ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 506

Gemmologia, chiuso con successo il corso

Si è concluso a Valenza (in provincia di Alessandria) con il solito successo di adesioni e frequenza, ed il plauso del nuovo presidente notaio Luciano Mariano, il corso di durata annuale di gemmologia patrocinato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, iniziato nel mese di ottobre 2018 presso il laboratorio gemmologico dell’Istituto “Benvenuto Cellini” di Valenza, e concluso con verifica finale, nel giugno 2019. E’ stato partecipato globalmente da operatori del settore orafo e da allevi iscritti  alle scuole superiori ed appartenenti alle Forze dell’Ordine. In totale sono stati organizzati corsi per ciascuna sezione in relazione all’elevato numero di partecipanti. Durante le lezioni tenute dal docente Luciano Orsini esperto internazionale di gemme e autore di un poderoso trattato edito recentemente grazie ai contributi della Camera di Commercio e della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria anche con il contributo di Paolo Orsini, sono stati considerati inizialmente temi generali di gemmologia riferiti alle principali gemme utilizzate in commercio con approfondimenti sulle caratteristiche cristallografiche, ottiche e chimiche dei minerali.

In particolare si è tenuto conto dell’incidenza della lavorazione sull’aspetto estetico che la gemma deve possedere per riscontrare interesse mercantile. E’ stato analizzato anche il processo relativo ai prodotti ottenuti da sintesi e quelli di imitazione principalmente commercializzati, nonché il valore storico e simbolico delle gemme. Successivamente si è considerata la necessità dell’analisi gemmologica strumentale eseguita su gemme naturali, sintetiche e di imitazione, per passare poi alla valutazione venale delle pietre sfuse e dei gioielli in generale. Alcune valutazioni sono state effettuate su manufatti che appartengono al contesto dei beni culturali ed in particolare si è fatto riferimento alla rilevazione dei punzoni di identificazione del produttore e del titolo del metallo. Per realizzare il programma è stato indispensabile l’uso della strumentazione di corredo del laboratorio di gemmologia “ Speranza Cavenago” dell’Istituto Cellini, oltre che della dotazione personale di ciascun allievo. L’interesse dimostrato dai fruitori è stato  attento anche in relazione all’opportunità di esaminare prodotti autentici e qualche volta, rari.

In particolare gli adulti già operativi nel settore orafo hanno dimostrato straordinario interesse per l’accertamento qualitativo dei prodotti gemmiferi in special modo attraverso l’analisi microscopica degli abbondanti campioni messi a disposizione durante le lezioni pratiche. Durante la verifica finale ciascun allievo ha potuto dimostrare l’elevato grado di preparazione potendosi valutare gli esaminati con  esito  estremamente positivo. Sono già aperte le iscrizioni per il prossimo anno scolastico che vedrà l’inizio del corso nel mese di ottobre 2019 e che potranno essere segnalate al 340 1280335 oppure 328 2241777.Gli allievi, nell’arco degli anni hanno sempre avuto una provenienza di partecipazione non soltanto locale ma anche da un ambito regionale ed interregionale.

Massimo Iaretti

 

 

Acquedotto Valle di Susa, i cittadini pagano come gli altri

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ACQUA E FORZA DI GRAVITA’ DELLA MONTAGNA, MA GLI UTENTI DELLA VALLE PAGANO COME GLI ALTRI. UNCEM: RIDEFINIRE IL RAPPORTO TRA CHI PRODUCE E CHI CONSUMA. NEW YORK INSEGNA 

Acqua e forza di gravità.  Entrambe non riconosciute nel loro valore al territorio della Val di Susa dove sabato scorso è stato inaugurato il nuovo acquedotto che attraversa e serve la valle a ovest di Torino.  La società che gestisce il ciclo integrato delle acque nella provincia di Torino, prende, distribuisce, incassa.  Legittimo, secondo la legge. Ma se il bene comune è realmente delle comunità, almeno andrebbe ‘scontato’ per gli utenti allacciati. Che dovrebbero pagare meno la bolletta dell’acqua. I residenti in Val di Susa dovrebbero avere una bolletta più economica, quelli di Bardonecchia praticamente gratuita.
E il Comune di Bardonecchia dove vi è la presa dell’acquedotto, con tutti gli altri Comuni dove sono state installate anche centraline idroelettriche, dovrebbero avere dei benefici permanenti dall’opera, energia a prezzi ridotti ad esempio. Invece, manco hanno avuto ‘compensazioni’ per le opere in cemento realizzate. E non avranno alcun altro beneficio. Avranno l’acqua diranno dalla società, certo, ma che i cittadini pagano come tutti gli altri. Il ruolo della montagna che custodisce, stocca e rilascia la risorsa, unita alla forza di gravità quale pompa naturale che la spinge a valle, è totalmente disconosciuto da chi ha montato l’acquedotto. Vale per la Val di Susa, varrà purtroppo a breve per il Canavese, vale in tante altre valli dove le multiutility dell’acqua non sono tenute a lasciare alcunché. E pensare che New York insegna l’importanza di riconoscere ai territori retrostanti la Grande Mela cento milioni di euro l’anno proprio perché quelle montagne garantiscono l’acqua alla metropoli.
Qui, in Piemonte e in Italia, tutto è dovuto, alle società. Acque e forza di gravità sono per tutti, le società che si occupano di ciclo idrico ne fanno ingenti utili. Totalmente ignorato l’articolo della legge 221-2015 sulla green economy che introduce in Italia il ‘Pagamento dei servizi ecosistemici’.  Se la si smettesse di parlare ideologicamente di acqua pubblica e se la politica, le istituzioni, i partiti affrontassero questi temi – remunerazione degli investimenti, tariffe agevolate per le aree di presa, pagamento dei servizi ecosistemici-ambientali, rapporto tra chi produce, custodisce e consuma – ricostruiremmo pezzi di sussidiarietà e coesione nel Paese, ridefinendo anche cosa sono margini, territori e la stessa Democrazia. Ma forse è troppo”.

 Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem

I nuovi “punto Poste” per la rete e-commerce

Per il ritiro e la consegna dei pacchi acquistati su internet a Torino sono disponibili 119 nuovi punti che affiancano 420 Uffici Postali formando la più capillare rete distributiva d’Italia

 

 Nella provincia di Torino cresce “Punto Poste”, la rete di Poste Italiane per il ritiro degli acquisti online e la consegna di eventuali resi

 

Grazie all’accordo quadro firmato con la Federazione Italiana Tabaccai, accanto ai 420 Uffici Postali di Torino] – 381 dei quali con servizio di Fermoposta – sono infatti già operativi 120 nuovi “Punto Poste”: si tratta di 94 tabaccai, 1 KiPoint (punti di ritiro presso bar, edicole, cartolerie e centri commerciali), oltre a 25 lockers, gli armadietti per il ritiro e la spedizione automatica di pacchi che offrono un servizio no-stop 24 ore su 24, fino a 7 giorni su 7.

 

E’ dunque sempre più diffusa e capillare la rete di Poste Italiane in tutto il Paese al servizio dei nuovi bisogni degli italiani nell’era del digitale e del commercio elettronico a conferma dell’attenzione che da sempre l’azienda riserva al territorio e alle sue comunità.

 

Con l’obiettivo di rispondere alle mutate esigenze dei cittadini e delle imprese, Poste Italiane sta completando consistenti investimenti sullo sviluppo della logistica legata all’e-Commerce in tutta Italia, un mercato che grazie alla semplicità, alla velocità e facilità dei servizi di accesso, offre un potenziale di crescita consistente ed ancora in parte inesplorato.

 

La rete “Punto Poste” sul territorio italiano conta oggi su 1438 punti di consegna, che saliranno ad oltre 3.500 entro fine anno, affiancando ed integrando la più grande e capillare rete distributiva d’Italia formata da oltre 12.800 Uffici Postali, più di 11.800 dei quali con servizio di Fermoposta.

Accordo tra Air France-KLM e Fondazione Torino Musei

Per rendere sempre più accessibile un’offerta culturale ampia e diversificata

 

A Torino, nella raffinata e prestigiosa cornice di Palazzo Madama, nel corso di una cena di gala è stata siglata un’importante intesa tra il Gruppo Air France-KLM e la Fondazione Torino Musei che si conferma del tutto coerente con i valori del Gruppo Franco-Olandese e della Fondazione.

Grazie all’accordo, infatti, il Gruppo Air France-KLM e la Fondazione Torino Musei si impegnano nella realizzazione e promozionedi progetti culturali atti a soddisfare l’interesse e l’attenzione dei cittadini, dei visitatori italiani e internazionali.

Alla presenza di un importante numero di rappresentanti del tessuto imprenditoriale, istituzionale e culturale di Torino e del Piemonte, l’accordo è stato sottoscritto da Jérôme Salemi, Direttore Generale Air France-KLM East Mediterranean, ed Elisabetta RattalinoSegretario Generale Fondazione Torino Musei a conferma dei reciproci impegni.

Era il 1972 quando Air France atterrò a Torino per la prima volta con un volo da Parigi, operato con un Caravelle. Da allora, in quasi 50 anni di presenza, il Gruppo Air France-KLM ha sempre più intensificato i voli operati da e per Torino: Air France collega il capoluogo piemontese alla Ville Lumière con 23 voli settimanali, mentre KLM vola ad Amsterdam, dal novembre 2014, con due voli giornalieri. Gli orari e la combinazione dei voli per Parigi e Amsterdam permette ai passeggeri di tutto il territorio piemontese di raggiungere tutti gli angoli del globo grazie ai collegamenti intercontinentali dall’Europa del Gruppo Air France-KLM.

La Fondazione Torino Musei cura e gestisce il patrimonio storico-artistico della Città di Torino con l’obiettivo di tutelare e valorizzare le collezioni civiche. La Fondazione è: 150.000 opere d’arte, la fiera d’arte contemporanea “Artissima” e 3 musei. Palazzo Madama, con i suoi 2000 anni di storia, è uno dei più antichi e affascinanti palazzi della Città, la GAM Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea ospita importanti opere dall’Ottocento a oggi e il MAO Museo d’Arte Orientale che offre un ampio panorama dell’arte delle antiche culture dell’Asia.

