Dall Italia e dal Mondo- Pagina 54

RAGAZZO UCCISO DA CACCIATORE. ULTIMA VITTIMA DI UN BILANCIO DRAMMATICO

“Cordoglio e vicinanza” alla famiglia del giovane escursionista che questa mattina ha perduto la vita nei boschi di Apricale per la fucilata di un cacciatore sono stati espressi dall’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista, che martedì scorso, alla Camera, ha presentato alcune iniziative legislative per limitare fortemente la caccia, in attesa di poterla di fatto abolire.“Abbiamo appena finito – ricorda l’ex ministro – di denunciare i danni enormi che la caccia infligge al patrimonio naturale del nostro paese e i rischi inaccettabili cui l’onnipresenza delle doppiette nei boschi e nelle campagne, durante la stagione venatoria, sottopone chi vorrebbe semplicemente godersi, in santa pace, l’aria aperta. Eccoci di nuovo qui, con l’ennesima tragedia alle spalle, aggravata dalla giovane età della vittima. A questo punto non possiamo che reiterare la richiesta di vietare la caccia la domenica, di raddoppiare le distanze di sicurezza e di sottoporre i cacciatori a controlli medici frequenti e stringenti, chiedendoci fino a quando i pubblici poteri continueranno ad anteporre il divertimento di pochi all’incolumità di tutti e la soddisfazione dei “Rambo” di casa nostra alla distruzione di un patrimonio collettivo. L’Italia è un paese fortemente antropizzato, per la caccia non c’è posto: possibile che proprio gli amministratori locali non se ne rendano conto?”

UNDICI STAGIONI DI CACCIA (E GLI INCIDENTI FUORI STAGIONE CON ARMI DA CACCIA)

T= Totale dell’anno, morti e feriti; AV: morti e feriti in ambito strettamente venatorio

Anno      Morti T feriti T    Morti AV   Feriti AV

2007/8       30         79          27            74

2008/9       42         94          25            78

2009/0       31         86          24            71

2010/1       53         88          25            75

2011/2       27         82          11            75

2012/3      32        119          21            97

2013/4      25        80           13             69

2014/5      24        73            22            66

2015/6      24        87            18            72

2016/7      12        68            9              59

2017/8      30        85           22             68

Totale      327      941         217           804

(Fonte: rielaborazione da dati Associazione vittime della Caccia)

L’ULTIMA STAGIONE (22 MORTI E 68 FERITI): ALCUNI DEI CASI PIU’ GRAVI

12 settembre 2017, muore a Vigo Rendena un guardacaccia di 71 anni ucciso dal colpo partito per sbaglio ad un amico durante una battuta

17 settembre 2017, nelle campagne di Contessa Entellina (Palermo) un cacciatore uccide per sbaglio un altro cacciatore di 51 anni

17 settembre 2017, a San Varano (Forlì) una bambina di 12 anni è ferita da un pallino da caccia mentre gioca nel giardino di casa sua

24 settembre 2017, a Collegiove (Rieti) un anziano cacciatore di 79 anni è colpito a morte, per sbaglio, da un altro cacciatore

27 settembre 2017, a Gallinari (Salerno) un cacciatore di 55 anni perde la vita durante una battuta di caccia, ucciso da un altro cacciatore

30 settembre 2017, a Codognè (Treviso) la casa di una famiglia è crivellata di colpi, spaventando a morte i bambini

9 ottobre 2017, a Cavaglio D’Agogna (Novara) un uomo di 59 anni che andava a castagne viene colpito a morte da un cacciatore

15 ottobre 2017 a Città della Pieve (Perugia) un uomo è colpito in faccia e muore durante una battuta di caccia al cinghiale

23 ottobre 2017, a Bardineto (Savona), un uomo di 59 anni, intento a raccogliere castagne e funghi, è ucciso dal colpo di un cacciatore e muore sotto gli occhi della compagna

3 novembre 2017, a Montegrazie (Imperia) sparano vicino alle case e al Ranch dove si pratica l’ippoterapia. Interviene la polizia: cinque identificati tra cui un bambino di 10 anni, fatto partecipare alla “battuta”

4 novembre 2017, a Ceglie Messapica (Brindisi) un cacciatore di 64 anni è ucciso da un compagno di battuta

13 dicembre 2017 a Gorreto un cacciatore di 53 anni è ucciso dalla fucilata di un compagno

3 gennaio 2018, a Sessano del Molise, un cacciatore è raggiunto da un colpo di fucile mentre caccia il cinghiale in una zona impervia: morto

7 gennaio 2018, a San Chirico Raparo (Potenza) un cacciatore di 67 anni perde la vita per un colpo ricevuto alle spalle.

