Una cinquantina tra ricercatori, startupper, giovani talenti, rappresentanti di parchi scientifico-tecnologici ed eco-industriali, imprese innovative, esponenti del mondo universitario e formativo, saranno presenti mercoledì 13 febbraio, alle ore 10.30, in Fondazione CRT, via XX Settembre 31 a Torino. Parteciperanno al focus group sulla ricerca, l’innovazione e la formazione nell’ambito degli “Stati Generali” della Fondazione CRT: la grande operazione sistemica, basata sull’ascolto, per ridefinire mission, vision e strategie della Fondazione per il prossimo decennio e rilanciarne il ruolo di “motore” della crescita e dello sviluppo del territorio anche in una dimensione internazionale. “Circa mezzo miliardo di euro in 25 anni è stato investito dalla Fondazione CRT per promuovere la ricerca, l’innovazione e la formazione del capitale umano, asset fondamentali per costruire il futuro su basi solide – afferma il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia –. Siamo stati pionieri nel creare una comunità di 5.500 talenti, offrendo loro borse di studio ed esperienze all’estero capaci di sviluppare competenze e capacità anche imprenditoriali. Abbiamo sostenuto oltre700 giovani ricercatori e dato l’opportunità a 880.000 studenti di integrare il programma didattico con contenuti sempre più innovativi e di respiro internazionale con il progetto Diderot. È a partire da questi importanti risultati che vogliamo continuare ad accompagnare al meglio il processo di trasformazione tecnologica, sociale e culturale del territorio”. I successivi focus group in Fondazione CRT (tutti dalle ore 10.30) si terranno giovedì 21 febbraio sull’educazione alla cittadinanza; venerdì 1 marzo sulla produzione artistica e culturale, l’heritage e la valorizzazione del territorio.
I fatti violenti di sabato 9 febbraio 2019, che sono accaduti a Torino tra il pomeriggio e la sera hanno riproposto alcuni temi politici, sociali e culturali nella speranza che non sia l’inizio di una serie di altre violenze
La causa, il pretesto, lo sgombero di uno storico edificio, una volta era l’asilo Principe di Napoli, occupato da ventiquattro anni dagli anarchici, o almeno ritenuti o definitisi tali. Il tema dei centri sociali in Italia ed anche in altri paesi europei ha avuto alti e bassi con alcuni di questi che, negli anni, sono diventati delle vere realtà economico-sociali. Non solo di intrattenimento musicale ma anche attività sociali rivolte ai giovani ed in qualche caso anche all’esterno degli stessi centri. Il fenomeno riguarda non solo quanti, la stragrande maggioranza, fanno riferimento all’area dell’autonomia e dell’anarchia ma anche, molti di meno, alla destra. Unica voce, a Torino, se non a favore ma che ha cercato di difendere alcuni aspetti positivi dei centri sociali tra quanti in modo serio o sguaiato, ci tornerò più avanti, hanno criticato e chiesto interventi più duri, leggi più
severe, la chiusura di tutti i centri sociali occupati, quella del regista Mimmo Calopresti. Chiariamo subito a scanso di equivoci o altro, che condanno le violenze di sabato, esprimo solidarietà alle forze dell’ordine ed a quanti hanno subito danni e violenze. Detto questo, mi permetto di fare alcune considerazioni: dopo vent’anni in Italia ci sono oltre duecento realtà occupate, molto diverse tra loro, con un numero di circa cinque-seimila frequentatori, oltre gli occasionali che portano il numero a decine di migliaia e comunque in netto aumento rispetto ai primi anni novanta. Un vero e proprio fenomeno sociale culturale che diventa difficile pensare di liquidare solo con provvedimenti di polizia. Molti gruppi musicali, alcuni anche di successo nazionale, sono passati e si sono affermati in quelle realtà. Il vuoto della politica e dei partiti, la debolezza e l’incapacità delle amministrazioni locali ha ridotto tutto ad un problema di ordine pubblico che la destra e lo “sceriffo dei navigli” che attualmente ricopre, più che altro indossa i giubbotti, il ruolo di Ministro degli Interni cavalcano. L’inazione delle amministrazioni locali, comprese quelle che si sono succedute a
