POLITICA- Pagina 31

Fdi, Automotive: Cina e Green Deal spaventano

Ravello: “Green Deal attuale è folle corsa con i paraocchi. Ridiscutere rotta e tempi” Sacchetto: “Ottimisti nell’esercitare il nostro ruolo di ente Regione in una partita complessa ma non persa”

Si è svolta  in III Commissione, l’audizione dei rappresentanti delle Associazioni datoriali maggiormente rappresentative delle imprese industriali e dell’artigianato per un approfondimento sulla crisi nel settore dell’automotive.

Il vicepresidente dell’Unione Industriale di Torino, Alberto Dal Poz, ha rappresentato un quadro nel quale emerge la Cina come nuovo leader mondiale del settore con oltre 26 mln di veicoli venduti nel 2023. Dal Poz ha ribadito a necessità di ragionare in termini di filiere, anche quelle trasversali, visto i tempi difficili che sta attraversando il mercato europeo, per le aziende che si occupano di batterie per auto elettrice. Il rappresentante di via Fanti si è detto fiducioso riguardo ai prossimi passi dell’Europa, ricordando il prossimo tavolo per l’automotive annunciato da Ursula von del Leyen.

Il presidente di Api Torino, Alberto Russo, ha auspicato una moratoria degli interessi sugli investimenti e sui mutui. Il presidente di Cna Piemonte, Giovanni Genovesio, ha chiesto, invece, che la Regione si faccia portavoce presso i soggetti istituzionali delle necessità di adottare correttivi sulla politica monetaria, in particolare sui tassi vista l’impennata dei costi del denaro ed ha concluso dicendo di guardare con attenzione al Piano regionale sulla qualità dell’aria che potrebbe avere un impatto economico importante.

Infine, il presidente di Cna Torino, Nicola Scarlatelli ha ricordato come quella di Stellantis non sia la prima difficoltà affrontata dal territorio che in precedenza ha superato quelle di Fiat e di Fca.

Per il gruppo di Fratelli d’Italia hanno partecipato il vice Capogruppo Roberto Ravello e il consigliere e presidente della III Commissione Industria, Claudio Sacchetto.

Il Grenn Deal, per come attualmente è impostato e imposto, è una folle corsa con ì paraocchi, per di più verso orizzonti sconosciuti. Serve ridiscuterne rotta e tempi di attuazione, c’è il serio rischio di compromettere il tessuto produttivo, economico e sociale dei nostri territori” afferma Roberto Ravello, vice-Capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte e Presidente della I Commissione Bilancio

Il fatto che tutta l’Europa dell’auto sia in crisi – continua Ravello dimostra come non sia tanto un problema di politica industriale o di errata programmazione imprenditoriale e politica: sono proprio le regole del gioco ad aver creato delle storture di mercato clamorose. Il Piemonte ha però una grossa opportunità: il disorientamento che ha, di fatto, congelato l’avanzamento tecnologico della filiera negli ultimi anni, può favorire nuove declinazioni operative e nuovi investimenti. Ci sono nuove pagine da scrivere sull’auto, dall’idrogeno al bio-fuel, passando per lo smaltimento e il riciclo delle batterie al litio e, in futuro di quelle solide. Occorre normalizzare il mercato, in questo momento pervaso dall’incertezza, e creare le condizioni per tornare protagonisti”. 

L’audizione di oggi – dichiara Claudio Sacchetto – consigliere regionale di Fratelli d’Italia e Presidente della III Commissione Industria – completa il ciclo con quella precedente coi sindacati lavoratori.

Nel complesso le organizzazioni industriali ed artigiane ci hanno rappresentato difficoltà derivanti dal Green Deal e dalla crisi dei principali Paesi dove l’Italia esporta. Tuttavia la capacità innovativa che ci hanno trasmesso ci fa essere ottimisti nell’esercitare il nostro ruolo di ente Regione in una partita complessa ma non persa” conclude Sacchetto.

Canalis (Pd): “Componentistica rischia di diventare terra di conquista”

Se il Governo nazionale non interverrà in fretta, aumenteranno le acquisizioni cinesi delle nostre aziende della componentistica.