L’INIZIO DELLA STAGIONE 2018-9

30 settembre, nei boschi di Apricale (Imperia) un giovane escursionista è ucciso dalle fucilate di un cacciatore

25 settembre a Faenza, un cacciatore originario di San Marino, convinto di mirare ad una lepre, ferisce a gambe e braccia tre persone intente a lavorare in un campo di kiwi.

17 settembre a San Giorgio, frazione di Cesena (FC), un bambino di otto anni è colpito alla schiena mentre gioca nel giardino di casa sua

19 settembre a Serra Riccò (Genova) un anziano cacciatore è colpito dalle schegge di un proiettile ed è condotto al Pronto soccorso in codice rosso

20 settembre, Rimini: un ciclista è colpito all’occhio da piombini sulla ciclabile di Marecchia

20 settembre, Sesto Fiorentino (FI): pallini da caccia finiscono sul tavolo di un ristorante, dove sta pranzando una famiglia con un bimbo di pochi mesi

23 settembre, Leno (Brescia): un cacciatore di 58 anni è ferito a gambe e torace durante una battuta di caccia

Bloccato dal fuoco e dal fumo muore carbonizzato nella casa in fiamme

DALLA SARDEGNA

E’ rimasto bloccato dal fuoco e dal fumo nella sua abitazione  a Uta, in provincia di Cagliari, l’uomo 56enne che è morto tra le fiamme. L’incendio è scoppiato ieri notte e ha colpito  un’abitazione di due piani. Sono intervenuti  i vigili del fuoco che, dopo aver spento  il rogo hanno trovato il cadavere.

 

(foto archivio)

Arrivano i droni che servono caffè

Il grande gruppo industriale Ibm investe sul caffè. Dopo 107 anni di vita si rinnova puntando su droni dotati di una telecamera e di sensori biometrici, che saranno in grado di portare il caffè a chi lo desidera. Si tratta di una tecnologia brevettata che può essere impiegata negli uffici e dalle caffetterie per aumentare le vendite.

Uccide ladro in casa del fratello e viene condannato a 9 anni e 4 mesi

DALLA LOMBARDIA

Confermata dalla Corte d’assise d’appello di Brescia  la condanna a nove anni e quattro mesi per Mirko Franzoni, il giovane  bresciano, che il  14 dicembre 2013 uccise  a colpi d’arma da fuoco Eduard Ndoj, un ladro albanese di 26 anni, che si era introdotto  in casa del fratello. Per i giudici è stato  omicidio volontario e non di omicidio colposo, e nemmeno un  incidente come invece sosteneva la difesa dell’imputato.

#BODYPOSITIVECATWALK  

Nell’ambito della Fashion Week di Milano, Sabato 22 settembre  più di 50 tra uomini e donne di ogni taglia si sono ritrovati in Piazza Duomo per sfilare in tenuta sportiva secondo il mood #EveryBodiesAreAFitnessBodies. Per sbarazzarsi del pregiudizio e trasmettere #BODYPOSITIVE. Ideatrice ed organizzatrice dell’evento la modella curvy LAURA BRIOSCHI che tramite il suo profilo Instagram ha radunato i partecipanti da tutta Italia.

Brucia il gattile: 100 mici muoiono tra le fiamme

DALLA LOMBARDIA

E’ bruciato durante la notte , per cause da accertare, il gattile di Rho, nel Milanese. Quasi tutti i gatti ospitati, più di 100 sono morti tra le fiamme. Sembra che le cause siano accidentali ma sono  in corso accertamenti. La struttura  ospitava  anche  alcuni cani, che sono riusciti a salvarsi.  

