LIFESTYLE- Pagina 315

Islanda, terra di emozioni

Incontro a Torino con Paolo Cortini

Torino – 90° EST presenta l’Islanda nelle diverse stagioni: le strategie per un grande viaggio d’avventura, i mezzi di trasporto, le regioni più selvagge e i segreti per non mancare l’appuntamento con l’Aurora Boreale. Spedizioni naturalistiche e percorsi 4X4 saranno al centro dell’incontro tenuto da Paolo Cortini. Laureato in Scienze Geologiche, parteciorganizza viaggi naturalistici in Italia e all’estero. L’appuntamento è in programma per giovedì 24 gennaio alle 21.00, a Torino, negli spazi della Biblioteca Educatorio della Provvidenza in corso Trento 13. L’ingresso è libero.

 

Farmacia da viaggio, il kit di medicinali da portare in vacanza

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Anche questo è periodo di vacanze, settimane bianche, capitali europee innevate e candide, ma anche viaggi al caldo verso mete tropicali, al mare o persi nella natura incontaminata, spesso lontano dai centri abitati e dai principali servizi. In base alla vacanza che si è scelto di fare, al posto dove andremo, alle caratteristiche del luogo ma anche in senso generale è preferibile organizzare una piccola farmacia da viaggio, un kit di prevenzione ed intervento qualora si presentasse un imprevisto legato alla salute. Non accadrà, nulla ma meglio essere previdenti!

Sicuramente è consigliato portare con sé un analgesico per un mal di testa, un mal di denti o un mal di schiena, un antipiretico qualora la febbre decidesse di raggiungerci in vacanza, un medicamento contro i problemi creati dal cibo, la dissenteria per esempio, un antibiotico ad ampio spettro, inoltre, è molto utile in caso di infezioni. Sarebbe opportuno poi aggiungere un antistaminico in caso di allergie, bendaggi e disinfettante per piccoli traumi e un collirio qualora ci fossero fastidi agli occhi. Se la meta prescelta è il mare è importante avere una crema protettiva ad alta protezione e pomate contro le scottature, mentre se nel posto dove andremo sono presenti insetti molesti è necessario uno spray che fa da scudo e visto che ci siamo qualcosa a base di ammoniaca in caso di puntura. Molto importanti sono cerotti o pastiglie che contengono scopolamina in caso di mal di mare, d’auto o nausea in aereo. Sarebbe utile, ma solo in casi di episodi più seri, avere con sé il cortisone. Non dimentichiamo inoltre che mal di gola e tosse sono sempre dietro l’angolo e quindi armarsi di rimedi per affrontarli è consigliabile.Molto importante è, soprattutto in caso di malattie personali conosciute e croniche, non fare affidamento sulla convinzione che troveremo il necessario per curarci nel luogo di vacanza, sarebbe davvero una imprudenza. Per problemi sanitari specifici o vaccini obbligatori è necessario rivolgersi al sito della Farnesina, Viaggiare Informati, mentre per la scelta dei farmaci e rimedi sopracitati è importante interpellare il proprio medico. Le farmacie, molto spesso, mettono a disposizione una lista di farmaci, rimedi e consigli, come per esempio salviettine disinfettanti o detergenti particolari, da mettere in valigia. I viaggi sono momenti di relax, arricchimento e divertimento, essere preparati ad ogni imprevisto, o quasi, legato al nostro benessere e alla nostra salute è una promessa di maggiore serenità.

Maria La Barbera

Pennette “risottate” in sugo di calamari

Un primo piatto di pesce per una gustosa cena da “gourmet”
La pasta viene cotta come se fosse un risotto, direttamente nel sugo. Questo tipo di cottura esalta il sapore degli ingredienti e conferisce alla pasta una irresistibile cremosita’. 



