POLITICA- Pagina 436

Roberto Rosso: “Appendino promuove monopattini e vigili li multano con 1000 euro” 

Riceviamo e pubblichiamo
“Chiara Appendino, sindaco di Torino, ha promosso personalmente l’uso dei monopattini in città. Ha fatto annunci, video, ha spiegato che quello sarà il futuro, con grande risonanza sui mezzi di comunicazione. Risultato: la città è invasa da monopattini, come vediamo tutti. Un pericolo ambulante, mezzi che sfrecciano ai 25 l’ora sui marciapiedi, per strada, sotto i portici. Senza luci, senza casco, senza sicurezza, senza regole. Chissà perché, ieri è arrivata la prima multa, nemmeno piccola. Mille euro, con svariate violazioni del codice della strada contestate. Perché è illegale circolare con i monopattini, ma evidentemente i vigili se ne sono accorti soltanto ieri”: Roberto Rosso, capo gruppo in Comune di Fratelli d’Italia, commenta la prima multa comminata ieri a un ragazzo che percorreva corso Principe Oddone su un monopattino a cui è seguita una seconda sanzione inflitta questa mattina in largo Brescia. “Quello che politicamente rilevo – prosegue Rosso – è l’assoluta superficialità della Appendino: promuove una pratica illegale, la fa testare con un evento a San Salvario, il suo assessore spiega che è tutto pronto per partire e poi i vigili, che dovrebbero parlare con i vertici comunali, sferrano una multa stratosferica a un poveraccio evidentemente tratto in inganno da tanta approssimazione amministrativa”.

Cavallerizza, FdI: “Fuori gli occupanti”

Riceviamo e pubblichiamo

MONTARULI-MARRONE : “5 MILIONI VINCOLATI AD UN PIANO. INTERROGAZIONE PARLAMENTARE. BASTA SCHIAFFI AI TORINESI”

“Il Ministero vincoli i 5 milioni per la Cavallerizza ad un piano di gestione chiaro e ad un’assegnazione degli spazi trasparenti. Fuori per sempre gli occupanti”, vanno all’attacco la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli e il capogruppo di FDI in Regione Piemonte Maurizio Marrone, dopo le notizie riguardo ad un “piano” del Comune di Torino per ricostruire gli spazi della Cavalleria Reale distrutti dall’incendio della scorsa settimana e poi riassegnarli agli occupanti. “Nella giornata di oggi – ha spiegato Montaruli – ho presentato alla Camera un’interrogazione al Ministro dei Beni Culturali per fare luce su quello che pare l’ennesimo schiaffo ai cittadini torinesi e alle associazioni che da anni attendono degli spazi pubblici. Riassegnare la Cavallerizza agli occupanti che ne hanno contribuito in maniera determinante al degrado è una vera assurdità offensiva. Come Fratelli d’Italia chiediamo pertanto che i fondi per i restauri siano vincolati ad un bando pubblico e ad un piano di gestione che tenga fuori in maniera definitiva chi occupando ha contribuito al degrado di questi anni “. “Appendino – ha dichiarato Marrone – vorrebbe fare il solito regalo ai centri sociali. Noi ci opporremo in ogni modo. La Cavallerizza deve tornare più bella di prima ed essere a disposizione dei torinesi, non un parco giochi per qualche figlio di papà”.

Al consolato cileno presidio Prc-Se: “solidarietà con i popoli in lotta”

Riceviamo e pubblichiamo

“Oggi a Torino,  contro le politiche di guerra e di oppressione. Incontrato il console cileno”

