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Senior Italia FederAnziani: frena aumento spesa sanitaria, crescono farmaci a carico dei cittadini

Nel periodo preso in considerazione continuano a diminuire ricoveri (-400.000) e dipendenti dell’SSN (-13.500), mentre aumentano di 962.000 gli stranieri residenti in Italia; boom di farmaci per ipertensione (+74,2%), colesterolo (+183,9%), diabete (+57,1%), e depressione (+68%)

anziani2Anche quest’anno Senior Italia FederAnziani, attraverso il suo Centro Studi SIC Sanità in Cifre, ha messo sotto la lente d’ingrandimento i numeri della Sanità italiana. In ambito generale si è visto che crescono popolazione e indice di vecchiaia, numero di ricette e consumo dei farmaci per diverse patologie (ipertensione, diabete, depressione, colesterolo); in lieve calo le prestazioni specialistiche (-62.675.000). Sfonda i 110 euro ogni anno la spesa dei cittadini per l’acquisto di farmaci. Sono alcuni degli elementi salienti del Compendio SIC Sanità in Cifre 2014 che apre una finestra, nella Giornata Mondiale del Cancro, anche sulle patologie oncologiche

Molto preoccupante il +4,7% nel tasso di incidenza dei tumori in Italia rispetto alla media UE, salito nel nostro paese a 278,6 su 100.000 abitanti. Schizza a +23% rispetto alla media UE il tasso di incidenza del cancro al seno (pari a 91 su 100.000 abitanti), per quanto riguarda le donne, mentre per quanto riguarda gli uomini, quello alla prostata è -2,8% rispetto alla media UE (pari a 68 su 100.000 abitanti); in Italia nel 2012 sono state effettuate oltre 3,7 milioni di prestazioni specialistiche ambulatoriali oncologiche (+16,8% rispetto al 2011); secondo i Registri della Salute di Senior Italia, i cui risultati sono inclusi nel Compendio SIC, il 41,9% degli intervistati (over 65), ha avuto una diagnosi di tumore in famiglia nel corso della sua vita; il 14,4% del campione convive con una pregressa diagnosi di tumore. La modalità terapeutica più diffusa nel nostro campione per fronteggiare il tumore è stata quella chirurgica: il 59,2% di chi ha avuto una diagnosi positiva nell’ambito del campione intervistato ha subito un intervento chirurgico. In 13 delle 21 Regioni Italiane le attività di screening di primo livello per cervice uterina, mammella e colon retto risultano inadeguati.

“Il dato delle patologie neoplastiche superiore alla media UE è un dato che deve far riflettere le istituzioni nazionali e regionali sulla necessità di investire ancora di più sulla prevenzione e sugli screening, su cui alcune Regioni non sono in linea con gli obiettivi dati – dichiara Roberto Messina Presidente di Senior Italia FederAnziani – Anche le associazioni di pazienti possono fare molto, promuovendo iniziative volte all’accrescimento della consapevolezza dei cittadini-pazienti rispetto ai corretti stili di vita e alle sane abitudini quotidiane. Senior Italia prova a fare la sua parte: stiamo portando avanti su tutto il territorio nazionale una campagna informativa sulle patologie oncologiche e parallelamente la campagna Due passi in centro dedicata all’importanza dell’attività fisica per la prevenzione delle patologie croniche e di quelle oncologiche”.

Il Rotary Torino Lagrange all’Automotoretrò

rotaryParteciperà alla Fiera con l’esposizione di diverse auto d’epoca a pedali accuratamente restaurate, quali ad esempio una Rosca F1 del 1966, una Ferrari Dino 156 passando per una Citroen Ds del 1958

 

Il Rotary Torino Lagrange sarà presente ad Automotoretrò, il Salone dell’auto d’epoca, giunto ormai alla sua trentaquattresima edizione. Dal 12 al 14 febbraio presso il Lingotto Fiere di Torino, le vetture che hanno fatto la storia del design automobilistico del secolo scorso saranno l’attrazione del fine settimana torinese. La partecipazione del Club al Salone, che ogni anno attira oltre 65 mila visitatori e coinvolge più di 700 espositori, segna un ulteriore importante passo nel percorso iniziato lo scorso ottobre volto al sostegno della Fondazione “Crescere insieme al Sant’Anna Onlus”, attiva nella raccolta fondi per supportare, tra le altre cose, la ristrutturazione e l’ampliamento del Reparto di Neonatologia e Terapia Intensiva dell’ospedale nonché lo studio scientifico nel campo della Neonatologia.