Torino e con quella attuale che svetta per incapacità, è clamorosa. Se un edificio pubblico è vuoto ed abbandonato da decenni non c’è poi da meravigliarsi che venga poi occupato. Pensare di sgomberarlo senza una progettualità di pubblica utilità non aiuta. Il comportamento poi degli occupanti, in molti casi, pseudo anarchici, chissà cosa direbbero di loro Michail Aleksandrovic Bakunin o i nostrani Gaetano Bresci o Giovanni Passanante, legittima ed alimenta le richieste di intervento e di sgombero. Occupare un edificio, seppure abbandonato e, colpevolmente, inutilizzato, imbrattare i muri di mezzo quartiere, disturbare ed in qualche caso rendere invivibile l’area adiacente non ha nulla di rivoluzionario né di lotta al “sistema “. Nessuna indulgenza da parte mia, anzi! Anni fa, una sede che usavo come ufficio politico e che dividevo con un parlamentare fu oggetto delle loro, autonomi e anarchici, attenzioni con lancio di un razzo, pietre e la classica e sempre attuale bottiglia molotov. Non si può però restare in silenzio quando un esponente, seppure locale e seppure non nuovo ad affermazioni che
l’hanno già portato vicino a doverne risponderne nelle aule di tribunale, dimostrando così che per alcuni le lezioni non servono e che gli anni passano inutilmente, come il Consigliere della Circoscrizione 6 di Torino, Alessandro Ciro Sciretti, della Lega Nord che scrive sui social “ci vuole un po’ di scuola Diaz”. Quella è stata una delle pagine più brutte della nostra democrazia, dove i diritti furono sospesi, si costruirono finte prove, sempre le molotov, si eseguì un pestaggio indiscriminato da parte di un reparto della polizia di stato agli ordini di alcuni dirigenti. Seppure con ritardo e tra omissioni ed omertà ci furono condanne e lo stesso Stato italiano fu condannato, dalla corte europea, a risarcire un pensionato vittima delle violenze. L’auspicio è che nel ristabilire il rispetto della legge e del vivere civile, anche con severità se serve, si pongano in atto le azioni classiche della politica, del buon amministrare e governare che gestiscano un fenomeno come quello delle occupazioni.
TEDxTorino e l’eredità di Leonardo
Da Michela Murgia a Chris Bangle, 14 ospiti d’eccezione per il primo evento del 2019. 10 FEBBRAIO 2019 ore 14 Sala Agorà c/o UniManagement, via XX Settembre 29
La genialità va celebrata… e diffusa! A 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci – pittore, scultore, matematico, architetto, filosofo e inventore straordinario – TEDxTorino dedica il suo primo e più importante appuntamento del 2019 all’eccezionalità del genio toscano. Technology – Enterteinment – Design. Una sorta di “proto-TED rinascimentale”, Leonardo sembra incarnare perfettamente i valori dell’organizzazione no profit americana nata nella Silicon Valley nel 1984 con l’obiettivo di andare alla ricerca di “idee che meritano di essere diffuse” per condividerle.
Ma chi sono i Leonardo di oggi?
L’appuntamento per scoprirlo è domenica 10 febbraio alle ore 14 per un nuovo TEDxTorino: un mix di intraprendenza, tecnica, arte, scienza e poetica.
14 ospiti, ciascuno con una personale scintilla di genialità e con qualcosa di molto interessante da raccontare, 14 talenti che, come preziosi ingredienti mescolati insieme, si amalgamano per creare il moderno Da Vinci. Ognuno di loro ha tra i 5 e i 14 minuti per presentarsi al pubblico, circa 250 persone, e parlare della propria idea, raccontare la propria esperienza, illustrare la propria scoperta. Innovativa, originale, controcorrente, unica.
Genius Ex Machina è il titolo dell’incontro. L’ispirazione è il mondo antico: nelle tragedie greche era la divinità a scendere sulla terra a risolvere le situazioni (Deus Ex Machina), oggi è la genialità che, diffondendosi, può davvero spiegare e cambiare le cose.
3 i temi principali: scienza e tecnologia, capitale umano in azienda e discriminazione di genere. 1 fil rouge: l’uomo.
Proprio come per Leonardo, che con il suo Uomo Vitruviano rappresenta l’emblema della perfezione e simmetria, in tutti i discorsi dei 14 relatori la centralità sarà riservata all’uomo… e alla donna, ovviamente!
Sono 6, infatti, le donne speaker, tenaci, brillanti, creative, che a TEDxTorino dimostreranno che non ci sono “lavori da maschio” o “da femmina” e che la discriminazione di genere è da considerarsi sempre più obsoleta e riprovevole. Dalla robotica educativa all’ingegneria aereospaziale, passando per human data e bioelettronica, le relatrici renderanno semplici e alla portata di tutti argomenti all’apparenza distanti e poco comprensibili.
