ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 69

Da Torino riparte il tour nazionale de “Il Libro Bianco del Verde”

 Promosso da Assoverde, Confagricoltura e Képos.

 

Venerdì 26 gennaio, dalle 9:30 alle 13:30, presso il campus Luigi Einaudi di Torino, docenti, ricercatori, esponenti delle istituzioni, cittadini e operatori del settore si confronteranno sul tema “Economia verde, paesaggio e salute: criticità, prospettive e proposte per lo sviluppo delle città”, un convegno webinar in collaborazione con il Politecnico di Torino, il CREA e AIAPP. Ricominciare dal paesaggio per radicare l’identità delle comunità urbane e collocare il verde al centro di un progetto che punta a rendere più sano, accogliente e resilienza lo spazio pubblico. Questo è il tema attorno al quale ruota il convegno che Assoverde, Confagricoltura e Associazione Képos organizzano venerdì 26 gennaio al campus Luigi Einaudi di Torino. Quella della Regione Piemonte, con Torino, costituisce la prima tappa del percorso del “Libro nianco del verde” del 2024, a oltre due anni dalla presentazione nazionale a Roma della prima edizione del volume dal titolo “Per un neorinascimento della cura e della gestione del verde” avvenuta il 12 ottobre 2021, e a un anno dalla presentazione della seconda edizione avvenuta il 20 gennaio 2021 sui “Parchi della Salute” e i relativi criteri di certificazione.

“Il libro Bianco del Verde” è un progetto nato due anni fa dalla volontà di promuovere un cambiamento nei modi di intendere e intervenire nel settore del verde. Si tratta di una sfida volta a rendere la natura protagonista della nostra città e di creare una rete tra tutti gli operatori pubblici e privati per condividere obiettivi, individuare priorità e criticità, presentare soluzioni e proposte. Si tratta di una piattaforma a supporto delle amministrazioni per ottimizzare le risorse, indirizzare programmazione e investimenti e per accrescere la consapevolezza del valore che i parchi, i giardini, le aree verdi pubbliche e private determinati in termini di qualità delle città, della vita e del benessere psicofisico dei cittadini. A questo tavolo permanente hanno aderito amministrazioni, università e enti di ricerca, dando prestigio a un progetto fortemente voluto da Assoverde e Confagricoltura, e che gode del patrocinio dei Ministeri, delle Politiche Agricole, della Transizione Ecologica, della Cultura e dell’ANCI.

“le grandi città metropolitane come Torino sono le protagoniste di una lenta ma progressiva svolta green, in favore di un concetto di salute sempre più esteso e accessibile. Noi agricoltori possiamo fattivamente contribuire a questo tipo di cambiamento – ha dichiarato Enrico Allasia, Presidente di Confagricoltura Piemonte e della Sezione Foreste e Pioppi di Confagricoltura”.

“Confagricoltura Piemonte è fiera di aver organizzato questo evento accessibile a tutti. Da sempre siamo impegnati in un lavoro di sensibilizzazione delle varie utenze nel diffondere la cultura del verde con tutte le istituzioni a livello regionali, aumentandone la capacità di incidere a livello politico le scelte per la destinazione del verde urbano, ampliando la rete degli operatori, delle professionalità e della rappresentanza in campo, con i liberi cittadini che intervengono in maniera propositiva nelle diverse iniziative, venendo informati del ruolo fondamentale del settore primario nella tutela della lo salute”.

“Siamo particolarmente orgogliosi di presentare a Torino, in una regione che ha una forte valenza socioeconomica questo volume del ‘Libro Bianco del Verde’. La riteniamo una tappa fondamentale per i promotori di questo progetto che ha come parole chiave il benessere e la salute psicofisica delle persone – evidenzia Giuseppe Stroppa, Consigliere nazionale di Assoverde.”

