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Conoscere il cervello visitando il Nico

CAPIRE IL CERVELLO PER CURARLO INVITO A SCOPRIRE LA RICERCA DI BASE IN NEUROSCIENZE

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I ricercatori del NICO – Università di Torino invitano a visitare i laboratori di Orbassano Sabato 22 ottobre il NICO, Istituto di Neuroscienze della Fondazione Cavalieri Ottolenghi – Università di Torino, apre le porte dei suoi laboratori di ricerca di Orbassano (la palazzina si trova all’interno del complesso dell’Ospedale San Luigi Gonzaga). Un invito aperto a tutti: semplici appassionati e curiosi. Un’occasione per capire come funziona il nostro cervello e che cosa succede quando invecchia o si ammala. Sclerosi Multipla, Alzheimer, Parkinson: la strada per sconfiggere queste e altre malattie del sistema nervoso parte dalla ricerca di base. Perché per riparare il cervello bisogna conoscerlo: i ricercatori del NICO studiano infatti struttura e funzioni del cervello normale, con l’obiettivo di capire come si ammala e come curarlo. La complessità degli studi sul cervello richiede un approccio multidisciplinare: per questo l’Istituto riunisce una squadra di 20 docenti universitari e 50 giovani ricercatori con esperienze complementari, traendo la sua forza dall’unione della ricerca di base con quella di tipo applicativo e clinico. Il percorso prevede sette stand cervello-orbassanotematici, con altrettanti temi di ricerca, e la visita guidata dei laboratori. Si parte dalla difesa contro il danno neuronale, ovvero il Cell Replacement e le altre strategie di riparazione, per continuare con la plasticità, cioè la capacità del cervello di adattarsi agli stimoli esterni, modificando le proprie connessioni. Si parlerà anche di cellule staminali, di diagnosi e ricerca sulla Sclerosi Multipla, di lesioni e danni al sistema nervoso centrale e delle strategie per promuovere la rigenerazione dei nervi periferici. E infine “Sex and the brain”, cioè come gli ormoni steroidei influenzano i circuiti nervosi. Nel laboratorio di Neurofisiologia si potrà scoprire invece come comunicano i neuroni. Il funzionamento del cervello è basato su segnali elettrici generati e trasmessi dalle cellule nervose ad altre cellule: il loro studio permette di scoprire i deficit funzionali prima che le cellule muoiano. Nelle malattie psichiatriche non c’è morte cellulare: in questo caso è una disfunzione dei segnali elettrici a causare il disturbo.

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L’appuntamento è per sabato 22 ottobre, con orario 9.30-13.00 oppure 15.00-18.00, presso la sede di Orbassano, Regione Gonzole 10 (Azienda Ospedaliera S.Luigi Gonzaga). È richiesta la prenotazione per agevolare l’organizzazione delle visite. Info e prenotazioni su: www.nico.ottolenghi.unito.it

Fine pena mai. Ergastolo, vedere la tua vita scorrere senza di te

MELLANO“L’ergastolo è il non poter fare altro che vedere la tua vita scorrere senza di te”. Questa riflessione di Carmelo Musumeci, rinchiuso all’Asinara “fino al 9999”, ha risuonato come sottofondo alla presentazione del volume Gli ergastolani senza scampo – Fenomenologia e criticità costituzionali all’ergastolo ostativo, di cui è coautore con il professor Andrea Pugiotto, ordinario di Diritto costituzionale all’Università di Ferrara. L’evento, promosso e moderato dal garante regionale dei detenuti Bruno Mellano, ha avuto luogo giovedì 13 ottobre nell’Aula consiliare di Palazzo Lascaris di fronte a un pubblico attento di studenti universitari.

“Mi domando se uno Stato che si proponga di essere giusto possa accettare l’ergastolo ostativo, che non mira a rieducare il detenuto ma a escluderlo per sempre dalla società”, ha dichiarato il presidente della IV Commissione (Sanità e servizi sociali) portando il saluto dell’Assemblea. “In Italia – ha evidenziato Mellano – ci sono 1.677 persone condannate all’ergastolo, di cui 1.217 detenute per reati che implicano l’ostatività e in Piemonte sono rispettivamente 122 e 93”.

