ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 500

Testimoni di Geova “amore all’opera”

Riceviamo e pubblichiamo

Concluso il decimo Congresso alla Sala delle Assemblee di Cameri

CAMERI (NOVARA)Si è concluso  domenica 4 agosto 2019 il decimo dei sedici congressi dei Testimoni di Geova in programma questa estate nella Sala delle Assemblee di Cameri.

 

Davanti a oltre 3.000 delegati provenienti da Torino e Provincia, si sono battezzati 10 nuovi discepoli.

Questo per loro è l’inizio di un percorso spirituale che li porterà ad applicare i principi biblici nella loro vita, infatti, nei tre giorni del congresso, si è affrontato il tema “L’amore non viene mai meno” e con un programma ricco di discorsi e di video, si è messo in risalto come i principi biblici possono aiutare le persone a superare ostacoli apparentemente insormontabili come un’educazione difficile, una malattia cronica, o la povertà.

 

Il programma del sabato per esempio ha evidenziato come alcuni princìpi della Bibbia aiutano mariti, mogli e figli a mostrarsi amore l’un l’altro. Anche l’attesissimo film in due parti dal tema Giosia: amiamo Geova e odiamo il male“, traendo spunto da una storia reale di un antico re di Israele, ha sottolineato l’importanza che l’educazione ricevuta in famiglia ha nell’insegnare le basi dell’amore, in particolare quello secondo Dio.

Inoltre il discorso pubblico dal tema Vero amore in un mondo pieno d’odio. Dove
trovarlo?”
, ha mostrato come affrontare e superare il pregiudizio e l’odio in una società tormentata.

 

Tutto il programma quindi, ha messo in risalto l’importanza di mostrare amore al prossimo anche quando far questo può sembrare difficile o impossibile.

 

A questo proposito il portavoce dei Congressi, Alberto Bertone, dice “Per essere vero e pratico, l’amore cristiano deve necessariamente avere una ricaduta positiva sul sociale. Coltivare l’amore e altre qualità affini nel quotidiano, significa vivere in contrapposizione allo spirito comune oggi, caratterizzato da immoralità, rivalità, vizi, sregolatezza, conflitti. Non stiamo parlando di perfezione, ma di qualità della vita: prodotto del vero cristianesimo”

La prova della veridicità di questa affermazione sono i risultati di un recente sondaggio condotto in Italia (Ansa 14-mar-18) che ha rilevato come, negli ultimi anni, grazie all’impegno dei Testimoni, oltre 46mila persone hanno modificato comportamenti che li avevano portati ad avere problemi con la legge e a crisi matrimoniali; che si sono liberati da droga, alcolismo, fumo, ludopatia, violenza domestica e linguaggio triviale, cambiando in meglio la loro vita.

 

Per ogni altra informazione consultare il sito ufficiale JW.ORG

Uncem: “Positivi tavoli semplificazione”

AVVIATI DALL’ASSESSORE ROBERTO ROSSO CON ANCI E UNCEM. AZIONE SUL SUAP CON LE UNIONI MONTANE 

Uncem ringrazia l’assessore regionale alla Semplificazione, Roberto Rosso, per aver attivato alcuni tavoli tematici di lavoro volti appunto allo snellimento del corpo normativo regionale e all’alleggerimento burocratico. Si parte dal Suap, lo Sportello unico per le attività produttivo che già molte Unioni montane gestiscono in forma associata per i Comuni che ne fanno parte. Uncem ha chiesto di individuare incentivi all’interno del bando per la gestione delle funzioni fondamentali associate, di prossima emanazione da parte degli uffici di piazza Castello, proprio per unire e migliorare il Suap. Uncem ha confermato all’assessore Rosso e al Vicepresidente Carosso (deleghe a Montagna e agli Enti locali) il massimo impegno per individuare insieme alla Regione al più presto degli sgravi, più semplificazione, norme differenziate per le aree montane.

