ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 624

Incontri estivi all’Unitre Torino

“L’informazione ai tempi di internet” martedì 27 giugno

“Per una terza età felice e costruttiva” giovedì 29 giugno

Ore 16 – Auditorium EDP in corso Govone 16/a, Torino

 

La terza età e “L’informazione ai tempi di internet”: è questo il tema dell’appuntamento di martedì 27 giugno nell’ambito degli incontri culturali estivi organizzati dall’Unitre Torino. Alle ore 16 presso l’Auditorium EDP in corso Govone 16/a a Torino, il Professor Maurizio Ardito farà il punto sulla situazione attuale: pc, smart-phone e tablet che permettono di essere costantemente informati e aggiornati; fake news, bufale e informazioni attendibili; bolle di filtraggio, il sistema di personalizzazione dei risultati di ricerche su siti che registrano la storia del comportamento dell’utente per proporre le risposte che l’utente stesso vorrà ricevere, isolandolo da informazioni che sono in contrasto con il suo punto di vista. Un appuntamento da non perdere per orientarsi in questo labirinto di nuove problematiche e cercare di capire ciò che sta succedendo.

 

Giovedì 29 giugno si parlerà invece di “Terza età felice e costruttiva” con il professor Giuseppe Luciano. L’incontro si terrà alle ore 16 all’Auditorium EDP in corso Govone 16/a a Torino e cercherà di rispondere all’eterno quesito: la terza età è il periodo dell’esistenza in cui l’uomo è condannato ad un’ineluttabile condizione di infelicità e di incapacità a provvedere alle proprie necessità e/o a dare un contributo costruttivo alla società? Si approfondirà dunque il concetto di invecchiamento, non inteso come patologia ma come insieme di modificazioni che, concernendo tutti gli apparati del corpo, rendono gli anziani più recettivi alle malattie, senza compromettere la loro aspirazione ad una vita felice e costruttiva.

 

Gli appuntamenti continueranno poi nei mesi di luglio, settembre e ottobre con tante proposte in attesa dell’inizio del nuovo anno accademico. Continuano intanto le iscrizioni al nuovo Anno Accademico dell’Unitre Torino, la più grande Università della Terza Età in Italia. La quota di iscrizione è di 90 euro e consente di partecipare a quattro corsi tra i tanti organizzati ogni anno. I corsi sono suddivisi in sette “Collegi”: Artistico, Creativo-Espressivo, Letterario, Linguistico, Medico-Psicologico, Scientifico, Storico-Umanistico. Per iscrizioni: dal lunedì al venerdì ore 9.30-11.30 e 15.30-17.30 presso Unitre Torino, Corso Trento 13, scala A.

 

Riqualificazione energetica degli edifici pubblici

Incrementare la diffusione degli EPC – Energy Performance Contract – per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici nell’ambito dei paesi europei Mediterranei. Con questo obiettivo ha preso il via Stepping, il progetto finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma INTERREG Mediterranean e che vede coinvolti la Regione Piemonte in qualità di capofila, con funzioni di coordinamento e di ente aggregatore dei comuni, e l’Environment Park di Torino con funzioni di partner tecnico nello sviluppo dell’azione pilota per l’avvio di contratti EPC (redazione diagnosi energetiche, documenti tecnici di gara, capitolati, bandi ecc) e nelle attività di comunicazione.

“La collaborazione tra pubblico e privato, verso cui progetti internazionali come Stepping guardano con fiducia, è uno dei pilastri portanti delle policy di Environment Park”sottolinea Davide Canavesio, amministratore delegato di Environment Park. “Lo scambio di conoscenze tra i partner e il modello di coordinamento proposto da Stepping consentono al parco di consolidare le competenze nell’ambito della riqualificazione energetica degli edifici pubblici attraverso l’applicazione degli Energy Performance Contract, ritenuto uno strumento di grande utilità in una logica di innovazione tecnologica e di razionalizzazione della spesa pubblica”.

 

Con una dotazione finanziaria pari a circa 2 milioni di euro, Stepping si concluderà nel 2019 e, accanto agli attori piemontesi, comprende nella squadra altre realtà regionali italiane ed europee come l’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile di Modena, l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo della regione di Kranj (Slovenia), la Provincia di Huelva (Spagna), l’Agenzia per l’Energia di Malta, l’Agenzia per l’Energia dell’Egeo (Grecia), l’Agenzia Regionale per l’Energia e l’Ambiente di Rhône-Alpes (Francia) e l’Agenzia per l’Energia e l’Ambiente del Nord Alentejo (Portogallo).