“Non dobbiamo dimenticare – ha sottolineato Pugiotto – che ogni ergastolano è prima di tutto una persona. Nessuno tocchi Caino, difendiamo Abele, ma non dimentichiamo che Caino può cambiare e deve avere l’opportunità di dimostrarlo a sé e agli altri: quando la pena travalica il confine che separa la forza dello Stato dalla violenza di Stato è la Costituzione a essere violata perché non va dimenticato che la dignità umana nessuno la acquista per meriti e nessuno la perde per demeriti”.carcere2

Claudio Sarzotti, ordinario di Filosofia del diritto all’Università di Torino, Marco Pelissero, ordinario di Diritto penale all’Università di Genova, Vladimiro Zagrebelsky, già magistrato e docente di Diritto penale, Elvio Fassone, già magistrato e componente del Csm e senatore della Repubblica per due legislature ed Emilia Rossi, avvocata e componente dell’Ufficio del garante nazionale dei diritti dei detenuti hanno ragionato sull’importanza che – come richiede l’Europa – anche in Italia la situazione di chi è condannato all’ergastolo ostativo sia esaminata, dopo venticinque anni, per valutarne la possibilità di reintegro nella società e sull’attualità delle parole di Aldo Moro, secondo cui “la pena non è la passionale e smodata vendetta dei privati: è la risposta calibrata dell’ordinamento giuridico e, quindi, ha tutta la misura propria degli interventi del potere sociale che non possono abbandonarsi ad istinti di reazione e di vendetta, ma devono essere pacatamente commisurati alla necessità, rigorosamente alla necessità, di dare al reato una risposta quale si esprime in una pena giusta”.

Al termine dell’incontro Mellano ha presentato Il Garante regionale dei detenuti, il numero fresco di stampa della collezione “I tascabili di Palazzo Lascaris”, consultabile e scaricabile anche dal sito Internet www.cr.piemonte.it/dwd/pubblicazioni/tascabili/tascabile_n_68.pdf

Il genio piemontese premiato in Usa

bandiera-usaSono quattro gli scienziati piemontesi, che lavorano negli Usa, selezionati fra i finalisti dei riconoscimenti Issnaf Award. I premi  saranno consegnati il 18 ottobre prossimo nell’ambasciata italiana a Washington. L’ Issnaf Fondazione conta 4mila scienziati e accademici italiani attivi in Nord America. Gli insigniti sono Silvia Balbo, Valentina Minieri, Marta Pallotto e Marco Pavone. Silvia Balbo, 40 anni, docente alla University of Minnesota, laureata all’Università di Torino, studia il meccanismo attraverso il quale agenti endogeni, come il fumo, possono creare danni al Dna tali da innescare l’insorgere del tumore. Minieri, 33enne torinese, laureata anche lei a Torino, ricercatrice a Philadelphia, si occupa di leucemie. Pallotto, marchigiana di 35 anni, ricercatrice nel Maryland, studia i neuroni che si rigenerano e come si connettono con gli altri. Creare robot in grado di riparare un satellite o di montare oggetti complessi nello spazio, è l’oggetto della ricerca di Pavone, torinese di 36 anni, laureato a Catania

“Miracolo” a Torino, si riaccende lo storico computer Apple-1

apple1Che emozione,  tre Apple-1 originali vengono riaccesi. E’ così che nasce a Torino 8-bit Lab, il primo e unico laboratorio capace di rimettere in funzione gli storici computer creati nella Silicon Valley tra il 1975 e il 1985, in piena ‘Rivoluzione informatica’. Nel nuovo laboratorio opera  un team di due tecnici elettronici, esperti di informatica, e Cecilia Botta, la curatrice del museo in cui ha trovato ospitalità al BasicVillage.  I tre Apple-1 riattivati sono tra i pochi ancora in circolazione. Erano infatti appena 200 i pc prodotti nel 1976 nel garage di Palo Alto, California, sede storica della Apple Inc. Prossimamente arriverà anche un quarto Apple-1 originale da sottoporre alle verifiche  per la sua riaccensione. 8-bit Lab si trova all’interno del Temporary Museum Torino ed è stato realizzato in collaborazione tra BasicNet, azienda proprietaria di noti marchi d’abbigliamento sportivo (come Superga e Robe di Kappa), e Bolaffi, storica casa d’aste torinese conosciuta in tutto il mondo.

