ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 522

Appello delle madamine: esponiamo la bandiera europea

Il 21 marzo, San Benedetto patrono d’Europa

Le 7 promotrici del movimento Sì Torino va avanti, sono scese di nuovo in piazza, domenica scorsa. Ma questa volta non per una manifestazione di massa. E’ stata tuttavia una iniziativa altrettanto e altrettanto significativa: la distribuzione di centinaia di bandiere azzurre europee da esporre giovedì 21 marzo, giorno di San Benedetto patrono dell’Europa. “Siamo soddisfatte e grate ai tanti volontari che ci hanno aiutato o , dimostrando che abbiamo interpretato un sentire molto diffuso a Torino: la città si sente europea e vuole essere collegata sempre meglio con Parigi, Bruxelles, Londra, Barcellona, Madrid anche attraverso il Tav”, questo dice a nome di tutte Simonetta Carbone. “Abbiamo ricevuto anche molti messaggi e email” dei volontari che affiancano le 7 “madamine” e che hanno le più varie estrazioni . Simonetta Carbone ne cita alcuni fra tanti. Chantal Balbo, imprenditrice, che si dice da sempre sostenitrice dell’Europa e dei suoi valori di pace, sviluppo e solidarietà tra i popoli. Tema, sostiene, strettamente legato con il progetto TAV. Guido Imanon, impegnato nel volontariato., che scrive “Ieri ero in piazza San Carlo (come lo sono sempre stato a tutte le manifestazioni di “Si Torino va avanti”) perché è un dovere lottare contro l’immobilismo e il dilettantismo di questo governo sia della  Nazione, sia della Città , capace solo di dire no , ni  non lo a so  a tutte le iniziative che possono  creare sviluppo e lavoro”. Luisa Bellerio convita europeista. Maria Benazzo. Massimo Condolo, giornalista professionista che dice “Sono sceso in piazza perché sono contrario a qualsiasi forma di localismo e sovranismo e non voglio vedere svanire tutto quello che le generazioni dei miei nonni e dei miei genitori hanno costruito per dare all’Europa pace, benessere e democrazia”. Gabriella D’Alonzo, medico, che ha abbracciato la caisa di “S’ Torino va anto”. Giulia Frezzato, universitaria, sostenitrice dell’Europa e della TAV. Enrica Gloria, pubblicitaria che sostiene da sempre il COMITATO . Guido Imanon, impegnato da sempre nel volontariato che era ” in piazza San Carlo (come lo sono sempre stato, a tutte le manifestazioni di “Si Torino va avanti”) perché è un dovere lottare contro ,l’mmobilismo e il dilettantismo di questo governo sia della  Nazione, sia della Città , capace sol di dire no ,ni  e non lo so  a tutte le iniziative che possono  creare sviluppo e lavoro”. Giorgio Luparia, ex dirigente tecnico in pensione, che dice ” ero lì con voi semplicemente perché credo profondamente nell’ Europa ed altrettanto convintamente credo che la realizzazione della TAV”. E ancora Gianluca Novero , Insegnante di scuola superiore e ingegnere libero professionista, in piazza perché “Ho riscontrato nel Comitato ideali che mi rispecchiamo, che riguardano lo sviluppo inteso in senso buono, la volontà di fare politica partendo dalle esigenze delle persone senza essere legati alle ideologie di partito”. E aggiunge “Le signore hanno già fatto tanto da sole, mi sembra giusto dar loro una mano, anzichè semplicemente giudicare, e criticare o applaudire, seduti dietro una tastiera oppure al tavolo di un bar”. Enrico Pompili, Elisabetta Riccomagno ,architetto : “Ero in piazza ieri perché credo che sia necessario dare un segnale forte anzi fortissimo. Torino è  viva, è italiana, è europea. Dobbiamo farci sentire, dobbiamo esserci. Si torino va avanti!”. Francesco Rossi e Ioselito  Zucchini. Questi alcuni dei nomi e dei volti di chi ha scoperto l’impegno civile e politico e vuole dare un contributo alla rinascita di una città da troppi anni poco e male rappresentata a livello nazionale. L’appello è a esporre le bandiere europee giovedì 21 marzo, un segnale alla giunta comunale e al governo: Torino c’è e vuole contare, sembrano voler dire, e non vuole rinnegare la sua vocazione di città europea.
 