 

(foto F. Liguori)

Quando il Turco dominava il Mediterraneo

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FOCUS INTERNAZIONALE

di Filippo Re

Acque agitate nel Mediterraneo e tensione alle stelle tra la Turchia e l’Unione Europea per le trivellazioni che le navi turche compiono nei fondali di Cipro alla ricerca di nuovi giacimenti di gas violando le leggi internazionali. La potenza turca mostra i muscoli nel Mediterraneo orientale inviando navi da guerra al largo di Cipro per bloccare le navi dell’Eni e di altri Stati ma così facendo Erdogan allontana sempre di più la Turchia dall’Europa. Ma è l’intera politica estera del sultano di Ankara a preoccupare la comunità internazionale. Occupa territori in Siria e in Iraq, minaccia i greci rivendicando decine di isole dell’Egeo, alza il tiro con Cipro, Grecia, Libano e Israele per sondare le ricchezze sottomarine, fa la voce grossa anche nel Mediterraneo centrale, lungo il litorale nordafricano, mandando droni armati anti Haftar, mezzi militari e consiglieri in Libia in appoggio al governo di Tripoli. Vuole imporsi da Cipro al nord Africa, riscoprirsi grande potenza mediterranea, un po’ come quando il Turco dominava il Mediterraneo nel favoloso Cinquecento. Guarda a sud l’uomo forte di Ankara, Recep Tayyip Erdogan, la cui ambizione è quella di contare di più non solo in Medio Oriente ma nello stesso Mar Mediterraneo dove un tempo i corsari barbareschi venuti da Tripoli, Tunisi e Algeri, del calibro di Khair ed-Din, detto Barbarossa, grande ammiraglio e creatore della potenza navale ottomana, il flagello Dragut e il rinnegato calabrese Uccialì dettavano legge seminando terrore e morte sulle coste italiane.

Sono gli eroi di Erdogan che insieme ai sultani hanno fatto grande l’Impero della Mezzaluna. Nel corso del Cinquecento la squadra navale ottomana era affiancata dalle flotte degli Stati corsari mentre il Maghreb era diventato il teatro della contesa tra il fronte cristiano e quello musulmano. Torri di avvistamento, leggende, canzoni popolari e opere liriche come “L’italiana in Algeri” di Rossini ci ricordano che la guerra corsara, dal XVI secolo in poi, ha segnato in profondità i rapporti tra cristiani e musulmani lungo tutto il Mediterraneo. Ben sappiamo che il super presidente turco vorrebbe riportare in vita l’Impero turco e ridisegnarlo sulla carta geografica ma non potendo farlo si accontenta di strappare qualche pezzo di terra qua e là, un tempo appartenuti a Costantinopoli. Erdogan vuole essere presente proprio lì, nel Mare Nostrum, dove cerca un ruolo da protagonista con una massiccia presenza militare imitando i sultani che alcuni secoli fa muovevano sui mari la flotta più potente del mondo. Di fronte alla strategica isola di Cipro, la cui parte settentrionale fu occupata dai militari turchi che già nel 1974 pensavano di allargarsi a sud dei confini nazionali, Erdogan compie azioni di disturbo e provocazione creando allarme tra l’Europa sud-orientale e il Levante. Guarda alla storia Erdogan e non dimentica che sotto Solimano il Magnifico il dominio ottomano si estese anche al Mediterraneo orientale e poi, attraverso le incursioni dei corsari barbareschi e la conquista di Algeri e Tunisi, al Mediterraneo occidentale. Nel XVI l’Impero raggiunse il suo apogeo e con la conquista di Rodi nel 1522, strappata ai Cavalieri cristiani, il Mediterraneo diventò un “lago ottomano” in cui i corsari assalivano barche e compivano razzie con gravi danni per i cristiani.