MARE MEDITERRANEUM, UNA MOSTRA A PALERMO

Prosegue fino al 1 ottobre all’interno della Sala Pompeiana del Teatro Massimo la mostra MARE MEDITERRANEUM, progetto del collettivo di artisti russi AES+F presentato dal Multimedia Art Museum di Mosca e incluso tra gli eventi collaterali di Manifesta 12 Palermo

Il Mare Mediterraneo, crocevia tra Oriente e Occidente, culla delle più antiche civiltà e delle tre grandi religioni monoteiste, è da sempre teatro di scambi commerciali, scontri economici e politici, diaspore  etniche e religiose. E da sempre la Sicilia, isola geograficamente al centro di questo continente acqueo, è terra di conquista e avamposto strategico, ma soprattutto porto di approdo e accoglienza, luogo di riparo e di ripartenza, simbolo del meticciato e della convivenza tra Nord e Sud, tra Arabi e Normanni, tra Cristianesimo e Islam.Oggi più che mai questo stesso Mare Mediterraneo è un territorio instabile e in fibrillazione, cuore della nuova odissea dei migranti e custode, nei suoi abissi, delle storie individuali e collettive dei viaggi disperati dei nuovi dannati della Terra. In un momento storico in cui il tema della migrazione e la crisi dei rifugiati nel Mediterraneo è tornato tristemente e ferocemente alla ribalta nelle pagine della cronaca quotidiana, facendo esplodere ipocrisie e contraddizioni, i quattro artisti moscoviti Tatiana Arzamasova, Lev Evzovich, Evgeny Svyatsky e Vladimir Fridkes propongono a Palermo, cuore della Sicilia, un’installazione che si presenta come una potente metafora visiva, un monumento precario eretto a commemorazione di queste moltitudini troppo spesso lasciate senza nome. Nove statuette di porcellana modellate sullo stile kitsch neo-rococò di Capodimonte, poggiate su altrettanti piccoli piedistalli che ne esaltano la fragile precarietà, si trovano incastonate come gioielli in un ondeggiante oceano virtuale, immerse in una videoproiezione che evoca il mare come elemento vivo, capace di trasformarsi in pochi secondi da placida distesa azzurra a furioso inferno in tempesta. Con la dovizia di particolari e i tipici colori pastello dei soprammobili borghesi di un tempo, le piccole sculture raffigurano scene di naufragio e di accoglienza, attingendo all’esplicito e potente immaginario degli AES+F, dove il gusto e l’estetica del paradosso si combinano con una lettura della realtà radicale e diretta. Il riferimento a La zattera della Medusa di Théodore Géricault è esplicito ed evidente, così come esplicita ed evidente è la parodia della tragedia – tipica della letteratura russa d’avanguardia – messa in atto dagli artisti, capace di turbare nel profondo con un gesto esteticamente sovversivo la coscienza di noi spettatori, ormai assuefatti dalla cronaca degli eventi.  La forma e il materiale scelti per queste opere sono in contrasto con il dramma di ciò che si sta svolgendo nel Mediterraneo oggi – sottolineano gli AES+F – e così facendo lo sottolineano. Un raggio di luce riflesso illumina meglio di un raggio diretto. Pensiamo che ciò sia vero soprattutto per questo lavoro.A gennaio 2019 gli AES+F saranno protagonisti di un nuovo progetto al Teatro Massimo: cureranno infatti la messa in scena dal punto di vista visivo della TURANDOT di Giacomo Puccini, opera con la regia di Fabio Cherstich, co-prodotta dal Teatro Massimo di Palermo insieme a Karlsruhe Staatstheater, Teatro Comunale di Bologna e National Operetta Kyiv, che inaugura la stagione 2019.

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Mostra promossa dal Multimedia Art Museum di Mosca
Manifesta 12 Palermo, eventi collaterali

Teatro Massimo, Sala Pompeiana
Piazza Verdi, Palermo
18.06.2018 – 1.10.2018 

La tutela della privacy secondo Rocco Casalino

Un video diffuso dallo stesso Casalino gli ha provocato non pochi problemi. La sua difesa è stata tutta incentrata sul diritto alla privacy. Le sue furberie e il clamoroso autogol dovrebbero insegnare qualcosa

