Un miliardo di euro per il Fondo europeo

Ammontano a quasi un miliardo di euro le risorse che ad oggi sono state complessivamente attivate dalla Regione Piemonte nell’ambito dei Programmi operativi regionali del Fondo sociale europeo (Fse) e del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr). È uno degli elementi emersi nel corso dell’appuntamento annuale del Comitato unico di sorveglianza chiamato a vigilare sull’andamento dei due programmi europei. L’organismo, composto da Regione, Governo, Commissione europea, rappresentanti di enti locali, associazioni di categoria, sindacati, università, si è riunito nei giorni scorsi a Settimo Torinese, nella suggestiva cornice delle Officine della Scrittura Aurora, uno spazio di 2500 metri quadrati dedicato al “mondo dei segni”, che ha potuto, tra l’altro, beneficiare di un finanziamento comunitario.

Il Fondo sociale europeo 2014-2020
Al 31.12.2016 il programma operativo del Fondo sociale europeo, che quest’anno celebra il suo sessantesimo anniversario, ha movimentato oltre 400 milioni di euro, circa il 46% della dotazione complessiva (pari a 872,3 milioni), che si sono tradotti in impegni giuridicamente vincolanti per oltre 231 milioni di euro (pari al 26,5% del piano finanziario) e a spese certificate per 59,4 milioni (il 7% del totale). Questo ha consentito di ammettere a finanziamento più di mille operazioni, coinvolgendo 73.300 partecipanti, in gran parte persone inattive (il 64,5% del totale), con una prevalenza di studenti, giovani e con un grado di istruzione medio-basso. Circa il 75% degli impegni finanziari hanno riguardato gli assi d’intervento dedicati all’occupazione e all’inclusione, con particolare riferimento alle misure volte a contrastare la disoccupazione e a sostenere l’occupazione giovanile, attraverso, ad esempio, le direttive della formazione professionale e le politiche attive del lavoro che hanno finora permesso la presa in carico di oltre 5 mila persone, tra disoccupati e persone in condizione di svantaggio. Tra gli interventi legati all’istruzione e formazione, le azioni principali si sono concentrate sul contrasto alla dispersione scolastica, con la direttiva orientamento che ha coinvolto oltre 43 mila ragazzi in tutto il Piemonte, e sul rafforzamento dell’istruzione terziaria, grazie ai percorsi triennali Its (Istituti tecnici superiori) e Ifts (Istruzione e formazione tecnica superiore).

Il Fondo europeo di sviluppo regionale 2014-2020
Sul programma operativo del Fesr sono state finora attivate risorse per 553 milioni di euro, ovvero il 60% della dotazione. In particolare, nel primo semestre del 2017 sono stati pubblicati i bandi Manunet III, Piattaforma Salute e Benessere e due diverse misure sulla riduzione dei consumi energetici (misura 1 e misura 2). Nello stesso periodo sono state approvate le dgr che attivano gli interventi sul sostegno alle infrastrutture della ricerca, sui servizi digitali e sull’attrazione degli investimenti. Le prossime iniziative pronte a partire riguardano il tranched cover (strumento finanziario per favorire l’accesso al credito e l’erogazione di nuova finanza per le pmi) e l’ampliamento della dotazione del bando più green, che agevola le imprese nella realizzazione di investimenti finalizzati all’efficienza energetica. In tema di riprogrammazione, per contrastare la costante riduzione della spesa degli enti locali piemontesi, la Regione intende proporre il potenziamento della dotazione degli assi V e VI che riguardano principalmente i territori (+14,8 milioni), per consentire così di intervenire in maniera più significativa sulla valorizzazione e la messa in rete del patrimonio culturale.

 

Sara Tabone

www.regione.piemonte.it

Foto. il Torinese

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