 

Il Rotary Torino Lagrange parteciperà alla Fiera con l’esposizione di diverse auto d’epoca a pedali accuratamente restaurate, quali ad esempio una Rosca F1 del 1966, una Ferrari Dino 156 passando per una Citroen Ds del 1958 e, grazie alla partnership con la Ziccat, esporrà al pubblico deliziose composizioni di cioccolato. 

 

Jonathan Bessone, Presidente del Club Rotary Torino Lagrange: “È per noi motivo di grande soddisfazione ed orgoglio poter partecipare adrotary l2 un evento internazionale di così grande rilievo con l’obiettivo di sostenere la Fondazione Crescere Insieme al Sant’Anna Onlus nel suo progetto più importante di ristrutturazione del reparto di neonatologia dell’ospedale Sant’Anna di Torino uniti dal desiderio di contribuire al bene comune.”

 

Dott. Daniele Farina, Presidente della Fondazione Crescere Insieme al Sant’Anna e Direttore del Dipartimento di Ginecologia ed Ostetricia dell’Ospedale Sant’Anna di Torino: “Questa collaborazione con il Rotary Club Torino Lagrange continua con grande successo verso gli importanti obiettivi che ci siamo posti. Grazie alla presenza di uno stand dedicato a questo importante evento inter- nazionale riusciremo a dare ancora più visibilità al nostro comune progetto Cresciamo Insieme, volto a sostenere la Fondazione nella ristrutturazione della nuova Terapia Intensiva Neonatale che vedrà la luce nei prossimi mesi”.

 

Lo Stand del Rotary Torino Lagrange si trova nel Padiglione 2. L’intero ricavato sarà destinato alla Fondazione “Crescere insieme al Sant’Anna Onlus”.

 

Per ulteriori informazioni: www.rotarytorinolagrange.it

La Regione e la riforma delle Ipab

anziani danzaL’obiettivo è quello di rilanciare la loro attività di servizio  a fronte di una domanda in  aumento a causa di una popolazione che invecchia sempre più

La Regione Piemonte intende attuare la riforma  delle Ipab, le  Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza dedicate alla cura degli anziani e degli infermi. Sul territorio sono 274, tra residenze per anziani e anche per minori, scuole materne. Secondo un recente disegno di legge dovrebbero essere sotto il controllo della Regione, trasformate giuridicamente in aziende pubbliche di servizi alla persona e in istituzioni private in base a criteri economici e considerando il patrimonio immobiliare consolidato in una storia di secoli, che supera i 200 milioni di euro.L’obiettivo è quello di rilanciare la loro attività di servizio  a fronte di una domanda in  aumento a causa di una popolazione che invecchia sempre più.

“TORINO E’ LA NOSTRA CITTA’”. FIRMATO DAI CENTRI ISLAMICI E DAL SINDACO UN “PATTO DI CONDIVISIONE”

Torino è una città interculturale dove sono diffuse le iniziative che valorizzano il pluralismo come elemento di dialogo, mutuo riconoscimento e rispetto tra le diverse comunità religiose

islam

Da dieci anni è attivo il Comitato Interfedi. Da oltre vent’anni nelle scuole pubbliche è riconosciuta la possibilità di avvalersi di regimi alimentari specifici per gli alunni di fedi diverse. Negli ospedali è riconosciuta la presenza di ministri di culto di altre religioni oltre a quella cattolica. Una sala di preghiera per i fedeli musulmani è stata di recente allestita allo scalo aeroportuale. Nei cimiteri cittadini è possibile la tumulazione rituale per tutte le confessioni che ne facciano richiesta, oltre a quelle che hanno l’intesa con lo Stato.