Solimano era il Gran Signore, il sultano e il padishah del Mediterraneo, del Mar Nero, dell’Anatolia, di Persia e di Damasco, dell’Egitto e di Gerusalemme e la supremazia navale appartenne a lungo ai turchi contrastata solo in parte dalla flotta di Carlo V. Oggi Erdogan attua il suo piano di leadeship nel Mediterraneo destabilizzando molte aree e in particolare le acque del mediterraneo orientale attorno all’isola cipriota. Nel 2004 la parte greco-cipriota entrò a far parte dell’Ue mentre Cipro nord è riconosciuta solo dalla Turchia e non dall’Onu. I fondali marini, secondo i trattati internazionali, appartengono alla Grecia e a Nicosia greca ma Ankara rivendica i diritti di sfruttamento scavalcando le leggi comunitarie e manda le cannoniere a difendere le trivellazioni sottomarine. Le ambizioni del sultano della Mezzaluna non si fermano qui e si spingono oltre fino a chiedere di ridisegnare le mappe delle acque territoriali intorno a Cipro nonchè la revisione del Trattato di Losanna del 1923, che scade nel 2023, l’anno del centenario della Repubblica turca, per rivendicare alcune isole greche nell’Egeo davanti alla costa turca. La sfida in corso nel Mediterraneo deteriora ulteriormente le relazioni tra la Turchia e l’Europa. Il Consiglio affari esteri dell’Ue ha deciso di interrompere le relazioni diplomatiche con i turchi in segno di protesta contro le azioni provocatorie di Erdogan vicino alle coste di Cipro alla ricerca di nuovi giacimenti di gas dopo aver scoperto i primi depositi nel 2011. Una mossa ritenuta dall’Unione Europea come una violazione del diritto internazionale e della sovranità di Cipro.
Filippo Re

La Asti-Cuneo può partire

Il Cipe di Roma ha dato il  via libera all’Asti-Cuneo. ” Questa è una giornata storica.

Ora possono finalmente ripartire i cantieri per completare un’opera che il nostro territorio aspetta da 30 anni”, così su Facebook il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. Il ministro Toninelli aveva già annunciato lo sblocco dell’opera: “finalmente dopo 12 anni di fermo, con un grandissimo risparmio rispetto al modello di Delrio”.

Detrazioni spese scolastiche: cosa c’è da sapere

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

La detrazione Irpef del 19% riguarda tutte le spese direttamente legate alla frequenza degli istituti del sistema di istruzione nazionale, di ogni ordine e grado, ossia scuole materne, elementari, medie e superiori. Rientrano nel sistema tutti gli istituti pubblici, statali e degli enti locali, e le scuole private paritarie.

Per il 2018 è stato previsto un tetto di spesa detraibile pari a 786 euro per ogni alunno o studente, ossia una detrazione massima di circa 150 euro per ogni figlio iscritto. Dal 2019 il tetto passa a 800 euro.

Tra le spese legate alla frequenza scolastica risultano detraibili ovviamente le somme versate per l‘iscrizione alle scuole private. Per tutte le scuole, comprese quelle private, invece, l’Agenzia delle entrate ha chiarito che lo sconto d’imposta, entro il tetto massimo di spesa previsto, è riconosciuto per: la mensa e gli eventuali servizi integrativi di assistenza alla mensa; i servizi di pre e post scuola; le spese per le gite; l’assicurazione scolastica i corsi di lingua, teatro, ecc. svolti anche al di fuori dell’orario scolastico e senza obbligo di frequenza, purché si tratti di corsi deliberati dall’istituto. Non sono invece mai detraibili le spese relative all’acquisto di libri e al materiale di cartoleria.

È importante ovviamente conservare i documenti: per la mensa occorre la ricevuta del bollettino postale o del bonifico bancario intestata al destinatario del pagamento con la causale “servizio mensa”. Quando è previsto il pagamento in contanti o con bancomat, oppure l’acquisto di buoni mensa in formato cartaceo o elettronico, occorre invece un certificato con l’indicazione del relativo importo.

CDVM, rieletto presidente Antonio De Carolis

Per il biennio 2019 -2021

L’Assemblea dei Soci del CDVM (Club Dirigenti Vendite e Marketing dell’Unione Industriale di Torino) si è riunita il 17 giugno scorso per votare il rinnovo delle cariche sociali relative al Consiglio Direttivo ed al Collegio dei revisori di conti per il biennio 2019-2021.

Il risultato dell’elezione del Presidente è giunto in occasione della prima riunione del nuovo Consiglio, che si è svolta l’11 luglio scorso, in concomitanza con la Cena d’estate organizzata presso il Ristorante Terrazza 183 della Società Canottieri Caprera.

