LIFESTYLE- Pagina 408

La mia caotica amorevolissima famiglia (dis)funzionale: è tutta colpa di Freud

cuori toOgni passaggio di crescita è vissuto con dolcezza e tranquillità, senza slanci particolari, nessuno si intromette nelle decisioni altrui nè lo mette in guardia, se ne sta in silenzio a guardare e non commenta

C’è la famiglia del mulino bianco: due cani, tre figli biondissimi, una casa con finestre enormi, mai un litigio e va sempre tutto liscio come l’olio.Tutto, come direbbero alcuni psicologi di mia conoscenza, molto FUNZIONALE. Ogni passaggio di crescita è vissuto con dolcezza e tranquillità, senza slanci particolari, nessuno si intromette nelle decisioni altrui nè lo mette in guardia, se ne sta in silenzio a guardare e non commenta. Ovviamente non è il nostro caso. La mia famiglia, colorata e caotica com’è, non esita a dare consigli e giudizi, pacche sulle spalle, abbracci baci, urla e pianti. Le rassicurazioni si sprecano, insieme agli avvertimenti, ma non c’è una volta, e ventisei anni sono tanti, in cui io non mi sia sentita amata, compresa, considerata, protetta. Mai una volta.

Qualcuno diceva ” se ti amo male è perchè ti amo troppo”

E’ pesante discutere ogni proprio dettaglio psicologico ed esistenziale con gli altri, ma io la mia famiglia non la cambierei con niente al mondo. Conosco poche persone che riescono a parlare di tutto serenamente con il proprio padre, condividere momenti unici come un museo visitato insieme, o un giro di shopping, una chiacchierata, sempre con la sensazione netta di arricchirsi a vicenda. Un’anima libera cresce figli complessi e aggrovigliati, ma profondi e aperti alla vita come polipi pieni di tentacoli. Siamo cresciuti insieme e questo è il regalo più grande che un adulto possa fare ad un bambino, camminare alla sua altezza.

Mia mamma è una radice che tira anche quando sono in giro per il mondo, un aquilone che sento sempre e comunque collegato al mio cielo, un amore a volte troppo forte ma sempre e comunque ..infinito. L’unica radice che ho mi fa male, di un male fisico quando (per poco) siamo troppo distanti.

Mia sorella è innanzitutto un’amica, profondamente diversa ma fondamentalmente uguale. Sorelle per caso e amiche per scelta, un fiume di discussioni su ogni cosa in cui ognuna tira acqua al suo mulino, ma poi ci si ritrova sempre al pozzo.E’ tutta colpa di Freud se ho un cordone ombelicale grosso così e ogni scelta che mi allontana un pò dal nido è una sofferenza per tutti. Ma è un legame così forte che non ha un tetto di mattoni, e l’unico limite è il cielo.

 

Federica Billone

Fassino e Doria chiedono l'alta velocità tra Torino e Genova

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“L’Italia è diventata un Paese più moderno, più coeso, più competitivo. E sono evidenti e riconosciuti i benefici sulle attività economiche, sociali e culturali”

 

Il popolo no tav avrà avuto un soprassalto ad apprendere la notizia della richiesta di un incontro per parlare di un nuovo collegamento ad Alta Velocità tra Genova e Torino. L’idea è dei sindaci delle due città Marco Doria e Piero Fassino, che hanno scritto una lettera all’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato , Michele Elia. Missiva che  è stata inviata in copia al ministro per le Infrastrutture i Trasporti, Graziano Delrio. Si legge nella lettera: “Grazie all’alta velocità  l’Italia è diventata un Paese più moderno, più coeso, più competitivo. E sono evidenti e riconosciuti i benefici sulle attività economiche, sociali e culturali sulla vita delle persone e della comunità. Così come l’alta velocità, accorciando sensibilmente i tempi di collegamento, cambia e amplia lo spazio entro cui pensare e progettare lo sviluppo e il futuro di ogni città”. Il progetto è solo abbozzato nel libro delle intenzioni dei due primi cittadini., entrambi già alle prese con il clima di tensioni legato all’alta velocità: Fassino per la Torino-Lione e Doria per il terzo Valico.

