ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 590

Fca, 5% di vendite in più

Fca ha venduto 1.044.714 auto nel 2017 nell’Europa dei 28 più Paesi Efta. L’ incremento è del 5,2% rispetto al 2016 e la quota è salita dal 6,6 al 6,7%. A dicembre le immatricolazioni del gruppo erano 62.219, ovvero il 16,1% in meno dello stesso mese del 2016 e la quota è scesa dal 6,2 al 5,5%. Alfa Romeo traina le vendite, con  82.166, il 27,2% in più del 2016. Si tratta della maggiore crescita tra tutti i costruttori. Bene  anche Fiat (+4,5%) e Jeep (+3,5%) che segna il miglior anno di sempre. Fiat 500 e Panda guidano il segmento A con il 29,1% di quota nell’anno. Invece  500L, 500X e Renegade sono sempre tra le più vendute dei loro segmenti.

 

(foto: il Torinese)

“Il treno di Teresio”. Una mostra sulla deportazione

Il treno di Teresio. Qui non ci sono che uomini. I ribelli del trasporto Bolzano- Flossenbürg, 5-7 settembre 1944” è il titolo della mostra che verrà presentata giovedì 25 gennaio, alle ore 11.00, presso il Liceo classico “Giovanni Plana” di Alessandria . Dopo il saluto del preside Roberto Grenna e del Presidente dell’ISRAL Mariano G. Santaniello, la mostra verrà presentata dai curatori,Maria Antonietta Arrigoni e Marco Savini,  dell’Aned  di Pavia. La mattinata verrà conclusa dagli interventi di Luciana Ziruolo e Cesare Manganelli dell’ISRAL. L’iniziativa, promossa per il Giorno della Memoria dall’Istituto storico della resistenza di Alessandria “Carlo Gilardenghi” e dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale, ripercorre in modo analitico la storia del trasporto n.81 (secondo una numerazione attribuita ad un lavoro di ricostruzione di un ex deportato) partito da Bolzano il 5 settembre 1944 e arrivato a Flossembürg il 7 settembre. I 432 deportati (immatricolati con i numeri dal 21402 al 21834) erano rappresentativi di tutte le componenti della Resistenza italiana ed europea: membri dei CLN, partigiani, antifascisti impegnati nell’aiuto di prigionieri alleati ed ebrei. Provenivano da tutte le regioni, appartenevano a tutte le classi sociali ed erano espressione degli orientamenti politici e ideali dell’antifascismo. Questo lavoro di ricerca, condotto dall’Aned di Pavia,  consente di conoscere in modo approfondito e analitico le biografie dei deportati, la loro vicenda politica, l’arresto, l’arrivo a Flossembürg e il percorso successivo. La collocazione della mostra all’interno del Liceo “Plana” risponde, peraltro, alla volontà di farne uno strumento didattico per tutti gli studenti della provincia di Alessandria.

Dall’amianto al nucleare?