Per il biennio 2019 -2021 è stato confermato all’unanimità presidente del Cdvm Antonio De Carolis, manager cresciuto all’interno del gruppo IRI STET e di altre importanti imprese protagoniste del mondo del Fashion e delle assicurazioni. Entrato nel CDVM nel 1990, collabora con l’Università di Torino e redige articoli sul Marketing e sui processi di Comunicazione nella Negoziazione. È giornalista pubblicista.

“Sono molto riconoscente a voi tutti ed al Consiglio per la fiducia che mi avete dimostrato. Questo mi riempie di orgoglio – spiega il rieletto Presidente del CDVM Antonio De Carolis – perché rappresenta un grande riconoscimento nei confronti del lavoro di una squadra che opera quotidianamente per riaffermare l’importanza del CDVM e della propria Mission, vale a dire promuovere e sviluppare la cultura del marketing e delle vendite, rappresentando uno dei principali riferimenti per il mondo delle imprese e delle Università”.

“Le Aziende ed i manager che le guidano – aggiunge il dottor Antonio De Carolis – conoscono bene quanto sia poco probabile ottenere risultati migliori facendo sempre le stesse cose. Per crescere è necessario prepararsi, generare nuove idee e nuovi comportamenti capaci di rispondere alle necessità che si presentano ogni giorno. L’innovazione non è solo tecnologica ma, soprattutto, mentale e di visione. O si cresce tutti assieme o difficilmente ci si muove dallo stato attuale. Una delle soddisfazioni che il Consiglio neoeletto ha permesso di sottolineare è stata, accanto alla conferma della presenza di professionisti che rappresentano lo zoccolo duro dell’organizzazione, l’entrata a far parte del team di nuovi manager di comprovata esperienza e di alcuni giovani talenti cresciuti nel nostro Gruppo Giovani. A tutti loro va il mio personale in bocca al lupo ed un grazie per quanto andranno a fare”.

“Il 2020 sarà un anno importantissimo per tutti noi – conclude il presidente del Cdvm Antonio De Carolis – perché festeggeremo il Settantesimo compleanno, che sarà anche l’occasione per ringraziare ed elogiare tutti quelli che si sono succeduti sino a oggi e tutti coloro che costruiranno il prossimo settantesimo. Un percorso tra passato – presente e futuro, tre stati naturali della vita delle persone e di un club come il CDVM, tre stati che si rinnovano giorno per giorno.”

Complimenti al CDVM ed al suo Presidente Antonio De Carolis per l’ impegno professionale e personale.

 

Mara Martellotta

 

Sopralluogo al grattacielo della Regione

“L’auspicio è che questo cantiere possa rapidamente concludere i lavori, senza ulteriori inconvenienti e costi aggiuntivi, affinché possa fornire una struttura moderna e funzionale all’ente regionale ed alla comunità piemontese”.

Queste le parole del presidente del Consiglio regionale, Stefano Allasia, a margine del sopralluogo al cantiere del Lingotto, per la costruzione del Palazzo Unico della Regione Piemonte, convocato dalla prima Commissione, presieduta da Carlo Riva Vercellotti.

“Prendiamo positivamente atto dell’impegno dell’assessore Andrea Tronzano – ha affermato Vercellotti – a monitorare l’iter e riferire in Commissione con regolarità l’andamento del cantiere. Abbiamo potuto sentire i vari responsabili che ci hanno illustrato le attività, le criticità e le tempistiche necessarie per chiudere in tempi ragionevolmente rapidi la realizzazione dell’opera”.

Alla seduta esterna della Commissione, sono intervenuti per l’Esecutivo l’assessore al Patrimonio, Andrea Tronzano, e quello ai rapporti con il Consiglio regionale, Roberto Rosso. I componenti della Giunta avvalendosi dei tecnici presenti hanno illustrato la situazione relativa alla edificazione dell’opera. È emerso così che la nuova sede regionale è oltre al novanta per cento della realizzazione e che le future tempistiche dipenderanno soprattutto dagli iter amministrativi. Si è parlato della fine dei lavori entro il 2020 e di una conclusione dei collaudi rapida. Il costo dell’opera rimarrebbe anche nei termini previsti essendo di 219 milioni di euro con le varianti approvate e che con le eventuali successive non dovrebbe superare i 230. A brevissimo verrà aggiornato il sito dell’opera.