“L’interesse crescente per il verde e le sue potenzialità è stato sviluppato con un approccio interdisciplinare che ha coinvolto vari esperti scientifici, tra cui medici, psicologi, ricercatori universitari, docenti delle amministrazioni, progettisti e operatori del settore del verde. Da questo percorso culturale nascono i parchi della salute, elementi concreti e certificati di come il verde generi benessere. ‘Il Libro Bianco del Verde’ vuole affermare anche in Italia un nuovo paradigma nella relazione tra uomo e natura in città, e ci fa comprendere come il verde sia parte integrante della nostra salute”.

Il Master in Comunicazione Turistica e Enogastronomica “Mario Soldati”

 E’ giunto alla sua settima edizione, temi principali saranno l’inclusività, la sostenibilità e il futuro del pianeta

 

Con la sostenibilità e l’inclusione il Master Mario Soldati allarga i propri orizzonti. Si tratta del primo Master in Comunicazione Turistica ed Enogastronomia, che ha scelto di ampliare il tema della sesta edizione per la settima, che si presenta come un’edizione abbastanza innovativa, che avrà l’obiettivo di creare nuovi strumenti di visibilità, di narrazione e valorizzazione per i professionisti che operino nel green, nel biologico, nel turismo, in armonia con l’ambiente, nelle produzioni certificate per il loro impegno sostenibile.

Titolo del master è, infatti, “Inclusione e sostenibilità ambientale per raccontare il territorio”.

Si tratta di un’edizione inclusiva che, tramite apposite borse di studio, favorirà l’accesso a soggetti fragili, economicamente svantaggiati, senza barriere di genere e nazionalità.

Il 15 marzo prossimo, alle ore 17:00, presso EDIT, si terrà il passaggio di consegne tra gli allievi del Master Mario Soldati della sesta edizione e la nuova classe che inizierà in quell’occasione la propria esperienza nel progetto formativo nazionale dedicato alla comunicazione turistica enogastronomica.

Nato nel 2021 in pieno periodo pandemico, il Master Mario Soldati, giunto alla settima edizione, ha garantito qualità nell’approccio formativo, eccellenza nella didattica, costante dialogo con le istituzioni territoriali, continuità del progetto didattico con due edizioni all’anno e il pieno gradimento da parte di docenti e discenti. In questa nuova fase, il progetto formativo non si limita ad arricchire il programma con i temi della sostenibilità ambientale e dell’inclusione, ma rimodula la didattica in una logica imprescindibile nel racconto, nelle azioni di visibilità e nella reputazione del comparto turistico e enogastronomia. Il progressivo cambiamento delle condizioni climatiche, la ripresa disomogenea e economica nel periodo post pandemico, la crisi bellica in Ucraina non ancora risolta, la fragilità e le disuguaglianze dell’economia globale impongono un profondo ripensamento del turismo in quanto tale e della cultura di viaggio connessa al territorio, al benessere, al recupero dei sapori tradizionali, al cibo e alla nutrizione. Non è quindi utopistico pensare ad un nuovo turismo, a concepire e organizzare, ma anche da narrare e divulgare con tutti gli strumenti più attuali della comunicazione.

In questo scenario in continua evoluzione, è doveroso riferirsi agli obiettivi e ai target di sviluppo sostenibile dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite, fonte di ispirazione e indirizzo come quello del Master.

La tesi collettiva degli allievi della prima edizione è stata dedicata a un primo possibile magazine “Mandragola”, dedicato ai temi del turismo “green”, progettato integralmente con la stone paper, carta in polvere di pietra a zero impatto ambientale.

Questo progetto potrebbe vedere la concreta attuazione nel prossimo anno.

