ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 217

Dal Pnrr 15,4 milioni per 47 progetti di musei, teatri e cinema

Teatri, musei, sale e multisale cinematografiche contribuiranno al risparmio energetico del Piemonte: il Ministero della Cultura ha infatti dato via libera a 47 progetti di enti che avevano presentato domanda di accesso per oltre 15,4 milioni di euro intercettati sui fondi europei del Pnrr.

Oltre 7 milioni sono destinati a 28 teatri grandi e piccoli, oltre 3,8 milioni a 7 musei e 4,4 milioni a 12 sale di proiezione.

“Soltanto nell’ultima settimana – evidenziano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio Vittoria Poggio – il Piemonte è riuscito a finanziare grazie al Pnrr circa 70 progetti per un valore di oltre 40 milioni di euro. Accanto ai fondi per valorizzare tanti borghi del nostro territorio, adesso queste risorse saranno un aiuto per realtà preziose del sistema culturale piemontese. Era importante conquistare questi fondi destinati al risparmio energetico, non solo per ridurre l’impatto ambientale ma anche alla luce del costo dell’energia che sta mettendo a dura prova cittadini e imprese. L’impegno per dare una nuova impronta ecologica coinvolge tutti i settori ed è un bene che anche il comparto culturale possa ricevere sostegno e dare il proprio contributo”.

Il dettaglio dei progetti

– in provincia di Alessandria 389.000 euro per il Forte di Gavi e 200.000 per il Teatro comunale di Casale Monferrato

– in provincia di Asti 400.000 euro per il Teatro Alfieri di Asti, 603.500 per l’Abbazia di Vezzolano, 160.000 Teatro comunale di Monastero Bormida e 250.000 per il Teatro spazio Kor di Asti

– in provincia di Biella 250.000 euro per il Teatro Erios di Vigliano Biellese

– in provincia di Cuneo 200.000 euro per l’Auditorium di Borgo San Dalmazzo, 250.000 per il Teatro di Caraglio, 250.000 per il Salone manifestazioni Gianfranco Bonavia di Genola, 86.400 per il Teatro Civico di Busca, oltre a 233.000 euro per il piano del complesso monumentale e del parco di Racconigi

– in provincia di Novara 250.000 euro per il Teatro Civico di Oleggio, 500.000 per la sala Cinema di Bellinzago, 20.000 per il Teatro di Trecate, 520.000 per il Movie Planet di Castelletto Sopra Ticino

– a Torino città 1.450.000 al complesso di Villa della Regina, 900.000 euro per i Musei Reali, 106.000 per Palazzo Carignano, 160.000 per il Castello di Agliè, 265.000 per il Teatro Gobetti, 350.000 per il Teatro Carignano, 400.000 per il Conservatorio Giuseppe Verdi, 250.000 per il Teatro Ragazzi, 206.000 per il Teatro Astra, 422.000 per Teatro Colosseo, 320.000 per il Cinema Massimo, 650.000 euro per il Multisala The Space, 400.000 per il Cityplex Massaua, 200.000 per il Cinema Classico, 400.000 per il Reposi, 320.000 per il Lux, 320.000 per la sala della Mogri Snc

– nell’area metropolitana di Torino 200.000 euro per il Cinema Parrocchiale di Villastellone, 400.000 per le Fonderie Limone di Moncalieri, 180.000 per il Teatro comunale di Cambiano, 160.000 per il Teatro comunale di Borgaro Torinese, 200.000 per il Teatro Il Mulino di Piossasco, 250.000 per il Teatro Superga di Nichelino, 250.000 per il Teatro di Montalto Dora, 250.000 per il Teatro parrocchiale di Casalborgone, 185.000 per il Teatro Baldi di Vigone, 200.000 per la Lavanderia a Vapore di Collegno, 200.000 per il Teatro Cantoregi di Carignano

– in provincia di Vercelli 250.000 euro per il Teatro Civico di Varallo, 380.000 per il Teatro civico di Vercelli, 420.000 euro per il Movie Planet di Borgo Vercelli.

 

Chi va piano… 

IL PUNTASPILLI di Luca Martina 

Il cammino dei mercati azionari rimane molto complicato: la paura generata dall’inflazione sembra, negli ultimi tempi, avere lasciato il campo ai timori di una imminente recessione. 

L’incertezza rende sempre più arduo prevedere l’andamento delle borse nei prossimi mesi.

Il problema non è certo nuovo. In proposito viene spesso ricordato come il magnate della finanza e fondatore di una delle più importanti banche degli Stati Uniti, John Pierpont Morgan, richiesto di una previsione sul mercato azionario avesse risposto: “Posso dire con assoluta certezza che oscillerà”.

E dire che erano altri tempi ed un ristretto numero di signori della finanza poteva permettersi di influenzare, con le sue azioni, l’economia; lo stesso Morgan svolse un ruolo centrale nel contenere i danni provocati dal panico generatosi dopo il devastante terremoto di San Francisco, nel 1906.

J.P. era anche noto per il suo enorme naso rosso, provocato da una infezione di “Rosacea” (una malattia della pelle) e proprio per questo odiava essere fotografato e le immagini che lo ritraevano dovevano essere ritoccate ad arte, prima di essere pubblicate, per minimizzarne l’effetto.

Oggi sarebbe difficile controllare i mezzi di informazione in un modo così efficace anche se, a più di un secolo di distanza, la diffusione delle notizie è tale che non è sempre possibile verificarne la veridicità.

Non possiamo, purtroppo, dubitare dei dati che indicano sempre più chiaramente un forte rallentamento dell’economia statunitense.

Le notizie di un mercato del lavoro surriscaldato, dove un numero sempre maggiore di persone lasciavano volontariamente il loro posto per cercarne uno più remunerativo, sono ora soppiantate da quelle che evidenziano un fortissimo aumento dei disoccupati, inferiore solo a quello del 1974 (quando si era in piena crisi petrolifera).

A conferma di questo c’è anche la salita delle merci giacenti nei magazzini dei centri commerciali e dei rivenditori, che dovranno essere smaltite in un momento nel quale i consumatori saranno meno disposti a spendere (a causa dell’incertezza sul futuro) e che, proprio per questo, potrebbero tradursi in forti riduzioni dei prezzi (e quindi dell’inflazione).

Queste notizie stanno da qualche tempo riflettendosi anche sui prezzi delle materie prime che hanno incominciato a invertire la marcia nel timore che una recessione possa presto provocare il crollo della loro domanda. Solo le risorse energetiche (petrolio e gas naturale) si stanno dimostrando più resistenti, a causa del perdurare del conflitto in Ucraina.