Il nucleare, anche se “pulito”, genera sempre dei dubbi, soprattutto in una città che ha già sofferto molto sotto l’aspetto ambientale, come Casale Monferrato, che è conosciuta come “Città Martire” per i numerosi morti d’amianto. Di qui la necessità di un approfondimento ed un dibattito pubblico. Di qui la decisione della conferenza dei capigruppo, insieme al vice sindaco Angelo Di Cosmo ed al presidente del consiglio comunale, Fabio Lavagno, di convocare, per giovedì 18 gennaio, alle ore 20.30, di una seduta legata al bando Enea per realizzare un’infrastruttura strategica legata alla ricerca sulla fusione nucleare, nell’ambito del progetto Dtt. Tale sigla, che sta a significare “Divertor tokamak test facility, comporta un laboratorio scientifico – tecnologico che dovrà essere realizzato in Italia, con sei regioni (tra cui il Piemonte che indicherà Casale Monferrato entro fine mese) che prevede investimenti per cinquecento milioni di euro ed il contributo fondamentale di Eurousion, il Consorzio europeo cui è affidata la gestione delle attività di ricerca della fusione nucleare. Tale tecnologia si basa su iter ed ha come obiettivo l’avvio di una centrale a fusione entro il 2050. Il laboratorio, che si andrebbe ad installare a Casale, avrebbe una vita di circa 25 anni, con scorie radioattive molto ridotte ed un decadimento limitato a pochissimi anni. Per fugare le perplessità, l’amministrazione ha deciso un doppio passaggio. La prima tappa è stata una discussione nella commissione ambiente del consiglio, presieduta da Giuseppe Primatesta, alla presenza del sindaco Titti Palazzetti e di molti assessori, consiglieri e cittadini, essendo pubblica. Sono intervenuti quattro docenti dell’Università del Piemonte Orientale, Michele Arneodo (che è anche ricercatore al Cern di Ginevra), Luciano Ramella, Paolo Trivero e Pietro Cortese, che hanno risposto ai numerosi quesiti posti dall’assessore ai lavori pubblici Sandro Terruggi, dai consiglieri Vito De Luca, Giorgio Demezzi, Fiorenzo Pivetta, Assunta Prato e Giuseppe Ferrigno. In particolare, rispondendo a Prato, che chiedeva se le altre energie rinnovabili fossero un’alternativa al nucleare, Trivero, la rilevato che questo dato non è possibile, come rilevato dal Libro bianco del 2008 della Società italiana di fisica. Il secondo passaggio, invece, sarà il 18 gennaio, con il consiglio comunale aperto, su richiesta di Legambiente. La prima parte della serata sarà riservata ai contributi delle Associazioni ambientaliste che hanno richiesto la convocazione, ai rappresentanti istituzionali, locali e regionali, nonché a professionisti esperti della materia che saranno espressamente indicati, mentre la seconda parte verrà riservata al dibattito consigliare vero e proprio. Non è la prima volta che a Casale si parla di nucleare, avvenne già negli anni Otanta. Ma allora c’era in discussione il sito di Trino – Leri Cavour e si parlava di un impianto a fissione, tutt’altra storia, anche se i dubbi ci sono sempre.

Massimo Iaretti

 

 

Comune, le ragioni dell’addio dei revisori

Assenza di collaborazione e continue pressioni” sono ottime ragioni che possono indurre un revisore a presentare le proprie dimissioni, nel caso specifico, dell’intero Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Torino.

Anni di studio e di lavoro dopo aver superato un difficile esame abilitante per l’esercizio, fanno del revisore legale uno delle professioni più rispettate presenti nel nostro Paese: una figura che si distingue non solo per la professionalità, ma anche per l’imparzialità e la diligenza richiesta per lo svolgimento della carica.

Nel caso del Comune, il revisore viene scelto tramite sorteggio, per garantire la massima indipendenza da coloro con i quali dovranno interloquire. Il ruolo prevede una particolare “forma di collaborazione” tra il Revisore e l’ente/società revisionato: ciò significa che il revisore, a periodi prestabiliti, dovrà effettuare dei controlli per verificare che l’andamento presente e futuro di una determinata situazione economico-finanziaria sia rappresentata secondo il rispetto dei principi di bilancio basati sulla chiarezza, verità e correttezza, il tutto accompagnato dal rispetto della normativa vigente.

Ovviamente, sarà a carico dell’ente corrispondere tutta la documentazione richiesta dai revisori al fine di consentire al Collegio di svolgere il controllo dei conti nel più breve tempo possibile. Da notare che “collaborazione” non significa che l’ente decide “come” e “quando” adempiere alle richieste.Rapporto di collaborazione non significa neanche “rapporto di amicizia”. Occorre da parte dell’ente, una “buona” conoscenza della materia, al fine di evitare ostacoli “involontari” durante le verifiche dei revisori. Qualora il revisore, a causa di svariate motivazioni, dovesse trovarsi nell’impossibilità di svolgere il proprio lavoro, potrebbe addirittura emettere un “giudizio negativo”, come nel caso del bilancio del Comune di Torino, il quale presenta degli errori di applicazione dei principi contabili.

A causa del parere negativo, l’ente non può chiedere la revoca dall’incarico: devono sussistere gravi motivazioni, quali per esempio il venir meno dell’indipendenza del revisore, per poter procedere con la richiesta. Non esistendo tali presupposti, il Comune di Torino non ha potuto, ovviamente, procedere con l’istanza di dimissioni. Questo dimostra l’ineccepibile lavoro svolto dai revisori. Questi ultimi, però, accompagnati da principi di professionalità, diligenza ed indipendenza ,di fronte ad una situazione del tutto negativa, nella quale sono prevalse “difficoltà nello scambio delle comunicazioni ed ostacoli nell’attività” (come indicato nella lettera), non potevano che rassegnare le proprie dimissioni. Prossimamente verranno scelti (sempre per sorteggio) altri tre revisori che dovranno comunicare con la stessa amministrazione comunale, a fronte di un precedente giudizio negativo: cosa mai successa. Massima solidarietà ai colleghi revisori uscenti ed un grande in bocca al lupo ai colleghi che saranno sorteggiati.

