ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 555

Il Piano contro la violenza di genere

Ė passato in giunta il Piano triennale degli interventi per contrastare la violenza di genere, in attuazione della legge 4/2016, per il quale lunedì scorso è stato espresso nella IV Commissione del Consiglio regionale del Piemonte parere favorevole all’unanimità: «Si tratta di un passaggio fondamentale per continuare a realizzare gli obiettivi previsti dal documento. È innegabile che sono molto soddisfatta del lavoro che stiamo facendo tutte e tutti insieme, a dimostrazione che la via migliore per portare avanti politiche efficaci è la concertazione e il dialogo» – ha dichiarato Monica Cerutti, assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte. Il Piano triennale degli interventi per contrastare la violenza di genere 2017-2019 prevede la realizzazione di otto obiettivi volti a consolidare la rete dei Centri antiviolenza e delle case rifugio, porre attenzione all’inserimento/reinserimento socio-lavorativo, prevenire i fenomeni di tratta, formare le operatrici e gli operatori, sperimentare interventi sugli autori della violenza, sostenere i figli e le figlie di vittime di femminicidio e le vittime di violenza assistita. «Voglio sottolineare 2 obiettivo del Piano: la promozione dell’impiego del Fondo di solidarietà per il patrocinio legale alle donne vittime di violenza e maltrattamenti, strumento previsto dalla legge 4/2016, che si è dimostrato utile soprattutto per le donne che non possono accedere al gratuito patrocinio; il lancio di campagne di informazione e sensibilizzazione che contribuiscano a diffondere la cultura del rispetto. Si tratta di due aspetti che a mio avviso sono fondamentali perché il contrasto alla violenza di genere passa anche attraverso la denuncia e le pari opportunità» – ha dichiarato Monica Cerutti. «Il sistema però non può prescindere dal finanziamento di progetti che sostengano chi sul territorio opera al contrasto della violenza sulle donne. I percorsi che abbiamo finanziato coprono attività differenziate. Due le novità di questi giorni. La prima è il sostegno al gruppo appartamento per donne vittime di violenza sole o con figli che verrà realizzato dentro “Cascina Graziella” nel comune di Moncalvo, in provincia di Asti. Si tratta di un progetto, finanziato con 150.000 euro di fondi regionali, che è significativo perché viene riconvertito un immobile confiscato alle mafia. La seconda è il risultato del bando regionale di accesso al finanziamento per la realizzazione di interventi e attività sperimentali nei confronti degli autori di violenza di genere, che premia cinque progetti sulle province di Torino, Cuneo, Biella, Verbania e Alessandria per un totale di 115.000 euro di risorse. Quello degli autori di violenza è un tema che deve essere necessariamente affrontato perché costituisce l’altra faccia della medaglia. Il contrasto alla violenza di genere non avrà mai veri risultati se non incentiveremo anche una presa di coscienza nella componente maschile» – ha concluso  Cerutti.

Dolce Natale: boom per panettone e pandoro made in Piemonte

Panettoni e pandori artigianali made in Piemonte, la produzione supera di oltre il 20% quella del 2016. Si conferma così il  trend di crescita degli anni precedenti grazie agli ordini nazionali e delle esportazioni in continua crescita.  Cna Alimentare chiede quindi che le istituzioni attivino energie e risorse a sostegno delle imprese e degli artigiani. Si tratta di aziende artigianali anche di medie dimensioni che  ricevono ordinativi da gran parte dei Paesi europei,  Germania in testa, e  dagli Stati Uniti. Ma, sottolinea il presidente regionale di Cna Alimentare, Giovanni Genovesio: “con il sistema Paese che abbiamo, ci sono ancora numerosi ostacoli da abbattere”.