5.12.2024 – A margine dell’audizione delle organizzazioni datoriali maggiormente rappresentative del mondo dell’industria e dell’artigianato automotive, tenutasi oggi nella Commissione Attività Produttive del Consiglio regionale, sono emersi i gravi rischi che questo settore sta attraversando.

Non solo il rischio sociale della perdita di migliaia di posti di lavoro (sono 56.300 gli addetti piemontesi impiegati direttamente nelle imprese piccole e grandi dell’automotive), ma anche quello del sacrificio delle preziose competenze di questi addetti, che fanno del Piemonte uno dei cuori pulsanti dell’industria automobilistica europea (in Piemonte ci sono 713 imprese impegnate nell’automotive, il 50% della componentistica automotive italiana, con 20,4 miliardi di euro generati ogni anno).

Se da un lato la nuova Commissione europea sta aprendo alla possibile revisione delle sanzioni energetiche e alla diversificazione delle tecnologie utilizzabili per raggiungere gli obiettivi del Green Deal, il Governo italiano continua a latitare. Il fondo nazionale per l’automotive è stato falcidiato, mentre gli incentivi per l’acquisto delle auto elettriche sono stati utilizzati prevalentemente per auto prodotte fuori dall’Italia. Occorrerebbe una seria strategia industriale ed energetica, per aumentare la nostra competitività e rimodulare la produzione, frenando il crollo delle auto prodotte nel nostro Paese.

Nell’attesa di questi interventi di respiro nazionale, speriamo che la giunta Cirio metta in campo azioni urgenti di respiro regionale, quali il sostegno ai distretti di filiera per sopperire alla frammentazione dell’indotto, il sostegno a tecnologie integrative rispetto all’elettrico, come l’idrogeno e i bio-carburanti, il sostegno alle competenze per garantire upskilling e reskilling.

Non bastano gli incentivi all’acquisto di nuove auto e l’esenzione del bollo auto: servono interventi più strutturali, che poggino sulle leve tipiche della Regione, cioè la formazione professionale, lo sviluppo delle attività produttive e l’attrazione degli investimenti.

Temiamo che la Giunta Cirio assista passivamente al drammatico processo di chiusura di aziende e di acquisizione cinese, intervenendo solo ex post sulla gestione delle crisi aziendali.

Monica CANALIS – vice presidente commissione industria Consiglio regionale

Radicali italiani, il congresso a Torino

Da venerdì 6 a domenica 8 dicembre si terrà a Torino, presso Starhotels Majestic (Corso Vittorio Emanuele II, 54 – Torino) il XXIII Congresso di Radicali Italiani, dal titolo:

“Democrazia liberale senza confini – Resistere agli autoritarismi globali e locali”

Programma

Venerdì 6

Ore 15: Relazioni introduttive del Segretario Matteo Hallissey e del Tesoriere Filippo Blengino.

Dalle ore 18 dibattito generale e interventi di:

Stefano Lo Russo (Sindaco di Torino)

Elsa Fornero (Economista)

Alessandro Cecchi Paone (Giornalista)

Sabato 7

Dalle 11, dibattito generale e interventi di:

Riccardo Magi (Deputato e Segretario di +Europa)

Carlo Calenda (Senatore e Segretario di Azione)

Benedetto Della Vedova (Deputato di +Europa)

Francesca Pascale (Attivista per i diritti civili)

Oleksii Ustenko (Parlamentare ucraino)

Andrea Romano (Presidente di Muoversì)

Domenica 8

Dalle ore 9 dibattito generale e interventi di: Luigi Marattin (Deputato, Orizzonti Liberali) , Giuseppe Benedetto (presidente fondazione Einaudi), Luca Ricolfi (politologo).

Entro le ore 17, chiusura dei lavori con:

Votazione sui documenti e sugli organi del Congresso

Proclamazione degli eletti a Presidente, Segretario e Tesoriere di Radicali Italiani

Ospiti confermati

Elsa Fornero (Economista, già Ministro)

Riccardo Magi (Deputato, Segretario di +Europa, ex Segretario Radicali Italiani)

Carlo Calenda (Senatore, Segretario di Azione)

Alessandro Cecchi Paone (Giornalista, opinionista)

Francesca Pascale (Attivista per i diritti civili)

Giulia Pastorella (Deputata di Azione)

Stefano Lo Russo (Sindaco di Torino)

