DALLA LOMBARDIA
Dramma della follia questa mattina a Cremona, dove una donna di 46 anni è stata uccisa dal marito 51enne a colpi di mannaia nella loro abitazione. La vittima è di nazionalità cinese come il consorte. La polizia ha trovato un bimbo di 3 anni agonizzante, il figlio di amici della coppia. Il bambino è stato portato in condizioni disperate all’ospedale Maggiore di Cremona dove è morto poco dopo l’arrivo. Gli agenti chiamati dai vicini sono entrati in casa e hanno visto l’uomo che impugnava ancora la mannaia. E’ stato ammanettato e portato in carcere.
**
LEGGI QUI TUTTE LE ALTRE NOTIZIE
DALLA SARDEGNA
DAL FRIULI VENEZIA GIULIA
FOCUS INTERNAZIONALE di Filippo Re
recentemente, come Hama nella stessa Siria, fatta parzialmente spianare da Hafez al Assad, padre di Bashar, nel 1982 per soffocare nel sangue la rivolta armata dei Fratelli Musulmani o come Grozny,
la capitale cecena, seppellita dalle bombe di Putin alla fine degli anni Novanta per eliminare i terroristi islamici. Benvenuti nella tragedia quotidiana di Aleppo. Un percorso multimediale, costruito con video, installazioni, poche fotografie, angoli della città siriana ricreati nei sotterranei dell’antico palazzo astigiano, tra calcinacci e muri scrostati, in modo da immergere il visitatore tra le macerie delle case degli aleppini che, con le voci di attori, raccontano la tragica realtà del conflitto vissuto ogni giorno. C’è il cecchino che spara nel mucchio, le donne velate che fanno la fila per il pane, studenti e insegnanti tra banchi di scuola recuperati in mezzo alle rovine, migliaia di famiglie in fuga dalle bombe e dai massacri. “Ecco come si uccide una città intera, spiega Quirico, smontandola a poco a poco, tagliando le vene delle strade e schiacciando sotto le macerie le piazze, le botteghe, i caffè, le moschee. Gli abitanti di Aleppo hanno vissuto ogni giorno sofferenza e dolore, un rapporto quotidiano, continuo e martellante tra la
propria vita e la paura di morire da un momento all’altro”. Come raccontare tutto questo? Come trasferire ai visitatori il senso di sofferenza e di dolore vissuto dagli aleppini? L’unico modo possibile, secondo Quirico, era quello di far entrare direttamente le persone nella fotografia della sofferenza e immergerle in questa storia di orrore e brutalità. “Uscendo dalla mostra non bisogna provare
indifferenza ma, al contrario, rabbia, ripugnanza e vergogna per quel che è accaduto e che non siamo riusciti a impedire, sentire dentro di noi quel dolore e quel tormento che hanno marchiato gli aleppini per cinque lunghi anni di guerra. La storia di Aleppo è una storia tremenda ed è difficile capire come gli uomini di questo tempo sono riusciti a sopportare questa immane tragedia”. La mostra, promossa dalla Fondazione Palazzo Mazzetti insieme al Comune di Asti e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, è stata creata da Domenico Quirico su progetto di Federico Bollarino. É aperta al pubblico a Palazzo Mazzetti ad Asti fino al 20 maggio con orario 10.30-18.30 (dal 1 marzo gli orari varieranno).
DALL’EMILIA ROMAGNA
DALLA LIGURIA
DAL FRIULI VENEZIA GIULIA 
CRONACHE ITALIANE
contributi per altre realtà, per tutta l’umanità infine. Piantare alberi fa parte della tradizione ebraica: si sono sempre piantati alberi per festeggiare la nascita di un bambino, o per accompagnare e ricordare un defunto. Si pianta un albero per le generazioni future, come importantissimo filo per legare tra loro passato e presente. Piantare un albero significa rinnovare la vita, creare ponti, avere fiducia e speranza in rapporti buoni tra noi e gli altri. Questa tradizione fonda la sua origine sull’Albero della Vita ebraico, la cui base sta sulla terra e la cui cima s’innalza fino al cielo. Attraverso quello, le anime sono scese, per poi risalire, nel proprio cammino evolutivo, attraverso i tre pilastri di Amore, Forza e Compassione. Quanti auspici cela in sé un minuscolo ulivo simbolo di Pace, piantato a settant’anni dalla fondazione dello Stato di Israele. Questo di Milano amplia il proprio respiro, nel suo essere dedicato, non solo ai magistrati e alle Forze dell’Ordine, ma anche a tutte le persone che silenziosamente e nascostamente, giorno dopo giorno, compiono il proprio dovere e sono “modelli di coraggio” come ricordato, nel proprio intervento, dal Magistrato Piercamillo Davigo, che ha anche sottolineato l’importanza di trasmettere alle nuove generazioni i nostri valori, per impedire che si disperdano. A tutti questi – invisibili ma importantissimi – si rivolge infatti il progetto “Lombardia Regione Sicura” del prof. Enrico Mairov: “ispirandosi al modello israeliano, si aggiunge alla sicurezza, connotata come “ordine”, quella sanitaria assicurata a prezzi ragionevoli, e anche a distanza, a tutte le categorie deboli partendo da anziani, fragili, malati. 