Borsalino, non tutte le fabbriche sono uguali

IL COMMENTO di Enzo Biffi Gentili

In questo 2017 in agonia ricorre il 160° anniversario della fondazione dell’illustre manifattura alessandrina Borsalino, un pilastro nella costruzione dell’immagine internazionale del Made in Italy, e dell’ eccellenza industriale e artigianale subalpina. Ricorrenza evidenziata da due pubbliche celebrazioni: l’una festevole, l’emissione di un francobollo dedicato all’evento dalle Poste Italiane; l’altra funebre, la sentenza di fallimento decretata dal Tribunale di Alessandria. È la conclusione, dopo la messa in vendita della società da parte dell’ultimo erede dei fondatori, di una serie di passaggi di proprietà che hanno visto tra i loro protagonisti personaggi a volte discussi come Silvano Larini, Gabriele Cagliari, Marco Marenco, Philippe Camperio. È il mercato, ragazzi, direbbe qualcuno. Non è la prima volta che una “manifattura aristocratica” è travolta da vicende finanziarie variopinte: lo stesso è accaduto, per far solo un esempio, all’ancor più titolata Richard Ginori, dopo molti gravi guai salvata da un’industria del lusso come la Gucci, del gruppo mondiale Kering, ma per quanto riguarda il suo Museo, dal nostro Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Si impone quindi un ragionamento su un altro tipo di celebrazione, che da troppi anni ci affligge: quella, sovente proclamata dalla cosiddetta sinistra, della liberalizzazione e della autoregolamentazione del mercato.

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Perché non tutte le industrie sono uguali, e alcune “fabbriche estetiche” vanno tutelate anche dalla mano pubblica proprio per perseguire fini non raggiungibili attraverso “comportamenti spontanei” di un mercato a volte degradato. Senza arrivare quindi a casi estremi come quello francese della manifattura di Sèvres, i cui dipendenti sono funzionari statali, è indubbio che sarebbero necessarie varie iniziative, anche regionali, a supporto di attività produttive la cui storia è testimonianza simbolica del genio del luogo e per la promozione della sua immagine internazionale, con evidenti ricadute anche economiche. Non possiamo sperare che sempre e soltanto questi doverosi compiti vengano assolti da figure o strutture connesse a gruppi multinazionali specializzati nel settore del lusso, quali gli stranieri Kering o Richemont. Come a Milano, dove la Fondazione Cologni con la ginevrina Fondazione Michelangelo ha progettato di realizzare nel 2018 all’ Isola di San Giorgio a Venezia, nel contesto della prossima Biennale di Architettura, una grande nostra intitolata Homo Faber, interamente incentrata sui mestieri d’arte. Ma sempre a Milano, e sempre nel 2018, l’Amministrazione Comunale ha programmato a Palazzo Reale l’allestimento di un’esposizione intitolata Luxus, curata da Stefano Zecchi, che discende da quella omonima allestita quest’anno ai Giardini a Venezia nell’ambito della scorsa Biennale d’Arte, la cui concezione non riguarda tanto il denaro o il mercato quanto l’affermazione della bellezza come principio essenziale, estetico ed etico, della nostra cultura e delle nostre arti applicate. Torino e il Piemonte non possono stare a guardare, magari attendendo la cessata produzione di un’altra loro storica industria iconica: diciamo la Lancia, tanto per tirare a indovinare…

 

Natale a tavola, sotto le feste cresce la spesa

Le feste di Natale fanno registrare un aumento delle spese in prodotti alimentari per un totale stimato in 14,6 miliardi di euro a livello nazionale, ovvero  il 24,7% in più della media degli altri 11 mesi dell’anno .Confartigianato informa che nel primo semestre 2017 le esportazioni di cibo made in Italy hanno segnato  aumenti significativi in Lombardia (+11%), Emilia Romagna (+7,2%) e Piemonte (+6,6%), che si pone così terzo tra le regioni italiane per quanto riguarda l’ export. Le maggiori esportazioni del made in Piemonte si verificano in provincia di Cuneo (13,98%), Asti (7,39%), Vercelli (5,07%), Alessandria (4,84%) e Novara (4,93%), mentre Torino con 1,45%, Verbano-Cusio-Ossola con 1,43% e Biella con 0,23% sono al di sotto della media italiana.

Un Salone Internazionale del Libro di Torino tira l’altro?

Sembra incredibile, ma il momento del maggior successo del Salone del Libro di Torino coincide con la sua maggior crisi. Quando uno dei componenti del consiglio di amministrazione ci manifestò le sue preoccupazione a Cheese ne rimanemmo sconcertati e stupefatti. Possiamo però dire che la notizia ci sorprese? In effetti il mio amico disse: “che avrà voluto dire?”.Svelato l’arcano: l’Assemblea dei Soci della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura si è riunita in seduta ordinaria a Torino presso la sede della Giunta Regionale del Piemonte, sotto la presidenza di Sergio Chiamparino per deliberare quello che si farà prima della fine dell’anno – ma per non rovinare il Natale – subito dopo il 28 dicembre. Alla presenza della Sindaca di Torino, Chiara Appendino,Michele Coppola per Intesa San Paolo,le Assessore alla Cultura di Regione Piemonte,Antonella Parigi e della Città di Torino Francesca Leon; il Presidente della Fondazione per il Libro Massimo Bray, non presente fisicamente, ma in video conferenza per dare un tocco di modernità, il Vice-Presidente Mario Montalcini, il Consigliere d’Amministrazione Luciano Conterno, il Segretario Generale Michele Petrelli, il dottor Giuseppe Ferrari e l’avvocato Carlo Merani. Stranamente assenti i rappresentanti di Mibact e Miur tanto a suggellare una loro estraneità alle difficoltà di bilancio.


