L’aeroporto di “Sandro Pertini” di Caselle chiude il primo semestre dell’anno con più di 2 milioni e 100 mila passeggeri, il record storico per lo scalo, con un incremento rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno del 7,6%. Vola il traffico nazionale, cresciuto del 7,4% con oltre un milione di passeggeri in transito, e quello internazionale, con il 7,9% (+9,4% dall’Europa). I dati sono di Assaeroporti. Nel mese di giugno l’aeroporto ha visto transitare 363.000 passeggeri, con un incremento del 5,5%. Il trend positivo è dovuto soprattutto alle compagnie low cost presenti, prime fra tutte Ryanair e Blue Air.
Il Consiglio regionale del Piemonte ha nominato il Garante per i diritti degli animali: è Enrico Moriconi, già consigliere nella settima e ottava legislatura. Svolgerà numerosi compiti come ricevere segnalazioni sui maltrattamenti e denunciare all’Autorità giudiziaria eventuali reati. Si occuperà anche di progetti e campagne di sensibilizzazione sociale in difesa degli animali e del contrasto al fenomeno dell’abbandono. Il garante, quindi, potrà segnalare alla Giunta e al Consiglio l’opportunità di adottare provvedimenti per la difesa degli animali.
Affitti, gli aiuti del governo
PER CHI CHI NON CE LA FA A PAGARLI
Di Patrizia Polliotto *
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Sono stati previsti dall’Esecutivo contributi sino a 12mila euro l’anno per chi non riesce a pagare l’affitto. Lo prevede il Decreto delle Infrastrutture del 30 marzo 2016, grazie al quale il Governo ha stanziato 60 milioni di euro a favore dei cosiddetti morosi incolpevoli. In questa categoria rientrano tutti quegli inquilini che versano in una situazione di indigenza che gli impedisce di pagare regolarmente il canone di locazione. L’art. 2 del decreto indica espressamente che per “morosità incolpevole si intende la situazione di sopravvenuta impossibilità a provvedere al pagamento del canone locativo a ragione della perdita o consistente riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare”. Una condizione di fatto, dunque, che deriva dal verificarsi dei seguenti fattori: perdita del lavoro per licenziamento; accordi aziendali o sindacali che hanno provocato una riduzione dell’orario di lavoro, cassa integrazione ordinaria o straordinaria in grado di limitare notevolmente la capacità reddituale, mancato rinnovo di contratti di lavoro atipici oppure a termine, cessazioni di attività libero-professionali oppure di imprese registrate, dovute a cause di forza maggiore, malattia grave, infortunio oppure decesso di un componente del nucleo familiare in grado di comportare una consistente riduzione del reddito complessivo o la necessità di impiegarne gran parte per coprire spese mediche e assistenziali rilevanti. Il decreto del 30 marzo ha definito anche i criteri per accedere ai contributi, che competono al Comune di Residenza, presso il quale è possibile richiedere tutte le informazioni a riguardo.
*Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori
Turismo e rilancio del territorio
Un filo rosso che colleghi – sotto l’aspetto culturale, turistico e devozionale – il Sacro Monte di Crea al complesso dell’antica chiesa abbaziale di Pulcherada, passando attraverso Santa Fede di Cavagnolo. E’ il motivo che ha spinto Massimo Iaretti, consigliere delegato al turismo dell’Unione dei Comuni della Valcerrina (sul cui territorio insiste il Sacro Monte di Crea) a San Mauro Torinese, dove ha incontrato Giada Boasso e Claudio Cericola, rispettivamente presidente e segretario di “La Pulchra Rada”, associazione cultura per la valorizzazione del patrimonio storico, artistico, socio culturale e folkloristico del territorio di San Mauro Torinese. La chiesa parrocchiale di Santa Maria di Pulcherada rappresenta unica testimonianza oggi visibile dell’antica abbazia benedettina ricordata in un documento del 991. Al suo interno è stato rinvenuto nel catino absidale, sotto la superficie barocca, uno splendido ciclo pittorico della fine dell’XI secolo, con un Cristo Pantrocratore, unico in Piemonte, nella decorazione della volta. “Ho voluto prendere visione di persona di questo tesoro storico e artistico – dice Iaretti – che merita di essere maggiormente conosciuto ed apprezzato. Il contatto con l’Associazione è stato positivo e andrà sviluppato, nell’ottica di un collegamento con quelle che sono le altre realtà del territorio. La Valcerrina alessandrina e quella torinese non sono due extraterrestri appartenenti a mondi diversi, ma realtà territoriali vicine, che hanno, oltre alla continuità, anche una condivisione di ricordi e di passato”. Per questo nelle prossime settimane verrà inviata una lettera per la presa di contatto al Comune di San Mauro (proprietario della chiesa) ed alla Diocesi di Torino, in quanto Pulcherada è tuttoggi un luogo di culto e chiesa parrocchiale. E lo stesso sarà con il sindaco di Cavagnolo, dove si trova il gioiello che è Santa Fede. “L’idea, con tutto a regime, è quella di avere – dice ancora Massimo Iaretti – è quella di un collegamento tra tre luoghi di culto, Santuario di Crea, Santa Fede di Cavagnolo e Pulcherada di San Mauro Torinese, incastonati in tre territori Unesco, Langhe-Roera e Monferrato, Sacro Monte di Crea e Collina Po”.
“Chi lavora quotidianamente a favore dell’inclusione e dell’accoglienza, deve mantenere una soglia di attenzione molto elevata per non rischiare di scivolare in strumentalizzazioni studiate ad hoc e che hanno il solo scopo di semplificare e ridurre a luoghi comuni la questione immigrazione. Mi riferisco alle polemiche seguite alle dichiarazioni di Renzi, alimentate da chi non intende affrontare il tema in maniera seria e strutturata. Investire in cooperazione e sviluppo per aiutare “a casa propria” i popoli da cui provengono i migranti che approdano sulle coste italiane è sicuramente una delle strade percorribili per fronteggiare, nel lungo periodo, i continui flussi migratori ma certamente non l’unica. Esiste poi la necessità di creare canali istituzionali che facilitino il soccorso, l’accoglienza e l’inclusione nella nostra società di chi fugge da guerra e povertà”. Lo ha dichiarato mercoledì 26 luglio il presidente del Consiglio regionale e del Comitato per i Diritti umani Mauro Laus ricevendo a Palazzo Lascaris l’ex ministro agli Affari esteri Emma Bonino. “L’Assemblea legislativa del Piemonte, proprio nell’ottica di costituire un organo terzo, che prescinda in fatto di tutela dei diritti dalla sensibilità politica del momento – ha continuato Laus – è la prima a livello nazionale ad aver costituito un Comitato regionale per i Diritti umani composto non solo da consiglieri ma anche da esperti e da componenti di movimenti e associazione della società civile”. “Il problema più grande – ha sottolineato Emma Bonino – è che ci si sofferma su polemiche spicciole per non affrontare i grandi problemi. Investire per lo sviluppo dei Paesi africani è senza dubbio giusto, ma porterà vantaggi a lungo termine. Nel frattempo, non possiamo ignorare le necessità di chi ha bisogno ora”. All’incontro sono intervenuti i vicepresidenti del Consiglio regionale Nino Boeti e del Comitato Enrica Baricco e Giampiero Leo e i componenti del Comitato Domenico Trocino e Silvja Manzi e il consigliere Daniele Valle.