Questo pomeriggio, alle ore 15,30, davanti al consolato del Cile, si è tenuto un presidio di Rifondazione Comunista in segno di protesta contro la brutale repressione del popolo cileno in rivolta contro le politiche di impoverimento sociale portate avanti dal governo neoliberista Pinéra. Una repressione che ci riporta ai tempi bui di Pinochet, che finora ha mietuto 19 morti, 600 feriti, migliaia di arresti. Il presidio è stato anche l’occasione per esprimere solidarietà a tutti i popoli in lotta in diverse parti del mondo contro l’oppressione e l’iniquità del sistema neoliberista, oltre che solidarietà al popolo curdo vittima delle mire espansionistiche e degli attacchi armati della Turchia di Erdogan, paese aderente alla Nato. Contro la repressione a mano armata, le guerre scatenate contro popoli inermi, per una politica di pace e di giustizia sociale Rifondazione Comunista è scesa  oggi in piazza a Torino. Una delegazione di Rifondazione Comunista, tra cui il segretario provinciale Prc Ezio Locatelli, è stata ricevuta dal console onorario cileno a cui è stato chiesto di trasmettere all’ambasciata cilena in Italia il senso della protesta contro la repressione in atto in Cile.

                                              Segreteria provinciale Prc-Se Torino 

La sberla dell’Umbria e il futuro di Torino

In Umbria Di Maio e Zingaretti si sono presi una sonora sberla. Il consenso pentastellato si è
dimezzato. Il PD tiene sulle Europee ma se non si dà una mossa la vedo molto ma molto dura
per la tenuta del partito. Ancora due votazioni e Giggino sarà leader di movimento 5stelle all’
uno percento. Obbiettivo centrato ( viceversa ) per sinistra sbrindellata: dove ci sono loro
sconfitta assicurata. Così potranno fare i loro convegni sulla crisi della sinistra mondiale. Manca
solo l’ Emilia Romagna e il cappotto salviniano sarà trionfalmente completato. I pentastellati si
abbarbicheranno al governo e saranno cavoli amari per Zingaretti come utilizzare questa paura. Per
ora non l’ ha fatto. Non è nel suo stile. Il PD tiene nonostante i renziani fuori e dentro. Se valgono il
5% i conti sono presto fatti.
Vittoria del centrodestra scontata ma non in quelle proporzioni o perlomeno sperata non in quelle
proporzioni. I pentastellati sono un buco nero sia a Perugia sia a Roma come a Torino.
La vedo dura la riproposizione di Chiaretta come candidata a Sindachessa.
Ultimamente grandi discussioni, sono 40 anni che la sinistra  perde colpi. Concretamente dopo i 35 giorni
alla Fiat ed i 24 mila in cassa integrazione la chiusura ( di fatto ) produttiva. Sia ben chiaro che la
colpa non è della Famiglia Agnelli o della Fiat stessa. Loro hanno fatto quello che potevano per salvare
sé stessi . È arrivato Msrchionne ed il miracolo è diventato realtà. È diventato realtà per Fiat ed
Agnelli. Il disastro per Torino. Responsabile è la classe politica che da 25 anni ha governato
Torino e la Regione. Responsabilità definibili in un solo modo : sono stati a guardare dicendo
che nel mentre facevano . Falso, ma molto più comodo. Fatto società per acquisire parte degli
stabilimenti Mirafiori con l’ unico scopo di dare un mucchio di soldi a Fiat affinché restituisse i
soldi alle banche. Salza presidente, Intesa San Paolo ringraziava, anzi per maggiormente tutelarsi ha
prodotto questa nuova classe politica codista verso Fiat. Con un elemento di novità rispetto agli
anni 60. Quasi tutti i nuovi protagonisti politici di questa stagione di governo arrivano dal
PCI.
Poi bisogna uscirne in qualche modo. Ecco all’orizzonte Chiara Appendino, pure figlia di quel mondo imprenditoriale che aveva
confezionato queste scelte.
Chi meglio di lei per addossare tutte le responsabilità di ciò che era accaduto.
Ligia al mandato avuto, tra le prime cose realizzate una polemica ( perdente ) con Milano. Da quel
punto in avanti sempre un tornare indietro fino al blocco operativo dell’anagrafe, suggellando la
più radicale incapacità. Non brillando per efficienza, visto che l’efficienza e’ conseguenza della
conoscenza che lei non ha avuto e che non vuole conoscere.
Il vento di Venaria che aveva travolto Torino incoronandola Sindachessa ora ha cambiato
direzione, un vento che arriva dalla lontana Umbria. Terni fieramente e saldamente comunista ora
è fieramente e saldamente leghista. In Umbria manco il ballottaggio avrebbe salvato il candidati
perdenti. E poi un 20 % di differenza sono tantissimi voti . 57 % , vittoria schiacciante e 37 sconfitta
schiacciante.
Il vento 3 anni fa promosse Chiaretta. Ora se si presenterà seguirà l’ orma del suo ex collega Sindaco di
Livorno che non è neanche andato al ballottaggio , se ballottaggio ( appunto ) ci sarà. E sempre l’
insegnamento dell’ Umbria  dice che Meloni e Salvini non hanno più bisogno di Berlusconi. Speriamo almeno
una cosa: i candidati dei vari schieramenti, a Torino abbiano due fondamentali requisiti.
Conoscere palmo a palmo la nostra città e non essere compromessi con un passato troppo
negativo per la città stessa. Cortesemente lasciateci almeno questa tenue speranza.