Il Consiglio d’Amministrazione della Fondazione per il Libro ha esposto, congiuntamente al Collegio dei Revisori dei conti, all’Assemblea dei Soci Fondatori, la penosa ricognizione della situazione economico-finanziaria. Le conseguenze ineludibili sono state che i Soci hanno preso atto del venir meno della ”continuità aziendale e dell’assenza dei presupposti economici e giuridici necessari per un risanamento finanziario dell’Ente“: In conclusione l’avvio della procedura di messa in liquidazione.

Va da sé che resta da stabilire come si arriverà alla prossima edizione del 31° Salone del Libro di Torino che dovrà competere non con l’omologo Salone di Milano, ma anche con una città che proporrà anche la rinnovata “Print4you“. In altre parole: due Saloni in uno.

La procedura formale di liquidazione della Fondazione nell’Assemblea dei Soci in seduta straordinaria, prevista il 28 dicembre alle ore 13.00 presso lo studio torinese del notaio Giulio Biino la nominerà il commissario incaricato di gestire la fase di liquidazione. Il suo compito non sarà dei più semplici, perché i debiti sono molto più ingenti degli incassi dei crediti già deliberati e ancora dovuti da Enti, partner e sponsor: Le entrate previste non saranno sufficienti per far fronte agli impegni pregressi con fornitori e banche che sono veramente tanti. Tanto che , a meno di non pagare i fornitori. Comunque andrà, qualcuno ci perderà, compreso forse anche i dipendenti.

Intanto la pianificazione della 31a edizione del Salone è alle porte e prevedere come andrà a finire senza rallentamenti l’attività organizzativa, sarà impresa ardua. A tal fine, la Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura ha siglato un Protocollo d’Intesa assieme alla Fondazione Circolo dei lettori e alla Fondazione Cultura Torino, che prevede il distacco funzionale del personale della Fondazione per il Libro presso le altre due fondazioni culturali.

Non c’è da invidiare la nuova ”cabina di regia” cui competeranno gli indirizzi generali, il coordinamento e il monitoraggio delle azioni che dovranno essere concertate tra le tre Fondazioni per la rinascita. Per dirla con termini, in voga adesso, “Smart“.A prescindere dal nome che si vuole utilizzare, il “rinascimento ” del nuovo Salone del Libro ce lo auguriamo tutti. Nella cabina di regia, presieduta da Massimo Bray, i vertici di Fondazione per il Libro Mario Montalcini, Michele Petrelli e Nicola Lagioia; per il Circolo dei lettori Luca Beatrice e Maurizia Rebola; per la Fondazione Cultura Torino Angela La Rotella e per l’ Associazione Editori Amici del Salone Gaspare Bona e Isabella Ferretti).

Visto che siamo in tema di Salone del Libro, ci viene in mente, il titolo di un libro d’antan dello scrittore Marcello dell’Orta: ” Io speriamo che me la cavo”. Se la caverà il Salone del Libro, noi speriamo che sia così e a Natale è un buon augurio!

Tommaso Lo Russo

(foto: il Torinese)

 

Intesa Sanpaolo è tra le prime tre banche digital

Intesa Sanpaolo è tra le prime tre banche digital in Europa: a dirlo è Forrester Research, analista indipendente tra i più autorevoli e influenti a livello internazionale, nel rapporto “2017 European Online Banking Functionality Benchmark”. Nel 2016, la Banca era già stata riconosciuta da Forrester tra i sette player mondiali leader nella trasformazione digitale del business. Lo studio mette a confronto le piattaforme di internet banking delle banche europee ritenute più all’avanguardia nell’offerta di servizi online e valuta la capacità dei loro siti web di rispondere alle esigenze dei clienti. Con il nuovo sito di internet banking,Intesa Sanpaolo non solo ha ottenuto uno score di 86/100, piazzandosi al terzo posto sulle tredici banche prese in considerazione quest’anno da Forrester, ma è anche la banca che più ha migliorato la propria posizione rispetto alla precedente edizione del report, crescendo di ben 30 punti. Un progresso che avvalora la strategia messa a punto da Intesa Sanpaolo per innovare l’esperienza multicanale dei clienti e sviluppare una serie di funzioni necessarie alla gestione della “banca di tutti i giorni”, nel quadro di una profonda trasformazione digitale del business che ha coinvolto processi, piattaforme e servizi.