Al Valentino confronto su Po e collina

Po alberi imbrunireDal 2012 ad oggi la Biennale Creare Paesaggi si unisce con “PaesaggioZero”, iniziativa dell’Ente di Gestione del Parco regionale del Po e Collina Torinese. I due enti collaborano nella cornice di un protocollo a cui partecipa anche Regione Piemonte attraverso il suo Assessorato all’Urbanistica. Dal 13 al 16 ottobre 2016 la Biennale Creare Paesaggi & PaesaggioZero organizzano varie attività con ospiti internazionali. Come Soggetto co-organizzatore Il Parco del Po e Collina Torinese propone per quest’edizione il Convegno “The Biosphere City: Case History dell’Urban Mab CollinaPo”: giovedì 13 ottobre (ore 15-18) presso il Salone d’Onore del Castello del Valentino, Facoltà di Architettura di Torino, con interventi su case history e buone pratiche della Riserva di Biosfera Mab UNESCO CollinaPo. Il seminario è aperto a tutti, l’ingresso libero sino ad esaurimento posti. Tra i relatori del Convegno: l’architetto Diego Martino del Ministero dell’Ambiente, il geografo svizzero Claude Raffestin, il docente e teorico di design sistemico Luigi Bistagnino, Marco Devecchi dell’ Osservatorio del Paesaggio del Piemonte, Barbara Biale, Assessore all’Ambiente e Attività Economiche del Comune di Sanremo,   EugenioPO COLLINA Gambetta, Sindaco del Comune di Orbassano, Paolo Cugini, Sindaco del Comune di Gassino, Beppe Valesio, Vice-Sindaco Comune di Brusasco, Piero Robiola, Ufficio Tecnico Pianificazione territoriale del Comune di Carmagnola, il Presidente della Fondazione per l’architettura di Torino Giorgio Giani e Valter Giuliano, Presidente Ente di Gestione del Parco regionale del Po Torinese. Le conclusioni sono affidate a Enzo Lavolta Vice Presidente vicario del Consiglio Comunale di Torino. Modera l’incontro Ippolito Ostellino, Direttore del Parco regionale del Po e Collina Torinese e Responsabile Riserva Mab UNESCO CollinaPo. Tra i temi trattati: la progettazione di un parco in base alle richieste dalla committenza o alle esigenze funzionali, il parco pubblico come strumento sia di rinnovamento ambientale, urbano e sociale, l’area verde pubblica come garante delle funzioni ambientali e ricreative, la pianificazione e progettazione del verde come “sistema” insieme alle infrastrutture verdi, reti verdi-blu, greenways, parchi lineari e altro ancora.

Massimo Iaretti

(foto: il Torinese)

I Piemontesi? Ipertesi e sedentari tra i 50 e i 60 anni

saluteTra gli over 50, il 50-60% in Piemonte soffre di ipertensione, mentre  i trentenni non sanno che cosa sia il colesterolo e nemmeno se ne preoccupano. Invece gli anziani,  dopo i 60 anni, camminano di più e tra i 50 e i 60 anni si registra il picco di sedentarietà. Si tratta dei dati raccolti in vista della XXVIII edizione delle Giornate Cardiologiche Torinesi, dal 13 al 15 ottobre. Sebastiano Marra, direttore del Dipartimento Cardiovascolare del Maria Pia Hospital di Torino, presenterà lo studio  su 10.129 pazienti in Piemonte relativo a abitudini alimentari, comportamentali, fattori di rischio, come diabete, ipertensione, fumo, ipercolesterolemia. Anche nella nostra  regione invecchiando non matura solo la consapevolezza che bisogna muoversi di più, ma  che bisogna tenere sotto controllo il colesterolo sconosciuto ai giovani,  mentre tra i 70-80enni solo un 15% non ne conosce i rischi.

The Biosphere City: Case History dell’Urban Mab CollinaPo

po-laghi-brusascoDal 2012 ad oggi la Biennale Creare Paesaggi si unisce con “PaesaggioZero”, iniziativa dell’Ente di Gestione del Parco regionale del Po e Collina Torinese. I due enti collaborano nella cornice di un protocollo a cui partecipa anche Regione Piemonte attraverso il suo Assessorato all’Urbanistica. Dal 13 al 16 ottobre 2016 la Biennale Creare Paesaggi & PaesaggioZero organizzano varie attività con ospiti internazionali. Come Soggetto co-organizzatore Il Parco del Po e Collina Torinese propone per quest’edizione il Convegno “The Biosphere City: Case History dell’Urban Mab CollinaPo”: giovedì 13 ottobre (ore 15-18) presso il Salone d’Onore del Castello del Valentino, Facoltà di Architettura di Torino, con interventi del Ministero dell’Ambiente, istituzioni e ospiti prestigiosi (vedi Programma dettagliato in calce) su case history e buone pratiche della Riserva di Biosfera Mab UNESCO CollinaPo. Il seminario è aperto a tutti, l’ingresso libero sino ad esaurimento posti.