Ibis


 
 
 
 
 

Con la "Fornero" nei prossimi tre anni mille pensionati comunali

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AL VIA LE ASSUNZIONI DEGLI AGENTI DI POLIZIA MUNICIPALE

 

Nel corso del 2019, saranno 200 i dipendenti del Comune di Torino che andranno in pensione con la cosiddetta legge Fornero (133 donne, 67 uomini). Sono invece 183 le persone che potrebbero avvalersi, nell’anno in corso, dell’opportunità di pensionamento grazie alla “quota 100”. Di queste, 73 hanno presentato domanda. I dati sono stati illustrati dal direttore della Divisione Personale, Giuseppe Ferrari, nel corso della riunione della I Commissione competente in materia di Personale, presieduta da Marco Chessa. Nel triennio 2019 – 2021, in base a quanto previsto dalla Legge “Fornero”, andranno in pensione 960 persone. A questi, potenzialmente, se ne potrebbero aggiungere 612 che matureranno i requisiti previsti per la “quota 100”. Intanto, è stato annunciato, a partire da questa settimana saranno assunti 50 vigili, vincitori del recente concorso per il quale è stata predisposta una graduatoria complessiva di 420 unità. Per questa selezione, la Città aveva ricevuto 6000 domande. Sono stati 2300 i candidati che si sono presentati alla preselezione. Mille sono coloro che sono stati selezionati per la prova scritta, superata da 635 candidati. 

Prodotti genuini il terzo giovedì in via Monferrato

Nel contesto pedonale da poco completamente riqualificato di via Monferrato, il terzo giovedì di ogni mese troveranno spazio, dalle 9 alle 19, le bancarelle dei produttori agricoli locali. Lo ha deliberato questa mattina la Giunta Comunale e nei prossimi giorni sarà approntato il calendario ufficiale. Si tratta di una manifestazione – per ora sperimentale fino al 19 settembre – tesa a valorizzare ancor di più la via commerciale di Borgo Po.  “La finalità del mercato – sottolinea Alberto Sacco, assessore comunale al commercio – è offrire cibo genuino prodotto in maniera sostenibile a una clientela sensibile alla questione ambientale, proponendosi inoltre come esempio di sintonia fra operatori ambulanti ed esercenti della zona antistante la Chiesa della Gran Madre”.Il ‘Campo in piazza’, questo il nome dell’iniziativa, sarà dedicato soprattutto alla vendita di frutta e ortaggi piemontesi freschi, formaggi e prodotti dell’artigianato alimentare di qualità.

(foto archivio)

Fiaip presenta i dati del mercato immobiliare

Quanto valgono gli immobili a Torino e nei Comuni della provincia? La risposta sarà data da Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) che con il suo Osservatorio del mercato immobiliare di Torino e provincia, presenterà tutti i dati in conferenza stampa venerdì 22 marzo, alle ore 11.00, presso la sede Fiaip in piazza Emanuele Filiberto, 15