 

(Foto: il Torinese)

Johann Sebastian Bach: Messa in Si minore

auditorium rai

Lunedì 4 maggio ore 21, presso l’Auditorium della RAI “Arturo Toscanini” di Torino, l’Academia Montis Regalis, diretta da Alessandro De Marchi, il Direttore stabile dell’orchestra, eseguirà il capolavoro sacro di Johann Sebastian Bach: la Messa in si minore BWV 232, all’interno della serie l’Altro suono dell’Unione Musicale e nell’ambito di Note per la Sindone

 

L’Academia Montis Regalis, forte della sua pluriennale esperienza musicale sui testi di Bach, affronta ora una delle partiture più dense ed equilibrate di tutta la produzione del compositore di Eisenach. Alessandro De Marchi, affermato direttore dalla solida carriera internazionale, si cimenterà con l’intricata polifonia della partitura che rappresenta la preghiera definitiva di Bach. Dal 1998 De Marchi è direttore principale dell’Academia Montis Regalis con la quale ha realizzato numerosi concerti di musica barocca e classica al Théâtre des Champs Elysées a Parigi, al Bologna Festival, Unione Musicale a Torino, Società del Quartetto a Milano, Festival di Musica antica di Innsbruck per citarne alcuni, conseguendo – assieme all’orchestra – successi di rilievo quali l’attribuzione del Premio “Franco Abbiati”. Con La Montis Regalis ha inoltre realizzato numerose e premiatissime registrazioni discografiche per Opus 111/ Naive, Hyperion e di recente per Sony Harmonia Mundi. I solisti di questo concerto saranno: Amelia Scicolone, soprano; Camille Poule, soprano; Jakob Huppman, contraltista; Dávid Szigetvári, tenore; Marcell Bakonyi, basso; giovani ma già esperti artisti di canto barocco, con importanti carriere internazionali già avviate.

 

Dei venticinque numeri che compongono la partitura, ben sedici sono dedicati al coro. Per l’occasione sarà impegnato il Coro Maghini, diretto da Claudio Cavazza, che vanta con l’Academia Montis Regalis un rapporto privilegiato. Bach compose la Messa in Si minore, raccogliendo pagine scritte nell’arco di 25 anni. A buon diritto siamo di fronte al capolavoro del compositore, un testamento spirituale e artistico senza precedenti in tutta la storia della musica.  Biglietti numerati, in vendita presso la biglietteria dell’Unione Musicale, 35€, Ingressi in vendita presso l’Auditorium Rai, dalle ore 20.30, 25€. Il concerto si potrà ascoltare in anteprima: domenica 3 maggio, ore 21.00, presso l’Oratorio di Santa Croce a Mondovì, Cuneo, all’interno della rassegna Mondovì musica.

 

Per informazioni: Fondazione Academia Montis Regalis Onlus, via Francesco Gallo 3, Mondovì (CN), tel. +39.0174.46351, segreteria@academiamontisregalis.it

Caselle si prepara alle vacanze con il nuovo volo Torino-Bari

CASELLE 2

Il collegamento verrà effettuato con aeromobile Boeing 737 nella versione da 166 posti. I biglietti per la nuova tratta sono già disponibili con prezzi a partire da €42,99 a tratta (tasse incluse, i posti sono limitati)

 

Blue Air annuncia l’apertura, a partire dal 1 maggio, della nuova rotta Torino – Bari. Dopo aver inaugurato a novembre scorso la base presso l’aeroporto torinese, Blue Air arricchisce così gli operativi dallo scalo ed aggiunge Bari al network di voli nazionali italiani. Il nuovo volo verrà operato ogni lunedì, mercoledì e venerdì secondo il seguente orario:

 

Destinazione Volo
TORINO – BARI 0B4003 13:40 15:15 lunedì e mercoledì
BARI – TORINO 0B4004 16:00 17:35 lunedì e mercoledì
TORINO – BARI 0B4003 13:30 15:05 venerdì
BARI – TORINO 0B4004 15:50 17:25 venerdì

 