L’Energy Performance Contract è una tipologia contrattuale nella quale un soggetto terzo (ESCo) effettua un investimento capace di migliorare l’efficienza energetica degli edifici (pubblici o privati), rientrando poi degli oneri sostenuti attraverso i risparmi generati dall’investimento stesso. Un sistema virtuoso che Stepping è deciso a sostenere grazie all’avvio di una collaborazione transnazionale e alla condivisione di esperienze. L’obiettivo è quello di introdurre approcci innovativi nella definizione di nuovi piani di investimento per l’efficienza energetica nei Paesi MED e accelerare la realizzazione delle direttive comunitarie in materia di risparmio energetico negli edifici pubblici.

Per quanto riguarda nello specifico il territorio piemontese, Stepping prevede il lancio di un bando EPC per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici selezionati dei Comuni coinvolti nel progetto. Attraverso il bando potrà essere identificata la ESCo di riferimento, che diventerà l’interlocutore unico per i Comuni proprietari degli edifici.

I partner sono già al lavoro per censire gli esempi di EPC attivati in passato nei propri Paesi, redarre le linee guida per la metodologia da utilizzare per lo sviluppo del progetto e individuare i comuni da coinvolgere nelle azioni pilota.

Stepping fa parte del più articolato e complesso programma Interreg MEDiterranean che punta a promuovere la crescita sostenibile nell’area mediterranea.

 

 

Un miliardo di euro per il Fondo europeo

Ammontano a quasi un miliardo di euro le risorse che ad oggi sono state complessivamente attivate dalla Regione Piemonte nell’ambito dei Programmi operativi regionali del Fondo sociale europeo (Fse) e del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr). È uno degli elementi emersi nel corso dell’appuntamento annuale del Comitato unico di sorveglianza chiamato a vigilare sull’andamento dei due programmi europei. L’organismo, composto da Regione, Governo, Commissione europea, rappresentanti di enti locali, associazioni di categoria, sindacati, università, si è riunito nei giorni scorsi a Settimo Torinese, nella suggestiva cornice delle Officine della Scrittura Aurora, uno spazio di 2500 metri quadrati dedicato al “mondo dei segni”, che ha potuto, tra l’altro, beneficiare di un finanziamento comunitario.

Il Fondo sociale europeo 2014-2020
Al 31.12.2016 il programma operativo del Fondo sociale europeo, che quest’anno celebra il suo sessantesimo anniversario, ha movimentato oltre 400 milioni di euro, circa il 46% della dotazione complessiva (pari a 872,3 milioni), che si sono tradotti in impegni giuridicamente vincolanti per oltre 231 milioni di euro (pari al 26,5% del piano finanziario) e a spese certificate per 59,4 milioni (il 7% del totale). Questo ha consentito di ammettere a finanziamento più di mille operazioni, coinvolgendo 73.300 partecipanti, in gran parte persone inattive (il 64,5% del totale), con una prevalenza di studenti, giovani e con un grado di istruzione medio-basso. Circa il 75% degli impegni finanziari hanno riguardato gli assi d’intervento dedicati all’occupazione e all’inclusione, con particolare riferimento alle misure volte a contrastare la disoccupazione e a sostenere l’occupazione giovanile, attraverso, ad esempio, le direttive della formazione professionale e le politiche attive del lavoro che hanno finora permesso la presa in carico di oltre 5 mila persone, tra disoccupati e persone in condizione di svantaggio. Tra gli interventi legati all’istruzione e formazione, le azioni principali si sono concentrate sul contrasto alla dispersione scolastica, con la direttiva orientamento che ha coinvolto oltre 43 mila ragazzi in tutto il Piemonte, e sul rafforzamento dell’istruzione terziaria, grazie ai percorsi triennali Its (Istituti tecnici superiori) e Ifts (Istruzione e formazione tecnica superiore).

Il Fondo europeo di sviluppo regionale 2014-2020
Sul programma operativo del Fesr sono state finora attivate risorse per 553 milioni di euro, ovvero il 60% della dotazione. In particolare, nel primo semestre del 2017 sono stati pubblicati i bandi Manunet III, Piattaforma Salute e Benessere e due diverse misure sulla riduzione dei consumi energetici (misura 1 e misura 2). Nello stesso periodo sono state approvate le dgr che attivano gli interventi sul sostegno alle infrastrutture della ricerca, sui servizi digitali e sull’attrazione degli investimenti. Le prossime iniziative pronte a partire riguardano il tranched cover (strumento finanziario per favorire l’accesso al credito e l’erogazione di nuova finanza per le pmi) e l’ampliamento della dotazione del bando più green, che agevola le imprese nella realizzazione di investimenti finalizzati all’efficienza energetica. In tema di riprogrammazione, per contrastare la costante riduzione della spesa degli enti locali piemontesi, la Regione intende proporre il potenziamento della dotazione degli assi V e VI che riguardano principalmente i territori (+14,8 milioni), per consentire così di intervenire in maniera più significativa sulla valorizzazione e la messa in rete del patrimonio culturale.