 

 

 

 

(foto: il Torinese)

La crisi del Museo del Cinema

Nonostante sia uno dei primi musei in Italia per numero di visitatori, al Museo del Cinema dall’inizio di dicembre i sindacati hanno dichiarato lo stato di agitazione dei 77 dipendenti. In Commissione l’assessora alla Cultura Antonella Parigi ha dichiarato che non sono previsti tagli di personale, anche se la situazione dei conti rimane difficile per l’arresto del trend di crescita registrato nell’ultimo anno. La Commissione Cultura. presiedita da Daniele Valle, ha ascoltato oggi i rappresentanti sindacali di Cgil e Uil (Leonardo Ferrante, Savino Zulianello, Vito Chiarella) che hanno illustrato la siztuazione dei 77 dipendenti su cui gravano molte ore di straordinario, mancate sostituzioni di maternità e hanno riferito circa l’assenza di un direttore a pieno titolo. Quello attuale, Donata Pesenti, è pro tempore da un anno e mezzo, in attesa del bando per il nuovo direttore.  L’assessora ha precisato che tra le molte attività di cui la Fondazione si occupa (museo, Mole Antonelliana, Cinema Massimo, vari festival e TorinoFilmLab), l’unico che porta ricavi è il Museo del Cinema, tutto il resto è in perdita. “La fragilità strutturale è nota da tempo e dopo un periodo di crescita tra il 2012 e il 2016, nel 2017 c’è stata una contrazione dei ricavi. Sono stati effettuati parecchi tagli in vari settori ma non sono ancora sufficienti per pareggiare il bilancio. Si prevede – ha ipotizzato l’assessora – un aumento del prezzo dei biglietti di ingresso, un piano di efficientamento della stuttura con il blocco del turn over del personale e la pubblicazione a breve del bando per individuare il nuovo direttore”. Questa sera si svolgerà l’Assemblea dei soci fondatori che dovrà appunto affrontare il problema del pareggio di bilancio di previsione 2018, al quale mancano ancora circa 100mila euro. Nella discussione sono intervenuti i consiglieri Francesca Frediani (M5s), Marco Grimaldi (Sel), Stefania Batzella (Mli).

Partecipazione, trasparenza e produttività

Dall’Ufficio stampa di Palazzo Lascaris
Partecipazione, trasparenza e produttività. Il 2017 del Consiglio regionale può sintetizzarsi con queste parole chiave, perché il lavoro svolto nell’arco degli ultimi 12 mesi ha avuto una forte accelerata in tali ambiti e per questi obiettivi, in sintonia con l’articolo 2 dello Statuto secondo il quale la Regione opera “per realizzare l’effettiva partecipazione di tutti i cittadini all’attività politica, economica e sociale della comunità regionale e nazionale”. “Senza partecipazione la democrazia è debole, opaca, chiusa in se stessa – ha dichiarato il presidente Mauro Laus -. Quando invece la partecipazione si afferma tra le pratiche di amministrazione di un territorio, la democrazia diventa più trasparente, perché aprendosi alla società sa vedere nelle donne e negli uomini che la compongono risorse di conoscenza, esperienza e sensibilità. I numeri di quest’anno mostrano come l’aver aperto il Palazzo in termini di trasparenza e di accessibilità, non sia stato un vuoto rituale, ma l’avvio di un percorso e di un nuovo approccio istituzionale: un vestito che il Consiglio ha saputo cucirsi su misura, tenendo conto delle esigenze e delle caratteristiche del territorio. Sempre nell’ottica di voler restituire spazi comuni alla cittadinanza, il primo atto del 2018 sarà l’avvio di una manifestazione di interesse per creare il nuovo Museo dei diritti umani, presso i locali dell’ex Banco di Sicilia. È intenzione di tutto l’Ufficio di Presidenza proseguire in questo percorso partecipativo il prossimo anno, ispirandosi sempre a due binari paralleli e indispensabili l’uno all’altro: la partecipazione e condivisione delle scelte normative e amministrative, ma anche la promozione della cultura della partecipazione tra istituzioni e società civile”, ha concluso Laus.Partecipazione. Oltre l’avvio del percorso che porterà all’apertura del Museo dei diritti, è già stata inaugurata la Galleria Carla Spagnuolo ed è stato approntato il Family baby friendly, un punto di accoglienza per le famiglie. Abbiamo anche ultimato la Sala delle bandiere, un locale a disposizione delle associazioni e della cittadinanza. Gli studenti coinvolti nei nostri progetti sono stati quest’anno 18.100 e le visitatrici e i visitatori delle scolaresche 8.203. Le presenze alle nostre mostre sono state 3.117.Trasparenza. Da tempo si parla di “Palazzo di vetro” e mai come quest’anno si è puntato in tal senso. È stata approvata la legge che prevede la pubblicazione dei vitalizi così come quella sull’accesso civico. I patrocini onerosi, da quest’anno, sono assegnati con un bando; le consultazioni di enti, istituzioni e associazioni vengono ora comunicate anche online per una maggiore partecipazione; sono state adeguate le regole per il sostegno alle emittenti radio e televisive; è partita l’iniziativa “ambasciatrici e ambasciatori” del Consiglio regionale, con un nuovo progetto di alternanza scuola-lavoro; abbiamo dato il via alle Campagne sociali contro la violenza sulle donne, il cyberbullismo e i corretti stili di vita.

