Martedì 23 Marzo il Consiglio direttivo della Commissione Nazionale Italiana UNESCO, ha approvato a maggioranza la candidatura della cerca e cavatura del Tartufo a patrimonio culturale e immateriale dell’Umanità.
L’Italia ha deciso di puntare sulla filiera con una profonda tradizione, fatta di uomini, storia e natura.
“Questa è una notizia che ci aiuta a guardare avanti- dichiara Fabio Carosso Vicepresidente della Regione Piemonte -“La cultura del tartufo”, candidata a patrimonio immateriale dell’umanità, e’ un pezzo di arcobaleno che vediamo dalle nostre case per il rilancio del nostro Paese e del Piemonte. Mai come adesso il nostro territorio e i frutti di questa terra potranno essere il volano per l’economia della nostra regione.”
Addio all’altro papà di Asterix
È morto in Francia Albert Uderzo, il disegnatore di Asterix. È stato stroncato nel sonno da una crisi cardiaca. Aveva 92 anni e insieme a René Goscinny ( morto a 51 anni, nel 1977) creò il celebre personaggio dei fumetti nel 1959. Nato nel dipartimento della Marna da genitori italiani è stato uno dei grandi disegnatori che hanno incantato intere generazioni. Se è vero che la sua morte lascia un grande vuoto è altrettanto vero che i suoi personaggi – Asterix, Obelix, Idefix e tutti altri – vivranno per sempre.
Nel 50 avanti Cristo tutta la Gallia è occupata dai Romani… Tutta? No! Un villaggio dell’Armorica, abitato da irriducibili Galli resiste ancora e sempre all’invasore. E la vita non è facile per le guarnigioni legionarie romane negli accampamenti fortificati di Babaorum, Aquarium, Laudanum e Petibonum..”
Le avventure a fumetti di Asterix il Gallico, nota e fortunata serie ideata dai francesi René Goscinny e Albert Uderzo, iniziavano con questo “incipit”. I due geniali autori d’Oltralpe crearono le strisce dove il protagonista era un piccolo e orgoglioso guerriero gallo dall’elmo alato, con casacca nera e pantaloni rossi, un paio di baffi giallo-polenta e lo sguardo furbo e allegro. Asterix il gallico apparve per la prima volta sul n° 0 del periodico a fumetti “Pilote”. Era il 29 ottobre 1959 e, in pratica, sia il giornale che la serie degli irriducibili Galli – su sceneggiatura di Goscinny e disegni di Uderzo – vedevano la luce lo stesso giorno. Inizialmente, Asterix avrebbe dovuto essere l’unico personaggio principale della storia, ma Uderzo insistette affinché il piccolo protagonista avesse una spalla. E così venne ideato Obelix, corpulento trasportatore di menhir dai pantaloni a strisce bianchi e blu, con il volto incorniciato da capelli intrecciati e baffi rossicci. Accanto a lui (dal 1963 in poi), venne introdotto l’ inseparabile e fido Idefix: un cagnolino “ecologista”, che soffre terribilmente quando vede maltrattare o sradicare un albero, ululando il suo dolore. Gli autori collocarono questi stravaganti Galli in Armorica (l’attuale Bretagna), dotandoli di una forza straordinaria grazie agli effetti di una pozione magica preparata dal druido Panoramix. Così il villaggio era in condizione di resistere ostinatamente alle legioni di Cesare, restando l’unica enclave libera della Gallia dal dominio imperiale di Roma.
Dal 1959 al 2015, gli albi ufficiali di Asterix sono stati 36 e Goscinny (morto a 51 anni, nel 1977) nel tratteggiare i caratteri dei due principali protagonisti scelse anche di ridistribuirne i ruoli. In questo modo Asterix diventò l’eroe quasi perfetto mentre i difetti franco-gallici andarono a ricadere sul grosso Obelix: suscettibile, irascibile, goloso di cinghiali arrosto e dispensato dal bere la pozione poiché – essendo caduto da piccolo in una pentola colma del magico intruglio – ne aveva perennemente assimilato il formidabile beneficio. Per i legionari romani questi Galli rappresentano un vero e proprio incubo e nei frequenti scontri – pur non accadendo mai nulla d’irreparabile – hanno sempre la peggio fino ad essere costretti a rovinose ritirate. Una folla di personaggi popolano il villaggio armoricano. Dal “capo” Abraracourcix e sua moglie Beniamina fino al bardo Assurancetourix, dal canto straziante che provoca nubrifagi tanto che, al termine del grande banchetto che tradizionalmente conclude ogni avventura, per zittirlo, viene legato e imbavagliato. A questi vanno aggiunti il pescivendolo Ordinalfabetix e sua moglie Ielosubmarine (che ha vita dura in un villaggio di mangiatori di cinghiali), l’irascibile fabbro Automatix, il decano Matusalemix ( che, a dispetto dei suoi 93 anni ha una moglie giovane e carina) e la bella Falbalà.