Grazie alle rilevazioni dell’estesa rete di agenti immobiliari aderenti a Fiaip, è stato elaborato l’Osservatorio immobiliare della città metropolitana. Uno strumento che, analizzando il settore, è in grado di rilevare anno dopo anno l’andamento dei prezzi degli immobili, delineando le future tendenze. Sono così evidenziati i valori delle compravendite registrati nel 2018 per case, uffici, negozi, box e posti auto, sia in termini di oscillazioni percentuali rispetto all’anno passato, sia di prezzi medi al metro quadro. Il Rapporto mostra le variazioni dei prezzi delle abitazioni nelle singole aree di Torino e osservando in particolare le compravendite zona per zona, si traccia il più generale andamento delle quotazioni degli immobili in città.“Fiaip ha ideato e messo a punto l’Osservatorio, uno strumento che permette di conoscere lo ‘stato di salute’ del mercato immobiliare di Torino, ma anche di fare proiezioni per i prossimi 12 mesi”, ha dichiarato Aurelio Amerio, presidente del collegio provinciale Fiaip di Torino. “Capire le trasformazioni che sono in atto – ha aggiunto – è utile sia per chi è proprietario sia per chi ha intenzione di comprare casa, ma è indispensabile per noi professionisti del settore per poter fare stime adeguate”.Seguendo la stessa metodologia di raccolta dati ed esaminando le differenze di valore rispetto l’anno passato, l’Osservatorio fa un’analisi puntuale anche dei principali comuni della provincia: Alpignano, Beinasco, Carmagnola, Caselle Torinese, Chieri, Chivasso, Collegno, Grugliasco, Ivrea, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Pecetto Torinese, Pianezza, Pinerolo, Pino Torinese, Rivalta di Torino, Rivoli, Settimo Torinese, Venaria Reale, Vinovo. Le rilevazioni del Rapporto annuale dell’Osservatorio si estendono anche al mercato residenziale dell’Alta Val di Susa e della Val Chisone.Nel corso della conferenza stampa interverranno Aurelio Amerio, presidente provinciale Fiaip, Luca Portinaro, delegato all’Osservatorio Fiaip, Lucia Vigna, vice presidente provinciale, Claudia Gallipoli, delegata ai rapporti istituzionali e Tiziano Gautero, segretario provinciale. L’appuntamento è venerdì 22 marzo alle ore 11.00 presso la sede Fiaip in piazza Emanuele Filiberto, 15 a Torino.

Un miglio per la legalità

Si svolge giovedì 21 marzo, partecipano 27 classi di medie ed elementari

Giovedì 21 marzo le scuole secondarie di primo grado e primarie di Volpiano partecipano a «Un miglio per la legalità», staffetta in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia; l’iniziativa è organizzata del Consiglio comunale dei ragazzi, dal Comune e dall’Istituto comprensivo di VolpianoPartecipano complessivamente 27 classi, 20 delle medie e 7 delle quinte elementari, dalle ore 8.30 alle 16, in un percorso tra i plessi scolastici del paese e il Municipio, dove viene collocato un lenzuolo bianco sul quale i ragazzi possono appendere ritagli di stoffa con una parola o una frase significativa. L’evento è ripreso dai componenti del Consiglio comunale dei ragazzi, chiamati e realizzare un servizio video da proiettare alle ore 20.30 nel Salone polivalente, durante l’incontro finale con la popolazione; in tale occasione si premia anche lo striscione migliore per il concorso «Pensieri di legalità». «La marcia “Un miglio per la legalità” – sottolineano gli organizzatori – indica un cammino da compiere tutti insieme per far capire che la legalità è giusta e la mafia no, perché la mafia è composta da persone che fanno dell’illegalità la loro regola di vita. Questa marcia ha un significato particolare perché “Il miglio” è un progetto di tutte le scuole dell’IC di Volpiano, quindi coinvolge tutti i giovani del paese, compresi i bambini più piccoli». L’obiettivo dell’iniziativa è lanciare un messaggio di educazione allacittadinanza attiva, ricordare le vittime innocenti e «che la mafia è ovunque e non va sottovalutata».

Radici e tradizioni in Piemontese

Il salone pluriuso di Quagliuzzo ospita, venerdì 22 marzo alle ore 21, la serata ‘Dove si può pensare e parlare in Piemontese’. Interviene Vittoria Minetti, docente di lingua piemontese. L’iniziativa è stata voluta dall’amministrazione comunale guidata da Ernesto Barlese che evidenzia come “sia un’occasione per non perdere le proprie radici e le proprie tradizioni”.