Produttività. Non solo Aula: oltre alle 83 sedute di Consiglio, nel 2017 si è infatti toccato il record di 377 sedute di Commissioni, Comitati e Giunta per le elezioni. L’ufficio di presidenza si è riunito 49 volte e la capigruppo 47. L’Aula ha approvato 23 leggi e durante i lavori sono stati presentati e discussi 355 question time, 168 interrogazioni, 225 ordini del giorno. Le mozioni sono state 79; le audizioni 41. L’ufficio stampa ha redatto oltre 1.200 comunicati e il sito del Consiglio ha superato quota 1,3 milioni di viste. Tutto questo senza aggravio di spese e mantenendo al contrario gli ingenti risparmi di bilancio degli scorsi anni, limati ancora di 500mila euro.

Secondo il vicepresidente Nino Boeti: “Il Consiglio regionale ha lavorato all’insegna della trasparenza e questo vale per la maggioranza come per l’opposizione. Sempre di più e sempre meglio quello che la Regione fa, deve essere accessibile ai cittadini. Inoltre, con molteplici iniziative abbiamo cercato di parlare dei valori fondanti la Repubblica in modi nuovi, capaci di coinvolgere e rendere partecipi le generazioni più giovani”

 “L’anno trascorso ha segnato per l’Assemblea un punto di svolta. Le attività del Consiglio – ha spiegato la vicepresidente Daniela Ruffino – sono andate oltre la funzione prettamente legislativa, trasferendosi fuori dal palazzo, a contatto con la comunità. Il 2017 ha fatto davvero dell’Assemblea regionale la Casa di tutti i cittadini. Le campagne sociali, le mostre, gli incontri promossi dalla struttura di Palazzo Lascaris, dalle Consulte, dai Comitati, dai garanti e da tutti gli organismi segnano un percorso di interazione con la cittadinanza, che proseguirà nel nuovo anno”.

Giorgio Bertola ha aggiunto: “Trasparenza, partecipazione e produttività; le parole chiave che rappresentano il lavoro svolto quest’anno, sono quanto di più prioritario ci sia nell’agire politico-istituzionale; la trasparenza è il primo step: in Consiglio lo abbiamo compiuto favorendo l’accessibilità alle informazioni e lo scambio comunicativo, per esempio attraverso le dirette delle sedute dell’Assemblea su Facebook e Youtube. Anche gli Organismi consultivi, per cui ho la delega, hanno raggiunto quest’anno i loro obiettivi, attraverso una scrupolosa programmazione ottimizzata per rapporto investimento/qualità e grazie al monitoraggio ex post delle attività svolte”.

“Il 2017 è stato un anno estremamente produttivo per il Consiglio, che fa della trasparenza e dell’attenzione ai cittadini un elemento distintivo – ha dichiarato Gabriele Molinari -. La riforma dell’osservatorio Usura è un obiettivo che avevamo in animo da tempo e ci permette di mettere lo strumento al passo con le esigenze attuali. La nuova composizione lo rende strumento operativo per affrontare al meglio un tema che colpisce larghi strati della popolazione, finalmente si pone al centro dell’agenda anche la questione del sovraindebitamento, di estrema gravità e rilevanza”.