Tra i relatori del Convegno: l’architetto Diego Martino del Ministero dell’Ambiente, il geografo svizzero Claude Raffestin, il docente e teorico di design sistemico Luigi Bistagnino, il Professor Marco Devecchi dell’ Osservatorio del Paesaggio del Piemonte, Barbara Biale, Assessore all’Ambiente e Attività Economiche del Comune di Sanremo, Eugenio Gambetta, Sindaco del Comune di Orbassano, Paolo Cugini, Sindaco del Comune di Gassino, Beppe Valesio, Vice-Sindaco Comune di Brusasco, Piero Robiola, Ufficio Tecnico Pianificazione territoriale del Comune di Carmagnola, il Presidente della Fondazione per l’architettura di Torino Giorgio Giani e Valter Giuliano, Presidente Ente di Gestione del Parco regionale del Po Torinese. Le conclusioni sono affidate a Enzo Lavolta Vice Presidente vicario del Consiglio Comunale di Torino. Modera l’incontro Ippolito Ostellino, Direttore del Parco regionale del Po e Collina Torinese e Responsabile Riserva Mab UNESCO CollinaPo.

Tra i temi trattati: la progettazione di un parco in base alle richieste dalla committenza o alle esigenze funzionali, il parco pubblico come strumento sia di rinnovamento ambientale, urbano e sociale, l’area verde pubblica come garante delle funzioni ambientali e ricreative, la pianificazione e progettazione del verde come “sistema” insieme alle infrastrutture verdi, reti verdi-blu, greenways, parchi lineari e altro ancora.

Inoltre a chiusura convegno Ippolito Ostellino illustrerà la presentazione in prima assoluta della sessione di poster dal titolo “Come nasce un’infrastruttura verde metropolitana: da Corona Verde al Piano strategico dell’area metropolitanaa cura dell’Osservatorio del Paesaggio dei Parchi del Po e collina torinese e del DIST. Si ringrazia in particolare l’arch. Stefania Guarini del Politecnico di Torino.

Infine, sempre nell’ambito della Biennale Creare Paesaggi PaesaggioZero, si svolge dal 15 al 30 ottobre il “WPA” manifestazione tra fotografia e pittura naturalistica in Moncucco To.se, con il Patrocinio Mab UNESCO CollinaPo, che comprende mostre, seminari e incontri a ingresso libero e gratuito. L’appuntamento (a tappe) dedicato agli appassionati di immagine e illustrazione, è ideato a curato dal fotografo esperto di Natura e Wildlife Fabrizio Moglia, già fondatore di NatureColors Association. www.wildlifephotoart.org

Programma “THE BIOSPHERE CITY: CASE HISTORY DELL’ URBAN MAB COLLINAPO”

h. 15-18, Salone d’Onore del Castello del Valentino, Torino

NB Questo convegno è valido per i crediti formativi emanati dalla Fondazione per l’Architettura di Torino.

A cura della Riserva di Biosfera Mab UNESCO CollinaPo, Parco regionale del Po e collina torinese, Osservatorio del Paesaggio CollinaPo. Con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente.

Saluti e introduzione

-          Valter Giuliano, Presidente Ente di Gestione del Parco regionale del Po e Collina Torinese

-          Giorgio Giani, Presidente Fondazione per l’architettura/Torino

-          Marco Devecchi, Osservatorio del Paesaggio del Piemonte

Intervertì tematici

– Come immaginare un nuovo paesaggio urbano per superare il paradosso paesaggistico tra tradizione e modernità? Prof. Claude Raffestin

-          Le Aree Urban Mab in Italia: prospettive, Arch. Diego Martino, Ministero dell’Ambiente

-          Una visione sistemica fra Torino e la sua cintura per i processi produttivi locali, Arch. Luigi Bistagnino