Massimo Iaretti

La generosità delle "Vitamine Jazz" all’ospedale S. Anna

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Mobilitazione senza precedenti degli artisti torinesi a favore del S. Anna di Torino. Raggiunti in 18 mesi 100 appuntamenti delle “Vitamine Jazz”, rassegna parte del progetto “Vitamine musicali”, il più ampio e longevo programma al mondo di esecuzioni dal vivo realizzate in un ospedale (oltre 265 incontri dal 2016), varato all’ospedale S. Anna dalla Fondazione Medicina a Misura di Donna Onlus in collaborazione con l’AVO-Associazione Volontari Ospedalieri. Oltre 200 generosi artisti si sono esibiti, in alleanza della cura, al day hospital oncologico durante le cure chemioterapiche, hanno dato il benvenuto alla vita nei reparti maternità e cambiato il tempo dell’attesa nelle sale d’aspetto. Un’operazione richiesta dal personale sanitario, alla quale gli artisti hanno risposto generosamente. Un’esperienza di arricchimento personaleFesteggiamenti il 20 marzo alle ore 12 in all’Aula Dellepiane, Via Ventimiglia 3, Presidio Ospedaliero S. Anna, con la partecipazione di molti fra i jazzisti delle “Vitamine Jazz” che daranno vita ad una Jam Session.La chiamata di Raimondo Cesa – regista teatrale ed esperto in arti performative – rivolta nell’estate 2017 alla Comunità degli Artisti Jazz di Torino di esibirsi all’Ospedale S. Anna si è tradotta in una straordinaria gara di solidarietà.Il 20 marzo, nell’Aula Dellepiane del Presidio Ospedaliero S. Anna – Via Ventimiglia 3 Torino, si celebra il 100mo appuntamento delle “Vitamine Jazz“, che con il coinvolgimento di oltre 150 artisti sta generando una adesione valoriale con una mobilitazione collettiva, a titolo gratuito, senza precedenti.

Le più diverse compagini, composte da musicisti di fama internazionale, sono scese in campo su richiesta del personale, per accompagnare le Donne durante le chemioterapie, cambiare la percezione del tempo dell’attesa nelle aree ambulatoriali, dare il benvenuto alle nuove vite. L’ospedale si rivela una “grande scuola di empatia” e gli appuntamenti, presentati in un programma reso pubblico ogni mese sul sito della fondazione e nei reparti, sono attesi da pubblico, personale e dagli stessi musicisti, come momenti di arricchimento per tutti.”Le note rimangono nell’aria, cambiano i paesaggi mentali e relazionali“, “la paziente con patologie oncologiche ritrova il suo essere persona, si risvegliano risorse interne“, “la musica dà significato a ciò che pare non averne, dà espressione all’inesprimibile” come emerge dai focus group di valutazione dell’impatto condotti dall’Università IULM con il Personale impegnato nel compito di “prendersi cura dell’altro“.

La rassegna fa parte del più ampio e longevo programma di musica dal vivo mai realizzato a livello internazionale in un ospedale: le “Vitamine musicali“, ideate nel 2016 dalla Fondazione Medicina a Misura di Donna al S. Anna, che coinvolgendo oltre 13 istituzioni culturali veleggiano intorno ai 270 incontri. Il progetto è parte dell’inedita piattaforma di ricerca-azione sulla relazione virtuosa tra “Cultura e Salute” varata dall’Ente dai suoi esordi, agli inizi degli anni 2000, in cui si confrontano istituzioni culturali e cognitive, medici, esperti nelle scienze sociali, economisti della cultura che porta in Ospedale esperienze pilota esportabili in altri contesti.Le nuove frontiere della ricerca scientifica continuano ad approfondire le potenzialità degli effetti del suono sull’organismo, dimostrando che la musica è anche in grado di stimolare la produzione di endorfine (gli ormoni del “buon umore”) e il sistema immunitario.