Tra i numerosi consiglieri, per l’opposizione, era presente Maurizio Marello (Pd)  “Quello di oggi è stato un interessante sopralluogo col quale si è preso atto dello stato dei lavori e di alcuni temi di cui si è parlato molto in queste settimane quali la situazione delle vetrate esterne e la pavimentazione”.

“È necessaria la massima efficienza da parte della Regione su tutti i provvedimenti amministrativi legati al completamento ed al collaudo dell’opera – ha detto Giorgio Bertola (M5s) -. Bisogna fare in modo che il trasloco degli uffici nella nuova sede possa iniziare subito dopo il termine dei lavori, anche avvalendosi del collaudo in corso d’opera, come reso possibile dalle normative vigenti.”

“Abbiamo voluto constatare personalmente le criticità esistenti – così Alberto Preioni (Lega) –. La fine dei lavori era prevista nel 2015, slittata poi alla primavera del 2019, poi ulteriormente posticipata all’autunno del 2020. Volevamo renderci conto di persona delle piastrelle danneggiate, dei vetri delle finestre difettosi, abbiamo preso visione dello stato della struttura”.

Prenota online e Amiat ti ritira i rifiuti ingombranti

Amiat: al via una campagna informativa sul servizio di prenotazione

Amiat, società del Gruppo Iren, ha avviato una campagna informativa dedicata al servizio di prenotazione online per il ritiro dei rifiuti ingombranti, in un periodo, quello estivo, che tradizionalmente vede molti cittadini dedicarsi ad attività di sgombero e pulizia con un conseguente aumento dei rifiuti ingombranti da smaltire.

Il servizio di prenotazione on line offre ai cittadini la possibilità di effettuare la richiesta tramite la compilazione di un form dedicato sul sito della società, senza il vincolo degli orari del Customer Care Ambientale.

Le nuove tecnologie stanno progressivamente cambiando le modalità di contatto fra cittadini ed azienda, con una netta crescita dei contatti attraverso il sito internet; a fronte di 100 mila richieste complessive pervenute nel 2018 per il servizio di ritiro rifiuti ingombranti, oltre 16 mila sono state inoltrate via web.

Un dato che sta manifestando ulteriori segnali di crescita in questi primi mesi del 2019.

Chiunque abbia un rifiuto ingombrante da smaltire (da mobili ad elettrodomestici di grandi dimensioni, da materassi a sanitari…) ed è impossibilitato a portarlo nei centri di raccolta presenti in città, può scegliere la comoda e veloce prenotazione di ritiro a domicilio attraverso il canale online. Un veicolo in più, totalmente gratuito, che va ad aggiungersi alla tradizionale telefonata al Customer Care Ambientale 800 017 277 e al form da compilare sull’app Junker.

La campagna di comunicazione, veicolata sul web tramite banner pubblicitari è inoltre un richiamo a non abbandonare i propri rifiuti ingombranti per strada, con conseguenze negative sulla collettività: non solo rende la città più sporca e disordinata, ma genera notevoli costi aggiuntivi per Amiat.

Si ricorda inoltre che l’abbandono di rifiuti su suolo pubblico è un reato e i trasgressori sono puniti con sanzioni pecuniarie ai sensi del REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI.