Si parlerà anche di mondo ibrido, in cui macchine e uomo interagiscono, levitazione magnetica per il trasporto urbano, case in cemento realizzate con stampa 3D e nuovi percorsi di medicina rigenerativa, sperimentando poi, in tempo reale, un “robot artistico” che interagirà con il pubblico in sala. Ecco come la tecnologia, concretamente a servizio dell’umanità, sta cambiando il presente e il futuro.
Un’era sempre più tecnologica che però non può fare a meno dell’uomo: si indagherà la crucialità del capitale umano, i nuovi modelli di business in azienda e la diversità come valore aggiunto, portatore di pensiero laterale, creatività e arricchimento, in un mondo a rischio di standardizzazione.
GLI OSPITI
MICHELA MURGIA
CHRIS BANGLE
ANDREA VACCARO
CHIARA GASTALDI
FRANCESCA SANTORO
OSVALDO DANZI
CARLO VENTURA
ALESSIA CLUSINI
VIVIANA PINTO
GUGLIELMO CARRA
IVAN ORTENZI
STEFANO CAMERA
ALESSANDRO INVERNIZZI
FILOMENA FERRARA
A condurre l’evento una presentatrice d’eccezione: Silvia Bencivelli, giornalista scientifica, scrittrice e conduttrice radiotelevisiva. Performance musicale a cura di Giua, cantautrice e chitarrista, che a TEDxTorino porterà la sua interpretazione di un altro genio, quello della musica italiana: Fabrizio De Andrè.
Con questa edizione TEDxTorino dà il via a un’importante collaborazione con GiovedìScienza, l’appuntamento dedicato alla scienza raccontata dal vivo dai suoi protagonisti che da più di trent’anni coinvolge migliaia di persone per riflettere insieme sulle più attuali tematiche scientifiche.
TEDxTorino è sostenuto dalla Compagnia di San Paolo. Genius ex Machina si avvale della collaborazione di UniCredit e FPT Industrial per la prima volta main partner e del contributo di Synestesia, Teoresi, Juventus, Wins – World International School of Torino e Confcooperative.
TEDxTorino Genius Ex Machina è inserito nel programma di iniziative, coordinate dalla Città di Torino, per ricordare i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci. #disegnareilfuturo #leonardoatorino leonardoatorino.it visitpiemonte.com.
Costo ingresso: 38,00 € (intero) – 19,00 € (ridotto studenti e under 30)
TEDxTorino e l'eredità di Leonardo
Da Michela Murgia a Chris Bangle, 14 ospiti d’eccezione per il primo evento del 2019. 10 FEBBRAIO 2019 ore 14 Sala Agorà c/o UniManagement, via XX Settembre 29
La genialità va celebrata… e diffusa! A 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci – pittore, scultore, matematico, architetto, filosofo e inventore straordinario – TEDxTorino dedica il suo primo e più importante appuntamento del 2019 all’eccezionalità del genio toscano. Technology – Enterteinment – Design. Una sorta di “proto-TED rinascimentale”, Leonardo sembra incarnare perfettamente i valori dell’organizzazione no profit americana nata nella Silicon Valley nel 1984 con l’obiettivo di andare alla ricerca di “idee che meritano di essere diffuse” per condividerle.
Ma chi sono i Leonardo di oggi?
L’appuntamento per scoprirlo è domenica 10 febbraio alle ore 14 per un nuovo TEDxTorino: un mix di intraprendenza, tecnica, arte, scienza e poetica.
14 ospiti, ciascuno con una personale scintilla di genialità e con qualcosa di molto interessante da raccontare, 14 talenti che, come preziosi ingredienti mescolati insieme, si amalgamano per creare il moderno Da Vinci. Ognuno di loro ha tra i 5 e i 14 minuti per presentarsi al pubblico, circa 250 persone, e parlare della propria idea, raccontare la propria esperienza, illustrare la propria scoperta. Innovativa, originale, controcorrente, unica.
Genius Ex Machina è il titolo dell’incontro. L’ispirazione è il mondo antico: nelle tragedie greche era la divinità a scendere sulla terra a risolvere le situazioni (Deus Ex Machina), oggi è la genialità che, diffondendosi, può davvero spiegare e cambiare le cose.
3 i temi principali: scienza e tecnologia, capitale umano in azienda e discriminazione di genere. 1 fil rouge: l’uomo.
Proprio come per Leonardo, che con il suo Uomo Vitruviano rappresenta l’emblema della perfezione e simmetria, in tutti i discorsi dei 14 relatori la centralità sarà riservata all’uomo… e alla donna, ovviamente!