Il collegamento verrà effettuato con aeromobile Boeing 737 nella versione da 166 posti. I biglietti per la nuova tratta sono già disponibili con prezzi a partire da €42,99 a tratta (tasse incluse, i posti sono limitati). La tariffa include lo snack a bordo ed il bagaglio a mano di 10kg. Il check-in è gratuito.  Blue Air incrementa inoltre le frequenze del collegamento Torino – Catania, che passano da sei a otto a partire dal 3 aprile (con un secondo volo il venerdì e l’aggiunta di una frequenza il sabato), per arrivare a 10 frequenze settimanali dal 1 giugno:

 

Destinazione Volo
TORINO – CATANIA 0B4101 18:45 20:45 lun, mer dal 1 giugno
CATANIA – TORINO 0B4102 21:30 23:30 lun, mer dal 1 giugno
TORINO – CATANIA 0B4101 07:45 09:45 ven dal 3 aprile
CATANIA – TORINO 0B4102 10:30 12:30 ven dal 3 aprile
TORINO – CATANIA 0B4001 08:10 10:10 lun, mar, mer, gio già attiva
CATANIA – TORINO 0B4002 10:55 12:55 lun, mar, mer, gio già attiva
TORINO – CATANIA 0B4001 18:10 20:10 ven, dom già attiva
CATANIA – TORINO 0B4002 20:55 22:55 ven, dom già attiva

 

Il nuovo volo Torino – Bari e le frequenze aggiuntive sul collegamento Torino – Catania potranno così favorire i viaggi durante le vacanze estive su due rotte ad alto traffico di passeggeri. Gheorghe Racaru, Direttore Generale di Blue Air, ha dichiarato: “Annunciamo oggi con grande piacere il nuovo richiestissimo collegamento da Torino per Bari. I nuovi servizi fanno parte della nostra strategia di crescita sulla piattaforma di Torino. Siamo certi che i nuovi voli avranno un grande successo cosi come lo è stato anche per quelli da Torino per Catania. Possiamo dire con orgoglio che ai passeggeri italiani piace il nostro servizio e garantiremo anche per il nuovo collegamento la stessa qualità e la stessa puntualità che caratterizza il volare Smart Fly di Blue Air” . 

 

Roberto Barbieri, Amministratore Delegato di SAGAT, ha dichiarato: “Siamo davvero felici di questo ulteriore sviluppo della presenza di Blue Air presso l’Aeroporto di Torino, il primo scalo in Italia dove la compagnia ha deciso di realizzare una base, anche grazie al lavoro proattivo di SAGAT. Il vettore ha già trasportato da e per Torino circa 20mila passeggeri con ottimi coefficienti di riempimento. Siamo convinti che i brillanti risultati ottenuti porteranno ad annunciare a breve ulteriori novità”. E’ possibile prenotare i biglietti attraverso tutti i canali di vendita Blue Air: sul sito internet www.blueairweb.com, tramite il call center al numero 06 48771355 e nelle oltre 3000 agenzie partner Blue Air.

 

Per maggiori informazioni: www.blueairweb.com ; www.cimair.it; www.aeroportoditorino.it; www.aeroportidipuglia.it .

Casabianca in festa per la Madonna del Buon Consiglio

verolengoSabato 2 e domenica 3 maggio, la frazione Casabianca di Verolengo è in movimento per la celebrazione della Festa della Madonna del Buon Consiglio. Sabato si inizia alle ore 19 con l’apertura del padiglione gastronomico seguita dall’animazione musicale con l’orchestra Luca Frencia e l’elezione di Miss Casabianca. Domenica, invece, alle ore 9.30 si incomincia con la sfilata attraverso le vie della frazione della Banda Musicale di Verolengo. Alle ore 10 ci sarà la Santa Messa seguita dalla processione. In serata torna il momento di divertimento con il padiglione gastronomico (agnolotti, rane, lumache). Poi si balla con Loris Gallo e alle ore 23 viene sono eletti Mister e Lady Brusata.