Simili presagi li possiamo trarre, infine, anche dalle attese sull’inflazione riflesse dai mercati obbligazionari; dopo una forte salita dei tassi di interesse (e una discesa dei prezzi) ultimamente la corsa si è arrestata. Il peggior semestre dal 1788 dei titoli governativi statunitensi potrebbe ora essere seguito da un graduale recupero, favorito dalla forte frenata dell’economia (e dei prezzi al consumo).

La prima metà dell’anno si è quindi conclusa con oscuri presagi ed è passata in giudicato come la peggiore dal 1962, quando l’escalation della tensione tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica portò, con la crisi missilistica di Cuba, il mondo vicino al conflitto nucleare e Wall Street al suo peggior crollo dopo quello del 1929.

Sessant’anni fa, dopo il superamento della tensione e la soluzione pacifica della crisi, il mercato azionario gradualmente recuperò, aiutato anche dalla tenuta degli utili aziendali (che non risentirono troppo degli eventi negativi).

Venendo ai giorni nostri, può essere interessante capire cosa si aspettano per il resto del 2022 gli analisti finanziari.

Dopo i forti cali del primo semestre, le stime sul livello di fine anno dell’indice americano da parte di tutte le case di investimento sono oggi uniformemente ottimistiche, con una prospettiva media di salita superiore al 15%.

Questo dato si confronta con un dato estremamente pessimista da parte degli investitori.

Ci si chiede chi avrà ragione: gli analisti, più vicini alle aziende e proprio per questo meno inclini a ridurre il loro giudizio su di esse, o gli investitori, che danno un maggior peso all’andamento dei mercati finanziari e a quello, quanto mai incerto, degli utili futuri.

Molto arduo indovinare chi avrà ragione: tutto dipenderà dall’andamento dell’economia che, continuando ad oscillare, si rifletterà direttamente sulle vendite e sui profitti delle aziende.

Giova, per terminare, tenere sempre a mente che nel mercato azionario si hanno solo due scelte: arricchirsi lentamente o impoverirsi rapidamente.

Chi va piano…

Bonus teleriscaldamento Iren: esteso al 31 agosto il termine

È stata estesa al 31 agosto 2022 la proroga per presentare domanda per ricevere il Bonus Teleriscaldamento Iren 2022, uno sconto sulla bolletta riconosciuto da IREN per la stagione termica 2021-22.

Il prolungamento dei tempi per la presentazione delle domande è stato concordato con i Comuni interessati, per consentire tempistiche ulteriormente favorevoli a quanti hanno bisogno di maggior tempo per dotarsi di SPID o dell’ISEE.

Per sapere i Comuni interessati e la documentazione da presentare è necessario consultare le indicazioni sul sito di IREN (https://www.irenlucegas.it/bonus-teleriscaldamento), dove è anche disponibile un’area dedicata che riporta tutte le indicazioni su come procedere per la richiesta dell’agevolazione.

Il “Bonus Teleriscaldamento 2022” può essere richiesto da tutti i Clienti domestici che dispongono di un contratto di teleriscaldamento per la propria abitazione (singolo o condominiale), attivo tra il 1° ottobre 2021 e il 31 maggio 2022 e con ISEE non superiore a 12.000 euro, estendibile a 20.000 euro in caso di almeno 4 figli a carico.

Gli importi dello sconto sono i seguenti:

  • 487 euro (pari ad un risparmio di 536 euro con IVA 10% inclusa) per le famiglie sino a 4 componenti;
  • 679 euro (pari ad un risparmio di 747 euro IVA 10% inclusa) per le famiglie con più di 4 componenti.

 

La protezione dati: da 25 anni la bussola del futuro


Tra i temi trattati dai panel di esperti: Metaverso, cybersicurezza, cyberwar, fake news, AI e Internet delle cose

“La protezione dati: da 25 anni la bussola del futuro” è il titolo del convegno [VEDI PROGRAMMA] organizzato in occasione dei 25 anni del Garante per la protezione dei dati personali, che si terrà il prossimo 4 luglio a Torino presso la Sala delle Guardie Svizzere di Palazzo Reale (ore 9.30-18,00). L’evento è organizzato nell’ambito delle iniziative a tutela dei consumatori finanziate dal MISE.

Saranno presenti il Vice Ministro dello sviluppo economico Gilberto Pichetto, il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo.

L’evento, coordinato da Agostino Ghiglia, Componente del Collegio del Garante privacy, si concentrerà su temi di strettissima attualità, come le prospettive tecnologiche e giuridiche connesse al Metaverso, la cybersecurity, la cyberwar, la disinformazione online e le innovazioni, anche sociali e tecnologiche, connesse a tecnoogie come Intelligenza artificiale e IoT.

Al convegno parteciperanno i Componenti del Garante, giuristi, esperti, giornalisti, esponenti del mondo accademico ed imprenditoriale, coinvolti in cinque sessioni in cui si articola l’evento.

La prima sessione, moderata dalla giornalista del Corriere della sera Martina Pennisi, ha come titolo “Le Costituzioni del Metaverso: occorrono delle meta-leggi?” e vede la partecipazione di Stefano Fratta, Francesco Pizzetti, Derrick de Kerckove, Stefano Zecchi e Don Luca Peyron.

La seconda sessione, moderata dalla giornalista di Rai TG2 Simona Burattini, è dedicato al tema “AI, Smart City, IoT, auto connesse: futuro innovazione, lavoro”, con interventi di Mauro Velardocchia, Barbara Caputo, Anna Maria Mandalari, Paola Zambon e Marco Gay.

La terza sessione vedrà il direttore de “La Stampa”, Massimo Giannini, approfondire le future sfide che attendono la protezione dei dati con i Componenti del Collegio dell’Autorità, Pasquale Stanzione (presidente), Ginevra Cerrina Feroni (Vice Presidente), Agostino Ghiglia e Guido Scorza (Componenti).

La quarta sessione, coordinata da Fausto Carioti Vice Direttore di Libero, focalizza il tema “L’era della cyberwar”, con la partecipazione di Adolfo Urso, Nunzia Ciardi, Carmine Masiello e Fabio Contini.

La sessione di chiusura, coordinato da Baldo Meo, Capo Ufficio Stampa dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, verte sulla tematica “L’informazione nell’era digitale: vero, falso o virtuale?”, coinvolgendo nella discussione, Federico Ferrazza, Raffaele Barberio, David Puente, Massimiliano Panarari e Gianni Riotta.