www.cr.piemonte.it
Golf “ProAm Paideia”, iscrizioni aperte
Sono aperte le iscrizioni alla prima “ProAm Paideia”, gara di golf in programma martedì 12 settembre organizzata al Circolo Golf Torino La Mandria con il sostegno di PGA Italiana e il cui ricavato sarà devoluto alla Fondazione Paideia. I fondi raccolti saranno infatti destinati alla costruzione del Centro Paideia, futuro polo di eccellenza nella riabilitazione infantile e spazio di socializzazione e inclusione per tutte le famiglie che verrà inaugurato nel cuore di Torino nei prossimi mesi. La giornata inizierà alle ore 11 con la partenza della gara di golf, alle ore 15 prenderà invece il via il torneo di Burraco insieme alla gara di Pitch and Putt. Alle ore 18:30 avverrà la premiazione, seguita da una cena con musica per tutti i partecipanti e i loro amici. Le iscrizioni sono aperte fino all’8 settembre. Per partecipare alla “ProAm Paideia” rivolgersi a t.panizzolo@circologolftorino.it oppureludovica.rayneri@fondazionepaideia.it
Premiare le idee smart e green
Al via l’Agenda Strategica per il terzo bando di finanziamento
della programmazione europea POR FESR 2014-2020
Oltre 110 milioni di euro e 160 progetti presentati nei primi due bandi,
attualmente in fase di valutazione della Regione Piemonte
Presentate ufficialmente presso l’Environment Park di Torino, a oltre 200 imprenditori e ricercatori aderenti ai sette Poli di Innovazione piemontesi, le opportunità di sviluppo del terzo bando della Regione Piemonte, destinato al finanziamento di progetti ‘smart’ e ‘green’.
Come per i precedenti bandi, il percorso parte con la raccolta di idee progettuali delle aziende, finalizzata alla definizione delle sette Agende Strategiche (una per Polo), prosegue con l’accompagnamento da parte dei Poli verso la valutazione della Regione Piemonte e si conclude con l’accesso al finanziamento dei progetti selezionati. L’opportunità di una nuova linea di finanziamento interesserà progetti con obiettivi Smart, riferiti alla digitalizzazione dei prodotti e dei processi, eResource Efficiency, riferiti alla sostenibilità ambientale dei prodotti e dei processi e all’economia circolare. I Poli di Innovazione sono già attivi per raccogliere le idee progettuali delle imprese che confluiranno nella Agende Strategiche di Ricerca e che consentiranno alla Regione di definire puntualmente tematiche e dimensione del Bando.
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L’emanazione del bando prosegue la strada intrapresa dalla Regione Piemonte con i due già emessi (Linea A e Linea B) a fine 2015 e a inizio 2016, e attualmente in fase di valutazione, grazie ai fondi POR FESR 2014-2020. L’obiettivo è promuovere l’innovazione, il trasferimento tecnologico, la condivisione di conoscenze e competenze e l’avvicinamento tra imprese e attori pubblici e privati della ricerca. Il bando ha anche l’obiettivo di incentivare l’ampliamento del bacino di utenza dei Poli. Per il bando Linea A, incentrato sulla raccolta di idee progettuali nei sette ambiti di specializzazione dei Poli e riservato alle aziende aderenti ai Poli, sono stati presentati 113 progetti, di cui 42 interpolo, attraverso il coinvolgimento di 336 imprese. Sono stati proposti progetti per 39,6 milioni di euro per un investimento complessivo pari a 79,2 milioni di euro. Per il bando Linea B, focalizzato su idee progettuali di ricerca industriale e sviluppo sperimentale per le aziende ancora non aderenti ai Poli, sono stati presentati 53 progetti attraverso il coinvolgimento di 110 imprese, con la richiesta di 15,8 milioni di euro per un investimento complessivo di 32,7 milioni di euro.Riorganizzati nel 2015, con un passaggio da 12 a 7, i Poli di innovazione piemontesi formano una rete d’ eccellenza di imprese, centri di ricerca e istituzioni per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva del tessuto imprenditoriale del territorio. Attualmente coinvolgono quasi 1.200 aderenti, tra grandi imprese, PMI e Centri di Ricerca, e sono specializzati in diversi ambiti di competenza -Agrofood, chimica verde, biotecnologie, ICT, Tessile, meccatronica e cleantech.
I Poli di Innovazione piemontesi:
Clever, gestito dall’Environment Park di Torino e dal Consorzio Un.I.Ver. di Vercelli, è specializzato nelle Energy and Clean Technologies e coinvolge 265 realtà aderenti.
BioPmed, gestito dal Bioindustry Park di Colleretto Giacosa, si concentra sulla salute umana e le scienze della vita e coinvolge 71 realtà aderenti.