 

Sara Tabone

www.regione.piemonte.it

Foto. il Torinese

Nova Coop: nel 2016 più di un miliardo di euro di ricavi

Solido, positivo e in crescita: in un periodo economico non semplice, il bilancio di Nova Coop chiude il 2016 con ricavi da vendite e prestazioni per oltre un miliardo e 45 milioni di euro e un utile netto di quasi 11 milioni di euro.

 

Il dato è stato comunicato oggi, in occasione della XXVIII Assemblea Generale dei Delegati al Grand Hotel Dino di Baveno (VB).

 

In crescita anche il radicamento sociale: 21 mila nuovi soci nel 2016, per un totale di 788mila soci di cui 84.102 prestatori. Il valore di raccolta è di circa 755 milioni di euro, con un rapporto di 1 a 1 con il patrimonio netto. Un dato che rende il prestito sociale di Nova Coop totalmente garantito dal patrimonio della cooperativa e uno dei più sicuri a livello nazionale.

 

Lo scorso anno il valore complessivo degli scontrini emessi dalla rete commerciale è stato di oltre un miliardo e 35 milioni di euro, in particolare 994 milioni dai supermercati e ipermercati e 36 milioni di euro dalle stazioni di carburante Enercoop di Biella e Pinerolo, a cui si è aggiunta a febbraio 2017 quella di Cuneo. I primi di luglio verrà inaugurata, invece, la prima stazione a Vercelli, nei pressi del magazzino Amazon. Fino al 2020 si prevede l’apertura di un Enercoop all’anno, con un investimento totale di quasi 8 milioni di euro. Le prossime stazioni saranno a Novara e Vercelli Montefibre.

Sul fronte degli investimenti urbanistici, proseguono i progetti per i quali sono stati già annunciati quasi 300 milioni di euro. Delle tre nuove aperture a Torino, dopo anni di stand-by, a giorni partirà il cantiere di via Botticelli, che sarà pronto entro il 2018 con un valore di oltre 50 milioni di euro. L’avvio dei lavori per Scalo Vallino, adiacente alla stazione di Porta Nuova, è previsto invece nei prossimi due anni: l’investimento è di quasi 37 milioni di euro. Nel 2019 partirà, poi, il cantiere di Tne a Mirafiori, oltre 100 milioni di euro e una superficie totale di 62.000 mq, ai confini con Beinasco.

Sempre a Torino, entro la fine del 2017, è previsto l’inizio del cantiere per il secondo “drive” di Nova Coop, dedicato al ritiro in macchina della spesa: sarà in una zona semicentrale e, a differenza di quello inaugurato nei mesi scorsi a Beinasco, non sarà agganciato a un ipermercato esistente, ma completamente autonomo, con un investimento di circa 4 milioni di euro.

Tra le prossime aperture in provincia, dopo l’estate partiranno i lavori per un nuovo supermercato a Giaveno, nell’area dell’ex Cartiera Reguzzoni, per il quale l’investimento è di quasi 12 milioni di euro. Nell’arco dei prossimi tre anni inizierà, invece, il cantiere di un nuovo Iperstore a Ivrea, in corso Nigra, del valore di 14 milioni di euro.

Nel resto della regione, nel 2019 partirà la già annunciata ristrutturazione del supermercato di Vercelli Largo Chatillon, con una superficie totale di 6000 mq e un investimento di oltre 20 milioni di euro, mentre

ad Asti cominceranno, entro l’anno, i lavori per un supermercato nella zona dello stadio, del valore di oltre 8,5 milioni di euro.

 

«Nel corso del 2016 – spiega il presidente di Nova Coop, Ernesto Dalle Rive – abbiamo fortemente investito sul tema della convenienza, destinando a questa scelta una ingente quota di marginalità per consolidare la nostra presenza nel mercato e prepararci al meglio alla futura stagione di sviluppo, dove sperimenteremo il nuovo modello superstore: un luogo vicino, come il negozio all’angolo, che aggrega e offre tanti articoli e servizi affidabili e di qualità. In autunno, inoltre, presenteremo all’opinione pubblica la nostra campagna “alleviamo la salute”, che punta a ridurre nei processi di allevamento l’uso degli antibiotici, per arrivare, dove possibile, a eliminarli in tutte le filiere di carne a marchio Coop».

«La parole chiave – prosegue Dalle Rive –  è “servizio”: quest’anno abbiamo inaugurato le nuove offerte per il mercato luce e gas e i drive per il ritiro della spesa in macchina. Proseguiremo su questa strada anche per quanto riguarda l’e-commerce. Puntiamo fortemente all’integrazione fra la rete fisica e la rete virtuale e inseriremo nei nostri negozi spazi dedicati all’acquisto on line, in particolare per le merceologie del non food, come gli elettrodomestici, per i quali l’assortimento nel punto vendita non sempre è in grado di coprire tutte le esigenze dei soci e dei clienti. Il lato umano per Nova Coop rimane centrale: nell’era dei rapporti virtuali, la nostra scelta di tornare al contatto diretto tra le persone è una controtendenza che farà tendenza».