Da oltre 10 anni collaboriamo con il Museo Nazionale del Cinema che ci vede partner sinergici in occasione delle più importanti manifestazioni del Museo. Questa sera siamo qui per celebrare un ulteriore passo in avanti, del quale sono molto fiero, che ci legherà ancora di più con il mondo culturale ed artistico della bellissima città di Torino.” – ha affermato Jerome Salemi nel corso della cena di gala – “La scelta di instaurare una nuova collaborazione con la Fondazione Torino Musei è per noi motivo di orgoglio e dimostra l’attenzione che riserviamo al mondo dell’arte, della cultura ed in particolare in una Regione che ha un forte legame ed amicizia con la Francia.”

L’accordo con Air France e le Reali Linee Aeree Olandesi, gruppo elitario e quanto mai qualificato nel trasporto aereo, ci consentirà di stringere rapporti culturali nuovi e di rafforzare le conoscenze già in essere.” –illustra Elisabetta Rattalino nel corso della serata Cultura e Art du Voyage – “La partnership si inserisce nello sviluppo strategico intrapreso dalla Fondazione Torino Musei volto a valorizzare il proprio patrimonio artistico e l’offerta culturale della Città di Torino a livello internazionale, accorciando le distanze tra Torino e il resto del mondo e incrementando così l’affluenza di turisti nei nostri musei.”

L’accordo di partnership tra il Gruppo Air France-KLM e Fondazione Torino Musei si apre a un periodo di collaborazione reciproca con l’impegno di potenziare la conoscenza dei valori di entrambe le realtà a favore di una partecipazione sempre più attiva da parte di turisti e torinesi alle iniziative culturali di diversa natura.

 

Air France-KLM

Un gigante globale con una solida base europea, le principali aree di attività del Gruppo Air France-KLM sono il trasporto di passeggeri, il trasporto merci e la manutenzione aeronautica. Air France-KLM è il gruppo leader in termini di traffico internazionale in partenza dall’Europa. Offre ai suoi clienti l’accesso a una rete che copre 312 destinazioni in 116 paesi grazie ad Air France, KLM Royal Dutch Airlines e Transavia. Con una flotta di 550 velivoli e 101,4 milioni di passeggeri trasportati nel 2018, Air France-KLM gestisce fino a 2.300 voli giornalieri, principalmente dai suoi hub di Parigi-Charles de Gaulle e Amsterdam-Schiphol. Il suo programma frequent flyer Flying Blue è uno dei leader in Europa con oltre 15 milioni di membri. Insieme ai suoi partner Delta Air Lines e Alitalia, Air France-KLM gestisce la più grande joint venture transatlantica con oltre 275 voli giornalieri. Il gruppo offre anche soluzioni di trasporto cargo e di manutenzione aeronautica. Air France-KLM è anche membro dell’alleanza SkyTeam che conta 19 compagnie aeree aderenti, offrendo ai clienti l’accesso a una rete globale di oltre 14.500 voli giornalieri verso oltre 1.150 destinazioni in oltre 175 paesi.

 

Nella foto:

Da sinistra: Fabio Colagiovanni  BtC Marketing & Partnership Manager Air France-KLM East Mediterranean,

Maurizio Cibrario  Presidente Fondazione Torino Musei, Jerome Salemi  Direttore Generale Air France-KLM East Mediterranean, Elisabetta Rattalino – Segretario Generale Fondazione Torino Musei,

Enrico Maria Rosso – Rappresentante Onorario per il Piemonte della Camera di Commercio Americana in Italia

Almo Nature non appartiene più a un umano

Per realizzare lo  scopo della  Fondazione Capellino: la difesa dei cani, dei gatti e della biodiversità

 

L’Agenzia delle Entrate ha riconosciuto ufficialmente il modello economico-solidale  (duale) Almo Nature – Fondazione Capellino:  una decisione storica per l’Italia grazie alla quale, per la prima volta, una fondazione costituita senza scopo di lucro per realizzare finalità di solidarietà sociale possiede un’azienda,  i cui profitti sono della fondazione per la realizzazione degli scopi definiti nello Statuto

 

 Era il mese di marzo del 2018 quando Pier Giovanni Capellino, fondatore di Almo Nature, azienda nota per essere stata la prima al mondo a produrre alimenti per cani e gatti con ingredienti idonei in origine al consumo umano, aveva dichiarato che tutti i profitti (dividendi) dell’azienda maturati dal 1 gennaio 2018 -e per sempre- sarebbero stati a disposizione della Fondazione Capellino, da lui fortemente voluta, che li avrebbe impiegati in difesa dei cani, dei gatti e per la salvaguardia della biodiversità.

L’Italia però, a differenza di altri Paesi, non era pronta ad accogliere un tale modello Economico-Sociale, ovvero una Fondazione che possiede un’azienda (lavoro delle persone + capitale finanziario + un prodotto di marca) i cui profitti vengono destinati alla realizzazione di progetti reali, concreti e trasparenti.

La tenacia di Pier Giovanni Capellino, supportata dal team dell’avvocato Succi dello studio legale BonelliErede li ha portati, però, lo scorso novembre a sottoporre un dettagliato interpello all’Agenzia delle Entrate che nei giorni scorsi ha risposto (risposta n. 187/2019) riconoscendo di fatto un nuovo modello economico-solidale (duale) nel quale la proprietà dell’azienda e i suoi frutti possono non appartenere a un umano ma a uno scopo che nel caso specifico di Almo Nature-Fondazione Capellino coincide con la difesa dei cani, dei gatti e della biodiversità.