Benedetto Della Vedova (Deputato di +Europa, già Sottosegretario agli Affari Esteri)

Oleksii Ustenko (Parlamentare ucraino)

Maurizio Basile (Vicepresidente Camere Penali)

Elisabetta Zamparutti (Nessuno Tocchi Caino)

Vittoria Nallo (Consigliera regionale di SUE)

Giulia Marro (Consigliera regionale di AVS)

Lorenzo Mineo (Eumans)

Antonella Soldo (Presidente di Meglio Legale)

Michele Boldrin (Economista)

Andrea Romano (Presidente di Muoversi)

Luca Romano (Avvocato dell’atomo)

Simone Romagnoli (presidente Giovani ACLI)

Marco Chiauzza (sinistra per Israele)

Pino de Michele (Alleanza dei Democratici)

Chantal Balbo di Vinadio è la nuova Coordinatrice alle Politiche Sociali della Circoscrizione 1

Si dimette la neo eletta in Consiglio Regionale Vittoria Nallo 

Il Consiglio della Circoscrizione 1 Centro Crocetta, riunitosi questa sera, ha eletto Chantal Balbo di Vinadio, Consigliera della Lista Civica per Torino, come nuova Coordinatrice alla Sanità, Servizi Sociali e Integrazione.

La neoeletta Coordinatrice succede a Vittoria Nallo, Consigliera Regionale del Piemonte, che assumerà il ruolo di Capogruppo, e lavorerà a fianco di Francesco Martinez, Coordinatore all’Urbanistica, Lavori Pubblici, Viabilità e Mobilità della Circoscrizione 1 dal 2016 e Vice Presidente nella scorsa consiliatura.

“L’avvicendamento alla guida del Coordinamento alle Politiche Sociali – dichiarano in una nota congiunta Vittoria Nallo, Chantal Balbo di Vinadio e Francesco Martinez – rappresenta una conferma del ruolo politico della LISTA CIVICA PER TORINO nata nel 2021, in Circoscrizione 1. In questi due anni e mezzo – prosegue la nota – abbiamo lavorato con determinazione e compattezza per il nostro territorio, ponendo al centro l’attenzione verso le persone più fragili, i temi legati alla gestione dello spazio pubblico ed alla sicurezza. È nostra intenzione – concludono – continuare a lavorare in questa direzione, consolidando una piattaforma politica e programmatica che ha dimostrato di rappresentare con efficacia le istanze civiche, moderate e riformiste all’interno della coalizione di centrosinistra.”

Ravinale (Avs): “blandi tentativi contro chiusura uffici postali”

Oggi in Consiglio Regionale, in risposta a un question time che ho presentato, è arrivata la conferma che i blandi tentativi della Regione Piemonte di trattenere Poste Italiane dal chiudere 5 uffici a Torino e 2 a Novara non hanno portato ad alcun risultato concreto: nella riunione convocata dall’assessore Bussalino lo scorso 29 novembre Poste ha ribadito di voler modificare il piano di “razionalizzazione”, limitandosi unicamente alla disponibilità di mettere più bancomat sul territorio. La cosa più grave è che di fronte alla domanda su che cosa abbiano intenzione di fare ora ci saremmo aspettati dalla Giunta almeno la promessa di attivarsi con il Governo, azionista di maggioranza di Poste. Invece è arrivata soltanto la rassegnazione. 
Poste Italiane non può rispondere a logiche aziendali e di mercato: gli uffici postali sono un presidio fondamentale per la cittadinanza e questo deve essere il primo interesse da tutelare, ma a quanto pare invece la Regione è comprensiva verso le presunte necessità “aziendali” di Poste e intende lasciar chiudere, il prossimo 16 dicembre, i cinque uffici di Torino.
Pochi minuti prima la Giunta Regionale aveva stigmatizzato il comportamento di Diageo, che ha comunicato l’intenzione di chiudere il proprio stabilimento nel cuneese: non lo capiscono che il piano razionalizzazione di Poste, vale a dire una società pubblica, va nella stessa direzione? Che la chiusura di uffici porterà a diminuire i posti di lavoro e a peggiorare le condizioni di lavoro degli uffici che restano aperti dovendo servire un bacino sempre più ampio?
Noi continueremo a insistere in ogni sede, a partire dal Parlamento dove stiamo ancora attendendo che il Governo risponda all’interrogazione presentata dall’on. Marco Grimaldi, perché Poste Italiane riveda questa decisione e al Governo di intervenire per garantire la tutela di questi servizi essenziali, difendendo il diritto di ogni cittadino a vivere in una comunità connessa e inclusiva.
Alice Ravinale
Presidente Gruppo consiliare regionale
Alleanza Verdi Sinistra