Massimo Iaretti

Aumenta l'utile di Fca che conferma il target 2015 e consegna 5 milioni di veicoli

fiat fca500x fiatlingoto fiatmarchionne manifestoLa nuova Ferrari 488 e la Fiat 500X con l’innovativo cambio automatico a doppia frizione hanno fatto il loro debutto a marzo al Salone dell’Auto di Ginevra

 

 (Foto: il Torinese)

Il gruppo automobilistico Fca conferma i target per l’anno 2015: consegne tra 4,8 e 5 milioni di veicoli, ricavi di circa 108 miliardi di euro. Tra i nuovi prodotti lanciati durante il trimestre, spiega Fca in un comunicato “si segnalano il Ram ProMaster City, veicolo commerciale compatto derivato dalla quarta generazione del Fiat Doblò, e la nuova Fiat 500X, che è stata lanciata in Italia con una serie di eventi in anticipazione del lancio organizzati in 16 altri paesi”. Inoltre, l’Alfa Romeo 4C Spider e due nuovi modelli del marchio Ram, il Rebel e il Laramie Limited, sono stati presentati a gennaio al Salone dell’Auto di Detroit, mentre la nuova Ferrari 488 e la Fiat 500X con l’innovativo cambio automatico a doppia frizione hanno fatto il loro debutto a marzo al Salone dell’Auto di Ginevra.

 

Nel trimestre è iniziata la commercializzazione in NAFTA della nuova Jeep Renegade, la prima Small SUV del marchio, che è stata inclusa tra le “10 Favorite New-for-2015 cars” di Kelley Blue Book e tra le “10 Best Interiors” del 2015 da Ward’s. Inoltre, in occasione del Salone dell’Auto di Ginevra, Car Design News ha eletto la Maserati Alfieri “Concept Car of the Year“, mentre le tecnologie Magneti Marelli (lighting, powertrain e sistemi elettronici) equipaggiano cinque delle sette finaliste del prestigioso riconoscimento “Car of the Year 2015”.

 

Ma ecco i dati principali nel dettaglio:

 

  •  I veicoli consegnati a livello globale sono stati 1,1 milioni, in calo del 2% rispetto al primo trimestre 2014 con una forte performance in NAFTA e un mercato in calo in LATAM. Continua il buon andamento del marchio Jeep, con le consegne a livello globale in aumento dell’11% e le vendite in crescita del 22%.
  •  I ricavi sono in progresso del 19% a 26,4 miliardi di euro (+4% a paritàdi cambi di conversione).
  •  L’Adjusted EBIT si è attestato a 800 milioni di euro, in crescita di 145 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2014, con tutti i settori in utile ad eccezione di LATAM. L’impatto favorevole della variazione dei cambi di conversione è stato compensato da effetti negativi a livello di transazioni.
  •  L’utile netto è stato pari a 92 milioni di euro, con un aumento di 265 milioni di euro rispetto alla perdita di  173 milioni di euro del primo trimestre 2014.
  •  L’indebitamento netto industriale èpari a 8,6 miliardi di euro, in crescita di 0,9 miliardi di euro rispetto al 31dicembre 2014 per effetto del timing degli investimenti e della normale stagionalità del capitale di funzionamento. La liquidità disponibile rimane forte a 25,2 miliardi di euro.

     

 

 

 

 

 

Senzatomica è anche un festival

verrua

Gli ultimi appuntamenti sono previsti venerdì 1 maggio, alle ore 20,  con le “Passioni rock” e la musica degli Zona Rock (Angela Caramellino, Livio Piermaria, Davide Vinci, Werther Ferrari, Giorgio Debernardi), sabato 2 maggio con le “Canzoni di pace”

 

All’ombra della storica rocca, Verrua Savoia ha promosso,  oltre alla esposizione Senzatomica (di cui Il Torinese ha recentemente scritto) anche un Senzatomica Festival, tanta musica nel nome della pace a partire dal 19 aprile. Gli ultimi appuntamenti sono previsti venerdì 1 maggio, alle ore 20,  con le “Passioni rock” e la musica degli Zona Rock (Angela Caramellino, Livio Piermaria, Davide Vinci, Werther Ferrari, Giorgio Debernardi), sabato 2 maggio con le “Canzoni di pace” a cura di Fabrizio Zanotti, voce e chitarra. Il festival chiude i battenti domenica 3 maggio, sempre alle ore 18,con l’Offerta al Maestro (si tratta nientemeno che di un omaggio a Bach).