                                                            Raffaella Chiaravalloti

                                                                 Revisore Legale

Dipartimenti di eccellenza, premiato il Poli

Sono cinque i Dipartimenti del Politecnico di Torino che sono stati valutati come “eccellenti” dall’ANVUR, l’Agenzia nazionale per la valutazione, che ha selezionato 180 strutture dipartimentali delle università italiane che otterranno fondi straordinari dal Miur nel quinquennio 2018-2022, ripartendosi 271 milioni di euro complessivi previsti annualmente secondo quanto stabilito dalla legge di bilancio 2017. Per il Politecnico, le risorse aggiuntive ammontano a 41 milioni e 261 mila euro in cinque anni. L’Ateneo riceverà circa il 3% del finanziamento totale: una percentuale superiore rispetto al peso del Politecnico sul sistema nazionale, che si attesta attorno al 2%. I Dipartimenti premiati sono Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture, Ingegneria Gestionale e della Produzione, Scienza Applicata e Tecnologia, Scienze Matematiche “G. L. Lagrange”e il Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio. Quasi la metà dei Dipartimenti dell’Ateneo (5 su 11), quindi, è stata riconosciuta come eccellente. La valutazione è avvenuta sulla base di progetti di alto valore scientifico elaborati e presentati nei mesi scorsi, e successivamente vagliati da una commissione di sette esperti individuati dal ministero in collaborazione con ANVUR. In una prima fase, l’ANVUR aveva individuato 352 strutture, attraverso un indicatore standardizzato di performance (ISPD) che ha messo a confronto, per ciascun settore disciplinare, la valutazione ottenuta dalle pubblicazioni dei docenti di ciascun Dipartimento nell’ultima Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR) con le valutazioni medie del settore a livello nazionale. Il Politecnico ha quindi registrato un tasso di successo del 63% dei propri Dipartimenti che hanno ottenuto il finanziamento, più alto rispetto alla media nazionale del 51% (180 ammessi su 352 ammessi al processo di valutazione).

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Una conferma della qualità della ricerca del Politecnico, come ha sottolineato il Rettore Marco Gilli:“Una valutazione estremamente positiva che conferma ancora una volta quanto la nostra attività di ricerca si svolga su tematiche di frontiera e con metodologie e strutture che garantiscono risultati di altissimo livello e che posiziona l’Ateneo tra le strutture che hanno ottenuto un numero di dipartimenti finanziati superiore alla media nazionale. Il Politecnico ha creduto molto in questi iniziativa mettendo a disposizione notevoli risorse, sia finanziarie sia in termini di posizioni: ai Dipartimenti proponenti infatti è stato attribuito un importante cofinanziamento in termini di punti organico in aggiunta a 44 posizioni da ricercatore di tipo A, assegnate a tutte le strutture”. I fondi saranno destinati a rafforzare e valorizzare l’eccellenza della ricerca, con investimenti in capitale umano, infrastrutture di ricerca e attività didattiche di alta qualificazione. “Si tratta di un cospicuo finanziamento che va ad affiancarsi agli interventi di sostegno alla ricerca che l’Ateneo ha varato nel corso del 2017 e che impegnano il budget 2018 per più di 40 milioni di euro”, conclude il Rettore. “È un risultato – commenta il Vice Rettore alla Ricerca Stefano Corgnati – che premia la qualità dei progetti presentati, concepiti in coerenza con le strategie dell’Ateneo. Un risultato raggiunto grazie al vivo supporto di tutti i nostri Dipartimenti, non solo a quelli direttamente coinvolti: questa iniziativa è stata ancora una volta l’occasione per dimostrare la capacità del nostro Ateneo di fare squadra, operando con spirito di servizio per il successo dell’istituzione nel suo complesso, al di là dei risultati del singolo”.

(foto: il Torinese)

Consigliera porta la figlia all’asilo sull’auto blu. Ma sarà mica stata un diesel Euro5?