 

Patrizio Tosetto

Foto M. Bursuc

Gallo (PD): “Appendino fermati”. No alle strisce blu nelle zone ospedali.

 “Nel luglio di quest’anno la Città di Torino ha avviato l’ampliamento del parcheggio a pagamento nella Circoscrizione 4 e, in particolare, nella zona dell’Ospedale Maria Vittoria, senza, peraltro, dare ascolto ai lavoratori di quel presidio che nutrivano perplessità sulla scelta. Inoltre, è stato annunciato un nuovo provvedimento che amplierà le strisce blu anche nella zona compresa tra la Città della Salute e il presidio ospedaliero Sant’Anna. Si tratta di decisioni che penalizzano e penalizzeranno lavoratori e pazienti, che non garantiranno una soluzione ai problemi di traffico e sosta e che sembrano prese, esclusivamente, per fare cassa” ha spiegato il Consigliere regionale Pd Raffaele Gallo.

“L’ordine del giorno che ho presentato in Consiglio regionale e che sarà discusso nelle prossime settimane – ha proseguito Gallo – ha lo scopo  di dichiarare la totale contrarietà a questo provvedimento e di prevedere azioni per arginare le decisioni del Comune, con agevolazioni economiche per pazienti, residenti e lavoratori dell’area già interessata dall’ampliamento delle strisce blu e, se l’annunciata estensione fosse confermata, anche per quelli della zona tra la Città della Salute e l’Ospedale Sant’Anna in alternativa la sospensione dell’ampliamento fino alla messa in esercizio del prolungamento della metropolitana 1”.

Nello stesso ordine del giorno il consigliere regionale Gallo chiede di continuare a dare seguito a un impegno assunto dal Consiglio nella precedente legislatura a favore delle Associazioni di Volontariato.

“Le Associazioni di Volontariato che si occupano di trasporto e accompagnamento di anziani e malati soli – ha concluso Raffaele Gallo – avevano, già in passato, denunciato il grave problema dei parcheggi e della sosta e, con un ordine del giorno, approvato nel 2018, avevo chiesto che i Direttori generali di Asl e ASO prevedessero almeno uno spazio fruibile per le Associazioni, all’interno delle aree di loro proprietà.  Si tratta di un atto dovuto nei confronti di queste realtà e chiedo alla Giunta regionale di proseguire nell’impegno”.

L’ordine del giorno a prima firma Gallo è stato sottoscritto da tutti i consiglieri di Torino del centrosinistra.