Veniamo ai fatti: il portavoce dei Cinque Stelle, diffonde di sua spontanea volontà, la notizia che: “all’interno del Movimento si pensa che alcuni alti funzionari dello Stato facciano ostruzionismo in merito alle proposte sul reddito di cittadinanza”, se dovessero persistere in caso contrario si attuerà, nel 2019, la “megavendetta”. Che ci sia qualcuno – anche a livello ministeriale – che non condivide l’idea del reddito di cittadinanza, la Flat tax e via di seguito, argomentandolo con l’aggravamento del deficit di Bilancio, è cosa nota. La furbizia di Casalino è stata quella di diffondere la notizia chiedendo ai due giornalisti di far circolare all’esterno la voce che la fonte era una parlamentare, ma in effetti era di lui stesso. Casalino si è lamentato perché la diffusione del video violerebbe i principi costituzionali alla riservatezza delle comunicazioni. Parimenti, della stessa opinione, è il premier Conti che seppur non è esperto di diritto della Privacy, è ordinario di diritto privato. Addirittura il presidente della Camera Roberto Fico paventerebbe anche la violazione delle norme deontologiche del Giornalismo. A nostro avviso tutti e tre sbagliano. Quando ci sono due norme da tutelare va stabilito quale è quella prevalente. Proferire la minaccia verranno “fatti fuori” è in netto contrasto con l’art 97 della Costituzione che stabilisce che la pubblica amministrazione deve uniformarsi a criteri di buon andamento e imparzialità. Trattandosi di una notizia di interesse pubblico non ci sono dubbi sul fatto che non ci sia bisogno del consenso per la pubblicazione. Del resto, va aggiunto che è lo stesso portavoce ad averla diffusa. Va da sé che una volta fornita la notizia non si può definirne i contorni e le modalità della sua circolazione.Vale a dire: pubblicate la notizia, ma non dite che ve l’ho data io. Se non è furbizia …! L’altra notizia, chissà se anche questa è violazione della privacy. Il Consiglio dell’Ordine dei

Giornalisti ha avviato Il procedimento disciplinare nei confronti di Rocco Casalino a cura
del Consiglio territoriale di disciplina.

Tommaso Lo Russo

 

Vita difficile per le minoranze religiose in Pakistan

FOCUS INTERNAZIONALE  di Filippo Re

Pare che Imran Khan non sia affatto interessato alle minoranze religiose del suo Paese. Ha promesso di difendere la legge sulla blasfemia che penalizza i cristiani e di cancellare tutto ciò che concerne la laicità dello Stato. Eppure Imran Khan, 65 anni, leader politico del Pakistan Tehreek-e-Insaf (Pti), partito vincitore delle elezioni del 25 luglio in Pakistan, ha annunciato pubblicamente di voler seguire l’eredità di Mohammad Ali Jinnah, il fondatore del Pakistan, il 14 agosto 1947, secondo il quale l’obiettivo prioritario è quello di creare uno stato sociale in cui il governo è responsabile per l’istruzione, la salute e l’occupazione dei suoi cittadini. Il “Movimento per la Giustizia” di Khan, partito vicino ai militari e ai gruppi radicali islamisti, ha ottenuto il maggior numero di seggi (151) ma non la maggioranza assoluta, scavalcando nettamente la “Lega musulmana” (64 seggi) dell’ex premier Nawaz Sharif finito in prigione per corruzione. Nonostante le accuse di brogli elettorali sollevate dalla Chiesa pakistana, gli osservatori dell’Unione Europea hanno riferito che le condizioni del voto sono state “soddisfacenti”. Il nuovo esecutivo, auspicano i vescovi pakistani, è chiamato a promuovere la libertà di pensiero, l’abolizione della corruzione, a contenere la discriminazione religiosa e a difendere le minoranze perseguitate dalla legge sulla blasfemia. Se Imran Khan sarà in grado di farlo vi sarà un grande cambiamento nella storia del Pakistan ma le perplessità sono molte. Ex campione di cricket, il nuovo premier, che ha studiato nelle università inglesi, è sempre stato ambiguo sui Talebani nei suoi discorsi e intollerante con le minoranze. Il suo partito ha già amministrato diverse città pakistane lasciando ai margini proprio i non musulmani. Dopo la sua vittoria che fine faranno i cristiani?