Quest’ultima è la ragazza con più “charme” del villaggio, dove ha fatto ritorno dopo aver studiato per anni a Condate (l’odierna Rennes, nota città universitaria). Il suo fascino è come un fulmine a ciel sereno che colpisce tutti gli uomini del villaggio e in particolare Obelix. Tutti venerano Toutatis, il dio celtico della guerra, della fertilità e della ricchezza e temono solo che il cielo gli “caschi sulla testa“. Nella saga compaiono anche altri personaggi, spesso ricorrenti nelle storie, come il mercante fenicio Grandimais o Beltorax, cugino di Asterix che vive in Britannia, adora il cinghiale bollito in salsa di menta e, come tutti i britanni, ama bere acqua calda, la bevanda nazionale che nei secoli a venire si arricchirà di foglioline di tè. Un caso a parte è quello degli sfortunati pirati vichinghi guidati da Barbarossa che, nel tentativo di assalire navi da carico e potersi così ripagare i debiti contratti per la loro imbarcazione, incontrano spesso Asterix e Obelix e finiscono per essere ogni volta picchiati e affondati. Oltre ai film d’animazione, Asterix e Obelix sono stati protagonisti anche di quattro pellicole, con cast piuttosto importanti.
Nella prima, del 1999, “Asterix & Obelix contro Cesare”, oltre a Gérard Depardieu nei panni di Obelix ( personaggio che interpreterà in tutti i film) ci sono Christian Clavier (Asterix), Roberto Benigni (Lucius Detritus) e Laetitia Casta (Falbalà). Tre anni dopo, in “ Asterix & Obelix – Missione Cleopatra”, oltre alla conferma della coppia Clavier-Depardieu compare nei panni della regina egizia l’affascinante Monica Bellucci. Nel 2008, nel cast di “Asterix alle Olimpiadi”, Clovis Cornillac eredita il personaggio di Asterix e , oltre a numerose stelle dello sport come Zidane e Michael Schumacher, c’è Alain Delon ad interpretare Giulio Cesare. Infine, nel 2012, quando sui grandi schermi compare “Asterix e Obelix al servizio di Sua Maestà”, è Édouard Baer a dare il volto ad Asterix mentre Catherine Deneuve è la regina Cordelia e Luca Zingaretti interpreta un generale romano.Le storie degli irriducibili galli sono ironiche e divertenti e, più che stimolare sentimenti nazionalistici – come sottolineato, erroneamente, da alcuni osservatori – sono un esempio abbastanza raro di autoironia transalpina, dove emergono più i difetti che le virtù degli abitanti del villaggio bretone anche se, a fare le spese di quel loro carattere piuttosto deciso, sono quasi sempre i centurioni e i soldati delle legioni dell’Aquila.
Marco Travaglini
E’ tempo di smartworking anche in gelateria
Mentre le gelaterie sono chiuse Alberto Marchetti ha lanciato ai suoi collaboratori un’idea che ha subito conquistato tutti: due ore di collegamento ogni giorno, dedicata alla formazione
Anzitutto un modo per fare squadra, anche ai tempi del Coronavirus. E poi l’occasione, preziosa, per dedicarsi alla conoscenza delle materie prime e di tutti i produttori grazie ai quali le gelaterie di Alberto Marchetti riescono ad offrire un gelato così amato e apprezzato.
Da anni Alberto Marchetti studia e ricerca per portare le piccole storie e i prodotti eccezionali del territorio all’interno delle proprie gelaterie, per fare in modo che la gente conosca, apprezzi, assaggi tutto ciò che di buono la natura ci regala e rischia di scomparire.