Sono 6, infatti, le donne speaker, tenaci, brillanti, creative, che a TEDxTorino dimostreranno che non ci sono “lavori da maschio” o “da femmina” e che la discriminazione di genere è da considerarsi sempre più obsoleta e riprovevole. Dalla robotica educativa all’ingegneria aereospaziale, passando per human data e bioelettronica, le relatrici renderanno semplici e alla portata di tutti argomenti all’apparenza distanti e poco comprensibili.
Si parlerà anche di mondo ibrido, in cui macchine e uomo interagiscono, levitazione magnetica per il trasporto urbano, case in cemento realizzate con stampa 3D e nuovi percorsi di medicina rigenerativa, sperimentando poi, in tempo reale, un “robot artistico” che interagirà con il pubblico in sala. Ecco come la tecnologia, concretamente a servizio dell’umanità, sta cambiando il presente e il futuro.
Un’era sempre più tecnologica che però non può fare a meno dell’uomo: si indagherà la crucialità del capitale umano, i nuovi modelli di business in azienda e la diversità come valore aggiunto, portatore di pensiero laterale, creatività e arricchimento, in un mondo a rischio di standardizzazione.
GLI OSPITI
MICHELA MURGIA
CHRIS BANGLE
ANDREA VACCARO
CHIARA GASTALDI
FRANCESCA SANTORO
OSVALDO DANZI
CARLO VENTURA
ALESSIA CLUSINI
VIVIANA PINTO
GUGLIELMO CARRA
IVAN ORTENZI
STEFANO CAMERA
ALESSANDRO INVERNIZZI
FILOMENA FERRARA
A condurre l’evento una presentatrice d’eccezione: Silvia Bencivelli, giornalista scientifica, scrittrice e conduttrice radiotelevisiva. Performance musicale a cura di Giua, cantautrice e chitarrista, che a TEDxTorino porterà la sua interpretazione di un altro genio, quello della musica italiana: Fabrizio De Andrè.
Con questa edizione TEDxTorino dà il via a un’importante collaborazione con GiovedìScienza, l’appuntamento dedicato alla scienza raccontata dal vivo dai suoi protagonisti che da più di trent’anni coinvolge migliaia di persone per riflettere insieme sulle più attuali tematiche scientifiche.
TEDxTorino è sostenuto dalla Compagnia di San Paolo. Genius ex Machina si avvale della collaborazione di UniCredit e FPT Industrial per la prima volta main partner e del contributo di Synestesia, Teoresi, Juventus, Wins – World International School of Torino e Confcooperative.
TEDxTorino Genius Ex Machina è inserito nel programma di iniziative, coordinate dalla Città di Torino, per ricordare i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci. #disegnareilfuturo #leonardoatorino leonardoatorino.it visitpiemonte.com.
Costo ingresso: 38,00 € (intero) – 19,00 € (ridotto studenti e under 30)
Il Festival del Giornalismo Alimentare presenta quest’anno la sua quarta edizione, il 21, 22 e 23 febbraio a Torino Incontra, Centro Congressi della Camera di commercio, confermando il capoluogo piemontese come capitale italiana del dibattito culturale sul cibo
“Anche quest’anno l’obiettivo del Festival è quello di contribuire a migliorare la qualità dell’informazione che ruota attorno al cibo, per rispondere al diritto dei cittadini di essere davvero liberi di scegliere cosa e come mangiare – ha spiegato in conferenza stampa l’assessora regionale alla Tutela dei consumatori, Monica Cerutti – E ricordo, parlando di popolazioni migranti, l’incontro delle comunità e le responsabilità dei produttori, ma anche dei consumatori rispetto al cibo etnico che sarà analizzato come possibile fattore di integrazione ”.
Nei tre giorni di evento si alterneranno seminari, tavole rotonde, laboratori pratici, incontri b2b,educational ed eventi off. Saranno chiamati a dare il proprio contributo esperti provenienti dal mondo del giornalismo, rappresentanti delle pubbliche amministrazioni, aziende, foodblogger, influencer, professionisti della sicurezza alimentare, chef, rappresentanti di associazioni e uffici stampa. Filo conduttore dei dibattiti sarà stimolare il confronto e la riflessione tra i vari protagonisti della comunicazione alimentare a fronte anche di un pubblico di consumatori sempre più attento a queste tematiche.
Per la prima volta il Festival, in partnership con la Regione Piemonte, l’Istituto Zooprofilattico e la Commissione europea, consegnerà alcuni riconoscimenti a giornalisti che si sono distinti durante l’anno nel raccontare le eccellenze enogastronomiche del territorio piemontese e nell’analisi delle tematiche sulla salute alimentare.