Sergio Bartoli: “Coperture dei depositi di concime: accolte le richieste degli agricoltori”

 

La richiesta avanzata dai rappresentanti degli agricoltori, durante l’audizione con il Consiglio regionale fortemente voluta dal Consigliere regionale Sergio Bartoli, Presidente della V Commissione Ambiente, ha ricevuto una prima risposta concreta.

 

La Giunta regionale ha approvato una Delibera che propone una modifica al Piano Stralcio dell’Agricoltura. Tale provvedimento introdurrebbe, in alternativa alla copertura dei depositi di liquami utilizzati come concime per ridurre le emissioni di ammoniaca, l’adozione di metodi innovativi. Tra questi, ad esempio, l’impiego di enzimi specifici in grado di controllare le reazioni chimiche responsabili della produzione di ammoniaca. Questi metodi saranno ammessi solo se supportati da studi scientifici condotti da università o enti di ricerca, e se garantiranno una riduzione delle emissioni pari o superiore a quella ottenibile con le coperture.

 

Prima di entrare in vigore, la Delibera dovrà essere sottoposta all’esame della V Commissione Consiliare per un parere vincolante.

 

“Stiamo lavorando – spiega Sergio Bartoli – per arrivare rapidamente a un provvedimento che introduca modifiche necessarie per sostenere il comparto agricolo e le famiglie che vi operano, ascoltando con attenzione le loro richieste. Durante l’esame in Commissione, valuteremo con gli altri Commissari se saranno necessari ulteriori miglioramenti alla normativa, sempre a beneficio degli agricoltori e di un settore strategico per il nostro territorio. Questa è soltanto una delle modifiche al Piano Stralcio che stiamo valutando, nell’ottica di venire incontro alle esigenze degli agricoltori: approfondiremo al meglio nel prossimo futuro le altre istanze che ci sono state presentate nel corso dell’audizione”.

 

“Questo passo – conclude Bartoli – rappresenta un esempio di come il Consiglio regionale, grazie a una stretta collaborazione interna e a un clima costruttivo, sia in grado di rispondere rapidamente alle necessità di cittadini e imprese. L’ascolto delle parti interessate resta un pilastro del nostro metodo di lavoro per il Piemonte.”

 

Il provvedimento si inserisce in un percorso di aggiornamento del Piano Stralcio dell’Agricoltura, adottato dal Consiglio regionale lo scorso giugno, per integrare le nuove indicazioni provenienti dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Queste novità includono l’introduzione di tecniche alternative emergenti volte a ridurre l’impatto ambientale delle emissioni legate agli allevamenti.

Ponte Preti, Ruffino (Az): “Proporrò proroga in primo provvedimento utile”

“Sul finanziamento per il Ponte Preti non possiamo arretrare: i lavori necessari al rifacimento di un’opera indispensabile per collegare Ivrea e il Canavese occidentale devono essere eseguiti, ne va della sicurezza e della viabilità di un intero territorio. Il ministero dei Trasporti rispondendo ad una mia interrogazione, ha comunicato che non ci saranno proroghe per i lavori oltre la scadenza del 31 dicembre come era previsto dal ‘decreto Ponti’ del 2019. Una questione, però, che non può essere archiviata: è un tema di sicurezza. Il governo non può non tenere conto dei due anni del Covid e mi auguro che questa perentorietà non sia legata alle difficoltà della legge di Bilancio.
La mancata proroga, inoltre, andrebbe anche a scapito di ulteriori opere infrastrutturali nella Città Metropolitana di Torino: dal ponte di Borgo Revel a Verolengo o quello tra Ciriè e Robassonero, tra Settimo Torinese e Castiglione. Per questo motivo insisteremo affinché i termini possano essere prorogati all’interno del prossimo decreto ‘Milleproroghe’ così da non compromettere la realizzazione degli interventi previsti. Azione supporterà ogni ulteriore proposta risolutiva di dialogo per trovare una soluzione rapida e definitiva”.
Lo comunica la deputata e commissario di Azione in Piemonte Daniela Ruffino.