“Voglio approfittare di questa pausa per aiutare i miei ragazzi a capire ancora meglio ed in maniera più approfondita cosa c’è dietro (e dentro!) il mio gelato. Qualche volta la frenesia della quotidianità non ci permette di approfondire argomenti che per me sono la vera base di un buon gelato e questa è l’occasione giusta per farli innamorare del mestiere più bello del mondo!
Tutti i giorni, puntuali alle 10.30, ci collegheremo dalle nostre case, tutti insieme per due ore di “lezione”. Parlerò della mia idea di gelato: semplice, fresco e buono. Ma non sarò solo perché collegati con me ci saranno, giorno dopo giorno, tutti i produttori con i quali collaborano. E sarà dalla loro voce che ascolteremo tutto quello che c’è da sapere sullo zucchero, sulla nocciola, sul latte…
Contadini, imprenditori e anche chef…il sabato e la domenica saremo infatti collegati con degli chef che ci insegneranno qualche trucco in cucina!
Alla formazione non mancheranno anche i momenti di didattica più leggera ed esperienziale, con protagonisti della scena torinese non necessariamente legati al cibo, ma che ci fanno capire che la bellezza, l’allegria e la creatività non vengono a mancare nemmeno nelle situazioni fuori dall’ordinario cime quella che stiamo vivendo.
Ci sono momenti che paiono lunghi, invece sono dei trampolini utili per lanciarsi nel futuro che sarà”
Festival del vino: è un arrivederci, non un addio
Posticipato l’evento sotto la Mole. Gli organizzatori stanno valutando le date alternative e confermano: “la seconda edizione si svolgerà entro ottobre”
In risposta agli ultimi provvedimenti di sicurezza emanati dal Governo nella notte di lunedì 9 marzo e nei giorni seguenti, recanti nuove misure per il contenimento e il contrasto del diffondersi del virus Covid-19 sull’intero territorio nazionale, la Torino Wine Week, prevista dal 27 marzo al 5 aprile, è rimandata a data da destinarsi.
“Abbiamo più date alternative in cui riprogrammare l’evento entro ottobre 2020 – fanno sapere dall’organizzazione – “Vista tuttavia l’incertezza attuale e la rapida evoluzione della situazione, riteniamo più responsabile attendere il ritorno a una maggiore stabilità prima di ridefinire nuove date, in modo da trovare una soluzione che tuteli al massimo le esigenze di tutti i soggetti coinvolti.”
Nella speranza che la situazioni migliori al più presto, Spiriti Indipendenti e Bonobo Events, le due organizzazioni alla regia della Torino Wine Week, comunicano la loro totale adesione alle azioni intraprese dal Governo per fronteggiare l’attuale stato di emergenza sanitaria, concludendo: “In questo momento riteniamo di dover attuare soprattutto un atto di responsabilità civile nell’agevolare al massimo delle nostre possibilità le direttive ministeriali. Questa decisione è a nostro avviso l’unica possibile a fronte dell’emergenza sociale, economica e anche psicologica che sta investendo tutto il Paese.”
Cosa succedeva in città /ACCADDE A MARZO Era il 12 marzo del 1955 quando innanzi al parcheggio di Palazzo Madama, Torino vide per la prima volta la “Seicento”. Duecento macchine del modello della Seicento, attraversarono il centro della città sotto la pioggia, tra migliaia di persone che al loro passaggio la rimirarono con affettuosa compiacenza. La città festeggiò a cuore aperto il nuovo modello FIAT e quando le duecento vetture si fermarono sotto Palazzo Madama, i piloti diedero la possibilità ai cittadini di ammirarle da vicino e di salire al loro interno.