Ingredienti 

400gr. di calamari puliti 
300gr. di pennette integrali 
1 grosso pomodoro 
1/2 cipolla 
1 carota 
1 bicchiere di vino bianco secco 
Brodo vegetale q.b. 
2 filetti di acciuga sott’olio 
1 peperoncino 
Prezzemolo, olio, sale q.b. 

Tritare finemente la cipolla e la carota, soffriggere in poco olio in una larga padella. Aggiungere il pomodoro pelato e tagliato a dadini, lasciar cuocere qualche minuto poi, aggiungere i calamari precedentemente puliti e tagliati a tocchetti. Lasciar insaporire e sfumare con il vino bianco. Quando il vino sarà evaporato aggiungere la pasta e mescolare bene, salare poco e coprire con qualche mestolo di brodo caldo. Aggiungere i filetti di acciuga ed il peperoncino. Proseguire come si fa con il risotto, aggiungendo brodo sino a cottura. Prima di servire cospargere con prezzemolo tritato. Servire subito. 

Paperita Patty 

Pennette "risottate" in sugo di calamari

Un primo piatto di pesce per una gustosa cena da “gourmet”
La pasta viene cotta come se fosse un risotto, direttamente nel sugo. Questo tipo di cottura esalta il sapore degli ingredienti e conferisce alla pasta una irresistibile cremosita’. 



Ingredienti 

400gr. di calamari puliti 
300gr. di pennette integrali 
1 grosso pomodoro 
1/2 cipolla 
1 carota 
1 bicchiere di vino bianco secco 
Brodo vegetale q.b. 
2 filetti di acciuga sott’olio 
1 peperoncino 
Prezzemolo, olio, sale q.b. 

Tritare finemente la cipolla e la carota, soffriggere in poco olio in una larga padella. Aggiungere il pomodoro pelato e tagliato a dadini, lasciar cuocere qualche minuto poi, aggiungere i calamari precedentemente puliti e tagliati a tocchetti. Lasciar insaporire e sfumare con il vino bianco. Quando il vino sarà evaporato aggiungere la pasta e mescolare bene, salare poco e coprire con qualche mestolo di brodo caldo. Aggiungere i filetti di acciuga ed il peperoncino. Proseguire come si fa con il risotto, aggiungendo brodo sino a cottura. Prima di servire cospargere con prezzemolo tritato. Servire subito. 

Paperita Patty 

I segreti della pasta fatta in casa al Torino Outlet Village

Con la collaborazione dello Chef Fabio Lepiani Esposito docente di StudioFood33, realtà torinese dalla maturata competenza nel mondo della food and cooking experience, gli iscritti alla masterclass potranno cimentarsi nel realizzare pasta ripiena, di semola e quella colorata sotto la supervisione di occhi, e mani, esperte. Il programma completo del pomeriggio prevede un primo momento di accoglienza e presentazione; successivamente lo chef Fabio Lepiani Esposito si esibirà in un Cooking Show delle tre tipologie di pasta che i partecipanti andranno a realizzare: pasta ripiena, pasta di semola, pasta colorata. Gli aspiranti chef per un giorno verranno poi suddivisi in vere e proprie brigate, come nelle cucine dei ristoranti più blasonati, e si metteranno alla prova nella preparazione della pasta fatta in casa. Al termine della classe la pasta verrà cucinata e sarà possibile degustare le proprie creazioni. Il corso è gratuito, basterà contattare l’info point al numero 011 19234780. Posti limitati.