-          Cycling e Gardening City, Barbara Biale, Comune di Sanremo

-          I nuovi parchi, Eugenio Gambetta (Sindaco), Comune di Orbassano

-          Una Small City, Paolo Cugini (sindaco), Comune di Gassino

-          Dal borgo al bosco, Beppe Valesio (Vice Sindaco) Comune di Brusasco

-          Città di transizione, Piero Robiola (Pianificazione Territoriale), Comune di Carmagnola

Conclusioni Enzo Lavolta, Vice Presidente vicario del Consiglio Comunale di Torino

Modera Ippolito Ostellino, Direttore Parco del Po e Collina Torinese e Responsabile Mab UNESCO CollinaPo

Sessione poster “Come nasce un’infrastruttura verde metropolitana: da Corona Verde al Piano strategico dell’area metropolitana”

 

La “migrazione” italiana, il più grande esodo della storia moderna

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Il rapporto “Italiani nel mondo 2016”, redatto dalla fondazione Migrantes e presentato in questi giorni, fotografa i “nostri” flussi migratori, dove fanno irruzione i giovani che erano appena nati o erano adolescenti allo scoccare del Duemila. Infatti, la fascia anagrafica che va tra la maggiore età e i 34 anni è quella più soggetta all’emigrazione. Del resto,già ora, un italiano su dodici vive al di fuori dei confini nazionali. In totale gli italiani residenti all’estero sono poco più di  4 milioni e ottocento mila. Sarà pure la libertà di movimento in Europa e la percezione – soprattutto per i più giovani –  che la  mobilità rappresenta un fenomeno normale e positivo, sarà la crisi o sarà che all’estero il lavoro offerto è più stabile e meglio pagato , resta il fatto che il numero di persone che lasciano l’Italia continua a crescere. In dieci anni, coincidenti più o meno con l’inizio della lunga crisi , il numero di persone residenti  all’estero è aumentato del 54%, passando da tre milioni a 4,8 milioni, il 7,9% della popolazione.  Molti tra costoro sono gli emigranti di vecchia data, ma il milione e 800mila persone in più sono una nuova generazione che è partita.  Oggi l’emigrazione non è più la stessa di un tempo: ai bastimenti con la  italia-migrantiterza classe che – per dirla come De Gregori in “Titanic” – costava “ dolore e spavento” si sono sostituiti  i voli low cost e le videochiamate, la globalizzazione  e un’idea più precisa del mondo. Ma resta, tutto intero, il problema di fondo: un paese, il nostro,  che perde parti importanti senza attrarre immigrazione qualificata, cosa che altri paesi  – più dinamici e capaci di sviluppare politiche in tal senso –  sanno fare e fanno. Storicamente, il più grande esodo della storia moderna è stato quello degli Italiani. A partire dal 1861 sono state registrate più di ventiquattro milioni di partenze. Nell’arco di poco più di un secolo un numero quasi equivalente all’ammontare della popolazione al momento dell’Unità d’Italia si avventurava verso l’ignoto. Si trattò di un esodo che toccò tutte le regioni italiane. Tra il 1876 e il 1900 interessò prevalentemente le regioni settentrionali con tre regioni che fornirono da sole il 47% dell’intero contingente migratorio: il Veneto (17,9 %), il Friuli Venezia Giulia (16,1%) e il Piemonte (709 mila persone, 13,5%). Nei due decenni successivi il primato migratorio passò alle regioni meridionali. Con quasi tre milioni di persone italia-migranti-quadroemigrate soltanto daCalabria, Campaniae Sicilia, e quasi nove milioni da tutta Italia. Tra l’inizio del secolo scorso e lo scoppio della prima guerra mondiale, altri 831 mila piemontesi cercarono fortuna in altri paesi ( il 9,5% del fenomeno migratorio di quel periodo). Si può distinguere l’emigrazione italiana in due grandi periodi: quello dell’appena citata “grande emigrazione” , tra la fine del XIX secolo e gli anni trenta del Novecento (dove fu preponderante l’emigrazione verso il continente americano) e quello dell’emigrazione“europea”, che ha avuto inizio a partire dagli anni cinquanta. Un fenomeno esteso, con una dimensione importantissima: nessun altro paese europeo ha avuto un flusso costante di emigranti per un periodo così lungo. Questa realtà dovrebbe far riflettere in tempi in cui l’Inghilterra del “dopo-Brexit” – dopo la lotta alla presunta invasione di “extracomunitari” – considera “invasione” anche l’arrivo di altri cittadini europei, italiani compresi.