Il 2 marzo 1963 morì dopo quasi un mese di agonia dovuto ad una trombosi fulminea che lo aveva colpito il 5 febbraio, Felice Casorati, uno dei maggiori maestri dell’arte italiana che unì il mistero della sua pittura al rigore architettonico di Torino. Il lutto assunse una gravità e una sensibilità particolari nel cerchio di Torino, dove nei precedenti quarant’anni la sua attività nello studio di via Mazzini 52, fu un elemento incalzante ed uno sprone che contribuì a far scorrere più rapido ed intenso il flusso delle iniziative. Torino, dove arrivò sulla soglia della maturità (1918) divenne la “sua città”. L’atmosfera velata, la luce e la struttura urbanistica del capoluogo piemontese, furono il fulcro delle composizioni “casoratiane”. Casorati trovò in Torino, una città dove la tradizione di aristocratica discrezione e di nobile riserbo si scontrava con le esigenze di una sempre più numerosa e sviluppata società proletaria, un luogo fertile per la sua arte e la sua formazione. Nello studio di via Mazzini 52 (dove esalò il suo ultimo respiro) ed il giardino ombreggiato di Pavarolo, sulle colline dietro Superga, furono composte molte opere tra cui si ricordano : “Silvana Cenni” , “Lo studio”, “Natura morta”.
Sempre nel 63′, più precisamente il 27 marzo 1963, Torino diede il via ufficialmente ai lavori per il nuovo palazzo delle Faccoltà Umanistiche, sede che poi avrebbe preso il nome da tutti conosciuto di Palazzo Nuovo. Furono presenti il Rettore dell’Università, il presidente della Provincia prof. Grosso e l’assessore professoressa Tettamanzi. Dopo la benedizione del vescovo ausiliare monsignor Bottino, i muratori effettuarono la prima colata di cemento iniziando così la realizzazione del palazzo che avrebbe ospitato Giurisprudenza, Lettere e Magistero.
Il 2 marzo 1970 una tragica morte impressionò le cronache della città. Una ragazza di 15 anni rimase uccisa, mentre aspettava il pullman in Corso Casale, negli spari avvenuti tra la polizia e alcuni ladri d’auto. La giovane stava aspettando l’autobus 61 per raggiungere la madre in piazza Vittorio, quando un’auto con a bordo i malviventi sfrecciò davanti a lei inseguita dalla radiomobile della polizia. La sparatoria tra le due auto esplose all’improvviso ed un proiettile raggiunse la ragazzina al fianco, colpendo e purtroppo recidendo l’arteria femorale. Morì dissanguata alcune ore più tardi dopo essere stata portata d’urgenza alle Molinette.
Simona Pili Stella
State a casa adesso, vero?
E adesso che succede? Il rischio principale dell’isolamento sociale è la depressione. Quella che avete causato quando avete isolato, emarginato, bullizzato qualcuno, adesso lo vivrete voi in prima persona. Leggete l’articolo se volete evitarla
Che fare?
Consigli contro la depressione
Addio anche a Messer Tulipano
Alla luce delle ultime disposizioni contenute nel DPCM 9 marzo 2020 per contrastare il diffondersi del virus Covid-19 sull’intero territorio nazionale, comunichiamo che la manifestazione “Messer Tulipano” in programma dal 28 marzo al 1° maggio 2020 al Castello di Pralormo (TO) è stata annullata
Il rammarico è grande, ma la decisione – presa in accordo con l’Amministrazione comunale di Pralormo – è necessaria per tutelare gli ospiti visitatori, gli espositori, i volontari e gli abitanti di Pralormo, il nostro personale e quello del Comune.
Siamo consapevoli che “Messer Tulipano”, giunto alla XXI edizione, sarebbe stato anche quest’anno un importante volano per l’economia di Pralormo e del suo territorio, che nel 2019 ha ottenuto il riconoscimento “Spiga Verde” che premia la tutela del paesaggio e la gestione sostenibile del patrimonio rurale.
Il parco del Castello sarà comunque inondato come sempre di 100.000 tulipani fioriti, peculiarità che gli ha permesso, in occasione del World Tulip Summit tenutosi a L’Aja in Olanda nell’ottobre 2019, di essere inserito nel Circuito Mondiale dei Giardini di Tulipani selezionati dalla World Tulip Society. Sarà possibile ammirare il percorso della fioritura sui nostri canali social, Facebook (Pagine ufficiali: Castello di Pralormo – Messer Tulipano) e Instagram (Pagine ufficiali: @castellodipralormo_official – @messertulipano_official) dove verranno pubblicate le immagini più suggestive del parco.
