non sopravvivesse. Non contento, ora si dice anche disposto a praticare il suicidio assistito alla Città della Salute. Riteniamo inaccettabili certe parole – continua il responsabile dei giovani di FdI – soprattutto perché provenienti da un medico, la cui missione dovrebbe essere quella di proteggere la vita ad ogni costo. Ora vogliamo il dottor Viale fuori dal Sant’Anna e da tutti gli ospedali torinesi».

“Un risarcimento alle famiglie dei pompieri morti”

RAVETTI (PD): “APPELLO AI PARLAMENTARI PIEMONTESI”

 “Ho letto, con amarezza e con tristezza, che le vedove dei pompieri che, qualche settimana fa, sono morti sotto le macerie della casa fatta esplodere a Quargnento, sacrificando la vita per svolgere il proprio lavoro non riceveranno dallo Stato alcun risarcimento. Infatti, i vigili del fuoco non sono coperti dall’assicurazione Inail, anche se questa copertura era stata sollecitata da moltissimo tempo” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Ravetti.

“Le famiglie dei tre vigili del fuoco – prosegue Ravetti – che hanno vissuto il dramma tremendo della perdita dei loro cari, rischiano di dover affrontare gravi preoccupazioni per il loro futuro, vedendosi private di un risarcimento che avrebbe rappresentato per loro una forma di sostegno. Anche il processo civile potrebbe chiudersi senza risultati e a queste persone non resterebbe altro che una percentuale sulla pensione Inps che, basandosi sui contributi versati dalle vittime, sarà molto bassa” prosegue Ravetti.

“La Regione non ha competenza su questa materia – conclude Domenico Ravetti – ma chiedo a tutti i parlamentari piemontesi di intervenire a livello nazionale per sanare questa ingiustizia e per riconoscere un giusto risarcimento alle famiglie dei pompieri morti. Auspico che il mio appello venga accolto e che si proceda anche a prevedere l’assicurazione Inail per chi, quotidianamente, rischia la vita come il corpo dei vigili del fuoco”.

“Sì ai tornelli al Campus Einaudi”

Riceviamo e pubblichiamo

FUAN – AZIONE UNIVERSITARIA: “PER LA TUTELA DEGLI SPAZI IN CUI STUDIARE” 

I rappresentanti del FUAN – Azione Universitaria questa mattina si sono riuniti in Rettorato per denunciare direttamente al Rettore la mancanza di posti per studiare all’interno della biblioteca Bobbio del Campus Luigi Einaudi e proporre l’installazione di tornelli come soluzione pratica a riguardo.

«Molti studenti – spiega Andrea Montalbano, presidente del FUAN – Azione Universitaria – ci hanno segnalato che la biblioteca Bobbio del Campus Einaudi è costantemente piena ed è sempre più difficile prendere posto per studiare già dal primo mattino. Questo accade perché – continua Montalbano – non esistendo controlli di alcun tipo all’ingresso della biblioteca, i posti sono spesso occupati da utenti esterni o da “furbetti” che, dopo essersi appropriati di un posto a sedere, lo lasciano occupato con quaderni e libri per ore, allontanandosi nel frattempo dalla biblioteca o perfino dal Campus. Al Rettore abbiamo chiesto l’installazione di tornelli all’ingresso così come già avviene in altre sedi di Unito. I tornelli – prosegue Montalbano – spesso oggetto di sterili critiche, rappresentano in realtà un sistema efficace per almeno tre motivi: in primis permettono agli studenti di conoscere a priori se ci sono o meno posti disponibili per studiare; in secondo luogo, prevedendo solamente pause da 30 minuti per mantenere il posto, scoraggiano gli studenti “furbetti” ad occupare i posti con quaderni e zaini; infine, assegnano la priorità nell’accesso alla biblioteca agli studenti dell’Università di Torino, che pagano migliaia di euro di tasse ogni anno e per questo è giusto che abbiano la priorità nell’accesso alla biblioteca rispetto agli utenti esterni. A questi ultimi – conclude Montalbano – non sarebbe comunque negato l’accesso agli spazi universitari: basterebbe effettuare una semplice registrazione».

Presepe, Grimaldi (LUV): “La destra viola l’autonomia scolastica”

“Copre il suo vuoto brandendo il Cristo come una Barbie per ogni stagione. Smetta di giocare e faccia politica”

“Anche oggi la Giunta regionale copre il suo vuoto con una polemica, brandendo il Cristo (per la stagione in versione Gesù bambino) in cerca di visibilità” – così Marco Grimaldi, Capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Piemonte, commenta la circolare inviata dall’Assessora Chiorino a tutti i dirigenti scolastici, “per tutelare e mantenere vive l’identità culturale e le tradizioni” con presepe, albero di Natale e recite sulla natività, mentre non è ancora archiviata la querelle sull’esposizione del Crocifisso nell’aula di Palazzo Lascaris.

“Prima il crocifisso in aula, ora il presepe in ogni scuola” – prosegue Grimaldi. – “Non solo la destra usa il Cristo come una Barbie buona per tutte le stagioni e scambia la politica per decorazione di interni, ma adesso esce anche dalle proprie competenze ed entra a gamba tesa nell’autonomia delle scuole con una visione verticistica da Stato Etico. Molte famiglie sono rimaste escluse dal voucher, serve una legge che garantisca il diritto alla mensa scolastica e mancano risorse per trasporti e libri di testo, ma invece di impegnarsi nelle proposte che abbiamo depositato in aula sulla legge di Bilancio, la destra continua a giocare come se fossimo già immersi nelle vacanze di Natale”.

Via Anglesio, Gallo (Pd): “Regione conferma chiusura presidio importante per i cittadini”

POLIAMBULATORIO CIRCOSCRIZIONE 6

il consigliere:  “Vigilerò sul trasferimento dei servizi”

“Nella seduta del Consiglio regionale di oggi ho interrogato l’Assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi sull’ipotesi di chiusura del poliambulatorio di via Anglesio a Torino” ha spiegato il Consigliere regionale Raffaele Gallo.

“Risulterebbe, infatti – ha proseguito Gallo – che, nelle prossime settimane, il poliambulatorio che da anni rappresenta un presidio importante per la Circoscrizione 6 verrà chiuso, privando i cittadini della zona di un servizio fondamentale. Infatti per molte persone, soprattutto anziane, comporterà grande difficoltà raggiungere il poliambulatorio di via Montanaro, scarsamente servito da mezzi pubblici ”.

“L’Assessore alla sanità, nella sua risposta, ha confermato l’intenzione da parte dell’Asl di chiudere il poliambulatorio per motivi legati alla sicurezza dell’edificio e per l’attività limitata. Mi farò carico di seguire le fasi di chiusura di tutte le attività e di controllarne il trasferimento in via Montanaro dove, necessariamente, si dovrà provvedere ad un potenziamento di tutti i servizi” ha concluso Gallo.