Testimonianze di successo per la comunicazione del turismo enogastronomico arriveranno soprattutto dalla Regione Piemonte, dalla Camera di commercio di Torino e dall’Università di Bergamo. Sotto i riflettori alcuni dei temi più caldi e controversi del momento come l’allarme delle microplastiche in ciò che beviamo e mangiamo, le “fake news”, i reati alimentari e l’e-commerce dei prodotti alimentari, grazie anche al contributo dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta e all’intervento del Laboratorio Chimico della Camera di commercio di Torino. Essendosi da poco concluso, con il 2018, l’Anno del cibo italiano nel mondo, si farà anche il punto in diversi panel sulle strategie di promozione del Made in Italy a livello internazionale. Tra gli interventi sul tema anche quelli di Gian Marco Centinaio (Ministro delle Politiche Agricole e Alimentari), Oscar Farinetti (fondatore di Eataly) e Giancarlo Caselli.
Grande attenzione sarà, come sempre, rivolta alla salute e all’educazione per una corretta alimentazione, alla presenza di Vytenis Andriukaitis, Commissario europeo alla salute e sicurezza alimentare e grazie al contributo della Fondazione Umberto Veronesi, di Fondazione CRT, di Compagnia di San Paolo oltre che dei vertici del Ministero della Salute.
Torna potenziato anche l’appuntamento degli incontri B2B, durante i quali aziende e professionisti potranno incontrarsi e confrontarsi, grazie al supporto della Camera di commercio di Torino che coinvolgerà i suoi Maestri del Gusto e i produttori vitivinicoli a marchio Torino DOC.Come nelle scorse edizioni, al termine delle prime due giornate di lavori (giovedì 21 e venerdì 22 febbraio) la discussione proseguirà fuori dal Centro Congressi, attraverso una serie di eventi off riservati ai giornalisti e blogger, un’occasione per scoprire curiosità e novità legate al panorama enogastronomico torinese.
Con la nascita del Comitato Popolare di Difesa dei Beni Pubblici e Comuni “Stefano Rodotà” e con la presentazione in Cassazione, lo scorso 18 dicembre, della proposta di legge di iniziativa popolare, si è aperto l’iter che porterà alla raccolta di firme sul territorio nazionale. «La difesa dei Beni pubblici e di quelli comuni è stato l’obiettivo che ha animato i lavori della Commissione Rodotà: oggi, dopo 10 anni, questa lotta deve diventare la priorità di ogni comunità e territorio che troppo spesso hanno subito devastazioni e privatizzazioni di ogni genere» spiega Ugo Mattei, giurista. L’iniziativa vede Arci tra i primi promotori. Lunedì 11 febbraio alle 18,30 alla Fondazione Fulvio Croce, in via Santa Maria 1 a Torino, il lancio ufficiale in occasione della presentazione del libro di Ugo Mattei e Alessandra Quarta “Punto di svolta. Ecologia, tecnologia e diritto privato. Dal capitale ai beni comuni”. Introdurrà Riccardo Rossotto, presidente Fondazione dell’Avvocatura torinese “Fulvio Croce”. Parteciperanno, insieme agli autori, Enrico Morello, Foro di Torino, Ilaria Riva, Università di Torino, Dipartimento di Giurisprudenza, Eugenio Barcellona, Professore Università Piemonte Orientale. Seguirà aperitivo. Il Comitato punta a raccogliere un milione di firme grazie a una larga coalizione di forze sociali legate fra loro dall’obiettivo di prendersi cura dell’interesse delle generazioni future, rendendo la legislazione civile più coerente con i dettami dell’ecologia e della Costituzione. «Occorre creare un filo rosso tra tante esperienze territoriali e i grandi temi come la scuola, il lavoro, la sanità e i servizi pubblici, l’ambiente, tutte animate e mosse dalla consapevolezza che i diritti fondamentali vengono prima del mercato; che il saccheggio, la vendita dei beni pubblici, dei beni comuni, dei beni collettivi rappresenta il tradimento della nostra Costituzione; che vendere, privatizzare i beni pubblici, i beni comuni, i beni sociali significa decretare la fine della democrazia sociale; che i diritti di cittadinanza come dice l’art. 53 hanno bisogno di un fisco democratico – continua Mattei -. Con tante persone ed organizzazioni vogliamo ripartire da quel testo con l’obiettivo ambizioso di raccogliere un milione di firme: è un testo perfettibile ma fondamentale per ripartire dai territori, con un progetto di crescita e condivisione collettiva che unisca lotte e comunità, e il Comitato Rodotà invita tutti i firmatari, durante e dopo i sei mesi della raccolta firme, a scrivere insieme il testo di una legge delegata e il documento contenente principi irrinunciabili per la futura discussione parlamentare (da consegnare insieme alle firme affinché il disegno di legge Rodotà possa diventare finalmente legge, la migliore possibile. Per strutturare e rendere permanente tale filo rosso, i firmatari della legge di iniziativa popolare potranno sottoscrivere con un euro una quota della prima società cooperativa di azionariato popolare intergenerazionale dedicata alla difesa dei diritti delle generazioni future».