 

Il 2016 è stato anche il primo anno di vita di Fiorfood: l’innovativo concept store firmato Coop, inaugurato a fine 2015 in Galleria San Federico a Torino, ha superato in 12 mesi 5 milioni di euro di fatturato e punta al pareggio entro il 2018.

 

Di oltre 95 milioni di euro, invece, gli sconti rivolti in generale da Nova Coop a soci e clienti, lo scorso anno. Un dato che, per diversi studi indipendenti, porta la cooperativa in testa alle realtà più convenienti del sistema della grande distribuzione.

Cresciuto anche l’investimento nel welfare aziendale per un totale di un milione di euro.

Tra le novità sono stati inaugurati il Bilancio di Salute, che ha dato la possibilità a 600 dipendenti di un check up medico completo, e il prestito personale, con micro prestiti fino a 3 mila euro a dipendente, restituibili in busta paga a tasso agevolato.

 

Nova Coop è la cooperativa di consumatori leader nella GDO, con 59 tra supermercati e ipermercati in Piemonte e 3 in Lombardia, appartenente al sistema nazionale delle 7 cooperative Coop.

Conta su 788.000 Soci, 4819 dipendenti e una rete commerciale formata da 17 ipermercati e 45 supermercati, per un totale di 62 punti vendita.

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

di Pier Franco Quaglieni

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Il nuovo libro di Piero Angela – Quando La Ganga sconfisse Scalfari – Piccole ignoranze – Lapenna un gentiluomo vecchio Piemonte

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Il nuovo libro di Piero Angela

Piero Angela con  il suo nuovo libro “Il mio lungo viaggio-90 anni di vite vissute “ edito da Mondadori, ci offre una straordinaria rassegna della sua lunga esistenza,  davvero inimitabile. Un grande torinese cittadino del mondo che ha insegnato a milioni di italiani (e non solo)
cosa sia la scienza con il linguaggio rigoroso ,e insieme accessibile, di chi sa semplificare le cose perché ne ha colto la complessità. La sua non è mai stata semplice divulgazione,come hanno tentato,senza riuscirci, i suoi imitatori. Solo suo figlio Alberto,per strade del tutto autonome, ha saputo seguire,innovandole e ampliandole,le strade aperte dal pioniere suo padre. Piero me lo fece conoscere la compianta prof. Renata Bertini che era stata una sua “fiamma “al liceo d’Azeglio di Torino e che poi scelse per compagno di vita  una delle persone più incredibili e supponenti  tra quelle che ho avuto la sventura di conoscere,un funzionario della Fondazione “Agnelli” passato in vecchiaia ai miti forcaioli di “Micromega”.Ambedue sono mancati da tempo. Angela è un liberale autentico,liberale non nel senso di un partito,ma di un metodo di vita,di un’apertura mentale senza pregiudizi. L’atteggiamento che si addice a un uomo di scienza che non può vivere se non nella “società aperta”postulata da Karl Popper. Angela ebbe un padre psichiatra che nella sua clinica ospitò tanti ebrei,rischiando la vita.  In un capitolo Piero racconta un episodio emblematico che gli fa molto onore e che forse nelle recensioni nessuno citerà. A pag. 39/40 racconta  di un giovane fascista della “Nembo” di stanza a San Maurizio Canavese dove il padre di Angela aveva la clinica. Dopo il 25 aprile 1945 il “repubblichino” (Angela usa le virgolette ) tentò di tornare in paese a riprendersi una valigia,una vera e propria follia in quei momenti in cui il sangue chiamava sangue senza pietà per nessuno. Racconta Piero : “Venne subito riconosciuto,immobilizzato e a calci e pugni,portato direttamente al cimitero per essere fucilato. Ci andai subito anch’io.E mentre il plotone di esecuzione già si preparava ,sentii dentro di me qualcosa che si opponeva a questa fucilazione.(…)Andai dal capo della squadra partigiana (…)e cercai di far rinviare l’esecuzione in attesa di capire meglio e poi decidere.Mi scansò. Quel giovane ebbe appena il tempo di gridare >viva l’Italia!< che fu crivellato nella schiena da una raffica  di pallottole.Cadde a terra  e venne portato via  mentre ancora aveva gli ultimi spasmi dell’agonia.(…) Fu impressionante per me veder uccidere un uomo a sangue freddo,quali che siano state le sue colpe.” Grande Angela,uomo libero e generoso,maestro  di chi sa rispettare il valore della vita e della dignità dell’uomo. Sempre,in ogni occasione. Quando Enzo Tortora venne arrestato e condannato ingiustamente, fu il primo a prenderne le difese,mentre tanti giornalisti lanciarono contro di lui accuse mostruose. Lo invitai a ricordare Tortora,quando venne inaugurata la piccola galleria a lui intitolata a Torino. Fu l’unico che seppe ricordare Enzo nel modo opportuno,tra tanti piccoli politicanti  che si affannavano ad appropriarsi di Tortora per ragioni di partito. Io parlai tre minuti, infastidito dalla speculazione politica inopportuna in una cerimonia ufficiale.Una speculazione a cui non potevo prestarmi. In quell’occasione nacque l’idea di premiare Alberto dopo Piero con il Premio Pannunzio. Quando Piero ricevette il Premio era in voga “Samarcanda” di Santoro ,una delle peggiori trasmissioni televisive del servizio pubblico ,utilizzato in modo impudente a scopi di parte. Parlando di Piero e della sua Tv io dissi che Piero era l’esatto opposto di Santoro. Non credo di aver sbagliato.Il nuovo libro mi conferma la calma,fredda, e pur civilmente appassionata, carriera di un fuori classe in tutti i sensi.