Agrifood, gestito dal M.I.A.C. di Cuneo, si concentra sulla ricerca e sviluppo in campo agroalimentare e coinvolge 111 realtà aderenti.
CGreen, gestito da PST S.p.a., Consorzio Proplast e Consorzio IBIS, tra l’alessandrino e il novarese, è specializzato nella Green Chemistry and Advanced materials e coinvolge 181 realtà aderenti.
Polo ICT, gestito da Fondazione Torino Wireless, è specializzato nell’ ICT – Information Communication Technologies, e coinvolge 242 realtà aderenti.
Mesap, gestito da Centro Servizi Industrie srl di Torino, è specializzato in ambito Smart Products and Manufacturing e coinvolge 241 realtà aderenti.
Pointex, gestito da Città Studi Spa di Biella, è specializzato nel settore tessile e coinvolge 85 realtà aderenti.
Di Pier Franco Quaglieni
E ‘ mancato all’età di 73 anni il professor Ezio Pelizzetti, per nove anni Rettore Magnifico dell’ Università di Torino. Era laureato in chimica e in scienze politiche, una scelta lungimirante per chi avrebbe insegnato Analisi degli Inquinanti e sarebbe stato ai vertici dell’ateneo .Tra il 2000 e il 2004 era stato vice di un altro grande rettore dell’ateneo torinese, Rinaldo Bertolino di cui divenne successore per due mandati , tra il 2004 e il 2013. Avrei tanti ricordi personali che mi tornano alla mente. Fu moltissime volte presente e partecipe ad iniziative culturali che ho promosso in quella vecchia aula magna di via Po che resta il cuore della memoria storica dell’Universita ‘ torinese .Intervenne con un discorso per il centenario della nascita di Mario Soldati e per i 40 anni del centro “Pannunzio” in modo non formale, ma partecipato.
Nel 2004, centenario della nascita a Racconigi, di Umberto II concesse l’Aula Magna per un convegno sull’ultimo Re d’Italia con Gianni Oliva e il generale Oreste Bovio. Obietto ‘ solo sul nome di un personaggio poco qualificato che pure si era occupato di recente di storia sabauda. Mi disse che l’Aula Magna non si addiceva ai dilettanti e ai propagandisti capaci soltanto di estemporanee scorribande pseudo -storiche. Io non gli diedi ascolto e sbagliai . Fu l’unica nota stonata di un bellissimo convegno storico. Un mio ricordo del Rettore e amico Giorgio Cavallo uscì con un titolo improprio : l’ultimo Magnifico .Visto l’articolo, telefonai subito ad Ezio, scusandomi con lui. In effetti davvero magnifico era stato il suo mandato di Rettore, limpido, coerente ,volto unicamente a traghettare l’Universita ‘ italiana verso una identità anche scientifica che recuperasse il terreno perduto con la contestazione distruttiva dell’eterno ’68 italiano. Fu contro la riforma Gelmini che chi scrive ritenne, sbagliando, di sostenere nella sua fase iniziale. Gelmini commise l’errore di Renzi perché una riforma va condivisa (o imposta con l’autorevolezza),anche se il principio della condivisione e’ difficile da applicare perché gli interessi che ruotano attorno alla nostra università, sono tra di loro contrastanti .A i ministri italiani manco ‘ la capacità di Giovanni Gentile che nel suo rapporto con Croce, per circa 20 anni e più ,studio ‘ e mise a punto l’unica grande riforma dopo quella voluta da Casati. Intervenendo al convegno promosso da chi scrive nel 2004 su Giovanni Gentile, Pelizzetti si ritaglio’ l’occasione per fare il punto sui riformatori immaginari . Come non lo convincerà Gelmini, allora vedeva gli abissi ideologici di Luigi Berlinguer che con “il tre più due ” (un linguaggio da supermercato) fece si ‘ che chiunque diventasse dottore. Un vero e proprio scandalo che si desse la laurea breve con il titolo di dottore a infermieri, massaggiatori, odontotecnici, igienisti dentali. Queste cose Ezio me le disse parecchie volte. Così come vide l’assurdo proliferare delle sedi distaccate dell’ateneo, prova evidente della sua liceizzazìone. Sedi a Ivrea o a Pinerolo erano degli sprechi assurdi che dequalificavano l’istituzione universitaria . Il Rettore Pelizzetti non poté fare molto ,ma fu importante che lui prendesse posizioni ,anche perdendo consensi. Fu un’ inversione di tendenza. La politica universitaria degli ultimi 50 anni di storia italiana fu quasi sempre sbagliata e fini’ per ledere il principio dell’autonomia universitaria difesa strenuamente da Pelizzetti e da Bertolino. Insieme vollero accogliere la mia proposta di intitolare l’ante Aula Magna al Rettore Mario Allara ,malgrado l’opposizione isterica di alcune vecchie cariatidi del marxismo militante. Sarebbe tuttavia errato parlare solo del Rettore, perché Ezio fu uno scienziato a tutto tondo. Ma qui mi fermo perché l’ignoranza nei confronti delle sue discipline e’ grande come il cordoglio sincero per la perdita di un amico che ha onorato gli studi e il nostro Ateneo.