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Quale sarà la sorte di Asia Bibi, la donna cristiana in carcere da nove anni, condannata a morte per blasfemia perchè giudicata colpevole da un tribunale pakistano di aver offeso Maometto durante un banale litigio con la moglie dell’imam della sua città e tuttora in attesa di una sentenza di appello della Corte Suprema? Che ne sarà della famigerata e controversa legge anti-blasfemia? Finora chi ha tentato di riformarla è finito molto male come l’ex ministro cattolico delle Minoranze, Shahbaz Bhatti e l’ex governatore del Punjab, Salman Taseer, uccisi entrambi nel 2011. A partire dal 1990, settanta persone sono state linciate a morte in Pakistan per presunte accuse di blasfemia mentre altre quaranta sono morte o stanno scontando l’ergastolo. Ora vedremo come vorrà agire il nuovo governo e come Khan contrasterà gli estremisti religiosi che perseguitano le donne cristiane spesso costrette a matrimoni forzati. Il primo caso nella sua nuova era politica è già divampato e riguarda uno studente, Quatab Rind, falsamente accusato di blasfemia, e per questo ucciso ad agosto da altri studenti del college per risolvere una volta per tutte questioni personali. Imran Khan è talmente ben visto dai militari e dai servizi segreti, il potente Isi, che sarebbe stato aiutato a vincere le elezioni proprio dai gruppi estremisti e dalle fazioni radicali dell’esercito. Non solo, ma le accuse di corruzione all’ex primo ministro Sharif che lo hanno eliminato dalla scena politica e condotto in prigione sono molto deboli. Secondo i sostenitori di Sharif, dietro la sentenza che ha cacciato in carcere l’ex premier, ci sarebbero proprio i militari e lo stesso Khan. Molto ambigui sono sempre stati i suoi rapporti con i Talebani. Alcuni anni fa Imran Khan dichiarò che la guerra santa degli studenti coranici in Afghanistan era giustificata dalla legge islamica e quando Bin Laden fu ucciso dagli americani si scagliò aspramente contro il blitz segreto dei corpi speciali statunitensi avvenuto sulla sua terra. Washington accusa da sempre il Pakistan di sostenere i Talebani e ha cancellato i finanziamenti all’esercito mentre Khan ha chiesto il ritiro parziale delle truppe americane (circa 15.000 militari) dal Paese asiatico. Dopo decenni di estremismo religioso sono scarse le speranze di migliorare la situazione delle minoranze, cristiani, ahmadi, indù e sikh. Ne sono convinti i leader cristiani e gli attivisti dei movimenti per i diritti umani. I cristiani in Pakistan sono circa quattro milioni (due milioni i cattolici) su 200 milioni di abitanti e costituiscono il 2% della popolazione del Paese.

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La maggior parte dei cristiani pakistani vive nella provincia del Punjab, pochi hanno un lavoro, sono privi di coperture assicurative e sanitarie e sono discriminati dalle organizzazioni sindacali. Anche se siamo un piccolo gregge, osserva mons. Joseph Arshad, presidente della Conferenza episcopale pakistana, il servizio che offre la Chiesa è riconosciuto e apprezzato da tutta la popolazione e dal governo. “Il nostro contributo è benvoluto in particolare nel settore dell’educazione, delle cure sanitarie e dei servizi sociali. Le nostre istituzioni offrono un gran sostegno alla gente e alla nazione pakistana”. Le prospettive per la libertà religiosa rimangono però negative e sono strettamente legate alla situazione politica del Pakistan. Nel suo ultimo Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo, l’Acs (l’Associazione Aiuto alla Chiesa che soffre) scrive: “negli ultimi anni il tentativo dei diversi governi che si sono succeduti ad Islamabad di combattere la violenza settaria e la discriminazione nei confronti delle minoranze ha riscosso modesti successi mentre la società pachistana ha subito una sempre maggiore islamizzazione. La Costituzione del 1993 afferma nel preambolo e agli articoli 20, 21 e 22 che tutti i cittadini godono della libertà di praticare e professare la propria fede. Tuttavia tale diritto è limitato in modo considerevole dalle strutture politiche, giuridiche e costituzionali del Pakistan che favoriscono un diverso trattamento dei musulmani rispetto alle minoranze”. I sacerdoti, aggiunge mons. Arshad, hanno la libertà di spostarsi per celebrare la messa nelle chiese nel Paese. “Tra i nostri fedeli possiamo professare liberamente gli insegnamenti di Cristo. Ma dappertutto esiste un problema di sicurezza. E tengo a sottolineare che il problema è per tutti, non solo per i cristiani. Anche le moschee e le scuole musulmane vengono attaccate dai fondamentalisti”. Nel suo comizio dopo la vittoria Imran Khan ha promesso che i principi fondamentali della Costituzione saranno rispettati ma è rimasto silenzioso quando i suoi più stretti consiglieri hanno definito i cristiani “kaafir” (infedeli) e di casta inferiore. Alcuni mesi fa è spuntato un nuovo problema poiché l’Alta Corte di Islamabad ha confermato l’obbligo per tutti i pakistani di denunciare la religione sulla carta d’identità. Per gli attivisti dei diritti umani si tratta di un duro colpo per le minoranze che rischiano di essere ulteriormente discriminate nel lavoro. La quota di posti di lavoro riservati per legge alle minoranze è pari al 5 % ma in diverse aree del Paese raggiunge solo il 2-3%.