 

Le differenti celebrazioni religiose, dal Natale al Ramadan, vedono collaborazione, scambio e comune partecipazione. La festa di Eid-Al-Fitr in occasione del Ramadan, da otto anni è aperta ai saluti laici e civili del Sindaco e delle autorità istituzionali e a quelli delle altre principali fedi religiose cittadine: il rappresentante del Vescovo, la Comunità ebraica, le Chiese protestanti.

Il ‘Patto di condivisione’ – sottoscritto oggi da venti Associazioni in rappresentanza degli oltre 35mila cittadini di fede islamica residenti a Torino – si concentra su alcune azioni specifiche: la costituzione di un Coordinamento permanente con le comunità religiose e la Città; la presenza presso i luoghi di culto islamici di spazi informativi istituzionali e relativi alle attività della città; l’organizzazione di giornate ”Moschea aperta, spazio per tutti” e la promozione di iniziative per la istituzione della “giornata europea Moschee aperte”. 

 

(Foto: il Torinese)

ITALIABIO, l'amore per la terra dà buoni frutti!

 GARAU2IL MONDO DEL BIO / di Ignazio Garau *

 

BIOFACH è l’occasione per i produttori e gli operatori di tutto il pianeta di presentarsi, esponendo tutto ciò che il mercato ha oggi da offrire a proposito di prodotti sani, deliziosi e innovativi. Un’occasione per scambiare opinioni e visioni sull’evoluzione del biologico

 

 

Dal 10 al 13 febbraio 2016 il Centro Esposizioni Norimberga metterà di nuovo il biologico sotto i riflettori, presentando il bio di oggi ebiofach2 anticipando quello che sarà domani. BIOFACH è l’occasione per i produttori e gli operatori di tutto il pianeta di presentarsi, esponendo tutto ciò che il mercato ha oggi da offrire a proposito di prodotti sani, deliziosi e innovativi. Un’occasione per scambiare opinioni e visioni sull’evoluzione del biologico.

 

Anche ITALIABIO sarà presente negli spazi dell’azienda AMICO BIO, che quest’anno festeggia i 20 anni di attività, nella Halle 4 – stand n. 261 del padiglione fieristico della città bavarese. Per la nostra Associazione é l’occasione di presentare alcuni dei progetti e delle attività su cui siamo impegnati in questi mesi e di cui vi diamo una prima anticipazione.

 1.      BioSlow

 

Un Progetto Euromediterraneo per dare rappresentanza ai territori, che favorisce la nascita delle Comunità del Bio e la collaborazione tra gli agritutori e i cittadini per far nascere l’economia sostenibile.  Un progetto che nasce dai territori e dalle comunità locali per promuovere la crescita sostenibile e la felicità delle persone. Il Cibo é l’opportunità per sviluppare un’economia che privilegia il lavoro e promuove la qualità dei territori, la qualità delle produzioni, la qualità della vita. L’agricoltura biologica diviene modello culturale, oltre che colturale. Con BioSlow si sviluppano nuove relazioni tra territori urbani e territori rurali. L’intera società, da quella locale a quella globale, è coinvolta nel piu’ grande ridisegno dei modelli economici di tutti i tempi, in conseguenza della limitatezza e dell’accessibilità alle risorse disponibili. Il “Territorio” è il riferimento imprescindibile per dare vita a una nuova economia.

BioSlow euronetwork for happiness!

 

2.      BottegainBio

biofach1Il biologico cresce, cessa di essere consumo riservato a pochi per diventare scelta quotidiana per molti, donne e uomini, che decidono di privilegiare la qualità, il rispetto della salute di se stessi oltre che dell’ambiente e scelgono di acquistare le produzioni dell’agricoltura biologica. Con ITALIABIO i produttori biologici sono protagonisti di un progetto di ricostruzione dell’alleanza con i cittadini e di riorganizzazione della filiera distributiva. La BottegainBio è il punto di incontro dove nasce una nuova collaborazione tra produttori e consumatori, lo spazio dove scoprire e trovare le diverse produzioni biologiche e tipiche dei territori italiani. BottegainBio è la nuova opportunità per i produttori biologici e la nuova offerta per i cittadini attenti e consapevoli!