Conoscere i vini con Go Wine

Al Ristorante Sol Levante Fusion di Via Nizza 1 

Informiamo che Go Wine promuove in Torino, presso il Ristorante Sol Levante Fusion di Via Nizza 1 (sollevantetorino.it), a partire da fine gennaio, un nuovo corso di degustazione base dedicato alla conoscenza e alla degustazione del vino. Il corso si sviluppa in cinque serate e avrà inizio martedì 29 gennaio: si propone di sviluppare il rapporto tra vitigno-vite-territorio, con un messaggio di carattere divulgativo che possa fornire nozioni utili anche per riconoscere e valutare le diverse tipologie di vino. Nel corso di ogni appuntamento si potranno degustare 5 tipologie di vini a seconda del tema trattato: protagonisti delle serate vini bianchi, vini rossi, grandi rossi italiani (alla presenza di un produttore) e vini da meditazione. Il costo di partecipazione è di euro 150,00 e comprende, oltre al corso con tutte le lezioni e le degustazioni, l’iscrizione all’Associazione Go Wine valevole fino al 31 dicembre 2019, 6 bicchieri da degustazione mod. Carrè ed il volume “Cantine d’Italia”.

Di seguito il programma generale del corso

Prima serata: martedì 29 gennaio 2019 ore 20.30
INTRODUZIONE ALLA DEGUSTAZIONE 

Seconda serata: martedì 5 febbraio 2019 ore 20.30
IL RAPPORTO VITIGNO–VINO–TERRITORIO; VINI BIANCHI

Terza serata: martedì 12 febbraio 2019 ore 20.30
IL LAVORO IN VIGNA; VINI ROSSI 

Quarta serata: martedì 19 febbraio 2019 ore 20.30 
IL LAVORO IN CANTINA; GRANDI ROSSI ITALIANI; INCONTRO CON UN PRODUTTORE

Quinta serata: martedì 26 febbraio 2019 ore 20.30 
IL TURISMO DEL VINO; VINI DA MEDITAZIONE

Per informazioni e iscrizioni:
Associazione Go Wine – Ufficio Corsi – tel. 0173 364631 – fax 0173 361147
ufficio.corsi@gowinet.it – www.gowinet.it

Le appetitose linguine con fave e salsiccia

Un’idea per un primo piatto insolito e gustoso?

faveLinguine fave e salsiccia.

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Ingredienti per 4 persone:

320gr. di linguine o trenette

400gr. di fave fresche o surgelate

300gr. di salsiccia o salamella

Cipolla, sale,pepe, olio

1 ciuffetto di menta.

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Sbollentare le fave (conservare un mestolino di acqua di cottura), privarle della pellicina, lasciar raffreddare e frullarne meta’ con l’acqua di cottura, il ciuffo di menta, sale, pepe. Nel frattempo soffriggere un pezzetto di cipolla con un cucchiaio di olio, aggiungere la salsiccia ridotta a pezzettini, lasciar rosolare, unire il pure’ di fave e le fave intere rimaste. Cuocere la pasta al dente e spadellarla nel sugo. Servire con pecorino grattugiato fresco.

 

Paperita Patty

(Foto: il Torinese)

Piemonte, dove la passione per le vie ferrate è di casa

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Il Piemonte è casa di alcune tra le vette più suggestive della nostra penisola e negli ultimi 10 anni ha colmato anche il distacco con le regioni delle Alpi Orientali rispetto al numero e qualità delle vie ferrate presenti. Per gli appassionati di itinerari attrezzati, l’offerta del Piemonte è quanto mai completa e offre molte opportunità in tutte le province della nostra regione.

Abbiamo parlato con Sergio Vecchi, appassionato e fondatore del sito specializzato ferrate365.it che raccoglie oltre 350 relazioni di itinerari, sulla situazione delle vie ferrate nella nostra zona: “Rispetto ai primi anni in cui salivo vie ferrate, il Piemonte è ora una delle destinazioni d’obbligo per chi è appassionato di questo tipo di attività” ha dichiarato. “L’attenzione posta dai comuni montani piemontesi è aumentata e ne sono la prova le vie aperte negli ultimi 2-3 anni tra cui la bella salita allo Chaberton vicino Claviere, la Ferrata di Pont Canavese e la meno conosciuta Ferrata di Rocca Candelera”. Le vie ferrate piemontesi sono generalmente itinerari atletici e impegnativi che richiedono buona preparazione fisica e una discreta capacità tecnica di arrampicata. Sulle Alpi Marittime nel cuneense sono presenti 7 vie ferrate (tra cui la storica all’Oronaye sul confine), in provincia di Torino sono presenti 15 itinerari. Sul versante orientale della regione, Biella ha installato 5 itinerari mentre Vercelli e Verbania 4 cadauna. Il periodo consigliato per percorrere queste vie sono le mezze stagioni e l’estate per gli itinerari ad alta quota.