AVVISTAMENTI  di Effevi
I grillini come tutti i rivoluzionari: arrivati al potere, fanno peggio di quelli di prima

Non ci vorrà molto per capire se la consigliera grillina che ha richiesto l’auto di servizio del Comune di Torino per andare a prendere la figlia all’uscita dell’asilo ha commesso un reato di rilevanza penale o amministrativa, una serie di infrazioni ai regolamenti comunali, o semplicemente un esercizio di privilegio incompatibile con chi è stato eletto grazie alla retorica della lotta alla casta. Non che i grillini siano gli unici a cadere nel sacco: a memoria almeno  una decina di assessori del pd di quelli che nascono nei giusti salotti borghesi e si sposano soltanto tra famiglie note teorizzavano di imporre la mobilità ciclabile a tutti, salvo poi fare tutti i giorni la navetta tra Palazzo e domicilio rigorosamente su auto blu – e talvolta pure con scorta.

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Però quelli non facevano la morale contro i privilegi, e a differenza di molti grillini non costruivano carriere (altrimenti loro precluse per un ovvio difetto di cultura e talvolta di quoziente intellettuale) sulla marea nera dell’invidia sociale. In realtà, l’episodio della consigliera è una metafora microscopica dell’inevitabile parabola di quasi tutti i rivoluzionari, che finiscono per replicare in peggio i peccati dei regimi da loro abbattuti. I comunisti russi restaurarono immediatamente il regime poliziesco zarista, aggiungendoci processi farsa, fucilazioni di massa, carestie indotte, e gulag. Ma se uno legge i diari del viaggio in Russia del marchese di Custine, nel 1839, sembrano scritti in era brezneviana. Tutto questo, tornando alla consigliera grillina che si fa scarrozzare per le incombenze domestiche, potrebbe anche far sorridere. Il problema è che chi inizia la caccia alle streghe non soltanto rischia di finire personalmente al rogo, ma finisce per appiccare il fuoco all’intero villaggio, in una furiosa palingenesi dove non si trova neppure un Giusto per salvare la città. Un esempio recente è la ventata puritana che ha travolto l’industria del cinema americano, distruggendo allegramente carriere, spesso sulla base di pettegolezzi o denunce generiche. Per cui tutto si confonde in un immenso falò di purificazione: lo stupro o l’estorsione sessuale insieme al normale invito a uscire, magari respinto. Matt Damon, uno dei pochi apparentemente sani in quel mondo, ha provato a mettere un po’ di buon senso e l’hanno crocifisso. 
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Anche i grillini hanno appiccato i loro fuochi, ingenuamente illudendosi di restarne prigionieri. Hanno fulminato le parentopoli salvo replicarle a tappeto, con i casi unici nelle cronache parlamentari di madre e figlia eletti ciascuna in una delle due Camere? Hanno innescato l’isteria sui rimborsi e sugli scontrini, rendendo difficile alla fine distinguere tra sprechi vergognosi, ma legali, e reati di peculato ai danni della pubblica amministrazione. Hanno fatto apparire come porcherie istituti legali ed necessari al funzionamento minimo del sistema, come i rimborsi ai datori di lavoro per le ore non lavorate dai loro dipendenti, perché fanno il loro lavoro in consiglio comunale. Una misura essenziale per evitare che le amministrazioni locali, dove lavorando full-time come consigliere si ottiene un compenso di circa mille Euro mensili, finiscano in mano a un’orda di incompetenti senza arte né parte. Il che, detto per inciso, configura il profilo medio del l’esponente grillino. Governare in queste condizioni è impossibile, e non a caso quando arrivano al potere i grillini cambiano lo spartito, per cui il Sindaco raggiunto da avviso di garanzia, non deve dimettersi solo se appartiene al movimento. Altrimenti, la gogna o il cappio. Quindi, il danno arrecato da questa mentalità da finti rivoluzionari (in realtà aspiranti alla casta in cerca di scorciatoie dei necessari percorsi professionali e formativi) non si risarcisce quando cadono nella loro stretta trappola. Ma alla fine di tutto resta una domanda di fondo: l’auto blu utilizzata dalla consigliera era almeno ecologica, o magari era un diesel Euro5? Perché il vero peccato sarebbe quello.

Tari errata? Come chiedere il rimborso

Di Patrizia Polliotto* 

 