Con questa decisione l’Agenzia delle Entrate permette ad Almo Nature, già riconosciuta dalla Prefettura di Genova il 5 novembre 2018, di realizzare un nuovo modello di azienda a “capitalismo solidale” ovvero, come recita il claim riportato su tutti i prodotti, di realizzare la prima azienda “owned by the animals”, posseduta interamente dagli animali, dalla natura e da tutti gli umani che ne condividono i valori.

La Fondazione agirà secondo le regole del suo Statuto, il consiglio di amministrazione opererà con assoluta trasparenza, sotto il controllo di tutti e delle autorità pubbliche. Ogni anno verranno pubblicati un bilancio chiaro e certificato, nonché i risultati ottenuti.

Per la legge italiana, classificandosi come ente commerciale, ora la Fondazione ha diritto a gestire la società di cui ha la proprietà e ad essere finanziata dalla stessa senza penalizzazionispiega Pier Giovanni Capellino.In alternativa avrei dovuto vendere l’azienda e trasformare il capitale in rendita mentre volevo non dividere la solidarietà dalla produzione della ricchezza e coinvolgere dipendenti e clienti: i primi ora potranno dare un significato aggiunto al loro lavoro di tutti i giorni, i secondi potranno scegliere tra una crocchetta come tante e le nostre crocchette che sono buone due volte, alla salute di cani e gatti e, grazie ai suoi profitti, alla difesa della natura”

Sono al momento tre i progetti di Almo Nature-Fondazione Capellino:

  • ✔ il progetto europeo Companion Animal For Life, lavora attraverso tre azioni complementari (AdoptMe, LoveFood, RespectMe) e mira all’istituzione di un registro europeo obbligatorio di identificazione e registrazione dei cani e dei gatti sin dalla nascita, ad eliminare gli abbandoni, il randagismo, il commercio abusivo dei cuccioli, sino a trasformare i canili in luoghi di transito temporaneo e non di detenzione, come accade oggi nella maggior parte dei casi.
  • Farmers&Predators, il progetto che ha come obiettivo la salvaguardia degli spazi necessari alla sopravvivenza dei grandi mammiferi (carnivori e non) e la convivenza tra grandi animali e attività umane che inesorabilmente si scontrano per l’occupazione del territorio.
  • Regenerating Villa Fortuna,il progetto agricolo sperimentale di rigenerazione della terra dopo decenni di coltura intensiva condotto sui terreni agricoli che circondano gli edifici dove, al termine del loro recupero, sorgerà la sede della Fondazione Capellino, nel Comune di San Salvatore Monferrato, in Piemonte.

Rifiuti gettati dal finestrino? Ecco le sanzioni

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

Buongiorno, Avvocato: quali le ammende previste per gli automobilisti incivili? Grazie, Mirella.

Purtroppo in Italia uno dei comportamenti più incivili degli automobilisti è quello di lanciare oggetti dal finestrino. Che siano fazzoletti, mozziconi di sigarette, cartacce, avanzi di cibo, addirittura bottiglie e lattine dopo aver bevuto, poco importa; durante la bella stagione, soprattutto, si assiste a questi gesti sconvenienti e scorretti che fanno ribollire il sangue nelle vene. Secondo uno studio, più del 30% degli italiani non si fa nessuno scrupolo a lanciare quello che gli capita per mano fuori dal finestrino dell’auto. Ovviamente si tratta di un comportamento maleducato e oltretutto pericoloso, visto che tutto ciò che viene sferrato potrebbe colpire altre auto, pedoni, ciclisti e motociclisti provocando intralci e incidenti. Proprio per questo motivo è bene ricordare che chi commette questi gesti, potrebbe incorrere in multe salate. Infatti, le sanzioni amministrative previste dal Codice della Strada per questa violazione delle buone norme comportamentali per chi si trova al volante, possono arrivare a toccare cifre di 400 euro, sia che si tratti di persone che gettano i propri rifiuti con l’auto in movimento, sia che siano in sosta. Gli atti vietati dal Codice della Strada, precisamente citati nell’art. 15, riguardano il deposito di rifiuti o materiale di qualsiasi genere, l’insudiciare e imbrattare la strada e ogni sua pertinenza. Sporcare la strada o anche le sue pertinenze lanciando i rifiuti o qualsiasi altra tipologia di oggetto, dal finestrino dell’auto in sosta o in movimento, è un atto che viene punito appunto da sanzione amministrativa. Il Codice prevede quindi che chiunque violi questo divieto sia soggetto al pagamento di una somma che può variare dai 25 ai 99 euro oppure dai 105 ai 422 euro. L’entrata in vigore della legge n. 221/2015 Collegato Ambientale ha aggravato la posizione di chi commette questo tipo di infrazione; infatti chi viene beccato a sferrare dal finestrino della propria auto oggetti quali cartacce, gomme da masticare e fazzoletti pagherà una somma fino ai 150 euro, chi invece abbandonerà mozziconi di sigaretta sul suolo potrà pagare multe ancora più care.