Per maggiori informazioni www.amiat.it

Nuove case, a Torino aumentano domanda e offerta

Osservatorio Abitare Co. sul mercato residenziale delle nuove costruzioni nelle 8 principali città metropolitane

Nel I semestre 2019 a Torino aumentano domanda (+1,6%), offerta (+0,8%) e prezzi (+2,4%). Le nuove abitazioni rappresentano il 13,1% sul totale offerto sul mercato. Per il 2019 le previsioni confermano il trend di crescita

 

 

Nel I trimestre 2019 il mercato immobiliare residenziale (nuovo e usato) nella città di Torino ha registrato una crescita del +2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, anche se inferiore alla media delle otto città metropolitane (+8,2%). Un trend comunque positivo confermato anche dall’analisi sui primi sei mesi dell’anno: secondo le stime di Abitare Co., a Torino le vendite di nuove abitazioni nel I semestre 2019 sono aumentate del +1,6% rispetto al I semestre 2018, i prezzi medi hanno registrato un incremento del +2,4% (€ 4.550), i tempi di vendita sono pari a 4,1 mesi e l’offerta è cresciuta del +0,8%. Le nuove abitazioni rappresentano, così, il 13,1% dell’offerta totale presente sul mercato residenziale.

Chi acquista un immobile nuovo, cosa cerca? Nelle grandi città, al di là dell’abitazione in sé, si fa più attenzione alle soluzioni abitative su misura, personalizzabili, con servizi innovativi, che vanno dal personal architect alla conciergerie, agli spazi condivisi come la storage room, la SPA e l’area fitness, oltre alle zone dedicate al coworking.

 

Sono questi alcuni risultati emersi dall’analisi del Centro Studi di Abitare Co. – società di intermediazione immobiliare focalizzata sulle nuove residenze – che ha analizzato l’andamento del mercato immobiliare delle nuove abitazioni nelle principali città metropolitane italiane (Roma, Milano, Torino, Napoli, Genova, Firenze, Bologna e Palermo).

 

Tra le singole città metropolitane, secondo l’analisi di Abitare Co., nel I sem. 2019 la più dinamica è Milano, con un incremento delle vendite di nuove abitazioni del +8,3%, seguita da Bologna (+7,5%), Roma (+5,7%), Genova (+3,8%), Napoli (+3,5%). Le vendite crescono, seppur con valori più contenuti, anche a Torino (+1,6%), Palermo (+1,4%) e Firenze (+1,4%).

 

Ma a crescere non sono solo le vendite, ma anche i prezzi che stanno dando segnali di risveglio in tutte le città metropolitane (in media +2,6% sul I sem. 2018), con Bologna (+4,8%) e Milano (+4,5%) le città più vivaci.

Il prezzo medio al mq per acquistare un’abitazione nuova è di €4.230: le città più care sono Milano con €5.250 (+4,5% sul I sem. 2019) e Roma con €5.150 (+2,2%); seguono Firenze con €4.850 (+1,1%), Torino con €4.550 (+2,4%), Napoli con €3.900 (+2,6%), Bologna con €3.850 (+4,8%), Genova con €3.350 (+1,5%) e Palermo con €2.950 (+1,3%).

 

Per quanto riguarda l’offerta (in media +2,6% sul I sem. 2018), nel 2018 il tasso di crescita maggiore si evidenzia ancora una volta a Milano (+3,2%), città in cui si registra anche il peso maggiore delle nuove abitazioni sul totale di quelle presenti sul mercato residenziale (22,3%). A Roma l’incidenza sul totale è del 17,2%, a Bologna del 14%, a Torino del 13,1%, a Firenze del 10,2%, a Napoli del 9,8%, a Genova del 6,6% e a Palermo, fanalino di coda, del 5,3%.

 

Per vendere un’abitazione a Torino sono necessari in media 4,1 mesi, un dato leggermente inferiore alla media nazionale (4,9 mesi).

 

 

Caselle, nuova rotta Torino-Bristol

Ryanair, ha annunciato oggi (30 luglio) la nuova rotta che, a partire da dicembre 2019, collegherà Torino all’aeroporto di Bristol (nel Regno Unito) con un servizio settimanale.

Questa connessione rientra nell’ambito della programmazione invernale 2019 da Torino.

La nuova rotta permette ai viaggiatori italiani di concerdersi un city break a Bristol quest’inverno e promuove Torino come destinazione ideale per gli sport invernali per i visitatori provenienti dal Regno Unito. I passeggeri in partenza dall’Italia possono quindi prenotare un volo per Bristol fino a marzo 2020, usufruendo di tariffe ancora più basse e dei miglioramenti del servizio clienti di Ryanair nel 2019