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“L’arte ha indubbiamente la capacità di rendere gli spazi pubblici ambienti di vita più vicini e accoglienti per tutti noi.” dichiara il prof. Gianmaria Ajani, Rettore dell’Università di TorinoIl progetto “Vitamine Jazz” promosso all’’Ospedale S. Anna, eccellenza europea per ricerca e cura per la ginecologia e l’ostetricia, dalla Fondazione Medicina a Misura di Donna, raggiunge oggi un traguardo straordinario, non solo per il numero delle esecuzioni musicali e la grande partecipazione di artisti, ma anche perché dimostra che un ambiente artisticamente e culturalmente stimolante interviene sul miglioramento del percorso di accoglienza e cura. Un contributo essenziale al futuro della medicina universitaria, che rientra a pieno titolo negli obiettivi strategici di responsabilità sociale nei confronti dei territori nei quali l’Ateneo opera.

“Siamo orgogliosi di questo traguardo delle 100 Vitamine Jazz all’insegna dell’umanizzazione delle cure e dell’ospedale. Nell’ottica della presa in carico delle pazienti, non solo dal punto di vista medico sanitario, ma soprattutto dal punto di vista della persona a 360°” afferma il Dott. Silvio Falco, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino. “Questo progetto vuole essere a sostegno delle donne, affinché la loro quotidianità in ospedale non si trasformi in isolamento, ma soprattutto diventi un sostegno. Ringraziamo tutti gli artisti, la Fondazione e tutte le Istituzioni che hanno permesso questa iniziativa senza precedenti in Italia“. “Questo progetto conferma la Dott.ssa Grace Rabacchi Direttore Sanitario del Presidio Ospedaliero S. Anna rappresenta un valido esempio di buona prassi per l’obiettivo di umanizzazione delle cure nel nostro Ospedale Ostetrico-Ginecologico” L’Arte, come dimostrano le Vitamine musicali e innumerevoli evidenze cliniche, è un alleato al percorso di cura” afferma la Prof.ssa Chiara Benedetto, Presidente della Fondazione Medicina a Misura di Donna e Direttore della Struttura Complessa Universitaria Ginecologia e Ostetricia 1, Presidio Ospedaliero Universitario S. Anna. “Siamo riconoscenti agli Artisti, alle Istituzioni che rappresentano, agli organizzatori che hanno sposato la missione del nostro Ente che da dieci anni lavora a fianco dell’Università e dell’Azienda Ospedaliera Universitaria per supportare la ricerca, l’adozione di tecnologie sempre più avanzate, la formazione dei professionisti e per far sì che cure e ambienti rispondano sempre più e sempre meglio ai desideri e alle aspettative delle pazienti e delle loro famiglie.I risultati di un lavoro collettivo, che unisce Scienza e Arte, sono leggibili in Ospedale e hanno ispirato altre realtà“. Oggi l’Ospedale S. Anna, ambiente multiculturale per definizione, con i nuovi ambienti ristrutturati in dialogo con l’Arte, le performance musicali e la collaborazione con Abbonamento musei, è una carta d’identità della Torino della Cultura che pensa alla qualità della vita delle persone.Alla vigilia del Festival Jazz (il cui Direttore Artistico Diego Borotti, anche lui protagonista di una “Vitamina Jazz”, sarà presente in Aula Dellepiane) la programmazione in ospedale è in continuo divenire. I musicisti ritornano, portano amici in un passaparola. “La musica è conversazione, comunicazione in armonia. Il jazz in particolare è condivisione continua. Dall’interazione fra musicista e spettatore nascono le successive improvvisazioni”, afferma con orgoglio Raimondo Cesa che cura la rassegna e presidia ogni incontro nel quale è frequente vedere le pazienti unirsi nel canto, leggere lo stupore sul volto dei bambini. “E’ arrivato al S. Anna, a favore delle donne, il grande patrimonio della tradizione jazzistica del territorio, di umanità, che proviene dal dialogo di molte culture che creano l’inedito. Composizioni originali e improvvisazioni, nelle quali le sonorità jazzistiche si alternano ad atmosfere mediterranee e sudamericane, portano le menti verso altri immaginari, fuori dalle mura ospedaliere. Assistiamo ad una invasione pacifica di artisti che con il loro contributo confermano l’importanza di questa musica nella storia culturale della nostra città”. Il Trio di Janeiro con la voce di Sabrina Mogentale, Fabrizio Forte alla chitarra e Maurizio Murgia alle percussioni saranno i protagonisti della centesima Vitamina nei reparti dell’Ospedale. A loro si uniranno in una Jam session in Aula Magna tanti altri Jazzisti in rappresentanza della feconda produzione creativa torinese che è approdata nel più grande ospedale d’Europa dedicato alle Donne.