Il Master Mario Soldati ha sempre favorito, nella logica di una completa inclusività e del sostegno verso i soggetti fragili, l’iscrizione gratuita di allievi tramite specifiche borse di studio. Il nuovo turismo, la nuova gastronomia che gli studenti della settima edizione sono chiamati a studiare partono da valutazioni di impatto economico e ambientale oggettive. L’organizzazione mondiale del turismo (l’agenzia delle Nazioni Unite) fa riferimento specifico a un turismo consapevole del suo impatto sociale segnalando tre presupposti: il primo è che il turismo non pregiudica l’ambiente a livello locale e globale, ma assicura la conservazione della diversità biologica sostenendo attività “low carbo”, nel rispetto della neutralità climatica e della mobilità ecologica. Facilità l’uso di fonti rinnovabili con un approccio “plastic free” e, sotto un secondo aspetto, il turismo valorizza l’etica e l’integrazione sociale tra visitatori e abitanti, la tutela del patrimonio artistico, ambientale, storico e culturale, il rispetto delle leggi e delle tradizioni. Il turismo, inoltre, rappresenta un enorme potenziale economico che non deve penalizzare le comunità locali più vulnerabili. Occorre promuovere l’inclusione sociale, nuovi posti di lavoro, minore inquinamento e preservazione di ecosistemi.

Il comunicatore del futuro deve puntare su due direttive parallele: la creazione di una coscienza civica e turistica, consapevole dei rischi ambientali connessi a una fruizione scorretta e dannosa dell’ambiente, ma anche promuovere un approccio più rispettoso del territorio e delle persone, tali da permettere una fruizione armoniosa del patrimonio da parte di chi si apre alla conoscenza di luoghi nuovi, quindi da parte dei turisti.

Saranno attivati percorsi specifici rivolti a strutture alberghiere certificate, tour operator attenti alla valorizzazione ambientale, hotel ecologici costruiti con i principi della bioarchitettura, aziende attive nella produzione bio e realtà operanti tramite filiere corte e economia circolare.

Il direttore didattico del Master è Guido Barosio.

Per un selezionato numero di persone sono previste borse di studio gratuite.

Lavazza è il main sponsor e la tesi sarà su questa azienda.

 

Mara Martellotta

Come richiedere l’assegno di inclusione

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Come si legge sul portale dell’Inps, l’Assegno di inclusione è una misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale condizionata al possesso di alcuni requisiti. L’Adi è riconosciuto ai nuclei familiari con un Isee non superiore a 9.360 euro e che abbiano almeno un componente in una delle seguenti condizioni: disabilità; minorenne; con almeno 60 anni di età; in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi sociosanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.

Il beneficio economico dell’Assegno di inclusione è erogato a integrazione del reddito familiare. Il bonus è composto da due quote. la prima serve a integrare il reddito fino alla soglia di 6.000 euro, che vengono aumentati fino a 7.560 euro annui se il nucleo è interamente composto da persone over 67, oppure da almeno un componente over 67 più altri familiari tutti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza la cui condizione viene verificata sulla base delle informazioni Isee dagli archivi dell’Inps e da altre dichiarazioni a corredo della domanda.

La seconda quota è a integrazione al reddito dei nuclei familiari residenti in abitazione concessa in locazione con contratto regolarmente registrato. Il bonus arriva a un massimo di 3.360 euro e viene erogato in base alle informazioni rilevabili dall’Isee.

Così come Supporto per la formazione e il lavoro, anche l’Assegno di inclusione può essere richiesto online sul sito dell’Inps oppure presso Caf e patronati.

Dopo avere presentato domanda di Adi, il richiedente dovrà sottoscrivere il Pad (Patto di attivazione digitale) all’interno del Siisl (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa).

A seguito della verifica dei requisiti, l’erogazione avverrà a decorrere dal mese successivo alla sottoscrizione del Pad. L’erogazione è poi condizionata alla partecipazione a un percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa. I beneficiari di età compresa tra 18 e 59 anni, con responsabilità genitoriali e con la capacità di lavorare, verranno indirizzati ai Centri per l’impiego per la sottoscrizione del Psp (Patto di servizio personalizzato). E’ anche possibile che i beneficiari vengano avviati ai Puc (Progetti utili alla collettività).