Massimo Iaretti

La Grande Guerra raccontata dai fotografi al fronte

guerra 23 soldati
La mostra è ospitata dal Museo Nazionale del Cinema di  Torino

 

Al Fronte. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande Guerra è la mostra  che fino al 3 maggio sarà ospitata dal Museo Nazionale del Cinema di  Torino per celebrare il centenario della Grande Guerra. All’inaugurazione le curatrici Sarah Pesenti Campagnoni e Roberta Basano, hanno illustrato il percorso che si snoderà sulla scala elicoidale e che attraverso 160 fotografie racconta una guerra invasiva e piena di contraddizioni, combattuta in trincea e documentata attraverso fotografie e documentari da cineoperatori e da soldati che hanno combattuto in prima linea. Luis Bogino, fotografo dell’Esercito Regio Italiano, è il principale autore della maggior parte di fotografie che compongono la mostra e che fanno parte del fondo fotografico del Museo Nazionale del Cinema che Maria Adriana Prolo, fondatrice del Museo, ha acquisito nel corso della sua vita.

 

Per la prima volta cinema e fotografia dialogano insieme per documentare, seppure con un linguaggio di propaganda, un evento bellico che mai prima di allora era stato registrato dai due media.Accanto alle fotografie sarà possibile visionare filmati d’epoca, grazie agli schermi dislocati lungo il percorso, e filmati di finzione che hanno avuto per oggetto la Grande Guerra. Completano il percorso le video installazioni degli artisti Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi e le fotografie scattate oggi nei luoghi di guerra da Paola De Pietri per riflettere su come la natura abbia trasformato il paesaggio bellico. Oltre alla mostra, al catalogo che ripropone la maggior parte delle fotografie esposte, e ai percorsi dedicate alle scuole, nel corso delle prossime settimane saranno proiettati al cinema Massimo molti film sulla Grande Guerra, tra i quali l’ultimo restauro del Museo Nazionale del Cinema, presentato nella scorsa edizione della Mostra del Cinema di Venezia, Maciste Alpino (di L.Maggi e L.Borgnetto,1917).

 

Cristina Colet

30 aprile 1975, quando l'ultimo elicottero americano lasciò Saigon

L’ultimo atto della guerra: la caduta di Saigon e la presa del potere da parte del regime comunista del Vietnam del Nord, che unificò il paese dando vita, il 2 luglio del 1976, alla Repubblica Socialista del Vietnam. Si concluse così uno dei conflitti più feroci del XX° secolo, nel corso del quale vennero usati esplosivi in un numero superiore a quelli utilizzati su tutti i fronti della Seconda guerra mondiale

 

 

vietnam33Il 30 aprile del 1975, quarant’anni fa, cadeva di mercoledì e con il ritiro degli americani da quel paese del Sud-est asiatico, finiva la guerra  in Vietnam. Quando l’ultimo elicottero americano lasciò Saigonsi avvicinava la fine di unodei più sanguinosi conflitti del Novecento, che avrebbe lasciato sul terreno i corpi straziati di tanti innocenti e di giovani soldati mandati a morire senza un perché. Iniziata ufficialmente nel 1955, la guerra in Vietnam aveva visto intensificarsi l’intervento statunitense nel 1964, con bombardamenti a tappeto e attacchi via terra. Teatro degli scontri era stato in prevalenza il territorio del Vietnam del Sud, dove le forze insurrezionali filo-comuniste ( i Viet cong) si opponevano al regime sostenuto dagli USA.La svolta decisiva avvenne nellaprimavera del 1975, con la campagna di Ho Chi Minh (in vietnamita: Chiến dịch Hồ Chí Minh) ,nome in codice assegnato (in onore del leader storico della lotta per l’indipendenza del Vietnam) all’ultima e decisiva offensiva scatenata dall’Esercito regolare del Vietnam del Nord e dalle forze viet cong del Fronte di Liberazione Nazionale.