 

"Basta ritardi sulla banda ultralarga"

“Sul Piano banda ultralarga, non accettiamo più ritardi. Alcuni Comuni piemontesi hanno ricevuto nei giorni scorsi dalla Regione informazioni sui cantieri che verranno attivati nel 2019. Anci e Uncem sono compatte nel chiedere veloce apertura dei cantieri, interventi eseguiti a regola d’arte da parte di imprese dei territori, perfetta sinergia con Amministrazioni e tecnici comunali nella progettazione delle reti. Anas, Rfi, Soprintendenze questa volta sotterrino tutte le tradizionali questioni burocratiche e facciano in modo che il piano raggiunga al più presto i suoi obiettivi, senza impedimenti. Entro la fine del 2020 tutti i Comuni piemontesi devono essere cablati e venduti i primi pacchetti di connettività a cittadini, imprese, PA”.
Lo affermano Michele Pianetta, Vicepresidente Anci con delega all’innovazione, e Marco Bussone, Presidente Uncem. Nei giorni scorsi, Infratel ha pubblicato gli ultimi aggiornamenti sul piano nazionale Bul, Comune per Comune. Ecco il link delle tabelle aggiornatissime con le fasi di ogni Ente e lo stato dei progetti:  http://bandaultralarga.italia.it/status-progetto-bul-nazionale-modello-a-concessione-gara-1-e-gara-2-aggiornamento-febbraio-2019/  Per ogni Comune vi sono le tabelle di due progetti, paralleli, quello della fibra e quello del sistema wireless. E per ciascun Ente, la fase nella quale a oggi (aggiornamento al 4 marzo 2019) rientra.
“Per noi fa fede questo Piano – evidenziano Bussone e Pianetta – È chiaro per i Comuni, che sanno come stanno andando progettazioni e interventi. Siamo in continuo contatto con Open Fiber e Infratel per sbloccare i lavori. Faremo in modo non ci siano ritardi. I Comuni aspettano da troppo tempo i lavori e Open Fiber deve agire in fretta. I cantieri, sopratutto nei territori alpini e appenninici, non possono essere a macchia di leopardo. Ad esempio, se l’impresa che ha vinto l’appalto di Open Fiber arriva a Dronero, deve realizzare nello stesso periodo gli interventi lungo tutto la Val Maira, dal fondovalle alla testa, sino ad Acceglio, Canosio ed Elva. Così per tutte le altre vali alpine. Non si possono fare interventi a macchia di leopardo e poi tornare dopo mesi su altri Comuni della stessa asta. Le valli vanno coperte tutte, contemporaneamente, in pochi mesi. Lo ripeteremo a Open Fiber e Infratel. Agire diversamente sarebbe solo dispendioso e poco efficace”.