La spesa media delle famiglie si attesta a 2.726 euro: Cuneo è la provincia più dinamica (+3%) e Biella quella in cui si è speso di più (3.075 euro a famiglia)
Appare vivace il quadro della spesa per i beni durevoli in Piemonte nel 2018, che viene tracciato dall’Osservatorio dei Consumi Findomestic, realizzato in collaborazione con Prometeia e presentato a Torino. Le auto usate (+2,5%) crescono più di quelle nuove (+1%), il mercato dei mobili mostra un aumento del 2%, risultano in calo l’elettronica di consumo (-3,9%), l’information technology (-1,9%) e gli elettrodomestici (-1,4%). “Le famiglie piemontesi – commenta il responsabile dell’Osservatorio Findomestic Claudio Bardazzi – hanno speso in durevoli 5 miliardi e 487 milioni, ovvero l’1,5% in più rispetto al 2017, con una crescita doppia rispetto alla media italiana (0,8%)”.
***
L’ANALISI PROVINCIALE. Il quadro provinciale si presenta eterogeneo: Cuneo (3%), Torino (2,1%), Biella (1,7%) e Vercelli (1,1%) hanno sperimentato un’evoluzione positiva dei consumi, mentre ad Alessandria (0%) e Novara (-0,3%) la spesa si è attestata sui livelli dell’anno precedente; Asti (-0,6%) e, soprattutto, Verbano-Cusio-Ossola (-2,6%) hanno presentato un andamento negativo. La spesa media per beni durevoli delle famiglie piemontesi nel 2018 è stata di 2.726 euro, valore superiore sia alla media italiana (2.356), che a quella del Nord-ovest (2.674). Tra le province continua a spiccare la posizione di Biella che con 3.075 euro per famiglia si colloca, dopo Prato, al secondo posto tra tutte le province italiane.
TORINO. Nel 2018 in provincia di Torino – secondo le rilevazioni dell’Osservatorio Findomestic – la spesa per beni durevoli ha raggiunto 2 miliardi e 843 milioni con una media di 2.692 euro a famiglia. Le auto di nuova immatricolazione hanno alimentato un mercato di 879 milioni per un incremento del 3,1%, in netta controtendenza rispetto ai dati nazionali (-2,1%). Di più vale il segmento delle auto usate, che ha toccato 890 milioni di euro facendo registrare un aumento del 2,3%. Impennata per i motoveicoli (+6,9%) e crescita per i mobili (+2,2%) a quota 713 milioni. Negativa la dinamica – in linea con le medie nazionali – per elettrodomestici (-1,1%), information technology (-1,6%) e elettronica di consumo (-3,7%).
ALESSANDRIA. Lo stallo nel consumo di beni durevoli in provincia di Alessandria si traduce in una spesa di 544 milioni di euro nell’arco del 2018, pari a 2.718 euro per famiglia. Secondo l’Osservatorio Findomestic il mercato delle auto nuove si è attestato a 170 milioni con un calo del 2%; in crescita, invece, gli acquisti di auto usate: +1,1% per un totale di 175 milioni di euro. Molto positivo il dato relativo al segmento dei motoveicoli: +10,6%. I numeri del comparto ‘casa’ rispecchiano a grandi linee le tendenze di respiro regionale: +1,5% per i mobili (132 milioni di euro spesi), -1,9% per gli elettrodomestici, -4,5% per l’elettronica di consumo e -2,6% per l’information technology.
ASTI. Dei 252 milioni di euro spesi in beni durevoli in provincia di Asti nel 2018 (equivalenti a 2.595 euro per famiglia) sono stati 70 quelli impiegati per acquistare auto nuove con un calo del 3,1%. L’Osservatorio Findomestic registra, poi, una spesa di 88 milioni per le auto usate con una contrazione dello 0,8% (unico dato negativo per il segmento in Piemonte). Completa il quadro sfavorevole per il comparto ‘veicoli’ il -3,6% fatto registrare dalle moto. La provincia di Asti è, però, quella con i numeri migliori nel comparto ‘casa’: i mobili sono schizzati a +3,1% per 61 milioni di euro di spesa e l’information technology è aumentata dello 0,1% a fronte di una sensibile flessione in tutte le altre province. Contenute le perdite nei segmenti elettrodomestici (-0,4%) e elettronica di consumo (-2,7%).