 

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Quando La Ganga sconfisse Scalfari 
 Era il giugno del 1970 e il deputato socialista eletto a Torino con l’appoggio del suocero che dirigeva nel 1968 “La stampa “, Eugenio Scalfari capeggiava la lista per il Comune di Rivoli. In lista, in ordine alfabetico,c’era anche Giuseppe La Ganga. Le urne bocciarono clamorosamente Scalfari che si offese moltissimo  e segnarono il trionfo elettorale di La Ganga che divenuto assessore,inizio’ così la sua carriera politica. La Ganga,dopo la laurea,lavorava già all’Universita ‘ e creò anche a Torino il club Turati,affidato successivamente ,a persone assai meno preparate di lui che si servirono del Club per una scalata politica tragicamente finita all’epoca di Tangentopoli,quando il club si sciolse come neve al sole. Quando La Ganga si presentò  candidato alla Camera ebbe una lettera di sostegno firmata da Bobbio, Forte e Mussa Ivaldi.Fu eletto molto bene,rompendo la crosta formata dei notabili socialisti che dominavano da anni il partito. Nel frattempo Scalfari  presentatosi a Milano non venne rieletto nel 1972 ed ebbe origine da quella bocciatura il suo odio cartaginese verso i socialisti e Craxi in modo particolare. Scalfari era stato protagonista  nel 1969 di uno scontro con un vigile urbano alla stazione di Milano,durante il quale,per non pagare la multa per divieto di sosta ,urlo’ arrogantemente al vigile il solito “Lei non sa chi sono io “.  Cadde nel ridicolo e tutti i giornali diedero la notizia . parte del suo naufragio elettorale andava attribuito a quel l’episodio.Un ex presidente del consiglio regionale del Piemonte con  un tranviere disse addirittura : ” Lei non sa chi sono stato io”,ma era un ex usciere eletto presidente dopo la tragica morte di Aldo Viglione. Conobbi a Scalfari a Milano e toccai con mano la sua antipatia saccente e altezzosa e conobbi anche sua moglie Simonetta figlia del direttore de “La stampa” Debenedetti: gestiva una primaria agenzia fotografica. Mi fece pagare mezzo milione due fotografie,dopo che mi scrisse se suo padre aveva per me una particolare predilezione.Eppure queste persone sono state a capo del partito dei radical- chic con un occhio rivolto a De Mita e un altro  a Berlinguer. E ancora oggi ,ormai ultra novantenne ,un po’ meno vispo di allora,continua a pontificare. L’elettore rivolese,votando Giusi, aveva scelto sicuramente il meglio che il partito socialista potesse offrire.Giusi ,tra l’altro, è stato coerente con se’ stesso.Uno dei pochissimi socialisti che non si vergognano di esserlo stato e di continuare ad esserlo.

 

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Piccole ignoranze 
E’ stata creata a Torino una collezione di borse  su cui sono riportate “alcune date significative del XX secolo e nell’etichetta interna la storia di quella data.Molte sono dedicate a Torino”: al 1983,l’anno della nascita di Giancarlo ai Murazzi,al 1888 quando Friedrich Nietzsche trasferitosi in città scriva il suo “Ecce Homo” e al 1840 l’anno della costruzione della “Fetta di Polenta dell’Antonelli”. Il creatore meriterebbe un bel  ripassino di storia torinese,anche se è vero che le borse costano soltanto 50 euro.Forse anche solo leggere il mensile  “Torino storia” gli sarebbe molto utile. Ma forse molte clienti amano questi ricordi e compreranno quelle borse proprio perché amano ricordare la nascita di Giancarlo ai Murazzi.Non le fa sentire ignoranti…