(dal settimanale “La Voce e il Tempo”)

 

DOG LOVERS’ DAY, LA LE.I.D.A.A. DELL’ON. BRAMBILLA PREMIA I CANI EROI

Dai “cani eroi” di Genova e del soccorso alpino al “dog show” con i più simpatici amici di tutti i giorni. Anche quest’anno la Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, fondata e presieduta dall’on. Michela Vittoria Brambilla, ha organizzato a Milano il “Dog Lovers’ day”, manifestazione nata per celebrare la plurimillenaria amicizia tra uomo e cane. Protagonisti, innanzitutto, i cani-eroi. A cominciare da quelli di Genova, che sono intervenuti tra le macerie del ponte Morandi come per tante altre emergenze del passato e che l’on. Brambilla ha voluto premiare. Tante le storie che i loro partner umani nelle operazioni di soccorso, i vigili del fuoco, hanno potuto raccontare. Come i loro colleghi del soccorso alpino, dove i cani sono da sempre protagonisti, i cani da salvataggio in ambiente acquatico, i cosiddetti cani “allerta diabete” capaci di segnalare iper- ed ipoglicemie. “Premiando questi magnifici animali e i loro conduttori – prosegue – abbiamo voluto ricordare a tutti che i cani non ci danno solo fedeltà ed affetto incondizionati, ma letteralmente salvano delle vite. Da tempo se n’è accorta anche la stampa, nazionale e internazionale, che giustamente esalta le loro eccezionali capacità. Dobbiamo ricordarcene anche noi. Alla generosità degli animali troppo spesso corrispondono indifferenza e spesso crudeltà da parte degli uomini”. Ospiti d’onore al “Dog Lovers’ day” di quest’anno i cuccioli di “Luce”, la cagnetta “incaprettata” in Calabria soccorsa dalla LE.I.D.A.A di Cosenza che, prima di morire, ha partorito 11 cuccioli. A circa tre mesi da quel drammatico avvio, gli otto piccoli sopravvissuti al primo impatto con la vita – Artù, Daisy, Fiocco, Birichino, Kira, Lara, Holly, Alissa – sono tutti in buone condizioni di salute, adottati in Lombardia da famiglie che li adorano, ed oggi acclamati come star dalla platea di appassionati nella sala dell’Istituto dei ciechi. La più piccola e gracile, Alissa, vive con la famiglia dell’on. Brambilla. Il video della loro storia è visionabile su YouTube all’indirizzohttps://www.youtube.com/watch?v=Ws3oKvLIah4&t o scaricabile all’indirizzohttps://drive.google.com/file/d/1TLXeaZosXxqJzOaGlb8frOf8usvS-72d/viewAlla sfilata conclusiva, invece, hanno partecipato gli animali che tutti i giorni allietano la vita dei loro amici umani. Premi per il più bello, il più cicciottello, quello che somiglia di più all’amico umano. Il Dog Lovers Day, promosso dalla World Dog Alliance, di cui la Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente è portavoce per l’Italia,
si tiene anche a Taiwan e a Shanghai, per rilanciare la richiesta di mettere al bando il consumo e il commercio della carne di cane nei Paesi, soprattutto dell’Estremo Oriente, dove sono, purtroppo, ancora diffusi.