 

Il 30 aprile, l’ultimo atto della guerra: la caduta di Saigon e la presa del potere da parte del regime comunista del Vietnam del Nord, che unificò il paese dando vita, il 2 luglio del 1976, alla Repubblica Socialista del Vietnam. Si concluse così uno dei conflitti più feroci del XX° secolo, nel corso del quale vennero usati esplosivi in un numero superiore a quelli utilizzati su tutti i fronti della Seconda guerra mondiale. In più, le forze statunitensi, utilizzarono un nuovo tipo di bombe al napalm, contenenti fosforo bianco e per questo in grado di amplificare gli effetti distruttivi sugli esseri umani e sull’ambiente naturale. Il bilancio finale dei morti consegnò numeri drammatici su entrambi i fronti: 4 milioni di civili e un milione di soldati tra i vietnamiti, 58.226 tra i soldati USA. A tutto ciò si aggiunse un numero imprecisato di feriti, in molti casi rimasti mutilati e invalidi per ilvietnam resto della vita. Sul piano economico le operazioni belliche costarono alle casse di Washington circa 165 miliardi di dollari. I racconti dal fronte dei soldati, scioccati dai massacri di civili e dalla violenza dei combattimenti, colpirono profondamente l’opinione pubblica americana (e non solo), alimentando un ampio movimento pacifista e di contestazione alla politica estera aggressiva degli Stati Uniti, che alla fine influì sul corso degli eventi e portò a cambiamenti epocali nella società; su tutti l’abolizione della leva obbligatoria nel 1973. Nell’ottica della “guerra fredda”, l’esito finale del conflitto sancì una sconfitta bruciante per la superpotenza americana e segnò profondamente la politica estera successiva, vincolando i poteri del Presidente di impegnare truppe su un fronte di guerra all’assenso del Congresso.

 

Quarant’anni dopo, all’indomani dell’ultimo attacco aereo, precedente il ritiro statunitense, le ferite sono ancora aperte. L’impiego del napalm passato alla storia per lo scatto da Pulitzer del fotografo vietnamita NickÚt (una bambina di nove anni nuda e gravemente ustionata, in fuga dal suo villaggio che era stato attaccato da un bombardamento)  e la pioggia di bombe sganciate sul paese hanno lasciato tracce indelebili. Da una parte gli ordigni inesplosi: quasi 800.000 tonnellate in tutto il paese, che ancora oggi mietono vittime fra curiosi e cercatori di ferraglie. Dall’altra l’esercito di vittime che, con le loro deformità,  hanno pagato il prezzo del barbaro impiego del cosiddetto “agente arancio”, il terribile “Agent Orange”, nome in codice che indica il diserbante che gli americani utilizzarono per stanare dalla giungla i Viet cong. In un solo decennio, tra il 1961 e il 1971, l’aviazione militare americana scaricò oltre 43 milioni di litri di “agent orange” e 30 milioni di litri di altri erbicidi sulle giungle del Vietnam del Sud per stanare i Viet cong, privandoli del manto vegetale, e distruggere i raccolti. La Croce rossa vietnamita calcola che fino a 3 milioni di persone sono state colpite, tra i quali 150 mila bambini con malformazioni congenite. Quattro decenni dopo la fine della guerra, l’ong Green Cross  – che sostiene il Vietcot (Vietnamese Training Centre for Orthopaedic Technologists), un centro di formazione in ortopedica ad vietnam2Hanoi, dove vengono curati e seguiti bambini colpiti da queste malformazioni – ha stimato che circa 3.500 bambini all’anno nascono ancora oggi in Vietnam con menomazioni ascrivibili alla contaminazione con l’agente arancio. Un’eredità pesantissima del conflitto, che si traduce anche in altre forme come il disagio psichico, la depressione,il panico come quello che  – nel 1973 – aveva indotto un piccolo e suo padre a fuggire a bombe e raid, per rifugiarsi sugli alberi della giungla, vivendo da eremiti per quarant’anni. Un’incredibile storia che fece il giro del mondo ma che, insieme alle altre, ci parla ancora di questa storia tremenda che il Vietnam non potrà forse mai dimenticare.

 

Marco Travaglini

Tumore rarissimo, bimba di sei anni operata: sta bene

regina_margheritaL’intervento, realizzato all’infantile Regina Margherita, è uno dei pochi eseguiti finora al mondo

 

Un intervento  chirurgico davvero eccezionale, effettuato per la prima volta in Italia. E’ stato asportato ad una bimba di  6 anni un nefroblastoma renale destro,  tumore molto raro e ad altissima mortalità, con infiltrazione nell’arteria polmonare. L’intervento, realizzato all’infantile Regina Margherita, è uno dei pochi eseguiti finora al mondo. la bambina ha superato brillantemente l’operazione durata 8 ore e tra pochi giorni potrà tornare alla vita normale.