Gli affezionati visitatori di Messer Tulipano potranno godersi un assaggio di fioritura visitando i comuni di Alba, di Chieri o a Torino in piazza Emanuele Filiberto dove su iniziativa di Consolata Pralormo sono stati donati migliaia di tulipani che daranno mostra di sé dall’inizio della primavera e pennelleranno con i loro vivaci colori le aiuole cittadine.
Giocare nel verde pubblico sarà più bello con Iren
La prima area ad avviare la riqualificazione sarà quella del Valentino, a seguire partiranno tutte le altre. Tutti gli interventi sono indirizzati ad aumentare l’accessibilità e la sicurezza delle attrezzature
UNDICI AREE GIOCO E FITNESS NEI PARCHI CITTADINI SARANNO RIQUALIFICATE
Grazie al contributo di Iren, che ha sponsorizzato gli interventi, il Servizio Verde Pubblico della Città riqualificherà nei prossimi mesi 11 aree gioco e fitness in diversi parchi e giardini. È prevista la sostituzione di attrezzature obsolete o vandalizzate con nuovi attrezzi e giochi e la riparazione della pavimentazioni antitrauma. La prima area ad avviare la riqualificazione sarà quella del Valentino, a seguire partiranno tutte le altre. Tutti gli interventi sono indirizzati ad aumentare l’accessibilità e la sicurezza delle attrezzature.
In diverse aree gioco (Parco del Valentino, Giardino Fausto Coppi, Parco Colletta, Parco Crescenzio, Parco Caduti nei Lager Nazisti) verranno installati a titolo sperimentale in città dei giochi musicali, un’assoluta novità che, si confida, piacerà ai piccoli cittadini.
Questo l’elenco degli interventi:
- Parco del Valentino, area gioco e area fitness viale Ceppi, sostituzione giochi e riparazione pavimentazione
- Parco Cavalieri di Vittorio Veneto (piazza d’Armi), area gioco lato corso Monte Lungo/corso IV Novembre, sostituzione giochi obsoleti e riparazione pavimentazione
- Parco Ruffini, riqualificazione percorso ginnico
- Parco della Pellerina, riqualificazione percorso ginnico
- Parco della Tesoriera, area gioco, riparazione trenino e pavimentazione, aggiunta nuovo gioco
- Parco Vallette, area gioco, sostituzione giochi e pavimentazione
- Strada comunale del Villaretto, area gioco, sostituzione pavimentazione
- Parco Suor Michelotti, Giardino Fausto Coppi, sostituzione giochi e miglioramento pavimentazione
- Parco Colletta, area giochi via Carcano, sostituzione giochi e riparazione pavimentazione
- Parco Crescenzio, area giochi via Nievo, sostituzione giochi
- Parco Caduti nei Lager Nazisti, area giochi, sostituzione giochi e miglioramento pavimentazione.
Periodicamente, la Città di Torino ricerca sponsor per la valorizzazione, la manutenzione e la promozione delle sue aree verdi, giardini e parchi, comprese le aree gioco, gli spazi dedicati ai cani, ma anche la sistemazione di arredi, la cura di fontane e impianti di irrigazione, il potenziamento delle aree fiorite.
Attraverso un “Avviso di ricerca sponsor”, che prevede scadenze mensili per poter presentare una proposta, i soggetti interessati possono contribuire alla cura del verde e del paesaggio urbano.
(foto Mario Alesina)
Peperoni ripieni “Carmagnola Style”
Se in passato siete stati alla sagra del peperone di Carmagnola e vi è venuta l’acquolina in bocca, bene, allora questa ricetta fa sicuramente per voi…
Ingredienti per 4 persone:
4 peperoni rossi carnosi
300gr.di salsiccia di maiale
200gr.di carne trita magra di vitello
1 uovo intero
3 cucchiai di parmigiano
un mazzetto di prezzemolo
un mazzetto di menta
olio evo
sale e pepe q.b.
Preparare la farcitura mescolando in una terrina la carne con la salsiccia, l’uovo, il parmigiano, il trito di prezzemolo e menta, sale e pepe. Lavare i peperoni, tagliare la calotta e tenerla da parte, svuotarli dai semi e dalle parti bianche e riempirli con la farcitura, irrorarli di olio evo, chiuderli con le calotte e infornare a 200 gradi per 30/40 minuti. Servire a piacere con riso in bianco.
Paperita Patty