Tribunale Brevetti, FI sostiene candidatura di Torino

 BILETTA: “PRESENTATO ODG IN REGIONE” 
“Abbiamo presentato un ordine del giorno per impegnare la Giunta regionale ad avviare e sostenere la candidatura di Torino quale città ospitante una delle sedi del Tribunale Unificato dei Brevetti (TUB)”. Ad annunciarlo la vicecapogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte Alessandra Biletta.
“Come è noto infatti – spiega la consigliera azzurra – ad oggi è necessario trovare una sede alternativa del TUB a seguito della Brexit visto che proprio Londra doveva ospitare la sezione dell’organismo specializzata in brevetti chimici e farmaceutici. Dopo lo scippo dell’Ema l’Italia dovrebbe esercitare tutte le pressioni del caso per evitare l’ennesima beffa. Torino avrebbe le carte in regola per potersi candidare. Ospita infatti i più importanti studi nazionali di brevetti, è sede di importanti Centri di Ricerca e Innovazione privati (quali TLab, GM, FCA product development e CRF, Innovation Center Intesa) e pubblici (Politecnico di Torino, Università degli Studi, Fondazione Isi). Oltretutto il capoluogo piemontese, essendo stato riconosciuto quale area complessa di crisi, necessita di investimenti che in parte TUB potrebbe portare visto che le proiezioni fatte dall’UE parlano – in via prudenziale – di ricadute per oltre 200milioni di euro. E’ evidente che sarà una partita difficile e con molti concorrenti che però la politica non può permettersi di non giocare. Il Gruppo di Forza Italia confida che il presidente Alberto Cirio si impegnerà in tal senso, accettando l’ennesima sfida per riportare il Piemonte al centro dell’Italia e dell’Europa”.

FdI: “Unione Montana ha finanziato no Tav per cesoie usate al cantiere?”

MONTARULI-MARRONE (FDI): “ECCO VERO VOLTO DEL PD, QUESTI AL GOVERNO CON M5S DOVREBBERO GARANTIRE TAV?”

“L’Unione Montana della Bassa Valsusa, quando era presieduta dall’allora Sindaco PD di Susa Sandro Plano, ha finanziato ai No Tav l’acquisto delle lame circolari. Queste sarebbero state usate per tagliare le reti del cantiere dell’Alta Velocità durante gli assalti violenti? Seguendo le segnalazioni di nostri amministratori comunali della valle ci viene più di un dubbio, poiché il progetto finanziato con 9.500 euro dall’Unione Montana per sostenere l’edizione 2018 del Festival Alta Felicità, organizzato ogni anno dai No Tav, presenta la fattura di acquisto di mole abrasive per il taglio del ferro nel rendiconto di spesa, che peraltro è firmato e depositato da Andrea Bonadonna, storico leader del centro sociale antagonista Askatasuna, arrestato questa estate per gli scontri al G7 di Venaria” denunciano Augusta Montaruli, parlamentare torinese di Fratelli d’Italia, e Maurizio Marrone, capogruppo FDI in Regione Piemonte, che attaccano “Ecco il vero volto del PD, che a Roma e con le categorie produttive si proclama Sì Tav, ma che con i suoi sindaci della Valsusa sostiene le frange più violente del movimento No Tav. Uno schiaffo vergognoso alle Forze dell’Ordine e agli operai che subiscono continui assalti nel cantiere con pietre, esplosivi e altre armi improprie.
Sarebbero questi ‘democratici’ quelli che al governo insieme ai grillini dovrebbero assicurare garanzie sulla realizzazione dell’Alta Velocità Torino-Lione? Fortunatamente li abbiamo sconfitti alle amministrative di Susa, travolti alle regionali del Piemonte e di tutte le più recenti elezioni, li cacceremo fuori anche dal Governo, così da completare la TAV una volta per tutte senza ambiguità”.