Sono stati premiati nel Dog Lovers’ Day

Nella categoria GRANDI

1° classificato: Bernie, condotto da Chiara dell’associazione “Abbaio come Voglio”

2° classificato: Angelo, condotto da Donatella Tarsetti

3° classificato: Dagobert, condotto da Maria Rosa Paleni

Nella categoria MEDI

1° classificato: Balù, condotto da Gianpiera De Cecco

2° classificato: Gino, condotto da Maurizio Dragone

3° classificato: Charly, condotto da Teresa Cargiuli

Nella categoria PICCOLI:

1° classificato: Willy, condotto da Nicole Lumbruoso

2° classificato: Flap, condotto da Adriano Pezzano

3° classificato: Chuck, condotto da Sofia Merli

Nella categoria MINI: Tiganà, condotta da Antonella Garfagna

Nella categoria LA PUPA: Lindor, condotta da Carla Facchini

Nella categoria IL BULLO: Victor, condotto da Gianpiera De Cecco

Nella categoria NONNETTO: Cruciverba, condotto da Marina Monticelli

Nella categoria LO SMILZO: Dandelion, condotto da Maria Rosa Paleni

Una premio è andato anche a tutti i cuccioli di Luce, con i rispettivi proprietari:

Artù adottato da Lucia e Francesco, Milano. Adora molto le coccole e, tutte le volte che lo portano a passeggio, non vede l’ora di ricevere i complimenti e le carezze delle persone che incontra per strada. A settembre Artù accompagnerà qualche volta al lavoro Francesco che di professione fa l’architetto e ha la possibilità di tenerlo in studio.

Daisy, adottata da Andrea, Daniela e Leon, Rho. Con loro vive anche Doky, il Jack Russell adottato poco più di un anno fa, che è stato subito felice di avere una nuova sorellina con cui giocare e combinare marachelle. Adottata a Luglio, Daisy ad Agosto ha seguito la sua nuova famiglia in montagna; una volta finite le vacanze, insieme a Doky accompagnerà Daniela, libera professionista, a lavoro.

Fiocco e Birichino, adottati da Petra e Mario, Calolziocorte. Sono sempre stati i due fratelli più inseparabili del gruppo. Così, quando Petra e Mario, un coppia di Calolziocorte senza figli li hanno visti non se la sono sentita di separarli e li hanno adottati insieme. Di questa scelta coraggiosa non se ne sono mai pentiti: a distanza di due mesi li amano tantissimo e con loro giocano in giardino e fanno lunghe passeggiate nel parco. Fiocco e Beri vanno d’accordo con gli altri cani e con tutte le persone che, vedendoli così belli e dolci, li fermano per coprirli di carezze.

Kira, adottata da Debora, Pedro e i loro figli Manuel, Michele e Christian (Olgiate Molgora) che già la adorano. Amano giocare insieme, in casa o in cortile, oppure nel giardino dei nonni. Kira adora, inoltre, le passeggiate; sembra non stancarsi mai! Con loro resta anche un pesciolino rosso, Capitan Nemo, in onore del cartone della Pixar.

Lara, adottata da Margherita, Stefano e dal figlio Enrico. Oggi abita a Lecco e vive in simbiosi con la sua nuova mamma: le dorme in braccio ascoltando il battito del cuore, vanno insieme al lavoro e all’aperitivo con le amiche. Per lei la famiglia ha cambiato anche i piani delle vacanze, la Provenza anziché l’Albania, così i due cagnolini hanno potuto viaggiare con loro in auto e correre felici in campagna. Dopo un attimo di gelosia, ora le cose vanno meglio anche con Bau, felicissimo di avere una nuova amica di giochi.

Holly, adottata da Roberta e la sua famiglia: il figlio undicenne Filippo, la mamma Rita e Lia, una meticcia di cinque anni. Holly e Lia vanno al parco almeno tre volte al giorno, hanno già fatto amicizia fra di loro e giocano senza sosta. Anche se Roberta non può portare Holly con sé a lavoro, lei e la sua famiglia le dedicano tutte e attenzioni, non lasciandola quasi mai sola e suddividendosi i compiti per darle tutto ciò di cui ha bisogno.

Alissa adottata da Michela Vittoria Brambilla. Quando la figlia Stella l’ha vista è stato amore a prima vista: una tenera palla di pelo marroncino, tra tanti batuffoli bianchi. E’ una cucciola molto vivace, quasi iperattiva, che rosicchia e morde tutto quello che le capita a tiro. Il suo giocattolo preferito è una piccola paperella di gomma, appartenuta un tempo a Stella, e che lei stessa ha voluto regalarle. Arrivato il momento di partire per le vacanze, Alissa ha ovviamente seguito tutta la famiglia a Cesenatico.