 

Uova ripiene all’antica

uovaFresche e saporite 

Ingredienti (per 4 persone)

 4 uova sode – 1 scatoletta di tonno sott’olio – 1 cucchiaio di capperi – 1 cucchiaio di maionese – Prezzemolo – Sale q.b. – Olive per decoro.

 

Tagliare a meta’ le uova, togliere il tuorlo e disporle su un piatto. Frullare per qualche secondo i tuorli, il tonno, i capperi, il prezzemolo ben lavato e  la maionese, aggiustare di sale. Riempire le uova con il composto e decorare con un’oliva e, a piacere, con  maionese in tubetto. Conservare al fresco.

E voila’, in poche mosse il piatto  e’ servito.

 

Paperita Patty

Toni “Fuoribordo” e lo spaventapasseri

Quando ho conosciuto Toni “Fuoribordo”? Sapete che non saprei cosa rispondervi? Praticamente lo conosco da sempre, fin dai tempi di quando eravamo ragazzini ma poi ci siamo persi di vista. Ricordo quando si andava alle elementari, a Strambino. Era il più alto di tutti. Magro, allampanato, sempre con i pantaloni corti, d’estate come in inverno. Il suo vero nome era Antonio. E di cognome faceva Brodino. Che ridere! Quante battute si sprecavano. Lui, a dire il vero, non se la prendeva più di tanto. Un’alzata di spalle, qualche smorfia e solo con quelli più insistenti muoveva la mano destra come per scacciar via quegli importuni che l’infastidivano, così come si fa con le mosche. Poi siamo cresciuti e le nostre vite presero strade diverse. Io a Ivrea e poi a Torino. Toni un po’ qua e un po’ là, tra canavese, biellese e i paesi del riso attorno a Vercelli. Ho saputo, un po’ di tempo fa, che si era messo con Marinetta e che non sono finiti bene. Sì, proprio la Marinetta, quella fuori di testa che stava nella cascina in contrada dei Pioppi. Un caratteraccio, quella! Già da ragazzina sembrava più un maschiaccio. Tirava la coda ai gatti, infilava le rane nella canonica di Don Germano, metteva le puntine da disegno sulle sedie della biblioteca comunale. Era tremenda. Crescendo, non era certo migliorata. Anzi, per quanto possibile, peggiorò. Per di più, quasi le mancasse un difetto per completare il quadro, aveva rubato i soldi raccolti per la fagiolata di carnevale dal pentolone della signora Paolini, la presidente del comitato dei festeggiamenti.