BIELLA. Nel 2018 il mercato dei beni durevoli nella provincia di Biella ha toccato i 254 milioni di euro per un incremento dell’1,7% ed una spesa record di 3.075 euro a famiglia. Come dimostrano le rilevazioni dell’Osservatorio Findomestic, nel comparto ‘motori’ le auto nuove sono cresciute dello 0,6% (75 milioni), quelle usate hanno fatto registrare un +3,5% (91 milioni) e le moto sono aumentate del 3,7%. Segno ‘più’ anche per i mobili: +2% con una spesa complessiva di milioni. Negativo l’andamento di tutti gli altri segmenti del comparto ‘casa’: -1,4% per gli elettrodomestici, -3,9% per l’elettronica di consumo e -1,5% per l’information technology.
CUNEO. Secondo L’Osservatorio Findomestic la provincia più vivace del Piemonte per consumo di beni durevoli è quella di Cuneo con un valore di 738 milioni di euro, ovvero 2.850 euro a famiglia. In un anno in cui gli acquisti si sono sviluppati del 3%, i cuneesi hanno speso 219 milioni di euro per auto nuove (+4,4%, incremento top per il segmento in Piemonte), 251 milioni di euro per vetture usate (+4,1%) e 20 milioni per motoveicoli (+7,1%). Non si discostano sostanzialmente dalla media regionale i dati che l’Osservatorio Findomestic ha rilevato per il comparto ‘casa’: +1,7% per i mobili (a quota 171 milioni), -2,1% per gli elettrodomestici, -4,1% per l’elettronica di consumo -2,5% per l’information technology.
NOVARA. In provincia di Novara nel 2018 si sono spesi 447 milioni di euro per i beni durevoli con una media di 2.725 euro per famiglia. In una situazione fondamentalmente statica per i consumi, l’Osservatorio Findomestic ha rilevato una contrazione del 3,6% nel mercato di auto nuove (che si è fermato a 152 milioni) e un andamento positivo nei segmenti delle auto usate (+2,7% a quota 132 milioni) e dei motoveicoli (crescita record del 14,7%). Per quanto riguarda i mobili, la crescita si attesta all’1,2% per un mercato da 107 milioni di euro, mentre risultano in flessione le altre voci del comparto ‘casa’: elettrodomestici -1,9%, elettronica di consumo -4,5%, information technology -3%.
VERCELLI. Le famiglie della provincia di Vercelli nel 2018 hanno speso 217 milioni di euro in beni durevoli nel 2018 (2.722 euro a famiglia). Le rilevazioni dell’Osservatorio Findomestic dimostrano che la quota maggiore, 73 milioni di euro, è stata destinata alle auto usate, per le quali si è registrato un incremento del 4,7% (record in regione). Sono stati spesi, poi, 68 milioni per le auto nuove (-1,1%) e 49 milioni per i mobili (+1,5%). Negativo l’andamento degli altri segmenti: -6,2% per i motoveicoli, -4,3%, per l’elettronica di consumo, -2,4% per l’information technology e -1,7% per gli elettrodomestici.
VERBANO-CUSIO-OSSOLA. Ammonta a 193 milioni di euro, ovvero 2.589 euro a famiglia, la spesa in beni durevoli per la provincia di Verbano-Cusio-Ossola nel 2018. Sensibile è la flessione registrata dall’Osservatorio Findomestic per le auto nuove: -8,7% per 65 milioni complessivi. Si è invece speso di più rispetto al 2017 per le auto usate: 54 milioni con una crescita dell’1,9%. Positivo l’andamento del mercato dei motoveicoli (+4,3%) e modesto segno ‘più’ per i mobili (+0,9% a fronte di una media regionale del +2%). Pesanti le perdite in tutti gli altri segmenti: -2,4% per gli elettrodomestici, -2,9% per l’information technology e -5,1% per l’elettronica di consumo.