Il boom delle crociere green

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Secondo Crocierissime il 35% degli italiani le preferisce. Navi a emissioni ridotte e programmi per l’ambiente: le novità dalle varie compagnie

C’è una larga fetta di turismo sempre più green ed ecosostenibile, attento all’ambiente, alla conservazione della flora e della fauna, al rispetto e al sostegno delle popolazioni locali e delle loro tradizioni, e questo vale anche per il settore crocieristico. Non solo, secondo un recente sondaggio realizzato da www.crocierissime.it, il primo sito italiano interamente dedicato al mondo delle crociere, il 35% dei vacanzieri italiani prenoterebbe più volentieri sapendo di poter scegliere una crociera con queste caratteristiche.

Un dato confermato e supportato dalla tendenza del mercato a livello mondiale. La stessa Clia, l’associazione internazionale dell’industria crocieristica, ha annunciato l’impegno formale di ridurre entro il 2030 le emissioni di carbonio del 40% da parte di tutte le navi da crociera del mondo. E di progressi in questo senso ne sono stati fatti e se ne stanno facendo molti. Costa Crociere, ad esempio, a novembre 2019 festeggerà la nuova Costa Smeralda con il suo viaggio inaugurale. La nuova Ammiraglia della compagnia, oltre al lusso, al comfort e al design, vanta il sistema di combustione LNG (gas naturale liquefatto), il combustibile più pulito al mondo, che gli consente di raggiungere importanti obiettivi per il rispetto dell’ambiente. Msc, dal canto suo, si è fortemente impegnata, nell’ambito del Plastics Reduction Programme, a eliminare il più possibile articoli in plastica, sia a bordo delle navi sia a terra, sostituendoli con articoli ecocompatibili; riorganizzando anche le sue grandi cucine.

Soluzioni e innovazioni di cui cercano di dotarsi anche le compagnie internazionali. Come Royal Caribbean che si propone di utilizzare prodotti biodegradabili o riutilizzabili a bordo e carburante Bio-Diesel per le navi, con un consistente risparmio energetico. Inoltre, grazie a una partnership con National Geographic, organizza avventure particolari, come spedizioni alle Galapagos per poche persone, con lezioni sulla conservazione della flora e della fauna durante le quali si mangia solo pesce allevato in modo sostenibile e cibo locale.

Holland America, poi, è particolarmente avanti nelle politiche di gestione dei rifiuti e per il risparmio energetico, oltre a incoraggiare costantemente i propri clienti a riutilizzare gli asciugamani della cabina. Tutto il suo staff è eco-friendly e preparato per insegnare anche agli ospiti a bordo come comportarsi per rispettare l’ambiente, anche con piccoli gesti, come l’ottimizzare l’uso dell’acqua. E, come se non bastasse, saponi e detergenti per le pulizie sono a base di soia, banana, estratti di arance, ecc. Anche Disney Cruise, tra le altre cose, si è impegnata a tagliare le emissioni energetiche, a usare sostanze naturali, luci a basso impatto e acqua rigenerata dal sistema dell’aria condizionata per la lavanderia. E c’è un ufficiale a bordo che ha il compito di educare e promuovere politiche ecosostenibili.

Celebrity Cruise, invece, adotta pannelli solari, ha ascensori hi-tech che consentono di risparmiare energia fino al 50% e navi particolarmente aerodinamiche, quindi più efficienti, che consumano meno carburante e sono organizzate per riciclare in modo intelligente materiali come vetro e alluminio. Norwegian Cruise, infine, ha dei sistemi avanzati di trattamento di tutte le acque reflue a bordo, un sistema rigoroso di gestione dei rifiuti in cui si predilige il riciclo, tecnologie per il risparmio energetico e un ridotto consumo del carburante. Oltre ad avere a bordo un ufficiale ambientale (Ua) il cui compito include l’implementazione, la formazione, la supervisione e il controllo del rispetto delle norme ambientali sulla nave e il fornire assistenza a terra per lo sviluppo di politiche e procedure ambientali. Questa figura è sempre pronta a rispondere alle domande degli ospiti sulla materia, e prepara l’equipaggio assicurandosi che rispetti tutte le norme e i programmi per l’ambiente.

Insomma, ognuno cerca di adottare politiche ecosostenibili con tecnologie efficienti e all’avanguardia ma ci sono piccole cose che tutti i crocieristi responsabili possono fare nel loro piccolo. Crocierissime.it ha elencato alcune regole per essere “green” anche a bordo di una nave: non sprecare cibo e non riempirsi troppo il piatto come invece viene da fare davanti a un grande e variegato buffet; preferire le scale agli ascensori che sono sempre in attività tra i vari ponti e consumano molta energia; riutilizzare per quanto possibile gli asciugamani in cabina e i teli mare o piscina; risparmiare sul consumo dell’acqua, sia quando si fa la doccia che quando ci si lava i denti; evitare di usare oggetti di plastica monouso, magari portati dall’esterno se la nave li ha banditi dalla vita di bordo e partecipare attivamente ai programmi sul riciclo e la corretta gestione dei rifiuti. Gesti semplici, che dovrebbero diventare quotidiani: basta ricordarsi che il mare, elemento indispensabile per le crociere, è una risorsa da tutelare e salvaguardare, così come in generale il nostro Pianeta.