 

3.      Nel segno del Bio

 

Nel segno del Bio è il marchio che sarà utilizzato per evidenziare le buone produzioni biologiche: dai “gioielli” selezionati da ItaliaBio (produzioni di eccellenza rappresentative di un territorio), ai prodotti da “adottare” per sostenere l’opera di resistenza di chi ha scelto l’agricoltura biologica per salvare culture&colture, da offrire e condividere con chi rifiuta un processo di globalizzazione che tende a massificare e banalizzare il cibo come i comportamenti di noi tutti. L’Italia è una delle aree più vocate per l’agricoltura dove è più facile e naturale fare agricoltura biologica.

 

4.      BioStreet Food

 

Negli ultimi anni sta ritornando in auge il “cibo di strada”, mangiare passeggiando, mangiare con le mani, facendo la spesa, chiacchierando dei fatti di tutti i giorni, gustando intingoli e preparazioni che appartengono alla ricca tradizione italiana. Mai come oggi il cibo, anche il più povero, è stato investito di una forte carica culturale. Sta avvenendo un cambio di look dei piani terra delle città, evidenzia il Censis nel suo 49° Rapporto annuale, pubblicato nel dicembre 2015. Diminuiscono gli esercizi commerciali tradizionali (ferramenta, macellerie, abbigliamento, librerie, calzature, articoli sportivi, ecc.) e crescono i take away, i ristoranti, i bar, le gelaterie e pasticcerie. Minori investimenti e la maggiore pervasività del cibo nella nostra vita quotidiana, sono alla base della crescita di queste nuove attività, evidenzia il rapporto Censis. Una tendenza che è anche l’occasione per valorizzare prodotti, abitudini e cultura del nostro paese. Un progetto che ITALIABIO sta sviluppando in collaborazione con alcune aziende piemontesi attive nel settore della lavorazione dei prodotti agroalimentari e nella produzione di attrezzature specifiche per l’attività di somministrazione su strada. Tecnologia e innovazione per valorizzare una tradizione di cui il nostro paese può a buon titolo vantarsi: quella del mangiare di strada.

 

 

* Presidente ITALIABIO

ciao@italiabio.net

 

 

nella foto: la sottoscrizione di un accordo di collaborazione tra ITALIABIO e la SEINOX srl di Bollengo (TO), azienda specializzata nella produzione di attrezzature in acciaio per le attività commerciali e la ristorazione

 

 

 

800 richieste da tutta Italia per adottare i cuccioli di pitbull

canileSolo sabato, ben 85 visite di possibili affidatari. I 32 cani,  vivevano in condizioni di degrado
 

Al canile municipale di strada Cuorgné sono già arrivate 800 mail di richiesta per adottare i pitbull messi sotto sequestro dopo l’operazione della polizia municipale, il 13 febbraio scorso, in un appartamento di via Martorelli, a Torino. Tante le telefonate da tutta Italia e, sabato, ben 85 visite di possibili affidatari. I 32 cani vivevano in condizioni di degrado. Ora si attendono ora le disposizioni della magistratura. In Comune l’opposizione critica però l’amministrazione torinese: “La questione era stata sollecitata da due anni – afferma il capogruppo di Forza Italia, Andrea Tronzano – E nonostante le segnalazioni non era stato fatto nulla, in particolare sulle verifiche delle condizioni igienico-sanitarie dell’appartamento”.

Cara cicca quanto ci costerai? I commenti dei torinesi alle multe anti-mozzicone

sigaretta ragazzaLe considerazioni dei torinesi riguardano anche la difficoltà di far rispettare il divieto e la necessità di prendere provvedimenti, ad esempio, anche sui marciapiedi sporcati dai cani

 

Gettare a terra un mozzicone di sigaretta o qualche cartaccia, da qualche giorno costerà caro: fino a 300 euro. Abbiamo chiesto ai nostri lettori sulla pagina Facebook del Torinese le loro opinioni sulla nuova sanzione e abbiamo ricevuto centinaia di risposte. Eccone alcune. Le considerazioni dei torinesi riguardano anche la difficoltà di far rispettare il divieto e la necessità di prendere provvedimenti, ad esempio, anche sui marciapiedi sporcati dai cani.