Nel 2021 Conad Nord Ovest cresce

Un giro di affari di 4,35 miliardi di euro ed un ambizioso piano di sviluppo

 

La cooperativa ha chiuso il 2021 con risultati positivi: un giro di affari di 4,35 miliardi di euro (+4,82% sul 2020), un patrimonio netto consolidato di 668 milioni ed Ebitda superiore ai 55 milioni di euro. Oltre 18.000 gli occupati di sistema.

 

Previsto un piano di sviluppo triennale da 660 milioni di euro per accrescere l’offerta distributiva, i servizi, l’efficienza e la sostenibilità del gruppo attraverso formazione, digitalizzazione e valorizzazione delle filiere locali.

 

Bologna, 29 giugno 2022 – Si è tenuta oggi l’Assemblea di Bilancio del gruppo Conad Nord Ovest che ha presentato ai suoi Soci i risultati di un anno chiuso sotto il segno più. Il Gruppo archivia infatti il 2021 con un giro di affari complessivo di 4,35 miliardi di euro, un utile netto di 49 milioni di euro, un patrimonio netto consolidato di 668 milioni di euro e un incremento di vendite del + 4,82% confermando la leadership dell’insegna nelle regioni in cui è presente.

Una mattinata intensa che ha visto oltre all’approvazione del Bilancio anche il rinnovo del Consiglio di Amministrazione della cooperativa, del suo Presidente nella persona di Roberto Toni e la nomina del nuovo Amministratore Delegato di Conad Nord Ovest Adamo Ascari, già Direttore Generale della cooperativa.  Il nuovo Amministratore Delegato succede ad Ugo Baldi, che assume ora il ruolo di Presidente Onorario di Conad Nord Ovest e si conferma Presidente di Futura s.r.l., società finanziaria del gruppo.

I risultati raggiunti nel 2021, anno caratterizzato dal perdurare della situazione di emergenza sanitaria e dalla crisi politica internazionale che hanno generato nuove paure ed incertezze legate ai rincari, testimoniano la lungimiranza delle scelte strategiche ed il rapporto di fiducia instaurato con i clienti e gli stakeholder sul territorio.

“Ringrazio prima di tutto per il nuovo incarico che assumo con grande responsabilità” – dichiara il neoeletto Presidente della cooperativa Roberto Toni – “Il bilancio che è stato presentato oggi vede tutti i valori in crescita, a conferma della solidità della nostra insegna e della nostra capacità di servire le comunità in cui operiamo. Si tratta di risultati importanti di cui andiamo orgogliosi. – prosegue Roberto Toni  – Il successo di Conad si fonda sulla capacità di essere un punto di riferimento per le comunità in seno alle quali operiamo attraverso i nostri soci: “Persone oltre le cose” e centralità del socio sono la bussola strategica del nostro percorso umano, professionale e aziendale. È il socio l’autentico centro motore della nostra struttura organizzativa e la sua relazione con il cliente, i collaboratori e il territorio rappresenta la chiave del successo che ha contribuito alla crescita di Conad, fino alla leadership di mercato”.

 

Il Bilancio presentato è la cartina di tornasole del forte impegno e della modernità del modello che mette al centro i Soci imprenditori presenti nelle aree di competenza della cooperativa: 381 Soci,  600 punti di vendita e oltre 18.000 occupati che operano responsabilmente generando valore per le comunità in  Piemonte e Valle d’Aosta, Liguria, Emilia-Romagna (province di Modena, Bologna e Ferrara), Toscana, Lazio (province di Roma, Viterbo), Lombardia (provincia di Mantova) e Sardegna,  regione dove il Conad Nord Ovest si conferma leader di mercato con una quota del 21,5%. Gli investimenti del gruppo ammontano nel 2021 a circa 163 milioni di euro nel complesso destinati a nuove aperture e all’ammodernamento della rete di vendita nonché al potenziamento della logistica. Nel complesso sono state realizzare 12 nuove aperture e 29 ristrutturazioni di punti vendita esistenti all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità ambientale.

“Onorato accolgo la nomina ad Amministratore Delegato di Conad Nord Ovest. La continuità di indirizzo strategico e di visione, insieme ad una squadra coesa come la nostra garantiranno al gruppo   di crescere, di continuare a costruire insieme il futuro, consolidando una grande azienda che Ugo Baldi ha condotto fino qui. Una squadra determinata e pronta ad affrontare con coraggio le sfide che ci attendono e il difficile momento che il Paese sta vivendo. – ha dichiarato il nuovo Amministratore Delegato di Conad Nord Ovest Adamo Ascari – Soci e Cooperativa al fianco dei nostri clienti, uniti nei valori e concentrati sugli obiettivi per accrescere la quota di mercato, l’efficienza e la sostenibilità del gruppo. Una sfida in cui credo fortemente e che sono pronto ad accogliere, grazie ai nostri talenti e al nostro continuo investimento sullo sviluppo di nuove competenze. Ringrazio il CDA per la fiducia che mi è stata accordata e insieme … siamo pronti al futuro!”

La marca Conad conferma il suo ruolo strategico per la crescita dell’intero sistema con una quota pari al 31% del fatturato complessivo. Nel corso dell’anno Conad Nord Ovest ha distribuito complessivamente ai propri clienti, titolari di Carta Insieme, oltre 68 milioni in buoni spesa attraverso molteplici iniziative di fidelizzazione.

Si conferma quindi il lavoro di un’organizzazione coesa che si traduce ogni giorno in valore per la collettività sempre mirata alla sostenibilità e si concretizza nella creazione di posti di lavoro, nella crescita delle aziende fornitrici e nel sostegno alle produzioni dei territori e delle comunità. Nel 2021 la rete delle partnership locali conta 1.800 fornitori locali con i quali abbiamo sviluppato un fatturato di 581 milioni di euro con rapporti di collaborazione che superano frequentemente i dieci anni.