Angela Motta si è soffermata sull’azione della Consulta femminile, che “anche quest’anno ha contribuito attivamente a elaborare la programmazione, pianificazione e legislazione regionale, con particolare riferimento alla condizione di vita, di lavoro e di salute della donna. Nello specifico, con molteplici iniziative di formazione ed informazione, ha concorso a rimuovere gli ostacoli ad un pieno inserimento della donna in posizione di effettiva parità nella società. Il percorso di civiltà e libertà che conduce ad una reale parità di genere è però ancora lungo e accidentato, anche se sono stati conseguiti risultati impensabili fino a pochi anni fa se non fosse per la partecipazione attiva delle donne”.

Torna il Festival del Giornalismo alimentare

22- 23 e 24 Febbraio 2018 Centro congressi “Torino Incontra” – via Nino Costa 8

Il mondo della comunicazione alimentare si dà nuovamente appuntamento a Torino per la terza edizione del Festival del Giornalismo Alimentare. Dal 22 al 24 Febbraio 2018, nella moderna cornice del Centro Congressi “Torino Incontra”, giornalisti e uffici stampa, blogger e influencer, aziende, enti e istituzioni, alimentaristi e scienziati si ritroveranno per un confronto sulla qualità dell’informazione alimentare e sulla responsabilità sociale di coloro che hanno il delicato compito di comunicare il cibo. Il Festival, che nell’edizione 2017 ha contato oltre 1.000 presenze, tra giornalisti, blogger e comunicatori, manterrà il format ormai collaudato: due giornate di convegni, seminari e momenti di formazione (giovedì e venerdì), e due serate dedicate agli eventi off, mentre il sabato sarà interamente dedicato alle esperienze dirette da far vivere a giornalisti e blogger attraverso press tour a Torino e in Piemonte. Per maggiori informazioni, per l’iscrizione ai panel di lavoro e per gli accrediti stampa si rimanda al sito del Festival, completamente rinnovato nella veste grafica e costantemente aggiornato nei contenuti (www.festivalgiornalismoalimentare.it). Riprendono anche le iscrizioni alla “Rete del Festival”, la community dedicata ai giornalisti, ai blogger e ai comunicatori interessati a promuovere il proprio lavoro e a partecipare attivamente alla costruzione del Festival. L’obiettivo della Rete – che attualmente conta già più di 300 iscritti – è di costituire una piazza “virtuale” dove i professionisti possano fare network e confrontarsi al tempo stesso. Per iscriversi alla Rete è sufficiente andare sull’apposita sezione del sito dove gli iscritti potranno scaricare un marchio di qualità da utilizzare per la loro comunicazione.

Il camper contro la violenza di genere

Monica Cerutti , assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte, ha voluto incontrare gli agenti della Polizia di Stato che prestano servizio a bordo del Camper adibito a contrastare la violenza di genere al mercato di Via Nizza angolo corso Spezia a Torino: « È un’iniziativa che apprezzo particolarmente perché va a toccare i mercati cittadini delle zone più popolari mirando a sensibilizzare donne e uomini su cosa è la   violenza   domestica   e   su   come   si   può   contrastare »   –   ha   dichiarato   l’assessora regionale. Il   Progetto   Camper,   che   fa   parte   della   campagna   più   generale   “Questo   non   è amore”, è stato avviato su indicazione del Capo della Polizia e porta nei principali luoghi pubblici e di aggregazione la competenza di una squadra multidisciplinare composta da medici, psicologi, investigatori e operatori dei centri antiviolenza. L’obiettivo è quello di informare e aiutare a far emergere casi di violenza sulle donne. Dal luglio del 2016 a settembre 2017 sono  stati registrati oltre 45.000 contatti e sono emerse 450 segnalazioni all’autorità giudiziaria. « Sta diventando sempre più concreta l’attività di rete che stiamo attuando con la legge regionale 4 del 2016 contro la violenza sulle donne. Il lavoro interistituzionale è l’unica strada possibile che abbiamo per rendere efficaci la sensibilizzazione e l’informazione sugli strumenti che le donne hanno a disposizione per difendersi dalla violenza di genere. Emerge sempre di più un patrimonio di competenze comuni accompagnato da vera passione che anima il nostro lavoro» – ha concluso Monica Cerutti.