L’Assegno di inclusione viene pagato ogni mese attraverso la Carta di inclusione emessa da Poste italiane.  L’indennità viene erogata per un massimo di 18 mesi e può essere rinnovata, dopo un mese di sospensione, per altri 12 mesi.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

 

Fillea CGIL e Feneal UiL su Sitalfa

I lavoratori dell’azienda SITALFA, azienda della manutenzione stradale dell’autostrada Torino-
Bardonecchia, si sono riuniti in assemblea martedì 23 gennaio per poi abbandonarla in segno di
protesta contro l’ipotesi di un accordo peggiorativo sottoscritta in quel momento dalla sola Filca
CISL.
La stragrande maggioranza dei lavoratori presenti in Assemblea, prima di abbandonarla, ha
espresso giudizio negativo sull’ipotesi proposta. Luca Albanese e Stefano Ponzuoli della Feneal
UIL e della Fillea CGIL di Torino dichiarano: «Il 12 gennaio, durante l’ultimo incontro tra
Sindacati e Azienda, si è consumato lo strappo tra le organizzazioni Sindacali; infatti la sola
Filca CISL ha sottoscritto l’ipotesi di accordo con l’Azienda. Per noi della Feneal e della Fillea –
aggiungono Albanese e Ponzuoli – quella proposta di accordo è inaccettabile, perché contiene
elementi discriminatori e peggiorativi rispetto al contratto nazionale».
«Siamo venuti anche a conoscenza, tramite i lavoratori, che il mattino seguente all’assemblea (ndr ieri, martedì 23 gennaio) un Funzionario del solo Sindacato firmatario dell’accordo, la
Filca CISL, si è aggirato tra i lavoratori, proponendo loro la firma di un testo che avrebbe il fine
di ribaltare quanto non autorizzato dall’Assemblea”.
Secondo Massimo Cogliandro e Claudio Papa, rispettivamente Segretari Generali di Fillea
CGIL e Feneal Uil Torino: «L’atteggiamento di un’Azienda così importante è un grave errore.
Non ha provato a trovare delle soluzioni, ma cerca solo di dividere le Organizzazioni Sindacali.
In più, ci troviamo di fronte ad una Società che negli ultimi anni ha visto il suo fatturato triplicarsi».
La Uil e la CGIL pensano, concludono i 2 sindacalisti, che nella fase storica che stiamo
attraversando, dove le retribuzioni dei lavoratori si stanno fortemente impoverendo per via del
forte aumento di inflazione, bollette, carburanti e mutui, il Sindacato, nelle imprese in salute e
con guadagni importanti, non dovrebbe essere disponibile a firmare accordi che possono essere
messi in discussione, ma al contrario bisognerebbe firmare accordi propositivi e con importanti
aumenti salariali. Anche perché riteniamo che sia doveroso ridistribuire tra i lavoratori i
guadagni ottenuti soprattutto per merito di chi li ha determinati.
Fillea CGIL e Feneal Uil