“Con la nuova governance e la nomina di Ascari a nuovo AD, confermiamo la volontà di contribuire da protagonisti a progettare un futuro di grandi sfide.  Ascari nel suo nuovo incarico porta con sé una profonda conoscenza del mondo della distribuzione e della nostra organizzazione. ha dichiarato il Presidente Onorario di Conad Nord Ovest Ugo Baldi – Sono orgoglioso del percorso di crescita che Conad Nord Ovest è riuscita a realizzare negli anni grazie alla modernità e al successo del nostro modello imprenditoriale, vera distintività strategica e grazie alla grande professionalità delle persone che vi hanno contribuito. Una storia lunga più di 50 anni che ho voluto condividere con il libro/intervista “Dietro lo Scaffale. Una vita tra persone e cose” che vuole trasferire ai giovani conoscenza e opportunità con la speranza di ispirare le future generazioni di imprenditori. Se c’è una cosa che voglio condividere con chi ci leggerà è proprio l’entusiasmo per il futuro.  La mia esperienza, come quella di tanti dentro la nostra organizzazione, è quella di chi è riuscito a crescere professionalmente, grazie a impegno, sacrifici, dedizione, passione e grazie al supporto delle persone e dei tanti soci incontrati lungo questo percorso di vita e professionale. “

 

Collegato al libro, ricordiamo l’importante iniziativa di valorizzazione che mira a sostenere il futuro dei nostri giovani, attraverso il riconoscimento da parte di Conad Nord Ovest di 10 borse di studio a 10 giovani con il progetto ’’Talenti per l’impresa’’ presso l’Università delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo.

Per il triennio 2022 -2024 Conad Nord Ovest ha definito un attento piano di sviluppo con investimenti per 660 milioni di euro con l’obiettivo di accrescere l’efficienza e la sostenibilità del gruppo, di investire in digitalizzazione, innovazione e valorizzazione delle filiere locali, nonché in formazione e crescita del capitale umano. 

 

Nel 2021 Conad Nord Ovest ha inoltre inaugurato la “Crescere Insieme “la scuola di formazione voluta fortemente dai Soci imprenditori che nel 2022 continuerà il suo percorso. Nel contesto di cambiamento che interessa la società ed il mercato, solo dall’investimento sui soci e sul miglioramento continuo dei collaboratori, può scaturire la nostra risposta alle sfide del futuro. Conad Nord ovest si conferma punto di riferimento delle comunità in cui opera: 7,4 milioni di euro sono stati destinati nel 2021 ad iniziative di solidarietà e di responsabilità sociale a sostegno e valorizzazione del territorio e della comunità, di cui il 75% in Liberalità ed assistenza.

 

 

 

HIGHLIGHTS 2021 – CONAD NORD OVEST

LA RETE VENDITA – Conad Nord Ovest è una delle 5 cooperative che compongono il sistema Conad. 381 soci e 600 punti di vendita per complessivi 494.765 mq di superficie di vendita. Complessivamente sono 190 i concept store a servizio del cliente: 63 Parafarmacie, 26 Distributori di Carburanti, 34 Petstore, 9 negozi di ottica e 58 Bar/Bistro. Conad Nord Ovest garantisce una risposta multicanale ed una presenza capillare nei territori in cui opera: Piemonte e Valle d’Aosta, Liguria, Emilia-Romagna (province di Modena, Bologna e Ferrara), Toscana, Lazio (province di Roma, Viterbo), Lombardia (provincia di Mantova) e Sardegna. Nel 2021 la cooperativa si è rafforzata in tutte le Regioni in cui è presente confermandosi primo gruppo distributivo in Sardegna con una quota di mercato del 21,5% ed attestandosi al secondo posto in Valle d’Aosta, Lazio ed Emilia.

 

LA STRATEGIA COMMERCIALE – Alla base dei successi di Conad Nord Ovest una chiara strategia commerciale che soddisfi al meglio le aspettative dei clienti e della comunità. Strategia che conferma gli asset strategici e distintivi:

–        offerta di prodotti e servizi a prezzi competitivi che rispondono alle reali esigenze della clientela

–        localismo e territorio come impegno e attenzione per la valorizzazione delle imprese e delle produzioni del territorio: nel 2021 la rete dei partner commerciali di Conad Nord Ovest conta 1.800 fornitori locali per un fatturato di 581 milioni di euro.

–        sviluppo dei prodotti a marchio Conad: l’MDD nel 2021 ha confermato il trend positivo del 2020 con una quota pari al 31% del fatturato complessivo;

–        centralità dei freschi e freschissimi, con un’offerta al cliente che privilegia la selezione di aziende e prodotti freschi del territorio provenienti da filiere controllate e un profondo assortimento di prodotto a marchio. Si conferma la bontà del progetto “Consorzi Ori” che ad oggi conta 151 aziende locali consorziate per un fatturato dei primi cinque mesi del 2022 di oltre 22.100.000 di euro.

–        Infine Multicanalità con diversificazione dei format in base alla funzione d’uso del punto di vendita con l’obiettivo di fornire risposte puntuali e diversificate alle molteplici esigenze dei clienti di vendita e Omnicanalità, intesa come integrazione circolare tra punto di vendita e mondo online in cui il Cliente è sempre al centro.

LE PERSONE DI CONAD NORD OVEST – Complessivamente in Conad Nord Ovest – rete di vendita, cooperativa, società del gruppo e ambito logistico – lavorano oltre 18.000 persone: 62% donne e 38% uomini. Nel 2021 Conad Nord Ovest ha inaugurato la scuola di formazione “Crescere Insieme” che ad oggi ha formato circa 8.066 persone ed erogato 422 unità formative in modalità sincrona e asincrona.  I percorsi di crescita sono orientati al miglioramento continuo per quanto riguarda le abilità professionali, i livelli di conoscenza dei prodotti e dei processi, l’utilizzo delle strumentazioni digitali e tradizionali; allo sviluppo dell’efficienza e dell’efficacia di tutti i processi di Punto di Vendita e di cooperativa.

LO SVILUPPO E LA LOGISTICA – Anche nel 2021 è proseguito l’impegno di Conad Nord Ovest con investimenti pari a circa 163 milioni di euro, destinati a nuove aperture e all’ammodernamento dei punti vendita e al potenziamento della logistica. Nel corso del 2021 sono state realizzate 12 aperture e 29 ristrutturazioni di punti vendita esistenti all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità ambientale. Sul fronte della logistica sono molti i progetti portati avanti nel corso del 2021 dalla cooperativa: dall’ampliamento del polo di Montopoli (PI), alla razionalizzazione dei magazzini nel Lazio, alla riqualificazione del polo di Modena, all’ampliamento con ristrutturazione di Monastir (SU) e infine, alla costruzione di un nuovo importante polo logistico in Piemonte, baricentrico rispetto all’attuale Ce. Di. di Quiliano (SV).