L’Aspic, Associazione Studio Paziente Immuno Compromesso, fondata nel 1997 ad opera di alcuni medici dell’Unità Operativa Malattie Infettive dell’Ospedale Amedeo di Savoia di Torino, è stata creata con il proposito di sensibilizzare e supportare il paziente migrante, significativamente esposto e fragile, nella conoscenza di alcune importanti tematiche, come la prevenzione delle malattie infettive trasmissibili, che il nostro Servizio Sanitario Nazionale non ritiene sempre una priorità. Occuparsi della prevenzione e della cura di persone immuno compromesse, deboli da un punto di vista biomedico e sociale, accompagnarle e sostenerle durante un percorso conoscitivo e formativo è l’obiettivo che questa onlus persegue attraverso una serie di iniziative, in atto in Italia ed in Africa, mirate ad incrementare la conoscenza rispetto a diverse problematiche sanitarie ed a fornire gli strumenti necessari per prendersi cura della propria salute favorendo, in tal modo, il proprio benessere psico-fisico, l’integrazione e l’essere parte attiva della società. Un altro scopo di Aspic è migliorare il rapporto tra l’operatore sanitario e il paziente attraverso l’utilizzo di figure professionali specializzate appartenenti sia all’ambito medico ma anche tramite collaboratori esterni, mediatori culturali, addetti alla comunicazione, antropologi ed interpreti che agevolano la relazione tra le due parti rendendo fluido e semplice lo scambio nelle varie attività. Grazie all’impegno di Aspic sono stati raggiunti ad oggi più di 1200 destinatari: oltre 700 migranti, attraverso 2 progetti in Italia, e circa 500, tra bambini e ragazzi, come risultato di 3 progetti in Mali e Burkina Faso. E’ iniziato a gennaio, presso il Serming di Torino, il corso in 4 moduli “Star bene dipende da te” che ha come obiettivo quello di informare come l’adozione di una condotta corretta nello stile di vita, nell’igiene, nella prevenzione e l’utilizzo della “buona prassi” possano essere determinanti nell’impedire la comparsa di malattie croniche non trasmissibili come tumori, patologie cardiovascolari e respiratorie, diabete e disturbi neurologici. Aspic è sempre alla ricerca di nuovo personale volontario, soprattutto medici ed infermieri, per potenziare il proprio staff, raggiungere sempre più persone e diffondere la conoscenza sulla prevenzione. Per qualsiasi informazione relativa ai corsi, ai progetti e alla ricerca di volontari si può contattare Aspic attraverso l’e-mail info@aspiconlus.it o consultare il sito www.aspiconlus.it
Maria La Barbera
Dopo la Pernigotti anche l’altro colosso del cioccolato piemontese cala le serrande. Oltre 5 milioni di debiti e nessuna prospettiva per risollevarsi.
Peyrano, lo storico laboratorio artigianale di corso Moncalieri ha definitivamente chiuso i battenti. Così mercoledì, a poco più di 24 ore dalla notizia della drammatica chiusura della Pernigotti, Torino e il Piemonte perdono un altro tassello della loro “forza lavoro”. Pare che lo storico marchio che ha contribuito a rendere famoso il Piemonte come patria del cioccolato, questa volta non sia riuscito a risanare i debiti accumulati negli ultimi anni e che ad oggi il suo debito sia cresciuto in maniera esponenziale fino a raggiungere la cifra di 5 milioni di euro. Già a maggio alcuni laboratori erano stati sigillati a causa del mancato pagamento dell’affitto e a causa delle lamentele di numerosi lavoratori rimasti da tempo senza stipendio. Negli ultimi nove mesi purtroppo la situazione invece che migliorare è andata peggiorando portando così, qualche giorno fa, la dichiarazione di fallimento da parte della Jacopey Cioccolato – società con la quale i fratelli Peyrano avevano precedentemente rilevato il marchio-. Il curatore fallimentare è già a lavoro per mettere insieme l’elenco dei creditori e ha formalizzato che l’11 maggio il famoso marchio verrà messo all’asta e venduto al miglior offerente.
Simona Pili Stella
Le madamin Sì Tav si riducono di numero e passano da sette a cinque ma non mollano la battaglia per lo sviluppo di Torino e del Piemonte
Si trasforma in comitato civico l’associazione ‘Sì Torino va avanti’, dalla quale sono nate le due manifestazioni di piazza Castello a favore della Torino-Lione. Ufficialmente Donatella Cinzano e Roberta Dri escono dal gruppo per impegni di lavoro inconciliabili. Non si sa ancora se il nuovo comitato preluda a una “avventura” politica alle elezioni di maggio. Patrizia Ghiazza, una di loro, ha intanto depositato il marchio dell’onda arancione. “Vogliamo contrastare l’incompetenza di una certa politica e proporre un ventaglio più ampio di persone preparate”.
(foto: il Torinese)