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E annuncia un giro di vite ai permessi di lavoro e studio. Tutto ciò in un’Europa dove sono tornati i muri e il filo spinato, mentre alle frontiere del mare continua la pressione dei disperati in fuga dalle guerre o in cerca di migliori condizioni di vita. Oggi, non solo tra i sudditi della Regina,si richiedono nuove barriere, non più fisiche ma legali, alla libera circolazione di uomini e di mezzi. Il trattato di Schengen, che di questa libertà era stato la bandiera, è sottoposto a pressione e rischia di saltare. E italia-migr-domenica-corrierecon il trattato l’idea stessa d’Europa. Un tempo, per gli italiani, la valigia è stata il simbolo dell’emigrazione. E l’arrivo nella baia di New York, dopo aver viaggiato per quasi un mese sulle “carrette del mare”, coincideva con l’essere  sbarcati  ad Ellis island ,l’isolotto alla foce del fiume Hudson dove tutta una serie di norme – come quelle in vigore oggi –  operavano una drastica selezione. A quel tempo, come ha scritto in un bel libro il giornalista Gian Antonio Stella (“L’Orda”) “gli albanesi eravamo noi” e “ci rinfacciavano di aver esportato la mafia” e “ci facevano pesare addosso secoli di fame e ignoranza“. Un tempo che era solo ieri. Nonostante siano passati poco più di cent’ anni, tanti hanno dimenticato o fanno finta di non sapere che gli italiani erano né più né meno vittime della xenofobia verso gli “altri” come lo sono  gli immigrati di oggi.

Marco Travaglini

Amatriciana solidale, che successo! Cavagnolo raccoglie più di 5 mila euro

cavagnolo-amatricianaNella serata di venerdì 7 ottobre, convocati dal sindaco di Cavagnolo Mario Corsato, si sono incontrati i presidenti delle Associazioni Cavagnolesi promotrici della iniziativa “ Amatriciana solidale” svoltasi il 16 settembre scorso e finalizzata alla raccolta a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto. Durante l’incontro, tenutosi presso la sala Consigliare del Comune di Cavagnolo, che ha patrocinato l’iniziativa, si è quantificato l’importo raccolto durante la serata che risulta essere così composto;   n. 407 porzioni di pasta e dolce serviti per un importo di € 4070,00 di € 90,00 per la vendita aggiuntiva del vino, ulteriori offerte di cittadini e Associazioni € 780,00 offerte raccolte durante la partita del trofeo Trincavena € 90,00 per un totale di € 5030,00. Le spese sostenute sono state coperte dal Supermercato Crai con l’offerta della pasta 52 chili, dal Supermercato Simplj con l’offerta della passata di pomodoro 50 chili, il formaggio Parmigiano e Pecorino è stato offerto da Manghi Mauretta. Il restante della spesa è stato coperto dalle Associazioni Cavagnolesi pertanto l’importo raccolto sarà interamente versato. I presidenti dei vari sodalizi hanno concordato di versare la somma raccolta al Comune di Arquata del Tronto ( Ascoli Piceno) sul conto aperto dallo stesso Comune. Il Comune di Cavagnolo e le Associazioni Cavagnolesi PRO LOCO, POLISPORTIVA, ALPINI, AVIS, AIDO, GAT, UNISPORT E GRUPPO SCAUT ringraziano tutti i numerosi partecipanti alla serata e tutti quelli che con le loro offerte hanno fatto sentire la vicinanza dei Cavagnolesi al dramma che stanno vivendo le popolazioni colpite dal sisma. Nella mattinata di sabato 8 ottobre il sindaco di Cavagnolo ha raggiunto telefonicamente il collega di Arquata per informarlo del versamento che potrà essere utilizzato secondo le priorità, che sono molte, individuate dalla stessa Amministrazione di Arquata. Il primo cittadino di Arquata saluta nel ringraziare i Cavagnolesi ha detto che sarà sua cura documentare come sono stati impegnati i fondi donati.

I.M.