Abbiamo a disposizione diverse foto di questa notizia. Se ne avete bisogno, sono disponibili fino al 4 LUGLIO a questo indirizzo: <<https://we.tl/t-rxO2zHYZ6g>> o potete chiederle direttamente a: esancho@opennewsturismo.com

Su Crocierissime:
Crocierissime.it nasce dall’esperienza pluriennale nel mercato crocieristico internazionale dei suoi fondatori con un progetto altamente innovativo nel campo del turismo online: sviluppare anche in Italia le migliori tecnologie di servizio ai consumatori mettendo a disposizione una piattaforma web interamente dedicata al mondo delle crociere, la prima in Italia.

Crocierissime è parte di lastminute.com Group, una delle principali online travel agency (OTA) europee presente in oltre 35 paesi in tutto il mondo. Le tecnologie all’avanguardia sviluppate dal gruppo e l’offerta integrata per il viaggio e il tempo libero permettono agli utenti di ricercare e prenotare le soluzioni più adatte alle proprie esigenze in maniera intuitiva e veloce.

Egitto: cosa accadrà dopo la morte di Morsi?

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Focus internazionale / di Filippo Re

L’improvvisa morte di Mohammed Morsi risuscita paradossalmente quella Fratellanza Musulmana egiziana, a cui l’ex rais apparteneva, che stroncata con la forza e messa a tacere dal suo successore, il generale Al Sisi, sembrava precipitata negli abissi. Oggi gli stessi Fratelli Musulmani che avevano portato Morsi al potere sono tornati a farsi sentire a gran voce annunciando manifestazioni di protesta in tutto l’Egitto e accusando il regime di essere in qualche modo responsabile della morte dell’ex presidente. È stato sepolto di notte, nel tentativo di dimenticarlo velocemente ma ciò non è bastato ad evitare reazioni e manifestazioni da parte dei sostenitori della Fratellanza musulmana che ora minacciano attentati per vendetta o per aumentare la tensione. All’ombra delle Piramidi la scomparsa di Morsi infiamma l’islam politico mentre il resto dell’islam tace o si compiace per quanto accaduto. Malvisto e detestato dall’Occidente, rimpianto dal turco Erdogan, dall’emiro del Qatar Al Thani, dai capi di Hamas, dagli iraniani e da pochi altri Mohammed Morsi voleva trasformare l’Egitto in uno Stato teocratico e fondamentalista governato dalla Sharia.

Guardato con paura e sospetto da europei e americani per i suoi profondi legami con la parte più radicale ed estremista del mondo islamico, Morsi viene invece ricordato con ammirazione da quei Paesi arabi e musulmani che lo hanno sempre appoggiato nella sua breve esperienza alla presidenza dell’Egitto. All’epoca di Mubarak i Fratelli Musulmani agivano clandestinamente e anche Morsi fu arrestato e imprigionato nel 2011. Evase dal carcere e dopo la caduta di Mubarak si candidò a presidente nel 2012 con il partito islamico “Giustizia e Libertà”, l’ala politica dei Fratelli Musulmani. Morsi fu eletto democraticamente nel 2012 e poi destituito poco più di un anno dopo, nell’estate 2013, da una grande sommossa popolare appoggiata dall’esercito che prese il potere. I militari lo destituirono perchè l’islam politico era ritenuto pericoloso e non affidabile anche se arrivò alla presidenza in modo democratico vincendo elezioni, tutto sommato, abbastanza libere e trasparenti. Ma ben presto Morsi e i suoi Fratelli musulmani ne approfittarono per eliminare drasticamente ogni forma di opposizione. L’Egitto passò dalla padella alla brace, dalla dittatura di Mubarak a quella di Morsi.

Era stato eletto con il motto “l’islam è la soluzione ad ogni problema” ma non risolse proprio nulla anche se ebbe poco tempo per provarci. Mise in atto una politica fortemente accentratrice e islamista cercando di inserire la Sharia, la legge religiosa, nella Costituzione e nell’ordinamento giuridico e facendola diventare la principale fonte della legislazione egiziana. Gli egiziani si ribellarono e milioni di giovani scesero in piazza chiedendo una politica separata dalla religione. Le sue azioni criminali, la persecuzione delle opposizioni, la sfida ai copti cristiani, la mancanza di libertà e diritti non piacquero all’Occidente che si allontanò dal nuovo regime. Le carceri si riempirono di dissidenti, migliaia di persone sparirono da un giorno all’altro e la tortura divenne una pratica quotidiana. A quel punto le Forze armate egiziane andarono al potere per ristabilire l’ordine. Morsi finì in carcere e il movimento islamista dei Fratelli musulmani fu messo fuori legge.