 

Mauro Alfredo
Mauro Alfredo Quando escono leggi simili ( che ovviamente sono fatte solo ed esclusivamente per fare cassa e nulla hanno a che vedere con il concetto di pulizia delle città ) penso sempre a un paio di questioni che andrebbero prese in considerazione 1 io sono un fumatore e intendo restare tale ,pago le sigarette 5.20 € al pacchetto per ogni singolo giorno , essendo un fumatore mi si accusa di gravare sul sistema sanitario al che mi faccio un conto è dico spendo ogni anno € 1898 solo di sigarette poi essendo artigiano Inps Inail pago tassa raccolta rifiuti casa officina ecc ecc tenendo presente che i filtri delle sigarette sono biodegradabili realizzati in pura cellulosa tenendo presente che il costo delle sigarette è al 89% fatto da tasse tenendo presente che nella mia intera vita con immancabili aumenti sigarette ho aiutato come tutti i fumatori i terremotati gli alluvionali ecc ecc tenuto presente che se i soldi spesi fossero usati per pagare operatori ecologici che veramente tenessero pulita la città vivremmo in luoghi pulitissimi ma ammesso e non concesso che volessi comportarmi civilmente e decidessi di buttare mozziconi in cestini mi si accusa di essere un incendiario potenziale credetemi ma veramente dal profondo del mio cuore scatta un irrefrenabile Ande a pievlu an tal cul ( per i non Torinesi usate la fantasia Emoticon wink

Luciana Neftci
Luciana Neftci Bene. Mi piacerebbe però’ vedere qualcuno che mette delle multe ai vari incivili in giro per le città’ non solo per le cicche cartacce ma anche per i padroni degli animali per i petardi ecc ecc…. mi piacerebbe anche che poi qualcuno le pagassero. Soprattutto alcune categorie di persone che,forti del fatto che non hanno niente, se ne infischiano e lo fanno anche per dispetto. Questa e’ una nazione che è’ capace solo di mettere sanzioni e balzelli vari…poi però non si vede mai nessuno che fa rispettare la Legge di turno. E non parlate di educazione individuale perché’ noi italiani capiamo solo le cose quando ci toccano in tasca…

Yo Francys
Yo Francys Penso che il senso civico dovrebbe consentire di rispettare queste buone regole senza esserne obbligati.. Ma poiché noi italiani non abbiamo il senso civico sviluppato, abbiamo bisogno di disciplina… A patto che questa disciplina venga attuata…

Giuseppina Scibinico
Giuseppina Scibinico Non piovendo da mesi, i marciapiedi di Torino sono una sozzeria incredibile, cacche di cani, sputi di giovani e anziani, cicche di sigarette dei fumatori …camminare senza pestare qualcosa è diventato un miracolo …

1 risposta
Ines Elisa Masoero
Ines Elisa Masoero siii certoo! ogni 50 mt dovrebbe esserci un vigile che controlla chi butta le cicche, chi lascia i cani fare di tutto, gli umani che fanno di tutto, i brutti maiali che sputano per terra e chissà quali altre cose. Ma non dovrebbero pagare una multa, ma lavorare e pulire marciapiedi e muri. mettere dei vasi con i fiori, eccc…..

Enrica Shakti Colombi
Enrica Shakti Colombi Giustissimo! Chiederei però al Comune di Torino di mettere qualche posacenere per le strade. Se no si rischia di dare fuoco a qualche cestino. I distratti che rischiano di buttare qualche mozzicone acceso in un cestino pieno di carta ce ne sono di sicuro.

Marina Manfrin
Marina Manfrin Abito nella nuova zona Politecnico, quasi tutte le mattine passano i vigili per dare le multe per divieto di sosta o finto intralcio. I marciapiedi sono latrine per cani. Raccolta rifiuti (considerato quello che paghiamo) inesistente.

Monica Rossi
Monica Rossi A me piacerebbe sapere come mai con tutti gli spazi creati appositamente, continuano ad esserci i marciapiedi devastati dalle cacche dei cani!!!! E le multe?????? Boh!!! Vediamo cosa succederà con le cicche!!