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Lapenna un gentiluomo vecchio Piemonte
È mancato l’ex titolare del bellissimo negozio di Cartier a Torino in Via Roma, Alfredo Lapenna . Anche lui ragioniere come l’indimenticabile proprietario  di  Emerson  in via Cesare Battisti. Due protagonisti dello stile torinese con sguardo oltre le Alpi . Nel negozio di Lapenna il clima era ovattato,elegante,uno dei pochi elementi che potevano fare dell’attuale Torino una “piccola Parigi”.Non ha resistito all’abbrutimento e all’impoverimento selvaggio della Città. Io ci andavo per i regali importanti e lui mi diceva sottovoce che non sbagliavo a mandare dei doni dal suo negozio, perché Romiti, quando riceveva regali Cartier, dava subito ordine al suo autista di metterli sulla sua auto per portarli a casa. Lapenna si è anche dedicato alle sorti di via Roma, non ne  avrebbe sicuramente approvato la stupida e inutile pedonalizzazione del primo tratto da  piazza Castello a piazza San Carlo,una scelta assurda.  Era un uomo intelligente che sapeva anche opporsi a certe pensate assessorili .Era amico del grande presidente dell’Ascom De Maria ,fiorista ligure che si era fatto da se’ e che è mancato troppo presto. Lo stile di Lapenna faceva il paio con quello del grande,stupendo, davvero unico negozio di pelletteria in via Lagrange angolo via Gramsci: Laurence. Anche questo chiuso. Le jeanserie ormai prevalgono su tutto,Lapenna era sempre ineccepibile in giacca e cravatta,elegante nella parola,equilibrato nei giudizi,onesto nel consiliare. Una Torino scomparsa .

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Lettere Scrivere a quaglieni@gmail.com
Egregio professore, Ho letto il suo articolo sugli esami di maturità. Lei è stato molto severo con la scuola di oggi,ma è giusto attribuire tanta responsabilità ai professori?
                                                                                                                

                                                                              Anna Comodi

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Io ho attribuito responsabilità equamente ripartite tra vertici ministeriali,provveditori agli studi,professori e oggi aggiungerei anche i genitori che non ho chiamato in causa e che, parteggiando sempre per i figli,impediscono ai docenti di lavorare.Quei genitori si pentiranno del loro permissivismo giustificazionista quando la loro stessa autorità verrà messa in discussione dai loro figli.  La buona scuola è quella che riesce ad insegnare bene. Oggi troppi psicologismi,troppe socializzazioni e troppe inutili analisi sociologiche hanno fatto perdere di vista il valore della scuola e la sua finalità primaria che è quella di istruire, prepararando i giovani ad affrontare il futuro.L’educazione affettiva spetterebbe alla famiglia e non alla scuola,ma oggi i confini sono molto confusi. Io sono cresciuto in una scuola severa e non mi rammarico di essere cresciuto nella disciplina pre68. Parlo di scuola e non di esami perché gli esami dovrebbero essere il punto di arrivo di una buona scuola. Ma già nel ’69 il ministro Sullo cominciò dagli esami,rendendoli subito più facili. Voglio invece mettere in luce che c’è una nuova generazione di insegnanti che mi danno fiducia. La difficoltà di ottenere una cattedra li ha temprati. E il facilismo ha dovuto cedere il posto alla inevitabile selezione.Spero che gli ultimi pensionamenti, sia pure tardivi, tolgano di mezzo di ultimi figli e nipoti del’68,quelli entrati nei ruoli attraverso leggine ottenute a colpi di sciopero. In ogni caso, la buona scuola è questione di buoni docenti. Un altro elemento negativo sono gli organi collegiali delle scuole che dovrebbero essere eliminati o ridotti drasticamente nelle competenze.Aggiungo anche che i presidi,oggi chiamati dirigenti, dovrebbero riottenere poteri che sono stati loro tolti. Ovviamente in linea di principio, perché se guardiamo ai tanti dirigenti scolastici politicizzati e provenienti dal sindacato,dovremmo opporci ad un’estensione dei loro poteri. Fanno già troppi danni così. Molti presidi sono stati e sono nefasti. Vogliono galleggiare e cavalcano la demagogia, prima nemica  di una scuola seria e davvero rinnovata.