La sua rimozione dal potere ad opera dei militari fu approvata da molti noti esponenti della società civile egiziana come l’ex leader dell’opposizione laica e premio Nobel per la pace Mohamed El Baradei, dall’imam dell’Università al Azhar del Cairo, la più importante autorità del mondo islamico, Ahmad al Tayyeb e dal capo della Chiesa copta Tawadros II. Iniziarono i processi e arrivarono le prime condanne. Pur decapitati dalla scure di Al Sisi, presidente-dittatore, i Fratelli Musulmani tornano oggi a far tremare il gigante nordafricano e parlano di “morte deliberata dall’alto” mentre Ankara accusa “ i tiranni del Cairo e definisce Morsi un martire”. Nel Paese del Nilo è stato decretato lo stato d’emergenza e sulle strade della capitale sono state rafforzate le misure di sicurezza per il rischio di proteste e scontri. Morsi è stato presidente della Repubblica dal giugno 2012 al luglio 2013, nelle prime elezioni svolte dopo la caduta del dittatore Hosni Mubarak, ma poi era stato deposto da un golpe militare e da allora era stato in carcere e condannato varie volte. Nel 2017 gli furono inflitti 25 anni di carcere che si aggiunsero ai 20 previsti dalla condanna del 2015 nel processo per la morte di alcuni manifestanti durante una protesta.

L’ex ingegnere e rais era già stato condannato all’ergastolo per aver complottato con Hamas ed Hezbollah e in un altro processo era stato condannato a morte per gli incidenti avvenuti durante l’evasione di massa da un carcere ma questa condanna fu in seguito annullata dalla Cassazione. Anche gli ayatollah hanno espresso cordoglio e dispiacere per la scomparsa di Morsi insieme ai leader di Hamas, del Qatar e della Turchia di Erdogan. L’Egitto odierno, quello di Al Sisi, il nuovo Faraone, è un Paese che affolla le carceri con oltre 60.000 prigionieri politici, calpesta regolarmente i diritti umani ma nonostante tutto resta uno dei Paesi più tollerati e aiutati dalla comunità internazionale per il suo ruolo di baluardo contro i terroristi islamici. “Le cose in Egitto vanno sempre peggio, dichiara il noto scrittore egiziano Alaa al Aswani (Palazzo Yacoubian) e gli anni di Mubarak sembrano incredibilmente un buon ricordo..”

dal settimanale “La Voce e il Tempo”

Blockchain e fiducia digitale

Un convegno di CSI e Fondazione Torino Wireless fa il punto sulla tecnologia destinata 
a cambiare per sempre il nostro modo di interagire in rete

 

Sicurezza, trasparenza, tracciabilità, immutabilità e decentralizzazione. Sono questi i pilastri di quella che molti considerano la nuova Internet, ovvero la blockchain. Una tecnologia rivoluzionaria che sembra avere un potenziale dirompente paragonabile all’avvento del web e che può modificare profondamente il nostro modo di interagire con la società, le aziende e le istituzioni. Grazie soprattutto alla ridefinizione del concetto stesso di sicurezza delle informazioni.

Di questi temi si è parlato ieri durante il convegno “Blockchain e fiducia digitale un nuovo modello per servizi, dati e informazione” organizzato dal CSI Piemonte e dalla Fondazione Torino Wireless all’interno di Italian Tech Week, il più importante evento tech del Paese che dal 25 al 28 giugno ha riunito a Torino le eccellenze italiane ed europee impegnate a costruire il futuro del business e della società.

Rappresentanti delle istituzioni centrali e locali, mondo accademico e della ricerca, imprese e startup si sono confrontati sull’opportunità di impiego di questa tecnologia nella pubblica amministrazione, nel mondo del business e delle aziende per la realizzazione di nuovi servizi innovativi. La nuova tecnologia può essere infatti applicata in diversi ambiti: dal settore finanziario e delle banche a quello manifatturiero, come ad esempio il comparto agroalimentare. Ma è soprattutto nella realizzazione dei servizi digitali per la PA che l’infrastruttura si mostra più promettente.

Oggi un’amministrazione veramente digitale e proiettata nel futuro non può limitarsi a proporre on line gli stessi servizi che ieri offriva tramite sportelli tradizionali: web, mobile e social permettono di semplificare i processi amministrativi e l’interazione con i cittadini, ma questo è solo il primo passo di un percorso molto più complesso, dove la blockchain può diventare protagonista.

È necessario quindi pensare a un nuovo modello di servizi digitali realizzati con il contributo di soggetti diversi: non solo PA e cittadini, ma università, istituti di ricerca, imprese, startup, sistema finanziario, organizzazioni no profit. Ognuno gioca un ruolo diverso, mette a disposizione dati, servizi, informazioni, con regole condivise che garantiscono sicurezza e trasparenza.

“Negli anni in cui lo Stato non è riuscito a mantenere il passo sui temi della digitalizzazione e l’Unione Europea non è stata capace di fare politiche comuni – ha dichiarato Laura Castelli, Viceministro dell’Economia e della Finanze – abbiamo perso risorse e competitività. In Italia serve una strategia innovativa e coraggiosa. A questo lavoriamo, anche per migliorare la qualità dei servizi che lo Stato, nella sua accezione più larga, deve offrire ai cittadini. La Blockchain ci permette di alzare la qualità della vita dei cittadini da una parte, dall’altro ci permette di massimizzare la crescita, favorendo lo sviluppo del Paese e nel contempo la tutela dei conti pubblici. I dati, inalterabili ed immodificabili, garantiscono i processi democratici e sono meno permeabili da fenomeni di corruzione. Purtroppo siamo ancora indietro, ma con un gioco di squadra possiamo recuperare il tempo perduto, lavorando soprattutto in formazione e informazione. Dobbiamo farlo mettendo a sistema la Pubblica Amministrazione e il mondo produttivo. Così facendo, riusciremo a garantire servizi più rapidi, sicuri, efficienti, ma soprattutto trasparenti, con una ricaduta positiva, in tutti i settori”.