Sabrina De Leo
Sabrina De Leo Penso che sia giusto, anche se è triste constatare che non abbiamo ancora capito che il mondo è casa di tutti noi e non dovrebbe esserci qualcuno che controlla se abbiamo buttato la carta e il mozzicone delle sigarette nel cestino… dovrebbe essere una cosa che ci viene naturale….

Ernesto Nicolosi
Ernesto Nicolosi Minchiate: finisce come le multe ai padroni dei cani che non raccolgono le deiezioni dei loro animali. Meglio continuare con i divieti di sosta: è più facile!

Michela Di Stefano
Michela Di Stefano X tornare a bomba ricordate anche di fare i passaggi e le discese x gli invalidi e carrozzine che x muoversi è meglio stare chiusi in casa VERGOGNATEVI. a ma già li bisogna spendere nn si guadagna. E gli invalidi rimangono a casa o viaggiano x le strade con il rischio di essere investiti e pure MULTATI. E quante c’è ne.

Maria Contarino
Maria Contarino Verissimo nn sono solo cicche.. che vedi in giro ..c’è di tutto ..ai giardini nn puoi camminare che c’è la caccia dei cani ..I spazzini invece di pulire stanno al bar ..x me buttano lo stesso cicche e tutto …a me arrivano sul balcone le cicche cenere e tutt’altro.

Daniela Brio
Daniela Brio Quanta ipocrisia.
Nelle famiglie dette normali queste cose capitano spesso…

Anna Longato
Anna Longato si va benissimo leducazione ci deve essere ma per tutti anche per chi sputta a terra e se ne vedono ti fanno perfino rebaltarti lo stomaco e chi piscia lasciamo perdere ci sarrebero di cose vogliono che non si gettono i mozziconi a terra i cistiniiiiiiiiiiiiiiiiiii dove sono cominciate dare fazzoletti a quei porci che sputano

Dilva Bianco
Dilva Bianco sono d’accordo per le multe, sporcizia da evitare e il fumo nuoce alla salute e aumenta l’affollamento nella sanità pubblica che sarebbe di tutti, anche di chi non ha mai fumato

Eliana Fontana
Eliana Fontana Ke sarebbe ottimo !!!le facessero !! Anke se x imparare l educazione nn dovrebbe essere necessario ricorrere a questi mezzi !!l educazione é fondamentale in tt le cose !!ma è una dote ke poki hanno !

Walter Constantino
Walter Constantino Che siamo il paese dei balocchi, non fanno le multe per le deiezioni dei cani, extracomunitari che urinano in ogni luogo ecc.ecc.

Francesco Usai

 

Francesco Usai Giusto!…penso sia una cosa giusta! Un po’ di civiltà….e sapete che dico…che dovrebbero fare anche la multa a chi non raccoglie le cacche dei cani se non esiste già una sanzione per essa!

 

GREENPEACE IN ALTA QUOTA: NO ALLE SOSTANZE PERICOLOSE NELL'ABBIGLIAMENTO OUTDOOR

greenpeaceGreenpeace Torino sceglie la Val Chisone per dire no ai PFC nell’abbigliamento outdoor

 

Dalle località sciistiche ai parchi urbani, dai boschi ai monti di tutta Italia gli attivisti di Greenpeace e gli amanti della natura si sono uniti per protestare contro la presenza di sostanze chimiche pericolose e persistenti, dannose per la salute e l’ambiente, nei prodotti dei maggiori marchi del settore outdoor. Anche i volontari del gruppo locale di Greenpeace di Torino hanno partecipato a questa protesta globale, che si è tenuta in questi giorni in forme diverse in 19 Paesi del mondo dall’Australia alla Cina, dalla Germania alla Slovenia, recandosi in vari luoghi della Val Chisone (TO).

 

Nel rapporto “Tracce nascoste nell’outdoor”, pubblicato qualche settimana fa da Greenpeace, emerge come alcuni marchi presi in esame – tra cui The North Face, Patagonia, Mammut, Salewa e Columbia – continuino a usare PFC per impermeabilizzare i loro prodotti, nonostante si dichiarino sostenibili e amanti della natura.