Valcerrina da scoprire

La Valcerrina, situata nella parte Nord occidentale della Provincia di
Alessandria, proseguendo poi in direzione di Torino, attraverso una
porzione di astigiano, è uno dei territori di turismo minore forse meno
valorizzati del Piemonte

Circondato da tre Unesco (Langhe-Roero e
Monferrato, Sacro Monte di Crea e Collina Po Torinese) spesso viene
‘dimenticato’ a scapito dei suoi vicini. Del resto, anche i tour che arrivano
dalla Lombardia nel Casalese, dopo aver toccato la città di Sant’Evasio
proseguono poi in direzione Crea-Moncalvo. Eppure ‘qualcosa si muove’:
nell’estate scorsa la rivista ‘Medioevo’, a firma di Chiara Parente, ha
pubblicato un itinerario che partendo da Crea, e toccando alcuni paese
differenti sui due versanti di valle (Mombello Monferrato,con la chiesa di
San Sebastiano e le sue formelle romaniche,la torre millenaria di San
Quirico ad Odalengo Grande, il castello di Gabiano, solo per citarne
alcuni), prosegue in direzione del gioiello che è l’abbazia romanica di
Santa Fede a Cavagnolo (Torino) per concludersi a San Mauro Torinese
presso un’altra abbazia, della Pulcherada a San Mauro Torinese che ospita
un ‘unicum’ un Cristo Pantocratore dell’età ottoniana. Domani, sera,
mercoledì, alle 21.15, in Sala eventi alla Mostra regionale di San Giuseppe,
proprio nell’ottica di valorizzare il romanico della Valle e di esercitare
un’attrattiva per turisti da Torino e dintorni, si tiene la conferenza
‘Valcerrina, percorsi di natura, di Fede ed arte cristiana’. I lavori verranno
introdotti  da Fabio Olivero, presidente dell’Unione dei Comuni della
Valcerrina. Intervengono Augusto Cavallo di Cammini DiVini e Nordic
Walking Valcerrina che si soffermerà sulle potenzialità naturalistiche della
Valle, Massimo Iaretti, consigliere delegato al turismo dell’Unione dei
Comuni Valcerrina e Chiara Parente, insegnante, scrittrice e collaboratrice
della rivista ‘Medioevo’. “Il percorso non vuole essere una sovrapposizione
a quelli già esistenti, come la Superga-Crea o la ciclovia VenTo, ma vuole
essere qualcosa di nuovo per valorizzare parti di un territorio ricco di arte e
storia e con paesaggi incontaminati” commenta Massimo Iaretti che è il
promotore dell’iniziativa. Alla serata è stata anche invitata l’associazione
Pulcherada di San Mauro Torinese.

Un piano per il parco del Gran Paradiso

Con voto unanime la Commissione Ambiente, presieduta da Silvana Accossato, ha espresso parere favorevole alla delibera di Giunta che approva il Piano d’area del Parco nazionale del Gran Paradiso
 Istituito nel 1922 è il più antico Parco nazionale italiano, è a cavallo di Valle d’Aosta e Piemonte ed è gestito dall’ente parco nazionale Gran Paradiso. E proprio le due regioni alpine sono chiamate, come da normativa nazionale, ad approvare il Piano del Parco oltre che quello pluriennale economico e sociale, quale strumento per la programmazione e promozione. Il documento, quale atto di pianificazione territoriale delle aree naturali protette, dovrà essere adeguato a quello paesaggistico regionale e sarà vincolante nei confronti delle amministrazioni e dei privati. Il Piano d’area risultante obbligatorio come strumento urbanistico è stato avviato nel 1999 mentre la fase operativa vera e propria è iniziata nel 2003. A partire dal 2014, dopo le opportune procedure regionali e l’intesa conseguita tra i dieci Comuni, di cui cinque piemontesi (Ceresole Reale, Noasca, Locana, Valprato Soana e Ronco Canavese) si è giunti alla fase di deliberazione.