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Taxi verso una nuova protesta

I tassisti sono nuovamente in agitazione e se il Governo “non manterrà gli impegni assunti” presto si terrà una nuova mobilitazione, anche a Torino. Lo annunciano tutte  sigle sindacali della categoria. “I ministri competenti non solo non hanno mantenuto gli impegni assunti a febbraio – scrivono in una nota congiunta  – ma non rispondono nemmeno più alle continue richieste di incontro che abbiamo formulato. Se questo Governo pensa che ignorandoci resteremo zitti si sbaglia di grosso e ci troverà pronti alla mobilitazione nazionale. A forza di aspettare i tavoli promessi, il mobilificio sta morendo, a buon intenditore…”, affermano i rappresentanti sindacali che aggiungono: “Il Governo non ci punti il dito addosso visto che il primo a non mantenere i patti è lui”.

 

 

 

(foto: il Torinese)

Crisi, le imprese: “clima più favorevole”

Per le imprese torinesi viene confermato per il secondo trimestre consecutivo “un clima di fiducia favorevole”. Tra le motivazioni il tasso di utilizzo degli impianti che cresce  al 77% mentre  si prevede una ripresa dell’occupazione grazie al minore ricorso alla cassa integrazione e alla crescita del 20% dei lavoratori interinali.

Il quadro emerge dall’indagine congiunturale dell’Unione Industriale di Torino. “Pensavamo fosse un fuoco di paglia – spiega all’Ansa il presidente Dario Gallina – ma l’indagine conferma l’ottimismo, attendiamo  il prossimo trimestre per avere più sicurezza”. Va molto bene l’export, che sale  dal 13 al 19,8%. Inoltre si  stabilizza il clima di fiducia delle imprese dell’edilizia e dell’indotto: era negativo da quasi dieci anni. Il 26 giugno si svolgerà  l’assemblea annuale dell’Unione Industriale – alla quale prenderanno parte il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e il presidente designato di Federmeccanica, Alberto Dal Poz.

 

(foto: il Torinese)

In Assemblea di Condominio: quante persone votano se la proprietà dell’alloggio è di più persone?

Nell’assemblea di condominio, quante persone votano se la proprietà dell’alloggio è di più persone? Per esempio: marito e moglie in regime di comunione dei beni possiedono un alloggio con 50 millesimi in un condominio. All’assemblea si presentano tutti e due e vorrebbero votare entrambe. Nel caso in cui fossero d’accordo nella decisione da adottare, allora non ci sarebbero grossi problemi pratici. E se fossero in disaccordo? In un altro caso, come per esempio, in presenza di molti eredi di una villetta in un condominio orizzontale (ossia composto da più villette con parti comuni in comunione): in quanti possono dire la loro? La regola è che il “consorzio” indiviso (ovvero la comunione) possa esprimere un solo voto. Pertanto gli eredi o la coppia degli esempi, devono addivenire ad una decisione comune e condivisa e solo successivamente possono esprimere in proprio voto in assemblea di condominio. Una volta convocati con le modalità corrette (v. articolo qui), l’art. 67 disp. att. c.c.: “qualora un’unità immobiliare appartenga in proprietà indivisa a più persone, queste hanno diritto a un solo rappresentante nell’assemblea, che è designato dai comproprietari interessati a norma dell’articolo 1106 del codice”. In assenza di una specifica disposizione normativa, sta alla sensibilità del Presidente dell’Assemblea, valutare se richiedere la prova o meno della delega scritta da parte del legale rappresentante della comproprietà. In palio potrebbe esserci la validità della decisione presa.

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http://www.amministrazionidicondominio.com/

Per Blue Air 6 Boeing 737 Max 8

Altri 2 in opzione oltre al leasing di ulteriori 12 aeromobili da Air Lease Corporation

 

Blue Air e Boeing hanno annunciato oggi, in occasione del Salone internazionale dell’aeronautica e dello spazio di Parigi-Le Bourget, l’ordine di 6 aeromobili Boeing 737 MAXs da aggiungere alla flotta del vettore (e altri 2 in opzione), mentre ulteriori dodici aeromobili verranno presi in leasing.

Gheorghe Racaru, Direttore Generale di Blue Air, ha dichiarato: “Grazie alla nostra grande partnership con Boeing, Blue Air ha una lunga storia di 737, che ha portato ad una affidabilità operativa senza pari ed a un record di sicurezza. Confermando questo ordine effettivo con Boeing e prendendo in leasing altri aeromobili dal nostro partner strategico Air Lease Corporation, Blue Air aggiungerà a breve 20 aeromobili ultra-moderni nella propria flotta. Questo evidenzia il nostro impegno per la sicurezza, il comfort e l’affidabilità per i nostri passeggeri, con un’attenzione anche all’ambiente. Il 737 MAX contribuirà a modellare il futuro di Blue Air, permettendoci di volare verso nuove destinazioni con grande efficacia e mantenendo le tariffe basse per i nostri passeggeri”.