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Con il malloppo – oltre trecento mila lire – era andata in Liguria, spendendoli tutti in pranzi, bevute e sale da ballo. Offriva a destra e sinistra, mostrandosi generosa con quel denaro che non era suo. Anche Toni, grazie anche ad un’adolescenza piuttosto turbolenta, mostrò tutta la sua originalità. Vestiva in modo eccentrico, prediligendo colori sgargianti e fogge a dir poco improbabili. Cappelli alla borsalino, scarpe con le ghette e una incontrollabile passione per le barche a motore. Incontrollabile perché, se da piccolo la manifestava a parole, crescendo era passato a dimostrazioni ben più concrete e “materiali”: era finito più volte in gattabuia per furto di motoscafi sui laghi di Viverone e di Candia. Si sospettava che fosse anche coinvolto nella misteriosa sparizione di una barca a motore dalle rive del Sirio ma non c’erano prove sufficienti per dimostrare un suo coinvolgimento. Così Antonio Brodino diventò, grazie ai “meriti” acquisiti sul campo, Toni “Fuoribondo”, compiacendosi di quel suo soprannome. Lui e Marinetta si conobbero in una serata di tanghi e mazurke all’Imperial, un dancing all’aperto della riviera di Viverone. Tra musica e zanzare, birre e coregoni alla griglia, scattò la scintilla tra i due e sbocciò l’amore. Come travolti da un temporale d’estate, unirono le vite e le abitudini, trasformandosi in breve tempo in una sorta di Bonnie & Clide a cavallo tra la Serra, le risaie e i monti. Lei si specializzò in piccole truffe, lui aggiunse alle imbarcazioni anche delle motoseghe e qualche calesse. Di questi ultimi ne rubò un paio tra Torre Balfredo e San Bernardo, abbandonandoli in aperta campagna dopo aver realizzato di non poterli  rivendere e nemmeno ottenere dai legittimi proprietari  un seppur minimo riscatto. Fu il maresciallo Caramboli a porre fine alle imprese truffaldine dei due. Le indagini furono piuttosto lunghe e meticolose ma, grazie a una soffiata, i due furono pizzicati nei campi tra Maglione e Moncrivello dove avevano alleggerito di una mezza dozzina di oche un contadino della zona. In realtà Toni e Marinetta una possibilità di fuggire l’avevano avuta ma non si fidarono a percorrerla per colpa di uno spaventapasseri.

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Era notte inoltrata e una luna tonda e grossa illuminava la campagna, allungando le ombre degli alberi. I carabinieri – il maresciallo e gli appuntati Mastini e Castrovillari – li avevano quasi accerchiati e ai due malviventi era rimasta un’unica possibilità di farla franca, dileguandosi nel buio del sentiero dietro la cascina dove avevano “prelevato” i pennuti. Ma c’era quell’uomo grande e grosso, ritto come un palo e con le braccia larghe, che stava là davanti a loro, impedendone la fuga. Il passaggio era stretto e non potevano tornare indietro. Il riverbero della luna impediva loro di vederlo in volto ma intuivano che sotto quel cappellaccio calcato in testa quello li stava squadrando con un fare tutt’altro che benevolo. Toni gli gridò: “Facci passare, brutto demonio. Siamo armati e non sai cosa ti potrà accadere. Fatti da parte!”. Ma quello niente. Muto e ostinato se ne stava lì, con le braccia larghe, pronto a ghermirli. Marinetta era ammutolita dalla paura e Toni tentò un ultima volta di far spostare l’uomo, minacciandolo: “Ti sparo! Adesso ti scarico la pistola addosso!”. Ovviamente i due non avevano nessuna arma e mai ne avevano avute, essendo sì ladri e truffatori ma del tutto incapaci di far del male al prossimo. Di fronte all’immobilità caparbia e risoluta di quel tipo che non parlava, non si muoveva e stava lì davanti a loro, fuggirono in direzione opposta finendo così tra le braccia dei carabinieri. Processati e condannati per direttissima ad una pena nemmeno troppo severa, uscirono di galera un paio d’anni dopo. Marinetta mise la testa a posto, sposò Ubaldo Sgarroni, sacrestano di San Grato, e aiutò come perpetua il vecchio Don Germano, facendosi perdonare per gli scherzi delle rane di quand’era ragazzina. Toni trovò anch’esso un lavoro. Meccanico motorista all’imbarcadero di Viverone. Così poteva occuparsi dei fuoribordo senza per questo macchiarsi la fedina penale com’era accaduto nella sua vita precedente. In cuor suo rimase fedele a Marinetta e non ebbe altre storie. Anzi, a dire il vero, conobbe una signora, rimasta vedova. Abitava in una cascina di Borgomasino. Non se ne fece niente, però. Tra i campi  lì attorno c’erano diversi spaventapasseri. Troppi per Toni  che preferì abbandonare i possibili affetti, evitando nuovi e spiacevoli incontri.