Calenda si scatena

Carlo Calenda scatenato. Del resto ultimamente è incontenibile, ce n’è  per tutti. Centro sinistra e
centro destra.
Ma il suo obiettivo principale continua ad essere Giggino, sintesi tra incompetenza, evanescenza
e la più totale ignoranza e dunque incapacità nel governare. Con dovizia di particolari elenca le
mancanze di Giggino quando era Ministro del’l industria ed incapace nell’ affrontare il nodo dell’
Ilva di Taranto. Ed accusa Zingaretti di coprirlo con la promozione a Ministro degli Esteri. Manco
sa  l’inglese. Giratela come volete, ma i grillini non gli vanno proprio giù. Ce n’è anche per il suo ex
amico Matteo Renzi. Politicante che vuole potere per il potere. Rifiuta l’ idea di un Presidente
del Consiglio, un certo Matteo Salvini, e lascia intendere che certi rapporti internazionali
confermano questa sua incertezza. Non è solo. La professoressa Irene Tinagli rincara la dose.
Garbatissima e decisa nel dire: qui non ci siamo. Deputata europea, laureata alla Bocconi con
il massimo dei voti. Specializzazioni e professoressa dagli States alla Spagna, e per non farsi
mancare nulla consulente per gli Affari Economici e sociali alle Nazioni Unite.
Siamo al Top. Anche per questo Calenda e Tinagli non possono e non sanno capire Matteo
Salvini che ha cambiato 18 facoltà diverse con pochi esami e nessuna laurea. Interessante
il parterre di media età con punte di giovani, probabilmente composto da ceto medio e
professionale. Giusi La Ganga attentissimo. Vero che esserci non vuol dire aderire . Ma che
il PD gli sia stretto non è una novità . Contrarissimo all’ accordo con i pentastellati. Presenza
decisamente di adesione per Marco Cavaletto, l’ ex assessore Lubatti, come dell’ infaticabile Pino
Demichele. Mi sa che Più Europa sta saltando e Bonino e Della Vedova non sanno che pesci
prendere. Claudio Calenda insiste: molti , fin troppi politici fanno politica perché non sanno
fare altro. Porta  sé stesso come esempio. “Ho rifiutato prestigioso e ben remunerato lavoro
a Londra perché non mi arrendo alla marginalità del nostro Paese”. Entra nel dettaglio del suo
lavoro di Ministro. 15 direttori generali, 5 molto bravi e competenti, 6 mediocri e 4 da rimuovere.
Cosa non possibile. Appunto, un altro mondo, direi quasi un altro pianeta.
E’ forse questo il loro limite. Troppo competenti per i gusti medi dell’ elettore medio italiano. Ho
letto la Grande ignoranza scritto da Irene Tinagli. Molto bello e ovviamente ben documentato e
direi proprio eccellente analisi. Comincia nel zoppicare alla fine quando affronta il problema del che
fare. In linea astratta c’ è la ricerca di una società fatta da giusti e competenti che agiscono
per il bene comune. Direi tra Tommaso Moro e la Città del Sole di Campanella. Ma poi ci si
scorna su come si forma il consenso e si arriva alla democrazia. Tutti hanno il diritto e ( meglio
precisare ) il dovere di votare. Ora mancano totalmente i partiti e le selezioni che operavano nella
società civile e promuovono direttamente Giggino da venditore di bibite al San Paolo di Napoli
a vicepresidente del Consiglio. Giggino che ( appunto ) considera lo studio e la competenza
superflua. Ciò che non è superfluo in democrazia sono poi le alleanze. Soprattutto in Italia ,Patria
politica della frammentazione. Di un’ Italia troppo abituata ai mille campanili.
Italia spaventata e poco incline alla razionalità dell’ organizzazione. Carlo Calenda ( se ho capito
bene) non vuole fare l’ ennesimo piccolo partitino. Per ora si organizza ma apetta di come vanno
le cose con il consenso. In poche parole che cosa dicono i sondaggi e sondaggisti. Ci prova,
insomma. Tante le incognite. Se tiene questo governo. Se e cosa fara’. Elezioni amminisrtative
e relativi risultati. Candidati e modalità di scelta dei candidati. Un oceano tra ciò che si dice di
voler fare e ciò che è possibile fare. La politica è sempre più ‘l arte del possibile se mai è stata
l’ arte dell’ impossibile. Si vive in modo precario. In particolare volendo e dunque cercando di
progettare un minimo di futuro. Carlo Calenda parla all’ interno del Sermig. Costruttori di pace ed
accoglienza anche per simboleggiare unità di intenti tra meritocrazia e solidarietà. Si respira aria
di razionalità e di logico. Fuori gli antagonisti fanno casino e la polizia deve intervenire. Vogliono
imporre il mercatino del baratto vietato. Altri ignoranti, altri cialtroni e la Sindachessa Chiara Appendino si rifiuta di firmare lo sgombero
della Cavallerizza.
Caro Carlo Calenda, la realtà è a volte irrazionale e caotica e ci passa come menu alla carta anche
questo.
Poi, sempre caro Carlo Calenda, i conti con il PD o con quello che ne rimarrà li dovrai fare. La
matassa della politica italiana e torinese si aggroviglia sempre di più. Ne vedremo delle belle
o, secondo i punti di vista, delle brutte . Comunque tentar non nuoce. Persino la goccia, con il
tempo, erode la roccia. Con tanto, tantissimo, tempo. Quasi una eternità. E non mi pare che ci resti molto per raddrizzare la baracca: pena il suo crollo.