SOSTENIBILITÀ – confermato nel 2021 l’impegno di Conad Nord Ovest verso la sostenibilità ambientale, in linea con il progetto nazionale “Sosteniamo il Futuro”. Le strategie e le logiche distributive della Cooperativa sono parte integrante dell’impegno verso la tutela dell’ambiente. La ricerca di modelli di gestione più sostenibili e soluzioni più efficienti si realizza in azioni concrete che riguardano i punti vendita, la logistica, i prodotti a marchio e i Centri di Distribuzione. Numerosi i progetti relativi ad ambiente e sostenibilità avviati nel corso dell’anno. Tra i più significativi si segnalano gli interventi di riqualificazione energetica di numerosi punti vendita che nel 2021 hanno permesso una riduzione dell’emissione complessiva di CO2 stimata di circa 4.000 ton. equivalenti ed aver restituito all’ambiente 5.200 alberi. Grazie all’accordo con Enel X nel 2021 sono salite a 36 le postazioni di ricarica elettrica presso i parcheggi dei punti vendita, nel perimetro del progetto a cui se ne aggiungono ulteriori 4 su impianti di carburante Conad Self24h. A consuntivo è stato possibile servire oltre 16.495 veicoli elettrici per oltre 191 MWh di energia per auto elettriche, un risultato triplo rispetto al 2020. Nel 2021 si è inoltre registrata una diminuzione del 7% delle emissioni di PMX, relativamente ai flussi distributivi di Conad Nord Ovest, grazie al progressivo ammodernamento del parco mezzi e il maggior ricorso a mezzi Euro 6 ed euro 5. Inoltre, l’impiego di mezzi LNG a metano liquido ha ridotto di circa 140 ton le emissioni di CO2, pari a 182 alberi restituiti all’ambiente. Importanti i risultati in termini di risparmio complessivo di CO2 grazie al completamento degli interventi di relamping del magazzino di Montopoli e della sede legale di Pistoia: 9.584 ton di CO2 per un totale di 12.446 alberi restituiti all’ambiente.

L’IMPEGNO PER LA COMUNITA’ – Anche nel corso 2021 forte è stato l’impegno di Conad Nord Ovest in iniziative di responsabilità sociale: 7,4 milioni di euro sono stati destinati ad iniziative di solidarietà, sostegno e valorizzazione del territorio e della comunità, di cui il 75% in Liberalità ed assistenza. Un importo in crescita rispetto al 2020 di +2,4 milioni di euro (escludendo l’impegno eccezionale che ha caratterizzato il 2020 contro il Covid-19 e messo in campo con iniziative speciali e dedicate). Tra le maggiori iniziative 2021 ricordiamo la campagna solidale natalizia “Con tutto il Cuore” che ha permesso di raggiungere la straordinaria cifra di 820 mila euro donata agli ospedali pediatrici del territorio, il progetto di forte sensibilizzazione “Panchine Rosse” contro la violenza di genere che ha permesso di fare donazioni alle onlus di settore ed installare ben 276 panchine rosse all’esterno di punti vendita, in prossimità delle scuole o in aree a verde pubblico. Nel 2021 è proseguita la lotta contro lo spreco alimentare: recuperati e donati oltre 1 milione di kg di beni alimentari pari ad un valore di 3,7 milioni di euro a favore di 86 onlus ed enti caritatevoli: Banco Alimentare, Croce Rossa, Food for Soul, Caritas diocesane, singole parrocchie e ad altre numerose associazioni di volontariato. Nel 2021 la cooperativa ha lanciato il progetto “Non c’è cibo da perdere” in collaborazione con Last Minute Market.

FIDELIZZAZIONE – A dicembre 2021 le carte attive che hanno fatto almeno una spesa nell’ultimo anno sono circa 2.600.000, per un’incidenza di circa il 79% sul fatturato complessivo. Nel corso dell’anno Conad Nord Ovest ha distribuito complessivamente ai propri clienti titolari di Carta Insieme oltre 68 milioni in buoni spesa attraverso molteplici iniziative di fidelizzazione.

 

Architettura e paesaggio rurale, riapre il bando

Ancora disponibili quasi 14 milioni di euro, oltre 25 sono stati già assegnati. Per le candidature c’è tempo fino al 30 settembre

Il presidente Cirio e l’assessore Poggio: «Vogliamo poter dare al territorio il 100% di queste risorse»

 

Il Piemonte ha già usufruito del 65% delle risorse del Pnrr per il recupero degli edifici e dei paesaggi rurali storici, ma l’obiettivo è di poter assegnare al territorio il 100% dei fondi disponibili. Per questo la Regione Piemonte ha deciso di tenere aperta fino al 30 settembre 2022 la finestra di candidatura.

Dei progetti esaminati fino a oggi ne sono stati giudicati ammissibili 212 per un valore di 25,6 milioni di euro. Dal 5 luglio 2022, data di riapertura dell’avviso a sportello rivolto a soggetti privati profit e no profit, si potranno presentare eventuali altre proposte: le risorse disponibili sono ancora 13,8 milioni. Gli interventi saranno esaminati nel rispetto dell’ordine temporale di arrivo fino ad esaurimento della dotazione finanziaria disponibile.

«Non vogliamo che sia disperso neanche un euro dei fondi europei – hanno sottolineato il presidente della regione Alberto Cirio e l’assessore alla cultura turismo e commercio Vittoria PoggioE per questa ragione abbiamo deciso di tenere aperto lo sportello fino alla fine di settembre: vogliamo assegnare ulteriori risorse ai territori e a tutto il loro indotto con l’obiettivo di preservare i paesaggi rurali e storici riqualificando così alcuni simboli della nostra cultura che potranno essere restituiti alla collettività».

Le domande di finanziamento devono essere presentate, entro la fine di settembre utilizzando esclusivamente l’applicativo informatico predisposto da Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. e accessibile all’indirizzo CdP https://portale-paesaggirurali.cdp.it/

Quando sono i giovani ad insegnare agli anziani

Fin da piccoli ti insegnano ad ascoltare gli adulti, in particolare i nonni o gli anziani della comunità di riferimento, per imparare i segreti della vita, per evitare di commettere errori, per crescere seguendo il loro esempio.

Giustissimo, soprattutto in una società dove quarant’anni (mediamente due generazioni) non siano troppi per applicare le regole del passato; nonno ha fatto la guerra e spiega quanto sia brutta, papà ti insegna a cercare un lavoro fisso che ti consenta dopo trentacinque anni (allora) di lavoro di goderti la liquidazione.