Il Comitato Salviamo la Pellerina continua la sua battaglia

Caro direttore,

quando, nel gennaio 2023, abbiamo appreso che la Città di Torino e la Regione Piemonte hanno pianificato di insediare un nuovo ospedale nell’area verde del Parco della Pellerina, il Comitato “Salviamo la Pellerina” si è mobilitato per impedirne la cementificazione.
Dopo una petizione, conclusasi con uno “sberleffo” da parte dell’Amministrazione Comunale, in data 27 giugno 2023, abbiamo depositato la delibera d’iniziativa popolare sostenuta da 1600 firme valide di cittadini che desiderano fortemente cambiare l’attuale destinazione d’uso industriale dell’area Thyssen e, una volta bonificata a spese di chi ha inquinato (come prescrive la legge), asservirla a parco e a servizi sanitari in modo da poter insediarvi il nuovo presidio ospedaliero di Torino nord-ovest.
Dopo 6 mesi, durante i quali “stranamente” la delibera si era persa nei meandri comunali, finalmente in data 17 gennaio 2024, siamo stati invitati alla sua discussione nelle competenti Commissioni Comunali.
Nonostante le nostre argomentazioni, i consiglieri che hanno preso la parola, ad esclusione dei 5 Stelle, hanno dimostrato che a loro poco importa di bonificare realmente l’area Thyssen e invece di far ripristinare le condizioni naturali del suolo accettano una sorta di “tombatura” del sito, proposta da chi ha inquinato e che sarebbe tenuto a bonificarla.
Nessuna apertura da parte dei consiglieri di maggioranza Alice Ravinale (Sinistra “Ecologista”) e Claudio Cerrato (PD), mentre i due rappresentanti dei 5 Stelle, Andrea Russi e Valentina Sganga, oltre a difendere la proposta di deliberazione fatta dai cittadini, hanno anticipato che apporteranno alcuni emendamenti per superare le obiezioni dell’Ufficio Tecnico, ribadendo che la scelta dell’area della Pellerina, come futura sede di un ospedale, il Sindaco non avrebbe neppure dovuto proporla.
Anche il rappresentante di Torino Bellissima, Pietro Abruzzese, in qualche modo non ha osteggiato la delibera dichiarando che prima di spendere i soldi del finanziamento per il nuovo ospedale “Maria Vittoria” e occupare un’area a parco con la scusante dell’urgenza, bisognerebbe occuparsi di realizzare la Città della Salute, da anni ferma al palo.
Il capogruppo dei FdI, Giovanni Crosetto, evidentemente poco sensibile alla tematica ambientale, oltre ad aver dichiarato erroneamente “area asfaltata” la porzione del Parco attualmente occupata dai giostrai (300 famiglie, che non hanno mai ricevuto la proposta di un sito alternativo), senza remore ha affermato che l’abbattimento di un centinaio di alberi non desta preoccupazione alcuna, dimenticando quanto siano essenziali gli alberi, soprattutto di alto fusto, nella lotta all’inquinamento e alla stessa sopravvivenza degli esseri umani.
Il Comitato “Salviamo la Pellerina”, pur concordando sulla necessità di un nuovo ospedale, ha ribadito che la scelta del luogo prescelto dalla Città di Torino è impropria non solo dal punto di vista idrogeologico e dell’abbattimento degli alberi ma anche per l’insalubrità e la rumorosità dell’area che si trova su un incrocio a traffico molto elevato, mentre un ospedale dovrebbe avere caratteristiche ambientali opposte, con una classe acustica prossima a quella delle aree agricole.

Degna di nota l’affermazione del capogruppo di “Europa e Radicali liberi” Silvio Viale, che ha affermato che essendo disponibili i soldi per la realizzazione del nuovo ospedale non si può tornare indietro sulla scelta dell’area, come dire che non ha importanza se si devasta un parco, l’importante è non perdere il finanziamento (sic!)
L’assessore Mazzoleni non ha escluso la possibilità di trasformare (chissà quando e come…) una parte dell’ex area Thyssen in parco.
La delibera non viene ancora inoltrata al Consiglio comunale in attesa dell’audizione del Comitato Attac Torino, chiesta via mail fin dal 2 gennaio e non trasmessa ai Presidenti delle Commissioni competenti, alla quale parteciperemo ribadendo le nostre posizioni anche alla luce degli emendamenti che il capogruppo dei 5 Stelle si è impegnato di presentare.
Il Comitato “Salviamo la Pellerina” ovviamente continuerà le sue battaglie non solo a difesa del Parco Carrara ma di tutto ciò che riguarda il Verde e l’ambiente, per la salvaguardia della salute degli esseri viventi, siano essi umani, animali o vegetali.
A tal proposito lo scorso 13 gennaio è stato presentato un nuovo testo referendario che potrà essere sottoscritto on-line sul sito del Comune o presso tutte le Circoscrizioni e che, speriamo, possa finalmente dar voce ai cittadini sulle scelte che riguardano il proprio territorio.
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Per il Comitato Salviamo la Pellerina
Giorgio Zimbaro, Roberta Barbara Contratto