 

Patrizio Tosetto

San Mauro, si riunisce il consiglio

Lunedì 28, alle ore 21, si riunisce il consiglio comunale. L’amministrazione comunale, guidata da Marco Bongiovanni, dovrà rispondere a ben 11 tra interrogazioni ed interpellanze presentate dalle consigliere di opposizione Maria Cuculo Vallino (Partito democratico) e Paola Antonetto (Udc). Nel merito sarà deliberata la ratifica della variazione di bilancio adottata dalla giunta municipale in via d’urgenza e la variazione al bilancio di previsione con l’applicazione dell’avanza di amministrazione del 2018. “Questo intervento – dice il consigliere di ‘Impegno per San Mauro’, Ugo Dallolio – è reso necessario da un minore introito derivante da quanto previsto per le sanzioni nel bilancio di previsione”. Inoltre il consiglio comunale dovrà anche deliberare su una proposta di delibera in materia di ‘Dichiarazione di pubblico interesse per il progetto di efficientamento energetico proposto dalla ditta Enel Si Srl” e su una proposta di ordine del giorno sulla Siria del gruppo consigliare del Movimento 5 Stelle. Qualora i lavori non venissero completati entro le 24 la sedura proseguirà martedì 29 ottobre alle ore 21.

Massimo Iaretti

 

Dal crollo della cortina di ferro alla crisi del liberalismo

Libro ben scritto da un protagonista e spettatore di questi ultimi trent’anni. Scritto da un
ex comunista e da un riformista non pentito, Antonio Polito (nella foto) .

Riformista non pentito ma frustrato nelle speranze
prodotte dall’ abbattimento di quel Muro. Emblematico il sottotitolo: il comunismo è morto.
Il liberalismo e ‘ malato ed io non mi sento molto bene, parafrasando Woody Allen. Direi ottima
sintesi. Non guasta mai. Altro pregio: non si ripete mai. Spiega come e perché si è arrivati a
questo punto, potremmo dire una situazione  bloccata tra sovranisti e neoconservatori
anti Europa e la solita e lacerata sinistra che fondamentalmente non sa cosa fare. La sinistra
non vince. O se si aggiudica il primo posto deve sempre avere “additivi” che ( a volte ) non sono
sufficienti. Emblematico il caso della Spagna. Come indicativo all’inverso il caso della Danimarca
dove i socialdemocratici vincono con un chiaro programma anti immigrati copiato di sana
pianta dalla destra. Una sinistra che deve sempre fare i conti con il suo dna e con la scomparsa
(di fatto) della mitica classe operaia. Sinistra divisa tra comunismo e socialdemocrazia. Tra i
puri e i riformisti. Con, ovviamente,  delle sotto correnti  in contrasto tra loro. Oramai tutto ciò è
acqua passata e non macina più. Si è sostituito lo storico scontro tra occidente (democratico
capitalista) e l’oriente (le democrazie popolari e tiranniche). Ora il principale scontro e tra
il capitalismo democratico e cattolico protestante con il sud del mondo principalmente
musulmano. Con diverse varianti all’ interno dei singoli schieramenti. Con complicanze dello
scontro tra Usa e Russia e nuova variabile della guerra dei dazi con la Cina. Dunque? Dopo la
folata di libertà con ‘ abbattimento del Muro di Berlino e la moltiplicazione dei Muri le cose
si sono notevolmente complicate.