In una società, quale quella attuale, dove i tempi sono estremamente veloci, dove gli insegnamenti degli anziani trovano pochi campi di applicazione sono, invece, i giovani a dover insegnare agli anziani, ed il termine “dovere” è quanto mai appropriato.

Pensate un attimo quand’è stata l’ultima volta in cui avete potuto insegnare, e parliamo di esperienza vissuta e non di cultura umanistica, ai vostri figli o nipoti e, per contro, quando i vostri eredi o comunque giovani abbiano insegnato a voi qualcosa.

Se mio nonno fosse stato medico, probabilmente mi insegnerebbe cosa sia una scintigrafia, la risonanza magnetica delle prime generazioni; sui virus saprebbe poco, sulle indagini per immagini meno ancora.

Lo stesso dicasi per qualsiasi professione avesse svolto e, soprattutto, per le modalità con cui le avrebbe svolte.

Pensiamo soltanto all’attività più comune per un artigiano o un commerciante, anche se spesso è la meno praticata: emissione fatture, tenuta contabilità, bonifici.

Da alcuni anni ognuna di queste attività dev’essere svolta in modo virtuale, digitale e spesso nessuno, né CCIAA, né il commercialista ti insegna come fare.

Sono pertanto i giovani i soggetti preposti all’insegnamento agli anziani, una vera missione andragogica affidata al buon cuore di nipoti, vicini di casa, ecc.

Lo stesso dicasi per le TV on demand dove i tradizionali metodi di visione sono stati stravolti da Wi-Fi, abbonamento, contratto (singolo o multiplo), ecc.

Ricordo (Sergio) che anni fa, quando si passò al digitale terrestre almeno una quindicina di persone, tra vicini di casa, amici di conoscenti, clienti di negozianti nei cui esercizi mi recavo mi chiesero, disposti a pagare, se avessi sintonizzato i loro decoder perché se no erano senza TV.

E non stiamo parlando di ignoranza di una professione (se non so fare l’idraulico è normale che ne chiami uno all’occorrenza); parliamo di un’inversione di tendenza rispetto soltanto a trenta o quarant’anni fa.

Vari strumenti tecnologici fanno ormai parte della quotidianità e una parte della popolazione rischia di venire esclusa se non si provvede a formare sul loro utilizzo anche le generazioni nate a metà del secolo scorso. E chi meglio dei nativi digitali può assumersi questa responsabilità? La diffusione degli smartphone e la digitalizzazione di numerosi servizi essenziali, si pensi alle ricette mediche e a tutti quei servizi divenuti accessibili solo attraverso l’identità digitale (SPID, ha reso infatti indispensabile il coinvolgimento dei giovani nella diffusione dell’alfabetizzazione digitale. Alcuni Comuni hanno avviato progetti che vedono giovani studenti vestire i panni di insegnanti per aiutare gli anziani a conoscere e utilizzare le funzioni di base di uno smartphone, a navigare in rete o ad accedere ed esplorare il proprio fascicolo sanitario.

Il compianto De Andrè, nel suo ultimo concerto del 1998, disse che spesso riteniamo che i giovani di oggi non abbiano valori: hanno sicuramente dei valori che noi non siano ancora riusciti a capire bene e che, comunque, nascono nel contesto di una società impostata dalle generazioni precedenti. Società che fatica ad accogliere la creatività e la freschezza delle menti più giovani e tende a procrastinare il loro ingresso nel mondo del lavoro con tutte le relative conseguenze: difficoltà a raggiungere la propria autonomia e creare la propria famiglia.

Quando un giovane rifiuta di lavorare 10 ore al giorno per 400 euro al mese ha torto? Non aveva piuttosto torto suo nonno a vantarsi di non aver mai fatto un giorno di malattia in fabbrica dove, non è improbabile, ha anche contratto qualche malattia professionale, con ritmi di lavoro disumani?

O hanno forse torto i giovani che non ambiscono più al posto fisso, resisi conto che oltre al lavoro usurante in un call center o nel reparto spedizioni di un colosso dell’e-commerce esiste ben altro, più umano, più remunerativo dal punto di vista sociale, umano, morale.

Potrà non piacere, ma oggi guadagna molto di più un influencer sui social che un imprenditore che si assuma il rischio d’impresa e che debba ogni giorno stare attento a legislazione, divieti, obblighi, risoluzioni UE, Decreti Ministeriali e via dicendo.

Se i nostri genitori avessero sbagliato tutto? D’altronde sono loro che ci hanno consegnato questo mondo, sono i nostri nonni che ci hanno fatto trovare questo pianeta devastato dal consumismo, dal benessere, dalla moda “usa e getta”.

I nostri avi ci hanno insegnato a non buttare via nulla, che gli oggetti guasti si riparano: quand’è stata l’ultima volta che abbiamo riparato un TV? Quando abbiamo lasciato un elettrodomestico in riparazione, scoprendo che comprarlo nuovo costava quasi la metà che a ripararlo?

In una società in continua, rapidissima evoluzione i giovani hanno il dovere sociale di comunicare il mondo attuale ai propri ascendenti; ciò che per i millennial è normale, è abitudine, per i nati sessanta o settanta anni fa è notte. Il nostro oggi potrà non essere il meglio, potrà essere perfettibile, potrà venir cambiato ma se non tutti possono valutarlo e deciderlo il processo di evoluzione, normale in una società, sarà zoppo.

Sergio Motta

Cristiana Francesia

 

Bullismo e cyberbullismo: impatto su salute, socialità e legalità

Secondo un’indagine a risposta multipla, svolta in 48 istituti nelle 8 province piemontesi (mille studenti, trecento docenti e cento esponenti del personale Ata), dal Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazionedell’Università degli studi di Torino, il 71% degli insegnanti segnala che i principali atti di bullismo percepiti  riguardano le caratteristiche personali; il 40% segnala atti di bullismo in base all’origine straniera e di bullismo basato sull’orientamento sessuale; il 24% bullismo di genere; il 19% bullismo predatorio (ad esempio furti ricorrenti ai danni di una stessa persona), il 16% bullismo verso persone con disabilità, il 2% bullismo su base religiosa. Alla base delle singole azioni ci sarebbero rabbia e forme di insicurezza dei ragazzi.