(Foto: Michele D’Ottavio – UniTo)
Seconda fase per Settimo Cielo
Settimo Cielo Retail Park, il parco commerciale inaugurato nel 2011 alle porte di Torino, entra ufficialmente nella seconda fase di sviluppo, che prevede l’ampliamento del complesso con l’aggiunta di 26.000 mq ai 43.000 mq esistenti
La Proprietà immobiliare e la società Promotrice dell’ampliamento sono rispettivamente Settimo Sviluppo spa e Promocentro Italia srl, mentre la progettazione a cura di Building Engineering e la costruzione affidata a Building spa trasformeranno “Settimo Cielo” in uno dei retail park più grandi d’Italia. La commercializzazione della nuova area è stata affidata a Cushman & Wakefield, top player, che è anche responsabile della gestione dell’attuale parco commerciale. L’ampliamento darà spazio a nuovi posti di lavoro e nuovi brand saranno accolti all’interno del parco commerciale. Il cantiere aprirà a settembre e l’inaugurazione dell’ampliamento è prevista tra la fine del 2018 e i primi mesi del 2019, quando il parco raggiungerà la dimensione complessiva di 69.000 mq.
AVVISTAMENTI di effevi
Vedo con incredulità esposto in bella vista, ai giardini Sambuy davanti alla stazione di Porta Nuova, quello che una volta era un tricolore italiano. Era, perché il bianco non c’è più, e il resto è tutto sbrindellato: quella che era una bandiera oggi è uno straccio neanche buono per i pavimenti.
Lo stendardo crivellato da colpi e schegge, nell’iconografia occidentale, è una presenza fissa nei quadri di battaglie. All’occhio dei contemporanei era un segnale immediato dell’esito finale: o una
eroica vittoria di stretta misura contro un nemico preponderante, o una gloriosa sconfitta; si veda il manifesto del film “Giarabub” del 1942, cui prese parte Alberto Sordi, un film di regime per raccontare l’eroica resistenza di due compagnie di guardia di frontiera, nel deserto libico, che tennero testa agli Inglesi pesantemente armati con corazzati e appoggio aereo.
Il lacero tricolore di Giarabub voleva simboleggiare la resistenza italica alla perfida Albione – poco dopo venne la lapide a El Alamein: “Mancó la fortuna, non il valore”. Lo straccio bicromatico che accoglie i turisti a Porta Nuova è il simbolo di una intera guerra persa dall’Italia, quella della dignità e del senso civico.
Per quanto sembri incredibile oggi, per molto tempo l’esposizione della bandiera nazionale è stata malvista da una parte di opinione pubblica. Ci sono volute due leggi, nel 1998 e nel 2006, per obbligare a fare ciò che in tutto il mondo è considerato naturale e positivo. Ma per finire ad esporre un tricolore ridotto a uno straccio, imbarazzante simbolo di fallimento culturale e civile, forse è meglio abrogare le leggi e aspettare i Mondiali per vedere sventolare come si deve la bandiera italiana.