 

La famiglia 737 MAX è stata progettata per offrire ai clienti prestazioni eccezionali, flessibilità ed efficienza, con un costo per sedile più basso ed un autonomia maggiore che permetterà di aprire nuove destinazioni; tutte caratteristiche che si sposano perfettamente con la strategia “smart” di Blue Air. Il 737 MAX è l’aereo venduto più velocemente nella storia di Boeing, accumulando più di 3.700 ordini da 87 clienti in tutto il mondo. Il 737-800 è una delle versioni più vendute di sempre della famiglia 737 Next Generation; la famiglia di aeromobili a singolo corridoio più tecnologicamente avanzata.

 

A beneficiare di questo ampliamento e miglioramento della flotta sarà anche Torino, la principale base di Blue Air al di fuori della Romania, che grazie ai 5 aeromobili attualmente basati opera 20 voli diretti verso 20 destinazioni, di cui 12 internazionali: Alghero, Bacau, Bari, Berlino, Bucarest, Catania, Copenaghen, Iasi, Ibiza, Lamezia Terme, Lisbona, Londra Luton, Madrid, Malaga, Napoli, Palma di Maiorca, Pescara, Roma, Siviglia e Trapani.

Il termovalorizzatore tra le best practice

Presentata “Utili all’Italia”, prima banca dati che racconta esperienze che migliorano i servizi ai cittadini. Il teleriscaldamento di Torino e il progetto didattico di visite al termovalorizzatore tra le best practice italiane nei Servizi Pubblici

E stata presentata a Roma Utili allItalia, banca dati che contiene i risultati del censimento delle migliori pratiche nei Servizi Pubblici realizzato da Utilitalia, la federazione che riunisce 500 imprese italiane dei servizi idrici, energetici e ambientali.

Tra gli 80 progetti selezionati da cui è stato tratto un libro sulle best practice nei servizi pubblici, ben 3 sono stati realizzati dal Gruppo Iren. La scelta è avvenuta a valle di un censimento che ha raccolto, per la prima volta da quando esistono le aziende di servizi pubblici locali (Legge Giolitti del 1903), 274 progetti di 134 aziende nel campo della Responsabilità sociale e ambientale, dell’innovazione tecnologica, dell’efficienza energetica e dello sviluppo.

Il database “Utili all’Italia” consultabile gratuitamente sul web e aggiornato costantemente è destinato a diventare un punto di riferimento per le amministrazioni locali, per la politica e per gli esperti di acqua, energia e rifiuti (e di tutte le tecnologie ad essi collegati) chiamati a fare scelte e progetti per lo sviluppo del territorio al fine di fotografare le best practice che sono alla base del miglioramento dei servizi erogati ai cittadini.

L’efficienza energetica che è anche uno degli obiettivi del Paese per gli impegni presi in sede di Unione Europea è un altro ambito nel quale è stato selezionato il progetto di saturazione del teleriscaldamento di Torino, soluzione innovativa di Demand Side Management grazie alla realizzazione di accumulatori di calore che consentono di immagazzinare l’energia termica prodotta dalle centrali di cogenerazione nelle ore notturne, quando la richiesta di calore è minore, per cederla nelle ore di massimo prelievo della rete. Questa soluzione ha consentito di incrementare significativamente le volumetrie teleriscaldate fornendo un contributo tangibile in termini di riduzione delle emissioni e di risparmio energetico, facendo di Torino la città più teleriscaldata d’Italia.

Sul fronte della responsabilità sociale e ambientale, è stato selezionato il progetto del Gruppo relativo all’attivazione presso l’impianto di termovalorizzazione TRM di un progetto didattico unico a livello nazionale che ha contato ben 3.694 visitatori nel solo 2016. Destinato ai bambini e ai ragazzi tra i 6 e i 13 anni, è articolato in percorsi didattici studiati per favorire la partecipazione attiva e diretta dei ragazzi attraverso giochi e animazioni, con percorsi guidati fatti di tunnel vetrati, pannelli grafici e schermi touchscreen all’interno dell’impianto vero proprio.

Nel campo dell’innovazione tecnologica, dove emerge l’impegno delle aziende sul tema della digitalizzazione e del miglioramento dei servizi ai cittadini, è stato selezionato l’impianto di depurazione del Golfo Paradiso realizzato dal Gruppo Iren a Recco (Ge), in un’area a forte vocazione turistica. Un progetto che si distingue per caratteristiche strutturali e tecnologiche d’avanguardia, rappresentando un modello virtuoso di impiantistica nell’ambito del panorama nazionale e si caratterizza per l’utilizzo della più innovativa modalità di filtrazione attualmente esistente grazie al moderno sistema di bio-trattamento “a membrana” che prevede ben quattro livelli di filtrazione che consentono l’abbattimento di tutti gli inquinanti. Una tecnologia che consente inoltre di riutilizzare l’acqua depurata, oltre che nei processi dello stesso impianto, per usi di servizio che sarà possibile sviluppare, ad esempio, per il porto turistico.