La seconda indagine del dipartimento dell’Università di Torino “Secondo il mio punto di vista“, evidenzia invece la percezione del bullismo dopo il lockdown dal punto di vista degli studenti vittime,gli  studenti testimoni e gli  insegnanti:  tutte e tre le categorie concordano sul fatto che i principali atti di bullismo si manifestino con prese in giro per il 24,3% studenti vittime,  31,1% studenti testimoni e  40,5% degli insegnanti; con minacce fisiche per 7,0%-15,4%  e 17,2% e aggressioni fisiche per il 6,2% 15,6% 23,0%. Durante il periodo di  lockdown si evidenzia un  rallentamento delle azioni di bullismo con una tendenza di crescita ala ripresa della scuola in presenza.

“È drammaticamente lunga la lista dei giovani che sono rimasti vittime di atti di bullismo, di cyberbullismo e del sexting – Stefano Allasia, presidente Consiglio regionale del Piemonte –  azioni che possono provocare effetti devastanti sulla psiche delle vittime soprattutto quelle più giovani, spingendole addirittura a togliersi la vita.Le istituzioni hanno il dovere di occuparsi di questi fenomeni sempre, e non soltanto quando una drammatica notizia di cronaca riaccende i riflettori sulla questione. Per questo il Consiglio regionale ha approvato nel 2018 una legge per contrastare e prevenire i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo , una tra le norme più avanzate a livello nazionale,  con l’obiettivo di avere informazioni di contesto e capire gli ambiti di prevenzione e intervento. Credo che a tal proposito la prima azione preventiva debba riguardare la scuola ed il ruolo educativo degli insegnanti, dal momento che  è proprio in quell’ambiente  si manifestano maggiormente i fenomeni di bullismo

“Imparare a proteggersi dai bulli, ma anche a non diventare uno di loro – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Un rischio che in un mondo amplificato dalla forza dei social network non è così remoto purtroppo, perché la rete è spesso una prolifica fucina di “leoni da tastiera”, convinti che lo schermo di uno smartphone renda invisibili o invincibili. Per questo coltivare la consapevolezza che serve a riconoscere negli altri il disagio, e in noi stessi il sintomo di un gesto o una parola prepotente e fuori luogo, è importante. Ci aiuta a sviluppare gli anticorpi necessari a combattere un fenomeno insidioso, che non va mai sottovalutato né nutrito con leggerezza e superficialità”.

Il pugno sul viso lascia un segno che forse il mondo è in grado di vedere, mentre la prepotenza senza volto, l’intimidazione senza voce del cyber-bullo non devono rimanere “trasparenti” –  ha dichiarato Alessandro Stecco , presidente della Commissione regionale Sanità – Vogliamo costruire per i ragazzi un puntello sociale, educativo e culturale che non distingua tra molestie verbali, aggressioni fisiche, forme più o meno subdole di provocare dolore negli altri. Ogni atto offensivo consapevolmente violento va intercettato, l’allarme accolto e la soluzione condivisa. La mano tesa verso chi subisce bullismo o cyberbullismo è quella che ognuno di noi deve saper porgere. Ecco il motivo che ci ha spinti ad organizzare questo convegno: sensibilizzare e conoscere un fenomeno per individuare le più opportune strategie di confinamento”.

La nuova violenza che i ragazzi subiscono o infliggono influisce sui pensieri, facendoti sentire un eroe per la violazione dell’altro o una nullità che arriva a specchiarsi nel giudizio cui si è sottoposti – ha aggiunto il vicepresidente della Commissione Sanità Andrea Cane  –  Le istituzioni, le scuole, gli operatori sanitari, le famiglie debbono avere gli strumenti per accompagnare le vittime di bullismo, sia esso fisico sia esso psicologico, ad uscire dal giogo. Dobbiamo tagliare la rete, quella in cui si rimane impigliati, quella che fa perdere coscienza di sé a favore del mostro che l’antagonista riesce a creare. Per questo abbiamo riunito in questo convegno le diverse competenze, perché la multidisciplinarietà è l’unica risposta valida a un fenomeno che si rinnova in continuazione”.

““Occorre investire sempre di più in percorsi educativi e formativi che aiutino a tenere il passo dei cambiamenti in atto, del fatto che la nostra società è sempre più contrassegnata da relazioni digitali che impattano sui meccanismi di crescita e benessere soprattutto dei più giovani”, ha dichiarato Domenico Rossi, vicepresidente della Commissione Sanità. “Un aggiornamento costante che deve interessare anche la legge regionale 2/2018 da attuare e potenziare, a partire dalla creazione di centri regionali specializzati nella cura dei disturbi derivanti da un uso distorto delle nuove tecnologie, ma anche con la messa a sistema del patentino per l’uso responsabile dello smartphone, che ha ormai superato la sua fase sperimentale e rappresenta uno straordinario strumento formativo diventato modello anche per altre regioni”.

“Questo convegno  – ha dichiarato Vincenzo Lilli, presidente del Corecom Piemonte – rappresenta un significativo momento di collaborazione ed unità delle Istituzioni presenti che a diverso titolo sono impegnate nella prevenzione e nel contrasto di un fenomeno tanto odioso quanto ancora poco noto nella sua reale dimensione. Il Corecom, in virtù anche di disposizioni normative regionali, ha acquisito un ruolo fondamentale nella sua funzione di Osservatorio e di coordinamento delle progettualità tese a fronteggiare il cyberbullismo nelle sue molteplici forme in cui si manifesta. In ambito scolastico si consumano le più mortificanti condotte della dignità umana connesse al cyber bullismo, urge per questo un intervento sinergico in termini di educazione e di crescita civica”.

La garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza Ylenia Serra ha ricordato in particolare di aver sottoscritto un Protocollo d’intesa che coinvolge Corecom e Regione Piemonte, Ufficio scolastico regionale, Università di Torino e del Piemonte Orientale e la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Torino, per attuare interventi di prevenzione e contrasto del fenomeno del cyberbullismo sottolineando l’importanza di “lavorare sulla famiglia oltre che sui singoli, perché costituisce il nucleo fondamentale della società. Credo che la partecipazione dei minori vada sempre più valorizzata: oltre a costituire un loro diritto, consente agli adulti di meglio orientare le politiche di prevenzione e contrasto”.