Torino, Poste italiane leader nei pagamenti digitali

Nel 2023 + 15% di carte Postepay evolution emesse in provincia

Torino, 23 gennaio 2024 – Poste Italiane si conferma leader nei pagamenti in provincia di Torino grazie al successo di Postepay Evolution, la carta prepagata con Iban che ha rapidamente conquistato l’apprezzamento degli italiani. In provincia di Torino il numero di carte emesse nel 2023 è cresciuto del 15% rispetto all’anno precedente per un totale complessivo di oltre 24 mila carte Postepay Evolution in circolazione. In Italia le carte Postepay Evolution utilizzate su tutto il territorio nazionale sono 10 milioni con più di 500 milioni di transazioni e-commerce mentre sono 30 milioni le carte Postepay.

La carta prepagata Postepay Evolution ha l’enorme vantaggio di essere dotata di Iban. Ciò consente di rispondere alle esigenze di chi ha bisogno di uno strumento completo, per operazioni di pagamento in sicurezza e per ricevere e disporre bonifici, accreditare lo stipendio o la pensione. Uno strumento innovativo e flessibile per eseguire pagamenti e transazioni in modo semplice e sicuro, favorendo lo sviluppo dell’e-commerce anche in provincia di Torino.

Poste Italiane, azienda guidata dall’AD Matteo Del Fante, svolge un ruolo chiave nel processo di trasformazione dell’ecosistema dei pagamenti digitali supportando il percorso di inclusione digitale del Paese e accompagnando dunque i cittadini di Torino verso nuovi sistemi di pagamento innovativi, facili, veloci, mantenendo sempre al centro la sicurezza. Questo percorso di innovazione ha permesso a Postepay di raggiungere una posizione di leadership nel mercato dei pagamenti digitali, lanciando soluzioni sempre più evolute e sicure.

Per conoscere tutti i prodotti disponibili e le loro caratteristiche è possibile consultare il sito https://postepay.poste.it/.

Giaveno, green di cellulosa pollai e fioriere: start-up prima al mondo

IT DESIGN SFIORA IL MILIONE DI EURO DI RICAVI

Chiusura col botto per la ‘IT Design Srl’ di Giaveno, che saluta il 2023 sfiorando il milione di euro di ricavi lordi nell’ultimo triennio.

La start-up innovativa piemontese, leader nella ricerca di tecnologie innovative sostenibili per industria e artigianato fondata dai fratelli Polito è altresì prima al mondo ad aver sperimentato con successo un utilizzo della cellulosa in formato HPL (High Pression Laminate) – materiale ecologico già in uso in cosmetica, edilizia, farmaceutica e tessile – per realizzare arredamenti da giardino e pollai “completamente ecosostenibili e a zero impatto ambientale”.

Il periodo post pandemico, stante la maggiore voglia di verde e il crescente affermarsi di politiche green su scala mondiale è coinciso per noi con un significativo picco di crescita. Nel 2021, 2022 e 2023 abbiamo chiuso il bilancio rispettivamente a quota euro 790.638, 859.387 e 986.709, con una percentuale di crescita media che va dal 9,8 al 26%”, affermano i fratelli Polito all’agenzia di stampa Ansa.

L’obiettivo 2024 è proseguire con impegno sul cammino intrapreso puntando a superare il 30% di incremento di volume aggregato lordo con le gamme di prodotti ‘Cucciolotta’ e ‘PoliLine Garden’, rafforzando ulteriormente l’export e la presenza capillare sul territorio nazionale”.