Casa, Conticelli (PD): potenziare il sostegno alla locazione privata

“Il confronto  in II commissione a Palazzo Lascaris con le associazioni dei piccoli proprietari immobiliari (Ape Confedilizia, Asppi, Confappi, Uppi, Appc, Confabitare, Federcasa) ha messo in evidenza come il problema casa vada affrontato sotto tutti gli aspetti, patrimonio pubblico e privato, proprietari, terzo settore, istituzioni”.
Lo dichiara Nadia Conticelli, consigliera regionale del PD e vicepresidente II commissione.
“Per sbloccare la disponibilità di immobili sul mercato degli affitti, nella legalità, e guardando alla sostenibilità economica e sociale di tutte le parti in causa, l’avvio dell’iter istituzionale della delibera di iniziativa comunale può e deve diventare l’occasione giusta per rivedere complessivamente le politiche per la casa, che devono tenere conto della difficoltà concrete e di un mercato immobiliare da sbloccare e tutto orientato sull’affitto temporaneo modello Air B&B – aggiugne la consigliera dem – . Vanno potenziate le misure economiche finanziate dalla Regione a sostegno della fragilità abitativa, ad esempio il sostegno alla locazione privata che vede inevase oltre il settanta per cento delle domande”. “Vanno rivisti e rilanciati strumenti come Locare – conclude Conticelli – che dovrebbe favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta sociale tutelando entrambe le parti, potenziando la lotta al mercato in nero e alle speculazioni”.

Ravinale (Avs): Vuoti a rendere propone soluzioni

Le associazioni di proprietari di casa sono state audite oggi in 2a Commissione in Regione sulla proposta di delibera di iniziativa popolare Vuoti a rendere, presentata in Comune a Torino e che a breve comincerà il suo iter in Consiglio Comunale. Nonostante i colleghi della maggioranza che sbraitavano, agitando a sproposito lo spettro delle collettivizzazioni sovietiche, dimostrando di non aver nemmeno letto la proposta, il confronto è stato produttivo. Il racconto mediatico e politico della destra parla di sanzioni ai “piccoli proprietari”. Ma la delibera riguarda altro, in particolare i grandi vuoti che lasciano nei tessuti urbani i soggetti, privati e pubblici, che possiedono molteplici proprietà e non ne fanno uso per ragioni speculative, o di mancata manutenzione: è soltanto in questi casi che potrebbe applicarsi la requisizione temporanea per far fronte all’emergenza abitativa, che non è incostituzionale ma è prevista dal Codice Civile.
“Vuoti a rendere” non demonizza nessuno, ma propone soluzioni – che certamente non possono prescindere da un serio piano sull’edilizia residenziale pubblica, che oggi solo in provincia di Torino vede il 10% degli alloggi vuoti per responsabilità di ATC – a un problema serissimo di accesso alla casa che è sotto gli occhi di tutti.
Abbiamo ribadito in Commissione che una mappatura degli immobili e degli alloggi, pubblici e privati, che risultano inutilizzati per lungo tempo non è un pericolo ma uno strumento per avere il polso della situazione e poter adottare le migliori soluzioni.
Il rilancio di Lo.ca.re., l’agenzia sociale per la casa di Torino, non è una minaccia, ma una risposta alla necessità di costruire maggiore fiducia tra i proprietari e chi non riesce ad accedere al mercato della casa, ed è una richiesta condivisa dalle stesse associazioni dei proprietari: è emersa forte, questa mattina la necessità che la Regione stanzi le risorse necessarie. Così come è emersa, proprio dalle associazioni dei proprietari, la necessità di rifinanziare i fondi alla locazione tagliati dal Governo. Abbiamo presentato emendamenti in tal senso già in sede di variazione di bilancio: la destra in Regione però lì ha respinti, a dimostrazione di quanto all’atto pratico non vi sia alcun loro interesse per il tema casa.
Noi continuiamo a sostenere convintamente la proposta, che ha già il grande merito di aver avviato il dibattito su un tema cruciale come è il diritto alla casa.