“Il bullismo – ha dichiarato l’assessore regionale all’Istruzione Elena Chiorino – è un fatto devastante sia per chi lo subisce sia per chi assiste. Abbiamo stanziato 140 mila euro lo scorso anno e 100 mila quest’anno per prevenire tale fenomeno nelle scuole, senza però dimenticare che il bullismo non coinvolge solo il mondo scolastico e che le ‘ragazzate’ possono sfociare, non di rado, in reati. Nel Piano di offerta formativa abbiamo inserito da settembre un progetto in collaborazione con Apple Education destinato a tutti i docenti di tutti gli ordini scolastici per l’uso consapevole della tecnologia e per aiutare i ragazzi a non essere utenti passivi degli strumenti digitali ma a conoscerne il funzionamento e ad utilizzarli in maniera attiva e non passiva”.

L’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi, nell’illustrare le numerose azioni previste dalla legge regionale 2/2018 per contrastare il bullismo e il cyberbullismo, “i cui obiettivi sono tutelare e valorizzare la crescita educativa, psicologica e sociale dei minori, proteggendo i soggetti più fragili, prevenire il rischio nell’età dell’infanzia e dell’adolescenza, supportare i soggetti che, a vario titolo, ricoprono un ruolo educativo con i minori”. L’assessore ha inoltre evidenziato “l’importanza di attivare il Tavolo tecnico chiamato a collaborare con la Giunta per predisporre il Piano triennale degli interventi contro il bullismo, che dovrà essere approvato dall’Assemblea legislativa”.

 

Inail e Confcooperative Piemonte al dialogo su sicurezza e inserimento lavorativo

Mercoledì 29 giugno, nella Casa della Cooperazione in Corso Francia 329 a Torino, si è tenuto un
incontro tra Inail e Confcooperative Piemonte per discutere dei temi e delle sfide legate alla
sicurezza sul luogo di lavoro.
Al tavolo di lavoro hanno preso parte insieme al Presidente di Confcooperative Piemonte, Tino
Cornaglia, e ai rappresentanti delle federazioni e dei territori dell’associazione di rappresentanza,
anche il Direttore Regionale Inail Piemonte, Giovanni Asaro, e il Vicario del Direttore Regionale
Piemonte, Vita Romaniello.
Un incontro che ha posto le basi per discutere di innovazione e sicurezza, di inserimento lavorativo
e strumenti, e che dimostra l’attenzione che Confcooperative Piemonte continua a porre a questi
temi. Il lavoro, nelle sue diverse sfaccettature, è infatti alla base dell’impegno giornaliero
dell’organizzazione e si è dimostrato essere un terreno fertile e comune per sviluppare nel futuro
risposte concrete ai bisogni dei lavoratori.
Risposte che sono storicamente l’obiettivo di Confcooperative, come ricordato dal Presidente
regionale, Tino Cornaglia: “Questo incontro rappresenta per noi un primo importante passo
all’interno di un percorso di collaborazione che vedrà sempre al centro i lavoratori e le imprese. C’è
bisogno di innovazione e di confronto.
Entrambe le realtà, Inail e Confcooperative, hanno la possibilità di mettere sul piatto le proprie
competenze e conoscenze, con l’obiettivo comune di riuscire a maturare delle soluzioni alle principali
problematiche legate ai temi del lavoro e della sicurezza delle persone.
Intendiamo dare seguito all’incontro e continuare a lavorare per dare alle imprese cooperative nuovi
strumenti.”
“L’incontro di oggi testimonia l’attenzione dell’Inail al mondo della cooperazione e può essere
considerato il primo passo per impostare le linee di una proficua collaborazione” – ha commentato
al termine dei lavori il Direttore regionale Inail Piemonte Giovanni Asaro.
“Si tratta infatti di un settore importante dell’economia e della produzione regionale – ha proseguito
Asaro – all’interno del quale l’Istituto può offrire un contributo in termini di innovazione e
sperimentazione di modelli organizzativi che pongano al primo posto la prevenzione degli infortuni,
per garantire ai lavoratori più elevati livelli di sicurezza dell’ambiente lavorativo”.

‘Psicologo delle Cure Primarie’, il progetto della Regione

Su proposta dell’assessore alla Sanità Luigi Icardi,  la giunta regionale ha approvato l’attuazione sul territorio regionale del Progetto innovativo di istituzione dello ‘Psicologo delle Cure Primarie’ per l’anno 2022 e il relativo finanziamento statale. La somma messa a disposizione dalla Regione alle Aziende sanitarie locali del Piemonte è di 1.837.616,00 euro.

Come sottolineato dall’assessore alla Sanità, la diffusa precarietà, sia economica che di salute, indotta dalla pandemia e l’isolamento vissuto in particolar modo da adolescenti e soggetti fragili hanno inevitabilmente comportato un aumento del disagio psichico e lo sviluppo di situazioni psicopatologiche che necessitano di una tempestiva presa in cura psicologica o psichiatrica.

Intenzione della Regione è utilizzare le risorse statali in arrivo per potenziare e rendere omogenee sul territorio piemontese le prestazioni di tipo psicologico.

Nello specifico, il fondo sarà finalizzato ad allineare i bisogni delle comunità e dei pazienti, anche alla luce delle criticità emerse durante l’emergenza pandemica; rafforzare le strutture e i servizi sanitari di prossimità e i servizi domiciliari; sviluppare la telemedicina e superare la frammentazione e la mancanza di omogeneità dei servizi sanitari offerti sul territorio; sviluppare soluzioni di telemedicina avanzate a sostegno dell’assistenza domiciliare.

Lo psicologo delle Cure primarie sarà lo specialista di riferimento del territorio, attualmente nel Distretto sanitario e successivamente all’interno delle Case di Comunità, diventando il punto di riferimento continuativo per tutta quella fetta di popolazione che ha necessità di una prima presa in carico di tipo psicologico.

I servizi specialistici di psicologia delle Aziende sanitarie locali saranno coordinati dalle Strutture di Psicologia con competenze sovra locali e ogni Asl dovrà individuare un referente aziendale psicologo responsabile del progetto innovativo.

Dallo studio multicentrico internazionale dell’Organizzazione mondiale della Sanità risulta che il 24% dei pazienti che si reca dal medico di famiglia presenta un disturbo psicopatologico: le forme di disagio psicologico più frequenti sono la depressione, con una prevalenza del 10,4%, e il disturbo d’ansia generalizzata, la cui prevalenza è del 7,9%. Attualmente le problematiche di tipo psicologico, sia primarie che conseguenti a stati di cronicità o invalidità (malattie cardiovascolari, i tumori, le malattie respiratorie croniche, il diabete e la depressione), sono presenti nel 21-26% dei pazienti che afferiscono ai Servizi della medicina di base.