Vinto il comunismo ora il capitalismo fa i conti con sé
stesso. In particolare con la sua forma politica organizzativa: la Democrazia. Enrico Berlinguer
succintamente ebbe il coraggio di sostenere che la spinta propulsiva della Rivoluzione d’ Ottobre
si era esaurita. Ed altresì ora si può veramente parafrasare che la spinta propulsiva della caduta
del Muro di Berlino si è esaurita. Lo slancio ed anelito di libertà si è rarefatto nel corso del tempo.
Tentativi di “armonizzare e democritazzare” la rivoluzione ve ne sono stati diversi. Da Tony Blair
che è passato alla storia come l’ unico premier laburista inglese rieletto. O come Pietro Ingrao
tra i padri del Comunismo democratico italiano. Avversario di Giorgio Napolitano, epigono di
Giorgio Amendola, figlio di un grande Liberale come Giovanni Amendola ucciso dai fascisti.
Pietro Ingrao si inventò la Terza Via. Appunto tra Comunismo Sovietico e capitalismo socialdemocratico.

Tentativi più di carattere intellettuale che concretamente di governo. Comunque
tentar non nuoce. Ma poi se non ci sono i risultati le crisi sono inevitabili. Crisi irreversibili.
I nostri nostalgici comunisti si sono illusi che i crolli dei sistemi dei paesi dell’Est non li
avrebbero riguardati. Si sbagliavano di grosso: il loro dire è ridotto a pura testimonianza di quanto
era bello il tempo del PCI. C’ è anche “ciarpame” come Marco Rizzo  che getta anatemi
ideologici verso Enrico Berlinguer. Ciarpame ed omuncoli. Poi c’e’ la crisi del riformismo come
c’e’ la crisi del sindacato con le sue logiche di rappresentanza ed azione sindacale. Un sindacato che
non solo vive di ricordi ma sta in piedi grazie al passato. Oltre il 60 % degli iscritti CGIL sono
pensionati. E concretamente poco incide sulle scelte di politiche economiche. Ammesso che
ci siano delle scelte governative sulle politiche industriali ed economiche. Mi sa ( soprattutto
negli ultimi due anni ) che venga lasciato tutto al caso e facendo finta di lavorare per risolvere i
problemi. Assecondando ed un p’o mentendo su ciò che non si fa. Per questo la crisi di rappresentanza
produce una crisi democratica. Non a caso sono nell’Est europeo fantasiose teorie politiche
che tendono a sminuire la democrazia come forma di governo. In questo nulla di nuovo,
dimostrando che la seconda guerra mondiale non è bastata. Sciovinismo, razzismo culturale
sociale e religioso che nega i diritti delle minoranza delle donne e delle fasce sociali basse. L’
elezione di Trump ed i suoi non chiari rapporti con la Russia hanno fatto emergere i flussi di
finanziamenti e di relativi appoggi politici alle forze nazionali sovraniste.
L’Europa centrale in quel progetto di libertà di 30 anni fa è sotto assedio. Per ora il sovranismo
non sfonda. Appunto, per ora. In crisi il binomio tra sviluppo economico e sviluppo della
democrazia. Sviluppo economico basato sul meccanismo quantitativo e dei soli consumi. Una sorta di
totale imponenza della politica e dei politici. Il caso Italia è emblematico. La loro incapacità è
manifesta e palese. Concretizzata da un generale abbassamento dei livelli culturali e di sapere.
Per molti di loro (ad esempio) la geografia ed il suo relativo studio sono una perdita di tempo.
Orbene, dovrebbero essere loro preposti alla soluzione dei problemi. I non risultati sono sotto
gli occhi di tutti. Ma  c’è dell’ altro. Visto che vogliono essere rivotati fanno solo propaganda
raccontando e raccontandosi una realtà totalmente inventata. L’ epocale problema della
emigrazione ne è un tragico esempio. Tante parole, pochissimi fatti e tanta polemica.
Personalmente continuo nell’essere pessimista. E mi sembra che anche l’ autore lo sia. Appelli
alla ragione di illuministica memoria e atti morali sono riconducibili ad un bene comune.
Strada in salita. Ma non possiamo fare come gli struzzi che mettono la testa in un buco per
non vedere la realtà. Rischieremmo di essere travolti da questa voluta ignoranza, sapendo che la
consapevolezza è (anche) figlia della libertà. Libertà di dire ciò che vogliamo dire e libertà di
essere quello che vogliamo essere.

 

Patrizio Tosetto