 

I PFC sono composti chimici che non esistono in natura e, una volta immessi nell’ambiente, possono diffondersi ovunque, inquinando anche le aree più remote del Pianeta, accumulandosi nei tessuti degli animali e persino nel sangue umano. Queste sostanze, infatti, possono causare seri danni al sistema riproduttivo e ormonale, oltre ad essere collegati a numerose malattie gravi come il cancro.

 

“Piuttosto che andare in montagna con abbigliamento contenente PFC, abbiamo deciso di vestirci in modo insolito per far riflettere gli appassionati di montagna e sport all’aria aperta ma anche i marchi più popolari del settore sulla necessità di non usare sostanze pericolose” afferma Giuseppe Ungherese, campagna inquinamento di Greenpeace Italia.greenpeace2

 

Greenpeace ha analizzato 40 prodotti (votati nei mesi scorsi dagli appassionati di tutto il mondo sul sito web dedicato), trovando PFC non solo nell’abbigliamento, ma anche in scarpe, tende, zaini, corde e perfino sacchi a pelo. Solo in 4 prodotti non sono stati rilevati PFC, dimostrazione del fatto che solo poche aziende si stanno muovendo nella direzione giusta. Tuttavia questo risultato, ancora limitato a pochi prodotti, indica che è possibile produrre abbigliamento impermeabile non utilizzando sostanze chimiche così pericolose. 

 

“È paradossale che quando indossiamo l’abbigliamento per le nostre attività in mezzo alla natura contribuiamo a contaminarla con sostanze pericolose. Con la protesta di oggi gli appassionati dell’outdoor chiedono con forza ai loro marchi preferiti di invertire la rotta e scegliere alternative più sicure. Aziende leader del mercato come The North Face devono smettere subito di inquinare consapevolmente l’ambiente ed eliminare tutte le sostanze tossiche” conclude Ungherese.

 

Leggi il rapporto “Tracce nascoste nell’outdoor”: http://www.greenpeace.org/italy/Global/italy/report/2016/Detox/Tracce-nascoste.pdf

 

La Biblioteca per la salute è online

computer webConsente agli operatori della sanità piemontese (personale sanitario e amministrativo delle aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere, Arpa, specialisti ambulatoriali, medici di medicina generale e pediatri di libera scelta) di accedere gratuitamente ad articoli, pubblicazioni scientifiche e banche dati sui temi della salute e dell’ambiente

 

Centralizzare l’acquisto degli abbonamenti delle più importanti riviste scientifiche, ottimizzare l’accesso alle informazioni, evitando sprechi di risorse pubbliche da parte delle singole aziende sanitarie regionali, e mettere a disposizione degli operatori della sanità pubblicazioni e banche dati indispensabili per la loro attività è la funzione della Biblioteca virtuale per la Salute del Piemonte (BVS-P), la cui attività è stata finanziata dalla Giunta regionale anche per gli anni 2016, 2017 e 2018.

 

La Biblioteca Virtuale per la Salute, istituita dalla Regione nel 2009 e gestita dal Centro di documentazione regionale per la promozione della salute dell’Asl TO3, consente agli operatori della sanità piemontese (personale sanitario e amministrativo delle aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere, Arpa, specialisti ambulatoriali, medici di medicina generale e pediatri di libera scelta) di accedere gratuitamente ad articoli, pubblicazioni scientifiche e banche dati sui temi della salute e dell’ambiente. Da qualsiasi postazione internet aziendale o personale si possono consultare, attraverso autenticazione, circa 1100 riviste elettroniche di grande rilevanza scientifica, importanti banche dati (tra le quali Cochrane Library, Codifa, Embase), alcuni archivi digitali ad accesso libero, come BioMed Central, PLoS – Public Library of Science, Inoltre, si possono effettuare ricerche con il motore PubMed della U.S. National Library of Medicine e si può accedere a circa 400 e-books, tra cui la collezione Biomedical and Life Sciences dell’editore Springer.