 

 

 

 

 

 

“Nonno Ascoltami!” domenica 9 ottobre a Torino

Piazza Castello ospita la campagna nazionale per i controlli gratuiti dell’udito

Coinvolte 8 regioni e 27 città in tutta Italia

La VII edizione di “Nonno Ascoltami!”, la campagna nazionale per la prevenzione contro i disturbi dell’udito, patrocinata dal Ministero della Salute, approda a Torino domenica 9 ottobre, dalle 10 alle 19, in piazza Castello.

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“Nonno Ascoltami!”, che coinvolge 27 piazze e 8 regioni in tutta Italia, offre l’opportunità di effettuare controlli gratuiti dell’udito, nelle tende messe a disposizione dalla Croce Rossa. Per la piazza di Torino, referente scientifico sarà il dott. Fernando Muià, responsabile dell’equipe di Otorinolaringoiatria, audiologia e foniatria della “Asl TO 5 – Chieri”, Segretario Provinciale SUMAI di Torino.

Nonno Ascoltami!” porterà in piazza medici e tecnici specialisti dell’udito, che per un’intera giornata saranno a disposizione dei cittadini che vogliano effettuare un controllo dell’udito, grazie all’impegno di diversi partner nazionali e locali, tra cui Audiologica Centro Audioprotesico.

«“Nonno Ascoltami!” è soprattutto un evento sociale che, prendendo spunto dalla Festa dei Nonni, richiama in piazza tutta la famiglia per sensibilizzare i cittadini sulle tematiche dell’udito», – commenta Mauro Menzietti, ideatore dell’iniziativa.

«Riteniamo che il concetto della prevenzione non sia ancora radicato nei cittadini. Di qui l’utilità della piazza: è la sanità che va incontro alle persone, riunendo in un unico evento tutte le figure professionali coinvolte nella tutela della salute (medici chirurghi, otorini, audioprotesisti, audiometristi), tutto a vantaggio dei cittadini».

«In questi giorni si sta per concludere un percorso organizzativo lungo un anno. Si è trattato di un viaggio appassionante ed impegnativo, un viaggio durante il quale medici, audioprotesisti, audiometristi e tanti volontari si sono adoperati, con l’obiettivo della crescita della cultura della prevenzione in generale e, in particolare, dell’incremento della sensibilizzazione di ciascuno alle tematiche della perdita uditiva, sia dal punto di vista dell‘impatto sulla vita quotidiana (tanto sulla vita sociale, quanto su quella di relazione), sia dal punto di vista terapeutico e delle possibilità rimediative», come emerge dall’analisi della dott.ssa Laura Giulianati, Tecnico Audioprotesista e Amministratrice di AUDIOLOGICA, Azienda torinese sponsor dell’evento che, dal 1969, è impegnata nella produzione, riparazione e distribuzione di protesi acustiche.          

L’evento nazionale gode del patrocinio del Ministero della Salute e del riconoscimento dell’OMS, (Organizzazione Mondiale della Sanità) che ogni anno indice la Giornata Mondiale dell’Udito, di cui l’associazione “Nonno Ascoltami!” è ambasciatrice italiana.

“Nonno Ascoltami!” prende spunto dalla festa dei nonni, ma che in realtà porta in piazza tutta la famiglia, per una giornata di giochi, sport e divertimento per grandi e piccini. Proprio a loro, infatti, sono dedicate le iniziative collaterali, tra cui il “Muro del nonno”, esposizione di elaborati artistici sul tema rapporto nonno-nipote, realizzate dagli alunni delle scuole cittadine, momenti di animazione con i clown e teatro in piazza per bambini, giochi e lezioni di sport. Tra le associazioni che collaboreranno alla giornata di “Nonno Ascoltami!” in piazza Castello, l’Avis Torino e l’Associazione Famiglie Sma.

 

 

L’EVENTO IN CIFRE

L’ipoacusia colpisce circa 360 milioni di persone nel mondo, oltre 7 milioni solo in ItaliaOgni giorno nel nostro Paese 30 persone scoprono di avere un disturbo uditivo, un problema che coinvolge due persone su tre oltre i 65 anni. Di questi il 75% non porta una protesi acustica e in genere impiegano tra i 5 e i 7 anni prima di accettare il problema e rivolgersi a uno specialista. (Dati ANIFA-ASSOBIOMEDICA).

 

Info:

www.nonnoascoltami.it

www.facebook.com/nonnoascoltami