Con la crescente sostenibilità planetaria, “l’obiettivo è massimizzare la durabilità dei manufatti in ambiti di primaria attenzione quali allevamenti e aree verdi”, spiegano i titolari dell’azienda. “Un po’ come accadeva nel boom economico postbellico quando un prodotto come un frigo, una lavatrice o un’auto era per sempre. Per questo il nostro Centro Ricerche ha puntato sulle proprietà dell’Hpl, High Pression Laminate, elemento super innovativo per garantire anche nel mondo nuovo identico risultato“.
I vantaggi in termini ambientali dei nuovi prodotti green vanno – approfondiscono ancora dalla IT Design – dall’assemblaggio senza viti e bulloni per ridurre alla fonte l’estrazione mineraria alla resistenza ai raggi UV e agli agenti atmosferici senza perdite di colore, dall’assenza di manutenzione e spigoli alla garanzia di perfetta incolumità“.

Confartigianato Imprese: “Il Decreto Energia bis danneggia famiglie e pmi piemontesi”

Confartigianato Imprese Piemonte esprime perplessità per le norme contenute nel cosiddetto Decreto Energia bis che rischiano di far pagare la transizione energetica delle imprese industriali attraverso le bollette di famiglie e piccole imprese.

“Consideriamo sbilanciata -afferma Michele Quaglia, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte Autoriparazione – l’attribuzione agli oneri generali di sistema pagati in bolletta dalle piccole imprese e dalle famiglie dei costi per sostenere la produzione di energia rinnovabile delle grandi imprese energivore e la loro agevolazione. In questo modo nel 2024, le pmi del Piemonte rischiano di dover sostenere un impatto di diverse decine di milioni di euro.”

 

Sotto i riflettori soprattutto il passaggio che farebbe pagare gli impianti di grossa taglia alimentati a fonti rinnovabili delle imprese energivore (che sono agevolate pagando molto poco di oneri generali del sistema elettrico) agli oneri generali del sistema elettrico stesso e quindi alle piccole imprese e alle famiglie

 

 “Secondo questo meccanismo -conclude Quaglia– la transizione energetica viene pagata quasi interamente dalle micro, piccole e medie imprese. Si viene a creare uno squilibrio per effetto del quale il mondo produttivo delle piccole imprese e quello delle famiglie si fanno carico degli oneri generali di sistema di loro competenza, del costo delle agevolazioni per le imprese energivore e del costo di realizzazione degli impianti di grande taglia da fonti rinnovabili a loro destinati. E importante, dunque, che il DL venga rivisto per tutelare le piccole realtà locali, vero motore di ogni territorio.”

Senza modifiche, il Decreto Energia bis farebbe pagare a piccole imprese e famiglie sia l’agevolazione degli energivori – fruizione condizionata al fatto che gli energivori coprano almeno il 30% del loro fabbisogno con fonti rinnovabili, – sia i grossi impianti a fonte rinnovabile degli energivori, senza i quali per altro, gli stessi non potrebbero usufruire dell’agevolazione.

Il conto che queste due misure presentano per il 2024, è notevole: circa 650 milioni di euro a carico delle famiglie e quasi 1 miliardo a carico delle piccole imprese. Il conto per gli impianti di grossa taglia, nei tre anni del provvedimento, è di 3 miliardi e 600 milioni circa, che ricadranno poco più di un miliardo sui consumatori e un miliardo e tre sulle piccole imprese.

La chiamano transizione ecologica ma è (oscenamente) sociologica: dopo l’auto tocca all’agricoltura

Di Riccardo Ruggeri

A cura di lineaitaliapiemonte.it

Trattori, macchine movimento terra, camion, marciano su Berlino. Senza speranza? Il mondo dovrebbe essere di chi lavora, non di perditempo che vivono di chiacchiere pseudo colte sostenute dalle truppe cammellate di influencer

Alcuni anni fa scrissi il Cameo che troverete sotto “virgolettato”. Era stato appena deciso che dal 2035 le auto prodotte o importate in Europa sarebbero state solo elettriche. Aggiunsi una battuta sull’agricoltura e sull’allevamento. Rileggendolo mi pare invecchiato bene.