“La Città di Torino ha iniziato il percorso sulla blockchain un paio di anni fa – ha spiegato Paola Pisano, Assessora all’Innovazione della Città di Torino – analizzando quali servizi potessero essere supportati da questa tecnologia e quali benefici potesse portare. Oggi insieme al CSI stiamo portando avanti processi importanti di innovazione per la nostra città, “pensando direttamente in digitale”, ovvero realizzando servizi solo in digitale, come ad esempio il servizio di iscrizione ai nidi d’infanzia che ha gestito on line 8.000 domande delle famiglie torinesi o il sistema di spunta digitale per l’assegnazione dei posti nelle aree mercatali torinesi. Progetti importanti che rappresentano prima di tutto quel processo di innovazione culturale di cui abbiamo bisogno per cambiare realmente il Paese”.

“Il CSI Piemonte sta esplorando i benefici di questa tecnologia – ha sottolineato Pietro PaciniDirettore Generale del CSI Piemonte – nel processo di trasformazione digitale del settore pubblico. Per questo nel nostro Piano Strategico abbiamo deciso di investire sulla Blockchain dedicandole anche uno dei sette nuovi Centri di Eccellenza. Uno dei primi progetti su cui stiamo lavorando riguarda l’adozione di questa tecnologia nel settore welfare, per la gestione dei sussidi alle famiglie che iscrivono i propri figli all’Estate Ragazzi a Torino. Attualmente le famiglie in fase di iscrizione devono compilare e consegnare moduli, autocertificazioni e documenti in formato cartaceo per attestare le condizioni richieste per l’attivazione del sussidio. Con questo progetto semplificheremo e digitalizzeremo tutto l’iter, con grandi vantaggi per tutti: il cittadino non dovrà più recarsi nei vari sportelli pubblici per avere i documenti cartacei necessari ad avere il sussidio, ma li otterrà automaticamente. Gli uffici pubblici, dal canto loro, potranno verificare in tempo reale i requisiti socio-economici e il numero di richieste pervenute, in tutta sicurezza e con risparmi di tempi e costi”.

“Il mercato delle applicazioni Blockchain è in forte crescita – ha concluso Mario Manzo Vicepresidente esecutivo di Fondazione Torino Wireless – e costituisce una grande opportunità di sviluppo tanto per le imprese dell’offerta che per i settori in cui queste soluzioni si applicano. Secondo i dati recentemente presentati dall’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger del Politecnico di Milano, i progetti Blockchain in Italia nel 2018 hanno visto una crescita del 76% rispetto al 2017 con un investimento di circa 15 milioni di euro e la maggiore crescita ha riguardato le soluzioni per l’e-government e per la tracciabilità agroalimentare. Considerando che si tratta di un mercato ancora agli albori, gli investimenti sono ancora limitati e vi è ancora una scarsa conoscenza di questa tecnologia, come Torino Wireless siamo impegnati tanto in attività divulgative, come la giornata di oggi insieme a CSI, quanto nello sviluppo di azioni sia a sostegno della domanda, ad esempio analizzando i casi applicativi di successo, che dell’offerta con azioni di networking ricerca e impresa e di supporto alla progettualità e alle sperimentazioni”.

Ream Sgr acquista “I Glicini”

Continua l‘impegno di Ream Sgr ( Fondo immobiliare torinese costituito da varie fondazioni bancarie piemontesi, fra cui la Fondazione CRT) nel settore delle Residenze per anziani. Per conto del Fondo immobiliare GERAS 2, – REAM SGR in data odierna ha sottoscritto il contratto definitivo di compravendita della residenza sanitaria assistenziale (RSA) “I Glicini”, sita a Bra (CN).L’immobile, ha una superficie complessiva pari a ca. 5.000 mq, ed è stato acquistato per un valore di € 7.600.000 ed ha una dotazione di 92 posti letto complessivi gestiti da Socialcoop Consorzio Cooperative Sociali Soc. Coop. Sociale.

“Con questa acquisizione – dichiara il Presidente Giovanni Quaglia – REAM SGR continua nella sua politica di investimento nell’economia reale ed in particolare in strutture a servizio delle persone. Il Fondo GERAS 2 ha fino ad ora comprato circa 500 posti letto che, sommati ai circa 800 acquisiti dal Fondo GERAS, costituiscono un significativo intervento nell’ambito delle residenze per anziani autosufficienti e non nel nord ovest d’Italia.”

“REAM SGR – afferma Oronzo Perrini, Direttore Generale – con gli investimenti effettuati dai Fondi GERAS e GERAS 2, consolida il proprio ruolo da protagonista in questa asset class. Il patrimonio dei due Fondi è concentrato in Regioni in cui la domanda di servizi assistenziali è in forte crescita e si avvale della gestione professionale dei principali operatori di mercato.
Scopo del Fondo GERAS 2 – che ha avviato la propria operatività a luglio 2018 – è quello di investire circa 200 milioni in residenze per studenti, residenze socio-sanitarie e socio-assistenziali ed in strutture turistico ricettive.”