Ecco quel che bisogna sapere sulla TARI. La prima parte di essa riguarda la grandezza della casa, ovvero il costo che viene attribuito a ogni metro quadro risulta essere di circa due euro. Per ogni componente del nucleo familiare, che rappresenta la seconda parte, quella variabile, si parla di un costo di circa cinquanta euro. Moltissimi comuni italiani avrebbero dovuto moltiplicare i metri quadri che compongono la casa per il costo attribuiti ad essi ed allo stesso tempo per il numero di persone che compongono il nucleo familiare. L’errore è stato nel calcolare diverse volte questo dato per tutte le diverse superfici che compongono la casa. La prima parte per ottenere un rimborso consiste nel valutare attentamente gli importi presenti nel bollettino. Generalmente questi sono caratterizzati da due diciture differenti tra di loro che appunto indicano la parte fissa, indicata con la sigla PF, ma anche quella variabile, la quale viene identificata con la dicitura PV. Esaminando con scrupolo proprio tale parte sarà possibile controllare se vi sono degli errori gravi nel bollettino che deve essere pagato. Se il bollettino è privo di tali diciture, occorre semplicemente procedere con la richiesta di verifica da parte del Comune, al fine di effettuare il ricalcolo di cui sopra e cercare così di ottenere un eventuale rimborso. Se il Comune si dimostra poco disponibile nello svolgere questo particolare tipo di controllo sarà necessario procedere con un ulteriore tipo di verifica che garantisce la possibilità di poter sapere se vi sono stati degli errori nell’effettuare il calcolo. Per ottenere il rimborso occorre compilare una lettera indirizzata all’ufficio amministrativo del proprio comune in modo tale che si possa essere sicuri del fatto che, la propria richiesta, venga presa in considerazione.

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* Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI
COMITATO REGIONALE DEL PIEMONTE
TEL. 011 5611800, Via Roma 366 – Torino
EMAIL: UNC.CONSUMATORITORINO@GMAIL.COM

 

 

Ferrovie, aumenta l’impegno economico della Regione

La seduta straordinaria sulla manutenzione della rete ferroviaria svoltasi il 9 gennaio in Consiglio regionale ha consentito all’assessore ai Trasporti Francesco Balocco di chiarire che negli ultimi anni l’impegno economico della Regione sul fronte del trasporto con il treno è andato in crescendo, nonostante le difficoltà del bilancio e il taglio di 14 milioni da parte dello Stato nel 2017. L’assessore ha poi fatto il punto sugli investimenti previsti: sul materiale rotabile 65 milioni dallo Stato, 42 dalla Regione e 42 da Trenitalia; per la manutenzione ordinaria e straordinaria della rete RFI, a fronte dei 150 milioni spesi nel 2017, ha annunciato un piano da 600 milioni dal 2018 al 2021. E infine, i 6 miliardi previsti per investimenti sulle infrastrutture, senza contare le risorse per l’alta velocità. Infine, ha rilevato che negli ultimi quattro anni la puntualità è aumentata di cinque punti, passando dall’84% all’89% sebbene il 2017 abbia solo mantenuto e non migliorato i risultati raggiunti l’anno prima, che durante lo scorso dicembre ci sono stati dei disservizi che hanno creato problemi significativi per guasti sulla rete causati dal freddo, che nel 2017 RFI ha effettuato 100 assunzioni di personale addetto alla manutenzione, che sta concludendo ora la formazione e sarà presto operativo. In conclusione, l’assessore ha evidenziato che ci sono le premesse perché il sistema ferroviario piemontese possa migliorare in modo significativo e che la Regione si muoverà con forza nei confronti di RFI, con la consapevolezza che i rapporti sono regolati da contratti in qualche modo vincolanti.

 

(foto: il Torinese)

Università di Torino tra le migliori d’Italia

L’ateneo torinese è tra i migliori d’Italia con dieci dipartimenti (15 ne avevano fatto richiesta) assegnatari del Fondo ministeriale che per il quinquennio 2018-2022 concederà un finanziamento di oltre 81 milioni di euro, ben 16 in più per ogni anno. Si colloca al terzo posto tra le università per numero di dipartimenti finanziati: tre per l’area medica, tre per l’area scientifica e quattro per l’area umanistica. Le risorse saranno destinate all’acquisto di infrastrutture strumentali per la ricerca, per la didattica di alta qualificazione e per assumere  20 nuovi ricercatori, 20 nuovi docenti ordinari e associati e 10  tecnici della ricerca.

Amazon aprirà nel Torinese con 1200 posti di lavoro

Il colosso delle vendite online Amazon aprirà un nuovo centro di distribuzione a Torrazza Piemonte, 25 km da Torino, nell’autunno del 2018, un anno dopo le aperture dei siti di Passo Corese (Rieti) e Vercelli, in funzione da settembre del 2017. Saranno creati 1.200 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato a tre anni dal lancio del sito e 150 milioni di euro saranno investiti nella nuova struttura di 60.000 metri quadri, studiata per garantire consegne rapide per i clienti in Italia e in Europa.