Infatti, liquidata l’industria dell’auto, adesso tocca all’agricoltura e agli allevamenti. Per questo trattori, macchine movimento terra, camion, marciano su Berlino. Senza speranza? Sono tecnicamente morti? E il (losco?) governo semaforo (socialisti, liberali, verdi) li contrasta. Che tristezza.

Sono dispiaciuto che quel che resta dell’intellighenzia “no woke” e dell’informazione “non serva”, non abbiano ancora capito la strategia degli Illuminati della Ruling Class (copyright del compianto amico Angelo Codevilla) di Bruxelles e di Davos, e delle loro truppe cammellate di influencer. Questa ci viene spacciata come transizione ecologica, mentre in realtà è oscenamente sociologica. Stanno suicidando i popoli europei, ma sconvolti dall’ideologia woke-cancel neppure se ne accorgono…

Continua a leggere:

https://www.lineaitaliapiemonte.it/2024/01/22/leggi-notizia/argomenti/lineaitaliapiemonteit/articolo/la-chiamano-transizione-ecologica-ma-e-oscenamente-una-transizione-sociologica-dopo-lauto-tocca.html

 

Pantanella (FMPI): “Ecco come caro-assicurazioni e noleggi incidono su Pmi”

I dati di un ampio studio del Presidente dell’Osservatorio Economico delle Piccole e Medie Imprese.

Flotte aziendali, caro-noleggi da record”. Lo rivela uno studio di Luca Pantanella, presidente dell’Osservatorio Economico FMPI – Federazione Medie e Piccole Imprese – che in regione conta oltre 500 aziende su più di 6.000 in tutta Italia.

Da fine 2022 assistiamo a un’impennata dei canoni di oltre il 30% in media che penalizza soprattutto la piccola e media impresa, costretta a rivedere i propri budget e adeguarsi a sua volta con il rischio di una perdita di competitività nel settore di riferimento. L’incremento costante dei tassi di interesse per leasing e finanziamenti è tra i motivi principali alla base del trend di rialzo”, osserva l’esperto nel corso di un’ampia intervista rilasciata all’agenzia di stampa Ansa.

Un fattore al quale si aggiungono “i costi lievitati delle materie prime per la produzione degli autoveicoli e i ritardi nelle consegne, mai così prolungati dopo lo stop pandemico che ha completamente rivoluzionato i tempi del mercato automobilistico con meno veicoli disponibili”.

A farne le spese soprattutto “piccoli artigiani – chiosa Pantanella – che necessitano di furgoncini e auto per consegne, disbrigo pratiche e spostamenti locali. Ma anche carrozzieri e autoriparatori per i quali auto di cortesia e sostitutive stanno diventando sempre più un lusso, con aumenti medi mensili dei canoni che oscillano dai 40 ai 70 euro lordi”.

Ma c’è di più. “Flotte aziendali, caro-noleggi da record”, aggiunge altresì a un quadro già dalle tinte fosche Luca Pantanella.

Da fine 2022 assistiamo a un’impennata dei canoni di oltre il 30% in media che penalizza soprattutto la piccola e media impresa, costretta a rivedere i propri budget e adeguarsi a sua volta con il rischio di una perdita di competitività nel settore di riferimento. L’incremento costante dei tassi di interesse per leasing e finanziamenti è tra i motivi principali alla base del trend di rialzo”, osserva l’esperto.

Un fattore al quale si aggiungono “i costi lievitati delle materie prime per la produzione degli autoveicoli e i ritardi nelle consegne, mai così prolungati dopo lo stop pandemico che ha completamente rivoluzionato i tempi del mercato automobilistico con meno veicoli disponibili”.

A farne le spese soprattutto “piccoli artigiani – chiosa Pantanella – che necessitano di furgoncini e auto per consegne, disbrigo pratiche e spostamenti locali. Ma anche carrozzieri e autoriparatori per i quali auto di cortesia e sostitutive stanno diventando sempre più un lusso, con aumenti medi mensili dei canoni che oscillano dai 40 ai 70 euro lordi”.