 

“Si tratta di un servizio molto innovativo che ha consentito di rendere fruibili le risorse elettroniche a tutti gli operatori della sanità regionale in modo generalizzato, realizzando anche un significativo contenimento dei costi – commenta l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta – Per questo abbiamo ritenuto necessario sostenere un’attività che nel corso degli anni si è consolidata come un utile ed efficace strumento per l’aggiornamento e la formazione degli operatori. La complessità del sistema sanitario è tale che è indispensabile poter accedere facilmente a informazioni di qualità, confrontando studi e ricerche nazionali ed internazionali, anche al fine di favorire l’appropriatezza delle cure, che è una delle sfide principali se si vuol garantire sostenibilità al sistema”.

 

La centralizzazione degli abbonamenti ha anche permesso una significativa riduzione della spesa (oggi di 1,8 milioni di euro, praticamente dimezzata rispetto dai 3,5 milioni ante 2009), ponendo fine alla pratica per cui ogni azienda sanitaria procedeva autonomamente agli abbonamenti delle riviste, con duplicazioni e sovrapposizioni negli acquisti.

 

Gianni Gennaro

gianni.gennaro@regione.piemonte.it

L'Islam nel Bel Paese e il buon esempio del Marocco

comunitaislamLA GANGALA VERSIONE DI GIUSI /

di Giusi La Ganga

 

I giovani marocchini in Europa, e particolarmente in Italia, frequentano moschee la cui predicazione incita alla violenza, cosa che non avviene nelle moschee di casa. E la ragione, ahimè, è assai inquietante.  I luoghi di culto in Italia sono quasi tutti realizzati con soldi provenienti dall’Arabia Saudita, soprattutto tramite fondazioni ad hoc, che sono portatori della versione wahabita dell’Islam, gravida di suggestioni radicali e violente

 

Il mondo nell’era della globalizzazione è un mondo complesso, policentrico, non facile da comprendere e da decifrare. La crisi in Siria, il rapporto con la Russia di Putin e con l’Iran sciita, le vicende del prezzo del petrolio, la stagnazione in Europa e mille altre questioni, richiedono tutte analisi complesse e soluzioni difficili. La politica sembra invece essere malata di “sbrigatività”. Il peso del web, le oscillazioni dell’opinione pubblica, l’emotività di crescenti minoranze di cittadini porta a continue semplificazioni, che, amplificate dalla velocità di comunicazione, inducono ad errori e a visioni prive di qualsiasi lungimiranza. Questa premessa per introdurre il racconto di un piccolo ma significativo episodio.

 

Qualche giorno fa incontro, su segnalazione di una vecchia amica, un giovane marocchino, cresciuto a Torino e impegnato in numerose attività artistiche e di spettacolo. E’ una buona occasione per raccogliere qualche informazione sul Marocco e sullo scontro in atto nel mondo islamico. Mi conferma che il Marocco è sostanzialmente esente, per ragioni storico-politiche e assetti istituzionali, dalla presenza di un islamismo radicale e terroristico. Ma, aggiunge, finora…  Infatti, mi racconta, c’è una generazione di nuovi marocchini, quasi tutti cresciuti in Europa, che sta iniziando a diffondere una religione molto più aggressiva.  Incuriosito, mi faccio spiegare.  I giovani marocchini in Europa, e particolarmente in Italia, frequentano moschee la cui predicazione incita alla violenza, cosa che non avviene nelle moschee di casa. E la ragione, ahimè, è assai inquietante.  I luoghi di culto in Italia sono quasi tutti realizzati con soldi provenienti dall’Arabia Saudita, soprattutto tramite fondazioni ad hoc, che sono portatori della versione wahabita dell’Islam, gravida di suggestioni radicali e violente.

 

Se in Italia vi fossero moschee finanziate diversamente, la predicazione avrebbe contenuti religiosi e non politici, ma qui in Italia, mi dice, l’opinione prevalente è quella che per questi scopi i mussulmani devono arrangiarsi con soldi propri.E quindi un popolo tranquillo e con una forte propensione alla modernità si ritrova compartecipe di progetti assolutamente diversi e largamente non condivisi. Piccolo esempio di mancanza di lungimiranza. Nelle politiche di accoglienza questo è un tema che meriterebbe di essere approfondito. Ma se qualcuno lo facesse, apriti cielo!